Novak Djokovic è il campione.
Ma Tsonga è stato grande e la finale bella ed incerta

 
27 Gennaio 2008 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

Il tennista serbo vince il suo primo Slam, il primo anche per la Serbia, dopo 3 h e 8 minuti e quattro bei set, con un tiebreak finale, 4-6,6-4,6-3,7-6(7-2)

E’ arrivato il primo Slam serbo, per il più giovane vincitore del torneo dacchè, nel 1988, l’open d’Australia si è trasferito al “sintetico” di Melbourne Park dall’erba di Kooyong. Per la sesta volta negli ultimi dieci anni ha vinto il finalista che aveva perso il primo set.
Sì, ha vinto Novak Djokovic 4-6,6-4,6-3,7-6 (7-2) come voleva il pronostico generale _ mio compreso _ perdendo dunque il primo set del suo torneo fin qui immacolato nella casella dei set persi, ma Jo-Wilfried Tsonga ha giocato senza timore reverenziale, senza risentire della sua mancanza d’esperienza come si poteva temere. Gli ha resistito anzi alla grande ed è stato uno splendido protagonista _ acclamatissimo dal pubblico che avrebbe voluto assistere alla vittoria della rivelazione del torneo _ di una bellissima finale, durata 3 ore e 6 minuti e quattro set con l’ultimo davvero molto emozionante.
Tsonga ha infatti avuto una sorta di minisetpoint quando ha avuto la pallabreak del 6-5. L’avesse conquistata avrebbe servito poi lui e probabilmente avrebbe trascinato il match al quinto. Ma anche quando si è arrampicato al tiebreak, dopo che Djokovic aveva accusato un leggero infortunio nel quarto game _ avanti 2-1 ma con Tsonga che serviva sul 15-0 _ e aveva preso un injury-time-out, il match appariva ancora tutto da decidere. Se Tsonga avesse vinto il quarto set forse forse, lui sulle ali dell’entusiasmo, “Djoko” un po’ malandato, chissà che cosa sarebbe potuto succedere al quinto.
Ma nel tiebreak un dritto sbagliato da Tsonga nel secondo punto ha aperto la strada a Djokovic che ha retto tre incredibili bordate di dritto sul 3-1 fino a che Tsonga, perdendo lucidità ha deciso di sparare anche un rovescio che avrebbe invece dovuto “tenere”. Sul 4-1 per Djokovic il recupero per Tsonga era ancora possibile, ma l’idea di invocare un challenge su una prima palla di servizio fuori ha finito per distrarlo e per fargli commettere un doppio fallo. 5-1 Djokovic e match chiuso 7-2 quando Tsonga ha commesso l’ultimo errore.
Solite scene poi: Djokovic sdraiato per terra, poi in piedi, l’abbraccio molto sportivo di Tsonga, Djokovic che faceva volare la sua racchetta fra il pubblico ma ironia della sorte questa finiva in mano a un tifoso francese di Tsonga.
850.000 euro per Djokovic, ma soprattutto una infinita soddisfazione per lui che aveva cominciato molto ma molto teso: “Ero il favorito, avevo tutto da perdere, la pressione era su di me e Tsonga anziché cominciare con qualche incertezza tirava tutto e gli stava dentro tutto”.
“Lui era davvero molto pericoloso…”. Ma Djokovic ha cominciato il secondo set servendo alla grande, al punto che in dieci turni di battuta, fra primo e secondo set, 6-4,6-3, ha ceduto soltanto 10 punti senza mai consentire a Tsonga di arrivare a 40. Ho avuto l’impressione che il francese avesse quasi più problemi a rispondere sulla seconda palla di servizio, quando Novak gli giocava un gran liftane o un gran kick-serve, che non sulla prima.
Jo-Wilfried era stato raggiunto dal padre Didier e dalla madre Evelyne in tribuna, giunti con un volo dell’ultima ora dalla Francia. Nel settore dei Djokovic si poteva leggere un Nole (il soprannome di Novak) a caratteri cubitali perché papà Djokovic indossava una maglietta bianca con una grande N nera, la mamma con una grande O, il fratello di 16 anni che aveva giocato qui il torneo junior con una L e infine lo scatenato fratellino di 12 anni aveva la maglietta con la E.
Alla fine i dati statistici dicono che i colpi vincenti sono stati simili, 46 il serbo e 44 il francese (che però ha messo a segno 15 aces contro gli 11 di Djokovic) e gli errori appena un po’ di più quelli di Tsonga, 41 invece di 35.
Tsonga ha comunque raddoppiato, pur arrivando secondo, il montepremi di tutta la sua carriera. Aveva guadagnato un decimo di Djokovic pur essendo di due anni più anziano.
Il dritto di Tsonga è formidabile quando entra, ma è anche abbastanza falloso. A metà del terzo set sembrava un po’ più lento, soprattutto quando doveva girare intorno alla palla e colpire di dritto….ma poi alla fine sembrava essersi ripreso anche fisicamente.
Djokovic sul campo avrebbe dichiarato: Ho sognato questo momento per tutta la vita, vincere uno Slam, il primo per il mio piccolo Paese…so che il pubblico avrebbe preferito che vincesse Tsonga, ma …non vi preoccupate,vi voglio bene lo stesso”. Poi ha ripreso il microfono per ringraziare i tifosi serbi….
Insomma una bella finale, senza davvero paragoni con quella deludente vinta da Maria Sharapova su Ana Ivanovic.

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88 Commenti a “Novak Djokovic è il campione.
Ma Tsonga è stato grande e la finale bella ed incerta”

  1. Michele Fimiani scrive:

    Nella speranza di non andare troppo controcorrente, sento il bisogno di segnalare un paio di cose che mi hanno dato molto fastidio nell’assistere alla finale maschile appena conclusasi; pur felicissimo per il serbo Novak Djokovic, gran giocatore e mattatore fuori dal campo con le sue imitazioni e non solo, mi dispiace non poter dire lo stesso a proposito del suo atteggiamento in campo.
    Sono rimasto veramente impressionato dai numerosi primi piani che lo ritraevano nella sua esultanza, primi piani da cui non emergeva però gioia, bensì solo una grande rabbia e cattiveria. La sua espressione e i suoi occhi non potevano ingannare tale impressione; e mi dispiace dover dire proprio queste cose a proposito di un ragazzo proveniente da un paese dilaniato dalla guerra e dalle mine.
    E’ proprio da lui che mi aspetterei un atteggiamento in campo diverso, e questo non vuol dire senza agonismo. Per quanto lo stile di gioco di Nadal non mi faccia impazzire, lo considero un esempio di grande agonista, il vero e proprio fighter, ma posso assicurarvi di non aver mai visto gli occhi del maiorchino trasmettere tanta cattiveria.
    E quest’oggi la cattiveria ha prevalso sulla gioia che invece emana Tsonga nei suoi gesti atletici di esultanza.

    Qualunque psicologo afferma che in buona parte quel che diventiamo dipende da quello che ci hanno insegnato e da quello che vediamo nelle nostre case. Non mi meraviglia quindi aver visto i genitori del serbo comportarsi ancor peggio di lui. Di fronte alla genuina passione del padre del francese, felice di essere lì a vedere suo figlio giocare una finale di Slam, la famiglia serba non ha invece fatto altro che sbraitare con gli occhi fuori dalle orbite avidi di successo.
    Lo stesso atteggiamento dei genitori che durante la partita di calcio del figlioletto urlano: “Dai, spaccagli una gamba!”.
    E per quanto sia brutto ed impietoso fare paragoni, dispiace far notare come sia la paffuta Mirka che Tony Nadal non siano mai stati colti in tali atteggiamenti.

    E’ inoltre facile farsi traviare dai bei visini contenti e dalle belle parole del simpatico Novak durante la premiazione, perché è per tutti più facile essere buoni e sportivi quando si è già vinto.
    Ma quel che conta è l’atteggiamento durante la partita, nei momenti di tensione, e lì il serbo ha veramente ancora molto da imparare da chi ha davanti, sicuramente molto di più di ciò che potrebbe imparare da genitori esaltati come quelli che si ritrova.
    Mi spiace aver sottolineato tale aspetto della finale, e sicuramente molti di coloro che leggeranno il commento non la penseranno come me.
    Ciò nonostante, ripeto, credo che Djokovic sia un giocatore di grandissimo spessore e abbia meritato questo successo all’Australian Open, un Australian Open forse un po’ deludente dal punto di vista del gioco, ma che ci ha riservato una finale inedita e ci ha forse regalato un nuovo protagonista del tennis mondiale, il francese Tsonga.
    E proprio al sosia di Alì, che ci ha regalato i momenti sicuramente più emozionanti di queste due settimane, dedico la sigla che oggi, se Tommasi e Clerici avessero fatto la telecronaca, avrebbero certamente cantato a squarciagola come non mai…

    Oh bongo bongo bongo
    stare bene solo al Congo
    non mi muovo no no
    bingo bango bengo
    molte scuse ma non vengo
    io rimango qui
    no bono radio e cine signorine
    magre cosi’
    molto meglio anello al naso
    ma stare qui.

  2. andrew scrive:

    bravo Djokovic…onore al vincitore…

    Veramente pazzesco nei recuperi e solido. A Tsonga sono mancati quei due o tre tocchi fenomenali che tanto lo avevano caricato nei match precedenti…

    grande anche cornice al match…Festosi e gioiosi i box dei finalisti, senza pazzoidi tagliagole a rovinare la festa agli ipocriti politically correct come me…

  3. Matteo scrive:

    VOTO ALLA FINALE MASCHILE: 6/7 Francamente pensavo che al 4° set dopo quello scambio massacrante che ha visto Djokovic all’angolo traballante in assenza di ossigeno…..pensavo che Tsonga potesse fare suo il set però c’è da riconoscere che Nole ha un temperamento da numero 1 mondiale e anche se sembrava affaticato e il pubblico, a suo dire, lo distraeva non poco e’ riuscito a riprendersi il set alla grande e a vincere la partita. Non so se Tsonga rimarrà a questi eccellenti livelli, ho dei dubbi personali, però oggi ha giocato ancora bene seppur più falloso di dritto rispetto ai precedenti incontri. Bravo Djoko!

