Cosa c’è dietro la polemica Bolelli-Davis.
Binaghi sarà rieletto,
ma è chiamato a sfide complesse.

 
12 Settembre 2008 Articolo di Roberto Commentucci
Author mug

Il difficile rapporto fra i team privati e la FIT. In tempo di elezioni federali, ecco dove e come si gioca la partita decisiva per il rilancio del nostro tennis.

Premessa

E così la Federazione sembra aver scelto la linea dura. La lettera aperta con cui il manager di Bolelli (Mosconi) e il papà del giocatore hanno comunicato alla FIT il rifiuto della convocazione per l’incontro di Davis Italia-Lettonia, in programma a Montecatini il prossimo week-end, è stata ritenuta “non valida” dagli ambienti federali, che si sono appigliati ad un vizio di forma (Mosconi non sarebbe ufficialmente iscritto all’Albo dei Procuratori dei tennisti di recente introdotto dalla FIT). Nei prossimi giorni, non appena avrà incassato la rielezione a Presidente Federale, prevista per questo fine settimana a Verona, Angelo Binaghi prenderà con ogni probabilità dei provvedimenti disciplinari nei confronti del nostro giocatore forse più promettente.

La Federazione ne fa una questione di principio: giocare la Davis, specie se si riuscisse a risalire nel Gruppo Mondiale, può essere un’occasione di grande visibilità per i nostri atleti, che non hanno molte occasioni per imporsi all’attenzione del grande pubblico. Ma è anche un grosso sacrificio, perché prendervi parte (tra l’altro con un gettone di presenza pressoché simbolico) può condizionare pesantemente la programmazione dei tennisti professionisti, in un calendario sempre più asfissiante. E quindi la linea della Federazione è che se si comincia a consentire a qualcuno di rifiutare la convocazione, allora anche gli altri si sentiranno autorizzati a dire no nelle occasioni future, e non si riuscirà mai a costruire una squadra solida e coesa, in grado di tornare davvero competitiva. Peccato però che Barazzutti e C. non riescano a tradurre in comportamenti coerenti questi principi, in astratto ineccepibili.

Lo scorso anno, in occasione dello spareggio salvezza con il Lussemburgo, da giocare a Sassari sul veloce, il nostro capitano, anziché dire apertamente che Volandri, allora il nostro n. 2, non sarebbe stato convocato per scelta tecnica (perché sul cemento non è competitivo), fece sapere che, d’accordo con il giocatore, gli si consentiva di giocare il torneo di Stoccarda (sulla terra) per permettergli di ottenere i punti necessari per la qualificazione olimpica… Una manifesta assurdità. Ora Pistolesi, coach di Bolelli, pur sapendo che i presupposti tecnici sono del tutto diversi, (Simone avrebbe sicuramente giocato titolare con la Lettonia, mentre Volandri con il Lussemburgo non serviva) sostiene, e dal punto di vista formale con ragione, che si sono trattati in modo diverso due casi analoghi: perché Volandri si e Bolelli no?

In realtà, questa durissima polemica è solo l’ultimo atto di un dissidio strisciante fra la Federazione e i nostri principali team privati, che dura ormai da anni, e che verte su almeno tre questioni, tra le quali la Davis è forse la meno importante. Vediamole nel dettaglio, iniziando proprio dalla gestione della squadra azzurra.

Il problema Davis. La figura del capitano.

Il primo elemento di frizione è ovviamente la gestione della squadra di Davis. A Barazzutti in questi anni sono state rimproverate parecchie cose. E alcune scelte, effettivamente, sono state discutibili. Dalla decisione di giocare sulla terra lo spareggio contro la Spagna a Torre del Greco, (sebbene vada riconosciuto che, in quella occasione, non si fosse ammalato Starace, avremmo probabilmente vinto lo stesso), a quella di schierare nella finale di Fed Cup a Mosca una infortunata Santangelo anziché una risorgente Pennetta, fino alla formazione messa in campo in doppio a Dubrovnik, nel match poi rivelatosi decisivo contro la Croazia, con Starace al posto di Seppi. E questo nonostante l’altoatesino avesse deciso da tempo di fare coppia con Bolelli anche nei tornei individuali, proprio in ottica Davis, tra l’altro cogliendo anche qualche discreto risultato, specie sul veloce.

Più in generale, a proposito del doppio, viene rimproverato al capitano di non essere riuscito, in questi anni, a costruire una coppia stabile e affidabile. Inoltre Barazzutti, in tutte le sue scelte, ha sempre dato l’impressione di una eccessiva prudenza, attenendosi per lo più alla classifica mondiale del momento, mancando completamente di fantasia, non considerando mai le caratteristiche tecniche dei nostri e degli avversari, e il modo in cui esse interagiscono sul campo. Insomma, ha dato l’impressione che, più che a vincere, mirasse a non farsi criticare ex post.

Infine, a Corrado viene rimproverata la mancanza di ascendente sui giocatori, la scarsa capacità di leggere tatticamente le partite dalla panchina (arte in cui invece eccelleva il suo ex compagno di squadra Panatta), e l’incapacità di creare un gruppo veramente coeso. Uno spirito di squadra e una unità di intenti che appare invece necessaria per una compagine come la nostra, priva di una autentica “punta”, un vero fuoriclasse.

La Federazione, d’altro canto, ribatte che le colpe sono dei giocatori, che sarebbero difficili da gestire, e porta l’esempio dalle ragazze, che proprio facendo leva sullo spirito di gruppo hanno ottenuto una vittoria e una finale in Fed Cup.

E’ probabile che i team privati vedrebbero molto meglio, su quella panchina, lo spezzino Davide Sanguinetti, che ha buoni rapporti con tutti i giocatori e che sicuramente, avendo lasciato il circuito da poco tempo, può vantare un bagaglio di conoscenze ed esperienze più aggiornato di quello dell’ex soldatino azzurro degli anni ’70. Ma questa, a parere di chi scrive, non è la principale causa del dissidio.

La gestione del settore tecnico. Tirrenia e il Club Italia.

Un secondo aspetto critico riguarda la gestione, da parte della FIT, dei fondi investiti nel settore tecnico.

Con la riapertura di Tirrenia, guidata da Renzo Furlan, il nostro paese è tornato 5 anni fa a riavere un centro tecnico federale, e anche grazie a questo, nelle competizioni juniores la nostra presenza è tornata ad essere importante, dopo lunghi anni di buio. Ai ragazzi di Tirrenia però si affiancano, nei tornei giovanili, quelli seguiti dai team privati. I nostri giocatori di vertice, infatti, hanno in genere dietro di loro delle vere e proprie strutture (il Blue Team ad Arezzo guidato da Rianna, coach di Starace, il CT Caldaro di Seppi, il Match Ball di Firenze, dove opera Fanucci, coach di Volandri, il Forum di Roma dove ha una accademia Pistolesi, e molti altri). Queste strutture cercano di “produrre” su base privatistica, giovani agonisti. In esse si beneficia dell’esperienza e del sapere accumulato sul circuito dai nostri migliori tecnici, e si formano nuovi coach, preparatori atletici e giovani giocatori.

Tra Tirrenia e tali centri si è creata una situazione di sostanziale concorrenza: i giovanissimi più promettenti finiscono per essere contesi fra la Federazione e i team privati, e i fondi federali per il sostegno degli agonisti devono essere ripartiti fra i due settori.

Non stupisce che si creino motivi, anche forti, di frizione. I coach lasciano capire che se tutti i fondi investiti per far funzionare Tirrenia venissero convogliati sulle loro strutture, i risultati agonistici sarebbero molto migliori. La Fit ribatte che i team privati sono in perenne lotta non solo con la Fit ma anche fra loro, e che sono gelosissimi del loro sapere tecnico.

In effetti, questo del bagaglio di conoscenze è un punto storicamente dolente nel nostro paese: il know-how avanzato in materia di formazione dei giocatori in Italia è merce rarissima e preziosa, e non stupisce che chi lo detiene ne sia geloso.

D’altro canto, però, è interesse istituzionale della Federazione che questo “sapere” sia diffuso il più possibile, a beneficio di tutto il movimento.

In questo quadro, già difficile, ad esacerbare ulteriormente gli animi è venuta alcuni mesi fa la notizia dell’ingaggio da parte federale (con un lauto stipendio) del tecnico argentino Infantino, incaricato di seguire i nostri giovani più promettenti (in primis Matteo Trevisan, già n. 1 mondiale delle classifiche juniores) nel centro di Tirrenia. Per ora i risultati, occorre riconoscerlo, sono molto inferiori alle aspettative.

A proposito di Tirrenia, infine, un’altra critica, molto fondata, è legata alla sua collocazione geografica, troppo decentrata. Collocare il centro tecnico in una grande città sarebbe una soluzione molto migliore: sarebbe più facile ed economico ottenere i necessari servizi accessori (fisioterapia, diagnostica) e attrarre personale specializzato (ad es. preparatori atletici). Per non parlare delle difficoltà logistiche e di trasporto. Da questo punto di vista, è davvero grave la decisione del CONI, di qualche anno fa, di affidare alla Federazione del tennis in carrozzina la gestione del magnifico Centro Tecnico delle Tre Fontane, a Roma, che avrebbe tutte le carte in regola per essere un perfetto Centro Tecnico Nazionale, in una posizione agevolmente raggiungibile e che invece, purtroppo, essendo del tutto sovradimensionato per le necessità dei disabili, è abbandonato da anni all’incuria e al degrado.

Altro nodo del contendere è il Club Italia, quel sistema di servizi itineranti (fisioterapia, preparazione atletica) che la FIT ha creato per sostenere i nostri giocatori di vertice nei tornei più importanti. Su questo atleti e i coach sono divisi. Alcuni, in particolare le ragazze, sono molto contenti (specie delle prestazioni del dr. Parra, un luminare), mentre altri – in primis Pistolesi - non se ne servono, preferendo fare tutto in proprio e contestando lo spreco di fondi (anche per le famose cene del club Italia…).

Insomma, in apparenza una vera guerra di religione fra iniziativa privata e iniziativa pubblica, se non fosse che il principale oggetto del contendere è proprio la destinazione dei fondi pubblici. E qui veniamo alla terza ed ultima questione, che probabilmente è la più importante.

La struttura di governo della Federazione. Dirigenti dilettanti che guidano uno sport ultraprofessionistico.

Secondo i coach (in particolare Pistolesi, ma anche altri, pur con meno vis polemica, sono sostanzialmente d’accordo con il romano) i problemi sopra citati nascono dal fatto che coloro che prendono le decisioni rilevanti per il nostro tennis (i dirigenti federali) non sarebbero in grado di farlo al meglio per due motivi: non dispongono delle necessarie competenze; devono rendere conto ad una base elettorale che non ha come prima preoccupazione lo sviluppo del tennis agonistico.

La mancanza di competenza sufficiente deriverebbe dalla loro natura di dilettanti: per il nostro ordinamento sportivo, i Dirigenti delle Federazioni hanno lo status di dilettante, e quindi, avendo una diversa estrazione (molti, pur essendo stati giocatori di buon livello, sono avvocati o comunque professionisti) non possono avere approfondite e aggiornate conoscenze dei veri problemi del tennis attuale, che è diventato uno sport ultraprofessionistico e ultracompetitivo, e quindi richiede, per essere governato, una dedizione totale. In sostanza, i nostri dirigenti sarebbero sempre in ritardo: le loro scelte di politica federale sarebbero costantemente legate ad una visione superata e obsoleta dei problemi, perché il progresso, guidato dalla competizione, sarebbe troppo veloce per loro.

Oltre a questo, se anche vedessero con chiarezza ciò che si dovrebbe fare, i nostri dirigenti non sarebbero in grado di farlo a motivo del sistema di rappresentanza della Fit.

Il Consiglio Federale è infatti espressione dei Circoli, che possono sfiduciarlo rifiutandone la rielezione. I Circoli, sempre secondo i nostri team professionistici, non hanno un particolare interesse ad investire nello sviluppo del settore tecnico. Molti sono composti da soci e consiglieri in larga parte anziani, e hanno obiettivi di profitto di breve periodo: non sono intenzionati ad espandere il movimento, ma ad estrarre il massimo dal corpus di appassionati esistente, sfruttando il sostanziale monopolio nell’offerta di campi da tennis e investendo molto spesso le loro risorse in attività sociali extra tennistiche (centri benessere, estetica, corsi di danza, di bridge, beach tennis, eccetera), piuttosto che nel miglioramento delle scuole di agonistica o nella formazione di giovani giocatori.

In questo quadro, i team privati chiedono a gran voce, da tempo, più potere: forti della loro superiore conoscenza dei problemi, vogliono poter contare di più, dire la loro sulle scelte politiche e di distribuzione dei fondi, poter assumere cariche, deleghe e funzioni.

Conclusioni.

Il presidente Binaghi ha degli indiscutibili meriti. In questi anni, la Federazione è stata finanziariamente risanata, il settore tecnico aggiornato e migliorato, la preparazione dei maestri di base più curata. Otterrà domani un nuovo mandato a Verona, ma sarà chiamato ad affrontare problemi molto complessi (last but not least, la querelle con il Comune di Roma per il nuovo campo centrale del Foro Italico).

Finora, nella gestione dei rapporti con i team privati, questa Federazione è stata ispirata da una sostanziale diffidenza. Si teme, in soldoni, che tali team non vogliano altro che spartirsi fra loro la torta dei fondi di cui dispone la Federazione (che stanno diventando cospicui) senza dare nulla al movimento nel suo complesso. Ad esempio di ciò, viene richiamata la scarsa collaborazione fra i coach e il settore tecnico federale. Ora, la vicenda Bolelli potrebbe costituire il definitivo casus belli. Ma la guerra, che si sta per scatenare, non giova a nessuno.

Una grande dirigenza non deve combattere i propri tesserati. Deve avere la capacità e il carisma di catalizzare gli sforzi e le expertise altrui verso un fine comune. Deve saper indicare una strada, un obiettivo, nel quale tutti sappiano riconoscersi, ciascuno nel proprio ruolo. Soprattutto, deve avere capacità di ascolto: saper capire le persone, saper dialogare, saper distinguere, avere l’umiltà di imparare, è fondamentale.

L’intransigenza, il dogmatismo, l’adesione costante a schemi preconcetti, in questo mondo mutevole e in perenne cambiamento, risultano spesso autolesionistici, anche quando sono legati a principi sani.

Buon lavoro, Presidente.

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91 Commenti a “Cosa c’è dietro la polemica Bolelli-Davis.
Binaghi sarà rieletto,
ma è chiamato a sfide complesse.”

  1. DARTAGNAN scrive:

    CHAPEAU !!!
    Disamina interessante, realistica e attenta, con una conclusione propositiva da passare domani sullo schermo gigante, qualora ce ne fosse uno, dell’Auditorium di Verona Fiere.
    Bravo Roberto!

