Tutti strafelici per la Pennetta da noi
Ma Wickmayer e Wozniacki hanno 19 anni

 
10 Settembre 2009 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

Due piccolissimi Paesi, Danimarca e Belgio, hanno tre semifinaliste all’US Open, due giovanissime. Se erano italiane… Perchè più commenti su un match di Federer che sulla storia di Yanina? Non vi capisco mica tanto …Chloe replica, Ubaldo controreplica

L’Italtennis si è innamorata di Flavia Pennetta, prima italiana top-ten e nei quarti due volte all’US Open e nessuno ne è più contento di me… (beh, forse Oronzo sì!), ma quanto dovrebbero entusiasmarsi gli appassionati di tennis allora in Belgio?
Prima due n.1 del mondo Justine Henin e Kim Clijsters. Ora all’US Open due semifinaliste, mamma Kim, 26 anni e una grande, clamorosa rentrée, e un’altra fiamminga, Yanina Wickmayer, 19, semisconosciuta walchiria che a fine 2007 era solo n.221?
Kim affronterà Serenona, Yanina (vittoriosa sulla Bondarenko 7-5,6-4 e a proposito della quale vi consiglio caldamente la lettura della sua incredibile storia sul sito….mi meraviglio sempre di quanti commenti scateni una qualsiasi storia su Federer e Nadal, quando secondo me la vicenda della Wickmayer avrebbe dovuto scatenarne molti di più, perchè implica commenti che concernono l’educazione, le scelte di vita di una ragazza, i rapporti anomali con suo padre… almeno stefano grazia e i suoi “genitori” avrebbero dovuto dire come la pensavano al riguardo…invece tutti zitti!) si batterà contro la danese Wozniacki, sognando un’altra finale tutta belga, come ai bei tempi di Kim e Justine. Una finale improbabile, improbabilissima direi, visto che le prime favorite sono Serena e la Wozniacki, però chi può dirlo?
Tornando allo spunto iniziale: vi immaginate cosa sarebbe successo da noi se Flavia fosse arrivata in semifinale? O se anzichè avere 27 anni ne avesse 19 come la Wickmayer e tutta quella potenza, quel fisico, quelle prospettive?
O vi immaginate se, senza avere la tragica storia di Yanina alle spalle Flavia avesse i risultati che ha oggi la giovanissima (e pure carina) Wozniacki, che casino mediatico scoppierebbe in Italia?
Apro un lunghissimo inciso ma lasciando un attimo da parte Flavia …. anche il fatto che il padre chiami una figlia Yanina perchè lui tifa Maradona e Diego aveva chiamato sua figlia Yanina…vi ha lasciato indifferenti? io ricordo che quando i genitori Camporese chiamarono il loro figlio Omar perchè il papà era juventino e gli piaceva Sivori…beh pensai di tutto e di più e non mi meravigliai poi mai di tutto quel che si sarebbe scritto di Camporese, del suo grande talento, del suo scarso fisico (correva a gambe e piedi divaricati), della sua testa molto ma molto particolare.
Chiuso l’inciso, dico soltanto che è la situazione del nostro tennis, disastrata da anni, a entusiasmarci al primo exploit…ma aggiungo anche che in un contesto internazionale, purtroppo non siamo ancora arrivati a nulla. E quando si legge che, beh, sì, gli italiani hanno perso al primo turno all’US open ma avevano avversari migliori in classifica…beh perchè i migliori non sono quasi mai i nostri?

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44 Commenti a “Tutti strafelici per la Pennetta da noi
Ma Wickmayer e Wozniacki hanno 19 anni”

  1. stefan scrive:

    la storia di papà wickmayer cosi toccato da un tragico evento era partita benissimo,la rivelazione del motivo x cui la figlia si chiama cosi ha fatto come in quel vecchio spot,il contatore è crollato a zero…cmq a parte gli scherzi la giovane è forte,un po monocorde come ormai tutte,gran fisico,buon futuro

    la + bella che ho sentito è di Paolino Canè..Cazzaniga gli ha snocciolato una lunga serie di risultati femminili primo turno,lui alla fine dopo breve silenzio” se mi dicevi altri nomi x me era uguale..”

    di fondo d’accordo con UBS,se la finissero con le scannate federeriani vs nadaliani x “puntare” su storie simili si starebbe meglio

  2. alcaloide scrive:

    Caro Ubaldo, a questo punto viene spontaneo dire che la rivalità Federer Nadal tira più di un etc. etc. Comunque la storia di Yanina non mi ha entusiasmato più di tanto, basta accendere la tv su un qualsiasi tg che ne vedi a migliaia di casi come questo, cioè di padre e figlia morbosamente così legati. Dulcis in fundo, dopo aver visto la partita con la bondarenko mi sono tediato a tal punto che al momento non voglio vedere partite con la wickmayer, sarà anche per l’uscita della pennetta che mi ha fatto perdere l’interesse per il torneo femminile. Saluti!

  3. Mauro da Roma scrive:

    Credo che in questo momento ci sia per tutte le tenniste un momento importante da sfruttare. Mi spiego meglio, parlandoci piuttosto chiaramente: il tennis femminile è ai minimi storici in termini di talento, di spettacolo, di TUTTO. Serena e Venus, un mondo diverso. Il resto? Le solite tenniste studiate a tavolino. Dove voglio arrivare? In questa scarsità di vero tennis nella WTA molte ragazzine pallettare possono fare il grande salto e impressionare con qualche risultato. La stessa Flavia sta cavalcando questa povertà di tennis per emergere. L’ha fatto, buon per lei e per il nostro sport preferito. Ma poi, Ubaldo, non ti domandare perchè acchiappa più commento una partita di Federer o di Nadal: loro sono il tennis allo stato puro, ora. Si meritano tutte queste attenzioni perchè vederli giocare è uno spettacolo. Non posso dire altrettanto di quelle ragazzine-macchinette.

  4. John Doe scrive:

    La storia della Wickmayer è bella, ma è davvero una campionessa con grandi prospettive? Io non ne sono affatto convinto, e tra lei e la Pennetta mi tengo Flavia tutta la vita, che ha concrete possibilità di restare a lungo una top 10 e di giocarsi tornei importanti. La Wickmayer ha trovato la classica voragine nel tabellone di uno slam ( sempre più ampie nel tennis femminile di oggi ) e ne ha saputo approfittare, ma per ora mi sembra che valga la sua classifica ( 40/50 del mondo ).
    Ben diverso è il caso della Wozniacki che pur non essendo nemmeno lei un fenomeno ( avercene però di Wozniacki, direbbe Rino tommasi ) comunque in caso di finale raggiungerà la sesta posizione mondiale, con serie chances di avvicinarsi il prossimo anno ai vertici della classifica.

  5. andrew scrive:

    Ubaldo…per una volta sarò Franco e non Andrew…

    ma sono due anni che ti chiedi retoricamente “perché mai in Italia ecc. ecc.”…

    Orbene, ma la vuoi piantare?

    Sono due anni che molti qua sperano che ci sia un cane di giornalista che denunci il sistema simil-mafioso dei circoli (monopolio sul territorio in cambio di protezione) e le storture che provoca sul tennis come sport e niente, mai un rigo…

    Ma cosa aspettate? Che non si possa più impugnare una racchetta se non si è iscritti alla FIT? Ma riesci a capire che un Bracciali si becca 31 WC in un anno perché i circoli non vogliono/possono inimicarsi nessuno?

    Da quei giardini privati con annesso Maestro (i circoli) non uscirà mai un solo giocatore.

    ps. vaffantennis

  6. Stefano Grazia scrive:

    Ubs,veramente io ho copiato pari pari un pezzo dell’intervista (ida un tuo articolo precedente) e l’ho incollato su Genitori & Figli (Ubaldo, diciamo la verita’: tu non ci leggi mai,sei troppo preso dagli avvenimenti del tennis vero in diretta…Noi del gruppo di G&F i commenti li facciamo ma di solito direttamente su G&F, anche se ti devo dare atto che questa volta non ha commentato proprio nessuno ma forse solo perche’ nello stesso tempo Giorgio Errani,il papa’ di Sara, ha piazzato un paio di posts interessantissimi che meriterebbero anche quelli di essere letti non solo dal ristretto gruppo di aficionados… A parte questo perfettamente d’accordo con te sul fatto che spesso i migliori articoli passano inosservati e qualunque titolaccio su Federer/Nadal (o sul peggior numero uno della storia del tennis femminile, eh eh eh…SCHERZO!!!!) suscitano caterve di commenti,sempre gli stessi, ripetuti fino alla noia…Pero’ che ci puoi fare? E’ anche vero che in Italia il massimo gradimento va a trasmissioni tipo Il processo del lunedi’…

  7. VILAS scrive:

    Sono d’accordo con Andrew (finalmente qualcuno che parla fuori dalle righe) ammiriamo sempre gli altri perchè chi ama questo sport non si spiega come mai un paese come la Svizzera o il Belgio in cui numericamente sono inferiori a noi producano un così alto numero di numero uno.
    Ubaldo perchè non fai una bella inchiesta per capire a fondo il sistema tennistico e non di questi due paesi, per poi allargarlo alla Francia e alla Spagna e poi alla germania, chi sta peggio di noi sono solo gli inglesi.