  4. max scrive:

    questo è il motivo per cui ho sempre sostenuto che dall’educazione nn dipende la carriera del giocatore e cioè possono arrivare al top giocatori come federer e nadal ma anche come sharapova e djokovic (nn a caso piatti aveva declinato la proposta di coach per via del suo clan…) che hanno in comune classe e determinazione ma non certo l’educazione dei genitori e molto spesso di conseguenza anche la loro. questo è il principale motivo per cui la prima regola che do a mia figlia resta l’educazione sul campo (e fuori) ed il rispetto degli avversari fermo restando che prima di uscire battuta dal rettangolo di gioco deve aver sputato sangue……

  5. fabrizio tennista per caso scrive:

    Caro Michele, io ho visto una bella partita, due atleti carichi di voglia di vincere che esprimevano con tanta Passione. La fisiognomica? La lascio all’Ombroso. Riguardo alle famiglie sugli spalti e al loro modo di esprimere gioia e/o disappunto? Idem come sopra.
    Bel Tennis.

  6. Matteo scrive:

    Ieri qualcuno diceva che Federe vincerà a mani basse lo Us open ma Djokovic lo considero altrettanto favorito sul cemento mentre qualche posizione di favore Nadal la perde. Adesso per la stagione Djokovic credo possa salire di una posizione creando una bella battaglia tra il 1, 2 e 3 posto che non si vedeva dai tempi del mitico trio Lendl Becker Edberg! Io non ho visto però così tanta cattiveria in questa finale bohhh….mi sbaglierò.

  7. federico scrive:

    Non sono d’accordo sul livello del gioco che secondo me non è stato così basso… a parte le semifinali che sono state deludenti… per colpa del n.1 e del n.2 del mondo!
    Circa l’atteggiamento di Djokovic sono completamente d’accordo. Lui e Nadal rispettano, però, come atteggiamento quello dei rispettivi popoli:caldo ma “giocoso” quello spagnolo, più teso e nervoso quello slavo. Però dai.. Nole ce sta simpatico lo stesso!!!!!!!
    Vorrei sottolineare che la palla break di cui parla UB avuta nel quarto set da Tsonga (la prima che concedeva Nole dal primo set!) è stata “giocata”(nel senso che il servizio non ha influito sul punto) e il francese ha avuto la sua chance: palla corta dal centro verso sinistra di Djokovic, non precisa, Tsonga ci arriva bene ma spara senza precisione; il serbo chiude bene il campo spostandosi verso la rete e con una bella volèe di rovescio a incrociare chiude il punto…e il match.. sarebbe bastato poco per andare al quinto…
    Comunque celebriamo il primo trionfo del serbo che per come ha sconfitto il Re merita grande ammirazione.
    Voglio vedere Wilfried a Wimbledon!!!!!!!!!

  8. Roberto Commentucci scrive:

    Caro Michele, hai ragione. Tuttavia, senza voler difendere i comportamenti antipatici dei genitori del serbo, o gli stessi atteggiamenti, di cupa ferocia, che trasparivano da Nole, bisogna rammentare che ognuno è figlio del proprio spazio e del proprio tempo. E crescere nella serena Francia (multietnica e sostanzialmente tollerante, nonostante le banlieu) o nella felice Svizzera, non è uguale a nascere e crescere nella Serbia degli anni ‘80-90. E questo in parte ne giustifica i comportamenti, a mio avviso.
    Senza dimenticare che stiamo parlando di un popolo che proprio stringendosi in una fiera e coesa identità nazionale è riuscito a trovare la forza, nell’ultimo secolo e mezzo, di superare tali e tante prove (la fine della dominazione turca, la prima guerra mondiale con l’invasione austro-tedesca, l’occupazione nazista, etc. etc., che poche nazioni hanno dovuto affrontare.
    E’ vero, spesso i serbi sono un po’ cupi, e non solari, nella loro esultanza. Ma ne hanno qualche ragione, e io ne ammiro l’indomito coraggio.

  9. massimiliano de respinis scrive:

    Sono daccordo con Michele: l’atteggiamento di Nole in campo non è bello, una cosa è il furore agonistico (vedi Nadal) un’altra è mostrarsi con gli occhi fuori dalle orbite, sembrava dovesse fare una carneficina. Spero che in futuro possa modificare questo atteggiamento.

  10. Nikolik scrive:

    Sono completamente d’accordo con quanto ha detto Michele Fimiani.
    Poi c’è tutta una corrente di pensiero che confonde la grinta e la personalità con l’antispostività e la maleducazione.
    E, ancorchè inconsapevolmente, chi giustifica tali inqualificabili comportamenti non fa altro che contribuire a spostare la soglia della tollerabilità.
    Ma tutto è frutto di questa orribile cultura della vittoria, che non c’entra nulla con la legittima aspirazione di voler vincere: c’entra, invece, con l’idea che se non vinci non conti nulla, se non vinci sei un fallito, se non vinci è inutile giocare, che se non vinci è perchè hai giocato male tu e non bene l’avversario, ecc. ecc.
    Ed ecco, allora, come nascono certi comportamenti degli atleti e, soprattutto, dei genitori.

  11. Giorgio Spalluto scrive:

    Caro Michele, ti posso assicurare che un certo Roger Federer all’età di Nole aveva un carattere ben più irrascibile e irritante del nuovo campione degli Australian Open.

    Più che ricorrere al solito discorso della storia disastrata del suo paese, direi semplicemente che il nervosismo dipendeva dal fatto di essere in una finale il cui pronostico era a senso unico. Se ciò non bastasse, aveva eliminato il numero 1,e sarebbe stato ancor più inconcepibile una sua sconfitta. Non deve essere stato facile per Nole approcciarsi ad una partita in cui aveva tutto da perdere da un avversario che, per contro, il suo slam l’aveva già vinto. Insomma, il serbo oggi alla veneranda età di 20 anni, “doveva” vincere. Ci sta tutto un pò di nervosismo. Anzi, secondo me l’ha gestito molto bene, da grande campione

    Perdonami, ma mi sfugge la differenza tra l’atteggiamento “antisportivo” del clan Djokovic e la “genuina” passione di Didier Tsonga, ripreso più volte nell’atto di colpire l’avversario con un destro. Insomma, non proprio un esempio di fair-play. Magari è un modo per ricordare a tutti la somiglianza del figlio :)

    Insomma Michele, stai tranquillo, nelle prossime finali di slam del serbo (saranno tante…) vedremo un Novak (ed il suo clan) molto più rilassato, affrontare magari un avversario che qualcosa in più da perdere, rispetto a Cassius Jo, ce l’ha

  12. stefan scrive:

    state esagerando con la critica all’atteggiamento di Djokovic

    e la fisiognomica non è dell’Ombroso (?!) ma di Cesare Lombroso……mahhh

  13. Roberto Commentucci scrive:

    Anche Giorgio ha ragione, la pressione era ovviamente tutta su Djoko, e proprio l’eccessiva tensione gli è costata il primo set. Poi piano piano il serbo si è sciolto, e si è venuta progressivamente palesando la sua superiorità in risposta (chiave del match, ha limitato benissimo il servizio di Tsonga) e nello scambio da dietro.
    Poi nel quarto set Nole è andato in debito di ossigeno (ulteriore spia di una eccessiva tensione muscolare), ma è stato forte mentalmente, sebbene a un certo punto la sua passione per le palle corte di rovescio gli stesse per costare il set, e per sua fortuna il francese ha letto male la situazione su quel recupero di diritto piuttosto comodo sul break point.
    Ma l’inerzia della partita era tutta dalla sua, Tsonga doveva prendere sempre rischi inenarrabili per fare match pari da fondo e il rovescio lungolinea del serbo lo stava lentamente uccidendo.
    Ha vinto il più forte, forse non il più simpatico, ma onore al merito, il serbo ha giocato tutto il torneo di controbalzo, sempre in spinta, piedi sulla riga, senza arretrare mai.

  14. Matteo scrive:

    Mi hai proprio anticipato Giorgio. Do pienamente ragione a te. Cosa dovremmo dire dell’atteggiamento del padre di Tsonga in base ai vostri discorsi? In più chi ha visto cose aberranti oggi sotto il profilo del carattere e del comportamento allora dovrebbe assolutamente dimenticare e cancellare forse la più bella epoca del tennis a livello di matches e rivalità: quella degli anni ‘80! Li si che le partite s’incendiavano. Altro che oggi!

  15. Safinator scrive:

    Tutto facile da sedere eh…che discorsi

  16. Safinator scrive:

    Poi,quello che voglio dire…è che si stava giocando uno slam…mica un 4 categoria!è normale avere gli occhi “da killer”..

    E’ quell istinto che fa la differenza…

  17. andrew scrive:

    …io ho visto un tifo appassionato e non sopra le righe e due giocatori agonisticamente impegnati…

  18. lallo scrive:

    Rimango letteralmente stupefatto a leggere le critiche rivolte a Djokovic dal punto di vista comportamentale. E’ un combattente , sportivamente parlando, e l’atteggiamento è conseguente, ma sempre nei limiti delle regole (e comunque tutti rimpiangono i tempi di Mac e Connors quando l’atmosfera sul campo era davvero da ring….)
    Vogliamo forse l’ennesimo impalpabile alla Federer? (che se qualcuno gli arriva solo vicino si scioglie come neve al sole?)

    Per quanto riguarda il match si è visto come Tsonga abbia un gioco quasi al di fuori della portata dello stesso Serbo, ma non ha la capacità di mantenere la piena concentrazione per un intero incontro. A metà del secondo set Tsonga si è spento senza motivo. Ha smesso di colpire in anticipo a tutto braccio, ha calato la velocità di servizio, ha innestato il pilota automatico (ha anche smesso di gemere al momento del l’esecuzione dei colpi) e per due set ha continuato così. Poi, complice il malanno di Djoker, si è di nuovo caricato ed è ripartito alla grande ma ormai il serbo vedeva l’arrivo….

  19. IRAKLI LABADZE scrive:

    Michele Fimiani scrive:

    luoghi comuni gratuiti…………………..

  20. Karlovic 80 scrive:

    La storia del paese non c’entra:a voi risulta che i Croati(altra terra bistrattata dalla guerra)o gli altri Serbi o i Bosniaci(Ljubicic)si comportano in campo in questo modo?Seconco me fa parte del carattere del ragazzo,possa piacere o meno.
    Onore a Tsonga,ci ha fatto vedere un tennis d’altri tempi(forse non in finale)con volèe,demivolèe e stop volley di altri tempi.
    Doveva variare di più al servizio,ad un certo punto lo slice esterno non dava più grandi risultati,meglio prime piatte,e doveva fare di più serve % volley,anche a costo di rischiare di più,il 71% di punti con la 1° sono pochi,ma il punto debole come già dissi è la 2° palla(48% dei punti vinti)intorno ai 147 kmh.Da fondo no c’era sperenza…………
    Anche a rete ha perso il duello con Nole(79% dei punti vinti,contro appena il 52%)ha sbagliato volèe e demivolèe abbastanza facili per lui.
    Ha un accelerazione di dritto grandiosa,ma mi ha sorpreso molto il rovescio bimane(punto debole)giocato molto angolato,con il rovescio d’attacco mi ricorda Stich,nota dolente il rovescio in back giocato poco e male,anche se un paio di volte ha tentato il chip & charge.
    Adesso si è portato al n°18(se non erro)quindi ha scavalcato anche Karlovic!!1Secondo me,è più un giocatore da cemento che da erba.

