Da “seconda linea” a campione.
Tsonga ha tutto: servizio, volee, tocco, fisico, carisma, classe.
Sarà una “meteora” di lusso alla Baghdatis, più top 20 che top 10?

 
24 Gennaio 2008 Articolo di Andrea Scanzi
Author mug

Virtual Tour: Day 12!

La scena, forse, qualcuno la ricorda ancora. Tre anni fa, Roland Garros, primo turno. Sul Centrale compare un francese di colore, sembra sovrappeso. Ha davanti Roddick, non esattamente un terricolo. Il transalpino, di padre congolese, si chiama Jo-Wilfried Tsonga e sembra Cassius Clay. Solo che non ne ha i colpi, non ancora. Va a rete senza elmetto, come un Mirnyi sgraziato e un po’ ingenuo. Perde seccamente, torna nell’anonimato. O così sembra.
Sapremo poi che la sua incerta forma fisica derivava anche da una sequela impietosa di infortuni i. Eppure, pur se menomato, pur se irriconoscibile, in quel buffo ragazzone già si intuivano germi di bellezza e carisma, unicità e talento.
E’ difficile credere, oggi, che quel Mirnyi sgraziato, quel Taylor Dent di colore è in finale a Melbourne. Parliamo della stessa persona, dello stesso tennista? Sì e no. Risponde allo stesso nome, certo. E fa ancora volèe incantevoli. Molto, però, è cambiato.
Ora Tsonga è giocatore da tutto campo. Il dritto è diventato pienamente esplosivo. Il servizio è uno dei migliori del circuito, il rovescio è migliorato in maniera incredibile. La sua evoluzione è stata rapida, rapidissima. La salute gli ha concesso tregua un anno intero, in neanche dodici mesi ha fatto in tempo a entrare nei primi 20.
Tutti sono stupiti per la sua veloce progressione, nessuno (io per primo) avrebbe pronosticato una sua esplosione così manifesta. Solo sei mesi fa sembrava uno dei più simpatici e divertenti top 30-50: una gradevolissima seconda linea. Adesso, di colpo e con pieno merito, appare invece come un inatteso predestinato, un top ten fisso. La versione moderna del mito di Yannick Noah. Ci sono pure analogie con l’altro hero del tennis transalpino, Richard Gasquet, con cui è ora quasi d’obbligo vincere la Davis: Gasquet è Leconte, Tsonga è Noah. Come noto, a vincere uno Slam fu il secondo e non il primo: il meno atteso tra i due.
Il match che oggi ha vinto Tsonga con Nadal è uno dei pochi che, già mentre li guardi, ti danno la sensazione di possedere i connotati dell’incontro “storico”. Uno di quelli destinati a rimanere. Uno di quelli che sanciscono la nascita di un Campione.
Il tempo dirà se Tsonga è una “meteora di lusso” alla Baghdatis (nel senso di top 15-20 con escursioni occasionali nei 10) o un top ten fisso in grado di giocarsela sul veloce con i più forti.
Fin qui le analogie con il Baghdatis di due anni fa, che avevamo notato una settimana fa prima del match con Gasquet, sono evidenti (anche se il cipriota, nel 2006, soffrì molto di più per arrivare all’appuntamento con Federer).
Oggi si è però assistito a qualcosa di diverso, di “superiore”. Oggi Muhammad Ali è tornato sul ring. Oggi Cassius Clay ha di nuovo battuto Sonny Liston.
Il campionario con cui Tsonga ha demolito il maiorchino è qualcosa che fa gridare al miracolo estetico: da quanto tempo gli orfani del serve and volley attendevano una simile Pentecoste? Da quanto tempo chi ha sognato con Edberg e Rafter desiderava che nascesse un altro volleatore – ovviamente diverso da loro, ovviamente “moderno” – d’alto livello? Tanto, troppo tempo.
Oggi molti esteti del tennis sanno, per certo, che Tsonga è un approdo sicuro. Un funambolo dal carisma debordante. Una persona che sa commuoversi. Uno che non lo manda a dire (basta pensare alle sue dichiarazioni pre-match su Nadal). Uno che, quando il gioco si fa duro, non trema (le uniche due palle break che ha dovuto fronteggiare, nel terzo set, le ha annullate con una “parata” incredibile a rete e poi con un ace, perentoria risposta a un errore arbitrale che avrebbe cortocircuitato una mente più fragile della sua).
Jo-Wilfried Tsonga è l’uomo che mancava al tennis maschile. Un cesellatore di demi-volèe, peso massimo che fluttua come una farfalla, volleatore che punge come un’ape.
Non ce ne vogliano gli adepti del serbo-freddo, cioè Djokovic, o i feticisti dell’ennesimo record federeriano, ma domenica (e non solo domenica) saranno (saremo) in tanti a sognare che quella di Tsonga non sia solo una favola di gennaio, ma l’inizio di una storia rimarchevole. Quella di un tennista che ha ancora rispetto delle volèe, dello spettacolo. Dell’estetica.
Oggi Cassius Clay è tornato sul ring. Ha battuto di nuovo Sonny Liston.
Adesso, non resta che tornare a Kinshasa. Non resta che tornare Re.
Provaci, domenica e sempre, Cassius Jo.

