Davis, il rebus del doppio.
E se provassimo Bracciali-Luzzi?

Il difficile rientro nel circuito di due atleti non più giovanissimi e acciaccati. Gli allettanti prize money del doppio, appannaggio di specialisti non sempre talentuosi. Una scelta che potrebbe risultare proficua sia per la squadra di Davis, sia per i due azzurri. E voi, che ne pensate?
Nelle ultime settimane, mentre tutta l’attenzione degli appassionati italiani si focalizzava sull’affare Bolelli, e sulla Coppa Davis, nel mondo del tennis minore, il circuito challenger, si sono rivisti due nostri atleti, quasi coetanei, che hanno avuto una storia ed una carriera per certi versi molto simile. Mi riferisco ai due aretini terribili del nostro tennis, Federico Luzzi, classe 1980, e Daniele Bracciali, classe 1978, che stanno faticosamente riemergendo dalla squalifica per la vicenda scommesse (ben 7 mesi il primo, tre il secondo). Bracciali, inoltre, sta anche affrontando un difficile recupero fisico, dopo una delicata operazione alla spalla destra.
Questa settimana erano entrambi nel main draw del challenger di Napoli, ma hanno fatto poca strada. Bracciali ha dato qualche segnale di risveglio, impegnando lo spagnolo Munoz de la Nava fino al tie break del terzo set, mentre Luzzi ha dimostrato di non avere ancora sufficiente fondo atletico, cedendo alla distanza a Pietro Fanucci (proprio il figlio del suo vecchio coach) dopo aver dominato la prima frazione.
Insomma, i due stanno tentando un difficile ritorno nel tennis che conta. Sia Federico che Daniele, talenti precoci e annunciati,sono state due promesse mai mantenute fino in fondo. Hanno commesso tanti errori in gioventù, hanno subito tanti infortuni, hanno entrambi la spalla malandata, continuano a pagare un carattere particolare e una motivazione al lavoro atletico altalenante. Secondo molti osservatori, sarà difficile che riescano davvero a ritagliarsi nuovamente un ruolo ad alto livello, in singolare. Bene che vada, potrebbero ritornare a giocare con continuità a livello challenger, frequentando prevalentemente il circuito italiano su terra rossa (una superficie che tra l’altro non ne esalta le caratteristiche tecniche e anzi ne evidenzia i limiti fisici e di tenuta). Un finale di carriera dignitoso, ma non esaltante.
E qui si pone la domanda: non converrebbe, a questi due giocatori, abbandonare la carriera di singolaristi, per dedicarsi esclusivamente al doppio, facendo coppia?
Molti esperti considerano ormai i tornei di doppio un retaggio del passato. L’Atp, tuttavia, non è d’accordo, e sta cercando disperatamente di dare maggiore appeal alla specialità: sono state apportate modifiche regolamentari e sono stati incrementati i prizemoney. Inoltre, il punto del doppio molto spesso finisce per decidere i match di Davis (basta pensare a dove è arrivato Israele e dove sarebbe senza i suoi fidi doppisti Erlich e Ram). Quella Davis che, nonostante la formula obsoleta, si dimostra una competizione sempre più vitale e in grado di fare grande presa sul pubblico degli appassionati. Spettacoli di folla come quelli visti nella coreografica cornice della Plaza de Toros di Madrid, nell’ultimo week-end, o ancora durante la finale dello scorso anno tra Stati Uniti e Russia a Portland, ne danno eloquente conferma.
Insomma, il doppio è ancora vivo: ad alti livelli, conferisce fama e soldi ai suoi protagonisti. Ma cosa potrebbero fare, Luzzi e Bracciali, se si specializzassero nel doppio? Con ogni probabilità, parecchio. I due aretini sono entrambi in possesso di una buonissima attitudine alla specialità.
Dedicarsi al doppio significherebbe diversi vantaggi sia sul piano economico che su quello del prestigio e dell’immagine: anzitutto, consentirebbe loro di allungare di qualche anno la carriera, data la diversa usura fisica che esso comporta (particolare non trascurabile, si effettuano la metà dei servizi rispetto a un match di singolare); permetterebbe molto probabilmente ai due toscani di entrare nel grande giro dei tornei Atp e Masters Series, sia pure nel tabellone meno prestigioso; porterebbe loro, se arrivassero ad alto livello, guadagni maggiori di quelli che si possono ottenere giocando il singolo a livello challenger; e infine, garantirebbe ai due un posto assicurato nella squadra di Davis, dando nello stesso tempo all’Italia quella coppia collaudata e affidabile che manca da tanto tempo.
Ovviamente, l’incognita è: riusciranno i nostri eroi ad arrivare nei primi 15-20 posti delle graduatorie di specialità?