    Certo ho perso la testa per Flavia, ma non solo per le sue vittorie ma per il suo cambiamento mentale totale, ora quando guardo un suo incontro mi sembra di vedere una straniera non una italiana, decisa, convinta, sicura, determinata, alle mie bimbe non commento il suo diritto, le sue favolose accellerazioni, ma il suo atteggiamento in campo, il suo modo di affrontare la sua avversaria, il suo modo di esaltarsi dopo una vittoria, come la capicità di accettare una sconfitta.
    Purtroppo caro Ubaldo sono cose che non ha imparato in Italia, Flavia è un prodotto spagnolo, un bellissimo prodotto straniero.
    Non è sicuramente un caso che sia stata scelta ora dalla Sony WTA per la pubblicità del proprio circuito, il suo modo di porsi ora è internazionale, nello spot io non vedo una polacca e una italiana, ma due professioniste senza passaporto.
    Concludo soltanto augurandomi che il giorno in cui Flavia smetterà di giocare voglia regalare il suo sapere ai bambini di questo paese che hanno bisogno di nuovi esempi e di nuove capacità.
    Per tutti gli altri vergognatevi (Canè che vende villette nell’alta bergamasca, Ocleppo che non ho più saputo che fine ha fatto, Galimberti, Caratti,Camporese) siete stati unti dal Signore, avete vissuto parte della vostra vita grazie al talento che Lui vi ha dato, ed una volta finita la vs. carriera importante o no, non avete restituito niente alla base.
    Lo so benissimo che è difficile inserire in un qualsiasi circolo le proprio idee, dovendosi scontrare con quattro soci dilettanti che pensano solo al doppio giallo, ma voi dovevate trovare energie e forze per fare qualcosa di indipendente.
    I commenti di Canè li trovo professionali, precisi si capisce che avrebbe molto da dare e allora…………………………………………….

  8. andrew scrive:

    Comparazione Belgio-Italia (maschile).

    Top 100:
    Belgio = 4
    Italia = 4

    Tornei Challenger e Futures organizzati:
    Belgio = 4 (1 Ch e 3 Fut.)
    Italia = 57 (26 Ch e 31 Fut.)

    Tornei ATP prima fascia:
    Belgio = 0
    Italia = 1

    TV di proprietà della federazione:
    Belgio = 0
    Italia = 1

    Facciamo inoltre 2 conti in Italia:
    Soldi che vengono spesi per…:
    Challenger e Futures = ca. 3,2 milioni di euro
    TV= ca. 2 milioni di euro
    Serie A= ca. 1,5 milioni di euro

    Sepperò chiedi che in un circolo di 5 campi abbassino la quota da 480 euro l’anno, ti ridono in faccia…

    A fronte di questo giro “d’affari”, io credo che qualsiasi curatore fallimentare firmerebbe ad occhi chiusi la procedura di messa all’asta, almeno dal lato sportivo, se il tennis in Italia fosse uno sport.

    È un po’ come quando dai 50 euro a tuo figlio e ti torna indietro con 2 chupa-chups e niente resto. Il genitore sano agisce per recuparare il resto o recuperare il figlio.

  9. daniela scrive:

    A me è piaciuta molto la storia della Vickmayer, in particolare il folgorante inizio con la precisazione della ragazza che il papà volesse solo farla felice, e che non fosse un padre padrone che trasferisse le proprie ambizioni sulla figlia, vedi quello di Henin e i tanti altri di campionesse citate.
    Però mi ha inquietato, al pari , mi sembra, di alcuni lettori di Ubi che l’hanno espresso nei commenti all’articolo, quei particolari della figlia che dorma nella stessa camera con il padre, o che senza di lui in Australia stava male, non riusciva a giocare. Per carità, non voglio vederci niente di morboso, penso però ad una dipendenza reciproca sviluppatasi come salvagente alle perdite familiari subite e che sia il padre che la figlia dovrebbero “lavorare” su questo, con l’aiuto di qualche specialista.
    Poi Gianni Clerici ha ragione quando afferma che il tennis “si nutra di figure paterne”, reali ma soprattutto mentali, ma diventare adulti significa anche emanciparsi interiormente dai genitori, pur continuando ad amarli, e credo sia indispensabile quest’obiettivo nella crescita di una persona, più, forse, di una semifinale di uno slam di tennis.

    In quanto ai numerosi commenti su Federer e Nadal, personalmente non mi sento più di intervenire: vi leggo un tale odio verso l’altro, una mancanza di comprensione verso le debolezze, il dolore fisico, ma anche verso la bellezza del tennis espresso da entrambi, che allontana chi desideri fare discorsi diversi, lascar trapelare sentimenti diversi dalla violenza, lo sfottò, forse anche per divertirsi, non so. Speravo che Ubitennis fosse qualcosa di diverso dallo scontro verbale di fans di due fazioni, e che i “guardiani del forum”, per esempio, fossero solo i moderatori, e non chi si autoproclama tale per irridere pesantemente le opinioni altrui.

  10. Roberto Commentucci scrive:

    A proposito di paragoni fra modelli tennistici:
    Sul modello francese, che è forse quello a cui la nostra federazione ha maggiormente guardato, potete trovare una descrizione in questo mio vecchio pezzo, intitolato “la grandeur della Francia: un modello senza eguali”. Lo trovate qua:
    http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2441

    Buona lettura, a chi fosse interessato.

  11. chloe de lissier scrive:

    sig. scanagatta, lei è davvero un bel tipo, molto singolare. penso che, anche se forse involontariamente, lei ci prenda spesso in giro. ma come, lei scrive fiumi di parole sull’exploit della pennetta, mettendo in secondo piano anche l’informazione corrente (come per esempio il tardivo aggiornamento sull’incontro fra soderling e davydenko, con il ritiro di quest’ultimo). si lancia persino in precipitose notizie su presunti flirt della stessa pennetta. riempie insomma la sua piattaforma e il blog di articoli sulla tennista brindisina. in precedenza, gongola per i 500 e passa commenti suscitati dalle esternazioni di tipo cossighiano del sig. tommasi, dimostrando la sua comprensibile contentezza per i contatti e gli interventi che ogni questione concernente federer scatena immancabilmente. e ora si lamenta perché il suo articolo sulla vicenda personale della wickmayer non ha raggiunto i commenti che lei si aspettava. quanti avrebbero dovuto essere? mille? diecimila? un profluvio alluvionale?
    penso che se avesse voluto un dibattito più serrato sulla vicenda della wickmayer avrebbe allora dovuto inserire l’articolo nella sezione specifica, quella definita “genitori e figli”. in quel luogo probabilmente avrebbe attirato l’attenzione di un pubblico naturalmente più interessato a situazioni del genere.
    perché allora si scaglia contro i suoi lettori, contro coloro che, come me in questo e in tanti altri momenti, hanno fatto il successo delle sue iniziative sul web? le dobbiamo ancora di più?

  12. chloe de lissier scrive:

    visto che siamo comunque in argomento, desidero anche dire che mi fanno sorridere tutte queste “premurose” preoccupazioni di quanti consigliano specialisti e psicologi a un padre e a sua figlia che hanno trovato la loro forza interiore attraverso un rapporto personale più intenso di quanto non siamo abituati a vedere.
    in questo paese ci sono ragazze e ancora più deplorevolmente ragazzi che non vanno via da casa mai, nemmeno a quarant’anni. persone che magari hanno soprattutto rapporti conflittuali con i loro genitori, ma continuano comunque a spremere loro soldi, spazio, tempo, libertà. e non mi si dica che sono tutte situazioni dovute alla mancanza di lavoro. ebbene, a costoro nessuno si perita non dico di consigliargli uno psichiatra, ma nemmeno di dirgli di provare a vivere la vita poggiando sulle proprie forze. magari anche emigrando. no, i figli scansafatiche, sanguisughe e maleducati ce li teniamo e guai a chi ce li tocca. mentre a una ragazza nemmeno ventenne, che comunque è giunta così giovane a traguardi professionali ragguardevoli, noi consigliamo lo psichiatra e ci preoccupiamo di complessi di edipo, quando viviamo a contatto di gente che non ha solo complessi, ma orchestre intere nel cranio. ma già, c’è stato qualcuno pure famoso che consigliava lo psicologo a federer. che roba…

  13. daniela scrive:

    @chloe.
    Dallo psicologo sportivo Federer c’è già stato, come ha rivelato in un’intervista a Riccardo Bisti il primo allenatore di Federer, e gli ha fatto un gran bene.
    Premesso questo, qui non si stava parlando di persone che hanno “orchestre intere nel cranio ecc”, ma, almeno io, avevo manifestato le mie perplessità davanti ad affermazioni di questo tipo tratte dall’articolo di Scanagatta:- _Ma non teme di essere un padre troppo invadente, troppo presente, lei che mangia mattina e sera con suo padre, che dorme con suo padre…eppure ha 19 anni?
    “Me l’hanno detto altri. Ho dato loro retta, l’ho lasciata per la prima volta dopo 10 anni per cinque settimane, quando è andata in Australia con un coach…. Pensavo fosse giusto anche per me, sono un uomo di 53 anni, avevo bisogno di un break anch’io. Ma l’esito dell’esperimento è stato disastroso! Yanina era disperata, non si ritrovava, piangeva, non ha vinto una partita, non riusciva proprio a giocare…e allora sono tornato al suo fianco, non l’ho più lasciata”
    Che tipo di esperimento è questo? per provare alla ragazza che non può vivere senza di lui? e la fa passare da una situazione in cui stavano 24 ore insieme, si fa per dire, ad una in cui è spedita in un altro continente per 5 settimane? è chiaro che la ragazza si è sentita perduta. Ma non mi sembra proprio la soluzione di ritornare alla simbiosi di prima, ma piuttosto abituarla a poco a poco a raggiungere una sua autonomia emotiva. Mi ero permessa di consigliare uno psicologo perchè mi sembrava proprio che anche il padre avesse bisogno di elaborarsi, meglio con uno specialista, le conseguenze di queste perdite (moglie e figlio) nel rapporto con l’unico affetto rimastogli.