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39 Commenti a “Da “seconda linea” a campione.
Tsonga ha tutto: servizio, volee, tocco, fisico, carisma, classe.
Sarà una “meteora” di lusso alla Baghdatis, più top 20 che top 10?”

  1. Margherita scrive:

    grande, bellissimo articolo, Andrea, complimenti. sei riuscito a mettere per scritto le emozioni di quelli che hanno avuto la fortuna (e il tempo..) di guardarsi questa partita.
    io appartengo alla schiera dei feticisti dell’ennesimo record federiano (e non me volere tu..), ma ti confesso che il tennis di questo ragazzo, esplosione, classe e atleticismo (tutto insieme), mi ha letteralmente impressionato. domenica vincerà il migliore, e se il migliore sarà Tsonga, sarò comunque contenta. con sportività.

  2. massimo scrive:

    Da quanto non si vedeva un tennista che vincesse, con un gioco del genere? Perché tennisti d’attacco sul circuito ce ne sono: Llodra, Mahut, Berrer, Fish. Ma tennisti d’attacco vincenti nessuno da anni (non considerando Federer tennista d’attacco in modo classico). Sembrava una strategia di gioco perdente in sé, al di là del valore di chi la facesse. Fino a ieri. Tsonga ha mostrato che si può vincere anche così. E per farlo alla velocità del tennis contemporaneo ci vuole proprio un Cassius Clay: pungente come un’ape e veloce come una farfalla.
    E i miei occhi di spettatore non si sono staccati dalla partita. Stregato, anche se fosse solo per un giorno

  3. Ros scrive:

    Tutto giusto,tutto auspicabile. Ma tutto troppo enfatico,a mio avviso.
    Sono estasiata dal modo in cui Tsonga ha vinto questa partita e dallo spettacolo messo da lui in campo. Ma da qui a dire che Djokovic per un motivo,o Federer per un altro,siano noiosi ce ne passa.
    Passi quindi per Nadal e il suo modo di giocare,soprattutto su queste superfici,ma nonostante l’incanto giustificato e chiaro che quel gioco di volo e quei drittoni vincenti hanno provocato,non ho mai visto fare niente di noioso a Federer,se non la regolarità di colpi spettacolari e per altri assolutamente impossibili. Da fondo,a rete,in recupero e in attacco.
    E anche Djokovic ce li ha in canna. Quindi è bene che l’entusiasmo galoppi e il tifo vada dove meglio crede,ma lasciar passar tra le righe un messaggio di questo tipo mi pare azzardato,se non impreciso.

  4. Lellibus scrive:

    Gran bell’articolo Andrea.
    Tsonga fantastico personaggio dal tennis spumeggiante, io appartengo alla categoria dei Federeriani non per feticismo ma per estetica, quindi spero in una finale tutta “estetica” con lo svizzero.
    Il movimento francese esprime tennis sempre molto frizzante.