Dal punto di vista strettamente tecnico, le premesse ci sarebbero. Sia Luzzi che Bracciali dispongono di un bagaglio tecnico molto buono, sicuramente non inferiore a quello dei molti doppisti “specializzati” che dominano i tabelloni Atp: basta
vedere dove sono arrivati gli israeliani Erlich e Ram citati prima, o il canadese Nestor, o l’austriaco Knowle, o il ceko Damm, o tanti altri, tutt’altro che fenomeni. Entrambi gli azzurri hanno un ottimo gioco al volo, servono in modo efficace (anche se Luzzi ha dovuto cambiare il gesto per non sollecitare troppo la spalla) sono in grado di rispondere vicino al campo, tenendo la palla bassa, e nelle schermaglie di tocco sotto rete avrebbero pochi rivali nel circuito.
Se affrontassero la loro nuova carriera svolgendo una adeguata preparazione tattica, lavorando sugli schemi di gioco e sull’affiatamento (tra l’altro si conoscono benissimo, da tanti anni, fin dai tempi delle competizioni giovanili) potrebbero scalare le graduatorie piuttosto rapidamente.
Ovviamente, dovrebbero investire un po’ di tempo per costruirsi una classifica (attualmente Luzzi è n. 835 del ranking Atp di doppio, mentre Bracciali è oltre la millesima posizione) ma questo non sarebbe un grande problema: gli organizzatori dei tanti challenger italiani sarebbero ben felici di offrire loro una wild card, specie se il loro progetto e le loro ambizioni fossero adeguatamente pubblicizzati: “Fede e Braccio, la sfida italiana alla Doubles Race” o qualcosa del genere. Uno sponsor comune, due completini uguali, e il gioco è fatto. Lo spettacolo sarebbe garantito, e in capo a pochi mesi i due potrebbero giocare le qualificazioni di doppio a livello Atp.
Facciamo ora un piccolo conto della serva. Per un quarto di finale in singolare in un challenger da 42.500 euro, come quello che si gioca a Napoli questa settimana, un giocatore percepisce 1.245 euro. E non è affatto semplice arrivarci, nei quarti di un challenger, come sa benissimo chi conosce quel circuito, in cui il livello è sempre più alto, con tanti giovani ambiziosi che sgomitano. Invece, fare una semifinale in doppio in un torneo Atp della fascia più bassa (impresa sicuramente alla portata dei nostrii) come ad esempio il torneo di Bangkok attualmente in corso di svolgimento, porta a ciascuno dei due giocatori 5.000 dollari. Quindi, anche senza cogliere risultati eccezionali, i due azzurri in doppio guadagnerebbero un pochino di più (anche considerando le maggiori spese connesse con il seguire il tour Atp) che giocando in singolare.
Se però i nostri riuscissero a salire ancora in graduatoria, e ad entrare nel giro dei Masters Series, (impresa tecnicamente alla loro portata, a parere di chi scrive), ecco che la musica cambierebbe radicalmente: per una semifinale al Foro Italico, quest’anno, un doppista si portava a casa la bellezza di 14.500 euro. Un bottino che in singolo, nei challenger, spetta solo ai vincitori, e solo nei tornei più importanti, quelli da 100.000 dollari e oltre, dove i peraltro tabelloni sono pieni di top 100, e la vita è durissima.
Insomma, non c’è dubbio che al doppio i due azzurri potrebbero farci un pensierino. E infine, Daniele Bracciali, da poco entrato a far parte del Consiglio Federale come rappresentante degli atleti, dovrebbe avere particolarmente a cuore, per la carica che ricopre, le sorti della nostra squadra di Davis, che beneficierebbe grandemente di una coppia di doppio collaudata.
Forse Corrado Barazzutti potrebbe provare a fare quattro chiacchiere con i due toscani, uno di questi giorni.
24 Settembre 2008 alle 10:25
Coppia Pirotecnica ma indubbiamente valida!
Consigliata ad un pubblico di non udenti (qualche parolona i due la dicono in campo…). Unico dubbio: Braccio hai dei problemi al servizio post operazione. Se li risolve… ok: viva il doppio aretino!
24 Settembre 2008 alle 10:31
si certo Roberto ha perfettamente ragione, solo che avrebbero dovuto farlo 2 anni fa, adesso è un po’ tardi anche se non è mai troppo tardi.
Solo per la Coppa Davis però sarebbe una soluzione che non durerebbe a lungo, ma meglio 2 anni con un doppio decente che arrangiarsi ogni volta, e poi potrebbero fare da esempio ad altri giocatori italiani in una simile situazione ma più giovani, cosi magari dopo di loro anche noi potremo scegliere tra una manciata di specialisti del doppio.
