Pagelle finali ai telecronisti.
Una valutazione sui singoli…
…e il dettaglio delle ultime giornate!

 
27 Gennaio 2008 Articolo di Andrea Scanzi
Author mug

Sentiti in TV: Andrea Scanzi esprime il suo punto di vista sul team di Eurosport, e come sempre riesce ad essere tagliente e ironico. Poi c’è Marcos, che ci racconta le ultime tre telecronache in…oltre 600 righe!!! Un lavoro monumentale, vale la pena leggerlo. Secondo noi ben pochi sport possono vantare dei…critici televisivi così brillanti.

(Di Andrea Scanzi)

Jacopo Lo Monaco.
La sua competenza non si discute, come pure la sua timbrica non esattamente trascinante (Antonio Costanzo era un altro mondo). Ama le pronunce esotiche, non quanto Marianella (celeberrimo il suo “Wmbldn”, cioè Wimbledon) ma quasi. Quando parla, devi sempre decodificarlo: “Wrodik” è Roddick, “Rrod Levr Ariiiiina” è la Rod Laver Arena, mentre l’insondabile “Razl” è in realtà il banale Russell (assai citato in telecronaca perché eversore del da lui amato Fognini). Si è autoproclamato esperto di scommesse anche se non prende un pronostico dal pleistocene (“Per me Serra sarà un avversario molto ostico per Nadal, lo spagnolo potrebbe soffrire”: come no, ha sofferto tantissimo).
Italianista oltranzista come tutta la (brava) troupe di Eurosport, ogni tanto gli scappa una battuta poco elegante. Rispondendo collega che aveva detto una cosa tipo, “Ad avercelo noi in Italia uno come Tsonga”, ha grevemente risposto: “Io i francesi non li invidio per principio”. Certe uscite calcistiche lasciamole, appunto, al calcio. Non ha ben chiare le dinamiche del ranking: quando Youzhny ha vinto con Davydenko, rispondendo alla mail di uno spettatore che ne chiedeva la progressione in classifica, ha risposto: “Be’, il russo dovrebbe salire, forse supererà perfino Gonzalez”. Forse? Il cileno, già uscito in terzo turno, per via della erosione di punti era già fuori dai venti e il russo nei dieci già con il raggiungimento degli ottavi…
Lo Monaco ha poi una caratteristica consolidata: non è minimamente toccato dal fascino dell’underdog. Tifa sempre per il più forte, mai per lo sfavorito. “Sì, Tipsarevic è stato bravo, ma come fai a sperare che Federer esca?” (facile: basta sperare che ogni tanto vinca il più debole). Molto peggio durante la finale, quando ha fatto un tifo così smaccato per Djokovic da suscitare l’ironia di Paolo Canè: “A Jacopo, dopo questo secondo set, è tornato il sorriso, nel primo set era distrutto”. Lo Monaco è una sorta di Robin Hood al contrario: il telecronista bravissimo a correre in soccorso del vincitore. 8 per la competenza, 4 per la capacità di coinvolgere e la (assai supposta) imparzialità (la media è 5.5).

Federico Ferrero. Il più garbato ed educato del clan Eurosport (la cui copertura degli Australian Open, se non avessero cannato colpevolmente l’epico match notturno Hewitt-Baghdatis, sarebbe stata perfetta). Preparazione impeccabile. Bravo a stemperare quando occorre, mai troppo pavido nell’esporsi. Di solito si è sciroppato i match messi peggio come orario, tipo il cimiteriale Nadal-Serra in piena notte: in quei casi trasudava stanchezza. 6.5

Paolo Cané. Tanto era irruente in campo, quanto timido nelle telecronache. Se avesse fatto ace per quanti “eeehhh” dice al microfono, avrebbe vinto 7 Wimbledon. Si è “sdato” veramente solo quando non è riuscito a tradire lo sdegno di fronte all’abominio estetico di Roddick con Kohlschreiber. Ogni volta consigliava un colpo all’americano, che puntualmente lo disattendeva. E a quel punto Paolino ripeteva schifato: “Seeeeh, buonanotte Roddick”. Deve osare di più. 6

Barbara Rossi. Conosce tutto della Wta. E’ precisa, brava, misurata. Non è Elena Pero, la Regina sublime e indiscussa delle voci tennistiche, ma più passa il tempo e più acquista sicurezza. Certo, se non parlasse sempre a bassa voce, quasi a non voler disturbare, farebbe un favore a tutti. Del suo Aussie Open 2008 rimarranno alcune rivelazioni gossip su Stepanek e Robredo. Riguardo al ceco: “Sì, non è bellissimo, ma avrà altre doti” (ah sì?). Oppure: “Stepanek è un ragazzo simpatico” (ah sì?). E riguardo allo spagnolo: “Ha fatto la corte per mesi a Flavia Pennetta, ha chiesto aiuto anche a me, ma proprio Flavia non se l’è mai filato”. Chissà quanto sarà contento Robredo quando saprà che in Italia, nel ruolo di latin lover, ha meno credibilità di Mastella come (ex) Guardasigilli. 6+

Lorenzo Cazzaniga. Fatta salva la competenza, di “default” a Eurosport (e non è poco), è facilmente riconoscibile dal fratello-di-erre-moscia Ferrero per due aspetti. Il primo è che fa “uuuuuuuuuhhhh!” (almeno) una volta a game, ora per colpi belli e ora per tenersi sveglio. Il secondo è che parla sempre, sempre, sempre di Seppi. Sta commentando un match sul Centrale, il match è nelle fasi chiave, e lui se ne esce con un “sul campo 87 Seppi ha recuperato due games a Levy”. Sta seguendo un incontro fascinoso di secondo turno, molto lottato, e lui esala un accorato “Seppi ha recuperato UN quindici nel turno di battuta di Youzhny, dai Andreas!”. Sta seguendo un quarto di finale, Seppi è già uscito da una settimana, e lui butta là un “Sì però Seppi è stato l’ultimo a togliere un set a Youzhny e a battere Tsonga”: e un bel chissenefrega ce lo vogliamo mettere? Essere un po’ più “cosmopoliti”, forse, aiuterebbe.
Cazzaniga è così attaccato a Seppi da averlo perfino intervistato sulla Gazzetta in un pezzo dal titolo “Ecco come si batte Tsonga”. L’articolo, che ha suscitato lazzi e cachinni degli internauti nel sito del quotidiano, sosteneva implicitamente la validità della proprietà transitiva nel tennis, ovvero che se A batte B e B fa finale in uno Slam, anche A può farla. Ah sì? Quindi se Seppi ha battuto Tsonga, che ha poi fatto finale a Melbourne, anche Seppi può vincere gli Australian Open? Quindi anche Qureshi, che ha battuto Gasquet prima che questi facesse semi a Wimbledon, può raggiungere analogo risultato e diventare (come minimo, eh) 7 al mondo? Quindi anche Munoz de la Nava, che ha battuto Seppi, che ha battuto Tsonga, che è arrivato in finale, può pure vincere uno Slam? Di cosa parliamo, di tennis o della Fiera dell’Est di Branduardi? 5.5

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(Di Marcos)

Cazzaniga/Canè – Tsonga/Nadal

“Finchè non me la battezzi al centro, io te la tiro lì!”