  21. Michele Fimiani scrive:

    Caro IRAKLI LABADZE, mi permetto di risponderti osservando innanzitutto che il tuo commento non è poi così chiaro… Intuisco che vuoi insinuare che il mio commento è zeppo di luoghi comuni. Può essere, ma la penso così. Ti ricordo che ho premesso e concluso dicendo che ciò che ho scritto è una mia personalissima visione delle cose, e che prevedevo che altri l’avrebbero pensata in maniera diversa da me.
    Anzi, ero proprio curioso di leggere pareri discordi…sai, a me piace confrontarmi con chi non la pensa come me. Di sicuro è difficile però avere un confronto con chi si limita a scrivere:

    “Michele Fimiani scrive:

    luoghi comuni gratuiti…………………..”

    Confronta il tuo commento con tutti gli ottimi pareri che lo precedono…e vedi un po’ tu, io non voglio giudicare.
    Ti prego infine, e concludo, visto che stai comunque criticando in maniera non molto elegante ciò che scrivo, di usare il tuo vero nome invece di nasconderti dietro quello di un tennista.

  22. Voortrekker Boer scrive:

    IRAKLI LABADZE scrive:

    ………………………………………..

    no, quel nickname dovreste impedirgli di scrivere qualunque cosa, visto poi il tenore dei suoi commenti sarebbe pure meglio

  23. anto scrive:

    @ Michele Fimiani: E cosa ti aspettavi, io ho conosciuto alcuni serbi e ti assicuro che non hanno un carattere docile ed espansivo come gli spagnoli, loro sono fatti così. Non possiamo pensare che il serbo sia diverso dai suo connazionali, è un dato di fatto. D’altronde ognuno è l’espressione del sistema da cui proviene, comunque anche il coluored a grinta non era da meno. Siamo solo noi italiani bravissimi a metabolizzare le sconfitte con un sorriso alla Volandri e alla Bolelli, infatti non arriviamo mai alla seconda settimana………….

  24. luca scrive:

    Con la vecchia superficie l’incontro avrebbe potuto prendere una piega diversa.
    Penso ci sarà occasione di altri matches fra Tsonga e Djokovic.
    Peccato per il tie break

  25. olm scrive:

    Djokovic e’ perfetto in campo, specie con l’avversario. Semmai e’ un po’ noioso questo continuo dialogo a distanza con la famiglia, si batte il petto, sospira, chiede se c’e’ da chiedere il challenge. Insomma, un po’ seccante, ma secondo me meglio di Nadal, che fortunatamente negli ultimi mesi ha un po’ limitato certe manifestazioni eccessive. Anche Novak, ora che e’ al centro dei riflettori aggiustera’ certe pecche di atteggiamento, che non sono comunque indicatori attendibili del carattere di un uomo, figuriamoci di un’etnia, nazione ecc. ecc. Pensate un po’ che scandalo se i commenti di Michele fossero stati detti da Federer, Nadal.

    Un appunto su Federer. Non so perche’ ma le sue sconfitte mi lasciano sempre il retrogusto del non-tentato, del non-fatto. Si decidera’ una volta tanto a perdere al 100%, dopo averle provate tutte? Mannaggia, nelle giornate no sembra un bue che va al macello.

  26. Margherita scrive:

    Caro Michele (Fimiani),
    avrei voluto commentare il tuo post subito dopo averlo letto (qualche manciata di minuti dopo la premiazione degli AO), ma sono dovuta uscire. sono tornata a casa e i commenti arrivano già a 22….ho avuto, come te, le stesse sensazioni sul comportamento di Nole durante il match. sono stata abbastanza infastidita da quegli occhi sgranati, dalla cattivieria con cui si è battuto più volte il pugno sul petto (spesso emulato dai due fratelli più piccoli). dalla tragica teatralità dei gesti di tutta la sua famiglia che, a differenza di quello che riporta Giorgio Spalluto, è stata veramente, veramente diversa dai ‘destri’ del papà e dagli incitamenti della mamma di Jo-Wilfried (poi ognuno è libero di vedere le cose come vuole…).
    tuttavia, non c’è niente di più vero anche di quello che scrive R. Commentucci, ovvero che ognuno è figlio del suo spazio e del suo tempo.
    sono convinta che Nole saprà e vorrà cambiare i suoi gesti nel corso della sua futura carriera che, sono sicura, sarà lunga e brillante. perchè è un giocatore di grande talento e personalità, lo ha dimostrato oggi con Tsogna e venerdì con Roger Federer. forse, la prossima volta, anche il pubblico sarà di più dalla sua parte…

  27. Backdoor scrive:

    Sottoscrivo in pieno le parole di Michele Fimiani.

    E’ iniziato il Regno degli Antipatici.

  28. IRAKLI LABADZE scrive:

    Egr Fimiani
    ha voluto fare il fenomeno che trova sempre il lato dove gli altri mortali non arrivano,usando luoghi comuni già letti in passato su altri giocatori “grintosi”

    infatti la maggioranza,e forse la cosa infastidisce xche credeva in un plebiscito di consensi, la sta smentendo ..io non so scrivere bene come lei e quindi ho usato solo una crudele sintesi

    un caro saluto,e non si inacidisca subito cosi,fa male alla salute

    stefano de robertis
    arese(milano)

  29. Ros scrive:

    Se devo dire che la finale è stata bella onestamente faccio fatica.
    Non perchè non ci fosse partita,ma perchè la qualità si è vista a sprazzi. Han giocato meglio sia Tsonga che Djokovic in questo torneo.
    Ma comunque ha vinto il giocatore più esperto e solido,tra i due.
    Riguardo l’atteggiamento in campo è una questione di gusto personale,perciò insindacabilePersonalmente non mi piace la faccia di Nole che guarda al pubblico che incita Tsonga quasi minacciosa,i pugnetti al suo angolo e i genotori ultras,col padre che nel primo set inveisce contro la tribuna francese poco distante e per poco non fa un gestaccio.
    Ma ripeto,questa è una faccenda squisitamente preferenziale,e sebbene Nadal non mi faccia impazzire ad ogni suo vamos o Hewitt col gesto del cobra non ho mai visto in loro un accenno di quello che ho visto oggi.
    Non credo nemmeno sia un discorso di cattiveria,piuttosto sta diventando un pò sbruffoncello; e ci sta,ognuno esprime quello che è,e a noi tocca valutare il giocatore. Che è migliorato,che è in forma ed è molto solido in quasi tutti i colpi,se sta bene. Io però ho rimpianto la finale di Wimbledon.
    Ma ancora una volta,sto parlando per me.

  30. Gianmaria.G scrive:

    Ho visto la finale e sono pienamente d’accordo con Michele Fimiani.
    Certi comporamenti non sono un buon esempio….

  31. Matteo scrive:

    Ma è incredibile ragazzi! adesso facciamo i processi per il battersi il pugno sul petto e gli occhi sgranati rivolti al proprio corner? E poi non mi sembrava proprio che i genitori di Nole fossero così chiassosi e maleducati. Vogliamo dire che ai suoi fratelli bisognava mettere il cerotto in bocca o ai suoi genitori impedire di esultare per un bel punto del figlio legandoli con la corda? Ci siamo, secondo me, un pò troppo inscialbiti e adagiati con i vari box del clan Federer e Nadal. Non c’è stata nessuna esagerazione in questa partita basta guardare il saluto fraterno tra i due giocatori alla fine del match!

  32. Avec Double Cordage scrive:

    secondo me ha vinto il Tennis

  33. Karlovic 80 scrive:

    @ Margherita.
    Che significa ognuno è figlio del suo spazio e del suo tempo?
    Connors,McEnroe,Gilbert,Tagango,Soderling,Koellerer,Luzzi,Stepanek,Muster,Skoff.I maleducati,antisportivi o antipatici,sono sempre esistiti e ad ogni latitudine.Adesso si vuol far passare in secondo piano la vittoria di Nole,criticando il suo attagiamento in campo,di tutto si parla fuorchè della grande vittoria del serbo.Allora è vero che siete filo-Federer?
    @ Luca.
    Che significa con la vecchia superficie l’incontro avrebbe preso una piega diversa?

  34. Karlovic 80 scrive:

    ………Luzzi-Koellerer,challenger di Genova 2004,l’Austriaco ma sopratutto l’Aretino ne fecero di cotte e di crude,racchette spaccate,calci alle sedie,addirittura l’Aretino si ritira!!!!Aspetta l’Austriaco fuori dal circolo e gli rifila tre diretti degni del miglior Lennox Lewis.

  35. DARTAGNAN scrive:

    Carissimi,
    anche la Serbia adesso può vantare la vittoria in uno Slam e stasera chissà che botti di festeggiamenti per Novak…
    Mi ripeto spesso e continuerò a farlo, ma vorrei godermi una vittoria italiana in uno Slam prima d’essere un bacucco decrepito.
    Quando vinse Pietrangeli a Parigi nel 1959, 1960 non ero ancora nato.
    Ricordo invece bene il 1976, quando l’Adriano Panatta nazionale, lasciò il segno a Paris….Decine di ragazzini si avvicinarono al tennis in quel periodo, me compreso. Preistoria, ma che tempi!
    Chissà mai se riusciremo una sera a goderci uno champagne brindando ad una vittoria italica dopo aver seguito il match di finale in poltrona o magari dal vivo.
    Mah……gli inglesi hanno Wimbledon, e anche se non lo vincono da una vita, almeno hanno uno Slam in casa loro.
    I francesi piazzano sempre qualche giocatore più avanti dei nostri ed hanno il Roland Garros.
    Noi continuiamo a ricordare successi sempre più lontani nel tempo….
    Una volta, dico una volta, ce la faremo a tornare nel presente?

  36. Michele Fimiani scrive:

    Per Stefano de Robertis:

    Caro Stefano, mi dispiace tu pensi che io volessi fare il fenomeno, perchè mi sono limitato ad esternare delle sensazioni che ho provato durante tutta la partita. Ripeto: SENSAZIONI. E ripeto anche, che sono alquanto felice che invece in molti non la pensino come me.
    Inoltre, per quanto non sia una persona eccessivamente modesta, posso assicurarle che so mettermi in gioco e che di conseguenza non è da me “inacidirmi” per così poco…grazie comunque per il suo interessamento alla mia salute.