  2. flexible scrive:

    vado off topic ma non troppo.
    di giri introno al sole ne ho fatti quasi 40 e vivo in una città media del sud. Ho ripreso a giocare a tennis con continuità, visto che prima abitavo in una città diversa. Credetemi, io non ho mai fatto tennis nei circoli, bene, ho scoperto che spesso è più facile prendere la tessera della p2 piuttosto che giocare a tennis. Nei circoli devi essere presentato da un socio, in ogni caso, quelli in città, costano un botto, quelli fuori sono difficili da raggiungere, quelli pubblici, ormai sono campi di calcetto e per prenotarsi devi andare personalmente, i telefoni non funzionano, puoi prenotare solo per la settimana, insomma diciamo che è una corsa agli ostacoli e devi essere supemotivato o in qualche maniera “interno”. La sensazione di fondo è che il tennis in italia (o in certe realtà italiane) viva una sostanziale schizofrenia, al vertice della piramide si parla di allargare la base, ecc, e alla base della piramide si difendono i “privilegi” dei figli dell’ex-elite-bene che non c’è più.
    Ora questo non vuole essere un discorso in generale però Foucault ci ha lasciato l’insegnamento che guardando nei confini, nei margini dei fenomeni si leggono con evidenza le linee guida che al centro spesso sono invisibili perchè bla, bla (per intenderci da comunista nei primi anni 70 si scagliò contro il comunismo partendo dai gulag, dicendo che non si possono pensare come una degenerazione del sistema, è il contrario se un sistema produce (nei suoi milieux) tali fenomeni, vuol dire che sono la sostanza del sistema stesso, il suo cuore, anche se spostato nella “periferia”) e io del buon vecchio Michel mi fido, molto di più che degli attuali dirigenti

  3. Avec Double Cordage scrive:

    mi sembra che questa sia una delle analisi più complete e trasparenti degli attuali problemi del tennis italiano. Aggiungerei, per coloro che sono nuovi a queste tematiche e che frequentano il blog principalmente per informazioni sui risultati di vertice del circuito ATP e WTA, che se sono interessati c’è un altro recente articolo di Roberto Commentucci che tratta la problematica del Foro Italico e del master series Internazionali d’ Italia - che è a rischio di migrare in un altro paese europeo portandosi con se incassi che ora vanno alla FIT e che potrebbero essere utili al settore giovanile, questo il link per leggere l’articolo e la discussione http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2395#comments

    mi rendo conto che si tratta di pura utopia, ma per risolvere la moltitudine di problemi in modo definitivo bisognerebbe creare una federazione dedita solamente al tennis agonistico e alla creazione di un base da cui estrarre nuove leve, praticamente un “Associazione dei Tennisti Italiani” (comprendente anche i team come quelli di Sartori a Caldaro e di Rianna e Pistolesi) e lasciare all’attuale FIT il ruolo di “Federazione Italiana dei Circoli di Tennis”

    ciò potrebbe finalmente comportare un aumento dei praticanti tra i giovani, la pratica anche nelle scuole, la costruzione di campi pubblici in sintetico praticabili anche d’inverno, muri per il primo approccio etc. stimolato da associazioni sportive locali non dedite alla cura di soci di club, un po’ come avviene per i calcio con le piccole associazioni calcistiche presenti in ogni paesino

    anche un attività di promozione mediatica sarebbe immaginabile da parte di questa ipotetica “Associazione dei Tennisti Italiani” contrapposta alla “Federazione dei Circoli”

    per pubblicizzare il tennis tra i giovani e giovanissimi potrebbero quindi essere preparati dei resoconti giornalieri durante i tornei del grande slam con riassunti dei momenti salienti dei 4 match migliori del giorno precedente corredati con humor da servizi ed interviste ai giocatori che presentino anche il loro lato umano e quello extra campo stile “tenis pro” (cercare su google - tenis pro kuerten) da offrire a varie emittenti private in giro per l’Itialia (inutile sperare nella RAI o nel monopolista privato Mediaset che si farebbero vivi solo con l’affermazione di un Djokovic italiano) vedendo di fare trasmettere le puntate durante le due settimane dei tornei del grande slam possibilmente verso le 3 o le 4 di pomeriggio quando sulle TV in chiaro c’è solo spazzatura, cosi magari qualche ragazzino si appassiona alle gesta di Nadal, Djokovic o Murray, prende la racchetta di legno dalla cantina e in bici va su uno dei campi pubblici, che ancora non esistono ma che anno dopo anno questa nuova Associazione Nazionale potrebbe far costruire in numero sempre maggiore collaborando alla base con le realtà locali come comuni e altre realtà sportive di discipline diverse

  4. Fabrizio Scalzi scrive:

    una storia già vista…come anni fà la fedreazione squalificò,gaudenzi e Co.per non aver accettato la convocazione….Siamo alle solite!!!Domanda:ma se francesco Totti rifiuta una convocazione in nazionale,lo squalificano???importa a qulcuno questa Coppa davis,o serve per ripulire le beghe federali del passato? A voi la palla….

  5. Francesco scrive:

    Analisi interessante, condivido.
    DALLA PARTE DEI CIRCOLI
    Provo a mettermi dalla parte di un circolo privato. Ho uno, 5, 10 ragazzini interessanti? Se ho o so procurarmi le risorse economiche necessarie, se ho competenza, passione e voglia, MA CERTO che non mollo a chicchessia il mio ‘patrimonio’ umano tecnico giovanile, nè alla Federazione, nè ad altri. L’IMPORTANTE E’ FARE IL BENE DEL TENNISTA. Se come circolo riesco a garantirglielo, la Fit - come Ente sportivo - dovrebbe solo essere contenta e non ‘gelosa’ come talvolta sembra essere.
    DALLA PARTE DELLA FIT
    Mi metto ora dalla parte della Fit. Se si volesse davvero fare il bene di questo sport, setaccerei il mondo tennistico provinciale e regionale. Di sicuro - senza andare a ‘rompere’ da quelli citati sopra che possono permetterselo - si trovano circoli che non hanno nè la capacità nè soprattutto le risorse per far crescere i talenti. Ebbene. Lì sì che serve avere una struttura federale che segua le promesse.
    UNA CONCORRENZA SANA
    La Fit vuole assolutamente un giovane seguito da un circolo che, invece, non glielo ‘molla’? Ebbene, APRA LA CONCORRENZA VERA e SANA, si vada a cercare in giro un giovane altrettanto bravo e lo faccia crescere con sue risorse. QUELLA SI’ CHE SAREBBE CONCORRENZA POSITIVA PER IL TENNIS.
    Non sono in grado di giudicare complessivamente lo stato del tennis agonistico italiano, perché non conosco globalmente la situazione.
    SEPPI, BOLELLI, PENNETTA & C.
    Parlando del vertice, tralasciando Volandri che secondo me da secoli ha una battuta non all’altezza della situazione (possibile che nessuno gliel’abbia mai fatta cambiare in meglio?) abbiamo fatto crescere Seppi, Bolelli, Starace, Pennetta, eccetera. Questo è un merito indubbio, di chiunque sia.
    Ora questi ragazzi vanno però seguiti strabene, sia tecnicamente (ma lì mi sembra che siano già ababstanza avanti), sia mentalmente.
    DA FEDERER AGLI AZZURRI
    Si è detto, scritto, sentito che il Roger Federer di quest’anno abbia avuto problemi mentali, psicologici, ecc. Vero? Mah, facciamo finta di sì.
    Se li ha avuti lui, il numero uno, immenso talento di tecnica, strategia, tattica, ecc, che dire degli altri?
    A me sembra che arrivati fino a ‘lì’, i nostri siano CLAMOROSAMENTE mancati di forza mentale. Aiutiamoli, i propri circoli, la Fit, qualcuno, perché non sprechino gli enormi passi avanti compiuti.
    MANCA CONTINUITA’
    Arrivare nei quarti di uno Slam, giocare bene 3 o 4 tornei l’anno, e poi stop, arrivati a questo punto, è poco. Serve una scossa.

  6. Avec Double Cordage scrive:

    io do comunque ragione a Bolelli e Pistolesi, particolarmente nella situazione attuale che offre con Fognini e Starace due giocatori capaci di sostituirlo adeguatamente (potrei dargli torto solo se lui fosse il leader di una squadra come quella Lettone con un solo giocatore a reggere la squadra) Bolelli deve pensare a stabilizzare la sua classifica per metterlo in grado di giocare i tornei che contano (master series in questo caso) nelle condizioni migliori nel limite delle sue possibilità potenziali, le quali sono oggettivamente decenti se non addirittura buone, è quindi sbagliato da parte della federazione ostacolarlo in questo intento, per non parlare di squalifiche e altri provvedimenti, la federazione dovrebbe sostenerlo in questo suo impegno, particolarmente nel caso concreto avendo a disposizione altri due giocatori capaci di rimpiazzarlo.

    portando avanti il ragionamento, la cosa più utile al tennis non è una squadra di davis obbediente ai diktat federali, ma una squadra formata dal maggior numero di giocatori con una classifica il più alto possibile, perché solo questi sono capaci di dare uno spin positivo al movimento.

    Certo quel che conta di più sono semifinali e finali nei tornei del grande slam raggiunte con regolarità, cosa no realistica per molti giocatori è invece raggiungibile una semifinale in coppa davis, ma una semifinale di coppa davis con dei giocatori piazzati intorno al numero 80 non avrebbe che un minimo riscontro mediatico e solo nel ambito federale e di appassionati, mentre la stessa semifinale ottenuta da giocatori con classifica tra numero 15 e 25 con risultati rimarchevoli (quarti e ottavi di finale) nei tornei del grande slam e master series avrebbe ben altro seguito mediatico

    una buona squadra quindi la formano buoni giocatroi e non solo lo spirito di squadra che può essere solo un bonus ma non la cosa essenziale
    Mi sembra che a partire dall’anno prossimo saranno disponibili punti anche per la Coppa Davis (mi pare però solamente per la massima categoria) questo dovrebbe aiutare a risolvere parecchi problemi, perché è chiaro che l’amore per la maglia azzurra é una cosa da tifosi, spinta dal patriotismo (purtroppo spesse volte trasformato in nazionalismo per ignoranza se non altro) ma che c’entra molto poco con il professionismo

  7. mets74 scrive:

    Sarebbe interessante sapere ( e sono convinto che il bravissimo Commentucci sia in grado di riferirci) come viene gestita l’attività tennistica in altri paesi europei, es Francia e Spagna.
    Io sono un semplice appassionato di tennis, iscritto a un circolo e modesto giocatore di quarta categoria (4.3) e non ho conoscenze sufficienti per poter giudicare l’attività della nostra federazione: ho però la sensazione che il sistema circoli-federazione-attività agonistica sia carente nei suoi stessi presupposti. Conosco l’ambiente dei circoli e ritengo che sia quanto di più lontano ci possa essere dall’attività agonistica vera e propria. La Federazione, che è espressione dei circoli, mi sembra un organismo politico con scarse attitudini tecniche. I dirigenti regionali della FIT sono spesso figure pseudo-politiche che poco hanno a che vedere con il nostro amato gioco.

  8. pedrinho&luvanor scrive:

    Complimenti.
    Tempo fa la Fit pago’ profumatamente la società Nomisma.
    Scopo della consulenza era lo studio del pianeta tennis in Italia.
    Senza retribuzione hai prodotto un risultato migliore.
    Hai tutte le qualità per fare il Dirigente sportivo ad alti livelli.
    Ti mancano solo i voti…..pazienza.

  9. tilden scrive:

    I fondi che sono a disposizione della FIT dovrebbero andare allo sviluppo del tennis in Italia e non ai team privati. Per esempio perche non lanciare un programma come in Francia qualche anno fa : 5 anni cinquemila nuovi campi da tennis.

  10. andrew scrive:

    …Roberto, sai quanto io sia schivo e poco propenso alla polemica…

    tuttavia, permettimi di farti notare che non si può chiedere/avere dialogo se non si è parte in causa…e come tu ben sai gli appassionati, i praticanti, i tennisti stranamente non rientrano nella categoria “parte in causa”, a meno che non abbiano pagato la quota tramite un circolo…

    quindi, come suggeriamo Avec ed io, si forma un’associazione di vaffantennisti (la VAFFANFIT). Quando hai dalle 10.000 tessere in su, torni a bussare e vedrai che ti sarà aperto per la discussione e il dialogo.

    I tuoi articoli sono belli e c’entrano il punto…ma ora è giunto il momento che tu scenda anche nell’arena…per la grande lotta…

  11. Avec Double Cordage scrive:

    @tilden
    5000 campi nuovi in 5 anni in Francia! Caspita, questa non l’avevo sentita ancora! Certo loro hanno il Roland Garros e noi tra due anni nemmeno più un torneo che garantisca la presenza di qualche top 10…

    è incredibile quanto poco conti il parere degli appassionati che alla fin fine sono quelli che pagano per mandare avanti tutto il circo del tennis, contributi statali alle federazioni apparte, che sono a carico di tutti

    è proprio vero, Roberto avrebbe la stoffa per un vero presidente, ma secondo me alla FIT attuale sarebbe sprecato perché gli metterebbero i bastoni tra le ruote tutti i veterani… bisogna veramente fondare un movimento capace di fare concorrenza alla FIT e non si curi dei circoli per riuscire a fare finalmente qualcosa per allargare la base, non dico 5000 campi in 5 anni come in Francia ma almeno avviarsi con un passettino in quella direzione

  12. andrew scrive:

    … per esemplificare quanto sia drammatica la situazione…

    pensa che io non avevo nulla contro la FIT, volevo solo avere la tessera per giocare dei tornei senza dover spendere dai 600 euro in su che chiedono i circoli della mia amata città…

    PER FARE QUESTO, dopo vari tentativi a livello circolo (non solo inascoltati ma anche osteggiati), mi tocca provare ad abbattere la FIT…

    e tutti voi mi dovete aiutare/aiutarvi…

  13. andrew scrive:

    …altro esempio rassicurante sul fatto che la FIT si stia chiudendo a riccio fino alla prossima atrofizzazione:

    le regole per scrivere nel blog della FIT (ora cambiato nella veste grafica) sono ora queste: devi essere tesserato alla FIT, inserire il tuo nr. di tessera e avrai ore e ore di dialogo con Baccini…

    …ragazzi, abbandoniamo il Titanic…

    Andrew, ti devo correggere. Anch’io, ad essere sincero, poco fa avevo avuto la tua stessa impressione, ma poi guardando meglio ho visto che non è così. Sul blog di Baccini può postare chiunque, hanno solo aggiunto, con l’occasione del restyling del sito, una ulteriore community riservata ai tesserati FIT. Ma le regole di accesso ai blog FIT sono invariate, guarda tu stesso.
    (Rob. Comm.)

  14. madmax scrive:

    figuriamoci….

    roberto cosa avevo scritto poco tempo fa riguardo la figura dei procuratori?? e tu a dirmi che lo facevano per salvaguardare i giocatori… qui è solo dalla fit che bisogna tutelarsi e guardarsi!!! loro, qualsiasi cosa fanno,la fanno esclusivamente per controllare tutto e tutti…. dio voglia che un giorno capiti a me una roba del genere, prego tutti i giorni che questo accada e poi vedrai se non parleranno tutti i tg nazionali!!!

    in questi giorni sonostato alla lambertenghi…. nessun u 12 (femmine) usa la 1° di servizio per offendere, su 10 tds che ho visto 1 e mezza ha aperture brevi e quindi attuali, a rete nemmeno l’ombra ed i migliori tecnici della scuola maestri sono andati via.. poi tra un po’ diranno che i migliori non vanno da nessuna parte perchè non hanno la testa, non hanno fame etc etc.. LA VERITA’ E’ CHE NON HANNO LE BASI!!!

    il sistema non funziona,è allo sfascio e loro tra l’altro lo sanno benissimo visto che hanno messo tds nr 1 una 4.1 (o 4.2 non ricordo) e nr 15 una 3.5… (e c’è ancora gente che per la classifica si ammazza)… da noi è impossibile capire chi è forte veramente ed il bello di tutto questo è che lo fanno appositamente in modo che tutti debbano passare sotto di loro

    l’unica speranza è che prima o poi un grande imprenditore con agganci politici dia un’occhiata a questo sport ed allora forse potremo tornare a parlare di tennis italiano, ora non perdiamo tempo e godiamoci nadal federer e djokovicper i boys e le bellezze dell’est nelle girls

    le case si fanno dalle fondamenta….diffusione dello sport in tutti gli ambiti (nelle scuole cioè alla base di ogni cosa essendoci i giovani,il tennis è un perfetto sconosciuto), buoni insegnanti (i migliori con la fit non ci vogliono nemmeno avere a che fare), creazione di giocatori che possano essere degli esempi e un traino per i ragazzi (è da 30 ani che non ne abbiamo del livello che serve per essere dei miti per i giovani e sfruttare il dualismo nadal-federer per aumentare il numero dei praticanti non serve perchè senza una vera cultura tennistica di base finito ildualismo finito il boom (soprattutto quando i giovani e le famiglie si rendono conto di cosa significa fare l’agonista tennista in italia). a completare l’opera il tennis italiano è completamente fuori mercato rispetto a quasi tutti gli altri sport e loro cosa fanno? pensano alle elezioni ed a squalificare bolelli…

  15. enzo cherici scrive:

    Sarà anche vero che sul blog di Baccini possono continuare a scrivere tutti. Il problema però è che non ci scrive più lui. Da giugno ad oggi ha inserito quattro (quattro!) post. In tre mesi e mezzo! Non che se ne senta la mancanza, ma allora non si capisce a cosa serva quello spazio. Come dite? A niente? Per una volta sono d’accordo? ;-)

  16. Avec Double Cordage scrive:

    a già “non ufficialmente iscritto all’Albo dei Procuratori”… questa cosa dell’Albo dei Procuratori è talmente assurda che l’ho cancellata immediatamente dalla mia memoria …non so nemmeno se definirla peggio o meno peggio dell’Albo dei Giornalisti istituito da Mussolini e presente solo in Italia (è passato mezzo secolo ma c’è ancora a chi fa comodo schedare le persone per quel che fanno) ma poco conta…

  17. marcos scrive:

    nell’ottimo articolo di roberto sono trattati i temi più scottanti, riguardanti, in primis, la nostra federazione.

    aggiungo giusto un accenno alla prima reazione della fit, quando si seppe della squalifica di di mauro. fu baccini, se non ricordo male, ad intervenire prontamente, minacciando ulteriori sanzioni per alessio; poi, fece marcia indietro…molto rapidamente. a proposito di questo, a mio parere, quando binaghi sarà rieletto, gli interventi sul blog di baccini torneranno ad essere numerosi.

    ribadisco che, se fossi stato io il presidente, non avrei chiesto a corrado di chiamare bolelli, visto che aveva chiaramente detto che non avrebbe giocato l’incontro. questo presidente, però, ama i rapporti burrascosi…è fatto così. a mio parere, la prima qualità di un presidente federale dovrebbe essere la continua ricerca delle buone relazioni: non gliela fa, è più forte di lui.

    naturalmente, il presidente non è un generale e corrado non è un colonnello: un giocatore è libero di rispondere o meno ad una convocazione. a meno che non sia un giocatore nordcoreano o birmano.

    non so come andrà a finire questa storia. mi pare, però, che alcune cariche siano coperte da persone poco adatte al ruolo.

    credo, infine, che, se tutti i tennisti convocabili avessero risposto picche, la prossima elezione presidenziale sarebbe stata meno noiosa, quantomeno nelle dichiarazioni. in molti avrebbero gridato all’ammutinamento: forse, però, si sarebbero rimescolate le carte.

    sono anni che a turno i migliori tennisti si scontrano con la federazione: non c’è alcuna armonia tra loro, i loro coach, i loro tifosi, i loro circoli, le loro accademie e la federazione. per me, andando avanti così, pur cercando di lavorare tutti al meglio, non si va da nessuna parte.

    penso che, se dovessimo uscire dalla sfida contro gulbis con le ossa rotte, il coni dovrebbe prendere provvedimenti, molto rapidamente.