“Io non faccio pronostici, visto che gli ultimi due o tre non li ho presi”, Canè si assume le sue responsabilità. “Il francese ha chiesto una banana, visto che il match può andare per le lunghe”, Il Cazzaniga apre con la frutta e continua: “Tsonga al servizio: deve tenera alta la percentuale di prime, se vuole essere aggressivo”. Jo Wilfried ascolta il cronista: ne mette quattro e si aggiudica il primo gioco. Ci si scalda subito, quando è in campo lui: “Che bravo! Perfetto, no?”, Lorenzo si complimenta con l’outsider. Paolino dice di non potersi esprimere per lo stupore, ma commenta: “Rimango senza parole: più di così non si può fare! Grande attacco in lungolinea col rovescio e stop volley sul violento passante di Nadal”. Subito dall’inizio, non c’è un attimo di sosta: “Cerca di alzare le traiettorie, lo spagnolo, per dargli fastidio: da 0030 a 3030…la risposta, l’attacco e la volèe! Subito palla break per Tsonga!”, Il Cazzaniga entusiasta. “La prende…”, “Che numero! E’ partito in quarta e ha battezzato benissimo l’angolo!”, Canè battezza e certifica il 2 a 0 per il francese, che, rispondendo al servizio avversario, si butta a rete di rovescio con l’ordinata foga di una tigre ipoglicemica ed intercetta, sempre felino, il passante di dritto ravvicinato di Nadal. Paolino s’accorge subito che lo slice di Jo dà tremendamente fastidio a Rafa: “Non dico di giocarla col back, come fa Federer, ma se sta un metro avanti può chiudergli l’angolo sullo slice da destra: non è automatico che ci riesca, però…”. Non è automatico: 3 a 0. Nadal inizia a sistemarsi le mutande: c’è qualcosa che non va. “Hai capito?”, Lorenzo non crede ai suoi occhi: Tsonga si supera con una risposta di rovescio lungolinea fulminante, ma, combattendo contro l’altissimo livello di gioco del suo avversario, Rafa si porta sul 3 a 1, chiudendo il game col suo dritto anomalo. Il Cazzaniga commenta con la palla in gioco: “L’attacco non è eccezionale…ma la volée è eccezionale!”. Il collega di cronaca nota l’apparente tranquillità del migliore in campo: “E’ in trance, Tsonga. Sta lì zitto, per non svegliare Nadal, e fa i suoi punti. Non lo sta facendo giocare nei suoi turni di servizio, eh?”. Manco un po’: 4 a 1. “Mammamia!”, “Sfonda col dritto!!”: i due sintetizzano istintivamente uno spaventoso dritto anomalo di Jo, ma Nadal non ci sta…con due buone prime ed un contropiede lungolinea dritto agguanta il 4 a 2. “Vamos!!”, urla disperato. Lorenzo continua a commentare con la palla in gioco: “E questa la prende…ma non la tiene in campo! Slice, dritto in contropiede e volée alta di rovescio!”, Tsonga fa della pallina ciò che vuole, indirizzandola dove gli pare, accarezzandola quando è il caso, picchiandola quando disubbidisce. “Un altro bellissimo game. Un altro bellissimo game”, Paolino si ribadisce, per chiudere il settimo game: 5 a 2, con l’ennesimo rovescio vincente in contropiede. “Noooo! Ha voluto fare lo smash col salto come Sampras e lo sbaglia!”, non gliene va bene una allo spagnolo. Prosegue Il Cazzaniga, prendendo il vizio di Paolino: “Lo zio Toni è un po’ preoccupato, eh?”. Ti rispondo io: molto preoccupato. Dopo la stesa presa qualche giorno fa da Youzhny, ora se ne prospetta un’altra: una si accetta…mal volentieri, ma si accetta; due son difficili da digerire! Tsonga continua nel suo forcing micidiale: “Ooohh…cos’è venuto giù!!”, Lorenzo non crede al dritto lungolinea vincente, tirato con violenza e precisione. Il set non è ancora finito: “Eeeehhhh!! Non Ci Credo! Non ci credo a cos’ha fatto!! Ha giocato una volée come in allenamento: 3 set point!”. A quattro metri dalla rete, il francese intercetta una bomba lungolinea di Nadal, blocca il polso e l’appoggia un centimetro dopo il nastro, come si appoggia l’uovo sodo nel piatto fondo, in un letto di maionese fatta in casa. “Ed eccolo qua!! Insomma…se fosse pugilato, sarebbe un kappao”. Il Cazzaniga chiude il set, con un tributo a Rino. 62
Secondo set: “La chiave di lettura di questo incontro, Paolino?”. “La chiave è che Tsonga ha il gioco per battere Nadal: deve tenere per un’ora e mezza”. Poche, ma sante parole. Canè prova a sostenere Rafa: “Per lui prendere un 62 non gli fa neanche un graffio”, ma il francese serve la prima sulla riga; Nadal chiede l’HawkEye, ma gli viene subito servito un Vov, che mia nonna, esperta di ricette, chiamava Uov. “Perfetto…perfetto! Non sta sbagliando una palla: cerca di muoverlo da fondo, l’attacca appena può, soprattutto col rovescio lungolinea e, poi, chiude a rete con autorità”. “Meglio di così…”, s’inserisce Il Cazzaniga, “…non si può giocare: 1 a 0”. Jo chiude uno scambio esemplare con una volée smorzata di dritto. Anche Canè commenta mentre lo scambio è in corso: “Come macina il francese…qua fa mezzo miracolo, ma tatticamente è perfetto!”. “Volée dorsale da far impallidire Adriano Panatta!”. “Questa è la veronica”, precisa Paolino. “Ahh! Qua è stato sfortunato Nadal! Ci stava arrivando bene, ma è scivolato, ha ripreso la racchetta…ma non gli è riuscito il passante: break point!”. Nadal è un combattente straordinario: per recuperare un’infida palla corta del rivale, parte in sgommata, come fa ScoobyDoo alla vista del fantasma, scivola per mancanza d’aderenza, come le ruote della “uno turbo ie” del bullo che parte dal bar della valle, per far colpo sulle ragazze (che, tra loro, divertite, commentano l’imbecillità dell’uomo), lascia cadere lo strumento, per non rovinarsi il polso, lo recupera in meno d’un secondo e prova a passare il suo gigantesco avversario: commovente. È proprio grazie a questo spirito che, malgrado straordinarie giocate di Tsonga, lo spagnolo riesce a salvare tre palle break e a portarsi in parità: 1 a 1.

“Noooooo! No, no, no! Che cosa ha giocato! Che mano…che mano!!”, Lorenzo non può credere a quel che vede: Jo Wilfried ha appena giocato una demivolée smorzata dritta di qualità sopraffina; Paolino scomoda i mammasantissima: “ Questa la potevano giocare solo Federer, Sampras o McEnroe: più corta di così è impossibile!”. Il suo collega sorprende Rafa: “Nadal sorride…come dire: non ci credo che gioca così!”. Nemmeno io. Non c’è tregua: “Bello!, Bravo, bravo: appena ha lo spazio, lascia andare tutto il braccio: signori…questa è la tattica giusta per battere Nadal!”, Canè sentenzia ed io aggiungo che, forse, è la tattica giusta per battere chiunque. “Non aspetta niente, eh? Non pensa una palla e prende l’iniziativa”. 2 a 1 per Tsonga. Nel quarto game, Rafa spinge su ogni palla e con scivolate degne di Pierino Gros sulle piste del Sèstriere, recupera ogni angolo giocato dall’avversario: 2 pari. Il francese sente il furore del recupero avversario e cambia angolo al servizio: “Quattro servizi di fila senza slice, ma al centro: Tsonga inizia a mischiare le carte”, annota Il Cazzaniga. Il compagno di cronaca conferma: “Comincia a sentire un po’ di fatica e sceglie la potenza, piuttosto che la precisione…poi, se la picchia così, è ancora meglio! Ha buttato giù la tribuna, eh?”. “Finchè non me la battezzi al centro, io te la tiro lì!”, Lorenzo entra nei pensieri del francese, che, con due ace, si porta sul 3 a 2. Minispot: Nadal compie piroette impossibili con la sua Kia. Petto in fuori e sguardo fiero, ritto ed imponente sul promontorio del mondo, chiede: “Who’s next?”. La doccia, Rafa.

“Noooooo! L’ha presa…e cos’ha giocato! E carica pure il pubblico…è potente e massiccio, ma veloce e con bella mano!”. “Dieci sgambate sulla palla corta di Nadal e morbido passante lungolinea di dritto. Questo è anche un grande atleta, eh?”, i due cronisti sono ammirati come tutti gli appassionati. “Lo passa…”, “…ma è fuori! Smorzata e pallonetto al volo: Nadal sbaglia il passante. Guarda…guarda che mano!”. Rafa non ne può più: facendo ricorso alle ultime energie nervose, piazza un ace e chiude il punto successivo con uno smash: 3 a 3. Lo spagnolo si carica e, ancor convinto di poter mettere un freno all’esuberanza dell’avversario, si appresta a rispondere. Il Cazzaniga trova il tempo di dare un’occhiata alle statistiche: “Paolo, siamo 29 a 8 per Tsonga nei vincenti: è chiaro chi sta facendo la partita”. Ventinove vincenti in quattordici giochi: non aggiungo altro. “Grandina! Sesto ace in questo set: 4015”, Lorenzo sempre più eccitato. “Slice in fuori e pallata lungolinea: bisogna saperlo fare”, Paolino chiude il game. 4 a 3. Il pensiero torna per un attimo in Italia: “Tsonga, che la settimana scorsa ha perso contro Seppi, è avanti un set contro Nadal nella semifinale di uno slam”. Facciamoci coraggio! “Bravo, bravo, bravo! Non si ferma a colpire, eh? Lui avanza sulla palla e colpisce: ha un tempo eccezionale e una coordinazione impressionante!”, Paolino coglie un aspetto tecnico proprio dei più grandi campioni. Avviso per gli amatori: non provateci! “E un’altra volée smorzata in allungo!”. “Adesso inizio a pensare che proprio la sa fare”, si convince Canè, che continua, a gioco in corso: “Lo passa…”, “Non ci credo: nooooooooo! Questo è impossibile!”. E subito dopo, ancora Il Cazzaniga: “Due pallate di dritto e smash terrificante! Arriva il break: 5 a 3”. “Niente da dire: sta giocando perfetto. E Nadal sta giocando anche bene…”, sempre più incredulo Paolino. Tsonga serve per il set: ace. Un altro ace. “Questo non sa cos’è la tensione”. Nadal chiama l’HawkEye sul net del francese: Amaro 18 Isolabella. Ace a 221 chilometri orari. “Lo sta tenendo con la testa sotto, eh?”. “Straordinario Tsonga: due set a zero!”. Il francese gioca col pubblico, annuendo più volte, orgoglioso del proprio tennis: “Eh sì, eh sì: io gioco proprio così”. 62 63

“Se continua così, io non vedo possibilità per Nadal. Però, con Rafa…”, Paolino lascia ancora aperta una porta. Con tre errori di Tsonga ed un dritto lungolinea sulla riga, lo spagnolo conquista il primo game. “E questa volta il passante lungolinea di rovescio va a segno: due palle break per Nadal. Ha una forza mentale pazzesca!”, anche Lorenzo pensa, in fondo in fondo, al rimontone. Si deve ricredere: “Che cos’ha fatto Tsonga!! Gli ha tirato una botta in pancia e lui gli ha giocato lo stesso la volée: sta diventando pazzo Nadal!”. Il francese salva la palla break e la capacità riproduttiva in un colpo solo. “Guarda cos’ha giocato, Paolo! Ma si può tirare un passante così??”, questa volta, Lorenzo si meraviglia per un passante lungolinea dritto in corsa di Nadal, che vale un’altra palla break. Jo prende la mira e metta la prima sulla riga. Il giudice di sedia chiama l’out. Jo lo guarda attonito e chiede l’HawkEye, che gli viene prontamente servito. Il giudice di sedia, da regolamento (mi pare), fa rigiocare il punto. Non avevo mai visto Jo così arrabbiato: meglio stargli alla larga, in questi casi. Nadal si può ancora giocare la palla break e saltella in attesa del servizio…”Risolve tutto Tsonga! Ace: parità. L’aveva fatta grossa l’arbitro”, commenta Il Cazzaniga. Un errore di Rafa ed un altro ace: Tsonga salva tre palle break e raggiunge l’avversario sull’1 pari. “Ammirevole”. “Ha vinto un game importantissimo, eh?”. Il numero due del mondo subisce il contraccolpo e gioca male il game successivo: 2 a 1 e servizio per la sorpresa del torneo. “Lo zio Toni…altro che preoccupato!”. Jo continua a servire con una continuità ed una potenza senza pari, poi, gioca un game interlocutorio: 3 a 2 e servizio per lui. Paolino scomoda un maestro del genere: “Impressiona questo dritto, eh? Lo giocano due o tre giocatori al mondo. Federer, Gonzalez…e, poi, non so. 15 pari”. Jo spara un dritto anomalo con i piedi fuori dal corridoio di rara potenza.

