Pillole di US Open - Giorno 3. Arbitri a rischio pallate.

 
28 Agosto 2008 Articolo di Angelica
Author mug

Virtual Tour day5!

L’abbigliamento degli spettatori: la rivincita della visiera. La difficile vita dell’arbitro fra spettatori indisciplinati e raccattapalle con una mira scarsa.

L’abbigliamento degli spettatori degli US Open si divide principalmente in due tipologie di base, quelli che sono venuti per la sessione diurna e quelli che sono venuti per la sessione serale.
Quelli del giorno sono qui per vedere più tennis possibile e girano da un campo all’altro sotto il sole. Perciò massimo comfort.
Gli uomini indossano: t-shirt a tema tennistico oppure polo, bermuda, scarpe da tennis e cappellino da baseball.
Se sono in giacca, sono qui più per affari che per vedere tennis.
Mentre le donne indossano polo o maglietta senza maniche, pantaloncini oppure pantaloni che arrivano sotto il ginocchio, scarpe aperte (spesso le infradito per le più giovani) e moltissime la visiera. Soprattutto quelle dai 40 anni in su, ma non solo loro.
Secondo me, non ce altro posto come questo dopo si possano vedere così tante visiere. Scopo della visiera è duplice, ovviamente proteggere gli occhi dal sole ma per tante signore stile ‘moglie del Commenda’ principalmente di non rovinare la messa in piega fatta il giorno prima e costata un bel po’ di dollari.
Gli spettatori della sera, sono abbastanza diversi, sempre vestiti sportivi ma un casual elegante. E il numero di giacche indossate dagli uomini aumenta. Vengono solo per i due match sul centrale, e perché, segretamente, ma neanche molto, sperano durante i cambi di campo di essere inquadrati per 5-10 secondi sui due schermi giganti. Durante il match di Federer, vinto facilmente in tre set, ad un campo di campo con la musica sparata a tutto volume per far ballare gli spettatori, la star è stata un signore, in giacca azzurra e camicia e pantalone nero,che quando si è visto sullo schermo gigante si è alzato in piedi e messo a ballare quasi in stile Travolta nella ‘Febbre del Sabato Sera’. Conquistandosi così tutto il minuto del cambio di campo, ricevendo una vera ovazione dal pubblico e facendo ridere anche Federer, che ultimamente ne ha bisogno.

I raccattapalle, visto che siamo nella patria del baseball, si lanciano la palle da un lato all’altro del campo, lanci di oltre 30 metri. Sia in diagonale che lungo linea. E secondo me, si divertono un modo quei due che si trovano sul lato dove c’è la sedia dell’arbitro. Effettuano questo lancio a parabola facendo passare la palla sopra il seggiolone del arbitro. Non è raro vedere il poveretto appollaiato su quella sedia, istintivamente piegare la testa, per paura si essere colpito. In genere i ragazzi sono molto bravi e tutto fila liscio. Certo qualche errore è capitato, come qualche anno fa, in un match della Schiavone (durato 3 giorni a causa pioggia) dove l’arbitro fu colpita in pieno volto. Botta tremenda e leggero taglio sul sopracciglio causato dagli occhiali. Uno dei pochi casi in cui il trainer arrivò in campo per soccorre invece dei giocatori l’arbitro. Tutti preoccupati per le sue condizioni. Anche Francesca che poi chiese :’Tutto bene? Ce la fai continuare? Sicura di vederci bene?’ Frase che ripeté anche dopo una chiamata a suo dire dubbia.

In genere le frasi tipiche di un arbitro rivolte agli spettatori sono:
- “Silenzio, per favore”. Qui è del tutto inutile.
- “Prendere posto, per favore”. Completamente ignorato dagli spettatori.
- “Prendere posto, un qualsiasi posto, i giocatori sono pronti. Grazie”. Nuovamente ignorato dagli spettatori che cercano: a) il loro posto perché sul biglietto c’è scritto quel posto e loro solo lì si voglio sedere b) un posto migliore per vedere la partita c) un amico che non vedono da anni e hanno saputo che proprio quel giorno e anche lui lì a vedere quell’incontro. Li vedi con il cellulare all’orecchio, sguardo rivolto in alto nella speranza di vedere il tizio che agita un braccio per farsi notare.
E sul campo Louis Armstrong, a queste frasi, se ne aggiunge un’altra, direi quasi un grido di disperazione rivolto dall’arbitro agli addetti alle entrate: “ Per favore, chiudete gli ingressi!” .

