Pillole parigine del venerdì
Garbin primi ottavi in uno Slam.
“Eppure avevo sognato di perdere”
Henin ha 25 anni: “Mai perso oggi”
“Santangelo la tennista più atipica”
Starace cede in tre set a Federer.
Roger:”Oggi mi veniva tutto naturale”.
La Jankovic batte Venus Williams.
“Ma non penso ancora a vincere il titolo”

Tathiana Garbin (foto Enrico Milani)
Aveva sognato di perdere, Tax Garbin. Invece ha vinto ed è negli ottavi al Roland Garros dopo aver dato 6-3,6-0 alla Cohen Aloro, n.138 Wta. “Forse era la pressione, sapevo che avevo una buona opportunità per andare in ottavi, sarebbe stata la mia prima volta, e allora ho fatto un sogno che non avevo mai fatto..quello di perdere appunto”.
“ Ero un po’ tesa all’inizio ma poi mi sono sciolta, ho giocato con più intelligenza che tecnica, ho cercato di farla muovere…”
Ma non è ancora detto che Tax entri fra le prime 20 del mondo. Se vinceranno
anche Bammer e Srebotnik, resterà fuori dalle 20. Se poi dovesse battere la Vaidisova (o la Stosur: “meglio per me giocare con la Stosur, ti fa giocare di più e poi alterna giornate buone a cattive…invece la Vaidisova serve bene e fin dalla seconda palla ti attacca…è certo più ostica).
Morigami n.49 Wta , Llagostera Vives 267, Cohen 138…queste le avversarie battute da Tax Garbin.La media delle loro classifiche fa 151! “Quando ho visto il tabellone pensavo di trovare la petrova al terzo turno, poi purtroppo (e sorride) …lei ha perso e allora”.
Comunque se Tax non fosse stata lei stessa testa di serie non sarebbe successo.
Due note su Justine Henin: oggi compie 25 anni. E “nel giorno del mio compleanno, che faccio sempre qui, non ho mai perso. Quattro volte ho giocato il 1 giugno e 4 volte ho vinto. Poi tre volte ho vinto anche il Roland Garros, mentre persi la prima con Kim Clijsters…quando avrei dovuto vincere anche quello”. Sulla Santangelo, sua avversaria odierna che l’ha messa in difficoltà più di una volta (in Australia arrivò anche al setpoint e non era ancora la Mara di oggi), ha detto: “E’ forse la tennista più atipica del circuito. Non solo è una delle ultime attaccanti, ma ha quel tipo di tennis piatto, con la palla che schiaccia dall’alto in basso che dà molto fastidio…Non la prenderò certo sottogamba”.
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Nel frattempo, sul campo Chatrier, si spengono le speranze di Potito Starace, seccamente sconfitto da Roger Federer con il punteggio di 6-2 6-3 6-0.
C’è stata partita solo nel secondo set, deciso da un interminabile ottavo game. Una volta perduto, l’azzurro si è ritrovato d’improvviso senza energie ed ha finito col non vincere più alcun game. Ecco le fasi salienti della conferenza stampa di Federer.
Trad. a cura di Riccardo Bisti
Dovessi scegliere tra vincere qui o Wimbledon cosa preferiresti?
Non c’è risposta. L’ho già detto molte volte, non posso rispondere a questa domanda.
Puoi parlare dei tuoi progressi? ti senti migliorato match dopo match? Rispetto agli altri Slam, pensi di aver approcciato questo Roland Garros in modo diverso?
E’ difficile giudicare i miei progressi, dire se sto giocando meglio. Il primo match si è spalmato su due giorni, il secondo si è giocato molto tardi ed in condizioni difficili. Oggi, finalmente, ho giocato in condizioni regolari per tre set di fila. Non penso si possano paragonare le varie situazioni.
Comunque sono contento, mi sento bene, non ho ancora perso un set. Sapete che adattarsi a diverse condizioni, comprese le giornate di vento, non è facile. Quindi sono contento di aver conquistato il mio posto negli ottavi.
Puoi parlarci di Youzhny? Ci hai giocato diverse volte. Spiegaci il suo gioco e cosa ti aspetti dal match con lui.