Il problema principale che vedo è solo che portando loro due in squadra si ridurrebbe la scelta dei singolaristi, visto che la squadra può essere composta solo da 4 giocatori. Se 2 non hanno la preparazione per affrontare un top 30 sulla distanza di 5 set poi Barazzutti non può più fare lo stratega come a Montecatini
ma senza dubbio sarebbe meglio cosi
almeno in questo caso di emergenza, dopo di loro però io opterei sui giovani per il doppio, ad esempio Trevisan e Lopez, che tanto giocano più o meno gli stessi tornei, che inizino a giocare il doppio gia adesso seriamente, imparerebbero pure molto, cosi entrano in squadra di Coppa Davis gia da giovani e loro maturando potrebbero nell’emergenza (se uno dei singolaristi dovesse infortunarsi o stancarsi troppo veramente) giocare veramente in singolare, e potrebbero cosi anche acclimatarsi giocando i dead rubber a punteggio acquisito …se mai ce ne saranno
una soluzione intermedia potrebbero essere Cipolla-Naso, anche loro più utili in vista di occorrenza in singolare
un altra cosa che si potrebbe fare una volta che Trevisan e Lopez avranno una classifica un po’ più decente è scogliere il team Bracciali-Luzzi e trasformarlo in due team Bracciali-Trevisan e Luzzi-Lopez cosi si avrebbe un giocatore esperto che può aiutare uno giovane, il problema sono le prospettive di guadagno che sarebbero sicuramente migliori per un Bracciali-Luzzi che si concentrasse esclusivamente sull’arrivare nei tabelloni master series di doppio
24 Settembre 2008 alle 10:35
Buona idea, forse è un po tardi per rimettersi in gioco dopo tutte le vicessitudini che hanno passato.
Anche perchè l’alternativa attuale, come si diceva, sono i challenger italiani, dove entrambi sono sopraffatti da gente più giovane, più in forma e più specializzata sulla terra.
PS: Commentucci, nel caso riescano a sfondare, chieda una percentuale per l’idea!
24 Settembre 2008 alle 10:54
impossibile…
non si può andare ad un incontro di Coppa Davis con giocatori utilizzabili solo per il doppio, a meno che non siano i Bryan, ossia punto sicuro o quasi.
Poi, non andrei a ripescare giocatori di acclarata incapacità a giocare in palcoscenici importanti, a meno che non si pensi a restare in serie B-C.
Ottima coppia invece per la Serie A del nostro campionato a squadre…
24 Settembre 2008 alle 11:03
Sicuramente ci sarebbe da divertirsi. Anche se penso che costanza, affidabilità e continuità non sarebbero il loro forte…
Che dire, già ora frequentano gli stessi tornei, e tentar non nuoce.
24 Settembre 2008 alle 11:10
Arezzo, anno 1996:
Daniele Bracciali sta giocando i campionati italiani giovanili di categoria organizzati per quell’anno al C.T.Giotto…a bordo campo il vecchio Mario Belardinelli, con lui il papà di Bertolucci…paiono due saggi, eleganti, assorti nei loro pensieri a scrutar gesta che facciono intravedere nuovi talenti.
Il grande vecchio del tennis italiano segue il match di Daniele, che ogni tanto, diciamo spesso, troppo spesso, rivolge parole di autentica tradizione orale contadina al cielo - i toscani capiscono cosa intendo - …Belardinelli osserva Bertolucci padre, e pronuncia in perfetto romanesco e tono affranto: “…sti ragazzi un’ sò educati…”
Luzzi e Bracciali in doppio:
idea interessante e senza ombra di dubbio divertente. I due potrebbero giocare indossando un completo amaranto, identico alle casacche che veste l’Arezzo Calcio, magari con dietro un numero che riporti l’anno di nascita, oppure l’età in quel momento, o il numero di vittorie riportate…da loro in coppia o dall’Arezzo in prima divisione?
Facciamo risolvere il dubbio a Barazzutti…chissà se Corrado ha ancora i loro numeri di telefono e se tenterà un approccio per suggerirgli l’idea di Roberto di formare un team fisso…
Mi associo in ogni caso all’idea di Commentucci…
Forza Arezzo da tennis!
24 Settembre 2008 alle 11:10
e se poi si fa male un singolarista? ma x piacere…..
24 Settembre 2008 alle 11:47
Da aretino sarei felicissimo però non credo che tra i due corra buon sangue…è chiaro sarebbe il miglior doppio che l’Italia potrebbe schierare vedremo proverò a parlarci..: ))
24 Settembre 2008 alle 12:05
Impraticabile per la Davis, un buon consiglio per la carriera nel circuito
24 Settembre 2008 alle 12:37
Ha ragione Stefan! Non entro nel merito della validità della coppia proposta, ma ritengo, per ragioni facilmente comprensibili, che almeno uno dei doppisti debba essere in possesso di doti fisiche, tecniche, agonistiche e caratteriali tali da poter garantire una certa tranquillità nel caso in cui, per scelta o per necessità, dovesse essere schierato in singolare.