Altra differenza fra Us Open e Roland Garros o Wimbledon: oltre al numero spropositato di persone che ci sono in campo durante le pause di gioco, ce ne è un numero anche maggiore alla fine della partita. Quattro in particolare sono addetti a cambiare subito il logo attaccato alla rete : Lexus (automobili) se si tratta di un match maschile, Chase (banca) per un match femminile. Forse perché si dice sempre che i mariti sono affascinati dalle auto sportive, mentre le donne preferiscono la carta di credito, possibilmente del marito, per fare shopping ?

A proposito di denaro, qui non c’è possibilità di trovarsi in quella classica situazione in cui all’ultimo momento ti accorgi che non hai contate e devi cercare un bancomat. Qui sono i bancomat che quasi cercano te. Ce ne sono tantissimi, non si può non vederli. Ovviamente, tutti piazzati strategicamente vicino ai vari stand, negozietti e punti ristoro. D’altra parte spesso si ha l’impressione che l’unico scopo di questi grandi tornei sia quello di farti spendere (e ci riescono benissimo) e che il tennis sia un accessorio secondario del grande evento.

Collegamenti sponsorizzati


2 Commenti a “Pillole di US Open - Giorno 3. Arbitri a rischio pallate.”

  1. marcos scrive:

    tradizionalmente contrario al cappellino da baseball (provai a convincere potito ad abbandonarlo ma, dopo una breve tregua, tornò ad indossarlo), soprattutto se con tesa al contrario (per usarlo così, bisognerebbe avere gli occhi ed il naso sulla nuca, con evidente difficoltà in caso di raffreddore), figuriamoci che penso della visiera: a questa, preferisco lo spoilerone di un escort abarth da ottanta cavalli, che, se non ce l’ha, prende il volo sull’adriatica.

    ed a proposito di abbigliamento: sarà che i colori che indossa djokovic sono quelli che hanno calcato le passerelle di milano e parigi, ma, francamente, usati nel campo da tennis, seppur americano, sono un pugno negli occhi, un insulto al decoro ed una pretestuosa polemica nei confronti del maestro mondrian.

    ho notato, invece, che, proprio in ossequio a mondrian, s’usa un giallo ed un rosso di violenza inaudita: l’erregibbì del mio 16:9 stenta a sopportarli. braghette e magliette spaventapassero, le difinirei.

    molto carina la canotta indossata dalla srebotnik, la più elegante tra le signorine: credo sia asics, ma attendo eventuali e garbate conferme.

    non credo avrà gran successo la parannanza con fiocco indossata dalla canarino jankovic: credo anche che il suo torneo stia per terminare.

    molto bello il grigio fred perry di murray…più bello del grigio lacoste, indossato da gasquet e llodra, se non ricordo male.

    a proposito del coccodrillo: la sua vittima più illustre è senza meno roddick…da quando lo veste, ne vince assai poche. questa notte attendo conferme.

    davydenko, dopo aver rifiutato basse offerte da qualche magliaro, s’è inventato un completino da paura: l’effige del sarchiapone nero che porta sul petto ne è prima testimonianza.

    ribadisco i miei ringraziamenti all’autrice, angelica reporter.

  2. Nicola1985 scrive:

    il 27 agosto,ossia due giorni fa,nel corso della mia vacanza a new york mi sono recato agli us open…esperienza fantastica!!! avevo i posti in piccionaia nell’artur ashe stadium,anke se vi ho guardato solo il match di nole contro clement,il resto del tempo l’ho passato sui campi laterali e sul grandstand,che è davvero un gioiellino…tornando ai posti in piccionaia è bene sfatare la leggenda della pallina come una zanzara o del binocolo…la partita si vede alla grande,e lo stadio una volta entrati è davvero spaventoso in tutta la sua grandezza…la visuale è ottima anke in alto x il fatto che l’artur ashe è costruito in modo molto ripido(salendo le scalette che portano alla “promenade” si rischia di rompersi l’osso del collo…)….x il resto da segnalare la bella mostra che fa la coppa davis esposta all’entrata sud e come dice angelica il numero di stand e di persone che girano x flushing…spropositato!!!

Scrivi un commento