  18. anto scrive:

    Carissimo Roberto, questo Editoriale è da incorniciare nelle bacheche di tutti i circoli italiani! Grandissimo!

  19. riki101 scrive:

    Grande articolo Rob!
    Secondo me alla federazione e al nostro tennis manca un po di “cazzutaggine”, in questo senso dovremmo imparare dai personaggi con piu persnalita del calcio…in fondo se abbiamo propositi di World group non possiamo aver paura di questa Lettonia e l’assenza di Simone potrebbe anche passare inosservata…Fognini, Seppi e Starace non riescono a far fuori il numero 350 e il numero 50 del mondo? Capisco gli interessi della Fit q tutto quanto ma a parte questo, manca un pizzico di spavalderia anche nelle dichiarazioni dei vari allenatori e personaggi della federazione, che sono o troppo velleitarie o troppo altisonanti senza una vera base, insomma o top ten di qui, top ten di li perchè “è l’obiettivo” o dobbiamo rimanere con i piedi per terra, gran prestazione dell’avversario…
    Ciaoz!

  20. Nikolik scrive:

    Roberto, sei bravo, sei appassionato, sei tutto, bravo, scrivi bene.

    L’unico mio rammarico è che tu non abbia mai avuto, purtroppo, alcuna esperienza in una Federazione.
    Peccato, i tuoi articoli sarebbero ancora migliori, perchè ti manca completamente il punto di vista federale, le dinamiche federali, i regolamenti federali, i rapporrti di una federazione con il CONI e, anche, addirittura, con Il CIO, ad esempio, manca tutto.
    Ti sfugge il problema delle competenze, della proprietà privata, ecc. ecc.
    Oltretutto, altro grave limite, odi gli avvocati.

    Però, bravo lo stesso, dai!

  21. enzo cherici scrive:

    Ci mancherebbe solo che Roberto dovesse tenere in conto il punto di vista della Federazione! Per quello c’è già il frequentatissimo blog di Baccini. Basta e avanza. La sua è un’analisi fatta dal di fuori, che c’entra il punto di vista della Federazione? Come se un editorialista per scrivere un articolo sull’attività di Governo debba per forza aver avuto cariche di Governo. Ma quando mai?

  22. madmax scrive:

    nikolik io al contrario di roberto ho avuto parecchio a che fare congli enti pubblici e privati nonchè con varie associazioni e federazioni sportive e non ed in tutti i casi l’unico loro punto di vista era sempre e solo lo stesso: IL POTERE ED IL TORNACONTO PERSONALE!!!!

    tanto per darti dei numeri ai tempi del precedente governo nell’ambito di un ente tecnico sportivo (e parecchio più complicato del tennis) ai posti di comando sono state scoperte ben 7 persone riconducibili (famigliari fidanzati/e di famigliari amici) al ministro a cui era stato dato l’incarico che ovviamente della specifica disciplina non conoscevano nemmeno l’ABC (e sai quanti 2° cat conosco che di tennis non sanno neppure la A?). attualmente tale sport è sull’orlo del fallimento e l’ente commissariato…

    l’unica differenza con il tennis è che qui grazie al dualismo federer nadal ed alle varie ivanovic e sharapova (e di conseguenza all’interessamento dei media) si sta riuscendo a tirare avanti…ma per quanto ancora?

  23. BB 1980 scrive:

    @ madmax
    Tornaconto personale ? Cosa dici mai ? Vuoi scherzare ? Lo fanno per puro spirito di servizio e filantropico !!!!
    La bontà del tennis italiano - sia a livello agonistico che di organizzazione di eventi - la si desume dal confronto con le nazioni concorrenti.
    Binaghi è presidente dal 2000 ( o giù di lì ). Galgani non può essere più usato come scusa.
    Sono certo che durante il prossimo mandato Binaghi avrà modo di trovare qualche altra giustificazione alle differenze del tennis italiano con quello delle altre nazioni concorrenti.
    La chiamerei “sindrome da Cassa del Mezzogiorno”

  24. Avec Double Cordage scrive:

    Qualcuno sa spiegare perché Cipolla non è stato convocato per l’incontro di Coppa Davis e invece a quanto pare ci sarà Volandri? Magari è Cipolla che ha preferito giocare un challenger da qualche parte, ma lo dubito. Penso che in doppio avrebbe benissimo potuto giocare malgrado la sua statura e la prima di servizio non molto incisiva, del resto Santoro era ed è ancora un doppista di qualità pur avendo limiti simili a quelli di Cipolla. Può essere che non sia gradito alla FIT, e pure in Croazia mi sembra lo avevano convocato.
    Qualcuno potrebbe spiegare meglio quali caratteristiche sono necessarie per un buon doppista, servizio in slice o kick, gioco di transizione in anticipo, risposta quali sono le caratteristiche che contano di più? E quale potrebbe essere il giocatore più compatiblie per le sue caratteristiche a Cipolla, che io sappia non necessariamente due doppisti formano una coppia migliore di un singolarista solido abbinato ad un volleatore naturale, qualcuno può chiarire?

  25. Nicola scrive:

    Ottima disamina. Solo che Matteo Trevisan non è campione mondiale juniores, essendo arrivato 3° nel ranking ITF U.18 del 2007.

    Hai ragione Nicola, grazie per l’osservazione. Trevisan è stato per alcune settimane il n. 1 del ranking juniores ma, come scrivi tu, ha concluso la stagione al n. 3. Correggo il testo.
    (Rob. Comm.)

  26. Roberto Commentucci scrive:

    Come largamente prevedibile, Angelo Binaghi ha ottenuto un nuovo mandato. Riporto il comunicato del sito federale:

    VERONA - Assemblea
    Binaghi rieletto col 94,94%
    L’ingegner Angelo Binaghi è stato rieletto presidente della Federazione Italiana Tennis con il 94,94% dei voti accreditati. Questo l’esito della 55a Assemblea Nazionale della FIT - Sessione Ordinaria che si sta svolgendo oggi alla Fiera di Verona. Binaghi ha totalizzato 2.231 dei 2.350 voti accreditati, mentre le schede bianche sono state 12, una la scheda nulla e 4 i non votanti.
    La votazione si è svolta dopo la relazione del Presidente (che qui sotto riportiamo integralmente), gli interventi dei delegati e la replica dello stesso Binaghi. Erano presenti il 66,25 per cento degli aventi diritto al voto.”

    Ho ascoltato in videostreaming una parte del dibattito dell’Assemblea Federale. Temo che nel caso Bolelli la Federazione abbia deciso di adottare la linea dura, come fa presagire questo passaggio della relazione letta da Binaghi:

    “LA QUESTIONE MORALE

    Ma il ns. futuro, cari amici, dipende anche e soprattutto dal riuscire a tenere sempre ben centrale la questione morale. Quella questione morale che 6 anni fa risolvemmo per i professionisti, che 4 anni fa risolvemmo per i dirigenti, e che ora stiamo risolvendo per i Circoli che non pagano le quote ….. e che forse continua ad avere un punto ancora irrisolto nel rispetto della maglia azzurra …..
    Su questo punto, in questi anni, il CF ha fatto scelte difficili, talvolta dolorose, che hanno risolto situazioni spiacevoli ma che, evidentemente, non hanno prodotto risultati definitivi.
    E allora io credo che l’ultima parola debba essere la Vostra, perché siete Voi che, giorno dopo giorno, impegnate tempo e risorse per far crescere questi ragazzi e i loro valori nei momenti della loro carriera nei quali ne hanno più bisogno.
    Il quesito che pongo all’Assemblea, è se il tennis italiano e la Coppa Davis possono essere un tram sul quale si sale e si scende secondo la propria convenienza particolare, o se viceversa, il rispetto della maglia azzurra debba essere il punto di sintesi di un sistema, il ns., nel quale la Federazione e le Società Sportive dilettantistiche devono riuscire ad investire sempre di più nei migliori giovani mentre i giocatori, quando diventano professionisti, devono guadagnare quanto meritano ma sempre rispettando la Nazionale e il loro Paese.
    Il quesito che vi pongo – in sostanza- è se la tradizione del tennis Italiano nel rispetto della Nazionale, che ha avuto in Lea Pericoli e Nicola Pietrangeli degli irraggiungibili paladini e che oggi vede nelle nostre ragazze delle splendide portatrici di questi valori, debba essere considerata qualcosa di superato, di anacronistico di fronte alle talvolta fameliche esigenze del tennis professionistico o debba essere al contrario ritenuto un valore irrinunciabile intorno al quale costruire il futuro dei nostri ragazzi.”

    Personalmente, credo che non sia con una squalifica a Bolelli che si possano risolvere i problemi della squadra di Davis e quelli del nostro tennis, come ho cercato di spiegare nell’articolo.

    E infatti, ecco qua, sempre da Verona, fonte FIT:

    SU INVITO DI PIETRANGELI
    Approvata mozione pro-maglia azzurra
    Dopo la rielezione di Binaghi, l’Assemblea di Verona ha festeggiato il 75.mo compleanno di Nicola Pietrangeli, che, prima di tagliare una torta a forma di Coppa Davis e di brindare con il neopresidente, ha anche spento le candeline portate da 75 bambini dei PIA di Verona.
    Dall’alto delle sue 164 presenze in Coppa Davis (record mondiale), Pietrangeli ha anche invitato i delegati a dare un forte mandato al nuovo Consiglio Federale perché agisca in difesa dei valori, sporivi e morali, rappresentati dalla maglia azzurra. Il suo appello è stato raccolto dall’avvocato Michele Brunetti, che ha sottoposto all’Assemblea la seguente mozione:
    ”I rappresentanti delle Società affiliate, riuniti per la 55esima Assemblea Nazionale della Federazione Italiana Tennis, danno unanimemente mandato al Presidente ed al Consiglio Federale, che verrà oggi nominato, di riaffermare con forza e vigore l’obbligo da parte di tutti i tesserati al rispetto dei valori etici e sportivi che tutto il movimento sente propri e che sono posti alla base dell’ordinamento della F.I.T.
    In particolare, l’Assemblea tutta chiede al Consiglio di rendersi interprete del comune sentimento di orgoglio per l’appartenenza alla Federazione Italiana Tennis, tutelando il valore di quella che ne è l’espressione di vertice: la maglia azzurra, che non può e non deve essere oggetto di trattativa o di subordinazione a particolarismi o individualismi.
    Viene pertanto dato mandato al Presidente ed al Consiglio di considerare coloro che rifiutano di difendere il proprio Paese persone che non condividono i comuni valori e si mettono conseguentemente e volontariamente al di fuori della nostra comunità”.
    La mozione è stata approvata per acclamazione.

    E’ ancora peggio di quel che temevo.

  27. giancarlo scrive:

    a questo punto credo che per cambiare qualcosa occorre un’iniziativa nuova, che parta dalla base, ovvero una nuova federazione o associazione di circoli che dir si voglia.
    La domanda che pongono molti circoli è : dove vanno a finire i soldi che noi versiamo alla FIT?
    Sono anni che molti chiedono trasparenza, ma i bilanci presentati sono troppo fumosi o incomprensibili.
    Allora basta versare alla FIt soldi … a perdere(spesso utilizzati per perseguitare chi non si allinea alle direttive federali). Oggi, a parte quelli che scrivono su questo blog, nessuno si azzarda a criticare la FIT perchè se sei un circolo o un tesserato dopo qualche giorno ricevi la convocazione dalla Procura Federale che mai ha lavorato così tanto come in questi ultimi anni. Se non dai la delega ti fanno continuamente dispetti (date dei tornei, giudici arbitri cambiati, trasferte nei campionati, ammissione o promozione ai corsi istruttori e maestri). Questi fanno il bello e cattivo tempo tanto il CONI che dovrebbe vigilare fa finta di niente, sempre per ragioni elettive.
    Che schifo il 94,94%, non si usa più nemmeno in Bulgaria (come si diceva per Galgani) e poi Binaghi che esalta sempre le femmine e l’unica femmina che c’era in consiglio l’ha cambiata con un maschio!!!
    Che tristezza, povero tennis italiano!!!

  28. madmax scrive:

    su una sola cosa binaghi ha ragione e cioè sul fatto che non si può salire e scendere dal carro della coppa davis a seconda degli interessi personali del momento (anche se i giocatori essendo dei professionisti è giusto che facciano i propri interessi)… io infatti a queste condizioni non ci giocherei mai e sarebbe auspicabile che anche giocatori dalle mire di seppi e fognini (oltretutto un po’ di spirito di gruppo non farebbe male) facessero altrettanto… il problema è che a volte accettare aiuti anche minimi (a volte sono 30.000 euro che nella costruzione di un giocatore sono come una goccia nel mare) nella forma del prestito d’onore fà si che poi ci si debba mettere a 90° per tutta la vita…. meglio fare una rapina in banca prima e fargliela in faccia poi…..ma come più volte detto per fare certe cose sono necessarie le “palle” e questo significherebbe forse avere già avuto qualche top ten negli ultimi anni ,osa che puntualmente non accaduta..

  29. Avec Double Cordage scrive:

    @giancarlo
    sono perfettamente d’accordo

    @madmax
    penso anche io che a questo punto, dopo aver letto il punto di vista federale riportato sopra, nel quale viene dimostrata una totale ottusità e un incredibile rifiuto di accettare la realtà rifugiandosi in un anacronistica giungla di tradizioni e orgoglio patriotico al limite del nazionalismo di stampo quasi militare, sia quasi auspicabile e meglio per il futuro che tutti i migliori professionisti che abbiamo (ovvero facendo i nomi: Seppi, Bolelli, Fognini, Starace, Volandri, Cipolla e Naso) rifiutino di giocare la Coppa Davis (ma sappiamo tutti che non accadrà) fin che non venga cambiata questa posizione assurda di dare più importanza agli incontri di Coppa Davis che ai tornei di singolare che sono la professione dei giocatori, mentre gli incontri di Coppa Davis attualmente sono solamente un favore che fanno a noi appassionati, perché un giocatore non può certo provare a fare il professionista concentrandosi solamente su due incontri di Coppa Davis all’anno. Bisogna guardare in faccia alla realtà.

