Tutto su Karin Knapp, vita e intervista.
Tratto da “Il tennis italiano”.

 
31 Maggio 2007 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

Karin Knapp
Karin Knapp (foto Enrico Milani)

Da Il Tennis Italiano mese di Aprile
(courtesy del direttore Enzo Anderloni)

di Alice Canepa*

*Alice Canepa, professionista dal 1995,
giocatrice grintosa, già numero 154 del
ranking Wta, inizia con questo articolo la
sua collaborazione con “Il Tennis Italiano”.
Karin Knapp. Leggendo
questo nome quanti di
voi pensano sia italiana?
Pochi credo. E a vederla
nelle foto ancora meno: alta,
capelli lunghi, biondi, occhi azzurri.
Iniziate a tenerla a mente
perché Karin è stata, insieme a
Romina Oprandi, la new entry
del tennis azzurro della stagione
2006 e sarà una delle protagoniste
di questo nuovo anno.
Capace di scalare in poco più
di sei mesi oltre 150 posizioni
in classifi ca e portare il suo best
ranking a 122.
Ha le idee chiare, Karin, su cosa
vuol fare da grande. Più forte
della sua prima passione per lo
sci, che l’ha vista campionessa
italiana baby nel 1998. Più
forte di un’aritmia al cuore che
l’ha tenuta lontana dai campi
per sei mesi nel 2003.
Karin vuole entrare nel tennis
che conta. Diciannove anni compiuti
a giugno, diploma di ragioneria
in tasca e tanta determinazione
a raggiungere gli obiettivi
prefi ssati. Proprio sull’esame di
maturità vi racconto un piccolo
aneddoto. Arrivo al 25.000$ di
Padova, rapido sguardo al tabellone
e vedo che Karin aveva
portato a casa una battaglia contro
una spagnola: 7-5 al terzo al
primo turno. Ma al circolo non
c’era traccia di lei. Scoprirò solo il
giorno dopo che, fi nito il match,
era partita per Caldaro (Bolzano),
sostenuto l’esame orale di
maturità la mattina seguente, e
tornata - con un 76 in tasca - a
Padova per disputare, e vincere,
il secondo turno… 7-5 al terzo.
Per Karin la chiave di volta di
questo salto di qualità è tutta
una questione di testa. All’inizio
dell’anno è arrivata a perdere con
giocatrici che duplicavano la sua
classifi ca. A settembre si è tolta la
soddisfazione di rifi lare un secco
6-0 6-4 ad Anna-Lena Groenefeld
numero 16 al mondo. I colpi
erano gli stessi, fi sicamente era
preparata tanto a gennaio quanto
a luglio, è stata la testa a fare
la differenza. La maggiore fi ducia
in sé e la consapevolezza del proprio
potenziale. Ed è lei stessa la
prima a rendersene conto: “E’
stato un inizio di stagione diffi cile,
ma dopo la fi nale raggiunta al
25.000$ di Catania ho sentito che
qualcosa in me stava cambiando.
Ho iniziato a credere di più nel
mio gioco e così ogni match che
vincevo era un mattoncino di fi -
ducia che mettevo da parte e col
quale costruivo le mie sicurezze
in campo. La sicurezza mi dava
tranquillità e questo mi portava
ad essere più lucida nelle scelte
di gioco. Diciamo che ho trovato
il mio equilibrio in campo”.
- Karin, facciamo un salto nel
passato. Sei nata e cresciuta a
Luttago, paesino nel cuore del
Süd Tirol con poco più di 1000
abitanti. Come sei arrivata alla
racchetta dopo un promettente
inizio di carriera sugli sci?
“Si può dire che sono nata
con gli sci ai piedi, a 3
anni ero già sulle piste.
La racchetta è arrivata
quattro anni dopo.
I miei genitori
frequentavano il circolo e ho
iniziato a giocare con i miei fratelli.
Fino a 13 anni mi dividevo tra le
mie due passioni, cinque mesi sugli
sci e il resto dell’anno sui campi
da tennis. Ma non volevo fare due
cose ‘così così’ e decisi di concentrarmi
sul tennis”.
- E sei arrivata a Caldaro…
“Devo ringraziare il presidente del
mio circolo (Tc San Giorgio, n.d.r.),
Roland Sandrin. E’ stato lui a convincermi
che la cosa migliore era
trasferirmi a Caldaro. Lì sarei stata
seguita in modo più professionale
e avrei avuto la possibilità di giocare
con altre giocatrici e giocatori
come Andreas Seppi”.
- Son passati cinque anni e
direi che aveva ragione visto
che sei ancora lì…
“Sì, sotto questo punto di vista
sono molto fortunata. Il presidente
del Tc Caldaro, Alex Vorhauser,
è riuscito a creare un team molto
unito. Oltre al mio coach, Marco
Boesso, ci sono i maestri Massimo
Sartori e Nicola Ceragioli. La preparatrice
atletica, Lisa Sartori e il
nostro dott. Francesco Pigozzo”.
- Pensi che l’aver vissuto in prima
persona l’ascesa di Seppi
nei top 100 ti abbia aiutato?
“Andreas è un ottimo
esempio di
professionalità
e la sua esperienza
mi ha
aiutato a capire
l’importanza degli
allenamenti, della
continuità. Con
lui ho capito che
il lavoro duro alla fi ne paga”.
- Un 2006 da ricordare. Quali
sono i momenti che ti rimarranno
dentro?
“Senza dubbio è stato un anno
ricco di emozioni. Ho vinto il mio
primo 25.000$. Ho giocato il mio
primo Grande Slam (Us Open)
sfi orando la qualifi cazione. Ho
battuto per la prima volta giocatrici
top 100. Sento di essere maturata
molto. Una delle più grandi
emozioni del 2006 è stata senza
dubbio vedere Kim Clijsters, la
mia giocatrice preferita, guardare
il mio match contro la
Groenefeld. Quando
l’ho vista a
bordo campo ho perso
un attimo la concentrazione”.
- Durante la preparazione invernale
hai subito un brutto
infortunio che ha compromesso
la trasferta australiana.
“Proprio così. Durante il 50.000$
di Milano i primi di dicembre ho
iniziato ad aver un piccolo fastidio
al retto femorale della gamba sinistra.
Non sembrava niente di grave,
ma per esser tranquilla ho fatto
un’ecografi a ed ecco
la “sorpresa”:
una lesione ai
tessuti muscolari
di 10 cm.
Sono stata a
riposo per più
di 2 settimane e
ho passato più ore
a far terapie che a
casa. Facevo su e giù tra Bolzano
per il laser e Verona per la mesoterapia.
Sono rientrata in campo
solo dopo Natale e sono partita
per l’Australia il primo gennaio.
Sapevo di non esser al 100% ma
non essendo mai stata in Australia
la voglia di partire era tanta”.
- E com’è stata la tua prima
volta in Australia?
“A parte le 26 ore di viaggio e il
caldo soffocante mi è piaciuta
molto. Di Sydney e Melbourne
mi ha molto colpito il fatto che
pur essendo grosse metropoli
sono molto a misura d’uomo. La
gente è tranquilla e disponibile. A
Melbourne Park ho avuto un po’
di problemi a orientarmi i primi
giorni… mai visto un circolo così
grande! Nonostante la sconfi tta
al primo turno, l’atmosfera di
un Grande Slam è qualcosa di
unico. Ho avuto la possibilità di
allenarmi per due settimane con
giocatrici di alto livello e prendere
confi denza con le condizioni di
gioco, non facili, per caldo, vento
e mosche. Una buona esperienza
per i prossimi anni”.
- Cosa ti aspetti dal 2007?
“Sarà il mio primo
anno nel
circuito Wta.
Giocherò i
tornei più importanti e già dai
primi turni incontrerò giocatrici
di alto profi lo. L’obiettivo principale
è di alzare il mio livello
di gioco, credo che la classifi ca
salirà di conseguenza. In questi
primi 6 mesi vorrei riuscire a
prendere i punti per garantirmi
l’accesso diretto al tabellone degli
Us Open”.
- Cosa fai nel tempo libero?
“Mi piacerebbe andare a sciare,
ma non ho mai tempo. Ascolto
musica, durante i viaggi leggo
molto, mi piace uscire con gli
amici, cucinare… e soprattutto
mangiare dolci”.