Ricordo che, apprezzando le gesta di Tsonga, in questa cronaca, sono stati rievocati i seguenti campioni: Panatta, Federer, Gonzalez, Sampras e McEnroe. Si dirà: ma è troppo! Non è possibile! Lo so, ma anch’io sono ancora scosso da quel che ho visto…forse, si aprirà un dibattito divertente. Pure Nadal è scosso: ne sbaglia due di fila. Con un altro ace, Jo si aggiudica il sesto game: 4 a 2. “Pensi ancora ad un colpo di coda di Nadal?”. “Qui ci vuole ben altro che un colpo di coda!”, risponde Canè, che continua: “Ad esser bravi anche da quella parte lì…puoi veramente mettere in difficoltà Nadal. Da due metri fuori dal campo, rovescio incrociato pazzesco!”. Sembra non aver lacune questo tennista, oggi. Al lungolinea di dritto vincente di Tsonga, Lorenzo si sbilancia: “Sono due match point: 1540!”. Paolino chiude il penultimo game: “Che scambio!! E’ fuori giri Nadal!”. Al termine di un palleggio serratissimo, Rafa è costretto a sbagliare il dritto. 5 a 2 e servizio. “Sta dentro anche questo! Ride pure Nadal: 3000. A due punti dalla finale: ad inizio torneo nessuno aveva scommesso un copeco”. Mai visto un riso più amaro di quello dello spagnolo; pare, poi, che qualche appassionato abbia scommesso una bella cifretta su Tsonga vincente del torneo: già gli invio i miei complimenti, a prescindere da chi vincerà il titolo. Nadal riesce a tirare uno stupendo passante di rovescio incrociato e si avvicina: 3015; Paolino commenta così: “Non ci sta! Non ci sta!”. Ma, “Se pensava di avere ancora una minima chance, Tsonga gliel’ha tolta, Paolo!”. “Fantastico: dritto anomalo vincente!”. Il francese chiude l’incontro più importante della sua carriera ed Il Cazzaniga veste i panni più solenni: “Ci riproverà domenica: Jo Wilfried Tsonga ha demolito Rafa Nadal. 62 63 62”. Paolino s’immedesima nel sogno di ogni tennista, sia questi uno scarpone, sia questi un gran campione: “Sono emozionato per lui: c’è bisogno di vedere che c’è qualche giocatore che sa fare qualcosa di diverso. Lorenzo…l’ha scherzato. Scusami: è brutto dirlo per i tifosi di Nadal, me è così”. Se non sarà una meteora, questo tennista scalerà la classifica molto rapidamente.

Cazzaniga: 7
Canè: 6 e mezzo
Tsonga: 10
Nadal: 6

Ho deciso di chiamare Lorenzo “Il Cazzaniga” perché, al nord, spesso si mette l’articolo davanti al nome. La “I maiuscola” dell’articolo vuole pareggiare la “L” maiuscola di Lo Monaco: Il Cazzaniga, infatti, come telecronista, è così figlio della scuola di Jacopo, che, talvolta, addirittura li confondo!

Lo Monaco/Rossi - Sharapova/Ivanovic

“Il campo è enorme se non si chiudono gli angoli”

“Entrambe hanno aggiunto il back di rovescio al loro tennis, così come sono migliorate a rete, rispetto all’anno scorso. Maria è favorita”, Rossi entra in cronaca, indicando due miglioramenti tecnici, che poco si son visti in questa finale. “Ha iniziato servendo benissimo, la Ivanovic: due buone prime e un ace di seconda. 1 a 0”, Lo Monaco individua subito un altro aspetto tecnico. Si discute sul fastidio accusato dall’Hantuchova per i rumori di suole prodotti da Ana, mentre attende il servizio avversario. “Qui, a rumori siamo pari. La Ivanovic striscia le scarpe, la Sharapova, quando colpisce, urla”. Collegamento telefonico con Roberta Lamagni, redattrice della rivista Tennis Italiano: “Il pubblico è tutto per la Ivanovic. Fa un caldo pazzesco: 33 gradi. Si parla di questo incontro come della finale delle modelle. Ho provato i campi stamattina alle 7: sono molto lenti. La seconda volta che è entrato il trainer a supporto della Jankovic, Sharapova l’ha guardata con cattiveria e le ha detto di smetterla di lamentarsi e di giocare”. “Certo che se l’avesse fatto con Serena…”, “…le sarebbe arrivata una centra in testa!”, chiude Barbara. 1 pari. Continuando a rischiare sulla seconda palla, Ana si porta sul 2 a 1. Rossi commenta: “Ivanovic sicura: doveva partire bene e l’ha fatto. Ha le idee chiare”. “Quando Sharapova spinge, però, fa molto male”, Jacopo ritiene che le idee chiare, nel tennis, dipendono molto anche da ciò che ti propone l’avversario. I cronisti raccontano della parte romantica di Maria: nel periodo in cui era da Bollettieri, non vide la madre per due anni consecutivi. Si sentivano al telefono una volta ogni sei mesi. Sarò un mammone…ma, se mio figlio stesse via per due anni, lo chiamerei, comunque, almeno un paio di volte alla settimana! 2 a 2. La cronista sottolinea che anche nel Master di Madrid Sharapova rispondeva forte e centrale, per togliere il tempo ad Ana e che “Maria è diventata brava nella sua parte destra: ora arriva sempre a tempo, per spingere la palla col dritto”. Si dispiace Jacopo: “Ahiahiahi. Rischia ancora con la seconda e commette doppio fallo: 2 break point”. Perfetto il forcing di Maria: 3 a 2 e servizio. Barbara spiega: “Sharapova s’è già staccata perché, quando Ana colpisce di rovescio, molto presto accorcia. Non è difficile per Maria entrare e chiudere. La serba deve trovare più profondità”. Già è difficile prendere le bordate di Maria…controllare la profondità di palla, poi, è ancor più difficile. Lo Monaco precisa: “Sharapova non ha ancora perso un punto nei suoi turni di servizio. E Ana non sta rispondendo male: 4 a 2”. Nel settimo game, l’arbitro Molina si produce in un over rule: Maria, non ci crede e chiede un HawkEye, che le viene prontamente servito. Punto alla russa ed applauso d’incoraggiamento all’arbitro, per l’errore commesso. Piegandosi come in chiesa nei momenti più sentiti, Ivanovic riesce a spingere un rovescio lungolinea in controbalzo e conquista il settimo game. La maestra: “Ana deve sempre aggiungere qualcosa di nuovo al suo gioco, per superare le giocatrici più in forma”. “Più in forma, o più forti?”, chiede Jacopo. “Nelle giornate in cui non sono al 100%, Ivanovic può battere la numero uno e la numero due”. Non solo Ivanovic. Entrambe molto le eleganti, le tenniste, un po’ troppo fallose, cercano di darsele di santa ragione. Ana porta un completino azzurro, che le calza a pennello, con visierina bianca a riparo degli occhi, come bianche le scarpe: la mora trecciona non completa la sua bellezza, infinita. Maria in bianco, stupenda in abito di fine plissé, anch’ella con chiara visierina a riparo degli occhi suoi, fulminanti e fuggitivi: la bionda coda di cavallo spunta imbizzarrita. L’ottavo game è molto combattuto: serve Sharapova. “Quando viene il momento importante, Maria fa il punto: è una delle sue più grandi qualità”, azzarda Barbara. “Secondo doppio fallo ed altra palla break”, s’intromette Jacopo, che pare lì a far le pulci alla compagna…ma è solo il caso. “Si vede che non è tranquilla”, rintuzza Rossi. “E sbaglia anche la seconda! Terzo doppio fallo. Ivanovic recupera il break! 4 a 4”. Prende atto lei: “Tre doppi falli in tre punti importanti”. Mi faccio Paolino: strano, eh? Sto trascrivendo gli appunti presi dal divano e sono le 2 e 26 della notte prima della finale maschile: qualcuno dalla strada canta a squarciagola “O sole mio sta in fronte a meeee”. Strano anche lui: c’è la luna nel cielo, non il sole. E, tra pochi secondi, in fronte gli cadrà un vaso di geranei. Ancora scossa dai tre doppi falli, Maria continua a sbagliare: Ana la sorpassa. 5 a 4. Un dritto incrociato vincente sulla seconda di Sharapova: “Gran risposta: 0015!”. “Presa in contropiede: 0030!”. È a due punti dal set, Ana Ivanovic: “Ora è la serba a spingere forte, anche di rovescio”, s’esalta Barbara. Jacopo le smorza, come di consueto e per caso, gli ardori: “Una pazzia! Non ne aveva provata ancora una…e mi gioca la smorzata col rovescio. Ha voluto togliersi dallo scambio: da 0030 a 3030”. Ivanovic spara un dritto fuori di sei metri: “Ha avuto un po’ di fretta”, commenta Rossi. Quattro punti consecutivi per Maria: 5 pari. Ana paga il recupero della rivale nel decimo gioco, sbaglia troppo nel successivo e concede il break: 6 a 5 per la russa e servizio. Lo Monaco boccia la tattica serba: “Ma come? Sul 6 a 5, nel game più importante del match, non l’hai ancora mai fatto…e vieni a rete proprio adesso?”, Barbara, invece, preferisce sottolineare la mancanza tecnica: “Le sono mancate le gambe sulla volée di rovescio”. Con una gran prima ed un ottimo dritto incrociato, Sharapova s’aggiudica il set: 75.