    Mi dispiace molto dirlo, perché considero la Coppa Davis potenzialmente la competizione più interessante del tennis, che con alcune modifiche (che ho elencato nel mio blog tempo fa, chi fosse interessato può cliccare sul mio nome per leggere) potrebbe tranquillamente far concorrenza ai tornei del grande slam.

    Cosa avrebbero da perdere questi giocatori? Una wild card per gli internazionali d’Italia e poco più, mi rendo conto che nessuno farà nulla e un azione da parte di un singolo non avrebbe nemmeno senso, solo un rifiuto motivato e documentato in modo corale da tuttti i nomi sopra elencati potrebbe portare ad un cambiamento, che però necessiterebbe anche un cambiamento di personale federale per avere degli effetti duraturi. Anche se per assurdo ciò accadesse, c’è una reale se pur piccola probabilità che non cambi nulla anzi che le cose peggiorino ancora, perché la Lettonia potrebbe essere battuta anche con giocatori che difficilmente potrebbero rifiutare di giocare come Bracciali e Trevisan, meno forse Fabbiano e altri. Sarebbe comunque una specie di miracolo, o meglio tragedia. Dopo tutto una cosa simile era già accaduta e non è cambiato quasi nulla.

    Ma leggendo le parole del comunicato mi pare evidente che urge una totale riorganizzazione della federazione che non è al contatto con la realtà internazionale di uno sport globale come il tennis ma sta continuando a chiudersi nel suo piccolo orticello nazionale, distaccato da quel che accade nel mondo ormai da almeno 25 anni se non più

  30. madmax scrive:

    ADC se non sbaglio devo aver letto da qualche parte che i giocatori perderebbero qualcosa in più, nel senso che da come ho capito sarebbero squalificati dalla serie A dove i migliori percepiscono anche 10.000 euro a match.. in più ci sono altri piccoli privilegi che perdrerebbero ed è evidente che un top 20 se ne frega altamente ma per gli altri alla fine dell’anno contano anche quelli… come sempre è una questione di soldi…. dio vuole che mia figlia abbia doppio passaporto (sinceramente l’ho assolutamente voluto ed il solo fatto che abbia dovuto pensare in partenza ai futuri problemi con la “politica” italiana fa capire in che paese viviamo…)!!

  31. Nikolik scrive:

    Ragazzi, pensatela come vi pare, ma la realtà è che per quattro anni ancora ci sarà questa dirigenza federale.

    Allora, appellandomi ad un bel sano realismo, cerchiamo di fare qualcosa per migliorare.
    Collaboriamo con questa Federazione.
    Per esperienza, vi posso garantire che una Federazione può fare tanto del bene e tanto del male.
    Attenzione, perchè se una Federazione si impegna, può fare molto del male.

    Le vostre critiche antifederali, a volte veramente irreali e paradossali, hanno un solo benefico effetto: quello che, ogni tanto, potete andare a letto, pensando, prima di chiudere gli occhi: hai visto quante gliene ho dette alla Federazione…
    Magra consolazione.

    Siccome io ci tengo a questo sport, io sono con questa Federazione, comunque la migliore degli ultimi 30 anni: sono con lei, per migliorarla.
    Di stare altri 4 anni a sentire i vostri vuoti lamenti, proprio non posso, non ce la faccio.

    Coraggio, Presidente Binaghi, coraggio, e buon lavoro.

  32. Avec Double Cordage scrive:

    @Nikolik
    buona notte e sogni d’oro

  33. andrew scrive:

    …io più di donarvi, regalarvi questa perla, il vaffantennis, non posso fare…

    purtroppo ci vorrà un po’ prima che possiate sentirlo vostro, dovrete prima comprendere…i prossimi 4 anni vi aiuteranno a schiarirvi le idee, ho la FIT che lavora per me…

  34. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Titolo: Binaghi rieletto con il 94%
    ma un avversario non c’era

    Sottotitolo: L’avvocato Brunetti carica la pistola, con un pistolotto morale, perchè la Fit spari a …Bolelli, reo di aver snobbato la Davis. Ma Barazzutti, in tutto questo, che ruolo ha? E’ la mano armata del presidente? Non sarebbe suo interesse (oltre che del presidente che governerà altri 4 anni il tennis italiano) creare armonia in un gruppo anzichè contribuire a lacerarlo? Non sono d’accordo con la scelta fatta da pistolesi e Bolelli, ma mi domando che cosa succederebbe se domani Bolelli a seguito della sua scelta diventasse n.15 del mondo, come a maggio-giugno e post vittoria su Gonzalez in parecchi ipotizzavano. Scriverò entro qualche ora un articolo a commento di questa vicenda

  35. madmax scrive:

    ubaldo sinceramente non capisco perchè non essere d’accordo con bolelli…una volta tanto qualcuno fa una scelta “difficile” ed in prospettiva futura (oltre che di fronte ad un ricatto simile preferirei smettere di giocare piuttosto che dargliela vinta!!) e gli si va contro? per giocare contro la lettonia avrebbe dovuto tornare in italia con decine di ore di volo più il fuso, avrebbe guadagnato 9.000 euro e giocato sulla terra… e tutto questo per cosa? non scherziamo ragazzi… provino a far giocare i giocatori di calcio con la nazionale senza poter guadagnare in caso di infortunio (cioè senza nessun contratto come i tennisti) nel bel mezzo della stagione e vi accorgereste che in campo andrebbero gli juniores!!!

    nikolik lo sappiamo che sei il classico italiano quello cioè che si schiera sempre con i più forti… ricordati però che nella 2° guerra mondiale anche i tedeschi sembravano imbattibili….

  36. Gudpis scrive:

    @Ubaldo Scanagatta
    la pistola? Figurativamente parlando …….. va rivolta a chi ultra settantenne accettetta di fare il Presidente di Cr, dopo essere stato Commissario per un periodo oltre ogni limite…. non aggiungo altro, chi vuol capire capisca! Abbasso i gerontocrati

  37. Gudpis scrive:

    PS: a Verona è andata così? Vedremo nelle elezioni dei CR…. so per certo che lì un pò di vittorie scomode al Presidente Sardo di Bulgaria ci saranno…. poi vedremo se il nostro eroe passerà dall’attacco alla difesa!

  38. Mirko scrive:

    Torno ora da Verona… che dire sulla questione Bolelli-Davis?

    Che se la sono legata al dito.. più che con lui con il suo “cattivo suggeritore” Pistolesi, più volte implicitamente accusato.

    In linea di massima, sono dalla parte della federazione, anche se prima di “punire” il giocatore bisognerebbe analizzare la casistica precedente (non sono molto informato sulle passate e mancate convocazioni di Volandri, Starace e compagnia…)

  39. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Mirko, visto che io non c’ero, perchè non ci racconti il clima che c’era? noi accettiamo volentieri i contributi dei testimoni oculari. Possibilmente imparziali. E comunque se uno è parziale ci sarà sempre un altro che potrà bilanciare.

  40. Mirko scrive:

    Ciao Ubaldo, raccolgo volentieri la tua proposta..
    Provo a descrivere il clima di ieri a Verona anche se, soprattutto in alcuni passaggi, non sarà facile: sono un giocatore, un maestro e un grandissimo appassionato di questo sport, non un politico :)

    Nel bel centro congressi di Veronafiere il presidente Angelo Binaghi è stato eletto per la terza volta consecutiva alla guida del tennis italiano. Più il tempo passa e meno concorrenza si manifesta: a questo giro era candidato unico e ha vinto con quasi il 95% di voti validi.
    Si è partiti con una sintesi dei successi ottenuti durante il quadriennio; successi sportivi, come la vittoria delle ragazze in Federation Cup, le importanti semifinali raggiunte da Seppi e Volandri o il maggior numero di italiani nella top100 rispetto al passato (5), successi economico-amministrativi come il bilancio cresciuto esponenzialmente (25 milioni di euro annuali) o la riduzione degli “uomini fit” (con un rapporto attuale di un dipendente fit per oltre 4.000 giocatori). Senza dimenticare il nuovo canale televisivo della Federazione, Super Tennis.

    Ed eccoci al dunque: la questione morale.
    La questione morale, vero animo della discussione. Questione morale per quanto riguarda i vecchi dirigenti che “mangiavano” un po’ troppo, risolta con i drastici tagli di Binaghi, e questione morale per i circoli che non pagano le quote federali; ma soprattutto questione morale per il rispetto della maglia azzurra. Il presidente Binaghi, senza fare nomi, si domanda se sia giusto partecipare alla Coppa Davis come e quando si voglia, a seconda degli interessi personali e non più - come ai tempi di Pietrangeli, della Pericoli o delle attuali ragazze di Fed. Cup - per un sano e ben più grande valore di rispetto della maglia azzurra.

    Il presidente non ha fatto nomi, ma al primo intervento dell’assemblea il nome salta fuori, ed è quello che tutti conosciamo: Simone Bolelli.
    I successivi interventi condividono il pensiero federale e “accusano” il giovane talento di una scelta azzardata e poco corretta, probabilmente a causa di cattivi suggerimenti da parte del suo consigliere. Prende la parola il 75enne Pietrangeli (che più tardi sarà festeggiato da 75bambini con altrettante candeline), integrando la ben nota linea di pensiero con alcune considerazioni personali e ribadendo più volte il fatto che Bolelli sia un bravissimo ragazzo, ma mal consigliato. Pietrangeli inoltre chiede all’assemblea che venga data totale autorità al nuovo consiglio federale, in modo da potere liberamente prendere i provvedimenti necessari in caso di problemi legati alla maglia azzurra e ai valori che la compongono.

    Da qui il passo è stato breve: l’avvocato Brunetti ha raccolto la proposta di Pietrangeli (e non solo) e ha sottoposto la mozione (che Roberto Commentucci ha riportato poco sopra) all’assemblea. Applausi e unanimità.

    Unica nota polemica della giornata: il signor Ottolini accusa la dirigenza federale di impedire il formarsi di un’opposizione a causa delle mosse politiche (cambi di statuto, comitati regionali smontati ecc.) e dichiara di essere stato “abbandonato in uno scantinato” dopo anni di lavoro. Immediata la replica di Antonio Mariani, presidente del comitato regionale lombardo, che contro-accusa Ottolini di avere fatto lo stesso all’epoca. Insomma: saltano fuori vecchie ruggini che hanno poco a che fare con il tennis.
    L’unico che esce vincente da questo aspro intervento è il presidente Binaghi: con estrema pacatezza risponde alle accuse citando date, processi (sportivi e ordinari) e indicando la disponibilità degli atti per chiunque possa essere interessato alla questione.

    Ultimo appunto, ma non meno importante, e chiudo: la questione sul futuro del foro italico.
    Davanti a un’assemblea ormai deserta (moltissimi sono andati via dopo le votazioni) il presidente Binaghi ha dovuto rispondere a una domanda riguardo il futuro del foro italico. Una risposta “politica”, dato che non c’è ancora nulla di certo. In sostanza, lo scenario più probabile è quello di riuscire a ottenere il permesso per costruire il nuovo stadio in maniera che l’impatto ambientale risulti meno drastico rispetto al progetto originario.
    Tuttavia, se la giunta comunale, il sindaco e chi altri dovessero rivelarsi così pazzi da bloccare del tutto questo importante progetto per il tennis italiano, il consiglio federale è pronto ad affrontare qualunque altro tipo di soluzione possibile per salvaguardare il torneo di Roma (che col tempo si è trasformato in un business da 3 milioni di utile). Impossibilità economica e logistica per il mormorato impianto di Tor di Quinto, punto di domanda su Milano e Torino come possibili candidate per ospitare il nostro torneo più importante.

  41. marcos scrive:

    ”I rappresentanti delle Società affiliate, riuniti per la 55esima Assemblea Nazionale della Federazione Italiana Tennis, danno unanimemente mandato al Presidente ed al Consiglio Federale, che verrà oggi nominato, di riaffermare con forza e vigore l’obbligo da parte di tutti i tesserati al rispetto dei valori etici e sportivi che tutto il movimento sente propri e che sono posti alla base dell’ordinamento della F.I.T.
    In particolare, l’Assemblea tutta chiede al Consiglio di rendersi interprete del comune sentimento di orgoglio per l’appartenenza alla Federazione Italiana Tennis, tutelando il valore di quella che ne è l’espressione di vertice: la maglia azzurra, che non può e non deve essere oggetto di trattativa o di subordinazione a particolarismi o individualismi.
    Viene pertanto dato mandato al Presidente ed al Consiglio di considerare coloro che rifiutano di difendere il proprio Paese persone che non condividono i comuni valori e si mettono conseguentemente e volontariamente al di fuori della nostra comunità”

    Questa sera, ho avuto modo di leggere meglio le righe qui di sopra.

    A mio parere, non può esserci tra le prerogative di un presidente federale anche quella di riaffermare con forza l’obbligo da parte di tutti i tesserati al rispetto dei valori etici. mi pare un compito proibitivo: fossi in binaghi, mi defilerei. prima, infatti, dovrebbe istituire un vademecum del perfetto tesserato, al fine di chiarirgli a quale condotta morale debba attenersi, per potersi ritenere a tutti gli effetti un buon tesserato. poi, facendo un giro nei circoli del paese, si renderebbe conto che, come in qualsiasi altra associazione e categoria (confcommercio, architetti, commercialisti, giornalisti, sindacato, parlamentari, confedilizia et cetera), buona parte dei tesserati tende ad avere un rapporto quantomento contrastato con la propria condotta morale. ce ne sono molti, infatti, che si sentono eticamente irreprensibili a prescindere dalla loro condotta: valli a convincere, questi! naturalmente, il mondo è pieno anche di non tesserati che hanno gli stessi problemi. l’obbligo al rispetto dei valori etici, per altro, mi pare un dictat alla savonarola dei nostri giorni: abbiamo già il santo padre che si dà molto da fare, in questo senso…è il suo mestiere. ribadisco l’invito al presidente a non occuparsi di tali questioni, per evitare di complicarsi maggiormente un compito che già pare, di per sè, abbastanza arduo.

    Quanto al rispetto dei valori sportivi, quello, forse, andrebbe insegnato ai più incalliti frequentatori dei campi da tennis: non c’è quasi incontro al circolo che non finisca in polemica…

    “quella palla era dentro di un chilometro!”, urla il batacchioni, minacciando il rivale con la wilson nuova di zecca.

    “ah sì?”, risponde il rezzonico, brandendo a mo’ di carabina la sua vecchia prince: “se quella era dentro, che cos’era quel segno fuori di dieci centimetri?”.

    “probabilmente il tacco di tua sorella, che ieri sera ha fatto tardi col maestro”.

    “lascia perdere mia sorella, che è a cuba da una settimana…è che sei un ladro: tale padre, tale figlio. lo sanno tutti, qui al circolo, che il tuo vecchio vinceva i tornei sociali perchè era amico del presidente…dai!”.

    “vecchio sei tu, che ragioni come mio nonno: andiamo avanti a ragionare così…per luoghi comuni. le colpe dei padri trasferiamole ai figli; non ci son più le mezze stagioni; quando c’era lui, i treni erano in orario; si stava meglio quando si stava peggio; fidarsi è bene, non fidarsi è meglio; quello lì è un tipo in gamba, però è socialista…siam qui in ventotto ad aver visto quella palla dentro, dai!”.

    “di ventotto ce n’è uno, tutti gli altri son trentuno”.

    “sì…va bene. la verità è che non hai mai imparato a perdere. ti ricordi quella volta che mi hai chiamato il net su quel mio ace della madonna?”

    “ma quale net!! non ho chiamato il net. ho chiamato il let! palla disturbata…non ti rimane manco un briciolo di memoria, oltre che di amor proprio…”

    “e tu, perchè passa la rosina col gonnellino corto…mi chiami il let proprio su un ace della madonna tirato sul match point?”

    “uè…mi son distratto: qualcosa da dire? adesso non posso neanche più distrarmi un attimo? ma che razza di circolo è, questo qui. e, poi, lo sai com’è la rosina: difficile non guardarla, quando si mette giù da corsa!”

    “la prossima volta voglio il giudice di sedia”.

    “anch’io! ad un patto, però…”

    “quale?”

    “che ci arbitri la rosina in gonnellino”

    “daccordo. ma tu piantala di parcheggiare la macchina in quel modo: l’hai voluta prendere grande? non ci stai nel posto auto? vieni in bicicletta…puoi mica occuparne due!”

    “hai voluto la bicicletta? e, adesso, pedala!”

    “ma vai a cagare, va’…tu e i tuoi maledetti luoghi comuni!”