24 Settembre 2008 alle 13:18
Non capisco perchè una coppia di doppio fissa non sia praticabile per la Davis. É vero che Bracciali e Luzzi (o qualunque altra accoppiata) non saranno mai i Bryan ma anche Seppi non mi pare Roddik. Tutto deve essere rapportato.
Le nostre prospettive attuali sul doppio sono scarse. Senza Bolelli non abbiamo neanche due singolaristi nei top 50. Non vedo il motivo per cui dovremmo portarne 3-4 in davis. L’unico motivo può essere la paura di un infortunio. Tuttavia la possibilità che avvenga un infortunio ad un singolarista durante la partita del primo giorno esiste ma è piuttosto scarsa. In ogni caso non è partita persa a tavolino, entrerebbe un doppista. Alla fine penso che a Montecatini ci avrebbero fatto più comodo un paio di specialisti piuttosto che Volandri (riserva delle riserve) e Fognini (sostituito per paura che perdesse contro il n° 400)
Per questo spero che la squadra investa (anche in prospettiva) su una coppia che ci permetta di giocarci con più tranquillità il punto in doppio (che vale quanto uno in singolare).
24 Settembre 2008 alle 13:22
noto dai commenti che si tende un po’ troppo ad andare nella direzione di minimizzare i rischi, nel senso che si pensa troppo a cosa potrebbe succedere se un singolarista si fa male
questo ragionamento potrebbe essere influenzato un po’ troppo da un modo di pensare calcistico
ricordo che nel tennis conta solo vincere e non c’è nessun pareggio
si gioca per vincere quindi e non per non perdere, bisogna quindi rischiare
inoltre se si perde non crolla il mondo, c’è sempre una seconda chance, mica ad ogni incontro uno deve essere sostituito, può succedere ma solo raramente, e allora pazienza vorrà dire che quella volta si rischia di perdere
in poche parole l’importante è schierare per ogni match i migliori giocatori e non pensare a cosa fare se uno si fa male, cosa che può capitare ma non spesso
24 Settembre 2008 alle 13:24
idea suggestiva ma impraticabile. Due doppisti in una squadra di Davis se li possono permettere gli USa che hanno i fratelli Bryan. Il recupero di Bracciali potrebbe essere un obiettivo, ora che non ci sarà Bolelli, questo sì. Luzzi doppista non è che mi abbia mai particolarmente entusiasmato, al di là della simpatica che nutro per lui
24 Settembre 2008 alle 13:27
io quindi sono a fovore della proposta di Roberto di mettere un doppio tipo Bracciali-Luzzi
basta vedere gli USA, ne Blake ne Roddick si sono mai fatti male il venerdi, il sabato possono riposarsi perché giocano fisso i fratelli Bryan pompati al massimo
24 Settembre 2008 alle 13:45
beh Ubaldo l’idea di Roberto è anche di far diventare due giocatori italiani forti nel doppio come i fratelli Bryan, e un con il talento di Bracciali non vedo perché non dovrebbe poter misurarsi con un Bryan, Nestor, Knowles, Knowle, Zimonjic, Erlich, Ram senza considerare che nel doppio conta non solo la bravura del singolo ma anche (se non di più) l’affiatamento tra i due giocatori e l’esperienza di doppio
ad esempio Bryan ha giocato un ottimo doppio con Fish anche per via della esperienza che ha, e cosi non ha lasciato l’altro come un pesce fuor d’aqua, cosa che succede spesso nei doppi improvvisati
se ci rifletti due volte non è per niente impraticabile, bisogna avere coraggio di osare, forse non proprio la prerogativa di Barazzutti
ma chi sa potrebbe sorprenderci
non c’entra con l’argomento ma sinceramente Luzzi non mi ispira tutta questa simpatia dalle storie che ho sentito, ma primo l’importante non è la simpatia ma la bravura e secondo non lo conosco quindi non tocca a me dire che tipo è
24 Settembre 2008 alle 13:50
Ho letto con attenzione il corsivo del bravissimo Roberto Commentucci, una idea affascinante ma impraticabile. E vi spiego il perchè. I due giocatori aretini, sono effettivamente dei buoni doppisti, sopratutto Bracciali, ma mancano di alcuni requisiti fondamentali che non permettono la realizzazione di questo progetto. Innanzitutto la continuità, sono giocatori molto discontinui e in una disciplina come questa del doppio è necessario che almeno uno dei due non soffra di alti e bassi clamorosi. Bracciali si allena da Fanucci, Luzzi da Castellani ed anche questo non aiuta. I due aretini poi non sono poi particolarmente amici e questo sicuramente non giova alla causa. e poi i sempre ripetuti infortuni di Luzzi, Bracciali si troverebbe a giocare una settimana si ed una no. Ed infine uno che prima di rientrare da una squalifica come Luzzi invece di allenarsi va a fare un corso di recitazione a Los Angeles, è difficile che abbia la voglia di cimentarsi nel doppio, troppo protagonista per fare il comprimario.