    Per Karlovic 80:

    In effetti, e me ne prendo in parte la responsabilità avendo postato per primo il mio commento, la vittoria del serbo sembrerebbe passata in secondo piano.
    Leggendo però con più attenzione i commenti (il mio per primo) non c’è una sola persona che non abbia detto che il serbo abbia MERITATO a pieno di vincere il torneo e che il suo tennis sia di altissimo spessore.
    Gli stessi articoli di Ubaldo e Rino mi sembra che abbiano esaltato notevolmente il suo gioco e la sua caparbietà.

  37. nuto1970 scrive:

    Per favore, evitiamo le classificazioni caratteriali per etnia, che coi tempi che corrono…
    Sinceramente gli occhi di Nole non mi parevano significare altro che un ottimo giocatore di vent’anni pieno di grinta e carico di sano spirito competitivo. Il che non gli ha impedito di applaudire alcuni colpi dell’avversario e di regalare la racchetta usata per vincere il suo primo slam ad un pubblico che, sia oggi che in semi, tifava nettamente per l’avversario. Non ho visto nessun gesto antipatico (come ad esempio quella specie di “vaffa” molto poco galante regalato da re roger a Karlovic, reo di aver chiuso una volee fortunata) e se ammettiamo candidamente (e giustamente, a mio avviso) la sportività di fondo di un Hewitt che urla i suoi c’mon in faccia agli avversari quando sbagliano…ma di che stiamo parlando? Non è che bisogna essere per forza glaciali come borg, il tennis grazie a dio è anche mcenroe, connors, nastase…w gli urlacci, le racchette che volano, la grinta così come la classe, l’autocontrollo e la concentrazione. Giocatori diversi, diversi stili. Ma alla fine, mi pare, Nole se ne va sempre a rete ad abbracciare l’avversario e mai ho scorto un filo di ipocrisia nel suo saluto. Mi sbaglio?

  38. luca scrive:

    @ Karlovic 80
    Mi sembra che la nuova suerficie sia piuttosto lenta.
    Probabilmente il decoturf di Flushing Meadow avrebbe avvantaggiato Tsonga; ma posso sbagliarmi.
    Nel poco che ho visto della finale, non mi sembra che Djokovic abbia manifestato atteggiamenti cattivi. A fine match, i due finalisti avevano un atteggiamento di considerazione reciproca. Almeno, così mi è parso.
    Certo è che il serbo ha una pur vaga somiglianza con…..Eminem, rapper di Motown ( = Detroit )………. turistica cittadina del Michigan (????????)
    Comunque, un tennista di colore talentato col fisico di Tsonga è in grado di polverizzare chiunque. I nuovi attrezzi hanno indirizzato il tennis.
    Vorrei vedere Tsonga al suo massimo ai prossimi Us Open

  39. Margherita scrive:

    @Karlovic:
    stavo soltando riportando un commento di Commentucci, e con il quale mi trovo perfettamente d’accordo, che allego nuovamente qui di seguito.

    ‘Caro Michele, hai ragione. Tuttavia, senza voler difendere i comportamenti antipatici dei genitori del serbo, o gli stessi atteggiamenti, di cupa ferocia, che trasparivano da Nole, bisogna rammentare che ognuno è figlio del proprio spazio e del proprio tempo. E crescere nella serena Francia (multietnica e sostanzialmente tollerante, nonostante le banlieu) o nella felice Svizzera, non è uguale a nascere e crescere nella Serbia degli anni ‘80-90. E questo in parte ne giustifica i comportamenti, a mio avviso.’

    Nessuno vuole fare passare la vittoria di Nole in secondo piano, io compresa! mi sembra che siamo tutti d’accordo sul fatto che sia una vittoria molto meritata e che ha giocato molto bene, soprattutto di testa, durante tutto il torneo. tra l’altro lo trovo un ragazzo personaggio e non mi sta affatto antipatico (almeno fino ad oggi!).
    ma come è vero che gli antipatici antisportivi superbrat a più non posso sono sempre esistiti è anche vero che sono stati sempre ampiamente criticati. chi vivrà vedrà…ma se Nole appartiene a questa categoria (spero vivamente di no) perchè a lui le critiche dovrebbero essere risparmiate???

  40. roberto p. scrive:

    Non mi è sembrato così inopportuno nè Nole, nè la sua famiglia; devo però ammettere che non sono un osservatore così attento.
    Certo è che nel primo set mi sono divertito molto e nei successivi abbastanza. Credo che Djoker abbia vinto meritatamente il torneo.
    E’ stato molto interessante vedere un giocatore di 20 anni con la responsabilità dei favori del pronostico nella finale di uno slam, forse questo può spiegare la gestualità, sicuramente quell’accenno di guai muscolari.
    Come sarà stato per Federer negli ultimi 4 anni? un inferno non ho dubbi.
    Negli anni ‘70 ‘80 e anche in tempi più recenti mi sembra comunque di aver visto ben di peggio quanto ad atteggiamenti e a linguaggio del corpo ( o anche solo a linguaggio vero e proprio ) eppure molti tennisti “antipatici” o “maleducati” erano formidabili.
    Bravo Nole.

  41. IRAKLI LABADZE scrive:

    x Michele Fimiani

    ok ,nessun problema,buon lavoro

    colgo occasione x chiedere se sia prevista l’uscita del post di Bisti sulla programmazione streaming di vina del mar,ammesso ci sia

  42. max scrive:

    penso che il mondo stia impazzendo!!!!! il fatto che qualcuno preferisca il comportamento dei clan federer e nadal (lo zio toni spessissimo applaude i bei punti degli avversari) significherebbe che ci si sia inscialbiti?? se permettete l’essere bravi e vincenti non c’entra nulla con l’educazione. quest’ultima purtroppo non la vendono al supermercato o te l’hanno insegnata o ne sei sprovvisto. ed io personalmente potrei tifare anche per un maleducato (o per il figlio/a di una famiglia non educata) ma con questi non ci uscirei a cena… può piacermi il loro tennis ma non i loro comportamenti. tennis e educazione non devono per forza andare a braccetto, quindi un tifoso di djokovic (o della sharapova) continuino pure a magnificarne le gesta (che sono eccezionali) ma per favore evitino di provare a convincerci del loro savoir faire….

  43. ye scrive:

    BRavo tsonga

  44. xmasJVB scrive:

    x Michele Fimiani
    scusi Sig. Michele, Lei ha mai praticato sport agonistico??
    Se la risposta è si, provi a rendersi conto di cosa potrebbe voler dire, affrontare da ventenne una finale di slam da favorito, ed aver la responsabilità di far felice un Paese.
    Se la risposta è no, ok, certe emozioni non si possono capire.
    A me l’atteggiamento di Nole piace da morire, molto di più di quello di mr. Perfect Federer, che cmq ammiro in maniera smodata.
    Ho la fortuna di non tifare per nessuno, forse per quello che riesco a godermi solo il gioco, e da oggi, speriamo di aver trovato chi possa contrastare il duopolio di Nadal e Roger.
    Saluti a tutti gli appassionati, e W gli occhi di Nole!!!

  45. Karlovic 80 scrive:

    @ Margherita.
    ……..anche Tipsarevic,Ancic,Ljubicic,Karlovic,Cilic,e altri sono nati e cresciuti nell’ex Jugoslavia,ma si comportano in modo corretto in campo.
    Da come ho capito:ex Jugoslavo=cupo,antipatico,antisportivo,feroce(o sbaglio?)Come dire:Campania=Camorra e Monnezza(Io sono Salernitano).
    E’ solo simpatia o antipatia personale,non tiriamo in ballo le varie etnie(come affermava anto).E adesso parliamo solo di tennis.
    @ Luca.
    E’ vero il Plexicushion è risultato molto lento,ma il Francese per quel poco che ha giocato sul DecoTurf(New Haven,US Open,Pechino nel 2007)le ha sempre prese di santa ragione,causa anche gli infortuni.

  46. Matteo scrive:

    MAX AVRO’ ESAGERATO COL TERMINE INSCIALBITO però non mi puoi dire che il clan di Nole elo stesso serbo fossero così esagerati nei loro atteggiamenti da prendersi tutte queste critiche. In più c’era il tifo genuino dei due fratelli minori che ad ogni punto del serbo saltavano in piedi ma niente più. Io non sono per nulla un tifoso di Novak, mi limito a guardare quando posso questo grandissimo sport, visto che lo pratico da un bel pò amatorialmente, facendo il tifo solo per gli italiani. Ovviamente i grandi punti fatti dai campioni mi esaltano cmq dai….smorziamola sta polemica! oggi poi nei discorsi celebrativi finali c’erano ampi cenni d’intesa tra i due giocatori. Son contento che dopo qualche anno non ci sia stata una finale con il n. 1 o il n. 2 del mondo.

  47. marino scrive:

    a meno che djokovic non soffra di sdoppiamento della personalità (tutto può essere) io credo che il suo atteggiamento sia in campo (feroce) che fuori (goliardico e gioviale) tradisca una giovane età e la voglia di essere protagonista.
    non sono certo che se avesse perso sarebbe stato meno sportivo. in genere lui abbraccia tutti dall’altro lato della rete, anche quando perde.
    è vero, ha troppi genitori, troppi fratelli, troppa adidas, troppo quadrato attorno a lui.
    io direi di fare una valutazione su corsa lunga.
    se è intelligente avrà modo di addrizzare la rotta e farsi valere senza l’ansia di doverlo dimostrare. viceversa michele potrà bonariamente tuonare “ve l’avevo detto, io!” ;-)

  48. Michele Fimiani scrive:

    Per xmasJVB:

    caro xmasJVB (viene difficile rivolgersi ad un tale “codice”…), la risposta alla sua domanda è no. Difatti per motivi di salute non ho mai praticato sport a livello agonistico.
    Ciò non implica che non possa parmettermi di commentare ciò che vedo e ciò che non mi piace.
    Anche io ho la fortuna di non tifare, pur avendo preferenze ben precise, e proprio per questo distacco mi sento di poter dire che le mie opinioni possono essere discutibili, ma non certo faziose.
    Credo che le sue idee siano assolutamente rispettabili, anche se però, potendo fare un confronto e pur non avendo mai provato la sensazione di giocare una finale di Slam (complimenti a lei se invece ha avuto di modo di sperimentare tale esperienza), ho apprezzato molto di più gli atteggiamenti di Nadal e Federer nelle loro prime vittorie a Parigi e Londra: erano sempre ragazzi giovanissimi e stavano raggiungendo lo stesso traguardo di Nole… Evidentemente non è un “must” vivere certe circostanze nella maniera a cui lei fa riferimento.
    Detto questo, ripetendo che la sua posizione è comunque più che lecita, mi riprometto di non mettere più bocca in tale discussione, visto che il mio commento iniziale, il quale non voleva assolutamente agitare in tal modo le acque, ha alzato un polverone ed una polemica forse eccessivi, dei quali mi scuso con tutti.