  5. Sergio.C scrive:

    Articolo veramente bello, complimenti sinceri. Da Federeriano convinto ammetto che lo Tsonga attuale può diventare il vero quarto incomodo del tennis mondiale, probabilmente meno efficace sulla terra ma capace di tutto su cemento ed erba. Speriamo che sappia digerire questo decollo, ritardato da problemi fisici, e rimpolpi la schiera di chi sa divertire e vincere contemporaneamente.
    Del futuro di Tsonga non siamo sicuri ma almeno abbiamo la certezza di due meravigliose battaglie prima della conclusione degli AO. Se solo la copertura televisiva fosse migliore con repliche ad orari “europei”!

  6. stefano grazia scrive:

    Grande articolo di Andrea scanzi del quale ho apprezzato diversi altri pezzi ma dal quale ancora mi divide un articolo sulla Bartoli’ (e su suo padre) che in un certo senso mi offese quasi e infatti scrissi a Tennis Italiano che lo aveva pubblicato e a Quelli del Blog per esprimere il mio disappunto. Vabbe’, non sempre si puo’ essere d’accordo e puo’ darsi che io abbia frainteso: l’autore di questo articolo su Cassius Jo non puo’ essere lo stesso di quello sulla Bartoli’ e se e’ lo stesso Scanzi, comunque si e’ fatto perdonare…Cio’ detto, tifero’ Federer come Margherita almeno finche’ Andre agassi non sara’ vendicato! (Scherzo! ma tifavo AA e Sampras me lo batteva sempre nei Gran Slam!!!)

  7. carla scrive:

    Ho sempre creduto in Jo-Jo. E poi lui è il primo tennista con il quale mi sono fotografata. Come si dice…. il primo amore non si scorda mai. In questo caso la prima foto non si scorda mai. Tifo per lui anche in finale sperando che il mio sito non si smentisca ancora e confermi che http://www.tutto-tennis.com porta bene. Un saluto ad Ubaldo. Carla

  8. chloe de lissier scrive:

    ros ha perfettamente ragione. l’entusiasmo per tsonga è più che comprensibile. tutti gli appassionati si augurano che stia fiorendo un altro campione. l’affermazione che si attendeva il giovane francese per vedere un tennis di classe e perfetto esteticamente è decisamente ridicola. la voglia di stupire le gioca sempre brutti scherzi, signor scanzi. e la sua avversione per federer pare tanto dettata dalla caratteristica che più la distingue: pretendere di essere sempre il più bello del reame. si rassegni: nella vita c’è sempre qualcuno migliore e più bello, anche di lei.

  9. alenar scrive:

    Splendido articolo.Piccoli Clerici crescono in questo blog! Fa aumentare il dispiacere per non aver la possibilità di seguire questi AO se non per brevi veglie notturne; di Tsonga non ho visto nemmeno un punto, l’ho visto giocare l’anno scorso a Wimbledon e posso solo immaginare i suoi progressi.
    Interessante l’accostamento Gasquet-Leconte e Noah- Tsonga! Dai miei ricordi Yannick era un giocatore con mezzi atletici incredibili per la sua epoca e alcuni colpi eccezionali per talento naturale, mentre per Tsonga, leggendo i commenti di questi giorni, si tratta di un giocatore più “costruito”, meno naif. Me lo confermate?
    Mi sembra che avesse poco credito anche tra chi in questo blog apprezza i giocatori d’attacco (è stato più citato Cilic per esempio).
    Sono curiosissimo di vederlo in finale; domani spero di vedere almeno un set di Federer - Diokovic, credo si ripeterà lo spettacolo epico di tre anni fa in semifinale tra Safin e lo stesso Roger; ho la sensazione che il serbo sia pronto per sottrarre lo scettro a re Roger. E se poi in finale ci scappa la sorpresissima…?
    Piccola richiesta di chiarimento per Roberto Commentucci: nel tuo commento leggo un raffronto Tsonga - Bolelli piuttosto ardito; credi davvero che un Bolelli meglio allenato e supportato dalla federazione potrebbe ottenere lo stesso exploit?