Inizia il secondo set con Ivanovic al servizio. “Ohhh…che bello! E dove ha messo il rovescio in diagonale: splendido!”, stupefatto lui. “Due palle a due dita dalle righe: impressionante Maria!”, stupefatta lei. Sharapova, però, spreca la palla break affossando un dritto in rete. “Ohhh…che brava!”, Jacopo continua a stupirsi, questa volta per una magnifica risposta bloccata di rovescio, su una prima esterna di Ivanovic, che, nel punto successivo, viene per l’ennesima volta tradita dal suo dritto. Altra palla break. “Grande difesa di Ana e splendido lob!”, continua lui: a fatica, la serba si aggiudica il primo game. Le tenniste tengono il servizio facilmente, tra molti errori e qualche bel punto: “Che bello! Quando le servono in kick, adesso, Ana anticipa di più rispetto all’inizio del torneo”. 2 pari, si cambiano le palle e Maria, come molti tennisti maschi, cambia la racchetta. Lo Monaco non vede tutti questi progressi nelle due giocatrici: “E’ andata dalla parte giusta, ma, poi, invece di giocare una volée normale di rovescio, prova uno schiaffo al volo e l’affossa in rete”, Maria inguardabile, in questo frangente. Con un ace, Ivanovic si porta sul 3 a 2. Nel primo punto del game successivo, Ana ha la pessima idea di imitarmi: risponde al servizio e si avvicina alla rete passeggiando. Subito infilata dalla bionda rivale. Seguono troppi errori per lei: 3 pari. “Sei turni di servizio vinti a zero da Maria”, avvisa Lo Monaco. Non è una bella finale. Jacopo sentenzia: “Il campo è enorme se non si chiudono gli angoli. Attenzione Ana: 0030!”. Dopo uno slice perfetto, che la porta sul 3030, Ivanovic commette il terzo doppiofallo: “Ahiahiahi. Questo non ci voleva: sesta palla break per Sharapova”. “Uh! Ancora il dritto: l’ha proprio tradita questo colpo. Break per Maria, 4 a 3”, Rossi s’appresta a terminare la cronaca di un brutto incontro. Una devastante serie di dritti russi e due orribili rovesci serbi portano la bionda sul 4000. Si sente un frastuono terrificante e Jacopo salta sulla sedia: “Cos’è caduto: qualcosa di grosso…”. È un mistero che non troverà risposta. Qualcuno ha pensato al babbo di Maria, ma pare improbabile. Lo Monaco si riprende, distraendosi col tennis: “E’ difficile controllare un servizio simile: 5 a 3” e continua: “Doppio fallo numero quattro per Ana: 0015”. Barbara le è vicina: “Adesso sarà anche un po’ demoralizzata…”. Lui: “Davvero il dritto, oggi, non le ha dato una grossa mano: 0030”. Lei: “Tanti punti regalati: bene col rovescio, a tratti. Male col dritto”. Maria sventaglia un dritto dei suoi: 0040. Nel punto seguente, chiede un HawkEye, ma le viene portato un Ramazzotti, che non le va giù: altro dritto largo per Maria. 3040. “E sbaglia il passante di dritto, la serba! Per la prima volta, Sharapova si aggiudica gli Australian Open. Ivanovic ha avuto le sue chances, ma non le ha sapute sfruttare. Delusione per Ana, ma ha trovato un’avversaria che, in questo momento, vale più di lei”. “Sì…le è superiore: ancora la Ivanovic non è in grado di gestire le grandi emozioni. Oggi è stata tradita dal suo dritto”. Maria cerca sulla rubrica del cellulare il numero della sua mamma: quando fa così, è ancor più bella.

Lo Monaco: 6 e mezzo
Rossi: 6
Sharapova: 8
Ivanovic: 5


Lo Monaco/Canè - Djokovic/Tsonga


“Si muove come una farfalla e punge come un’ape”

Break e controbreak: i due giovanotti sentono la pressione. “Inizio inaspettato” è il primo commento di Lo Monaco. Il suo collega analizza subito un aspetto tecnico: “Tsonga rimane frontale con le gambe, quando gioca il dritto lungolinea, perché è dotato di una grande velocità di braccio”. Jacopo chiude il terzo game: “Fa male col servizio, il francese: 2 a 1”. Nel quarto, Jo stupisce ancora con la stop volley: “Eccola qui! La volée smorzata di rovescio giocata con molta facilità!”; “Gli ha preso il tempo ed ha bloccato il polso: buonissima mano”, conferma Canè. “E’ buono??”, chiede Jacopo; “Gran passante di rovescio incrociato questo!”, Paolino s’infervora sul colpo magistrale di Novak. Tsonga non ci sta: chiede l’HawkEye e glielo servono immediatamente. “E’ fuori!! Break point!”, prende atto Lo Monaco, che continua: “Uela…che passante! Prima l’ha sbagliato, ora è dentro: parità!”. Malgrado Djokovic non giunga a metà rete con la sua prima palla corta, con un kick esterno risolve il game, portandosi sul 2 pari. “Grandissimo! Atleticamente straordinario! Fa due passi ed è a rete in un attimo”, “Tsonga è andato al secondo piano a smashare questa palla, eh?”. I due stanno giocando al meglio: “Si stanno studiando, ma si stanno massacrando, eh?”. Jacopo scomoda Alì: “Si muove come una farfalla e punge come un’ape…ma fa più male di un’ape, secondo me!”. Gran calabrone, questo Tsonga! Djokovic sbaglia un po’ troppo da fondo: 3 a 2 per il francese. “Che bella questa…”, Lo Monaco si compiace, “…Tsonga ha fatto tre passi e s’è trovato a rete. La smorzata era perfetta, ma Novak l’ha passato col dritto. Terzo ace: 3 pari”. Con due ace consecutivi, Jo si porta sul 4030: “Nel sette, ragazzi! Nel sette questa palla. Tsonga l’ha battezzata fuori, eh?”, Djoko lascia partire un dritto lungolinea, la cui traiettoria migliora la precisione di un orologio svizzero. Parità. “Ogni tanto, nello scambio, Tsonga gli alza la palla sul rovescio e Djokovic perde il ritmo: 4 a 3 per il francese”, Paolino scopre le tattiche di gioco. Anche l’ottavo gioco è molto combattuto e Lo Monaco: “Quattro degli ultimi cinque game sono andati ai vantaggi”. Con un ace, il serbo raggiunge il rivale. “Se la giocano alla grande, eh?”. Veramente! “Questo ha cominciato a caricare il fucile…”. “Terzo, quarto e quinto ace: 5 a 4 Tsonga”, Jacopo conta. Impressionante. Canè riparte: “Quel rovescio incrociato lì andava, eh? Tsonga è il primo a prendere l’iniziativa: alla prima occasione, via a tutto braccio! Quel che succede, succede. 0015”. “Certo che se accelera così anche di rovescio…son dolori! 0030”. Novak guarda l’avversario e sbuffa. Lo Monaco stenta a crederci: “Ha tirato talmente forte che la palla ha preso il nastro ed è finita lunga! 1530”. Paolino sente il momento: “Ingenuità pazzesca di Djoko: era facile lo smash…steccato in pieno. E qua la paga, eh? Set point!”. “E’ buonooooooooo!! Straordinario lob di Tsonga: un gancio destro eccezionale! 64, dunque”. Jo corre come un giaguaro, calcando la linea di fondo, nella speranza di intercettare la volata avversaria: s’avventa sulla palla come sull’antilope e la stordisce con un mulinello dritto, che sfiora gli astri, prima di ricadere in campo, sulla linea di fondo del rivale. Paolino: “Novak continua a guardare il suo angolo, per chiedere conferme e suggerimenti…non è sicuro”. Jacopo: “Sembra la Henin”.