Nell’ultimo anno ha fatto progressi notevoli e ottenuto ottimi risultati, come la vittoria su Nadal agli Us Open, l’ottima semifinale contro Roddick. Poi ha giocato bene anche quest’anno, vincendo Rotterdam e facendo finale contro di me a Dubai. Penso sia un giocatore fantastico. Lui è famoso per giocare molto bene in allenamento, e da qualche tempo a questa parte riesce a fare lo stesso anche in partita.
Posso dire di essere abbastanza preoccupato, anche se non ho mai perso contro di lui. Ho grande rispetto del suo gioco.
Oggi sei apparso molto in palla, sembrava ti venisse tutto molto naturale. Può sembrare stupido dirlo, ma hai dato l’impressione di sentirti molto bene sul campo.
No, è vero. Mi sono sentito bene sin dall’inizio, e per lui ci sono state alcune difficoltà nel farmi punti col servizio. Poi Starace, solitamente, ha un’elevata percentuale di prime palle. Ho avvertito un buon feeling nel gioco da fondocampo, e questo è molto importante. Ho giocato bene, ho servito bene. Per questo sono d’accordo con te, oggi mi è venuto tutto molto naturale. Alla fine lui si è scoraggiato. Ho sbagliato poco e ho chiusto in 3 set.
Durante i tornei dello Slam passi più tempo a giocare a tennis o a fare interviste?
Ancora giocare a tennis, ma come i match vanno avanti, sapete…
Dopo il secondo set, hai avuto il controllo del match?
Eì stato un buon match. Nel primo e nel terzo ho dominato. Il secondo set è stata la chiave del match. Lui ha salvato diverse palle break. Ha giocato meglio, soprattutto col dritto, e ha avuto alcune chance per rientrate. Non le ha sfruttate, ed è stato tutto più facile.
La superficie è più veloce perchè il clima sta diventando asciutto? Cosa pensi in relazione a Monte Carlo?
Le palle sono differenti, e questo cambia parecchio. I campi sono in ottime condizioni, vengono sempre coperti quando piove, e l’impressione è che la terra non sia poi così cambiata. Non mi è sembrata particolarmente veloce.
Ho letto un articolo di Pat Cash su un giornale inglese. Sostiene che il movimenti del tuo servizio sia cambiato. Cosa ne pensi?
No, direi di no. Il mio servizio non è cambiato, non ho lavorato in questo senso. Direi che il mio servizio è ok. Avevo cambiato qualcosa quando sono passato professionista, ma il ciclo è rimasto sostanzialmente lo stesso. Di volta in volta posso tirare più o meno forte, ma è una questione di felling temporanei. Insomma, direi che non è cambiato.
Ti informi sul torneo e sui potenziali avversari? E sul torneo femminile?
Sicuro. Guardo i risultati al termine della giornata, voglio essere informato sugli highlights, sapere cosa è successo. Negli giorni scorsi c’erano talmente tanti match che non era facile tenersi informato su tutto. Seguo anche il femminile.
La tua favorita tra le donne?
La Kuznetsova. Mi piace il suo tennis, gioca molto bene.
Ecco l’intervista originale.
Q. If you had to choose between if you have to choose between to win here or England, what do you say?
ROGER FEDERER: No answer. I answered it so many times. It’s impossible to answer.
Q. One more, please. For Uruguay?
ROGER FEDERER: Uruguay, okay. Oh, god. You’re killing me.
This means a lot; Wimbledon, as well. No, I mean, it’s very emotional. Wimbledon for me, you know, from junior times, then the Sampras wins, the four wins in a row. If I would have only played that tournament in my entire life, you know, I would have been a good player.
Now that I haven’t won the French Open, that’s a huge goal, as well. It would boost my career in an incredible way. Yeah. It’s not my last French Open, hopefully I’m going to give my self many more chances to win here.
Q. Can you talk a little bit about your progression so far? Do you feel you’re improving match after match? Compared to other Grand Slams, do you feel you’ve started this tournament on a rather high note?
ROGER FEDERER: Well, I mean, it’s hard to judge if I’m getting better. You know, conditions were really tough. The first match was split in two, you know, over two days. The second match was late in the day in very difficult conditions. And today, finally I played during a normal time an entire match in a row again. So you can’t compare how you’re playing and everything.