  49. Margherita scrive:

    @Karlovic 80
    scusa, visto che li hai nominati proprio tutti, ti sei scordato di citare Ivanovic e Jankovic (imperdonabile!), che sono, direi, un modello di buon comportamento in campo. oltre che di bravura e professionalità.
    lungi da me tirare in ballo le etnie. si faceva solo riferimento ad una pesante e difficilissima situazione storica e a quelli che ne sono stati pesantemente coinvolti. fine.
    ma, come dici tu, torniamo a parlare di tennis.
    un saluto

  50. xmasJVB scrive:

    Bene Sig. Fimiani, ha fatto benissimo a scusarsi…..ehehehe, scherzo naturalmente.
    No, non ho mai fatto finali dello slam, purtroppo il tennis è lo sport che mi diverte di più di quelli da me praticati, ma son troppo brocco anche per diventare 4/5.
    Cmq, ribadisco la mia simpatia per Nole, ma Tsonga non è da meno, e, con un fisico come il suo credo che anche se non avesse fatto il tennista, avrebbe fatto sfracelli in qualsiasi altro sport, compreso il curling.
    Andrea Robotti, Gallarate

  51. tilden scrive:

    A me i due ultrasettantenni che cantano “Bongo Bongo” mettono un’inifnità tristezza e malinconia. Non riesco proprio a capire come Fimiani li possa apprezzare e mi creda nelle elkecronache sia inglesi che francesi che tedesche cose del genere non se le sognano nemmeno

  52. max scrive:

    matteo ma quali critiche (almeno da parte mia). è una semplice constatazione poi uno si comporta come vuole e come gli hanno insegnato… certo è che se piatti nonostante abbia sempre detto che djokovic diventerà il nr 1 ha preferito non allenarlo per via del clan che lo circonda qualcosa vorrà pur dire considerando poi che noi parliamo per impressioni televisive mentre piatti ci ha avuto a che fare…..

  53. Ros scrive:

    VOGLIO IL GIANNI,TUTTA LA VITA!

  54. marco.napo scrive:

    alla fine malgrado un ottima finale tra due giovani talenti si discute sempre di federer o di nadal ovvero i grandi assenti.
    djoker ha giocato un tennis solido e concreto ,regolare e senza strafare ha fatto lentamente scemare la forza e la concentrazione di tsonga che mi è parso un po debole se preso sulla regolarita e sul lato del rovescio specialmente in risposta alla battuta.
    detto questo djoker assomigliava davvero all’antagonista di batman con i suoi occhi spiritati ,preso dal sacro furore della battaglia .
    ma a parte questo dobbiamo inscenare un processo?
    salutiamo i nuovi venuti come aria fresca nel tennis ,sopratutto perche hanno un gioco o repertorio vario e divertente ,non ancora serve e volley ma abbastanza completo.
    un saludos

    p.s. mi fa piacere constatare come nadal non sia quel “burino” o troglodita spesso cosi dipinto su questo blog .
    vi siete accorti che è un personaggio semplice e sportivo ,molto diverso da come appare nel suo modo di giocare .
    infine sento dire che federer sia moscio!! ma guarda è bastata una sconfitta…………

  55. Michele Fimiani scrive:

    Per Tilden;

    se negli altri paesi certe cose in cabina di cronaca non succedono…peggio per loro!
    Credo che Rino e Gianni abbiano inventato uno stile di fare la telecronaca, uno stile spesso imitato, non solo nel tennis, in quanto apprezzato dai piu’.
    Hanno capito che il non prendersi sul serio, unito ad una infinita competenza e’ la formula vincente.
    Mi sono mancate le loro telecronache, come mi mancano sempre quando da qualche anno Eurosport si e’ impossessato di 3 Slam su 4.
    Sono un valore aggiunto al gia’ meraviglioso spettacolo del tennis.
    Hanno “allevato” migliaia di appassionati avvicinandoli a questo sport con il loro modo di essere e di commentare i fatti.
    Irraggiungibili.

  56. leonardo scrive:

    OLM:
    Un appunto su Federer. Non so perche’ ma le sue sconfitte mi lasciano sempre il retrogusto del non-tentato, del non-fatto. Si decidera’ una volta tanto a perdere al 100%, dopo averle provate tutte? Mannaggia, nelle giornate no sembra un bue che va al macello.

    PER OLM:

    Semplice: Federer al 100% non può perdere

  57. pibla scrive:

    La penso esattamente come Michele, anzi sono colpito per la chiarezza usata nel suo post iniziale che ha magnificamente sintetizzato tutto il disagio che ho provato guardando Nole ed il suo clan durante tutto l’incontro, quelle di Roberto e di Giorgio sono interessanti e doverose precisazioni, ma di mere precisazioni trattasi che, a mio avviso, non cambiano di una virgola la bontà del ragionamento di Michele.

  58. Matteo scrive:

    Max.
    Certo sicuramente Riccardo Piatti ne sa sicuramente più di tutti noi io voglio credere che lui lo abbia lasciato per altri motivi no perchè il clan lo abbia portato a decidere di andarsene e cmq anche questo potrebbe essere am non ci vedo niente di scandaloso. Non credo si siano lasciati in malo modo. Ripeto che quando guardo la tv e vedo Novak giocare non mi sembra che il suo box sia così disgustoso come qualcuno lo dipinge. Tutto qua. Cmq come dici te Piatti ne sa ovviamente molto più di me e te.

  59. stefano grazia scrive:

    NON SONO ANCORA RIUSCITO A VEDERE LA FINALE: ero sul campo ad allenare mio figlio (non avendo ancora il televisore installato non avevo voglia di vedermelo in Clinica o al Club e ho preferito andarmene poi al mare) E ALLORA PERCHE’ INTERVENGO NELLA DIATRIBA SOLLEVATA DA MICHELE? ma perche’ sono sempre intervenuto a difesa del concetto che se lo sport e’ metafora della guerra (oltre che combattimento contro se stessi) allora ogni comportamento che non sia fregare e’ lecito,inclusa l’intimidazione (coglione io se mi faccio poi intimidire). Ovviamente diverso e’ il discorso se gioco col mio amico Ciccio palla o se faccio la finale degli Ausdsiue open di fronte a 30.000 spettatori. Direi che Marino abbia colto l’essenza quando ha scritto:
    a meno che djokovic non soffra di sdoppiamento della personalità (tutto può essere) io credo che il suo atteggiamento sia in campo (feroce) che fuori (goliardico e gioviale) tradisca una giovane età e la voglia di essere protagonista.
    INFATTI VORREI RICORDARE A MICHELE CHE TUTTO SOMMATO DJOKOVIC UNA FINALE,A NY, L’HA PERSA E POI SI E’ COMPORTATO PERFETTAMENTE DOPO, da vero sportivo. E che comunque Djokovic e’ da un po’ che c’e’ e nessuno aveva mai notato questo atteggiamento cosi’ antipatico (ripeto non l’ho visto ma faccio fatica a credere che fosse poi cosi’ tanto diverso dalle altre volte: magari eravamo noi che lo guardavamo questa volta con occhi diversi…) Poi la tensione del favorito e il fatto di avere il tifo contro magari han fatto il resto… Hai fatto benissimo a scrivere le tue sensazioni e han fatto benissimo, compreso De Robertis, tutti a risponderti…soprattutto,secondo me, chi ha ravvisato l’onesta’ di fondo di Hewitt e cioe’ Nuto, del quale mi era piaciuta molto anche la presentazione di Djokovic prima della finale in sede di pronostico… Questa volta non sono d’accordo con max: l’agonismo in campo non deve essere scambiato per maleducazione e c’e’ differenza fra il fare la faccia da matto (che dire di Tipsarevic allora?) o augurare un cancro al proprio avversario…del resto a me non piace l’estetica gestuale di Nadal, ragazzo probabilmente splendido ma che gioisce in una maniera cupa contorta e involuta (e’ una mia sensazione) mentre non trovo nulla di raccappricciante negi C’MON!!! del Canguro Mannaro o negli ALLEZ JU!!! della Henin (come,ahime’ loro, tutti i lettori di vecchia data di questo blog sanno a loro spese)
    Quanto all’educazione ci andrei piano…io ho letto che Piatti avrebbe rinunciato a Djoko piu’ per fedelta’/senso di lealta’ a Ljubcic che era arrivato prima (e che era comunque ancvora numero 3) che per altro e mi sembra di aver letto sempre sulla sua rubrica su Tennis italiano che la famiglia di Djokovic, a sentir lui, non ha mai sbagliato un colpo… Sempre sull’educazione e sull’etnie,con tutto che i discorsi fatti possono essere anche accettabili, occhio alle banali generalizzazioni: mi ricordo che il nostro Adriano qualche volta e’ perfino salito sugli spalti a regolare i conti con qualche tifoso scalmanato … per noi magari aveva ragione ma per un osservatore straniero magari no, sarebbe stato l’ennesimo caso d’italiano maleducato e dal sangue caliente… Djokovic e’ lo stesso che viene chiamato The Djoker e che fa le imitazioni a fine partita, un simpaticone fino all’altro ieri … certo, messo di fianco alla solarita’ di Cassius Jo lui sembra un Principe delle Tenebre, col mantello di non ci lasciamo suggestionare troppo anche noi da quell’ombroso del Lombroso?
    Ma la rabbia agonistica … quella non puo’ essere peccato e se vuol vincere a Parigi, che val bene una messa, farebbe bene anche Federer a tirarla fuori, come si auspicava anche Wilanders…la sua sacrale e aristocratica immagine non ne verrebbe scalfita: del resto anche lui di tanto in tanto si lascia ancora andare…

  60. andrew scrive:

    scusa Stefano se rompo ancora con la mia personale polemica su sharapov…

    io sono d’accordo con te sulla metafora sport-guerra, modo non-violento di sfogare atavici moti interiori di potere sull’altro…

    Ma anche e proprio nella metafora della guerra, che nei secoli l’uomo ha provato a regolare con norme “umane”, vi sono gesti che non sono accettabili…

    e yuri sharapov (scritto in minuscolo) voleva proprio dire di “non fare prigionieri”….