  14. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Non mi pare, Chloe de Lissier, di essermi SCAGLIATO contro i miei lettori. Li ringrazio dei loro commenti, anche lei Chloe naturalmente che ha contribuito la sua parte al successo delle mie iniziative …anche se non quanto _ mi permetta _ tutti quei ragazzi che che aggiornano costantemente il sito molte decine di volta al giorno (sia pur magari arrivando tardi, e non certo per scelta deliberata: chi deve fare ogni tanto sbaglia, magari capiterà anche a lei).
    Ovviamente poichè faccio molte cose anch’io _ e la maggior parte non riscontrabili ad occhio nudo _ spesso sbaglio. Ma quando mi guardo allo specchio a volte ammetto lo sbaglio, a volte faccio più difficoltà perchè sono orgoglioso e un po’ testardo, ma lo sbaglio non è mai in malafede. Può dipendere da un errore di valutazione, può dipendere da un momento di grande entusiasmo…tipo quando poche sere fa mi sono esaltato io per primo nell’assistere alla straordinaria rimonta di Flavia contro la Zvonareva (straordinaria per livello di gioco espresso e per il coraggio dimostrato nell’annullare cinque dei sei matchpoint), può dipendere dalla voglia di segnalare quando posso per primo aspetti di cui vengo a conoscenza e magari capaci di destare la curiosità di chi legge (ad esempio la presenza di Julian Alonso nel box di Flavia: il suo arrivo mi era stato segnalato da un uccellino molto ben informato e magari malizioso con ben tre giorni di anticipo, tant’è che io l’avevo già cercato nel box nella partita precedente con la Wozniak…quindi era un fatto di cui qualcuno nell”ambiente di Flavia parlava e …non da solo; ho dato fedelmente atto nell’articolo che ho scritto del fatto che Flavia mi aveva detto, a proposito della sua presenza: “Quando avrò un fidanzato ve lo dirò”…, quindi una smentita ad una presunta love-story da parte sua; tuttavia non è che Alonso passasse da New York per caso, era venuto apposta per Flavia…Questo non lo può negare neppure la stessa Flavia. Se lo sapevo io e qualcuno chiacchierava al proposito…Il che non significa che l’evidente interessamento di Julian fosse reciprocato nella stessa misura: del resto chi ha letto il mio articolo, al di là del titolo magari eccessivamente ammiccante (colpa mia…ma direi veniale), avrà visto che si dà una notizia vera, Alonso era effettivamente nel box della Pennetta, e si racconta semplicemente chi sia stato il tennista Alonso nonchè qualche suo antico trascorso amoroso; é sempre stato quello stesso uccellino ben informato, ad esempio, a raccontarmi delle vicende indirettamente legate a Carlos Moya; si potevano anche non mettere, per carità, ma erano sfiziose a mio avviso, e innocenti: non facevano male a nessuno. Flavia mi ha rimproverato in maniera assolutamente signorile nell’audio che avete sentito, esprimendo il suo putno di vista, salvo quando ha detto che avrei potuto metterla in difficoltà se avesse avuto un fidanzato che avesse letto quelle cose. Ma non aveva detto che non ce l’aveva? e che ce l’avrebbe comunicato se l’avesse avuto? Insomma, direbbe Totò, quisquilie, pinzillacchere…e ora le ho ritirate fuori d’istinto perchè mi ci sono sentito un po’ trascinato dal suo intervento, Chloe, anche se in realtà lei aveva fatto un minimo accenno. Come quello di Soderling-Davydenko, peraltro. ).
    Tornando dopo questa lunga (troppo lunga…ahimè, maledetta prolissità!)dissertazione… al punto di partenza: lei dice che io gongolo per i 500 commenti. No, io gongolo solo per alcuni di quelli, quelli ben scritti, quelli motivati, quelli che citano dati a sostegno di una tesi o dell’altra, gongolo _ mi creda _ per quelli di qualità. E ce ne sono anche stati, sia per chi sosteneva una cosa e chi l’opposto. Non gongolo per la quantità. Perchè la quantità positiva per me non la fa il numero dei commenti. Se la gente si offende, o anche solo tratta il prossimo con supponenza, gli dà del “testa vuota”, non gongolo, mi creda. Perchè se il livello di commenti salisse salirebbe anche l’audience più matura del sito, questo è evidente. Io non aspiro a fare gli ascolti, i contatti de “il processo del lunedì”. Aspiro a creare un luogo dove si parla e si discuta di tennis, delle diverse implicazioni che lo possono concernere (educazione, società, filosofia di vita, di approccio allo sport, giornalismo, stile, eleganza, classe in campo e fuori, dei protagonisti con racchetta come di quelli con la penna, con il microfono o…con gli occhiali etc etc etc) e mi piacerebbe che ogni commento, più che esprimere il tifo per questo o quello, la passione per un giocatore o un altro (cosa volete che importi agli altri?), stimolasse un tantino di riflessioni, possibilmente non troppo banali. Secondo me la storia della Wickmayer aveva le caratteristoche per suscitare, appunto, varie considerazioni, di vario tipo. I Wickmayer hanno fatto scelte non banali, difficili, magari discutibili, magari no. Giuste? intelligenti? Rischiose? Premianti? Sconsigliabili? etc etc. A me la vicenda, dopo aver incontrato il padre (che non dimentichiamo, ha sì seguito amorevolmente la seconda figlia…ma ha anche mollato per 2 anni e mezzo il figlio avuto dalla prima moglie, quello che recentemente è morto in un incidente stradale) suscitava decine e decine di interrogativi. Ai quali non avrei saputo dare risposte sicure, univoche. E, sbagliando, pensavo che qui dentro a questo sito ci fossero anche tante persone (non migliaia, Chloe, ma magari cinquanta appetto alle 500, 1000 che si accaniscono sulla questione del GOAT, di federer e Nadal) che potessero essere incuriosite da quegli interrogativi che io mi sono posto. Mi sono sbagliato, ancora una volta, ma _ ripeto _ non mi sono scagliato contro nessuno. Nè mai lo farò, per qualunque motivo. Risppndo anche all’ultima sua annotazione…organizzativa: “UBaldo lei avrebbe allora dovuto inserire l’articolo nella sezione specifica, quella definita “genitori e figli”. in quel luogo probabilmente avrebbe attirato l’attenzione di un pubblico naturalmente più interessato a situazioni del genere”.
    Se l’avessi messa lì sarebbe magari sfuggita a quei lettori che non leggono abitualmente genitori e figli. E preferivo che venisse letta dal maggior numero di persone. Il giorno dopo il New York Times, non l’Urlo di Gallarate, ha pubblicato quella storia, con molti meno particolari e dettagli (anche per via dello spazio…), reputando quindi che la storia potesse essere di interesse generale. Io…ho fatto la stessa cosa. Ritenendo che chi va su “genitori e figli” avrebbe visto sul sito anche questa vicenda e quindi sarebbe stato liberissimo di commentarla, come difatti ha fatto qui sopra Stefano Grazia, il “mago orchestratore” di quella particolare rubrica che così tanto successo ha fra i genitori dei ragazzi che si cimentano con qualche ambizione (e non) nel tennis. Sul discorso…edipico, mi scuserà Chloe, ma anche se condivido molte sue osservazioni, lei accenna a situazioni che non si dovrebbero tollerare, ma credo anche che la situazione di una ragazza di 19 anni che dorme sempre, giorno dopo giorno, con il proprio padre e non sia lontanamente sfiorata dall’idea di andare una sera a cena con gli amici (così mi dicono tutti i colleghi della stampa belga…), e che non abbia mai fatto più tardi delle 21, dico mai, mi sembra anch’essa alquanto anomala. Non dico preoccupante, come alcune delle situazioni che lei descrive, ma molto strana francamente sì. Cordiali saluti, scusi se mi sono dilungato. E mi scuso anche con quanti, invece, non mi sono dilungato affatto…Spesso sono le circostanze temporali a farti comportare in un modo piuttosto che un altro…senza una vera ragione. E’ anche vero che Chloè scrive spesso e, come sottolinea lei, contribuice al successo di Ubitennis e del suo blog, quindi forse un po’ (ma non tanto eh eh , non esageriamo!, scherzo eh) glielo dovevo. Lei invece, Chloe, non mi deve nulla. Difatti non glielo ho mai chiesto. Mentre ai ragazzi che collaborano con me chiedo semrpe di stare attenti, di non farsi sfuggire la fine di Soderling-Davydenko e il resto…E spesso loro vorrebbero mandarmi al diavolo! Bonariamente, spero…