@Volevo chiedere a Roberto perchè non ha considerato Motti come doppista, mancino posizione intorno alla 120, doppista da una vita, credi che potrebbe essere una risorsa in chiave davis? Ciao
24 Settembre 2008 alle 13:55
Totalmente d’accordo con Roberto. Naturalmente un rischio, in caso d’infortunio di un singolarista, esiste (soprattutto sulla terra). Ma è un rischio che forse vale la pena di correre.
24 Settembre 2008 alle 14:18
altre soluzioni alternative ed ugualmente considerabili:
Gianni Clerici - Venus Williams (italianizzata e mascolinizzata)
I due sono altamente affiatati e si vocifera di una possibile liason. Clerici copre il corridoio e Venus, ribattezzata Mars, copre il resto.
Quinzi - Miccini
Giovani ed inesperti ma dotati di grande entusiasmo e spregiudicatezza, tipici dell’età. Per renderli più omogenei, permanente per Quinzi o stiratura dei capelli per Miccini.
Camporese - Canè
Vecchi ed esperti ma dotati di grande entusiasmo e spregiudicatezza, tipici dell’età. Non necessario renderli omogenei: entrambi di Bologna.
Binaghi - Pietrangeli
Reduci dal trionfo di Verona, i due sembrano conoscersi e riconoscersi a meraviglia. Conterebbero sempre sul tifo della Pericoli in tribuna.
Naso - Cipolla
Ossia, l’introduzione del doppio a copertura orizzontale. Naso, alto, copre tutta la rete mentre Cipolla, piccolo, copre a fondo campo. Necessario approntare tute e completi di taglia diversa.
Fanucci - Fanucci
Niente può dare più sicurezza e affiatamento di una coppia padre-figlio. Nah, a pensarci bene non è vero.
Jeremy - Jenny
Tratta dal famoso cartone animato giapponese, questa coppia è in grado di prestazioni al limite dell’umano. Non avete idea di cosa le ho visto fare in televisione.
Vabbè, ci ho provato…ma devo ammettere che la tua idea resta la più fantasiosa, Roberto..
24 Settembre 2008 alle 14:39
non c’entra niente ma..mi spiegate x favore xkè la formula della davis sarebbe obsoleta? a me sembra perfetta..
24 Settembre 2008 alle 14:53
L’idea di Roberto non meritava di essere ridicolizzata con commenti incomprensibili.
Al contrario: non è vero nemmeno che non ci potremmo permettere di portare due come loro in formazione: con Bracciali e Luzzi recuperati, e al 100%, si partirebbe sempre dall’1-0, se si considera che due scarsi come i Bryan sono addirittura n. 1.
E, nell’economia della Davis, non sarebbe certo poco partire sempre dall’1-0.
24 Settembre 2008 alle 15:05
Un plauso a Andrew, una buona risata pomeridiana fa sempre bene alla salute
24 Settembre 2008 alle 16:00
Robè, lo sai che ti stimo e ti apprezzo molto, però stavolta………
:| 
24 Settembre 2008 alle 16:38
Commentucci di solito è concreto ma qui ha sciolto la fantasia. Chi ci dice che i due nella realtà del campo sono fortissimi in doppio? Portare due mezzi rotti e non giovani in Davis? Caratterialmente i due si sopportano? Se un singolarista di Davis ha una indisposizione digestiva chi lo sostituirebbe? Sulla carta e sul piano tecnico la cosa potrebbe sembrare fattibile ma il mondo reale ed empirico deve confermare la fattibilità tutta teorica della coppia. Se nella loro lunga carriera ciò non è mai avvenuto un motivo ci sarà.
24 Settembre 2008 alle 17:15
certo che siamo proprio messi male …Bracciali-Luzzi…..
per fare la serie B della Coppa Davis…..è come se per una gara di formula 1 odierna si facesse correre una macchina vecchia dieci anni e
nemmeno vincente!
perchè non si fa giocare qualche under 18 ? Almeno gli si dà
un’emozione……tanto i risultati sono sempre i soliti, lottare per
non retrocedere in C.