    “mal comune, mezzo gaudio!”

    Quanto poi al sentimento di orgoglio per l’appartenenza alla federazione italiana tennis, confesso che il mio si esaurisce nella misura in cui l’amata federazione mi chiede di versare una sontuosa mediazione ad un qualsiasi circolo, per poter ottenere l’agognata tessera, necessaria per iscriversi ai tornei, oltre che per sentirsi parte di una grande famiglia. è una pratica, quella di richiedere al tennista l’iscrizione ad un circolo per ottenere la tessera fit, che, a mio parere, una buona federazione potrebbe abbandonare. allarghiamo questa grande famiglia anche a chi non ha 1000 euro da versare al circolo, oppure a chi ha due campi in villa e preferisce frequentar quelli…suvvia!

    “La maglia azzurra non può e non deve essere oggetto di trattativa o di subordinazione a particolarismi o individualismi”: condivido appieno. epperò, la maglia azzurra non può nemmeno essere motivo scatenante di infinite polemiche, di rancori, di compromessi al ribasso, di linciaggio: ogni volta che si sta per giocare un incontro di davis, la maglia azzurra viene tirata di qua e di là, con una violenza che non può appartenerci. da una parte s’urla al dittatore, dall’altra s’urla al traditore. io consiglio, proprio per il rispetto dovuto alla maglia azzurra, di ricostruire relazioni urbane tra chi convoca e chi è convocato. a prescindere, infatti, dal festoso meeting di verona, che ci sia qualcosa che non va tra l’attuale presidenza ed i nostri migliori tennisti è fatto ben noto. non so come andrà a finire a montecatini, ma mi auguro che per il futuro si trovi un accordo che possa soddisfare entrambe le parti. le decisioni unilaterali, che finora hanno contraddistinto questa presidenza, non hanno contribuito a rasserenare un clima che, a tutti gli appassionati, pare più da guerra fredda (con improvvisi rialzi di temperatura) che da gruppo coeso. senza sentimenti comuni si può anche giocare, ma si vince poco. si può giocare insieme anche con sentimenti contrastanti, ma si vince ancor meno e si vive male l’unico momento collettivo di un sport squisitamente individuale.

    “Viene pertanto dato mandato al Presidente ed al Consiglio di considerare coloro che rifiutano di difendere il proprio Paese persone che non condividono i comuni valori e si mettono conseguentemente e volontariamente al di fuori della nostra comunità”: e, qui, a mio parere, si è esagerato. nei termini e nei contenuti. si torna al savonarola. si torna a modi che sarebbe meglio leggere solo sui libri di storia. si torna ai tristi tempi dell’esilio forzato. per non tornare tanto indietro e rimanere al presente, per ascoltare chiose del genere, dobbiamo spostarci a est o a ovest di qualche migliaio di chilometri. a parte che, qui, ora, non c’è nessuno che deve difendere il nostro paese, per fortuna. quindi, non c’è nessuno che si rifiuta di difenderlo. al limite, in italia, si gioca per il proprio paese, cercando sportivamente di rappresentarlo al meglio. si gioca a tennis per il proprio paese, esattamente come si gioca al calcio per il proprio paese, quando si gioca con la maglia azzurra. funziona così: il capitano convoca e gli atleti rispondono alla convocazione. capita, non così di rado e nelle diverse discipline sportive, che un giocatore, prima della convocazione, avverta il capitano di non esser pronto, per motivi fisici o personali, a rappresentare l’italia nel prossimo incontro in programma. è successo a volandri, è successo a totti, è successo a maldini, per citarne alcuni. il capitano (o commissario tecnico) che deve fare? prende atto, saluta e spera di poter convocare il giocatore per l’incontro successivo. il giocatore si rincresce, saluta e ringrazia il capitano per la comprensione. così successe nel caso di volandri, nel caso di totti e nel caso di maldini, che avvertì di non essere più disponibile per la maglia azzurra da lì in avanti. non mi pare che, allora, si gridò allo scandalo, si accusò i tre di non avere a cuore i sentimenti comuni, di non voler difendere la patria e, soprattutto, non mi pare che i tre, con la loro decisione, si volessero volontariamente allontanare dalla nostra comunità.
    bolelli aveva preavvertito pubblicamente il capitano che non sarebbe stato diponibile per l’incontro di montecatini: forse, avrebbe potuto avvertirlo privatamente, forse l’ha fatto…non so. noncurante di tale avviso, il capitano l’ha comunque convocato. bolelli, tramite un’altra lettera di dominio pubblico, non scritta di suo pugno, ha ribadito di non essere disposto a giocare in davis a montecatini. la federazione non ha considerato tale ultima lettera formalmente valida, proprio perchè non scritta direttamente dal tennista. la vicenda si è chiusa, per ora, con il mandato al presidente di considerare i tennisti che hanno agito come bolelli (credo di poter dire) come persone che vogliono allontanarsi dalla federazione perchè non condividono i comuni valori. secondo me, a parte il conferimento del mandato al presidente intriso d’una retorica che si sperava superata, se binaghi seguirà il consiglio dell’assemblea tutta, traducendolo in una squalifica del giocatore, creerà un precedente assai pericoloso per il futuro delle nostre rappresentanze sportive, impegnate in tornei individuali o a squadre. punire, infatti, un giocatore che ha avvertito il capitano di non essere a disposizione per un tal incontro prima della convocazione, significa rischiare di doverne punire molti altri e di dover mandare marcos a giocarsi il doppio per la permanenza in serie D ad honolulu. è mica detto, infatti, che, magari a turno, prima volandri (l’ha già fatto), poi seppi, poi fognini, poi starace, poi cipolla e poi chi verrà avvisino il capitano (corrado o chi sarà nei prossimi anni) di non essere disponibili per l’incontro che verrà. non è un’ipotesi così remota, a mio parere. binaghi, se seguisse il consiglio dell’assemblea tutta, che, come s’è capito, non condivido nei termini e nei contenuti (ma questo è ininfluente), si caricherebbe di un’enorme responsabilità, oltre che, naturalmente sempre a mio parere, prodursi in una squalifica che, così come sono andate le cose, parrebbe quanto meno poco sostanziata.

    hisce positis, con diversa retorica, invito la rinnovata massima carica del nostro tennis ad impegnarsi allo stremo per ricostruire un rapporto civile, se non amichevole, con tutti i nostri migliori tennisti, nessuno escluso, al fine di agevolare la rinascita di un gioioso spirito di squadra, senza il quale la nostra adorata e celeste maglia, fin qui strumentalmente usata, rischia al massimo di finir come tovaglia.

    e se non gliela fa lui, ci provino i giocatori, tutti insieme, nessuno escluso.

  42. pedrinho&luvanor scrive:

    Pistolesi e’ un morto che cammina.
    E’ solo questione di tempo.
    Quando sara’ fucilato, Binaghi dirà che purtroppo non e’ dipeso da lui , ma dalla totalità dei circoli che hanno approvato la mozione di Brunetti

  43. andrew scrive:

    bravo Marcos…hai centrato uno dei problemi:

    LA TESSERA TRAMITE CIRCOLO

    eppure, nello statuto sta scritto che “Le tessere federali sono rilasciata dalla Federazione direttamente o tramite l’affiliato di appartenenza.” (Sono rilasciata è un errore tipografico presente nel testo originale). Poi però non si fa più minzione (minzione è un errore tipografico mio) di tale possibilità e tutto sparisce nel nulla.

    COME MAI?

  44. marcos scrive:

    eseguita giusta minzione, a seguito di larga bevuta di acqua rigorosamente municipale, a me non risulta (ma chiamo chiunque a portare sua eventuale esperienza contraria) che la federazione rilasciu le tessere direttamente. la “u” di troppo, in ossequio alla precisione di endriu.

    chiamo, poi, stefano grazia (o chiunque legga) a chiarirmi, per l’ennesima volta, a quali obblighi è tenuto il minore, quando si iscrive ai corsi agonistici del proprio circolo. la situazione mi è abbastanza chiara, ma, secondo me, è bene ribadirla spesso.
    mi pare d’aver capito che il circolo, per i maggiori di anni 10, consegni un modulo al minore da consegnare a sua volta all’ente che lo sottopone a visita medico/sportiva, necessaria per partecipare ai tornei under. così facendo, il circolo si garantisce per un tot di anni (quanti?) la partecipazione del piccolo alle gare a squadre per il circolo suddetto. e sia…mi pare un incatenamento, ma ci può stare, sempre che…

    …nel caso il piccolo si accorga che quel circolo non fa per lui e decida di cambiare struttura, l’impegno contratto col circolo uscente, quello che lo vincola per qualche anno alle gare a squadre con lo stesso, che fine fa? il povero genitore deve pagare un quid al circolo uscente, per poter consentire al circolo entrante di sfoggiare nelle gare a squadre il novello allievo agonista? oppure, prassi ed eleganza vogliono che il circolo uscente firmi un placet liberatorio gratuitamente?

    terzo punto: i 5 euro da versare alla federazione (o al circolo che ospita il torneo?), nel caso il maestro, o il genitore, o chiunque altro decida di sedersi di fianco al piccolo, nelle vesti di coach durante i tornei, sono, poi, diventati prassi o regola? è un bel modo per arrotondare il bilancio federale o del circolo ospitante, ma anche per indebolire le casse di genitori, che, già, se il piccolo vale l’agonistica, spendono mediamente dai 1200 ai 2200 euro annui. mi pare, poi, un balzello odioso nei confronti dei genitori che han dato tutti i 1200 euro annui a disposizione per il figlio e che non possono permettersi il coach a bordo campo. mi vedo un esserino in pieno match, seduto con la sua bottiglietta d’acqua, a pensare alla tattica giusta, per battere l’altro esserino, con la sua fiaschetta di gatorade rosso splendente, che ascolta le strategie del maestro, abituato a massacranti incontri nei tornei open. non mi pare un balzello democratico, in questo senso. è la stessa logica che sottende il provvedimento di quel sindaco che obbliga il pagamento di dieci euro per entrare in centro a chi va in giro col suo vecchio peugeot a gasolio e che regala l’ingresso in centro a chi porta il cayenne nuovo di zecca e meno inquinante.

    so già quel che mi si potrebbe rispondere: invece di andare in giro col vecchio peugeot, il tapino vada in centro in bicicletta! oppure: il bimbo con la bottiglietta d’acqua, tutto solo in campo, che guarda il suo papà che deve stare muto, sennò il maestro avversario chiama il direttore del torneo per fargli elevare una contravvenzione, o per farlo squalificare, o per fargli versare l’obolo da 5, sicuramente in queste situazioni ha tutto da guadagnare: si fa le ossa in situazioni più difficili, rispetto a quelle del bimbo rivale col gatorade rosso, che solo il colore è fichissimo!

    a me, quelli che buttano in mare il bimbo che non sa nuotare perchè così impara prima non mi hanno mai convinto.

  45. Nikolik scrive:

    Marcos, è vero che la tessera FIT deve essere richiesta tramite l’affiliato, ma, ovviamente, non devi essere socio anche dell’affiliato per avere la tessera FIT.
    Non comprendo, quindi, quale sarebbe la mediazione che paghi al circolo al momento del tesseramento: anche qualora vi fosse, tale mediazione sarà di pochi euro, non certo i 1000 che hai scritto tu.
    Non comprendo quindi, a cosa ti riferisci quando vai in soccorso a coloro che “non hanno 1000 euro da versare al circolo”.
    Per iscriversi, ripeto, basta pagare la tessera, il cui costo è stabilito dalla FIT, non dal circolo, il circolo fa solo da tramite; non so se il circolo ha una percentuale, ma se la ha, è di importo minimo, per il servizio che rende alla FIT.
    Penso che i 1000 euro siano per iscriversi al circolo, ma tantissimi sono iscritti alla Federazione senza essere soci di circolo: i miei nipotini, ad esempio.
    Nessuno ti fa pagare 1000 euro per iscriverti alla FIT.

    Rispondo poi alla tua successiva domanda, la norma sui tesseramenti è molto semplice: se sei maggiorenne o under 10, ogni anno puoi cambiare circolo; altrimenti, il vincolo è di 4 anni o inferiore, non appena arrivi a 18 anni sei libero.

  46. marcos scrive:

    benissimo nikolik, vedo che sei informato!

    in buona sostanza, ci sono circoli che chiedono in tua vece la tessera fit, senza richiedere l’iscrizione al circolo. come è successo ai tuoi nipotini.

    considerato che non tutti i circoli s’offrono gratuitamente di richiedere alla fit la tessera per un tennista, senza avere in mano anche l’iscrizione al circolo di quel tennista (per questo citavo i 1000 euro), continuo a ritenere che non sarebbe cosa grave per la fit se un tennista potesse richiedere la tessera direttamente, pagandola quanto deve.

    anche il vincolo dei 4 anni si potrebbe superare facilmente: in fondo, alla fit non dovrebbe interessare se ciccio gioca al parioli o all’ambrosiano.

    rimane a discrezione del circolo uscente (chiamiamolo così), concedere una liberatoria (per giocare le gare a squadre col circolo entrante) al bimbo che volesse cambiare circolo, magari perchè il maestro con cui si trovava bene ha deciso di trasferirsi in perù?

    e, se lo sai, confermi l’obolo di 5 euro per i coach dei minori attivi in partita ufficiale?

    grazie!

  47. Mafort8 scrive:

    condivido pienamente quanto scritto da roberto. una federazione che guarda ai voti non produrra’ mai nessun campione. oggi un genitore che vuole fare praticare il tennis a livelli agonistici al proprio figlio deve mettere in budget da 5 a 10 mila euro l’anno. il tennis deve aprirsi ai giovani, non deve diventare elitario. il tennis deve colloquiare con le scuole. voti, circoli, dirigenza, fondi a me sembrano parole da oligarchia pura e poi anche il fatto che roberto non conosca appieno i meccanismi e i meandri della federazione a mio parere e’ un grande vantaggio. qualcuno mi ricordi negli ultimi dieci anni quale e’ stato il ranking atp piu’ alto di un italiano.

  48. andrew scrive:

    Nikolik ha sempre voglia di scherzare! che mattacchione…

  49. Nikolik scrive:

    Marcos, cerco di rispondere, per quel poco che so, però.

    Se si tratta di under 12 o under 14, nessuna liberatoria è consentita.
    Il minore, però, è svincolato se trasferisce la residenza nel comune di un’altra regione.

    Se si tratta di under 16 o under 18, la liberatoria è consentita ed è prevista anche un’indennità di svincolo (ci sono dei parametri che si basano sull’età e sui risultati conseguiti dal minore).
    Il minore è svincolato, però, se trasferisce la residenza nel comune di un’altra provincia.
    Questo in linea teorica, poi nella pratica le cose, molto spesso, vanno diversamente.

    Per quanto riguarda l’obolo, penso che sia lasciato alla discrezione dell’organizzatore del torneo.

  50. marcos scrive:

    ecco, nikolik, questo è un punto assai grave, a mio parere. il fatto che non sia regolata la modalità per liberare il ragazzo da un vincolo di 4 anni per i tornei a squadre mi pare, francamente, aberrante. i tornei a squadre, infatti, cementificano lo spirito di gruppo di un’agonistica di circolo. nel malaugurato caso che il ragazzo desideri cambiar circolo per incompatibilità con un nuovo maestro, per esempio, entrerà in un nuovo circolo, ma sarà trattato diversamente dai suoi compagni: sarà quello che non può partecipare alle gare a squadre. sarà quello che farà un percorso assieme agli altri, magari solo per alcuni turni nei tornei individuali. lo stesso maestro del nuovo circolo lo tratterà diversamente, rispetto agli altri ragazzi. tutto ciò, a mio modo di vedere, è incomprensibile. un circolo deve invogliare un ragazzo a rimanere, offrendogli tutto quel che riesce e non ricattandolo in questa maniera, applicando un regolamento federale.

    è una norma, secondo me, da superare.

  51. gomma scrive:

    madmax: ma hai visto giocare alexa avalis’???!!!!!!
    Bè fra i tanthi ragazzi che ho visto giocare è l’unica su cui punterei 2 soldi!!!!