  15. Stefano Grazia scrive:

    Mah, sul sito dopo i primi commenti (fra cui quello di Daniele Flavi,uno dei collaboratori del Blog)tutti improntati a sottolineare il lato positivo (e commovente) ne compaiono alcuni di tutt’altro tenore:
    10/09/2009 19:13
    verbavolantia
    commovente? emozionante? inquietante! certo, con i milioncini racimolati col tennis non sarà poi difficile permettersi i 20 anni di psicanalisi necessari ad uscire da un simile tunnel edipico.
    10/09/2009 19:21
    verbavolantia
    PS. @ Ubaldo _____________ effettivamente di storie un po’ malate, di rapporti ossessivi tra genitori (o zii… vedi nadal) e campioncini di tennis magari fabbricati a tavolino -storie poi puntualmente ammantate di quel tanto di sentimentalismo che oggigiorno basta a sdoganare qualsiasi stortura- ce ne sono molte. sembra quasi un frequente “effetto collaterale” (ma bisognerebbe forse dire “causa concorrente”) del successo in questo magnifico sport. vi si potrebbe dedicare una rubrica, magari sul blog, che raccolga le storie che elenchi in apertura di articolo (trattandole beninteso con tutta la discrezione che un argomento comunque mai del tutto scrutabile richiede). a me interesserebbero molto.
    10/09/2009 23:59
    Renée
    La storia è per certi aspetti molto triste, per altri commovente, per altri ancora inquietante! Yanina sarà carina ma non invidio il fidanzato che dovrà combattere l’edipo più forte che si sia mai visto. La cosa che più mi ha colpito, tuttavia, è che ancora una volta è dimostrato che - almeno in Europa - il tennis è uno sport per ricchi figli/e di papà. Se ti puoi permettere di lasciare tutto ed andare in Florida per accontentare la figlioletta vuol dire che “stai bene”, parecchio!
    11/09/2009 09:33
    arciduca
    Inquietante e commovente (anche se già detto). Se posibile mi piacerebbe sentire la versione di…. Yanina.
    11/09/2009 10:08
    Roby68
    Una storia inquietante, fino a quando rimarrà nel mondo del tennis a livelli decenti si sorreggeranno a vicenda con questo rapporto ‘malato’, ma poi…. non invidio un euro e nemmeno la notorietà della ‘povera’ Yanina, gli auguro solo di trovare serenita per il futuro visto che il tennis è solo una parentesi (spesso breve) della vita. Se vogliamo l’unica fugace consolazione per la belga è che storie come queste ne esistono moltissime ma sono nell’anonimato, perchè la ‘vittima’ non è una campionessa ma una normalissima ragazza o ragazzo che invece di ‘anestetizzarsi’ con la racchetta da tennis lo fa con sistemi più distruttivi. Saluti
    E’ quest’ultimo commento,di Roby68 che mi spinge a scrivere un post che qui copio incollo:
    11/09/2009 11:48
    stefano grazia
    Roby68(& Co): ma cosa state dicendo? Ma lasciategli, a tutti e due, il beneficio del dubbio: io vedo anche una magnifica storia d’amore famigliare…Ha 19 anni, mica 30…Se in campo e’ capace di andarci da sola e prendere le sue decisioni, e’ molto piu’ probabile che le sappia poi prendere anche nella vita E SENZA PER QUESTO DOVER PRENDERE A CALCI NEL CULO IL PADRE solo per dare soddisfazione a un branco di psicologi da strapazzo…Ubaldo ha fatto un’intervista, sara’ durata 15′-un’ora, la storia e’ sicuramente struggente e triste ma non per la storia ‘edipica’ in se’ ma perche’ ci sono ben due eventi tragici,diosanto! La morte della madre e quella del fratellastro…Per questo e’ triste, altroche. A volte rimango sconvolto dal senso di prospettiva cosi’ superficiale di certa gente…
    Fortunatamente mi danno manforte Leonardo ed Egidio (e in parte anche Roby che corregera’ il tiro):
    11/09/2009 12:23
    leonardo
    Sto con Stefano in tutto e per tutto. E mi stupisco che nessuno abbia capito che in questa storia, quello che ha passato i momenti più catastrofici è il padre, non Yanina.La ragazza, con la notorietà, riuscirà piano piano a fare a meno di suo padre. Ma l’uomo, che ha solo 53 anni, ha giè perso la moglie dieci anni fa e il figlio. Senza un genitore si sopravvive, senza la compagna e il figlio morto prematuramente è già molto più difficile. Eppoi chi sarebbe partito per la Florida così, di punto in bianco? Questa storia è un film, niente a che vedere con i padri beceri di alcune campionesse
    11/09/2009 13:10
    Egidio Pinno
    Bellissima storia, Ottimo articolo…Ma i commenti (esclusi quelli di Grazia e quello seguente al suo di cui ora non ricordo l’autore) sono davvero PESSIMI. Ad una ragazza muore la madre, invece di impazzire e fare Dio solo sa quale schiocchezze, decide di diventare forte a Tennis, il padre l’aiuta, e voi parlate di vita “mozzata” di esistenza “rovinata” di incapacità di andare avanti da sola. Questa ragazza ha 19 anni! Non 40!! 19!!! E’ soltanto da AMMIRARE, per il coraggio e gli attributi che ha avuto lei, ma sopratutto il padre. Saluti
    11/09/2009 13:51
    Marquinho
    veramente una bella storia, adesso farò il tifo affinchè yanina vinca gli us open!
    11/09/2009 14:36
    Roby68
    @stefano grazia: Non pretendo mica di aver ragione, anzi, spero di aver completamente toppato, era solo una considerazione ’superficiale’, visto che non la conosco minimamente dettata da alcuni passaggi dell’intervista, tutto qui. Saluti
    MA CLEVER CHE AVEVA SCRITTO POCO PRIMA DEL MIO UNALTRO POST (che io non avevo letto e che diceva in tono abbastanza misurato:
    E’ crudele perdere un genitore (e figuriamoci due) specie da piccoli. Purtroppo nessuno nasce preparato nè al ruolo di genitore nè a quello di figlio/a. La madre della Wickmayer è stata una buona insegnante quando le ha detto di lottare duramente senza mai abbattersi, purtroppo non le ha detto di cercare di volare da sola quando fosse cresciuta, di non contare tanto sugli altri (es. sugli aiuti psicologici del padre) e di cercare la totale indipendenza. Questo fatto limiterà la sua vita. Il genitore è si protezione ma anche soffocamento. Ma chi le spiegherà tutto ciò ? Lo capirà da sola ? E noi al suo posto saremmo tanto più bravi ?) CLEVER dicevo, quasi come se fosse stato colto sul vivo e avesse la coda di paglia, rispondeva piccato alle 14:58
    clever
    “A volte rimango sconvolto dal senso di prospettiva cosi’ superficiale di certa gente…” Applicalo a te ed è perfetto. “Questa storia è un film, niente a che vedere con i padri beceri di alcune campionesse” Abbiamo un cinefilo, ma per piacere. “E’ soltanto da AMMIRARE, per il coraggio e gli attributi che ha avuto lei, ma sopratutto il padre” E’ da ammirare quello che le ha detto la madre, il padre solo fa il suo dovere e lei il suo piacere… Bene mi sono fatto tre “nemici” ma qui si vede che ci si può fare solo quelli… Vedi chi dice menzogne si fa amici chi la verità solo nemici perchè purtroppo la verità fa male. Meno male però, meglio non averli certi amici.