Tsonga tiene facilmente il primo game del secondo set e Lo Monaco risponde ad una mail da casa: “Io non credo che Djokovic abbia sottovalutato il francese. Il controbreak del secondo gioco gli ha messo paura. Il serbo ha il 29% dei punti vinti con la seconda e commette errori che di solito non fa”. Canè, che spesso battezza: “Io credo nei miracoli perché qualcuno l’ho fatto anch’io…”. Io non ci credo, ma amo le sorprese: già questa finale, a prescindere dal vincitore, è una stupenda sorpresa! Djoko scende a rete e conquista il secondo game. Il rivale lo imita: “Tsonga viene a rete da lontano…ma ci arriva sempre!”, Paolino ammiratissimo. Poco dopo chiude il game: “Palo di Djokovic!”. Quello di sostegno alla rete. 2 a 1 per il francese. La regia inquadra un bellissimo tramonto australiano, mentre i finalisti sono all’alba di una stupenda carriera. Il serbo recupera da 0030 e con ottimi colpi riesce a vincere un game complicato. Lo Monaco precisa: “Questo è il passante di Djokovic!”. Il compagno puntualizza: “Lui è uno dei pochi che fa la spaccata, quando tira il passante, eh?”. E’ stupendo il lungolinea di rovescio. Giunto ancora ai vantaggi, Jo capisce che non è il caso di andare oltre: con due ottime prime supera l’avversario. 3 a 2, che, nel game successivo, mette in mostra tutto il suo miglior tennis. Paolino capisce al volo il momento: “Questo game…mmmmmmmmmmm!”. Dice poco, ma si capisce. “Che risposta!! Aveva servito a 213!!”, Jacopo salta sulla sedia. “Aspetta che non ho visto: ero qui a…”. Non si saprà mai cosa stesse facendo Paolino, ma Novak ha impattato la bomba di Tsonga con tal precisione e tempo, da restituirgliela ancora più forte. I suoi due fratellini si abbracciano: Djokovic brecca e si appresta a servire sul 4 a 3 per lui. Commette un doppiofallo, però: “La fa rimbalzare troppo ‘sta pallina, eh? Ti fa venire il mal di testa. Bisogna sempre concentrarsi, ragazzi, tra la prima e la seconda palla…ma non fate le uova, eh?”. Mi sono immaginato la gallina, accovacciata e pensierosa, in attesa che il suo uovo trovi la via più adatta per venire alla luce. Jo sbaglia un dritto e Canè lo coglie subito in fallo: “E’ saltato, eh? Guarda…guarda che salta mentre colpisce il dritto. Non è necessario”. Giusto, Paolino. 5 a 3. Serve Tsonga: altro dritto al salto, altro errore: 0015. Dritto con spalle arretrate, dritto che finisce lungo: 1530. Djokovic, però, sbaglia l’ultimo passante e si concentra sul servizio: 5 a 4. Fa molto bene: con quattro ottime battute conquista il secondo set. 64.

“Dovete sapere che Jacopo ha rotto le cuffie per la gioia del secondo set…ti è tornato il sorriso, ammettilo!”. “Ma smettila, va…che non è vero!”. Jo serve per primo, nel terzo set: sbaglia una facile volée, s’arrabbia e scaglia la palla in rete. Il pubblico rumoreggia, ma Tsonga tiene il servizio con un ace. Il rivale continua a servire benissimo: subito l’1 a 1. Canè s’arrazza, come dice lui: “Che palla che ha messo qui Djoko!!”, che, con uno stupendo rovescio lungolinea, conquista due palle break. Il francese reagisce col servizio: un ace lo porta in parità. “Non poteva scegliere un momento migliore, eh?”. Non poteva. “Scappa il rovescio a Tsonga: c’è un’altra palla break!”, avvisa Jacopo, che: “Nooo! Ha sbagliato un altro dritto d’attacco: c’è il break. 2 a 1 e servizio per Djokovic”. “E’ cambiata la partita, Paolo. Tsonga dev’essere bravo se vuole rientrare…”. “Ora Djokovic spinge di più e non gli fa prendere l’iniziativa”, spiega Canè. Con un ace, Novak si porta sul 3 a 1. Il serbo non si ferma: “Numero!! Lob vincente di rovescio alla Kent Carlsson…te lo ricordi?”. “Come no!”, risponde Lo Monaco: “L’uomo dai mille tic!”. Pensavo fosse Andrea De Cesaris, che da ragazzo amavo, quando ancora guardavo la FormulaUno. Jo reagisce alla grande e tiene il servizio: 3 a 2. Lo spot: “Tutta la serie A e il calcio europeo…” viene trasmesso ad un volume pazzesco: meno male che è l’ultima volta che mi tocca ascoltarlo. Jacopo legge le statistiche: “Djoko, nel terzo set, ha sempre messo la prima: 10 su 10”. Boomerang immediato: mette la seconda e perde il punto. Mette un’altra seconda e perde un altro punto: 1530. Con uno smash ed un servizio vincente, però, il serbo vola sul 4 a 2. Nel settimo gioco, Tsonga chiede un HawkEye, ma gli viene servito un Beta-Martinazzi. Malgrado l’affronto ed una straordinaria risposta serba, il francese non si fa sorprendere ed accorcia le distanze. 4 a 3, serve Djokovic. Inquadrano il babbo di Novak: “Se ci fosse mio figlio in campo, sarei sul tetto dello stadio, appeso…”, si emoziona Paolino. Rapido l’ottavo game: 5 a 3. Il serbo sta giocando molto bene, ora, e l’avversario si congratula con lui. Lo Monaco tira la volata: “Djoko infila il passante! 0015. Brutto errore di dritto di Tsonga: 0030”. Canè s’intromette: “Viaggia, viaggia, viaggia questa palla!!”. Eccezionale forcing di dritto del serbo: 0040. Tsonga non ci sta: con un ottimo servizio si avvicina. “Bellissimo!! Ha fatto tutto bene Djokovic, ma il francese ha fatto ancor meglio…3040!”. Jo lascia di stucco Novak, passandolo in corsa, col dritto incrociato. Con gran coraggio, Jo serve e va a rete: parità! Novak non è da meno: meraviglioso rovescio lungolinea vincente. Un altro set point da fronteggiare per Tsonga, che ancora segue a rete il servizio, corredandolo di volée e smash definitivo. Deuce! Djoko insiste col dritto e costringe all’errore il rivale: altro set point. Una gran prima ed un ace portano al francese la palla del 4 a 5. Il serbo resiste e lo riagguanta, steccando solo un po’. Jo sbaglia l’ennesimo dritto d’attacco, ma salva il set point, chiudendo bene a rete. Jacopo: “Perde ancora il controllo del dritto, Tsonga: settimo set point…e non riesce una volée difficile a Tsonga! Due set a uno per il giocatore serbo!”. 46 64 63

“Che rovescio che ha giocato in allungo!”, esordisce Lo Monaco nel quarto set. “Lo giocano in pochi, lo giocano…questo lungolinea”. Djokovic vince il primo, ma viene rapidamente raggiunto da Tsonga: 1 a 1. Il serbo tiene l’iniziativa del gioco ed il francese sbaglia un po’ troppo. “Due scambi durissimi!”, si eccita Jacopo. Nel secondo, Novak raggiunge una palla corta magistrale: non riesce a fare il punto e si allunga, forse, un po’ troppo. Infatti, per qualche minuto, si muove per il campo con circospezione: “Mezzo crampetto per Djokovic”, sottolinea Paolino. Con un ace, Tsonga pareggia i conti: 2 a 2. Lo Monaco si accorge delle difficoltà del serbo: “Non bisognerebbe mostrarsi stanco al proprio avversario”. Canè si scandalizza: “Tieni, tieni, passami dove vuoi tu. Mah!”, Novak, già sul 4015, offre una facile palla all’avversario. “Ahiahiahiahia! Da 4015 a 4040!”, Jacopo si dispera per un drittaccio in rete di Djokovic, che, comunque, con un delizioso diagonale rovescio ed un kick perfetto, riesce ad issarsi sul 3 a 2.

Di ritorno dalla pubblicità, la regia inquadra il trainer sulla coscia di Novak. Paolino sdrammatizza: “Non diciamo contrattura…indolenzimento, questo sì”. Dagli spalti, qualcuno inizia il tipico coretto del Roland Garros, quando un francese sta per giocarsi il punto importante. Jo lo ascolta: “Ace numero 14. Ace numero 15: 3 giochi pari”, Lo Monaco conta e Canè sospetta: “E’ rimasto un po’ fermo su questi servizi. Chissà come sta la coscia, anzi, il flessore”. Djoko tranquillizza tutti: con una bella volée in allungo di rovescio, conquista il settimo gioco. “Tsonga non molla!”, esulta Paolino, al termine dell’ottavo: 4 pari. “E’ un po’ stanco, però, come riflessi, eh?”. “Non sa bene se farla scendere o anticiparla, in risposta: 3000 Djokovic”. “E questa è la più bella volée giocata dal serbo in questo incontro! La palla era rasoterra: fantastica!”. 5 a 4. Solenne, Lo Monaco: “Sta per iniziare il game più importante della carriera di entrambi i giocatori”. Perfetto. Serve Tsonga. “S’è allungato bene sulla risposta, eh? 1515”. “No! No…buona! Ha toccato la riga: 3015…ma che rischio di Tsonga!”. Jo chiude un dritto lungolinea col polso, colpendo la palla leggermente in ritardo. “Buona ‘sta prima! Ha tenuto bene questo game, eh?”. Benissimo! 5 pari. “Lo slice da destra ha dato i migliori frutti ad entrambi: 1500 per Djokovic”, inizia Jacopo. “Questo è un errore da scuola sat: ha buttato via la spalla sinistra, senza rimanere sopra col peso del corpo. Per forza va in rete il dritto. 1515”, continua Paolino. “Ahiahiahiahi! Break point!”, Lo Monaco si dispera per un rovescio in rete del serbo e Canè gli chiede: “Set point? Poi, gli tira giù quattro bombe…”. Il pubblico si indispettisce al ventesimo palleggio di Novak, prima di servire. Il serbo sollecita l’arbitro Ramos a chiedere un po’ di silenzio. Lo scambio si complica, entrambi a rete, Tsonga, col campo spalancato, non riesce a tirare il passante: Djokovic sceglie la parte giusta e chiude con la volée. Esulta, conscio d’averla scampata bella, annuendo verso il pubblico: “Fai sì…fai sì col mento perché l’altro è stato un piccione, eh? Si può dire piccione?”. “Vai, vai…”. Un dritto ed un servizio vincente portano Novak sul 6 a 5. E’ ancora intento a masticare qualcosa, forse l’ultimo tozzo di banana, ma è pronto a servire, per restare nel match: buona prima. 1500. Tsonga, nel punto seguente, perde il controllo del rovescio: 1515. “Eh sì! Manata di dritto! 3015. Servizio al corpo: 4015!”, s’accalora Jacopo. Il francese commette il primo doppiofallo del match, ma si riprende subito: con un ottimo servizio agguanta il rivale sul sei pari. Tie Break.