KARIN KNAPP
IN ITALIA
BOTTA & RI SPOSTA
Tratto principale del tuo carattere? Tenacia.
Un tuo difetto? Curiosità.
Qualità che preferisci in un uomo? (Ride… ma non c’è
verso di tirarle fuori una parola).
Il tuo sogno di felicità? Continuare a far la vita che faccio
ora e vincere un torneo importante.
Città preferita? New York.
Piatto preferito? Kaiserschmarn (dolce tipico del Süd
Tirol).
Il tuo primo ricordo da bambina? A 3 anni sugli sci.
Ultimo libro letto? “Io uccido” di Faletti.
Stato d’animo attuale? Contenta.
Il tuo credo? Non mollare mai.
Il tuo soprannome? (non risponde e ride… comunque è
“Sniaps” ma non la chiamate così perché si arrabbia!).
Il regalo più atteso? Un cane. Ho strappato la promessa
a mia mamma che se entro nelle top 100 arriva un
labrador a casa.
Match da ricordare? Con la Groenefeld in Lussemburgo.
… e da cancellare? Con la Pironkova a Stoccolma.
“UNA DELLE PIÙ GRANDI EMOZIONI
DEL 2006 È STATA SENZA DUBBIO
VEDERE KIM CLIJSTERS, LA MIA
GIOCATRICE PREFERITA, GUARDARE
IL MIO MATCH CONTRO LA
GROENEFELD. QUANDO L’HO VISTA A
BORDO CAMPO HO PERSO
LA CONCENTRAZIONE…”