    Mah…premesso che io non avevo nemmeno letto il suo post (che trovo anche se non condivisibile pienamente comunque corretto e misurato a differenza del secondo che invece mi appare francamente sprezzante e questo si,superficiale) il mio punto di vista era che senza conoscere davvero le persone in questione e sulla base di informazioni acquisite da terzi nel corso di una semplice per quanto bella e toccante intervista, mi sembra comunque,indipendentemente da come poi andra’ davvero a finire, affrettato trarre conclusioni cosi’ tragiche e senza appello invece di soffermarsi piuttosto sui valori positivi che emergevano dalla storia…Scrivere invece che uno ha fatto il suo dovere e l’altra il suo piacere mi sembra se non altro un indice di scarsa empatia.Tra l’altro,clever, non ho capito cosa dovrei applicare a me stesso, spiegami…Se ti riferisci ad un supposto rapporto di dipendenza di mio figlio nei miei confronti, sappi che mentre lui e’ in Florida io sono rimasto in Africa a lavorare,cosa che conterei di continuare a fare anche se lui avesse successo in modo di non poter poi essere accusato da quelli come te di aver fatto un investimento da sfruttare sulla pelle del proprio figlio…
    L’ultimo commento di mr k2 (Definire i rudimenti di psicanalisi, per quanto esposti in forma volutamente banale, roba da “psicologi da strapazzo” mi pare indice di una certa confusione mentale e disprezzo per il sapere. Penso che sia evidente a chiunque che la storia, lungi dall’essere edificante e a lieto fine, è piena di dettagli preoccupanti, cui del resto lo stesso Ubaldo, nel pezzo, non può evitare di alludere. Dire “ha 19 anni non 30″ mi sembra parimenti follia.)e’ solamente astioso e polemico e non aggiunge nulla. Secondo me ha ragione Chloe: puntare il dito sulla Wickmaier in questo momento e’ davvero voler a tutti i costi concentrarsi sul dettaglio insignificante e non vedere la Big Picture. E la Big Picture qui non e’ l’eventuale dipendenza dal genitore che del resto troviamo anche in tanti figli che non hanno mai subito eventi cosi’ tragici, bensi’ la storia di una ragazza che a 9 anni ha subito un gravissimo lutto ed e’ riuscita con l’aiuto di un padre eccezionale a trovare una ragione di vita (e un riparo) nel tennis e,pur non essendo da piccola cosi’ talentuosa, ad arrivare comunque 10 anni dopo in semifinale agli USOPEN. E se mi battesse in finale Serena Williams, chissa’,vado a fare il carosello in centro, per le vie di Lagos…

  16. chloe de lissier scrive:

    ringrazio daniela e il sig. scanagatta per le loro articolate risposte. vorrei aggiungere qualcosa.
    cara daniela, ho qualche competenza in materia di psichiatria e di psicologia. fra i miei maestri ho avuto anche il prof. giovanni jervis, psichiatra e psicoanalista, una delle menti più lucide che il pensiero scientifico italiano abbia mai avuto, e che purtroppo è deceduto ai primi di quest’ultimo agosto. jervis sosteneva che un disturbo merita di essere affrontato quando incide in modo negativo e costante nella nostra vita quotidiana, quando ci impedisce di vivere come vorremmo. molte problematiche ansiose sono tipiche dell’età giovanile e tendono spontaneamente a risolversi fra i 25 e i 35 anni. nei casi in cui lamentiamo disturbi che ci impediscono di vivere come sentiamo, ci possono essere diversi tipi di aiuti cosiddetti “tecnici”: può essere utile uno psicofarmaco, una serie di colloqui, un trattamento psicoterapico vero e proprio, e così via. in molte circostanze è sufficiente cambiare stile di vita. ma è l’individuo l’unico che sa e può sapere (a meno che non ci troviamo di fronte a soggetti pericolosi per sé e per gli altri) se sta bene o meno e di che cosa ha bisogno. i maggiori specialisti ritengono ormai, giustamente, che bisogna “curarsi” il meno possibile, ricorrendo invece soprattutto a quelle che sono le risorse della vita quotidiana. nel caso specifico della wickmayer, che peraltro presenta una problematica assai più diffusa di quanto sembri d’acchito (quella delle difficoltà a rendersi autonoma e indipendente), l’inclusione nella sua vita quotidiana di un’altra figura genitoriale, come è appunto uno psicoterapeuta, può essere negativa, perché a venti, venticinque anni, devi imparare a fare a meno dei genitori e dunque anche di uno psicoterapeuta. in buona sostanza, non abbiamo elementi effettivi per stabilire se yanina wickmayer stia compiendo un percorso esistenziale che la renderà sicuramente e cronicamente infelice. quello che sappiamo è che ha reagito alla perdita della madre trasferendo sul padre anche la necessità di accudimento materno, e che suo padre si è prestato a svolgere pure questo ruolo. ma nulla impedisce che questo percorso possa ragionevolmente risolversi con la crescita verso una equilibrata autonomia. in conclusione, consigliare una psicoterapia è sempre un errore, a meno che non ci sia una richiesta specifica in questo senso da parte della persona. non mi pare questo il caso.
    gentile sig. scanagatta, comprendo perfettamente le sue spiegazioni. e capisco il suo disappunto perché 490 commenti su 500 si rivelano poco più di una sequela di stupidità. allora forse bisognerebbe accettare più di buon grado commenti anche molto critici, ma che sono argomentati e fondati su un pensiero robusto. purtroppo invece accade spesso che gli autori di commenti molto buoni sotto il profilo della scrittura, degli argomenti, delle tesi e delle proposizioni vengano trattati con durezza e talvolta anche con acrimonia perché portatori di visioni dissimili dalle sue o dei giornalisti più noti che intervengono qui. sembra insomma che si preferiscano gli “innocui” stupidi a coloro (pochi, purtroppo) che si contrappongono con argomenti alle “linee dominanti”.
    in poche parole, sig. scanagatta, non si possono avere moglie ubriaca e botte piena. su questo blog ho letto molti commenti di persone che hanno preferito smettere di scrivere perché attaccati quando proponevano concezioni e modi diversi di vedere le cose. mentre continuo a leggere da due anni gli stessi identici commenti: che borg è il migliore perché a 25 anni aveva vinto tutto, che federer non ha avversari e che i suoi slam valgono poco, che nadal potrebbe essere dopato, e altre amene idiozie.
    si adoperi allora per favorire e incoraggiare i commenti migliori e faccia qualcosa per limitare questa saga della stupidità che è diventata soprattutto la piattaforma e che diventa anche questo spazio quando si scrivono articoli che sembrano avere solo l’intento di provocare e aizzare la bestia che alberga in molti.

  17. Stefano Grazia scrive:

    Nella sua rubrica su si.com Jon Wertheim scrive in risposta ad un lettore che gli chiede della Wickmayer, che ,dato il suo background, risulti impossibile non fare il tifo per lei. noi qui invece tutti a sottolineare come sia inquietante il suo rapporto col padre…
    What is your take on Yanina Wickmayer? Even though she is in the semifinals, it seems like we haven’t heard much about her.
– C.T., London
    • As one of you wrote: “We all suspected an unseeded Belgian might reach the semis. And come on down, Yanina Wickmayer!” Though Wickmayer’s run has been obscured by the Oudin-o-rama and Clijsters-fest, it’s provided one of the real feel-good stories. Here’s a player who was in qualifying draws this summer and, thanks to both fine play and fine luck, is suddenly in the final four. As her backstory has been revealed, it’s hard not to find yourself rooting for her. Is she going to win the tournament? Probably not. But I see little reason why she can’t be a top 20 player. You also have to be happy for Wickmayer financially. Two weeks ago, she didn’t want to buy a T-shirt because it was too expensive. Now, worst-case scenario, she leaves here $350,000 to the good.

    Sara’ che gli italiani sono piu’ smaliziati e cinici ma io rimango d’accordissimo dunque con Chloe che ripete con maggior grazia e stile quel che ho cercato di dire in maniera molto piu’ grezza anch’io:”in buona sostanza, non abbiamo elementi effettivi per stabilire se yanina wickmayer stia compiendo un percorso esistenziale che la renderà sicuramente e cronicamente infelice. quello che sappiamo è che ha reagito alla perdita della madre trasferendo sul padre anche la necessità di accudimento materno, e che suo padre si è prestato a svolgere pure questo ruolo. ma nulla impedisce che questo percorso possa ragionevolmente risolversi con la crescita verso una equilibrata autonomia.”

    Ed ecco per chi sa l’inglese l’articolo apparso su NY Times:

    Wickmayer Motivated by Loss of Mother

    By LIZ ROBBINS and LYNN ZINSER
    Published: September 9, 2009
    A few days after her mother died following a two-year battle with cancer, Yanina Wickmayer, 9, sat her father, Marc, down and told him they were moving from Belgium to Tampa, Fla.
    Wickmayer determined that they needed to get away from their grief and that she wanted to go to Saddlebrook Academy to become a tennis player. She had already labeled the furniture she wanted to take with them.
    A week later, her father sold his swimming pool construction business and the two were on a plane to Florida, neither able to speak much English. Now, 10 years later, Wickmayer arrived on Arthur Ashe Stadium Court and powered her way into her first Grand Slam semifinals with a 7-5, 6-4 victory Wednesday over Kateryna Bondarenko.
    Wickmayer’s near anonymous breakthrough in this tournament was just the latest rich surprise to emerge from the women’s field.
    “Yanina,” Marc Wickmayer said, “she has a mission.”
    Wickmayer had played tennis for less than six months to cope with her mother Daniella’s illness when she fixated on going to Florida. She knew that other Belgian players, namely Justin Henin, were training at Saddlebrook.
    “I guess I decided as a little girl to get away from home and put my memories and thoughts to something else,” she said. “I see now it’s been one of the best decisions I’ve ever made, just going there and putting my mind off things.”
    Marc and Yanina stayed in Tampa for two and a half years, long enough for them to recuperate and determine it was time to move back to Lier, near Antwerp.
    “We were liking our lives and being happy to live, and yeah, being happy to see the next day arrive,” she said.
    When she was 11, Wickmayer approached the Belgian tennis federation and decided that she wanted to forge a career. It has not developed overnight.
    “Playing in the semis of a Grand Slam, it’s amazing,” she said on-court after the match. “Before that, the best I had done is second round. This is so exciting. It’s been very amazing.”
    She is ranked 50th in the world, boosted by her tournament title on clay in Portugal last May. She went on to lose in the second round of the French Open, but ignited her United States Open run with a first-round victory over No. 16 seed Virginie Razzano of France. Then she got an assist when the seeded players in her quarter of the draw, including No. 1 Dinara Safina, exited early in a pile of frayed nerves.
    Wickmayer became the second Belgian in the semifinals, joining Kim Clijsters, whose has come back from a two-year retirement.
    Wickmayer could face Clijsters in the final. She said that she has been in close contact with Clijsters because they are from the same part of Belgium, even though she admitted she has more in common with Henin, who lost her own mother to cancer. “Justine has dealt with it in a really great way,” she said.
    With little pressure but what she places on herself, Wickmayer, 6-foot tall, came out swinging freely, yanking Bondarenko around the court. She earned a break point at 2-2 with a deep driving forehand to set up a drop shot winner, and converted the break when Bondarenko sent a forehand long on the next point.
    “I just go for every shot,” Wickmayer said. “I put all my energy into every shot, that’s why they are so hard.”
    Bondarenko had no answer. “She just played unbelievably today,” Bondarenko said. “When she would get a break point down, she would hit a winner.”
    At times Wickmayer got too anxious and overhit, leading to unforced errors.
    “I missed a few opportunities, so I was pretty mad at myself,” she said. “But I just kept fighting.”
    Those were the words her mother would tell her during her illness.
    “The mama tells always to Yanina,” Marc said, “you need to fight in the life, because it’s not coming very easy.”