  61. max scrive:

    no stefano il vero problema è stata la famiglia….che però in compenso ha fatto tutti i passi giusti nel corso della carriera del figlio cosa che ancora una volta cancella ogni pensiero sulla possibile relazione tra il carattere, l’educazione e la vittoria. si può vincere con ogni carattere ed educazione, l’importante è lavorare molto, bene e fin da subito (tecnicamente e fisicamente come ha fatto djoko). io potendo scegliere preferirei un campione educato ma questo è de gustibus….

  62. pibla scrive:

    Chiamiamo le cose colo loro nome, non mi sembra che i più abbiano detto che il box di Nole fosse disgustoso, bensì che tutta quella esasperata esaltazione creava in parecchi telespettatori un senso di fastidio e di disagio, è solo una questione di differenti sensiblità, nulla di eccezionale però è giusto sottolinearlo.
    A Stefano poi dico che sono rimasto tanto più colpito proprio perché Djoko l’avevo visto sempre più tranquillo e meno esagitato di così, è ovvio che spero tutto ciò sia dovuto all’estrema importanza dell’evento e non sia invece il segno di un’evoluzione-involuzione caratteriale di chi sta uscendo dalla giovinezza e sta prendendo confidenza con l’ambiente.
    Il suo box invece a me non piace proprio c’è poco da fare, a uno non piace una cosa ad un altro non ne piace un’altra, de gustibus….

  63. fulvio scrive:

    Piatti con Novak si comportò da vero signore.ci fu un momento nel quale Nole chiese a Riccardo se poteva allenarlo da solo perchè riteneva che solo cosi potesse far un salto di qualità,ma in quei momenti Piatti aveva e stava realizzando il sogno della sua vita,aveva portato Ivan al n° 3 delle classifiche mondiali e non se la senti di mollarlo dopo anni e anni di veri sacrfici,poi mettiamoci anche che il rapporto de Novak con Salva Sosa il preparatore atletico di Ivan e Nole,on era tra i migliori ,ecco cosi spiegata la conclusione del loro rapporto,con la consapevolezza che Riccardo sapeva cosa poteva dare in futuro il talento di Dioko,a malincuore disse di cercare una sistemazione che sarebbe stata la migliore per lui!

  64. stefano grazia scrive:

    Ho visto solo gli hi-lites (scritto all’americana) e ho visto ben poco…nulla di diverso dalla solita gamma di esternazioni di giubilo o di rabbia… Anche il Box di Djokovic: mi sembravano tutti belli allegri (non ho visto il primo set): ovviamente esultavano ad ogni punto, i Djokoviciani ad ogni punto di Nole, gli Tsonghiani ad ogni p[unto di Cassius Jo…sembrava Ivanisevic-Rafter quando anche Wimbledon fu trasformata in corrida dai tifosi… Vista da fuori, in palestra, guardando gli hi-lites mentre facevo jogging sul powerjog, mi e’ sembrato tutto molto bello, molto pathos e molto epos, sara’ che chiunque avesse vinto mi stava simpatico (non essendoci piu’ Federer…)…Boh, io sono e resto dell’idea che un po’ di sano fragore sia preferibile all’asetticismo dei match in gesti bianchi che piacevano tanto ad Oddo e comunque alla fine Djokovic e’ stato siumpatico e commovente: certo,aveva vinto ed e’ piu’ facile ma a NY aveva perso ed era stato bravo lo stesso… Comunque, ripeto, non conosco i Djokovic e non ci ho mai fatto troppo caso. Del resto temo che qualcuno,da fuori, magari potrebbe aver da ridire anche sui Mad Max o sui Grazia e senza conoscerli magari potrebbe anche sbagliarsi e quindi, max mad, stiamo attenti anche noi: se giudichiamo Djokovic maleducato non se ne salva piu’ nessuno…ma come, fino all’altro ieri era quel simpaticone di Nole, si, un po’ sbruffone come quando disse che aveva dominato Nadal dopo averci perso in 3 sets (ma quello ci sta, e’ l’arroganza del predestinato)…Senza andare a cercare i paragoni coi campioni di calcio,di NBA o NFL, ma anche nel tennis mi sembra ci sia e ci sia stato (ah,i favolosi anni 70…) ben di peggio … (ci e’ rimasto solo il golf ma anche quel ‘gran maleducato’ di Tiger Woods quando la mette in buca fa yes col pugno chiuso!!!)
    Boh, io resto dell’idea che ci facciamo troppi problemi…E se li lasciassimo giocare in pace?

  65. Monique Filippella scrive:

    Anche io, come Michele, ho trovato un po’ eccessive le reazioni di Djokovic, ma soprattutto quelle del suo box. Leggendo spesso opinioni più autorevoli della mia nella stampa estera, mi sono imbattuta in questo commento del giornalista canadese Paul Roux, cronista di “La Presse”, sulla famiglia di Novak, che rispecchia in pieno il mio pensiero. Vi metto il link alla rassegna stampa estera: http://www.blogquotidiani.net/tennis/?page_id=1217#lfd Certo, se il tennis fosse soltanto “tecnica e sudore”, la richiesta di Stefano di lasciare i giocatori in pace ed ammirare soltanto il loro gioco sarebbe accettabilissima. Ma ci sono molti più argomenti in gioco. I campioni sportivi, in quanto altamente mediatizzati, hanno, oltre alle pressioni strettamente legate alla loro carriera, quelle che derivano loro proprio dall’essere personaggi pubblici. I più giovani si immedesimano in loro, seguono il loro esempio, nel bene e nel male. Il grande Campione, oltre ad eccellere nella sua disciplina, si assume anche una responsabilità di modello. Rimanendo nel Tennis, attualmente, sia Federer che Nadal (per non parlare di Roddick o Blake, tanto per citare altri esempi di grande sportività) si sono fatti carico di questa responsabilità, pur se in modi e con esternazioni diverse. Djokovic ha sicuramente dimostrato di avere la stoffa del campione. Deve forse fare ancora un passettino per maturare e far emergere il fuoriclasse che si intravede.

  66. roberto p. scrive:

    oltre ad essere, come spesso mi accade, completamente d’accordo con Stefano, devo sottolineare che il sig. A-Rod non sempre è impeccabile;
    detto ciò ognuno ha le proprie teorie, anche all’estero.
    aggiungo che al contrario di quello che trovo di solito in questo blog l’argomento in oggetto mi pare decisamente stucchevole.

  67. stefano grazia scrive:

    Dal sito riportato da Monique:
    “Che i fratelli ammirino il fratello maggiore, è normale! Ma è necessario saltare in piedi tutti insieme dopo ogni punto vincente, con il pugno rabbioso? E le quattro T-shirt che sfoggiano ciascuna una lettera del soprannome di Novak, non è NOLE, è NULLA!”

    Monique, Pibla,Michele fimiani & Altri…MA DAVVERO ALLA FINE CI SI RIDUCE A CRITICARE I DJOKOVIC PER QUESTO???? A DAR LORO DEI MALEDUCATI SE NON PEGGIO perche’ esultano ad ogni punto?
    Massi’, lo farei anch’io, sarei un maleducato anch’io, con la mia laurea,tutte le mie letture, il mio background sportivo e culturale … Non ci vedo nulla di male, nulla di arrogante … E’ tutto inserito in un contesto: il primo Grande Slam, la Gioia di esserci,di avercela fatta…Diverso certo e’ esultare in una partita fra amatori ma anche in un Challenger o in un Master (a meno che non sia il tuo primo torneo vinto in assoluto… A me l’OLE’ per un gran colpo di mio figlio scappa anche adesso e non ha alcun significativoi dispregiativo nei confronti dell’avversario ma solo incitazione per il mio preferito,in questo caso anche mio figlio…non avessi preferiti,farei un OLE’ ai colpi piu’ spettacolari dell’uno o dell’altro ma se tifo per qualcuno e a maggior ragione quel qualcuno e’ mio figlio, perche’ dovrei essere ipocrita e fingere? L’Ole’ lo faccio solo per mio figlio, all’altro batto le mani solo se fa un colpo davvero spettacolare e poi lo applaudo, lo a\bbraccio,gli offro da bere e da mangiare MA ALLA FINE. Prima, io spero che vinca mio figlio. Mi dispiace,non fingo.
    Parlavo di questa diffusa sensazione sul blog a proposito di Djokovic col Preside della Scuola Italiana di Lagos, preside che e’ un accannito tennista veterano, gran combattente, vincitore di tornei e famoso per la sua cattiveria agonistica… Mi diceva che secondo lui chi criticava l’atteggiamento di Djokovic non aveva capito nulla e non teneva conto del fatto che tutto lo stadio era a favore di Tsonga e che quindi questo avrebbe eventualmente influito sulla a volte esagerata ostentazione dell’entusiasmo (IN YOUR FACE!!!!) Il Preside si diceva, comparandosi al Djoker ed essendoci passato diverse volte essendo lui sempre il favorito nei vari tornei che gioca ed avendo quindi sempre e comunque il tifo contro, che Djokovic doveva essersi sentito amareggiato: che cosa aveva fatto lui per meritarsi il tifo contro? A NY aveva ancora avuto il tifo contro…Qui uguale… Da li’ la trasformazione che a lui, al Preside Agonista, e’ molto piaciuta. Ma il Preside TIFAVA gia’ prima del match per Tsonga…ecco,io credo che dipenda tutto da questo: da per chi tifiamo, da a chi vanno le nostre simpatie istintive ed epidermiche, da quel complesso miscuglio di sensazioni per cui ad Ubaldo piace l’Ivanovic e quindi non gli piacciono gli ALLEZ JU! della Henin salvo poi scoprire che Ana,secondo altri e fra questi perfino Angelica, fa di peggio e disturba coi piedi al momento del servizio mentre a me che tifo Federer ed Henin, finisco per sperare che Nadal e Serena vengano fatto fuori prima da chiunque capiti perche’ nel mio intimo ho sempre la convinzione che gli altri due siano gli unici che possono davvero batterli e devo usare il raziocinio per non ingigantire i loro difettucci di gestualita’ o di comportamento e non farmeli apparire antipatici, che tutto sommato sono da ammirare, uno per il suyo impegno e sportivita’ e l’altra perche’ ha una sua vita oltre il tennis,se vogliamo….
    Insomma, temo che il problema, se problema c’e', sia molto spesso (o troppo spesso) negli occhi di chi guarda… domenica erano tutti innamorati della favola di Tsonga e puo’ darsi che il comportamento di Djokovic sia apparso un po’ troppo sopra le righer a chi avrebbe voluto a tutti i costi che a vincere fosse Cassius jo…

  68. angelica scrive:

    Stefano ti ringrazio per avermi spesso nei tuoi pensieri. :D
    Solo una precisazione per quel che riguarda Ana Ivanovic, il ‘disturbo’ causato dal il rumore delle scarpe lo ha detto la Hantucova, non io. E si che avrei voluto perche’ allora significava che avevo giocato la semi di uno Slam! :P
    Mi sono, invece, solo limitata riportare delle impressioni sul suo modo di fare , diventato un po’ piu’ da star. Mentre non era cosi’ solo un anno fa.