  10. gianfilippo scrive:

    scusate. non mi intendo moltissimo di tennis ma un po’ ci mastico. leggo un sacco di elogi a tsonga…ma il suo diritto…. non è esteticamente brutto/scorretto? il caricamento, il polso troppo piegato, ma soprattutto il finale del movimento del diritto che cade troppo in basso?

  11. Roberto Commentucci scrive:

    Caro Alenar, forse mi sono espresso male: il mio paragone non era diretto al valore assoluto dei giocatori (che probabilmente è diverso) ma mirava ad evidenziare il fatto che all’estero, con il lavoro di qualità, anche dei difetti che sembrano irrimediabili vengono migliorati e molto, mentre da noi di progressi fisici e tecnici a volte se ne vedono troppo pochi.
    Bolelli è sicuramente meno esplosivo di Tsonga e non ha la sua propensione per la discesa a rete, però se nell’ultimo anno e mezzo avesse fatto gli stessi progressi fisici che ha fatto il francese sarebbe ampiamente un giocatore da primi 20, a mio avviso. Poi è ampiamente possibile che la struttura fisica sia diversa, che le fibre muscolari di Bolelli siano meno facilmente allenabili, questo non possiamo saperlo. Ma da quel che si vede sul campo, il dubbio che all’estero sappiano lavorare meglio a livello fisico e anche tecnico, inevitabilmente mi coglie.

  12. Safinator scrive:

    Tsonga è un grande…finalmente riporta fantasia nel tennis,oramai troppo aderente a schemi triti e ritriti!

    E la domanda viene spontanea…che il tanto decantato gasquet (uno dei piu sopravvalutati del circuito secondo me..) non sia stato soltanto un falso allarme!?

  13. Margherita scrive:

    cara Chloe de lissier,
    non ho letto l’articolo di Andrea Scanzi in chiave ‘antifederiana’ a tutti i costi. penso piuttosto che sia stato scritto sull’onda di un grande risultato, di una grande partita giocata con un tennis molto spettacolare e ‘redditizio’ al tempo stesso.
    devo dire che io stessa, federiana fino alla morte (sia come feticista che esteta!), oggi ho avuto il piacere di vedere qualcuno che cerca la rete e, sa stare a rete, senza alcun tipo di disagio e con splendida agilità, anche di fronte a Nadal! come è possibile non inchinarsi a tutto ciò?

  14. andrew scrive:

    eh si Andrea…qualche criticuccia su questo articolo te la meriti…basta rileggersi cosa scrivevi di lui a inizio torneo…(Funambolo, rovescio ridicolo, ritratto da comparsa, non arriverà certo in finale)…

    Ora un po’ più di basso profilo ci stava meglio…

    eppure avevo scritto che il Tsonga era serio…

  15. Roberto Commentucci scrive:

    A mio avviso, il paragone più calzante per Tsonga non è né Noah, né, Rafter, né Edberg.
    La violenza belluina del diritto e del servizio, nonché la capacità acrobatica nel gioco al volo, ne fanno la versione coloured di Boris Becker.
    Ma credo che, vista la personalità del ragazzo, tra qualche anno lo diremo di altri tennisti, che assomigliano a Tsonga, e smetteremo di accostarlo ad altri.

  16. Nicola scrive:

    Non è che con tutti questi peana gli stiamo portando un po’ di sfiga?

    ;)

  17. chloe de lissier scrive:

    cara margherita, inchinati tranquillamente.

  18. giovanni scrive:

    ho letto l’articolo e mi sono commosso come mi ero commosso leggendo il reportage del grande norman mailer al seguito di cassius clay prima del match del secolo a kinshasa. Domenica sarò davanti alla tv ed accompagnerò Tsonga con il coro che Ali sentiva prima del match in ogni angolo di kinshasa. Migliaia di persone ritmicamente intonavano: “Ali buma ye.”