But I’m just happy that things are going well. I haven’t lost a set. I’m feeling well, anyway. Because, you know, it’s difficult for everybody here at the moment with the conditions changing, the gusty winds and the cool conditions.
So I’m happy to have, you know, put myself in the position of the fourth round already.
Q. Could you talk to us about Youzhny a little bit. I know you’ve played him a number of times. Assess his game and what you expect from him.
ROGER FEDERER: Well, he had kind of a breakthrough late last year, you know, at the US Open when he beat Rafa, and played the semis, and played a very close match against Roddick. He had a strong showing again now in the indoors, you know. He won Rotterdam, played the finals against me in Dubai after that.
He’s been playing many tournaments, you know. I think he’s a fantastic player. He’s always been very famous for playing exceptionally well in practice, you know, but for some reason could really tie it together in a match situation. Now he’s been able to do that, and he’s been doing it on a regular basis. So that puts him in contention. He usually also plays better against the better players.
So I have to definitely be careful, even though I’ve never lost against him. I have a lot of respect for his game, because he’s a great player, and I like his game.
Q. Seem to be playing very naturally today. As if it came quite easily to you. That may be a stupid thing to say, but you just looked very comfortable on court, and seemed to be playing the game you wanted to play.
ROGER FEDERER: No, it is true, I definitely felt very good from the start, you know. I felt like it’s going to be hard for him to really get service winners out of that serve he had, even though he has a high first serve percentage usually.
I just had the feeling from the baseline I was going to be the better man, you know. And on clay, that is obviously a huge advantage to have if you’re mentally in good shape. You know, I was moving well, I think, for early on in a Grand Slam. I think I’m playing really well. Also my serve is really working well, I feel, when it has to.
And so I agree with you. I think it came very naturally today, especially towards the end when I really first accelerated and he was getting disappointed. I didn’t make any mistakes and I came through in straight sets.
Q. During a Grand Slam, do you spend more time playing tennis or doing interviews?
ROGER FEDERER: So far, tennis still, you know, but as the matches progress, you know…
But usually it is tennis after all. I’ve definitely cut down on interviews over the years on off days, you know, because I used to do many more off court activities, you know; trying to do all kinds of things and making everybody happy. And now it’s about, you know, really trying to rest yourself and not get tired because of doing too much media, you know.
I want to enjoy coming to the press room, you know, so I think less is more now in my, you know, moment of my career. So I can concentrate even more on my private life and the tennis court. The press is just always there. They will never go away.
THE MODERATOR: Questions in French, please.
Q. After a slight hiccup in the second set, you’re in control every match?
ROGER FEDERER: It was a good match. I mean, in the first set and the third set, I had dominated. And the second set was very key to the match, especially for him, if he would have a chance to win. So I think in the onset of the second set, he had a slight chance. He saved some breakpoints, but I would say that he played better in the second set. He was able to use his forehand and to sustain the forehand. Of course he didn’t convert this to breakpoints, and then I was able to be in control in the second set. So it was good.
Q. So the clay, is it fast because of the weather being dryer? What do you think in relation to Monte Carlo?
ROGER FEDERER: The balls are different, so it changes a lot. I would say that the clay is in very good condition, and they cover the court when it rains. You’re under the impression that clay hasn’t changed, and I would say that this clay is quite good. I would say that clay was not quite quick today, not too fast. When the sun shines for a few hours, I would say that the ball bounces a lot. But so far, it hasn’t yet occurred.
Q. I’ve read an article of Pat Cash in an English newspaper. Your serve has changed, basically, that you produced a kind of loop from the back. What about your move in the serve, has it changed?
ROGER FEDERER: No, I don’t think that my move has changed, I mean, or I’ve worked on that, or maybe I’ve changed something slightly. No, I would say that my service game is quite good. I’m quite relaxed and basically can prevent some injuries.
So I changed my serve at the start of my career, between the junior category and the senior category, but the loop at the serve is the same. From time to time, I can toss up the ball a little bit higher or a little bit lower, but it’s a matter of feeling.
As far as I know, I would say that my serve hasn’t changed, and the loop hasn’t changed.