    Pero’ per non deluderti (non potrei mai perdonarmi se ti dessi una delusione tale), ti aggiungo anche che sempre nell’ultimo anno, sono aumentati notevolmente suoi Ajde e Com’on.
    Ne fa talmente tanti in campo, che c’e’ chi incomincia a scherzare imitandola nei gesti comuni ed aggiungendo Com’on ad ogni frase:
    tipo ‘Oh c’e’ il succo d’arancio a colazione. Com’ On!’
    ‘C’e anche la macedonia di frutta. Ajde!’.
    ‘Tra un ora mi vado ad allenare. Com’on!’
    Insomma la prendono un po’ in giro.

    Per quel che riguarda il comportamento generale in campo, a me danno fastidio non i Com’on o gli Alez dopo un gran punto e magari anche importante. Ci mancherebbe altro!
    A me non piacciano gli atteggiamenti plateali, quando poi il punteggio non lo richiede oppure su palesi errori dell’avversaria.

    A Mosca c’e’ stata una partita fra Zvonareva e la Safina, che probabilmente si trovano cordialmente antipatiche, visto che dal primo punto non fecero altro che urlarsi Vamos e Com’on (nemmeno un Davai! e si che sono due russe). Se lo sono urlate su bei punti e su errori anche con palle fuori di 3 metri. Su un errore della Safina, la Zvonareva prima ha rischiato le corde vocali tanto ha urlato forte. Poi si e’ girata ha fatto un passo. Si e’ fermata e si e’ messa a ridere scuotendo la testa come per dire ‘ma che stiamo facendo?

    Una sola cosa invece ci tengo a ribadire, su cui credo non ci troveremo mai in accordo: per me non e’ necessario conoscere qualcuno per poterne stigmatizzare i comportamenti non educati.
    Mentre tu spesso hai affermato che se prima non ci vai a cena e non lo consci non lo si puo’ criticare.
    Non ho bisogno di andare a cena con il tuo idolo Sharapov per dire che il suo gesto e’ stato di cattivo gusto. E non mi sento ipocrita se lo stigmatizzo.

  69. Ros scrive:

    Come già detto,è una questione di gusto personale.
    Però onestamente sentire la mamma di Djokovic dire aver pregato (Foxsport.com) perchè Federer sentisse ancora i postumi della malattia,che il Re è morto,lunga vita al nuovo Re,il padre quasi fare il medio alla tribuna francese vicina,i fratelli già da piccoli col pugnetto sul cuore a me vien tristezza. Ma proprio tanta. Ed è un peccato,perchè Nole è un campione.

  70. Anakyn scrive:

    E’ vero che è un argomento un pò frivolo, ma per alleggerire va bene quindi dico anch’io la mia, limitandomi a titolo d’esempio a Djokovic e Nadal: lo spagnolo è probabilmente più plateale nei gesti, ma personalmente lo “sopporto” senza particolare fastidio perchè si vede che deriva da una carica naturale, istintiva; il serbo sinceramente mi risulta un tantino antipatico proprio perchè il suo “repertorio” d’esultanze varie sembra costruito a tavolino, per catturare il pubblico… specialmente quel battersi il cuore, che tanto mi ricorda lo spirito ultranazionalistico spesso esibito all’eccesso da sportivi provenienti dall’ex-yugoslavia.
    Ricordo ad esempio l’atteggiamento della nazionale serba di pallavolo, che pur fra le varie discipline sportive è modello di una certa sobrietà: parevano persino ridicoli.

    Questo battersi il petto col pugnetto, mi perdoneranno il buon Djoko, la sua famiglia ed i suoi fans, mi ricorda più i gesti dei primati che un’espressione di carica agonistica.
    Si rilassasse un attimo…

  71. stefano grazia scrive:

    Angelica,sei grande…spero che un giorno conoscerai Yuri e potrai cambiare idea (e magari,dopo esserci uscito a cena, la cambiero’ anch’io e continueremo a non trovarxci d’accordo…SCHERZO!!!!)… I gesto e’ di cattivo gusto,va bene. Stigmatizzarlo va bene, stroncare l’autore del gesto magari dimenticando tutto il resto mi sembra ingiusto. Vabbe’, il buffo e’ che davvero magari lo conosco e mi stara’ sulle palle in modo pazzesco…Divertente il siparietto con la Ivanovic: lei cosa fa, quando la prendono in giro? Se ci ride su anche lei, mi e’ piu’ simpatica….
    ROS: non bisognerebbe estrapolare dal contesto…dire Il re e’ morto,long live the king puo’ essere detto credendoci, puo’ essere detto con astio,puo’ essere detto ridendo perche’ c’e’ tuo figlio, puo’ essere anche detto con autoironia…Cambia tutto. del resto il fatto che lei pregasse perche’ roger stesse male la dice lkunga: anche lei crede che Federer sia ancora piu’ forte…per me potrebbe averlo detto scherzando o candidamente…Fossi stato il padre di Nole anch’io avrei sperato che Roger non si fosse ripreso del tutto, e mica perche’ voglio male a Rogewr ma perche’ avrei voluto che almeno una volta, almeno uno slam, lo potesse vincere mio figlio, che si fa presto a dire che ne vincera’ tanti, lo dicevano anche di Chang o di Roddick e poi non sai mai cosa ti puo’ succedere…Quanti wimbledon avrebbe dovuto vincere Ivanisevic? Eddai, per una volta,Roger, ammalati… Mi sembra normale,per una Mamma…
    Poi e’ chiaro: dipende da come l’ha detto. Se l’ha fatto con Spocchia, Protervia, Acidita’…ti do ragione. Altrimenti no.

  72. stefano grazia scrive:

    Guarda,Anakyn, che lo faceva anche Andre Agassi, di battersi il petto con il pugnetto…me lo ricordo bene, per un certo periodo se lo batteva anche lui…E anche Jonah Lomu e Tanu Umaga, due dei piu’ grandi All Black di tutti i tempi, ad ogni meta segnata…

  73. stefano grazia scrive:

    E comunque abbiamo risolto il caso: al prossimo torneo ci sara’ qualcuno (magari Tipsarevic) che fara’ le imitazioni e fra queste ci sara’ quella di Djokovic esagitato, con lo sguardo da matto, il pugnetto sul cuore e 4 familiari con la scritta NOLE…e sarebbe il modo per finire il tuutto a tarallucci e vino!
    E pensare che io tra l’altro tifo nell’ordine: Henin,Federer,Gasquet,Hewitt,Donald Young e fra The Djoker e Tsonga non avrei saputo chi scegliere, mi andavan bene tutti e due…

  74. Ros scrive:

    Tipsarevic è un genio,il cui unico vezzo rimane Dostoevsky. Quindi per quanto mi riguarda è uno dei miei eroi personali..:)
    Nessuno stronca nessuno,io ho parlato di cattivo gusto e di esaltazione eccessiva secondo il mio modestissimo parere.

  75. stefano grazia scrive:

    Pero’ anche Tipsarevic se vogliamo fa delle belle faccie da matto…il buffo e’ che a vederne le foto, i tattoo e l’articolo di Castellani qualche mese fa me lo sarei immaginato un folle scatenato e invece contro federer e’ apparso vestito da ragioniere, con gli occhiali e quasi un incrocio fra Nanni Moretti e Peter Seller… Se non fosse stato per quei primi piani improvvisi che ti centravano gli occhi sbarrati da lucida follia…UN GRANDISSIMO, anche nelle interviste…
    Comunque su Wertheim (si.com) mi sa che nessuno si sia accorto dell’esaltazione eccessiva di Djokovic…non vorrei che ve ne siate accorti solo in italia…

  76. stefano grazia scrive:

    In compenso, e lo cito per ragioni di obiettivita’, Wertheim dice peste e corna del mio idolo Yuri (potrei essere anche d’accordo sull’episodio in se’(anche se per me Oracene continua a non essere il role model come Tennis Mom che invece e’ per Wertheim) ma io facevo un discorso piu’ in generale. Comunque basta, mi dichiaro sconfitto.Ma rimango della mia idea: mettiamo trroppa attenzione su cose marginali estrapolate per di piu’ da un contesto. (Magari poi veniamo a scoprire che Yuri dona milioni in beneficenza e Oracene no….)
    “Lots of you asking about Yuri Sharapov’s throat-slitting gesture. I didn’t see him because he was so well camouflaged. Seriously, it was disgusting. And stupid too. You know the cameras are going to be fixed on you: why not took a page from the Oracene Williams handbook and show some class and restraint. As with all these ugly parenting episodes, there seems to be such a cowardly element to all this, too. Dad can do what he wants and then the child is then left to go before the world’s media and try and explain the behavior.”

  77. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Ehi, avete sentito il Giornale Radio delle quattro? La famiglia Djokovic ha invaso la Croazia. La contraerea croata non ha saputo respingere il bombardamento di rovesci a due mani, e ora la famiglia Djokovic sta festeggiando con un banchetto di carni umane franco/africane.
    Ragazzi, non esageriamo. L’autoesaltazione ad ogni punto, di cui Connors e Boris fecero un (bruttissimo) rituale, perpetuato da un ragazzino di Maiorca, è al più un gesto antipatico.
    Il tennis elegante lasciamolo ad altri soggetti, quelli impenetrabili e di ghiaccio fuori, magari emotivamente fragili dentro (Edberg), ma campioni di fair play e signorilità.
    Djokovic è altra cosa, la sua famiglia e i suoi tifosi sono altra cosa. Pazienza, gioca bene lo stesso. Ci vuole, oggi, uno così. Per il resto, se volete eleganza, comprate Vogue e seguite i vecchi match di Stefan (come a volte faccio io, vecchio nostalgico).