  19. agoz scrive:

    salve a tutti.
    ho visto stamattina questo splendido match, e vorrei fare una considerazione di tipo tecnico.
    premesso che tsonga è stato eccezionale, e non solo contro nadal, mi pare però che per le sorti dell’incontro sia stata decisiva anche la natura della superficie. mi spiego. l’impressione che ne ho tratto è che la rotazione in top di rafa pagasse veramente troppo poco rispetto alle altre superfici in cemento. agli us open 2006 per esempio, youzhny fu costretto, per battere nadal ad anticipare costantemente il dritto dello spagnolo tenendo i piedi sempre mezzo metro dentro il campo. oggi tsonga, che pure ne è capace, non è stato costretto a fare ciò, proprio perchè il dritto di nadal non ’scappava via’ dopo aver colpito il plexicush, o come diavolo si chiama.
    gli australiani sostengono che la superficie è la stessa degli us open? a me non sembra.
    detto questo, con ogni probabilità lo tsonga odierno (e non solo) avrebbe vinto lo stesso, ma, forse, con un risultato molto meno netto, se la superficie non avesse penalizzato rafa così tanto. Lo dico da tifoso di Roger, giusto per fugare ogni sospetto di mancanza di obiettività….;)
    a presto.

  20. Margherita scrive:

    cara Chloe,
    se proprio devo essere sincera, spero domenica di inchinarmi al 13 trofeo di Roger Federer.
    oggi però mi sono inchinata alla bravura di Jo-Wilfred Tsonga :)

  21. marco scrive:

    grande tsonga!!!finalmente un giocatore spettacolare ke fa divertire e ke soprattutto si diverte..una partita di tennis nn deve essere sempre e solo l’espressione di un grande sforzo fisico (nn è mica una maratona)..il tennis è questo!!..nel mio cuore resterà sempre e cmq marat safin (finchè gioca tiferò ehm..soffrirò x lui) ma questo giovane francese è veramente un personaggio!!una bella boccata d’aria fresca…ciao a tutti!!

  22. Valeria scrive:

    Sì, marco!! Sono proprio d’accordo con te..!! Marat resta il mito però Tsonga è proprio forte!!
    ciao ciao…

  23. chloe de lissier scrive:

    su questo siamo d’accordo, margherita: che roger federer ottenga la vittoria.

  24. Michele Fimiani scrive:

    Una simile prestazione mi ha ricordato (soprattutto a livello di prestanza fisica) quella in cui Safin nel 2000 sotterrò nel vero senso della parola il povero Sampras nella finale degli Us Open.
    Con la differenza che Tsonga mi sembra molto più “quadrato” del buon Marat.
    Ecco qui alcuni punti di quella incredibile partita:

    http://it.youtube.com/watch?v=8fgsID-QaIc

  25. Andrea scrive:

    @Agoz: può essere che tu abbia ragione sulla superficie.
    Oggi è un po’ difficile parlare dell’aspetto puramente tecnico perchè siamo tutti rapiti dalle imprese di Jo-Cassius, ma io ho notato come Rafa abbia sfruttato poco il drittone molto arrotato sul rovescio di Tsonga. Forse si rendeva conto che avrebbe reso poco, o forse è stata una disattenzione sua, ma mi parrebbe strano. E non c’è dubbio che in quel colpo Tsonga sarebbe potuto andare in difficoltà, dato che il rovescio, per quanto migliorato, è il suo colpo più debole, specie se giocato in condizioni difficili.
    Per la precisione che io ricordi Nadal solo una volta ha cercato un toppone sul rovescio di Tsonga, e per tutta risposta gli è tornata indietro una randellata di dritto. :)

    Complimenti ad Andrea per il bellissimo articolo.

    fl10

  26. stefano grazia scrive:

    sono d’accordo (e potrei non esserlo?) con roberto e in effetti volevo scriverlo anch’io che Tsonga sembrava aver fatto (con qualche anno di ritardo) quello che era riuscito a Boris Becker a Wimbledon…la differenza fu che Boris in finale si scontro’ con Curren mentre Tsonga si trovera’ di fronte Federer… Certo, potrebbe succedere di tutto ma io dico che e’ una bella differenza, la stessa che ti puo’ cambiare la vita …

  27. Backdoor scrive:

    Io faccio il tifo per lui, nel senso che voglio credere che sia un ragazzo umile e voglioso di raggiungere risultati sportivi, piuttosto che farsi raggiungere nel letto dalle prossime Tsonganette (stile Safinette).