24 Settembre 2008 alle 18:09
Della coppia Luzzi-Bracciali potrebbe essere una buona idea,ma citate tutte le problematiche del caso fino adesso,bisognerebbe convocare 5 giocatori in Davis!Non credo che nessuno dei due potrebbe essere un’alternativa ai due altri singolaristi,non credete???comunque potrebbe essere una buona soluzione,se ci fossero i presupposti per convocare una coppia doppista….
24 Settembre 2008 alle 18:12
braccio ottimo doppista, luzzi no. punterei su un braccio-bol (se si risolvesse la querelle). altro ottimo doppista sarebbe stoppini.
ma 2 specialisti sono troppi. in ogni caso spero braccio torni buono anche per il singolo sul rapido.
24 Settembre 2008 alle 18:15
Meglio Binaghi/Binaghi.
Contro i due slovacchi ci perdono tutti.
Allora meglio coronare il sogno padre/figlio di vestire per una volta la maglia azzurra.
24 Settembre 2008 alle 18:23
I Bryan scarsi (Nikolic) Bracciali e Luzzi che potrebbero giocare alla pari con Nestor e Knowles (Avec double Cordage).Siamo su Scherzi a parte?
24 Settembre 2008 alle 19:01
io credo che la coppia dei prossimi anni sarà bolelli/seppi.
i due giocano molto volentieri insieme, nei tornei: continuino così…non è detto che sia un ulteriore motivo per reintegrare rapidamente simone in squadra.
in attesa di un vero doppista, naturalmente.
24 Settembre 2008 alle 19:04
@paolo bertolucci
sul fatto che i Byan non sono scarsi son d’accordo magari come singolaristi non sono un gran che ma un Luzi lo valgono anche, o almeno i risultati di Luzzi.
Però io non ho mica scritto che un doppio Bracciali-Luzzi sarebbe alla pari di un Nestor Knowles (che tra l’altro manco giocano più insieme), se vai a leggere bene ho scritto che un giocatore con il talento di Bracciali (di Luzzi non ne so niente) dovrebbe potere misurarsi con gente come i migliori specialisti appunto i vari Bryan, Nestor, Knowles, Knowle, Zimonjic, Erlich, Ram .. e ho volutamente tralasciato Paes
…ma scherzare fa sempre bene
24 Settembre 2008 alle 20:11
Grazie a tutti per i commenti. Effettivamente questa volta mi sono lasciato un po’ andare, sbrigliando la fantasia. Ma vedo che l’argomento ha comunque stuzzicato la vostra curiosità. In ogni caso, dalla discussione sono usciti alcuni punti fermi, che provo a riassumere.
Apprezzo molto la pungente ironia di andrew, (che ridere, grande post) che però mette il dito sulla piaga. Possibile che un paese come il nostro, che ha pur sempre una ventina di giocatori nei primi 300 del mondo o giù di lì, non riesca a costruire una coppia di doppio competitiva? Eppure, abbiamo avuto sempre una buona tradizione in questa specialità.
Parecchi sottolineano il grande rischio connesso con il disporre di due soli singolaristi.
In effetti la nostra squadra, storicamente, ha sempre privilegiato la scelta opposta. Affiancare un doppista specialista ad un singolarista con attitudine alla specialità: Pietrangeli Sirola, Panatta-Bertolucci (a proposito, molto onorato del tuo commento, grazie Paolo!). E poi ancora Cané-Nargiso, Camporese-Nargiso, Gaudenzi-Nargiso. Il quarto uomo, infine, era un singolarista tenuto in riserva. Quindi, effettivamente, schierare 2 doppisti specialisti non è mai appartenuto alla nostra tradizione.
Tuttavia il mondo cambia, e molte altre squadre fanno scelte diverse. Delle 16 squadre impegnate nei play-off per la permanenza nel World Group, quelle che scelgono abitualmente di schierare in doppio una coppia di specialisti sono: Israele; Gran Bretagna (Hutchins e J.Murray); Brasile (Melo e Sa); India (Bhupathi e Paes); e Slovacchia (Polasek e Mertinak). A queste vanno poi aggiunti gli Stati Uniti, che erano impegnati nella semifinale e che hanno potuto schierare un solo Bryan causa infortunio, ma che abitualmente si affidano ai fratelloni. Fanno 5 squadre su venti. In totale, una squadra su 4, fra le migliori 20, adotta una coppia di specialisti e convoca due soli singolaristi.
Quindi nel mondo non è ritenuta poi un’idea così balzana quella di correre il rischio di infortunio di un singolarista.