Lo Monaco ancora solenne: “Siamo prossimi alle tre ore di gioco: serve Djokovic”. “Questa non era facile, eh?”, Tsonga ci prova, ma la sua volée bassa di rovescio si ferma sul nastro. Un’ottima riposta di Novak ed uno smash di Jo portano al servizio il serbo, col vantaggio di un minibreak: 2 a 1. Smash anche per lui: 3 a 1. “Fuori giri Tsonga!! 4 a 1”, Paolino sente la fine. Il francese mette fuori la prima, ma chiede un HawkEye: gli portano un Black&White. Disturbato, non può che commettere il doppiofallo: 5 a 1, si cambia. “Bomba di servizio!!”, urla Canè. 5 a 2. “E se ne va il passante di Tsonga!!”, Jacopo conquista il matchpoint. 6 a 2. “E sbaglia Tsonga!! Novak Djokovic conquista il suo primo slam a ventanni! Non credo che sarà l’ultimo”. Canè si complimenta col serbo ed aggiunge che l’esperienza, in questa finale, ha giocato un ruolo molto importante. “Torneo eccezionale, il suo, comunque, eh?”. “Voglio vederlo nei prossimi tornei…se questo è il suo valore reale”, curioso Lo Monaco. “Soprattutto sul cemento, la migliore superficie per entrambi”. Io sono anche desideroso di vedere Tsonga sull’erba. La famiglia di Djokovic si stringe in un abbraccio infinito. Che bello vedere due nuovi protagonisti alla premiazione di uno slam, ragazzi! Dopo le stentate, ma sincere parole in inglese di Jo al microfono, quando Novak alza il trofeo e lo bacia…non ti commuovere, eh?

Lo Monaco: 7
Canè: 7
Djokovic: 9
Tsonga: 7

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34 Commenti a “Pagelle finali ai telecronisti.
Una valutazione sui singoli…
…e il dettaglio delle ultime giornate!”

  1. stefan scrive:

    non so chi sia il tagliente e ironico andrea scanzi ma jacopo me lo tengo e l’ascolto volentieri,i pregi superano di gran lunga i difetti

    continui cosi che va benissimo

  2. Roberto Commentucci scrive:

    Grazie marcos, bellissima soprattutto la tua pagella sul match Tsonga Nadal, mi hai quasi fatto rivivere la partita.
    Devo ammettere che Paolo Canè sta imparando il mestiere. Non lo avrei mai creduto.

  3. GRIGO scrive:

    Mi è piaciuto il “pezzo” di Andrea anche se fin troppo critico, specie con Lo Monaco che è “godibilissimo” da ascoltare, e non dice “Ruzl” :shock: . Nelle scommesse ci prende e magari tiene per i favoriti proprio perchè li ha giocati :)

  4. marcos scrive:

    grazie a te, roberto!

    a mio parere, canè ha ridotto notevolmente interventi di “pesante umorismo”, pur continuando a commentare con la sua personalissima ironia, che può piacere o non piacere. mi pare che si ricordi sempre più spesso di sottolineare aspetti tecnici e tattici delle partite che commenta, senza entrare in particolari per addetti ai lavori: ad inizio anno, sempre da queste pagine, l’avevo esortato in questo senso. non ho la presunzione di pensare che i miei spunti servano a migliorare le prestazioni dei telecronisti (il giudizio sui miglioramenti o peggioramenti rimane soggettivo), ma sono sempre convinto che chi ama il proprio lavoro voglia migliorarsi. credo che paolino si diverta molto nelle telecronache: per questo si impegna di più nel suo compito, che è quello di spalla tecnica.

    barbara rossi alterna buone prove a prestazioni meno sicure: non così di rado, la sua analisi tecnico/tattica mi sorprende o viene immediatamente sconfessata da ciò che succede in campo. le va dato atto che, pur utilizzando un tono sommesso (come rileva andrea), azzarda molto di più degli altri tecnici.

    ferrero mi piace molto.

    Il Cazzaniga sgorga passione ad ogni punto: soprattutto di notte, a mio parere, dà un ottimo contributo. nel match combattuto e spettacolare dà il meglio di sè, quanto ad entusiasmo. è un trascinatore nato, a prescindere dalla sua passione per seppi!

    talvolta, ho criticato jacopo per il suo ritmo soporifero, quasi distaccato. gli capita ancora, in qualche occasione, di ridursi all’annuncio del punteggio. io tengo sempre conto che lo monaco è sottoposto ad un tourdeforce spaventoso, durante l’anno: decine e decine di partite da commentare, tra cui moltissime di turni femminili poco divertenti o a senso unico. anche in lui, però, ho notato miglioramenti, in questo senso: quando si rende conto di non coinvolgere abbastanza, è capace di cambiare ritmo, senza utilizzare effetti speciali…naturalmente!

    ha ragione andrea quando afferma che eurosport offre competenza di default. jacopo è (con ferrero, a mio parere), il più competente del gruppo, considerando anche il costante aggiornamento su ciò che accade nel tennis maschile e femminile.

    nel pagellone di fine 2007, i miei voti ai cronisti citati sono i seguenti:

    lo monaco: 6.63
    ferrero: 6.75
    canè: 6.10
    rossi: 5.95
    cazzaniga: 6.36

    nel confronto con i giudizi di scanzi, ho dato un’insufficienza in meno, ma la distanza di giudizio su lo monaco sembra incolmabile: chissà che la prossima occasione di confronto non la riduca un pò!

  5. Il_Gelataio scrive:

    Per quanto riguarda la competenza sul tennis, non capisco perchè Antonio Costanzo non faccia più parte della squadra di Eurosport almeno per quel che riguarda il tennis. Mi sembra che sia ancora in quell’azienda ma con altri compiti.

  6. Michele Fimiani scrive:

    Marcos non ha ormai piu’ bisogno di commenti e complimenti…simply the best!
    Ma leggendo Andrea Scanzi ammetto di essermi davvero piegato dalle risate!
    Veramente simpatico e tagliente il suo modo di giudicare.
    Spero che questo esperimento di doppie pagelle possa diventare una costante del blog.
    E per quanto riguarda il comunque ottimo lo monaco…la penso esattamente come Andrea.
    Ricordo che quando c’erano Gianni e Rino in piena notte da Melbourne facevo fatica ad andare a letto perche’ mi divertivo troppo, da qualche anno invece se la partita non e’ proprio esaltante a volte con lo monaco in cabina di commento faccio fatica a tenere gli occhi aperti…
    Comunque, in conclusione, voto ai nostri due “pagellisti”…10 e lode.

  7. pibla scrive:

    L’enorme e fondamentale differenza tra le telecronache di Clerici e Tommasi e quelle di Lo Monaco e Canè è che i primi individuano il leit motiv della partita in corso e, anche a costo di risultare ripetitivi, non lo mollano più, poi sul motivo dominante del match inseriscono l’ottima cronaca dei punti in corso, il risultato è che la partita diventa un’unica vicenda condita di tanti diversi episodi. A Lo Monaco e a Canè invece, a mio avviso, manca proprio la visione globale del match, nel senso che loro non riescono a fare proprio il motivo dominante del match, o comunque non riescono a comunicarlo al telespettatore, e la cronaca, divenendo solo la somma di tanti singoli episodi, risulta quanto mai frammentata ed in definitiva completamente priva di anima.
    Mi rendo conto che questo può risultare un discorso molto astratto ma io questa cosa la sento da morire, a Lo Monaco e a Canè gli passa proprio quella che è la chiave dell’incontro ed ogni match invece ha un suo motivo dominante ed una sua chiave di lettura.
    p.s. Sul blog ho letto tre articoli di Scanzi e in due parla male di Seppi, certo Andreas deve avergliela davvero fatta grossa…..Cazzaniga sarà anche troppo tifoso, secondo me invece Lorenzo è un grande, ma certo che Scanzi a Seppi non lo può proprio vedere!

  8. Elisabetta scrive:

    Marcos simply the best davvero! basta ho sprecato tutti i possibili complimenti ma te li meriti tutti..
    Scanzi mi ha fatto ridere ma è un pò troppo severo con Lo Monaco e sul Cazzaniga..io lo capisco che fa troppi riferimenti a Seppi ma siamo italiani si o no? E non possiamo tifare per la nostra più seria speranza?Vai Cazzaniga!!!
    Costanzo lo rimpiangeremo in eterno..un fuoriclasse!
    Ferrero compagno di banco e di telecronache ideale..

  9. marcos scrive:

    grazie, grazie!

    elisabetta…siccome ferrero è un furbetto di prima categoria, mi piacerebbe tu raccontassi qualche aneddoto in questo senso, ricordando gli anni in cui era tuo compagno di banco!

  10. Xenio scrive:

    Ma nessuno parla mai dell’audio live dal campo di queste telecronache? Che sia Eurosport o Sky Sport è sempre il solito volume bassissimo zero compressione zero stereofonia, ma soltanto un volume esagerato della telecronaca che a volte sarebbe meglio che stessero zitti in silenzio e lasciar parlare il campo.

    E’ una usanza tipicamente dei fonici italiani, segano completamente l’audio live, il perche’ ancora non l’ho capito, in questo modo ti fanno perdere l’intero feedback dai campi e non fanno altro che sottolineare che la telecronaca avviene dallo studio e non dal posto.