  52. Nikolik scrive:

    Marcos, quando si legge una norma, non si deve solo vedere i lati negativi e punitivi della medesima.
    Logicamente, la norma perfetta non esiste.
    Si deve, anche, vedere quella che è chiamata la ratio della norma: perché, per quale motivo quella norma è stata dettata?
    Una norma dettata per governare tristissimi fenomeni, logicamente può creare disagi anche in persone che non si sognano nemmeno di porre in essere quei fenomeni.
    E’ quello che viene chiamato “contemperamento o bilanciamento degli interessi”.
    Il legislatore (in questo caso il legislatore sportivo) è chiamato, sempre, ad un’ardua decisione: quale interesse far prevalere?
    Però: non esiste una norma, al mondo, che non colpisca qualcuno o qualcosa ingiustamente, tentando di regolare e disciplinare materie che, in effetti, non possono rimanere senza norma.
    Il legislatore, quindi, in questo continuo contemperamento di interessi, in alcuni casi preferisce crare disagi ed anche qualche ingiustizia, pur di arginare un fenomeno che ritiene, nella propria scala dei valori, più grave, evidentemente.
    Compie, quindi, una scelta, dà una priorità anzichè un’altra, nell’assoluta consapevolezza che la norma perfetta non esiste.

    Trattasi, comunque, di polemica vecchia, Marcos: ne abbiamo ampiamente dibattuto nella rubrica Genitori e Figli, bei tempi. Lì potrai rileggere tutto.

  53. marcos scrive:

    la norma potrebbe prevedere il placet da parte del circolo uscente, quand’esso comprendesse le ragioni del bimbo che non si trova più bene: in questo modo, si vieterebbe il “rapimento” dei migliori, ma si garantirebbe il diritto ad un bimbo e ad una famiglia di scegliere la strada che ritengono migliore.

    concepisco una norma che vincola il comportamento di un uomo, nella misura in cui vieta all’uomo di ledere i diritti, la serenità o le libertà altrui.
    non la concepisco, nella misura in cui lo obbliga ad una scelta d’origine, dettata da una serie di variabili, quando queste variabili decadono per ragioni non imputabili all’uomo.

  54. giorgio scrive:

    @ Marcos
    Quando i Circoli sono d’accordo non c’è alcun problema ed il ragazzo può essere tesserato per il nuovo circolo. Leggi quello che ho scritto in un altro post di cui faccio copia-incolla ed in cui spiego perchè la Fit ha messo il vincolo di trasferimento per gli UNDER: “Hanno sempre lodato il lavoro che si fa al Tennis Caldaro (ed è giusto che sia così perché conosco bene Sartori e so quanto sia bravo e competente) e qualcuno ha evidenziato come, non mi ricordo in quale anno, è stato vinto un titolo giovanile (regionale o nazionale?) con una squadra composta solo da elementi cresciuti nella propria scuola tennis. Che bella cosa e così dovrebbe sempre essere! Ma così non lo era da diversi anni, perché anche a livello giovanile esisteva un mercato scandaloso di piccoli atleti. La FIT ha pensato di stroncare questo mercato con l’unico modo possibile (il blocco dei trasferimenti per gli UNDER per alcuni anni) ed apriti cielo, sul blog addosso alla FIT anche per questa cosa.”. Ho riportato quanto avevo scritto sul vincolo di trasferimento per far capire per quale motivo la Fit aveva preso quel provvedimento. Comunque questo vincolo viene a cadere se, come ha detto Nikolik, la famiglia cambia residenza ed anche se, aggiungo, se su richiesta del genitore di rilascio della tessera da parte del circolo di appartenenza, questo non provvede a farlo in un breve lasso di tempo (rispondo a chi mi chiedeva come fare se i Circoli sono d’accordo)”.

  55. Nikolik scrive:

    Marcos, ti faccio un esempio molto pratico e reale.
    Non più tardi di ieri è venuto da me un gentilissimo signore, di 60 anni circa, che fa l’ingegnere, onestissimo.
    Domenica sera era a cena con sua moglie, poveraccio: era l’anniversario del suo matrimonio. Bevuto solo champagne, all’uscita del ristorante è stato fermato dalla polizia, prova del palloncino, patente ritirata, denuncia per il reato di guida in stato di ebbrezza.
    Il pover’uomo mi ha chiesto: ma secondo lei, è giusto che io, che ero a cena con mia moglie, a 60 anni, che non ho mai fatto un incidente in 40 anni, serata tranquillissima, incensurato, venga trattato così, è giusto che addirittura mi facciano un processo penale?
    Sì, gli ho risposto io, è giusto, perché quella norma non è dettata per te, è dettata per i nostri ragazzi, e, quindi, se quella norma riesce a salvare anche la vita di un solo ragazzo, anche di uno solo all’anno, beh, allora io sono pari, anche se crea 1000 ingiustizie come la tua, non mi interessa, tra 1000 piccole ingiustizie e la vita di un ragazzo di 20 anni, nel bilanciamento degli interessi preferisco così, preferisco che ritirino la patente anche a te.
    Lo stesso per la norma FIT che ti ha fatto arrabbiare, Marcos.
    Quella norma non è dettata per te, o per Stefano Grazia, o per Madmax, quella norma non vuole né tutelare, né punire voi, voi siete forti e non avete bisogno di tutele.
    Quella norma vuole tutelare non i ricchi, non i laureati, non le persone sensibili, e non vuole, bada bene, nemmeno punirli, se accade, pazienza: vuole tutelare il genitore che non capisce assolutamente nulla di tennis, e magari ha anche solo la quinta elementare, da tutti quei personaggi che si aggirano, e che sicuramente avrai visto, Marcos, e che li avvicinano dicendogli: tuo figlio è un campione, il maestro che ha adesso non capisce nulla, non lo valorizza, portalo da me, nel mio circolo, che in breve te lo faccio diventare top ten, che te lo faccio diventare miliardario.
    Quella norma vuole tutelare dei piccoli, che campioni non sono, da facili promesse che, poi non mantenute, poossono portarlo a girare l’Italia come un forsennato alla ricerca di una gloria sportiva assolutamente irreale ma che lo porterà a delusioni ed alla rovina.

    E, Marcos, nel contemperamento degli interessi, se quella norma ti danneggia, o danneggia Stefano o Madmax, beh, se evita anche solo uno di questi fenomeni, io preferisco così, scusami tanto, preferisco un Marcos danneggiato.

    Marcos: quel signore di 60 anni, poveraccio, dopo avermi ascoltato ha detto, poveraccio: sa, ha ragione, alla fin fine è meglio così.

  56. marcos scrive:

    confermi quel che penso: l’etilometro (qualche casa automobilistica lo sta già inserendo nei suoi nuovi modelli in uscita) vieta di mettersi al volante dopo aver bevuto (magari andrebbe rivista la quantità di vino che si può bere). questo perchè l’ubriaco è un pericolo pubblico ed attenta alla salute altrui, oltre che alla propria.

    avendo saputo che, essendo daccordo i due circoli, il trasferimento si può fare senza troppe difficoltà, riterrei più giusto che le modalità di tale accordo fossero contemplate dalla norma che detta il vincolo, per non lasciare a decisioni soggettive dette modalità. questo suggerisco alla federazione. in questa maniera, si garantirebbero tutti i genitori, i bimbi ed i circoli.

    ti ringrazio per l’approfondimento e mi scuso per l’off-topic (infatti, son passato a genitori e figli): quando, però, mi pare di intravedere, in qualsiasi settore, anche solo una qualche parvenza di freno alle libere scelte, preferisco approfondire, per capirne le ragioni.

  57. madmax scrive:

    nikolik peccato che nel tennis la categoria da te citata è una minima parte e le leggi normalmente si emanano a favore della comunità e per gli eventuali deboli acclarati basterebbe fare delle eccezioni..

    oltretutto come hai fatto per la norma sul procuratore dove hai pensato solo a ripetere più volte il fatto che la federazione francese ha l’albo da 6 anni, hai fatto finta di dimenticarti che la federazione francese ha però anche i centri regionali da anni e mi devi spiegare perchè noi possiamo copiare solo e sempre le cose peggiori. se ciò non bastasse visto che quasi sempre poi non sono le leggi ad essere buone o cattive ma la loro interpretazione ed applicazione abbiamo una fit che su questo tema non teme confronti….

    per finire quindi secondo l’albo se un giocatore italiano fosse gestito dalla img o da mc cormack sarebbe un soggetto bisognoso di tutela da parte della fit…. oh mamma dove siamo finiti…

    gomma ho visto la avalis e non è dispiaciuta, peccato che anche lei abbia il grosso handicap delle aperture ampissime

  58. andrew scrive:

    Marcos, arrenditi…

    Funziona così anche negli ordini professionali (il nostro retaggio fascista…). Viene tutto deciso a monte da chi ce la fa a passare i vari gradi di ascesa nella scala dell’organizzazione…

    Ovviamente è tutto pensato per la tutela del più debole e gli interessi dell’organizzazione vengono in secondo piano. Quindi, vai tranquillo e non farti troppe domande o problemi, che è già tutto disegnato intorno a te…

  59. Roberto Commentucci scrive:

    Per facilitare la discussione, riporto qui un lucido commento in materia di svincolo postato dal maestro enzo Lo Iacono nel topic “genitori-figli”:

    Per Marcos:
    mi permetto di inserirmi, visto che ne ho il tempo (cosa rara in questo periodo) e visto che oltre che genitore del “piccolo Seby” e maestro del circolo, ne sono anche di fatto il dirigente.
    Con le ultime normative varate dalla FIT, gli under 14 con tessera agonistica non possono trasferirsi dal circolo di tesseramento, se non dopo quattro anni. Uniche deroge sono:
    - il nucleo familiare di appartenenza si è trasferito DI REGIONE per motivi di lavoro;
    - il circolo di appartenenza si rifiuta DI TESSERARLO.

    Poco c’è da dire sul trasferimento del DOMICILIO o RESIDENZA che deve essere fuori dalla regione.
    La seconda deroga è l’unica che permette di muoversi dai circoli di appartenenza e solo con il loro accordo.
    Devo puntualizzare che non si parla di CONSEGNA della tessera, perché questo è fisiologico, essendo la tessera personale e pertanto non può essere in nessun caso trattenuta dal circolo;
    la deroga indica che, quando il tesserato faccia richiesta di tesseramento al proprio circolo di appartenenza e questi non provvede al tesseramento presso la FIT entro 15 giorni, l’atleta si considera svincolato e, pagando una tassa di trasferimento di 100 euro (nel 2008), può farsi tesserare da un altro circolo.
    In pratica: l’atleta (il genitore) chiede all’inizio dell’anno al circolo di appartenenza di essere tesserato mediante raccomandata RR o consegna brevi manu con data e firma per ricevuta della segreteria del circolo (in pratica serve provare la data della pervenuta richiesta al circolo);
    dopo di che, attesi i 15 giorni previsti durante i quali il circolo non ti ha risposto o non ha provveduto a tesserarlo, presentandoti nel nuovo circolo con copia della suddetta richiesta avanzata, il nuovo circolo provvede, dietro tua nuova richiesta, a tesserarti.
    Nella sostanza, una specie di nulla osta!

    Attenzione però, che secondo un’altra disposizione della FIT, l’atleta under 14 (e quindi anche U12, U10) che si tessera per un nuovo circolo, non può partecipare per il primo anno al campionato a squadre Under. Può partecipare eventualmente, con la squadra del campionato di serie D, C, B o A (magari!).
    Spero di essere stato chiaro.

    Saluti a tutti dal profondo sud.

  60. Roberto Commentucci scrive:

    Dal punto di vista teorico, Nikolik ha ragione.

    Le norme hanno sempre l’effetto di alterare la ripartizione dei costi e dei benefici nonché la struttura degli incentivi fra gli operatori, i soggetti regolati. In altre parole, le norme hanno conseguenze economiche.
    Tuttavia, quella dell’ “interesse prevalente” , riportata da correttamente da Nikolik, è una visione ormai arcaica. Infatti, si è capito che, per assicurare che una norma sia redatta con la necessaria qualità, la definizione di quale sia l’interesse prevalente da tutelare non può essere lasciata all’arbitrarietà dei normatori o alla vaghezza di un giudizio etico.
    Al contrario, l’interesse prevalente deve essere definito con una accurata analisi dei costi e dei benefici, tendente a valutare e a quantificare se la norma che ci si appresta ad emanare aumenterebbe o invece diminuirebbe il benessere dei soggetti regolati.

    Questo approccio “analitico”, “quantitativo” alla produzione normativa è molto diffuso nei paesi anglosassoni, ma lo è molto meno da noi.

    Mi spiego.

    Nel caso del regime di svincolo per gli under 14, si dà per scontato che l’interesse prevalente è quello di proteggere i genitori disinformati dai disonesti e i circoli che lavorano bene da quelli che vogliono portare via ai primi i ragazzini promettenti sui quali hanno investito.

    Tuttavia, questo è solo l’effetto positivo della norma.

    Esiste un effetto negativo: se il circolo non ha i mezzi per seguire un bambino davvero talentuoso, può essere interessato a tenerlo “prigioniero”, ostacolandone lo sviluppo tecnico, anche se i genitori, competenti di tennis, capiscono perfettamente che dovrebbero rivolgersi ad una struttura più efifciente (che essi, ben informati, hanno la capacità di saper riconoscere).

    Quindi, la norma ha questo tipo di conseguenza: Protegge i meno informati (a prescidere dal talento del figlio) e ostacola i più informati, in particolare quelli con figli talentuosi. Non stupisce, quindi, che madmax e Stefano Grazia, che sembrano decisamente appartenere a questa categoria, si scaglino contro la norma. Tuttavia, il punto è anche che la norma tende a penalizzare proprio quella categoria di bambini (di talento e con padri competenti) dalla quale statisticamente esce il maggior numero di buoni giocatori.

    Quindi, la norma da un lato protegge la base del movimento, teoricamente favorendone l’allargamento. Ma nel lungo periodo, ostacolando la crescita di quanti potrebbero diventare campioni, impedisce che il movimento tennistico abbia successo, perché contribuisce a peggiorarne i risultati agonistici a livello professionistico.

    Va però propsettata anche quale sarebbe la soluzione “anglosasone”. Vi è un modo per proteggere i genitori senza ricorrere ad una norma che fa anche danni: aumentare la cultura tennistica media dei genitori.
    Questa soluzione è più onerosa e complessa rispetto all’emanazione di una norma, ma dovrebbe essere l’obiettivo vero della Federazione. Se rendiamo i genitori ingrado di proteggersi da soli dai venditori di fumo, otteniamo un sistema più efficiente. Forse si potrebbe fare di più, da parte federale, in questo senso.

    Questo dal lato dei genitori-figli. Vediamo ora che succede dal lato dei circoli, che è la parte peggiore della storia.

    La norma protegge i circoli che lavorano bene, perché li incentiva ad investire su ragazzini promettenti. Ma che succede ai circoli che invece non sono in grado di lavorare bene e si ritrovano fra le mani ragazzini bravi?
    L’incentivo per questi circoli è quello di non concedere lo svincolo ai migliori, allo scopo di dire: vedete, anch’io lavoro bene, i miei maestri sono bravi (anche se magari lo sono meno degli altri). Questo, unito al valore legale della targa, porta ad una drastica diminuzione della concorrenza fra scuole di agonistica, e consente a tutti di campare. Quindi la norma in realtà protegge TUTTI i circoli, siua quelli che lavorano bene, sia quelli che lavorano male.
    In questo modo, però, l’effetto che ottiene la norma è quello di disincentivare i circoli a lavorare bene, e quindi risulta opposto a quello che ci si proponeva. In più, essa peggiora la qualità complessiva dell’addestramento agonistico nel nostro paese, perché diminuisce la concorrenza, principale movente per migliorare.

    Il discorso, tra l’altro, è strettamente legato all’albo degli agenti e al valore legale della targa per i maestri.

    Se gli agenti sono onesti (presumendo che l’albo funzioni bene) si corrono meno rischi di ragazzini e genitori truffati da venditori di fumo. Ma allora non c’è più bisogno del vincolo ai trasferimenti…

    Il valore legale della targa per i maestri è in sè positivo, perché con i requisiti adeguatamente severi che sono ora (e sootlieno ora) richiesti, ne sta migliorando la qualità. Ma poiché in passato le targhe si ottenevano in modo molto meno trasparente, anche da parte di chi oggi non la otterrebbe mai, ecco che l’effetto di tutte queste norme è anche di proteggere i maestri più vecchi, meno aggiornati e meno capaci e di diminuire il livello medio complessivo: perché quelli più bravi, potrebbero tendere con il tempo ad abbassarsi sugli standard dei meno bravi, stante la mancanza di concorrenza fra le scuole di agonistica, che sono protette dalle restrizioni allo svincolo…

    Per concludere:
    1. le norme vanno valutate per l’effetto complessivo che esse hanno sul sistema, e non solo in base alla loro ratio, che è sempre giusta.
    2.E soprattutto, ne va valutato ciò che gli avvocati chiamano il “combinato disposto”. Le norme si inseriscono in un sistema, ed esercitano effetti economici, a volte imprevedibili, che dipendono anche dall’esistenza di altre norme.