PAROLA DI COACH
Marco Boesso (con lei nella foto), 33 anni, segue Karin Knapp
dall’eta di quindici anni.
- Quando ti sei reso conto che il 2006 poteva essere una stagione
importante per Karin?
“Karin ha sempre fatto fatica a trovare il ritmo delle partite all’inizio di
stagione e anche il 2006 non è stato da meno. Fino ad aprile ha vinto
pochi match. Ho iniziato a vedere qualche cambiamento in lei al Foro
Italico. Nonostante la partita persa 7-6 al terzo al primo turno di qualifi
cazione, l’ho vista più consapevole delle sue potenzialità,ha iniziato
a crederci di più. Da lì è stato un crescendo fi no a fi ne stagione”.
- Ti aspettavi fi nisse l’anno a ridosso delle top 100?
“Abbiamo fatto una buona preparazione,sicuramente
mi aspettavo che alzasse il suo livello di gioco, ma non
che salisse così tanto in classifi ca in così poco tempo”.
- Che tipo di giocatrice è Karin?
“Fin da bambina ha sempre avuto una certa presenza
fi sica che l’ha portata a sviluppare un gioco molto aggressivo.
Il diritto è sempre stato il suo colpo migliore. Negli ultimi
anni ha migliorato molto il servizio, facendolo diventare un altro
suo punto di forza. Fa molta pressione da fondocampo e muove bene
la palla soprattutto con le traiettorie in diagonale”.
- Su cosa state lavorando in campo in questo momento?
“Karin ha una buona tecnica su quasi tutti i colpi. Più si sale di livello e
più bisogna lavorare sulle piccole cose. Aggiungere sempre qualcosa
al proprio “bagaglio tecnico” per avere più soluzioni di gioco. Nello
specifi co stiamo cercando di migliorare la fase d‘attacco e quindi la
rapidità negli spostamenti in avanti e il gioco al volo”. a.c.)

KARIN KNAPP,
19 ANNI, È
NATA IL 28
GIUGNO DEL
1987 A
LUTTAGO, UN
PAESINO NEL
CUORE
DELL’ALTO
ADIGE

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4 Commenti a “Tutto su Karin Knapp, vita e intervista.
Tratto da “Il tennis italiano”.

  1. vale scrive:

    grazie per l’intervista, molto bella

  2. Giovanni Di Natale scrive:

    Aggiungo che Alice Canepa non è male come cronista…

  3. pibla scrive:

    Beh, in quanto a riuscire a prendere i punti necessari per entrare nel tabellone principale degli US Open, direi che ne ha presi in avanzo……ci piace Karin, ci piace parecchio…..con un pò di fortuna e toccando ferro ce la potremmo ritrovare in ottavi-quarti a Flushing Meadows….
    Intanto avanti così…

  4. walt scrive:

    È passato quasi un altro anno ed è stato di nuovo un anno eccezionale per Karin.
    È grandissima. La sua forza sta nel non cedere mai neanche in quelle partite che sembrano già perse; in questo modo ha ridrizzato le ultime partite giocate contro
    la Dushevina e contro la Krajicek.
    Forse sarebbe il caso di rifare l’intervista peraltro molto bella.

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