    Ho visto la finale Australiano Open su TSI2 (svizzera) 16:9 bitrate altissimo, audio stereo, si notava se la pallina rimbalzava alla dx o sx del campo, l’audio in se era pazzesco cristallino e si sentivano tutti i 10 rimbalzi di Djokovic, ogni volta che passavo su Eurosport mi veniva da vomitare risoluzione e bitrate terrificanti.
    Se avete qualche registrazione con commento americano o qualsiasi altro iniziate a far caso anche all’audio e quanto questo aiuta ad entrare nel match.
    Ho inviato decine di email sia a Eurosport sia a Sky sia a Tommasi, ma forse loro hanno un bell’audio in cuffia dimenticandosi che gli incontri sono anche per noi…
    Spero in un aiuto da parte di Ubaldo Scanagatta e di tutti voi nella mia campagna.
    Grazie

  11. Voortrekker Boer scrive:

    No Canè proprio non lo sopporto, quando poi si è messo a millantare i suoi “miracoli” in campo, mi son messo a ridere per evitar di piangere.

    Voto: 3 (ai signori di EuroSport una supplica: non chiamatelo più!)

  12. Ros scrive:

    Con tutto il rispetto per Lo Monaco -comunque sempre o quasi sempre preparato-,Ferrero e Cazzaniga,la Rossi e Canè (?),tutte le volte sento la straziante mancanza del Prof.Lombardi,la mitica Elena,Marianella -perfetto in ogni sport- ,persino di Bertolucci,che col tempo è migliorato e che ha un timbro di voce più che gradevole e che si incastra bene nel clan.
    Ma i due fenomeni,i due veri e unici fenomeni rimangono loro,insieme.
    Sebbene gli anni passano,qualche statistica si perda d’occhio,qualche attenzione pure,il loro è un mix perfetto. Una telecronaca fuori da ogni tipo di schema,potrebbero stare lì a parlare tutto il tempo del cielo di Londra e sarebbe comunque piacevole. Perchè Tommasi sa come fare,sa di cosa parla e quando deve parlarne,perchè sa trovare e ritrovare l’equilibrio e mantenere uno standard. Perchè ad inventare ci pensa Gianni,tra uno sbadiglio e la digestione,tra un ricordo e lo stupore per una giocata o per una sorprendente vittoria. Con esclamazioni,battute,descrizioni di giocate fuori dal comune,un senso estetico e ironico che non ha eguali.
    Uno degli ultimi intellettuali aristocratici prestati a questo volgare mondo.
    Chapeau. E pardon per la sviolnata per me più che meritata.

  13. Backdoor scrive:

    @ Andrea Scanzi

    Molti hanno trovato il tuo pezzo divertente, molti dopo averlo letto hanno sentito che era meglio aver impegnato il tempo dedicato in modo più proficuo. Sono certo che comprenderai la misura delle cose. Lo spero.

    Ma, mi permetto solo di sottolineare a proposito del giudizio su Lo Monaco per la passione dei pronostici. Da quello che hai scritto si deduce solo che non sai di cosa parli, perchè prima di scrivere su qualcuno ci si dovrebbe informare, giusto?

    Beh, Lo Monaco nel suo blog durante tutti gli AUS Open ha sempre pubblicato il bilancio giornaliero dei suoi pronostici; in pratica li ha resi pubblici, per tutti quindi anche a tua disposizione. E alla conclusione del torneo il suo bilancio dice 70% di successi per il circuito ATP e 72% per il WTA.

    Quindi, risultati che solo tu, credo, puoi permetterti di definire fallimentari.

  14. daniela51 scrive:

    Grazie Andrea! Io rimpiango Antonio Costanzo che è la persona che mi ha avvicinato al tennis: E’ un trascinatore nato!
    Mi ricordo in particolare il tiebrek del 5° set agli UO tra Blake e Agassi.
    Piangeva dalla commozione ed io con Lui.
    Mi farebbe proprio piacere risentirLo

  15. anto scrive:

    Quanto mi manca Antonio Costanzo. Canè mi da sempre l’impressione di uno che sta cercando in tutti i modi di arrivare alla fine della telecronaca per andare via a pagare l’affitto di casa. Monaco mi sembra moltoo saccente, mentre Cazzaniga non è malaccio.

  16. Ronnie scrive:

    Ah era Costanzo il telecronista di Agassi-Blake us open ‘05?
    Avevo trovato due telecronache in rete, quella di eurosport e una americana.
    Quella nostrana era di qualità video decisamente inferiore, molto scarsa. Occupava anche più spazio dell’altra ma….ho conservato quella. Ogni tanto mi riguardo i momenti clou. Impareggiabile.

    Ps: non ho mai commentato le pagelle di Marcos ma com’è come non è me le leggo sempre più che volentieri. Ottimo lavoro. Certo presto o tardi gli amari finiranno…;)

  17. Andrea scrive:

    Complimenti ad entrambi i pagellisti. Le differenti valutazioni ci stanno, ognuno vive la partita e recepisce la telecronaca a modo suo.
    Per altro anche Scanzi, ironico e tagliente al punto giusto, ha più volte sottolineato l’assoluta competenza dei cronisti di Eurosport.
    Poi però Andrea mi spieghi la media di Lo Monaco, 8+4=5,5 :D

    fl10

  18. rm55 scrive:

    Intanto sappiamo tutti che al Signor Scanzi Andreas Seppi è antipatico e che non lo stima. Forse sarebbe meglio smetterla con questi commenti e lasciare lavorare in pace Andreas. Andreas mostrerà sul campo il suo valore.

  19. Marina scrive:

    @Andrea Scanzi
    A proposito dell’ inglese “esotico” di Jacopo LoMonaco”, forse sarai abituato alla pronuncia dello Schenkel for you ma mi sento di in dovere di dirtelo… non è quella corretta!
    P.S. direi anche basta con questa sindrome molto italiana di Paperino!Gli sfigati che perdono sono simpatici e quelli che vincono sono brutti e cattivi e tu, permettimi, hai fatto ancora meglio arrivando a dire che il telecronista che tifa per il vincente è antipatico.

  20. marcos scrive:

    volevo tranquillizzare ronnie: quando finiscono gli amari, parto con gli aperitivi!

  21. chloe de lissier scrive:

    off topic, ma non tanto. ho letto la rassegna stampa italiana. spicca fra tutti l’articolo di valesio su “tuttosport”. neanche il più vanesio (solo una consonante di differenza) e incompetente liceale si sarebbe mai sognato di scrivere tante scemenze in così poche righe. la presenza del nome di questo signore nell’albo professionale è un colpo mortale alla categoria dei giornalisti. non bastava andrea scanzi. c’è chi lo supera.

  22. Alberto scrive:

    Riprendo il pezzo del signor Scanzi.

    Se il suo articolo definito tagliente (a parer mio poco rispettoso e di scarsa informazione) ha come obiettivo l’aumento dei contatti di questo blog, la invito a non leggere neppure il seguito. Se viceversa lei crede che sia signorile e corretto denigrare alcune persone pubblicamente, la invito a continuare nella lettura.

    Partiamo da Lo Monaco. Prima ironizza sulla sua pronuncia (non sapendo che Jacopo ha studiato per anni in Usa e per lui dire wroddick è come per Lei dire Rossi, con la differenza che lui li dice giusti entrambi), poi si cimenta in slang americani tipo ‘underdog’.. Troppo duro dire sfavorito o si era stufato di fare backspace alla ricerca di sinonimi?!?! Poi passa alle scommesse. Che dire, 70% nel maschile e 73% nel femminile. Lei sicuramente ha fatto meglio visto che i pronostici li ha fatti alla fine del torneo. Comunque le faccio i complimenti, dall’alto del suo sapere tennistico capire che Nadal non ha sofferto con Serra non è poi così semplice. Penso che se Lei avesse commentato i suggerimenti di Tommasi avrebbe finito il suo articolo scrivendo: ‘ma si sa, i pronostici li sbaglia solo chi li fa’! (Complimenti ancora a Lei che non soffre della sindrome del leone con la pecora e della pecora con il leone). Finendo poi al fatto di tifare smaccamente per il piu’ forte le dico che io non me ne sono accorto e che comunque se dovessi scegliere vorrei avere Federer avanti nel torneo e non Tipsarevic. Evidentemente a lei sarebbe piaciuta una bella finale a Wimbledon tra Fetterlein e Tillikainen. Chissà che pezzoni avrebbe scritto!!!

    Continuo poi su Cazzaniga che secondo lei non è altro che un uomo sandwich messo li da Seppi. A parte che il nazionalismo, soprattutto in questo momento, è tutt’altro che fuoriluogo, è giusto sottolineare il piu’ possibilel e buone prestazioni di un italiano. Perchè un italiano che vince è ossigeno per i circoli, è aria fresca per i maestri, è nuovo stimolo per tutti quei ragazzi che nella nostra penisola provano a diventare qualcuno con la racchetta in mano. Ma per lei è meglio stare due ore a parlare delle slandre che Safin si porta in albergo prima di andare a dormire. Quello si che è buono per il tennis, per le telecronache e per tutti quei giornalisti che ne capiscono talmente poco del nostro sport che trovano un argomento sui quali possono avere un opinione. A Safin piaccione le tinte, questo il prossimo titolone a 9 colonne che si appresta a scrivere?

    Concludo ricordandole che scrivere un articolo di giornale è molto piu’ semplice che commentare in diretta un match di tennis e che, pur rispettando i propri gusti, bisogna portare rispetto a persone che con indubbia passione e disponibilità portano il tennis nelle nostre case.

    Alberto.

  23. Alberto scrive:

    Per chiudere.

    Leggo ora i post degli altri utenti e non posso fare a meno di notare una cosa.

    Adesso capisco il perchè dei commenti velenosi che Scanzi spende su Seppi qui e in altri forum!!!

    C’è forse del personale signor Scanzi?

