Le pagelle di Marcos
Del Potro - Tsonga

 
12 Novembre 2008 Articolo di Marcos
Author mug

Virtual Tour: day 11 of the master!   

La miglior coppia mista di Sky al commento di un doppio tie break: non bastano i 17 ace di Tsonga per avere la meglio sull’ordine tattico e la concentrazione di Del Potro

Shanghai, 11 novembre 2008: Del Potro - Tsonga

“Fuego!”

Bertolucci si accorge subito: “Del Potro assume una posizione più arretrata rispetto a Davydenko, sulla prima del francese. Per questo, credo che Tsonga metterà a segno un maggior numero di ace, rispetto all’incontro precedente”. Sarà così, ma Jo perde il primo turno di servizio. Pero riferisce un pensiero di Davin, il coach di Del Potro: “E’ la prima volta che in Argentina si può costruire un campione, partendo dal suo servizio”. 2 a 0. La cronista ci mette poco a capire il tema dell’incontro: “Tsonga si sta mettendo nella stessa buca, che gli ha scavato Davydenko: lunghissimi scambi per ottenere il punto”. Col quarto ace, comunque, il francese conquista il suo primo gioco. “Ed eccolo Tsonga!! Ha subìto nei primi tre o quattro tiri e, poi, ha sfondato col dritto: controbreak. 2 pari!”. Nel settimo game, Jo decide di non far toccare la palla al rivale: quattro ace, quattro punti. 4 a 3.

Elena legge le statistiche: “71% di prime in campo per entrambi”. Paolo le interpreta: “Infatti, siamo 5 pari”. Poco dopo, a commento di un servizio francese chiamato out, conferma la sua grande specialità: “Io un’occhiatina la darei…”. Tsonga chiede un HawkEye, che gli servono immediatamente con l’undicesimo ace: 6 a 5. Non ho mai sentito Bertolucci sbagliare un parere, in seguito alla richiesta ufficiale di un occhio di falco. “Cosa vola sopra il falco…il condor?”, chiede Elena. “No, no…”, quello pasa. “L’aquila. Quella reale, naturalmente!”. “Ecco…”, chiude Paolo, con troppa modestia. Nel frattempo, Del Potro tiene il servizio con facilità: tie break. “Fuego!”, urla lui, al dodicesimo ace del francese. Con due smash consecutivi, lo stesso si porta sul 3 a 1. L’argentino reagisce e punta tutto sull’insicurezza rovescia dell’avversario: 5 a 3. Situazione ribaltata. Con due ottimi servizi, Juan Martin s’aggiudica il tie break per 7 a 4. Pero chiude con precisione: “Del Potro vince il primo set: 76, in 55 minuti”.

La pubblicità manda un paio di messaggi importanti: il crimine paga e, con il rialzaglutei, per le donne è tutta un’altra vita. Mala tempora currunt. Meno male che il tennis resiste: “Col tredicesimo ace, Tsonga tiene il servizio a zero. Aggancio: 2 pari”. I due in campo stanno giocando ad alto livello: il francese è capace di fiammate incredibili; l’argentino, pur mantenendo un ritmo elevato, sbaglia pochissimo e spesso indovina le giuste scelte tattiche. Elena: “Del Potro dà l’impressione di controllare il match”. Paolo conferma: “Tsonga va più a strappi. L’argentino a velocità costante”. Nell’ottavo game, il cronista si emoziona: “Che bella questa…e, d’altronde, Tsonga era nella terra di nessuno. Doveva cercare una soluzione definitiva”, Jo, d’improvviso ed in precario equilibrio, s’inventa una splendida palla corta di rovescio. Nel nono gioco, Juan Martin tiene con sicurezza il suo turno di servizio: 5 a 4.