Alcuni di voi, fra cui anto e Pete, segnalano il problema della compatibilità caratteriale fra i due toscani. E si sa che in Toscana le faide sono lunghe, dolorose e difficili da ricomporre. E’ chiaro che se non c’è armonia tra i due, se ci sono vecchie ruggini, tutto il discorso viene a cadere. Altri, fra cui Ubaldo e superbol, notano giustamente come, a differenza di Bracciali, Luzzi, in doppio non abbia mai combinato gran che. Penso che il problema non sia di natura tecnica, (Fede i colpi da doppio a mio parere, li avrebbe, eccome) ma di natura caratteriale: l’aretino è uno che vuole stare al centro dell’attenzione, è un solista nato, e gli è difficile agire in simbiosi con un co-protagonista (peraltro anche leggermente migliore di lui, come Daniele).
E quindi, avete ragione, amici, è molto probabile che non se ne farà nulla, e i due continueranno a battagliare ancora per qualche anno sulla terra rossa dei nostri challenger, alternando colpi ad effetto a errori banali, exploit e delusioni,come hanno fatto per gran parte della loro carriera. Un peccato, però, sia per loro che per noi.
Altri (karl, avec double cordage) ritengono, forse giustamente, che si dovrebbe lavorare sui giovani, piuttosto che tentare il restauro di due trentenni, per giunta litigiosi e incostanti. Il problema è che tra i nostri giovani di spessore uno che abbia le caratteristiche per giocare bene il doppio non si trova. Né Trevisan o Lopez (mano quadra) né Fabbiano (servizio debole) sembrano avere le caratteristiche adatte. In prospettiva, ma molto in prospettiva, l’ironia di Andrew potrebbe avere colto nel segno: Miccini e Quinzi e potrebbero avere le carte in regola, ma il primo è del ‘92, il secondo del ‘96…
Nell’immediato, io credo che la coppia più forte che possiamo schierare in Italia sia quella composta da Simone Bolelli (a destra) e un recuperato Daniele Bracciali (a sinistra).
E quindi, come molti di voi hanno sottolineato, occorre recuperare Braccio. Forse, basterebbe che fosse lui a specializzarsi nel doppio, magari con un partner straniero. Poi, un singolarista adattato a cui affiancarlo speriamo di trovarlo.
E speriamo tutti, davvero, che quel singolarista possa essere proprio Simone.
24 Settembre 2008 alle 20:45
hehehehe…
si però io cercherei di “istruire i giovani per il futuro!!!poi se si vuole parlare di rispettabilissimi “maturi” allora ci metterei anche Dell’Acqua..però ce li vedi tu nel Gruppo Mondiale a giocarsela contro i “mostri”???!!!
no dai nel frattempo io proverei Fognini-Starace e Seppi….Bolelli…. si ma ora come si fa con SeppiBolelli in Davis???!!! mammma mia
GIOVANOTTI DOVE SIETE??????????!!!!!!!!!!!
24 Settembre 2008 alle 20:45
Bracciali e Luzzi? qualcuno si mette poi a contare il numero di bestemmie per sapere se battono i loro rispettivi record individuali?
24 Settembre 2008 alle 21:31
Si ma ad esempio Trevisan e Lopez sono campioni Juniores a Wimbledon quindi qualcosa in doppio valgono. Teoricamente potrebbe essere giusto assicurarsi il punto del doppio portando due specialisti affiatatissimi ma qui manca il presupposto di base. Luzzi e Bracciali non sono allo stato un doppio affiatato e vincente ed essendo non giovani è difficile che abbiano la volontà di diventarlo a fine carriera. L’esempio di Trevisan e Lopez mi porta poi a concludere che un doppio valido può uscire anche con tennisti che apparentemente non avrebbero le caratteristiche tecniche per brillare in questa specialità. Penso ad esempio anche a doppi fortissimi Spagnoli del passato composti da regolaristi mai a rete o alle vittore di Starace e Vassallo-Arguello, da cui poco ti aspetteresti.
24 Settembre 2008 alle 21:40
Secondo me Bracciali è un ex giocatore e Luzzi non è appartiene a quel livello di tennis, tutto qui! in casa sulla terra, il grande Flavio Cipolla,unico italiano dal tennis spumeggiante, e, se lo recuperiamo, Bolelli, altrimenti Seppi
24 Settembre 2008 alle 22:24
Roberto sei troppo gentile, concordo con Daniela….
25 Settembre 2008 alle 00:26
Bracciali se torna competitivo è il più forte doppista che c’è in Italia..
in laternativa, ora come ora, nessuno gioca bene in doppio come Flavio Cipolla che, con Braccio, è di gran lunga il più forte italiano a rete..
Non mi venite a dire che Cipolla è basso perchè avete visto tutti come ha preso in giro Wawrinka correndo con una sola gamba..indi per cui non parlatemi del servizio.. tra l’altra Flavio è top-100 in doppio non giocandolo sempre..