  18. daniela scrive:

    Ho letto i libri di Jervis la cui perdita ha oscurato un po’ la mia estate. Ci si sente più soli quando si spengono certe persone cui si deve tanto, anche senza conoscerle. Credevo comunque che fosse assodato che le osservazioni che si possono fare qui siano sempre con il beneficio del dubbio, almeno le mie: avanzo ipotesi, interrogativi, esprimo emozioni che mi vengono dalla lettura delle dichiarazioni dei diretti interessati.
    Penso che uno possa scegliere di andare in psicoterapia non solo se abbia un disturbo che incida nella sua vita quotidiana, ma anche per “capire” meglio se stessi e i propri comportamenti, e conseguentemente gli altri: un padre che vede quanto sia figlia sia destabilizzata se si allontana da lui penso che dovrebbe comprendere da solo che la ragazza potrebbe cominciare anche a tornare il sabato sera dopo le 21, e se da una psicoterapia d’urto come le 5 settimane d’Australia è tornato al clima protettivo e di simbiosi, mah, pensate pure che non abbia bisogno per sè di fare qualche colloquio con uno psicoterapeuta, ma a me suscita molte perplessità.

  19. clever scrive:

    Stefano Grazia il mio secondo post è si sprezzante ma perchè mi sono sentito
    attaccare e non ne ho ben capito il motivo. Visto che veniva poco dopo
    il post di Roby68. Ripeto è una reazione sia pure di stizza.
    A me cmq non sembra corretto dare del superficiale a qualcuno nell’ammasso senza specificare a chi è rivolto.
    In ogni caso non è che ti puoi ergere a giudice di verbavolantia, Reneè, arciduca, Roby68 e mr k2
    oltre a me, per come la pensano. Vedi il tuo post è stato offensivo, dileggiatorio
    perchè hai messo un (& Co) e hai sparato nel mucchio senza stare a pensare
    e questo che è superficiale non la mia reazione che a quel punto è perfino contenuta.
    Uno dei motivi che mi spinge a postare poco su questo blog è bene esemplificato
    da chloe de lissier. Non puoi stare tranquillo di scrivere una qualunque
    cosa che subito si prendono gioco di te e di quel che dici.
    E gli attacchi sono pesanti e irriguardosi.
    Cmq a me non interessa avere ragione su tutto ma questo è lo sport
    praticato qui salvo poche eccezioni. Forse servirebbe a tutti un bel bagno
    di umiltà e finirla con questa arroganza, con questo essere cinici
    e denigratori nei confronti di chi ha il torto di non pensarla come noi.
    Io ti ripeto sono sprezzante solo nei confronti di chi mi offende, perchè
    se uno argomenta (senza dileggiare) anche se mi dà torto mai userò
    termini da urtare l’altrui sensibilità e se lo facessi mi vergognerei
    tremendamente e certo chiederei scusa.
    Vedi Stefano fossi stato in te mai avrei scritto il post che hai scritto
    per primo. Magari avrei anche potuto sostenere quello che dicevi (anche se non lo condivido)
    ma di certo non avrei preso gli altri per “superficiali”.
    Magari li facevo riflettere e quello mi sarebbe bastato.
    Ora ti rispondo su quel che hai detto:
    “Scrivere invece che uno ha fatto il suo dovere e l’altra il suo piacere mi sembra se non altro un indice di scarsa empatia”.
    Credi davvero che io non abbia ammirato il padre e compreso l’atroce dolore e il trauma della figlia ?
    Debbo aggiungere altro ?
    “Tra l’altro,clever, non ho capito cosa dovrei applicare a me stesso, spiegami.”
    Mi riferivo semplicemente al fatto che ognuno si deve guardare la sua di gobba
    perchè è troppo comodo guardare quella degli altri.
    Bisogna prima farsi l’esame di coscienza prima di accusare il prossimo.
    Io spero sempre che si possa fare una discussione perchè alle liti
    non sono interessato. Ma spero che questo tu lo comprenda Stefano
    perchè sei persona intelligente.
    Cordialmente. (Ah dimenticavo non so se è quando potrò risponderti
    perchè domani mi sposo). Saluti.

  20. chloe de lissier scrive:

    la socialità è una delle migliori forme di terapia psicologica, daniela. fai bene dunque a esprimerti e a cercare il confronto. e mi pare anche giusto che tu ti rivolga a un terapeuta se ritieni che ciò possa migliorare la qualità della tua vita e garantirti una migliore conoscenza di te stessa e delle motivazioni reali sottese ai tuoi comportamenti. è altrettanto giusto che ognuno decida per conto proprio se ha bisogno di aiuto, di quale aiuto, e chi dovrebbe darglielo. come sai, una delle prime regole di un trattamento psicoterapeutico che possa avere probabilità di buona riuscita è la scelta autonoma dell’individuo di svolgerlo.
    dunque, qui è come se noi stessimo decidendo per marc wickmayer: “sai, tu e tua figlia, pur con ottime ragioni, siete un po’ “anormali”, quindi perchè non vi fate qualche anno di psicoterapia?”. se marc wickmayer chiamasse la “neurodeliri” forse in psicoterapia coatta ci finiremmo noi. e non saprei come dare torto a wickmayer.

  21. Avec Double Cordage scrive:

    Perché la vittoria di un Iannone in 125 interessa meno di una caduta di Valentino Rossi, Lorenzo o Stoner in Moto GP?

    Perché una vittoria di una Yanina Wickmayer, Wozniazki, Wozniak, Williams etc. interessa meno di una qualsiasi banalità su Roger Federer, Nadal, Djokovic?

    Quello che interessa il pubblico generale sono i campioni al vertice, cio vale per risultati, biografie, storie fin giù al gossip. Moto GP e 125 come tennis e tennis femminile sono “a different league” anzi “a different sport”.

    chi è veramente appassionato di tennis lo segue per i colpi e l’applicazione di strategie e tattiche, il vertice di tutti questi aspetti lo si trova negli slam e in coppa davis… nel 3 su 5… nel tennis maschile.

    il tennis femminile sempre tennis è, come le gare delle 125 sono gare in moto, ma in quanto a colpi e strategie il tennis femminile è molto dietro al tennis maschile, molto più distante dal tennis di vertice di quanto lo sia la 125 dalla Moto GP (e basta vedere una domenica di gare di moto per vedere che si tratta di un abisso), più distante di quanto lo sia un challenger in Nuova Caledonia da una finale di Wimbledon.

    Io sinceramente sono poco sorpreso dalla differenza di interesse che riscontrano Roger Federer e Papi Wickmayer con figlia, mi sorprende meno questa differenza di interesse che tale differenza possa destare sorpresa.

  22. daniela scrive:

    Felicitazioni clever…a risentirci dopo il viaggio di nozze:). Mi fa piacere leggere post come il tuo e sapere che non sono la sola e quoto il tuo invito:”Forse servirebbe a tutti un bel bagno
    di umiltà e finirla con questa arroganza, con questo essere cinici
    e denigratori nei confronti di chi ha il torto di non pensarla come noi.”