    Il potenziale c’è tutto e si sta cominciando a vedere con continuità (in uno Slam si giocano più partite che negli altri tornei). Adesso tocca a lui mostrare che non è solo un talento, ma un campione vero.

  28. Rik scrive:

    Splendido articolo Andrea, complimenti.
    Come sai non mi piacciono i giocatori ‘picchia e corri’ alla Nadal e stamattina ho finalmente rivisto un po di quel tennis vario e spettacolare dei tempi di Stefan e Boris.
    Contro Nadal come al solito avrei tifato Federer, che pur essendo freddo e calcolatore almeno ci fa vedere colpi di classe, ma in questa finale sarò con il francesone se non altro nella speranza di poter dire che il nostro Gasquettino è stato sconfitto dal vincitore del torneo.

    Ciao
    P.S.: mi raccomando, quando finisci il campanone fammi sapere.

  29. kim86 scrive:

    E’ la prima volta che posto un commento su questo blog, ma lo faccio per un’occasione speciale, per la nascita, speriamo, di un nuovo campione, oggi Tsonga era il tennis nella sua massima espressione, sono rimasta totalmente affascinata, incantata, da questo giocatore, si merita la finale, e perchè no, anche il titolo, finora è quello che ha espresso il miglior tennis, il migliore che esista!
    Ovviamente complimenti ad Andrea per il bellissimo articolo, riassume e descrive perfettamente Jo…se vincesse lui, anche contro i “miei” Roger e Nole sarei felice comunque, mi ha conquistato…

  30. francesco scrive:

    Il tennista Tsonga affonda nella melassa.

    Mio Dio, pare di leggere il ritratto che so, di SuperMac Wimbledon 1977, di Becker 85, ecc …
    Non credo che al campione transalpino giovi la forte somiglianza con Cassius Clay, dipinto dai vari Minà come “il più grande di tutti i tempi” ( e invece sappiamo che non corrisponde alla realtà, vero dottor Tommasi ?)

    ” da quanto tempo gli orfani del serve and volley attendevano una simile Pentecoste ?” Bah, basta vedere un paio di discese a rete di Re Roger,per quanto non frequentissime. Solo che giustamente la cosa non fa notizia, essendo perle che si confondono con i diamanti. Quindi per vedere volleare meglio non serve andare molto lontano nel tempo o volare di fantasia.
    Forse questo articolo è stato scritto molto tempo fa, mancava solo il nome del tennista da infilarci dentro.

  31. leonardo scrive:

    Grande articolo, ma calma col definire Baghdatis un outsider. Per me deve prendere ancora pienamente coscenza dei suoi mezzi, ma è un campione.

  32. stefano77 scrive:

    X quanto riguarda strettamente il gioco di volo,secondo me la desuetudine a veder giocare a rete ci sta facendo un po’ prendere la mano…il paragone con Edberg è agghiacciante!!!!

    Concordo con il fatto che potrebbe creare una nuova genia di giocatori,come fu per Agassi,sicuramente una bella novita…ma sono pronto a giocarmi la casa che se Federer va in finale non gli lascia piu di 12 giochi.Anche con Nole secondo me parte battuto.A wimbledon svizzero a parte potrebbe dire la sua…

  33. pibla scrive:

    Bravo Leonardo!!! lasciate stare l’orsetto lavatore Marcos, che se prima o poi gli prende la voglia di allenarsi sul serio….