Su Luzzi.. gioca bene a rete, serve bene (per un’ora al massimo però..la spalla è sempre quella e, se ci fate caso, da 3-4 anni vince sempre il primo set, sia quando vince sia quando perde).. io non credo posso essere nelle sue idee il doppio come carriera.. magari mi sbaglio
Qualcuno scrive cosa si rischia a convocare due doppisti? Succede che contro la Spagna Starace si male il giorno prima della partita e sei costretto a far giocare Bracciali in singolo contro Ferrero nel match decisivo, dopo le 4 ore del doppio del giorno precedente..
Bracciali, ripeto, se sta bene.. è assolutamente il doppista titolare.. che, volendo, sul veloce, potrebbe fare il singolarista (sempre se torna quello di prima eh)
L’idea di roberto è impraticabile ma corretta..
Però su una cosa ti riprendo Roberto.. Luzzi e Bracciali non hanno avuto una carriera simile.. Luzzi è entrato a malapena nei 100, Braccio è stato top-50 e ha vinto un Atp. Bracciali in carriera ha battuto Karlovic, Andreev, Simon, Lopez, Kolschriber, Mirny.. questi i primi che mi vengono in mente..
Per quanto riguarda i grandi palcoscenici.. Luzzi e Bracciali ci sguazzano..anzi ci sguazzerebbero se potessero…
25 Settembre 2008 alle 01:23
avevo scritto scherzosamente chiedendo cosa aveva fumato Commentucci per proporre questa coppia improbabile per la Davis, ma il mio commento non e’ stato approvato, dimostrando che-oltre a idee un po’ originali sul tennis-Commentucci non ha alcun senso dell’ umorismo.
Mi fa piacere che altre persone hanno espresso-seppure con parole diverse-lo stesso concetto.
Vediamo se Commentucci approva questo commento…
bob, mi spiace, il tuo commento non è proprio arrivato: da qualche giorno, come ho scritto in altra area del blog, abbiamo qualche problema con il server.
Io non fumo, ma non mi offendo certo per così poco. Saluti. (Rob. Comm.).
25 Settembre 2008 alle 10:44
Sono d’accordo con Commentucci. Ormai tante squadre giocano con la coppia di specialisti, non vedo perchè non dovrebbe provarci pure l’italia… Penso che la situazione possa solo che migliorare visto che siamo in B, abbiamo rischiato di andare in C, e che ogni volta, per vincere, speriamo ci accoppino con l’Unzunzuranzan (giocando in casa, naturalmente).
Non capisco perchè dobbiamo per forza portare tre singolaristi soltanto per il rischio che uno si faccia male… è un lusso che non ci possiamo permettere. La Spagna se lo può permettere perchè ha tanti singolaristi forti (8 nei primi 50), noi no (il solo seppi, esludendo Bolelli). Che senso ha avuto portarsi dietro Volandri e Fognini se poi quando conta non li fai giocare.
25 Settembre 2008 alle 11:55
Prima che arrivassero Pietrangeli-Sirola, il doppio era Cucelli-M.DelBello
ed i singolaristi erano Gardini e Merlo.
C-DB erano chiamati i senatori, non è vero che non abbiamo mai usato una coppia di specialisti..
25 Settembre 2008 alle 15:55
Non c’e’ piu bisogno di venire su questo blog per leggere le cose di Commentucci.
Basta andare sul sito federale.
Complmenti Roberto.
In questi ultimi tre giorni la situazione e’ la seguente:
Commentucci b. Baccini 2/0
Niente male per un non giornalista.
25 Settembre 2008 alle 20:16
è vero pedrinho&luvanor ho verificato, complimenti Roberto e auguri agli assidui frequentatori del sito della Federcircoli, finalmente si beccano anche loro delle letture come si deve, peccato che nessuno abbia ancora capito come si fa a commentare li, vedo tutti zero.
Certo soppiantare i magistrali e assiduamente dibattuti scritti del portavox da degli articoli di giornali e blog altrui deve essere stata una decisione epocale, l’avranno presa all’assemblea del piano quinquennale, ma sarà stato un 94,94% chi lo sa?
26 Settembre 2008 alle 11:22
Se Bracciali si rimettesse a posto fisicamente e recuperasse la forma, come doppista di Davis andrebbe ancora benissimo. Soltanto che io lo vedo molto meglio in coppia con Seppi o Bolelli, piuttosto che con Luzzi. Dico questo con tutto il dovuto rispetto per Federico, ci mancherebbe.
5 Ottobre 2008 alle 11:32
Qualcuno mi racconta di questo tenconi??nel 2008 8 tornei vinti??d’accordo satelliti e challenger…ma è un pregio grande stare una settimana concentrati e non farsi battere………in italia non ricordo certe performance………dove si allena, chi lo segue??