    In Italia, e nella FIT, forse abbiamo esagerato con le norme, creando un mostruoso cumulo di carte e di divieti, e per proteggere qualche categoria debole (lodevole intento) consentiamo abusi e generiamo inefficienze.

    Forse in Federazione avrebbero bisogno di qualche avvocato in meno e di qualche economista in più.

  61. madmax scrive:

    bravo rob concordo in pieno… e questo dimostra che anche per chi non è un rivoluzionario come non lo è roberto alcune cose rislutano chiarissime…

    comunque se non ci fossero da difendere gli initeressi di molti con la famosa “guida michelin” da me più volte auspicata i ragazzi più talentuosi in alcuni circoli non ci finirebbero e starebbero mai….

  62. Nikolik scrive:

    Vedi, Roberto, ti manifesto tutto il mio apprezzamento, e non solo per la stima e l’amicizia che ho nei tuoi confronti.

    Perchè, con la consueta acutezza, ha capito ciò che da sempre sostengo io: è con questi sistemi, con il commento che hai fatto tu, vero, reale, approfondito, cercando di capire le cose, partendo da presupposti di fatto esatti, conoscendo le norme e le regole e, un minimo, anche il concetto delle competenze, che si può fare una critica seria alla Federazione.

    I nostri amici, invece, qua dentro, che critiche fanno? Ma dai, Roberto, si sbracano, e allora per Binaghi è tutto facile, no?
    Resterà per 100 anni Presidente della FIT, grazie a loro, alle loro grossolane critiche, totalmente infondate.
    Chiunque abbia un risentimento personale sulla Federazione entra qua e spara a zero. Ma che senso ha?
    E’ facilissimo, anche per l’ultimo dei federali, zittirli, perché fanno critiche irreali.

    E’ con questi sistemi, con i tuoi sistemi, Roberto, che si mette in difficoltà una federazione: sulle vere proposte, su critiche fondate, costruite, approfondite.

    Qua, roberto, non si può fare un discorso: i nostrri amici giocano a chi la spara più grossa, fanno il gioco di Binaghi.
    Sono i loro più stretti alleati.

    Dammi retta, Roberto: se si inizia a fare una critica come la tua, non solo ti ascoltano, i federali, ma ti temono anche.
    Perché, ora, hai anche una piccola tribuna, dove farti sentire: questo blog.

    Non stare dietro agli sbracamenti di costoro, vanno a letto contenti e felici perchè si dicono: hai visto quante gliene ho dette, sul blog di Scanagatta. Inventati qualcosa, una rubrica di interesse federale, un qualcosa, fai tu.

    Ad esempio: la questione dei circoli, dell’obbligo di tesseramento per i soci e, non solo, dell’obbligo di tesserarsi se vuoi giocare. Mai sentito, in vita mia, così tante superficialità, senza alcun pensiero dei motivi per i quali è così e senza, soprattutto, alcun concetto di quali siano veramente le normative al riguardo, che non concernono di certo la FIT e, comunque, non solo lei.
    Anche quello, anche per quello, solo risentimento ed odio, vuoti, contro la FIT.
    Nessun approfondimento, nessuno che si chieda qualcosa, si sente solo: è uno scandalo, è una vergogna, andiamo affantennis…ma via…
    Se è questa, la proposta, di andare affantennis, rimarrà sempre tutto così, no, Roberto?
    Che contributo è? Che proposta è?

    Nel merito, sono d’accordo con te: critica giusta, sono d’accordo.
    Tranne sul fatto che in federazione non hanno bisogno di avvocati in più, ovviamente.

  63. marcos scrive:

    grazie roberto: ottimo intervento!

  64. andrew scrive:

    Nikolik: vaffantennis!…è un consiglio, ti farebbe bene…almeno, smetterersti quella prosa simil-lusinga rivolta a Roberto, che già mi figuro con i brividi nella schiena…

    Roberto, rispetto a me, Madmax e molti altri, cambia solo nei toni. MA DICE ESATTAMENTE LE STESSE COSE! e tu, in concreto non rispondi mai.

    Ma guarda che se urlo qua non lo faccio certo per puro sfogo o frustrazione: è un urlo di dolore a vedere il tennis BLINDATO e PARALIZZATO. Se la BLINDATURA in 30 anni fosse servita ad accrescere il movimento tennistico, a produrre campioni o sportivi, non mi sognerei di criticare alcunché, in quanto il sistema magari non è condivisibile ma è funzionante. MA NON è COSI’. E intanto anche i figli della generazione Panatta-BabyBoom stanno crescendo e smettendo.

    Come dice Roberto, esistono i SOGGETTI REGOLATI. Il problema è che i SOGGETTI REGOLATI sono i CIRCOLI e non i TENNISTI o TESSERATI.

    E tu pensi che in quel mare di norme, il soggetto più debole sia tutelato?

    Ma se la stessa norma del vincolo, PER NORMA, può essere AGGIRATA con l’accordo di due CIRCOLI. Addirittura, tutti qua la propongono come la solita SCAPPATOIA LEGALE, come se fosse cosa normale. E chiaramente anche in questa norma, i SOGGETTI sono i CIRCOLI che mettendosi d’accordo possono facilitare lo svincolo (MA POSSONO ANCHE NON FACILITARLO) del tesserato, sempre alla mercè di coloro che devono tutelarlo dai cattivoni in agguato là fuori.

    Aspetta che il figlio di Roberto cresca e magari desideri giocare a tennis e vedrai come cambieranno anche i suoi TONI.

  65. Avec Double Cordage scrive:

    Ha ragione Nikolik!
    Roberto dovrebbe mettere su una rubrica nella quale si trattano le problematiche federali, dove si possono fare analisi e commenti documentati e precisi come l’ultimo fatto da Roberto, sperando che saltino fuori anche altre persone capaci, documentate e aperte verso innovazioni come lui.

    Visto che per altri quattro anni la strada in FIT è tracciata dal passato (ecco uno dei primi argomenti da trattare sarebbe l’introduzione di un mandato a termine, 2 mandati ovvero 8 anni sono veramente più che abbastanza per poter offrire dei contributi positivi) sarebbe utile avere una piattaforma dove dibattere e presentare esperienze estere.

    A parte il mandato a termine, una delle cose più importanti da trattare secondo me è l’introduzione di maggiore democrazia diretta (non è possibile che nell’era di internet delle elezioni passino ancora attraverso pochi rappresentanti come poteva avere senso nel dopoguerra, ogni tesserato dovrebbe poter esprimere il suo voto, fattibilissimo grazie all’informatica, anche da casa)

    un punto altrettanto importante come quello della democratizzazione è quello dell’aumento di concorrenza e competizione interna che si aggancia di nuovo ai mandati a termine e da li arriva fino alle basi

    poi a mio avviso è chiaro che andrebbero trattati con particolare riguardo i metodi per allargare la base di praticanti, in concreto
    campi pubblici in cemento o sintetico

    …non vado oltre perché già apportare delle migliorie ai primi due punti sarebbe una conquista storica, i campi pubblici per via del conflitto di interesse che persiste nella FIT come è strutturata adesso (in federazione di circoli) già appartiene ad un altra sfera che ha senso trattare in seno alla tematica FIT solo dopo una democratizzazione di essa.

    Se non si riesce a democratizzare la FIT in un modo che stia al passo con l’attualità (lo dobito, ma vale la pena almeno provarci) sarà necessario dibattere il modo per far nascere una realtà che si metta in concorrenza con la FIT, una realtà che democraticamente rappresenti in forma di associazione coloro che giocano a tennis in Italia, e che si dedichi all’allargamento della base ad all’introduzione di forme di competizione e concorrenza positiva e costruttiva.

  66. Roberto Commentucci scrive:

    Andrew, non voglio apparire presuntuoso, però nella vita ho imparato due cose:

    la prima, è che quando si ha a che fare con una Istituzione (quale è la Fit), la forma con cui ci si esprime è importante quanto la sostanza degli argomenti. E in questo mi sento di dare ragione a Nikolik. Un apparato burocratico tende naturalmente alla conservazione dell’esistente.
    Per spingerlo a cambiare, bisogna saperlo convincere. E la persuasione passa per il buon senso, le maniere urbane e il ragionamento. Urlare la propria frustrazione serve a poco.

    La seconda, è che le rivoluzioni migliori, e più utili al genere umano, sono quelle incruente, quelle che si fanno dall’interno, per gradi, con il dialogo, la mediazione e sollecitando il buon senso. Quando ci sono rendite di posizione, che si oppongono al cambiamento per interesse personale, è persuadendo la pubblica opinione della loro esistenza, che si possono smontare, non cavalcando le faide fra correnti e fazioni.
    A proposito: tornando all’assemblea federale di sabato, da quanto ho capito, quell’Ottolini che si oppone a Binaghi in Lombardia non è affatto migliore dell’attuale dirigenza federale. E’ solo un nostalgico del vecchio regime Galganiano, e non ha in nessun conto, secondo me, le esigenze dei genitori. Non vi illudete.
    Ma non è questo il punto.
    Il punto è nel metodo. E il metodo costruttivo è uno solo. Quello del dialogo e del confronto. Se ci si accorge che c’è disonestà, la si denuncia, con pacatezza ed evidenza di argomenti. Ma non si può sempre presumere, a priori, la cattiva fede dei nostri interlocutori, e per questo sentirsi autorizzati a sfasciare tutto e sparare su tutto quel che di federale capita a tiro.
    Insomma, tra Robespierre e Cavour, io prendo Cavour.
    In un altro settore del blog, ieri o l’altro ieri Thomas Yancey ha scritto un post stupendo, richiamando la teorizzazione di Carlo Cipolla, uno dei più grandi storici dell’economia, sulla stupidità umana.
    Credo che quel teorema potrebbe essere applicato, con successo, anche alla diatriba tra la base dei giovani agonisti e le resistenze della federazione. Se ho tempo, dopo vi posto cosa scrive Thomas Yancey.
    Grazie a tutti.

  67. Avec Double Cordage scrive:

    @Roberto Commentucci
    (ma anche a tutti gli altri che vorrebbero veder partecipare il movimento tennistico italiano ai vertici della disciplina)

    la verità sta nel mezzo, come quasi sempre, come c’è bisogno della diplomazia c’è infatti bisogno anche degli urlatori che denunciano o propongono anche in forma esagerata o caricaturizzata quel che a molti appaiono utopie, ma che spesso arrivano solo in anticipo di una o due generazioni, se non sono addirittura tradizioni sedimentate in altre realtà.

    Direi che di analisi critiche in questi passati 15 o 20 anni ne sono state fatte abbastanza, certo c’è stata un accelerazione e un incremento esponenziale negli ultimi tempi con l’avvento di internet e del blogging, ma anche prima sicuramente saranno state avanzate molte critiche e proposte alternative ancora valide.

    Ora invece sta arrivando, anzi a mio parere è arrivato già da tempo, il momento di agire: di fare proposte concrete ed ATTUARLE.

    Il discorso quindi dovrebbe indirizzarsi verso cosa fare e con chi farlo, dare un esempio, e meno verso cosa sta sbagliando la FIT, in quanto si ha ormai una casistica abbondante in merito, che al più rimarrebbe solo da catalogare.

    Anche se questo esempio dovesse avere poche possibilità di durare nel tempo, sarebbe comunque molto di più che una critica (fosse essa anche una critica costruttiva) che può venir ignorata per la forma o il tono o per semplice inerzia.

    La rielezione con un risultato bulgaro di 94,94% può solo servire come richiamo a darsi da fare, l’alternativa è aspettare altri quattro anni e sperare che per puro caso caschi una specie di Baghdatis dal nulla. Spesso si porta ad esempio Federer come un caso fortunato pe rla Svizzera, ma la Svizzera prima di lui ha dato la possibilità di uscire dal proprio sistema a Hlasek, Rosset, Hingis, Schnyder tutti top 10 e a Roger è seguito Wawrinka c’è quindi un sistema. Stiamo parlando di un paese con 7 milioni di abitanti, quando nel solo centro nord con situazioni socio economiche simili abbiamo 30 milioni di abitanti in Italia.

    Insomma più che stare ad analizzare e criticare la FIT andrebbero analizzati i sistemi di altri paesi come Svizzera, Argentina e Spagna, ma anche di paesi come Germania e Svezia (per scoprire anche quali sono gli errori fatti in altri paesi) da includere nella stipulazione delle proposte.

    Il punto è che anche le proposte sono ormai state fatte in moltitudine, e per via del conflitto d’interesse Federazione-Circoli non c’è una realistica possibilità di vedere attuate queste proposte.

    Bisogna quindi convogliare il succo di queste proposte in una proposta moderata al punto tale da avere un seguito reale ma alternativa alla FIT.
    Una proposta che si possa attuare e mettere in concorrenza con la FIT per quanto riguarda lo sviluppo ed ampliamento della base, ma lasciando alla FIT tutto quello che ha: dalla Coppa Davis alla Serie A, dalla scuola maestri e PIA ai campionati dei circoli etc.

    Creando questa concorrenza la FIT dovrà misurarsi e crescere, e anche se la proposta alternativa dovesse alla fine soccombere ad una FIT aggiornatasi, o venir inglobata dalla FIT non sarebbe stata un azione sprecata ma utile al movimento.

    Sarebbe bello attuare una cambiamento per il meglio dall’interno, ma il tempo per fare ciò è dal mio punto di vista passato. Si poteva pensare a cambiare dall’interno con proposte e iniziative formulate all’esterno negli ultimi 4 o 8 anni, ma con la carenza di strutture democratiche interne concretizzatasi nel 94,94% di Verona è ora di metter la parola fine alla speranza di autoriforme.

    Ci vuole uno stimolo esterno che vada oltre la critica offrendo concorrenza alla base.

    Solo allora dopo un lungo e macchinoso avvio anche la FIT inizierà a cambiare dall’interno.

    Bisognerebbe quindi cercare ora di trovare le persone disposte a tale iniziativa, che poi possono elaborare un programma e una forma democratica per attuarlo.

  68. andrew scrive:

    Avec… CONCORDO E SOTTOSCRIVO…

    Roberto…in bocca al lupo (è proprio il caso di dirlo)…

    Sono due-tre giorni che sul sito FIT vengono ripresi articoli di Ubaldo, di Spalluto e tuoi (chiaramente quelli inoffensivi)…è iniziato il corteggiamento…

    Vedi, è lo stesso corteggiamento che si fa con sponsor e consiglieri in un qualsiasi circolo della penisola. Si chiama BLANDIRE E COOPTARE. Di solito lo si fa con le persone che si sa di poter SCARICARE alla prima occasione e dopo averli utilizzati alla bisogna.

    Pensa che un consigliere di qua, arrivato alla vicepresidenza grazie ad aver sponsorizzato per tre anni un torneo, è arrivato lui stesso a dirmi che “no, non faro il presidente: li ci vuole un avvocato”. Che infatti è già pronto dietro le quinte a prendere le redini.

    Comunque, ricorderò la tua buona educazione e la tua disponibilità e pazienza…

  69. giorgio scrive:

    @ Andrew

    Spero che riguardo al “consigliere di qua” ti riferisci ad un consigliere di Circolo e che non farà mai il Presidente del Circolo, perchè dalla considerazione gratuita che fai: “arrivato alla vicepresidenza grazie ad aver sponsorizzato per tre anni un torneo” non potrebbe essere altrimenti e ti dovresti rendere conto tu stesso di aver detto una enorme caz….? Sicuramente per diventare vicepresidente della Fit avrà avuto altri meriti (così come è successo avendo io stesso capito chi è la persona a cui fai riferimento). Ma perchè alcuni, fortunatamente pochi e tu sei sicuramente tra questi, continuano a scrivere su questo blog di tutto e di più senza cognizione di causa e senza pensare a quello che scrivono? Non mi so dare una spiegazione? E’ un nuovo sport? Se fosse così è giusto continuarlo a fare e buon divertimento!