  78. Ros scrive:

    No,no,credimi,anche negli Usa e nel Regno Unito,ma ripeto non giudico nessuno,solo non mi piace questo tipo di comportamento sportivo. Posso? :)

  79. Roberto Commentucci scrive:

    Sttefano, veramente ci hanno anche fatto un articolo sul sito di The Tennis Channel, anche se non solo su Djoko and family:

    http://www.thetennischannel.com/news/NewsDetails.aspx?newsid=3735

    Detto questo, io ribadisco la mia ammirazione per l’intrepido coraggio dei serbi, in generale.
    E’ gente che ha una forza d’animo incredibile e che sa esaltarsi in un modo fantastico. Qualche post fa Anakyn parlava della squadra di volley. Beh, quelli sono stati giocatori che hanno estratto da loro stessi il 150% del loro potenziale.
    Insomma, anche a me ha dato un po’ fastidio l’atteggiamento di Nole e dei suoi.
    Ma sono il primo a riconoscere che se the Djoker fosse italiano domenica mattina avrei abbracciato il televisore, infranto con urla belluine la quiete condominiale e infine stappato una bottiglia di champagne, altro che lamentarmi per lo scarso fair play.

  80. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    @ Roberto Commentucci
    Completamente d’accordo.
    Non di champagne, però, la bottiglia. Basta co’ sta Francia.
    (Ma forza JoWi).

  81. Anakyn scrive:

    @ stefano grazia

    Beh, se lo faceva pure Agassi, posso solo dire “peggio per lui”, ovviamente dal mio punto di vista. Rimane un gesto a mio parere esibizionistico, indipendentemente se chi lo compie è un campione immortale o sul nascere o un brocco, e indipendentemente dallo sport.
    Possiamo fermarci anche ai giorni nostri, senza tornare troppo indietro: un altro che si batte il petto manco fosse Tarzan a caccia di Jane è Baghdatis… simpatico e frizzante finchè volete, però anche lui si desse una calmatina…

    Quando si gioca a Wimbledon però, ma magari è una mia impressione, tendono tutti ad una maggiore sobrietà… motivo in più per considerarlo il torneo principale.

  82. Anakyn scrive:

    @ Roberto

    Sì, è vero, l’autoesaltazione e l’indomito spirito ultranazionalistico hanno innescato nei pallavolisti serbi quel surplus di motivazioni che li ha portati, nonostante condizioni non particolarmente favorevoli (hanno avuto una panchina cortissima per quasi un decennio, ad esempio), a rimanere nei piani alti del volley mondiali per un periodo molto lungo.

    Diciamo che è la “faccia buona” di una medaglia il cui altro fronte indica aspetti quantomeno spiacevoli.
    Ricordo il capitano di quella grande squadra, Vladimir Grbic, dopo la finale dei mondiali ‘98, con l’Italia vittoriosa, avvolgersi nella bandiera serba e fare un giro di campo in lacrime e con sguardo allucinato… prima ho parlato di senso di ridicolo; in realtà la cosa suscita più impressione che ilarità, perchè lo spirito che ci stava sotto non credo sia molto diverso da quello che li ha spinti a trucidarsi a vicenda tra vicini di casa.
    Per fortuna era applicato allo sport, quindi piuttosto che morti, al massimo causava fischi.

    Detto questo, l’atteggiamento di un Djokovic mi pare comunque assai più moderato; se non altro, in mezzo non c’era una bandiera.

  83. stefano grazia scrive:

    aaah, ok,ci arrivo adesso…insomma qui si sta dicendo che siccome tanto sono solo canzonette (cioe’ sport,mica politica,mica la guerra, mica la patria) non vale la pena di battersi il pugno sul petto…in fondo si gioca solo per vincere un milione di dollari, soldi che noi guadagniamo normalmente col nostro lavoro di medico,ingegnere, barista, geometra, muratore,architetto ogni mese, che bisogno c’e’ di battersi il petto? In fondo gioco solo davanti a 30000 scalmanati che urlano ad ogni colpo vincente del mio avversario, che bisogno c’e’ di battersi il petto e fare C’MON o gli occhi da matti per far vedere loro che in YOUR FACE, ci sono anch’io, non mi do vinto, voglio vincere, devo trovare la rabbia agonistica…che bisogno c’e’ di battersi il petto (o di fare C’MON, ALLEZ JU!, VAMOS) visto che finisco sui giornali, sulle televisioni, sui notiziari via internet di tutto il mondo e se faccio C’MON mi tirano le pietre, se non lo faccio dicono che sono un pesce lesso e che dovrei essere piu’ cattivo…. Tanto e’ solo un gioco, giochiamo solo per partecipare… (si,noi, quelli che non si battono il petto,quelli che non ci sono riusciti…)
    Rimango anch’io dell’idea di roberto: se Djokovic fosse stato italiano saremmo tutti qui, a partire da Michele e a finire con Anakyn skywalker a inneggiare al Magnifico Guerriero Dagli Occhi Fiammeggianti (del resto non ci lamentiamo che i nostri calciatori non cantano l’inno e non si tengono la mano sul cuore come i rugbysti?) Unica eccezione, forse, il solito Bastian Contrario…Chi,Nikolic? Macche’, io…probabilmente (mi conosco, e ormai mi conoscete anche voi) se foste tutti li’ a inebriarvi di gioia, io sarei l’unico a dire: si,pero’ Tsonga mica giocava male… (ma dell’esaltazione agonistica dell’italiano Djokovic no, non mi lamenterei)

  84. Anakyn scrive:

    Veramente il mio discorso non faceva distinguo fra sport e guerra, o fra ambiti più o meno importanti: l’esibizionismo artificiale rimane sempre tale, si tenga in mano un kalashnikov (l’ho scritto giusto?) o una racchetta da tennis. Cambiano le conseguenze, mica il valore del gesto.

    In ogni caso, proprio confrontando Nadal e Djoko, io non ho mica negato la necessità, ed anche l’intrinseca bellezza, dell’atteggiamento agonistico; al contrario, ho voluto distinguere chiaramente tra l’approccio “naturale” ed istintivo, ed un altro che ad i miei occhi appare artificiale.
    In due parole, la carica di Nadal mi pare scaturita dalle viscere, e dunque per certi versi apprezzabile in quanto testimonianza di un approccio sincero e “puro” allo sport, quella di Djoko mi sembra condizionata da altri fattori, come ho cercato di spiegare sopra. E magari mi sbaglio ed è viscerale pure la sua… in parte lo è di certo.

    Chiarisco che per me non è nemmeno questione di intensità o di educazione, ma proprio di naturalezza: un “C’MON!” urlato a squarciagola dopo un punto combattutissimo che valeva un set è qualcosa di straordinariamente “bello” e sincero, sebbene non sia un gesto da gentleman. Sarei il primo a volerne sentire qualcuno in più da Federer, ad esempio. Lo svizzero, in modo uguale e contrario, si trattiene all’opposto, trattenendo dentro sè una cattiveria agonistica che certamente vive ma preferisce non esprimere in pubblico: rimane anche il suo, in un certo senso, un atteggiamento artificiale.

    Mi permetto di parlarne perchè nel mio piccolo sono situazioni che vivo spesso in prima persona, sebbene in uno sport diverso dal tennis; e sebbene mi riesca difficile trattenere occhiate di fuoco verso chi manifesta un atteggiamento aggressivo dall’altra parte della rete (da beachvolley), se l’avversario è un “warrior” naturale e non costruito, ha comunque la mia stima.

  85. Anakyn scrive:

    Solo un’aggiunta: personalmente non mi lamento affatto se i nostri nazionali non cantano l’inno, o se non si avvolgono come invasati nella bandiera italiana.
    Anzi: se vogliono cantarlo assieme, lo interpretino come un qualcosa capace di unirli sul campo, senza dare ad esso significati che vadano al di là dell’atto sportivo. Se riescono a trovare collanti comuni estranei all’inno nazionale, ben venga, e l’inno se lo canti chi vuole, a casa, davanti alla TV o allo stadio, senza obbligare il prossimo a forzare un comportamento proprio in un ambito dove la sincerità è un obbligo.

  86. stefano grazia scrive:

    Anakyn, tra l’altro devo dire che sono d’accordo con te su quasi tutto, solo che quello che dico io e’ che molto spesso e’ l’occhio di chi guarda a creare l’impressione: per esempio tu citi Nadal. Ecco Nadal, che pure stimo e rispetto, e col raziocinio e senno di poi anche di piu’… un modello che indico anche a mio figlio. Eppure, sara’ che sono tifoso di Federer (e’ arrivato prima) o sara’ l’estetica (eppure tifavo Agassi fin dall’inizio), a me non piace proprio nelle sue manifestazioni di giubilo che trovo,e l’ho scritto spesso, cupe,circonvolute,trattenute e non solari come un bel C’MON!!! di Hewitt…Che anch’io vorrei vedere di tanto in tanto uscire fuori di gioia da Federer… Pero’ gli Allez Ju! della Henion non saono certo solari ma cerebrali (io non li trovo offensivi perche’ li ritengo un’autoincitazione…ma non sara’ anche perche’ sono un suo tifoso, anzi IL suo tifoso per eccellenza?)
    poi vabbe’, a me sembra di essere abbastanza obiettivo e di dare una chance a tutti, perfino a Yuri, come forse avrai letto,il che mi ha meritato improperi un po’ da tutti… Eppoi io il match Djoko-Tsonga non l’ho nemmeno visto,solo gli Hi-lites, e allora si puo’ sapere perche’ continuo a parlare?
    ma volevo solo dire che in linea di massima il tuo penultimo post non fa una piega, o una grinza, come si dice… Ma magari per Djokovic quella e’ stata davvero una giornata un po’ particolare (e mettetici anche il tifo contro e il primo set perso…e la finale persa a NY con Federer…insomma, un po’ di pressure ce l’aveva…Se autoesaltandosi cosi’ ne e’ venuto fuori, e’ stato bravo…meglio olimpico e perdente? non credo…)

  87. Anakyn scrive:

    Sì, certo, chiaro che a secondo dell’occhio che guarda le impressioni cambiano… cambiano anche nel corso del tempo: a me Nadal faceva venire l’orticaria all’inizio, mentre ora, nonostante i suoi gesti siano rimasti gli stessi, credo di coglierci dietro uno stimolo agonistico naturale e non costruito.
    Djokovic mi fa un’impressione diversa, ma rimane un’impressione.

  88. Voortrekker Boer scrive:

    P.s i giocatori di calcio italiano l’inno lo cantano, male, ma lo cantano, Gattuso con gli occhi chiusi e Buffon come se fosse ad un raduno di Forza Nuova, però lo cantano.

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