  34. Karlovic 80 scrive:

    A parte il gioco di volo,Tsonga ha un servizio straordinario(non ai livelli di Karlovic)perche è difficile da leggere e si lancia la palla sempre nello stesso modo sopra la testa(mi ricorda J.Johansson),sia che serva slice,kick o piatto.Contro Rafa ha servito dalla parte destra sempre slice,sul rovescio per far uscire Rafa fuori dal campo e fargli usare il back(che è efficace contro servizi piatti e non contro quelli lavorati)come risposta di “attesa”,e inevitabilmenta lo Spagnolo perdeva campo per essere infilato dal drittone o discesa a rete del Francese.Questa tattica contro Nole o Roger la vedo perdente,sopratutto perche non sono mancini e lo slice andra sul dritto di entrambi,meglio cambiare tattica al servizio sopratutto con prime più piatte.Se riuscira a fare questo e il resto che ha fatto oggi, lo vedo vinc……

  35. alex scrive:

    chiedo a chi magari se ne intende più di me. non avete l’impressione che 1) rafa non faccia più “sanguinare la palla”, come si diceva un tempo di jim courier, quando ha la possibilità di colpire di dritto (non dico solo contro tsonga: avevo avuto questa impressione anche in alcune fasi dei match precedenti che poisi erano facilmente risolti per lo spagnolo);
    2) il più forte numero 2 della storia del tennis (così si dice!!!) non può ottenere così poco dal servizio: non è forse quello il colpo in cui deve migliorare di più per insidiare il primato di fed?
    grazie a chi vorrà rispondermi!!!
    p.s. cmq ci sono state almeno tre partite meravigliose in questo a.o., peccato che per la maggioranza delle persone non esista modo di vederle!!! la semi di stamani, federer-tipsarevic e, secondo me, anche hewitt-baghdatis!

  36. stefano grazia scrive:

    ma come, adesso non solo si mette in discussione che Federer sia The GOAT ma persino Cassius Clay/Mohammad Ali’ nella Boxe? e allora continuiamo pure a farci del male…

  37. Massimo Garlando scrive:

    Confesso, senza vergognarmene troppo, di avere colto in ritardo ciò che stava capitando in questo gennaio australiano.
    E confesso pure, ci sono le prove scritte, di avere parteggiato tanto per Gasquet che per Youzhny, negli ottavi come nei quarti, consapevole della colossale occasione che la dea bendata aveva riservato loro.
    Già al momento del sorteggio del tabellone avevo notato come, proprio nel terzo quarto presidiato dal grigio Davydenko, la sorte aveva avuto il buon gusto di concentrare i miei giocatori preferiti; mancava Baghdatis, è vero, “premiato” dalla sorte con tre vincitori di Slam nei primi tre turni, ma qualcuno andava pur sacrificato ed il guascone cipriota aveva già avuto i suoi attimi di gloria a Melbourne.
    Un’occhiata, più distratta, avevo riservato a Jo-Wilfried Tsonga, franco-congolese in ascesa, ma più che altro per l’immane sfortuna che gli aveva riservato un primo turno all’apparenza insormontabile contro Murray (ancora più duro per chi, pochi giorni prima, aveva perso dal nostro Seppi).
    Non che fosse un nome nuovo, l’avevo visto in tv 3-4 volte e mi aveva colpito il suo tennis agile e brillante, che faceva da contraltare al suo aspetto da cugino muscoloso di Monfils (peraltro con una propensione quasi scientifica all’infortunio, curiosa costante dei miei beniamini).
    Però, per dirla tutta, lo vedevo seranamente vittima sacrificale sull’altare dello scozzese che, anzi, mi pareva un terzo - per i “miei” molto incomodo - pretendente alla poltrona di anti-Davydenko; magari un set lo porta a casa, pensavo, nulla più, ed invece un set lo ha vinto il povero Murray e quel match si è rivelato essere la vera sorpresa del primo turno, comunque vista di buon grado sempre in ottica Richard-Misha.
    Di lì, due turni in scioltezza e le due partite citate prima, fino alla folgorazione di ieri mattina, in quei primi brandelli di una partita che affrontava spudoratamente, con un’adorabile incoscienza, la stessa che nel pre-gara lo aveva spinto a stuzzicare un avversario che non ha certo bisogno di questi appigli per caricarsi.
    Abbandonato a malincuore l’incontro sul 5-2 Tsonga nel primo set, con un sentimento misto tra il “magari un set lo porta a casa” di cui sopra e uno speranzoso “chissà mai che?…”, al ritorno, leggendo il risultato (e le dimensioni) e le dichiarazioni di Nadal, che con quel pim pum pam mi ha fatto (quasi) tenerezza, ho realizzato definitivamente che ci sono tutte le premesse per qualcosa di storico.
    Non mi va di passare per uno che sale sul carro del vincitore, ma questo è un personaggio che spacca, che travolge, è una storia da raccontare nel grigiore di una stagione che pareva avviata verso la dittatura dei tre soliti noti, puntualmente issatisi alle semifinali.
    Curioso, no? Quel “terzo quarto” che guardavo con interesse e speranza giusto due settimane fa ha fatto di più, ha effettivamente portato un outsider in paradiso, ma lo ha fatto con una fantasia ancora superiore ad ogni mia più rosea aspettativa.
    Benedetta Australia, benedetto il torneo che un tempo era l’ultima ruota del carro degli Slam, dopo la resurrezione di Safin, la festa cipriota di Baghdatis e la sorpresa Gonzalez, ha regalato anche a noi, orfani del serve&volley, qualcosa di molto simile ad un sogno.
    Non nascondo che, fra qualche minuto, farò un tifo smodato e viscerale per Federer; una pagina del genere merita il lieto fine e, se così deve essere, che sia con il Re, con il tiranno, con il dominatore assoluto di questo sport, l’avversario perfetto perchè la favola si trasformi in leggenda.
    Avanti il prossimo, Jo buma-ye