  23. Ubaldo Scanagatta scrive:

    @clever Auguronissimi per il matrimonio. A te e alla sposa. @chloe: leggo e virgoletto ” purtroppo invece accade spesso che gli autori di commenti molto buoni sotto il profilo della scrittura, degli argomenti, delle tesi e delle proposizioni vengano trattati con durezza e talvolta anche con acrimonia perché portatori di visioni dissimili dalle sue o dei giornalisti più noti che intervengono qui”.
    Io non ho presente questi esempi cui ti riferisci. Ricordo un intelrocutore intelligente e colto…che era anche molto suscettibile e che male interpretava le mie risposte… Sì a volte si scrive di fretta e si può essere anche male interpretati. Io, ad esempio, potrei ritenere di essere stato trattato con eccessiva durezza anche da lei, Chloè, in taluni frangenti, ma non me la sono mai presa. Forse perchè sono stato uno sportivo, una volta che credo nel fairplay altrui non penso mai ad impermalosirmi, a legarmela al dito, con gli amici si possono anche dire cose sbagliate e non gradevoli, e poi l’intelligenza sta nel gliassarci sopra…

  24. Stefano Grazia scrive:

    Un vecchio dirigente del Bologna Rugby che noi soprannominavamo Scarpazza, a volte commentava certe nostre stravaganze sul campo e fuori con un ‘Amper dvinter mat’ (Mi sembra d’impazzire) ed e’ la cosa che mi e’ venuta in mente leggendo le repliche di Clever e Daniela…Cioe’ voi vi permettete come dice chloe di stigmatizzare la relazione familiare dei Wickmaier che voi non conoscete affatto di persona e tutto quel che sapete lo traete da una intervista di 15′ definendola (la relazione,non l’intervista)inquietante e consigliando la psicoterapia e poi vi offendete e fate i permalosi se io vi do dei superficiali perche’ non vi siete soffermati,come tutto il resto del mondo, sui valori positivi. E aspettate, non e’ finita: clever si adombra ‘in advance’ perche’ io nemmeno mi riferivo a lui avendo fatto il mio commento prima di poter leggere il suo (della serie ‘va a fer dal pugnatt te e la tu biziclatta,per chi conosce la famosa barzelletta) e quindi s’incavola e trincia sprezzanti giudizi su di me e su chi mi ha dato ragione.No, davvero, Ampere dvinter mat.
    Ribadisco: nel resto del mondo-e ho assistito or ora ad una intervista in francese al padre di Yanina, e mi e’ sembrato non certo cupo e deprimente ma semmai piuttosto orgoglioso di sua figlia-si e’ preferito sottolineare il grande coraggio (da film, ha ragione il cinefilo…)di un genitore che per onorare la promessa alla moglie molla tutto per poter stare con la figlia…In Italia invece alcuni di noi invece hanno preferito sottolineare come il rapporto padre-figlia sia morboso e inquietante.E’ vero che io tendenzialmente tendo a stare dalla parte dei genitori e ho difeso il Dr Bartoli,Yuri e perfino Jim Pearce e Stefano Capriati (ma Dokic no, mai),pero’ in questo caso, e fino a prova contraria, ribadisco che certi giudizi mi sono sembrati davvero affrettati e superficiali. E non mi sembrava poi,nel dire cio’, di essere stato cosi’ offensivo. Semmai mi siete sembrati fin troppo punti sul vivo e permalosetti voi nelle repliche.

  25. Giovanni da Roussillon scrive:

    Ho più di una ragione di credere di sapere chi sia la persona alla quale Ubaldo Scanagatta si riferisce nel suo post delle 22:23. Thomas Yancey è, come scrive Scanagatta, intelligente e colto. Chi avrà letto le sue riflessioni apparse in questa area, può concordare che non sappiamo se l’autore sia “suscettibile”, men che meno un incapace di “interpretare” le altrui risposte [un suo post venne perfino estratto dai commenti e pubblicato in guisa di “pezzo”]. La “sucettibilità” è “interpretazione” di Ubaldo Scanagatta. Thomas Yancey si atteneva ai fatti, con la robustezza della sua penna mirabile.
    Ho sempre pensato, signor Scanagatta, che a chi scrive in fretta si offra l’alternativa di scrivere meno in fretta, in guisa di non errare nell’esprimersi. Insomma, semmai, criticando un testo per distorsioni dovute alla fretta, non lo si interpreta male, si può semmmai affermare ragionevolmente che è mal scritto (mi perdoni, senza offesa).
    _____________

    Sono intervenuto per la stima che porto a Thomas Yancey, altresì, affinché suoni una “campana” altra da quella che lo evoca a suo modo.
    Libero da preconsulti e con cordialità.

  26. Renée scrive:

    Allora, stasera sono davvero un po’ stanca ma mi sento chiamata in causa e mi sembra giusto intervenire.
    Se qualcuno mi racconta una vicenda umana, insistendo su determinati particolari, chiedendo implicitamente di fargli sapere cosa ne penso, credo che sia corretto che io risponda manifestando l’impressione che tale narrazione mi ha suscitato.

    Non ho mai consigliato niente a nessuno che non mi abbia specificamente chiesto di farlo. Mi sono adirata quando il blog e non solo proliferava di consigli (non richiesti) al mio Rog su come uscire da una crisi forse vissuta più dai fans che non dal diretto interessato.
    Mi piace la psicologia e la psichiatria, sono affascinata da tutto ciò che ha a che fare con l’uomo e con l’oscuro in genere, ma non mi sognerei mai di consigliare lo psicanalista a qualcuno, men che meno qualcuno che non conosco.

    Io ho mie opinioni ma credo fondamentalmente nel diritto di ciascuno di sbagliare a suo modo, come io sbaglio a mio modo.

    Può darsi che qualcuno non reagisca a certe immagini come me - i nostri vissuti, le nostre paure, le nostre convinzioni sono diverse - ma sentire che una giovane diciannovenne da dieci anni mangia e dorme ogni giorno e ogni notte con il proprio padre a me suscita più di tutto inquietudine.
    Lo trovo un comportamento anormale.
    Non voglio costringere nessuno a modificarlo (eppoi come potrei), non posso giudicarlo nè in modo etico nè sotto altri profili. Semplicemente a me “fa paura”; mi lascia una sensazione sgradevole di morbosità magari infondata, senz’altro non suggellata da alcuna prova a carico.
    Ma è delle mie sensazioni che parlo.

    Eppoi ci sono tanti lutti nella vita. Tante storie tristi che meriterbbero di essere narrate. Ma comunque poche bimbette rimaste senza mamma possono permettersi di farsi portare in America a giocare al tennis.
    Per questo ho fatto l’osservazione sul denaro. Ribadisco: la storia di questa tennista belga mi ha anche fatto pensare che probabilmente lutto o non lutto non sarebbe arrivata dal Belgio alla semifinale USO senza i soldi di papà.
    Lo ripeto. Non con cattiveria o invidia. Non vorrei avere la vita di questa tennista (nè di chiunque altro) e ho adorato mio padre che pure a vivere in Florida non mi avrebbe potuto portare e che purtroppo ora non ho più.

    Ma se mi chiedete cosa mi suscita sentire la storia della Wickmayer ribadisco la mia reazione: per certi aspetti è triste, per altri è dolce per altri ancora mi inquieta.

    Poi ciascuno faccia i conti con il proprio subconscio senza aggredire quello altrui, anche quando esprime emozioni che non condividiamo.

  27. Stefano Grazia scrive:

    Un’altra ragione per apprezzare la Wickmaier: e’ l’unica a giocare in shorts anziche’ con la gonna. vi siete accorti che il tennis e’ l’unico sport in cui le atlete giocano con la gonna anziche’ i pantaloncini e questo perche’ biechi e morbosi sponsor impongono la gonna che svolazza per solleticare i piu’ bassi istinti maschili? Tra l’altro in allenamento uano tutte i pantaloncini…Che poi, giocassero con la gonna e il tanga potrei anche capire ma se sotto la gonna ci sono i mutandoni, l’abbinamento e’ letale…Eppure qualche anno fa Dementieva e Myskina avevano provato a giocare in shorts e secondo me stavano anche cento volte meglio, piu’ eleganti e piu’ in tono con lo sport . Avevo anche scritto un articolo su Donne con le gonne agli albori del blog ma ci furono pochi commenti…gia’ allora si preferiva dissertare sul Goat…

  28. Stefano Grazia scrive:

    Comunque: Auguri & Congrats a clever per il matrimonio…Ripeto: indipendentemente dallo scontro sulla Wickmaier, in passato (mi sembra di ricordare)abbiamo condiviso alcune battaglie e ho apprezzato i suoi interventi…

  29. andrew scrive:

    …mentre vi combattete allegramente armati di ferito orgoglio, pubblico la classifica aggiornata a fine agosto delle WC assegnate nei tornei challenger, ordinata per paese.

    ITA 65
    USA 52
    GER 24
    ARG 23
    FRA 21
    ESP 18
    BRA 16
    MAR 15
    POL 14
    COL 13
    GBR 12
    UZB 12
    AUS 11
    CRO 11
    BUL 8
    ROU 8
    RUS 8
    SRB 8
    GRE 7
    TUR 7
    AUT 6
    CHI 5
    CZE 5
    FIN 5
    LTU 5
    MEX 5
    SUI 5
    SVK 5
    THA 5
    CAN 4
    KAZ 4
    KOR 4
    RSA 4
    BIH 3
    ECU 3
    ISR 3
    JPN 3
    NED 3
    GEO 2
    TUN 2
    ALG 1
    BEL 1
    EGY 1
    IND 1
    IRL 1
    SLO 1
    SWE 1
    VEN 1

    Come potete notare, ITA batte BEL 65 a 1. I giocatori italiani hanno avuto 65 opportunità di incrementare il proprio bottino di punti senza passare dalle quali. Il giocatore belga solo 1.