    P.S. So per certo che in Fit gli addetti ai lavori (e lo confesso, anch’io) tengono in grande considerazione Roberto Commentucci per la sua professionalità, competenza ed onestà intellettiva, ma sicuramente senza secondi e nascosti fini.

  70. anto scrive:

    Effettivamente anch’io mi sono meravigliato che sul sito fit fosse pubblicato un editoriale di roberto Commentucci? Che sia sbocciato un nuovo amore? Mi auguro di no egoisticamente parlando. scherzi a parte che la fit invece non voglia intraprendere un’operazione simpatia e non voglia allargare il suo consenso? d’altronde negli ultimi mesi di polemiche vigorose nei confronti di questo ente ve ne sono state a iosa, probabilmente l’elezione bulgara di binaghi ha fatto sì che le cose si incanalassero verso una tregua armata……

  71. andrew scrive:

    si, Giorgio, mi riferisco sempre, quando posso, a cose che conosco…e quindi mi riferivo a un consigliere di circolo…

    quindi, non hai capito a chi mi riferivo…quindi, anche il resto che hai scritto potevi risparmiarlo…

    ciao e ti assicuro che non ho alcuna frustrazione o risentimento personale…però, se ci ridaste indietro il TENNIS sarei sicuramente più contento…

  72. madmax scrive:

    loro scrivono sempre cose certe e che sanno, come il fatto che il tennis italiano è in crescita ed in salute…giorgio vai va… e ti aspetto sempre a palazzolo ma so per certo che non verrai….

  73. giorgio scrive:

    @ Andrew
    Ti chiedo scusa, ma avevo interpretato male il tuo scritto! Devo nel frattempo, però, constatare che sei insaziabile perché, se ci pensi, tu il TENNIS giocato ce l’hai già. Ce l’hai tu ed anche tuo figlio! Leggo che giocate e vi divertite ogni dove, anche in cantina. E di questo devi essere contento e felice perchè non è da tutti poter passare tutto il tempo libero con i propri figli e per di più facendo sport (questo lo dico seriamente!). L’altro TENNIS, quello a cui fai riferimento nel post e che vorresti riavere, è ben altra cosa! Per poter contare in questo tipo di tennis bisogna avere e fare esperienza prima come dirigente di Circolo, e tu i Circoli li demonizzi; bisogna saper intrattenere buoni rapporti con i tecnici, e tu hai rapporti solo con il tuo istruttore CCV; bisogna in poche parole essere in possesso di doti caratteriali particolari, e queste, da quello che dimostri nello scrivere, certamente ti mancano. Comunque incomincia a studiare per poter aspirare a diventare in futuro un dirigente della Fit (che è tutt’altra cosa dall’essere Presidente del Vaffantennis) e vedrai che se sono rose fioriranno. Incomincia, per esempio, a chiedere al dirigente che ha sponsorizzato per tre anni il torneo di cui facevi riferimento di sponsorizzare il tuo movimento, barattando in cambio la vicepresidenza del Vaffantennis. Vedrai davanti alla possibilità di ricoprire una carica così importante non si tirerà indietro, e così il tuo movimento incomincerà a decollare. Oltretutto non ti dimenticare che, non troppo tempo fa, quando in un post chiedevi come si fa a commissariare la Fit, io te l’ho spiegato e sono andato ben oltre nominandoti da subito Commissario ad honorem. Come vedi, grazie anche al mio aiuto, sei sulla buona strada! Bisogna continuare e perseverare e, vedrai, prima o poi otterrai quello che chiedi!

  74. giorgio scrive:

    @ Madmax
    Siamo alle solite! Quando non hai argomenti e non sai che rispondere giochi a fare il dottore, parlando di crescita e di salute! Non finisci mai di sorprendermi! Non sapevo che eri in possesso anche della laurea in medicina! Sei un furbacchione patentato!
    Proprio per questo e solo per questo vorrei venire a Palazzolo: per conoscerti. Chissà quante cose mi potresti insegnare! Prima o poi, te lo prometto verrò, e penso che la cosa farà piacere anche al mitico Vavvassori (non scherzo!).

  75. madmax scrive:

    e che tipo di argomenti vuoi avere quando si leggono fandomie anche in approccio per le cose più elementar… immagina per tutto il resto… oltretutto a qualsiasi livello crescita e salute sono basilari e non sia mai che con un dottore al posto di un avvocato le cose possano migliorare… anche perchè peggio di così!!!

  76. laura scrive:

    ok Roberto percomunicare con una Istituzione bisogna saper ecc — ma per chi come la maggioranza pratica questo sport ,lo ama e vede solamente beghe interne , poteri forti che decidono senza confronto con i praticanti ‘che come me vede solamente quello che non produce questo sport in Italia e non ha competenze tali da poter “comunicare” con i vertici, non gli rimane che sfogarsi con i post e trovare conforto in altri come te che gli argomenti e le questioni le presentano con il giusto approfondimento e competenza. Noto peraltro che Giorgio loda e sbroda la tua. competenza ma non si azzarda certo a darti ragione (forse ha paura di una mozione del dott Brunetti e Co

  77. giorgio scrive:

    @ Laura
    Noto con piacere che non sei “l’ignorantona” che dici di essere in un altro tuo post! Per quanto riguarda quello che dici di me nei confronti di Roberto, ti devo confessare che, fortunatamente, non sento la necessità e la voglia di “lodare e sbrodolare” chicchessia. Non è nel mio modo di fare. Se vai a vedere tutti i post che ho inviato in questo blog, e sono tanti, sia a commento di articoli che in qualche rubricha (Genitori e figli), noterai che non ho mai controbattuto a quello che ha scritto Roberto Commentucci. Un motivo ci sarà. Anzi, per la verità, devo dire che anche da parte sua mi è stato riservato lo stesso trattamento. Anche in questo caso ci sarà un motivo! Non è che per caso ambedue diciamo cose condivisibili e facilmente riscontrabili, ed ambedue, quando ci leggiamo, diamo il giusto significato alle parole senza stravolgere il senso della frase? Che pensi potrebbe essere questo il motivo? Io credo di sì! Per quanto riguarda le mozioni, credimi, non mi fanno paura. Ho le spalle abbastanza larghe per poter sostenere problemi ben più pesanti di una mozione. Nella vita non sono le mozioni che mi fanno paura, ma ben altre cose. Comunque ti confesso che nel mondo del tennis mi trovo bene perchè sono un appassionato di questo sport, ma, come ti ho già detto i dirigenti sono tutti dilettanti e non vivono con il tennis, e questo non è il mio lavoro. Quindi se per un qualunque motivo dovessi uscire da quest’ambiente sicuramente mi dispiacerebbe, ma, credimi, mi farei una ragione e sono certo che riuscirei a sopravvivere anche senza il tennis.

  78. anto scrive:

    @ Giorgio, già che vai a trovare Mad Max a Palazzolo, fammelo sapere che essendo di Brescia mi faccio trovare anch’io all’appuntamento. ps io però a differenza di mad max non sono dottore ma solo un grigio, insignificante ragioniere…..

  79. giorgio scrive:

    @ anto
    Caro Anto, da quello che mi dici prevedo che, quando avverrà, il nostro sarà un incontro a dir poco di basso livello in tutti i sensi, visto che anch’io non sono dottore ma un umile insegnante, non grigio come te, ma un pò brizzolato. Secondo me, per alzare un pò livello e per sentirci importanti, dovremmo invitare gente professionalmente più in vista. Tu che ne dici? Se sei d’accordo, pensaci tu, visto che giochi in casa e poi fammi sapere! Qualunque cosa tu faccia per me va sempre bene! Un abbraccio ed a presto conoscerci! Vedrai dopo da allora non ci lasceremo mai, Madmax permettendo!!!!!!!

  80. andrew scrive:

    Giorgio…vedi, tutto come in molte cose si basa su un equivoco di fondo, ossia che “noi dissidenti” qui si voglia criticarvi a tutti i costi e magari solo per antipatia personale o peggio per sostituirvi alla gestione del sistema…

    Ma l’unica domanda che io mi pongo è questa: questo sistema è funzionale allo sviluppo del tennis (anche agonistico) in Italia?

    La mia risposta personale è: NO!

    Da tutto quel groviglio di norme, regolamenti, divieti, ecc. ecc. nasce solo un sistema funzionale alla protezione del CIRCOLO. Ciò è naturale, se si pensa che tali norme, regolamenti, divieti, ecc. ecc. sono pensati da dirigenti dilettanti soci di circolo.

    Chiaramente, un socio di circolo pensa che ogni attività relativa al tennis debba necessariamente e OBBLIGATORIAMENTE passare per il circolo, la qual cosa oggi come oggi fa sorridere ma potrebbe anche essere realizzabile se il passaggio al circolo fosse di natura LIBERA E CONSENZIENTE, in entrata e in uscita. E qui iniiziano i problemi. Vedi, un circolo, se lavora bene, non deve avere paura di entrate e uscite libere. Se il tennis che propone e porta avanti è di alto livello, le persone LO SCELGONO LIBERAMENTE, LO AMANO, LO PROTEGGONO ESSE STESSE. Dargli protezioni dall’alto significa dargli alibi e renderlo insicuro. Cose che vengono poi trasferite a chi lo frequenta.

    Cerca di capire che il vaffantennis è un dono che faccio al mondo del tennis (sono un generoso…)

  81. Avec Double Cordage scrive:

    @madmax, anto, giorgio
    ai ai ai, qua va a finire a trallucci e vino …prendeteli almeno al peperoncino

  82. anto scrive:

    @ Giorgio, dopo il tuo ultimo post, non posso che offrirti il calumè della pace. Ogni tanto ci si può beccare e dissentire, ma alla fine credo che ci sia sempre un rispetto reciproco. Sarebbe interessante una cena a tre, a capo-tavola mad max, alla sua destra iil sottoscritto e alla sua sinistra la tua persona, naturalmente piatto tipico bresciano, ossia spiedo innaffiato di ottimo rosso della franciacorta, e vedrai che dopo il terzo bicchiere, io tu e mad max ci abbraccieremo cantando l’inno di Mameli. Che ne dici di questo invito? sono sicuro che anche madmax essendo un uomo a 360° sarà della partita.

  83. Avec Double Cordage scrive:

    @anto
    Vedi! E cosa avevo scritto? Al posto dei taralli ci hai messo lo spiedo ma sempre li siamo, vanno bene i modi amichevoli , basta non farsi corrompere, attenzione eh! ;)

  84. anto scrive:

    @ Avec Double Cordage. Naturalmente ci sarai anche tu all’altra estremità del tavolo, e quando ci vedrai abbraciarci cantando l’inno di Mameli, tu inizierai ad intonare la marsigliese……..con un volemose bene salomonico……….

  85. giorgio scrive:

    @ anto
    Visto che hai invitato anche Avec ……., e dato per scontato che ci sarà Madmax, che sono dei furbacchioni patentati, parteciperò alla cena solo se mi garantirai che potrò sedermi con le spalle al muro. Scusami ma sin da bambino, provenenendo da una zona a dir poco turbolenta, mi hanno insegnato che è molto salutare farlo in ogni occasione. Ti chiedo questo anche perchè, devi sapere, sono rimasto perplesso e scioccato, ed a tutt’oggi lo sono ancora, sia per l’unico regalo che mi ha fatto la mia famiglia quando ho preso la licenza liceale e stavo per partire per l’Università (ebbene sì, ho dovuto lasciare il mio paesello per una grande città) e sia per l’unica raccomandazione fattami che era quella di usare in ogni circostanza quell’oggetto. Non ti sorprendere e non ti scandalizzare quando saprai di che parlo. Pensa, con tanti regali che un ragazzo sogna di ricevere a 18 anni, hanno avuto la faccia tosta di farmi un solo regalo, e quasi mi vergogno a dirti di cosa si tratta? Vabbè, a te mi faccio coraggio e lo dico: un paio di mutandoni di ferro, con relativo ricambio! Visto che siamo entrati in intimità, ti devo confessare che ancora oggi non ho capito il significato di quel regalo ed a che cosa serva! Anzi, per la stima ed il rispetto (non aggiungo amore, sarebbe pretendere molto, ma mai dire mai!) che nutri ed hai dimostrato di avere nei miei confronti, ti prego di approfondire la cosa e, sappi che se saprai spiegare l’arcano e dare una risposta ai dubbi che da sempre mi attanagliano, ti sarò grato e riconoscente per tutta la vita! Non ti affrettare e prenditi tutto il tempo che vorrai, tanto già sai che i sentimenti appena citati ci sono già e ci stanno avvicinando sempre di più, oserei dire anche a Madmax ed a Avec Double Cordage. D’altronde come potrebbe essere altrimenti con persone affabili come lo siete voi!!!! Ce ne fossero tante altre così nel mondo! A presto e ………………….

  86. anto scrive:

    No Caro Giorgio, ma come ti invito a cena e mi accingo a fumare il Kalumè della pace e tu ti vuoi parare le spalle da Mad max e Avec………no,non ci siamo…………è sbagliato il metodo. Credo che nella vita non bisogna essere prevenuti, e poi se acconsentissi alle tue richieste, mancherei di rispetto a mad Max e Avec. E questo non è giusto. A questo punto, capisco che ti vuoi auto - escludere e non posso che prenderne atto. Pazienza.

  87. Avec Double Cordage scrive:

    non preoccuparti giorgio non ci sarò, ad ogni modo anche se ci fossi non correresti alcun pericolo, grazie comunque dell’invito anto

  88. giorgio scrive:

    @ Anto
    Per quello che ti ho chiesto non significa essere prevenuto nei confronti di Madmax e Avec …. Ma ricordati il famoso proverbio “chi si è guardato si è salvato” e capirai che “aiutati, che Dio ti aiuta”. Considerando anche il famoso proverbio cinese: “se qualcuno ti è di dietro, non ti agitare faresti il suo gioco” e non essendo sicuro di riuscire a farlo (non agitarmi, visto il mio carattere) dovresti capire il perchè ci tengo tanto a stare con le spalle al muro. Comunque sia, cerca di non essere molto rigido e burbero nei miei confronti, come lo sei stato nell’ultimo tuo post, perchè sai quanto ci tengo a te, e se lo dovessi continuare a fare, ci rimarrei molto male. A questo punto, pur di passare una serata insieme a cena, vista la minaccia di far saltare il tutto, non mi resta, per la prima volta dopo 58 anni, che accettare l’idea di sedemi a tavola nel posto che tu mi assegnerai! Spero che apprezzerai questo gesto, che non so definire se sia di …………., di ………………, o di cos’altro. Interpretalo tu come lo senti e lo riterrai più giusto ed opportuno! Per me, quello che tu fai, và sempre bene! Come avrai notato non ho più pudore! Sì, lo ammetto, in poco tempo (meglio dire in pochi post) sono diventato uno dei tuoi fan (ci vuole la s? penso di sì perchè è plurale) ed ammiratori più accesi e sfrontati. E di questo vado orgoglioso, anzi, ti prometto che farò di tutto per diventare il tuo preferito!!!! Abbi solo un pò di pazienza e concedimi un pò di tempo in più!

  89. anto scrive:

    @Giorgio–Purtroppo caro Giorgio devo essere sincero con te il mio preferito sarà sempre stefano Grazia, spero di non averti deluso, ma essere sinceri paga sempre.

  90. giorgio scrive:

    @ anto
    Sapevo che messo a paragone con bloggisti di un certo livello culturale
    (non ci vuole molto, il mio è proprio basso) avrei perso già in partenza. Permettimi almeno di continuare a sperare che le cose in futuro possano cambiare. Se ciò, alla fine, non dovesse succedere mi farò una ragione. Comunque sia, sappi, che è stato bello sognare!!!!!!!!!

  91. nicola scrive:

    Ciao Commentucci,

    ok va bene ma qui stiamo rimasticando cose abbondantemente ruminate…
    Inoltre comunque sia intrasigenza che dogmatsimo non sono mai sani per loro natura…. Expertises o no ( termine aziendale tipo managing del tutto fuori luogo) il fatto è che le capacità (o skills se vuoi chiamarle così) non le ha nessuno dei nostri (Seppi soltanto). Quindi che diavolo (scusa redazione) c’è da canalizzare…. lasciamo perdere se no diventa una cosa infinita …sboccato o no è così … Censurate quel che vi pare cari …

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