    Prima si scandalizza perchè Lo Monaco ironizza sul poco rispetto che ha per i cugini d’oltralpe (cosa che l’ha veramente indignata essendo lei cristallino e corretto) poi usa pagine ‘pubbliche’ per sminuire Andreas Seppi che tanto simpatico non dev’esserLe.

    Complimenti, bella professionalità.

    Evito poi ti commentare l’utilizzo discrezionale della matematica. 8 + 4 = 12 / 2= 6. Ma vedendo come si comporta con chi non le va a genio (vedi Seppi), non mi sorprendo piu’ di tanto.

    Non è che per caso vuole darsi alle telecronache?!??!

  24. chloe de lissier scrive:

    scanzi è un narciso nichilista. detesta i migliori in ogni campo perché disturbano il suo delirio di onnipotenza. la sua dichiarata propensione verso i deboli è falsa, anzi opportunistica. tiene per loro solo per opposizione ai più bravi.
    scanzi ha il peggiore dei difetti: la superbia.

  25. Monte Olivo scrive:

    Scanzi, come sa fare, coglie sempre aspetti reali e poi li “lavora”. In un certo senso, è “critico”, nell’accezione nobile del mestiere. Marcos fotografa benissimo cosa accade, spesso leggendolo io addirittura rivivo la partita appena vista.
    In generale, giudizi vicini, Lo Monaco a me piace.
    Avrei dato più a Canè (anche un 7). Guardate che gli ex atleti al microfono di solito sono mosci, abbassano la telecronaca, sono banali. Invece lui vede lo scambio, vive la partita, si alza in piedi, applaude. Semmai eccede in tattica, e tralascia l’aspetto personale, quello che Clerici mette sempre dentro la partita.

  26. Andrea Scanzi scrive:

    Wow, che ardore nelle vostre repliche. :)
    Alcune piccole cose.

    Le pagelle sono un gioco, una facezia, non il giudizio universale.
    Sono, di per sè. opinabili.
    @Lo Monaco: il voto è una media tra l’8 in competenza e il doppio 4 in capacità di trascinare e (non) imparzialità. Verrebbe 16 (8+4+4), che diviso 3 fa 5,3 periodico. Cioè 5+. Ho alzato a 5.5 perché in fondo in fondo sono buono.
    I pronostici? Li prendo e li sbaglio, come tutti.
    @Questione Eurosport: sono bravi, competenti, educati, informati. Ma mirano troppo al compitino. Non accendono, non hanno (troppo) carisma, non personalizzano. Troppo politicamente corretti, troppo timidini e sussiegosi. La forza di Sky è proprio questa: che sono carismatici, che si espongono, che hanno coraggio e che non rimangono indifferenti. Penso a Clerici-Tommasi, a Ubaldo quando le faceva, alla grandissima Elena Pero, a Bertolucci. Penso ad Antonio Costanzo. Mi piace di più un giornalismo personale e “schierato”, anche a costo di dividere e ricevere critiche.
    @Questione italianismo: sono cresciuto con Rino Tommasi e la penso come lui. Un tennista deve conquistarmi per la bravura, per il talento, per il genio. Non mi basta la nazionalità. Canè, Camporese e Pozzi sono stati gli ultimi italiani capaci di “accendermi”. Dei contemporanei, il mio preferito è Bolelli.
    @Su Seppi: è una delle persone più serie, belle e professionali del circuito. Si merita ogni fortuna, gli auguro ogni bene. Le mie eccezioni sono meramente estetiche: non mi piace minimamente come tennista, lo trovo poco avvincente e molto noioso, non rientra nei miei gusti - opinabili - che si sono forgiati sugli Edberg e sui Leconte, e che oggi mi portano dalle parti dei Gasquet e dei Misha.
    Ciò detto, a Seppi auguro ogni fortuna. Di cuore.
    Ah, tanto per completezza d’informazione: Lorenzo Cazzaniga lo cita sempre, e sempre bene, non solo perché è italiano, ma (più che altro?) perché è uno dei suoi manager. Dato, questo, che forse non lo rende l’emblema dell’imparzialità quando ne parla.
    Grazie a tutti per i commenti, quelli positivi e quelli no.
    Ma ricordate: le pagelle sono un gioco (a proposito: bravissimo, Marcos).

  27. pibla scrive:

    Scanzi, mi sei piaciuto più in questa replica che nelle pagelle, però sei troppo intelligente per non capire che in questi bassi tempi ed in un paese come il nostro che ne è assolutamente allergico, doti di serietà, professionalità e dedizione, come quelle di Seppi vanno magnificate, sennò, invece di differenziarti, non fai altro che omologarti all’italiano medio….
    …attualmente da noi, la vera diversità e la vera rivoluzione stanno nella serietà e nella professionalità….
    Ciao!!

  28. Backdoor scrive:

    @ Andrea Scanzi

    Le uniche cose che avresti dovuto dire non le hai dette: Scusate ho esagerato.

    Ti potevi proprio risparmiare questo ridicolo commento

  29. Bruce Foxton scrive:

    Mi sembra di aver capito che allo Scanzi piaccia essere acceso.

    Io invece lo spegnerei.

  30. Marina scrive:

    @Andrea Scanzi
    Stavolta si che sei stato ironico e divertente!!! Mi hai fatto sbellicare! “La forza di Sky è proprio questa: che sono carismatici, che si espongono, che hanno coraggio e che non rimangono indifferenti.” Era una boutade vero!?!? E io che pensavo che la vera forza di Sky fosse una cifra a molti zeri! Chiarisco subito che non sto assolutamente sindacando sulla competenza nè dei giornalisti di Sky nè ovviamente di quelli di Eurosport. Ci sono aspetti godibili ed apprezzabili in entrambi i gruppi di commentatori e tra l’altro ad un appassionato di tennis spesso interessa seguire il match più che il commento. Tu invece mi sembri definitivamente … “spalmato” ai piedi di un gruppo e capisco che sicuramente hai i tuoi buoni motivi, ma per piacere, non tentare di travestire tutto ciò sotto la maschera della libertà intellettuale e del coraggio giornalistico!!!

  31. chloe de lissier scrive:

    mi pare evidente: da andrea scanzi dio ci… scanzi

  32. marcos scrive:

    in “rassegna italiana - stampa e web”, rubrica che trovate in alto a destra, su sfondo verde, ottimamente curata da daniele flavi ed angelica, trovate oggi un bell’articolo di federico ferrero, che conferma ottime doti di scrittore, oltre a quelle riconosciutegli come telecronista, intitolato: “Bravo, sette più!”.

    federico dice la sua sulle pagelle ai telecronisti, che compaiono anche su questo blog, approfondendo il tema dell’opportunità che giornalisti diano giudizi (voti) sull’operato di altri giornalisti e, poi, con grande generosità, mi appioppa un 6 e mezzo, anche grazie al mio lavoro quantitativo. al contempo, mi toglie mezzo punto perchè non mi firmo con nome e cognome. se aggiunge un mezzo (spero non sia di più!) per il lavoro quantitativo e toglie un mezzo per l’anonimato, potrebbe significare che, dal punto di vista qualitativo, mi giudica da 6 e mezzo. è un voto che, tutto sommato, tenendo conto della media dei miei pezzi, mi darei anchio: c’è, dunque, uniformità di giudizio, tra me e lui, sul mio operato!

    lo sbobinamento consiste nella trascrizione sul pc di una serie di caratteri cuneiformi, incisi alla rinfusa su fogli di recupero dalla mia matita, mentre sto davanti allo schermo, semisdraiato sul divano, in dolce compagnia del telecomando, strumento di gran potere.

    da molto tempo scrivo di tennis per divertimento come semplice appassionato e con grande mia soddisfazione ubaldo ha pensato di affidarmi il ruolo di stilare le pagelle sulle telecronache che riesco a seguire.

    la mia speranza è che nessun telecronista abbia pensato, leggendo le mie pagelle, ch’io mi sia coperto d’anonimato per lanciar sassi da posizione privilegiata. proprio non è mio uso lanciare sassi, soprattutto quando giudico l’operato e l’impegno di altri, che, a prescindere dai miei voti, lavorano e faticano come tutti.

    un’altra mia speranza è che i telecronisti possano dalle mie pagelle veder confermate le loro qualità, o trovare spunti per migliorare aspetti che personalmente giudico insufficienti, sperando di interpretare il pensiero della maggioranza dei telespettatori. il mio giudizio è chiaramente soggettivo: pertanto, quelli che possono sembrare difetti per me, possono sembrare virtù per altri.

    la speranza ultima, però, è che tutti, lettori e telecronisti, possano considerare questo mio lavoro per quello che, in fondo, è: un altro modo per chiacchierare di tennis, divertendoci, stuzzicandoci, complimentandoci e criticandoci.

    senza mai mancare di rispetto: il tennis insegna soprattutto questo.

    sono molto lieto che ferrero mi abbia dato un voto: è il primo che prendo, nel mio ruolo di critico…e non è brutto, eh?

  33. Voortrekker Boer scrive:

    Scanzi per favore me lo trovi tu il carisma in Marianella che parla inglese come il sosia di StoneWall Jackson…ha ragione Marina che la “forza” di Sky sia con te…e con Murdoch.

    Adios Scanzi!

  34. Gabriele scrive:

    Caro Scanzi, pagelle STREPITOSE! La parte su Cazzaniga mi ha fatto ammazzare dalle risate. Finalmente uno che trova “maestrino” il buon Lo Monaco. Continua così, siete in pochi voi scribacchini ad avere il coraggio di scrivere quel che pensate.
    Complimenti anche per l’articolo su Seppi.
    Ho un’unica perplessità: ma se sei così esigente con quelli di Eurosport, cosa hai fatto ieri ascoltando Pino Cerboni e “piccolo punto” Pericoli? :)

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