    PS: chiedo scusa per la lunghezza e complimenti ad Andrea per il bellissimo articolo

  38. francesco scrive:

    @stefano grazia
    Dire che Cassius Clay non è stato il più grande di tuttii tempi non significa metterlo in discussione (e poi chiunque può esssere messo in discussione, altrimenti siamo alle verità assiomatiche applicate allo sport), nè disconoscerne il valore. Se non si riesce a distinguere fra il Clay personaggio con l’impatto sociale e mediatico che ha indubbiamente avuto, e la dimensione, pur altissima, del Clay pugile, non si rende un buon servizio alla verità secondo me. Rino Tommasi, che la boxe “un pochino” la conosce, ti direbbe che Sugar Ray Robinson è stato più grande. Comunque cederei la parola al grande Rino che dall’alto della sua conoscenza della nobile arte, può renderci edotti in merito.
    Ci sarebbe poi un altro Sugar Ray, un certo Leonard …

  39. stefano grazia scrive:

    Ah,Leonard…quello che le prese da Duran Mano di Pietra…
    Mi riferivo ai Massimi e i Massimi i pesi medi di solito li massacrano quindi Robinson sara’ anche stato un pugile di tecnica sopraffina, intelligenza almeno pugilistica squisita e perfino un ballerino di tip tap ma da un massimo,e non solo da Ali’ le avrebbe prese, come Leonard o Marvin haegler, ergo…Cassius Clay/Ali’ e’ stato anche per te il Miglior Pugile di Tutti i Tempi…Comunque la mia, con riferimento a Nanni Moretti, era solo una battuta da Bar Sport…Sono a conoscenza che alcuni intenditori preferiscono addirittura qualche peso massimo a Clay/Ali’ e sicuramente io non sono fra quelli (e non sono nemmeno un intenditore e la boxe ho smesso di guardarla proprio dopo Leonard e Hasgler e con l’avvento di Tyson anche se Lennox Lewis tutto sommato mi era simpatico) ma ritengo comunque che Ali’ tutto sommato non fosse poi cosi’ malaccio neanche lui e come federer in una discussione su THE GOAT debba co0munque essere sempre preso in considerazione… Se poi Federer vincesse altri 3 Slams e fra questi uno fosse sulla Terra Rossa, allora non dovrebbero esservi piu’ dubbi nemmeno nei Borghiani piu’ incalliti…(mi sa che laveriani & samprasiani siano gia’ convinti)

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