“Errore gravissimo di Tsonga, che manda Del Potro a due punti dalla vittoria! Ci vorrebbe un ace, adesso. Invece, deve difendersi con la seconda…acrobatica soluzione del francese: 30 pari!!”, la cronista s’entusiasma allo smash al salto di Jo, che prova a bucare il campo. Nel punto successivo, Tsonga attacca come Sandokan con un dritto lungolinea e chiude con una volée di dritto di rara potenza. Poco dopo, conquista la Perla di Labuan: 5 pari. “Impressionante”, riesce a borbottare Bertolucci, ammirato da tanto ardore. E continua, l’ex Davisman: “Tsonga, a tratti, sembra ingiocabile. Poi, ha momenti in cui sembra un giocatore di basso livello”. Troppo falloso, oggi, con il suo rovescio. Col quinto ace, l’argentino si porta sul 6 a 5. Col sedicesimo ace, il francese pareggia i conti. Juan Martin, fino ad ora spettatore delle incontenibili vampate del rivale, in pieno tie break, gioca il jolly, quello definitivo: “Il colpo della partita!! Era sulla riga l’attacco di Tsonga e Del Potro è riuscito in un passante lungolinea in corsa incredibile: riga piena!”, Elena sa che il rovescio dell’argentino sarà determinante per la sua vittoria. Lo sa anche Jo, che affossa un facile dritto in rete: 5 a 2 e servizio per l’avversario. Con due prime di servizio, furiose d’orgoglio, Tsonga riesce a salvare due match point, prima di arrendersi allo schema preferito di Juan Martin: “Sempre molto diligente Del Potro: servizio e dritto! E’ ancora in gara per un posto in semifinale nel Master”, prova a chiudere la cronista. Ci pensa lui a dire l’ultima: “Del Potro ha sempre dato l’impressione di avere in mano la situazione”. Oltre ad essere particolarmente solido nei colpi da fondo, efficace al servizio ed attento agli aspetti tattici, l’argentino, oggi, è anche riuscito a giocare il jolly nel momento più opportuno: sono in molti a giocare veramente bene, quest’anno.

Bertolucci: 7+
Pero: 7
Tsonga: 6/7
Del Potro: 9

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6 Commenti a “Le pagelle di Marcos
Del Potro - Tsonga”

  1. enzo cherici scrive:

    Non l’avevo vista. Adesso si.
    Grande Marcos :-)

  2. stefan scrive:

    ogni volta che si sente loro 2,e dopo arriva Tommasi,si palpa la differenza….

  3. anto scrive:

    Marcos sei un a/c!

  4. Roberto Commentucci scrive:

    Non mi perderei mai una pagella di Marcos.
    Non ho visto il match ma mi sento di dire, su Del Potro, che a mio avviso ha ancora parecchi margini di miglioramento (in fondo è del 1988). Praticamente gioca solo di ritmo, bum bum, servizio, diritto e rovescio. Se riesce a verticalizzare un po’ di più, andandosi a prendeer qualche punto a rete (dove è oggettivamente ancora parecchio scarso) e a mettere su qualche variazione di ritmo, può salire ancora tanto.
    Ma è diventato un atleta formidabile, l’argentino, ora che ha rinforzato il suo fisico esile: coniuga ad un livello incredibilmente alto velocita nello spostamento e potenza nei fondamentali.
    E quindi fa soprattutto della regolarità, è effettivamente piuttosto monocorde: ma a un ritmo impressionante.

  5. marcos scrive:

    grazie ragazzi!

    è piuttosto monocorde, sì…quando ha giocato quel passante rovescio in corsa, infatti, sono rimasto di stucco! se, oltre ad essere un muro di gomma, riesce pure a trovare varianti o intuizioni simili, diventa veramente pericoloso.

    nel gioco, nella capacità di concentrarsi e nell’avvedutezza tattica, simon e del potro, a mio parere, si somigliano.

  6. Giovanni da Roussillon scrive:

    Il bimbo è un precoce. Gran curioso, chiede cosa sia mai il giocattolo dentro il monitor che diverte tanto i “grandi” di casa… La madre, mia figlia, gli spiega nel loro codice svizzerotedesco che si sta tutti leggendo una pagella di un signore lontano. E’ pronta la sua replica: “Cos’è una pagella?”. “Un libricino ove saranno disegnate le belle azioni e le marachelle che combinerai a scuola.” Ora il bimbo, tre anni e un po’, scalpita. Non vuole saperne di non andare a scuola domani. Fa i capricci e non intende addormentarsi prima che gli si prometta che tra pochissimo andrà a scuola, ove un signore venuto dalla terra del trisavolo (nel suo gergo: il nonno del nonno) verrà a disegnarlo mentre gioca.
    In un certo senso siamo, noi “grandi”, addirittura più fortunati di mio nipote sognatore. Leggiamo gli affreschi del signore lontano; ci descrivono le marachelle dei cronisti (dunque non le nostre, talvolta inconfessabili) e le tante belle gesta delle loro colleghe avvenenti, tanto sensibili alla penna seducente del Vate pittore.

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