Q. Good afternoon. Do you follow the tournament and the potential players, and the women’s tournament?
ROGER FEDERER: Of course. I want to have a look at the results at the end of the day. I just want to be informed of the highlights of the day, to know what has happened during the day. So the other day there were too many matches, and it was very difficult to keep pace with all of these results. It’s very good when you have so many matches, especially best of five set matches. Of course I follow the results of the ladies.
Q. Any favorite for the women?
ROGER FEDERER: Kuznetsova. I like her game; she plays well.
JELENA JANKOVIC
(traduzione a cura di Gianluca Comuniello e Anna Narcisi)
Q. Dopo la vittoria di Roma sei arrivata a Parigi con molta sicurezza, immagino che la forza mentale mostrata oggi nel terzo set sia ancora più significativa per te, o sbaglio?
JELENA JANKOVIC: Certo è stato favoloso, tenevo bene il campo, nel terzo set ero concentratissima, attenta a giocare i colpi che mi servivano. Non ho mai pensato di perdere, ero lì per vincere. Nel secondo ero un po’ stanca, ma nel terzo ho dato tutto ed è andata bene.
Q. Gli ospiti di oggi nel tuo box erano forse i più rumorosi del torneo, ti sono stati d’aiuto?
JELENA JANKOVIC: Mi hanno aiutata a rimanere tranquilla, ho persino sorriso in campo, durante un match molto impegnativo, considerata la mia avversaria. É sorprendente guardare il tabellone e vedere alcuni risultati inaspettati. E’ un peccato che Venus sia dovuta uscire così presto, ma questo è il gioco.
Q. Cosa vorresti dire?
JELENA JANKOVIC: Non te lo dico adesso, aspetto la fine del torneo.
Q. Questo risultato ti fa pensare di essere pronta a vincere il torneo?
JELENA JANKOVIC: Non ci penso, sono solo al quarto turno. Oggi però è stato un bel match che mi ha dato molta sicurezza. E’ sempre difficile battere le sorelle Williams, ma alla fine la soddisfazione è grande. E’ la terza volta di fila che batto Venus ed è sempre un a vittoria speciale.
Q. Molti pensano che tu sia una delle favorite; oggi non ne sei un po’ più convinta anche tu?
JELENA JANKOVIC: No. Come dicevo all’inizio del torneo, non penso alla vittoria ma vivo giorno per giorno, specialmente considerando il tabellone difficile che mi è toccato. Non vorresti mai incontrare Venus al terzo turno. Vedremo poi cosa succederà.
Q. Colpisce molto il tuo sorriso quando sei in campo. E’ sempre stato così o è una conseguenza del tuo livello di gioco?
JELENA JANKOVIC: No, davvero non so….. sorrido e basta. Sono una persona che ama ridere, anche con il mio team prima delle partite siamo gli unici a fare così casino. In fondo perché non ridere quando fai un buon colpo? Non c’è niente di male.
Q. A Roma abbiamo avuto occasione di parlare del tuo allenatore spagnolo, ma non ci hai svelato il suo nome. Ce lo vuoi dire adesso?
JELENA JANKOVIC: Non ancora, perché non è un allenatore a tempo pieno e quindi preferisce la discrezione. Ma mi sta aiutando, insieme a mia mamma che è la sostenitrice numero 1. Quando sarà ufficialmente il mio allenatore, sarete i primi a saperlo.
Q. Quanti dritti brucianti hai giocato oggi?
JELENA JANKOVIC: Non lo so, ma non ci sono state occasioni di giocare rovesci di quel tipo. Mi giocava sempre sul dritto. E’ stato uno scontro di dritti, perché è il colpo peggiore di entrambe.
Q. Come mai hai deciso di chiamarli brucianti?
JELENA JANKOVIC: Non lo so sei tu che lo hai detto.
Q. No, tu l’hai detto.
JELENA JANKOVIC: No. Tu li hai chiamati brucianti. Comunque devo ammettere che il mio rovescio brucia davvero (ride).
Q. Come giudichi questo match rispetto a quello di Charleston?
JELENA JANKOVIC: Ogni partita ha storia a sé. Abbiamo giocato sulla terra verde, e non ci sono paragoni perché questo è uno Slam. Hai più pressioni rispetto ai tornei normali, hai voglia di fare bene. Ma come ho detto, con le sorelle Williams è sempre dura. Sono le migliori atlete nel circuito. La metà dei punti che ho giocato e che sarebbero stati vincenti con le altre, contro Venus non lo erano. Lei riprendeva tutto e giocava un vincente.
Q. Chi ti accompagna della tua famiglia?
JELENA JANKOVIC: Solo mia mamma, che mi segue sempre.
Q. Contro Venus vedi miglioramenti rispetto a Charleston?
JELENA JANKOVIC: Ho lavorato molto in allenamento e sulla tattica. Ho lavorato sulla risposta perché lei stava servendo bene. La chiave del match era la risposta, per metterle pressione ed avere un’opportunità di fare il break. Penso che oggi abbia fatto un solo ace, mentre io ero sempre sulla palla. Non ha ricavato niente dal servizio.
Q. Sei sorpresa da come abbia mollato alla fine?
JELENA JANKOVIC: Non saprei, io cercavo di stare sempre sulla palla e di far muovere Venus. Probabilmente era stanca o qualcosa del genere
Q. Oltre a tua mamma, chi erano le altre persone nel box? Sembravano tante e molto rumorose.
JELENA JANKOVIC: Sono tanti. Il mio agente. Il mio sparring, altri amici… quasi da perdere il conto.
Q. Cosa ci dici delle volée giocate nel quinto game del terzo?
JELENA JANKOVIC: E’ stato sorpendente, sto lavorando molto anche sul drop e sul gioco di volo. Sono orgogliosa dei progressi
Q. Parli spesso di tua madre. Puoi parlarci del vostro rapporto?
JELENA JANKOVIC: Da giovane mia mamma giocava a pallamano. Era quasi al livello della nazionale ma mia nonna non l’ha mai sostenuta perché i tempi erano diversi. Così mia madre lasciò perdere. Comunque ora lei è la mia prima fan e mi aiuta anche nei momenti difficili.
Q. Pensi che il suo sostegno sia anche dovuto al fatto che da giovane non ha avuto la sua possibilità?
JELENA JANKOVIC: No. Quando ho cominciato a giocare non ho mai pensato di poter diventare una professionista. Ho cominciato per divertimento, poi qualcuno ha cominciato a dire che avevo talento e le cose sono andate avanti. Ma i miei genitori non mi hanno mai forzata,è una mia passione e quando vorrò smettere lo farò.
Q. Quando un anno fa eri nel tuo periodo nero di sconfitte, davvero pensavi di lasciare come diceva tua madre?O era solo una reazione emotiva?
JELENA JANKOVIC: No, pensavo veramente di lasciare perché odio perdere, era veramente un periodo nero. Da junior ero numero 1 e mi ero messa in testa di vincere sempre. A nessuno piace perdere e dopo che è successo a me ho perso gli stimoli, non mi allenavo e non mi divertivo più a giocare. Per questo ho pensato di mollare.
Q. Perché alla fine non hai mollato?
JELENA JANKOVIC: Come dicevamo prima i miglioramenti di Roma mi hanno fatto capire che qualcosa stava cambiando. Ho cominicato a pensare positivamente, ho cambiato atteggiamento in campo, mi sono allenata con più serietà e pian piano il mio gioco è migliorato. Dopo cinque mesi ero numero 12 del mondo. Apprezzi di più i tuoi risultati dopo aver vissuto certi periodi negativi.
1 Giugno 2007 alle 18:45
Sìììììììììììììììììììì!!!!!
Volandri 6-4 al quinto bravissimo!!!
Nell’ultimo game di battuta il servizio più forte andava a 150 Km/h, bisogna assolutamente fare qualcosa….
Senza voler levare il lavoro a Marcos anzi, togliamoci però subito il pensiero così non se ne parla più per il resto del torneo:
Eurosport: voto 2 (si salvano e solo parzialmente i telecronisti)
Sky: voto 0
Che si sappia….
1 Giugno 2007 alle 19:08
4 anni fa andava a 120…
W i nostri tecnici!