    Eppure, sempre 4 giocatori sono nei top 100, sia per l’Italia che per il Belgio.

  30. andrew scrive:

    …clever…felicitazioni…ma allora tu sei uno che scrive anche in un altro sito, vero? Ciò conferma che siamo in 16 in Italia che animano 2 o più siti…

    Intanto, aggiungo altri numeri…

    Challenger organizzati in Italia nel 1997 = 5
    Challenger organizzati in Italia nel 2009 = 27

    Vincitori italiani di challenger:
    1997 = 11
    2009 = 5

    Finalisti italiani di challenger:
    1997 = 11
    2009 = 3

  31. Avec Double Cordage scrive:

    @andrew, grazie dei dati statistici, dovrebbero far riflettere, ma è una storia “don qvixotesaca”

    @Stefano Grazia, sai che quando ho visto la foto della Wickmayer ho pensato che sicuramente saltavi fuori con questa storia dei pantaloncini?

  32. Stefano Grazia scrive:

    ADC: e’ un mio vecchio pallino e continua a lasciarmi stupefatto (secondo me e’ anche un brutto segno per il movimento paritario femminile…Tifero’ subito e sempre la prima ragazzaccia,brutta o bellissima, che si vestira’ da sportiva e non da fighetta, che si vestira’ in partita cosi’ come si veste in allenamento (e se fossi una casa da abbigliamento sportivo proverei a lanciare una linea cosi’…secondo me venderebbe di piu’ di certi completini ignobili visti addosso alle Sisters,a Maria, alla Yankovic o anche all’ultima Dementieva). Un’altra stranezza che ho notato, ed e’ buffo in quanto e’ noto che io di certo non sono nazionalista e non tifo uno in quanto e’ italiano e ho di recente scritto un post inneggiando alla Pennetta in quanto Pennetta e non in quanto italiana: vi siete accorti che il tennis e’ uno dei pochi sport internazionali in cui il vincitore non viene accolto e salutato con l’inno nazionale? Lo fanno persino in Formula Uno… Non dico nei challengers o nei tornei minori, ma negli Slams forse non sarebbe male…Tra l’altro ricordo di avere assistito a degli incontri di Team Tennis agli inizi degli anni 90 e li’, come mi dicono in quasi tutti gli eventi sportivi, PRIMA DELL’INIZIO viene suonato l’inno nazionale americano e tutti si alzano in piedi e si mettono la mano sul cuore…Me la mettevo anch’io (e non perche’era l’inno americano, avessero suonato quello delle Isole Tonga era lo stesso…)Alcuni psicologi, lessi poi, sostengono che la relativa assenza di risse da stadio fra ultras nei grandi sports americani e’ dovuta anche a questo motivo.
    E ritornando al GOSSIP o al COSTUME o comunque alle Inside Stories: si e’ parlato molto della ‘inquietante’ vicenda Wickmaier tralasciandone un’altra che invece ha scosso forse di piu’ gli americani (che nella vicenda della belga hanno visto solo l’aspetto positivo dal momento che quello negativo e’ in realta’ un processo alle intenzioni…).Mi riferisco alla causa di divorzio in atto fra i genitori della Oudin,riportata anche dal sito.La stranezza della vicenda e’ legata al fatto che la causa scatenante sarebbe l’infedelta’ della madre di Melanie col Coach DeVillers. La rilevanza della storia risiede nel fatto che il coach e’ ancora li’, allena Melanie da 9 anni, che la causa e’ stata intentata oltre un anno fa e che quindi Melanie ha fatto il brak nella sua carriera pur passando in mezzo a una vicenda simile… La conclusione e’ che questi non sono personaggi normali da valutare secondo il metro delle persone comuni… Per poter passare indenni attraverso episodi simili (la strage di Dunbar,padri abusivi,lutti in famiglia, divorzi,sbarchi in america con 700 dollari in tasca …)E ARRIVARE A CONTENDERE PER LA VITTORIA IN UNO SLAM, non devi, non puoi essere normale…Oppure, come ipotizzava Foster wallace, completamente dumb (o meglio: capace di fare completamente il vuoto nella tua testa). Molti addetti ai lavori hanno sempre sostenuto che il motivo per cui Agassi e’ stato inferiore a Sampras e’ che Agassi era molto piu’ intelligente, curioso e sensibile di Pete. Courier, che pure in gioventu’ fu piu’ amico di sampras e nemico rivale di andre, raccontava che se avesse dovuto essere rinchiuso in una camera con uno fra Agassi,Sampras e Chang non avrebbe avuto dubbi nel scegliere Andre, uno con cui si poteva parlare di tutto e non solo di tennis, e infatti i due sono diventati nel tempo davvero amici…
    Vabbe’, divago: ma qui in Africa piove piu’ che a NY e mi sono saltati il jogging, il tennis e forse anche il golf…

  33. daniela scrive:

    @chloe
    Non capisco le tue osservazioni, direi deduzioni sul mio conto, quando scrivi”la socialità è una delle migliori forme di terapia psicologica, daniela. fai bene dunque a esprimerti e a cercare il confronto. e mi pare anche giusto che tu ti rivolga a un terapeuta se ritieni che ciò possa migliorare la qualità della tua vita ecc”: ma stai rivolgendoti ad un “tu”generico, o a me? perchè io non ho scritto di andare dallo psicoterapeuta nè di scrivere qui per terapia psicologica. Non avrei problemi a dirlo se fosse vero, perchè non c’è nulla di vergognoso ad andare dallo psicologo, ma non corrisponde a verità.
    Condivido il post di Renèe, come risulta anche da quello che avevo scritto prima.Solo che non vedo proprio perchè il padre della Vickmayer dovrebbe chiamare la neurodeliri, chloe, se persone vicine a lui o alla figlia, non certo io, dopo aver ascoltato da lui o da lei il perchè ancora oggi a 19 anni la ragazza dorma nella stessa camera del padre, non faccia mai tardi, si senta smarrita lontana da lui,ecc, gli consigliasse, SOLO nel caso in cui questi comportamenti fossero espressioni di paure, di disagio ecc, di parlarne anche con uno specialista.

  34. Avec Double Cordage scrive:

    Stefano non solo ti sono saltati il jogging, il tennis e forse anche il golf, ma ti sta saltando anche il disco rigido nella tua noce di cocco!

    Ma dico mo anche l’inno nazionale nel tennis! Una delle cose che lo rende cosi tanto meglio di tanti altri sport è proprio il fatto che il nazionalismo è ridotto al minimo, persino nella coppa davis (dove gli inni di entrambe le squadre vengono suonati quando le squadre vengono presentate) non c’è questa cosa chauvinista, pur trattandosi di una delle competizioni sportive più chauviniste in assoluto. Specialmente in certi paesi tipo sud america, italia o ex jugoslavia, normalmente il tutto si conclude con una stretta di mano, il bello del tennis è anche questo, anzi è uno dei punti di forza.

    Lasciamo questa cosa degli inni alle olimpiadi, BTW il tennis è una delle poche competizioni olimpiche che in passato ha visto squadre composte da diverse nazionalità, nel doppio ad esempio la medaglia d’oro una volta fu vinta da un tedesco ed un irlandese che giocavano assieme, secondo me una cosa de reintrodurre.

    Sono completamente contrario agli inni nazionali nelle premiazioni dei tornei. Noi dobbiamo liberarci dal nazionalismo non forzarlo, ciò non significa abolire la competizione tra squadre nazionali, ma nemmeno esaltare l’aspetto nazionalistico stile sacrificio per la patria. Le competizioni tra nazioni come la coppa davis vanno bene ma l’aspetto interessante deve essere la sfida, come incentivo alla crescità, tenendeo sempre ben alti i valori della tolleranza anzi amicizia o almeno stima del competitore, e dell’ospitalità, normalmente questo tra gli atleti c’è persino in coppa davis e dovrebbe servire come esempio al pubblico, cosa che spesso purtroppo non avviene, gotta keep trying!

    quanto ai pantaloncini allora dovresti tifare spudoratamente Akgul Amanmuradova

    http://www2.tennisserver.com/images/photofeed/2007/WSFG/Amanmuradova4RitaMay-sm.jpg

    se vuoi sapere la mia il bello stà nella diversificazione, ci vuole un po’ di tutto. Siamo onesti i tennisti sono vestiti in quel modo perché vengono pagati dagli sponsor per vestire quel che gli vien dato, non fosse cosi Federer e Nadal e le ragazze vestirebbero come ragazzi normali, basta vedere come sono vestiti in allenamento. Federer con cappelino all’indietro e t-shirt colorata ma normalissima, stessa cosa per Nadal. Sicuramente nessuno si presenterebbe ad una partita tra amici nelle improbabili invenzioni wimbledoniane degli stilisti nike

    un consiglio se vai sul blog di Andrea Scanzi

    http://www.lastampa.it/scanzi

    li c’è un pezzo sul rugby

  35. king of swing scrive:

    @Andrew

    possibile non capisci che è inutile scrivere certe cose…proprio in questo sito poi… (Nota di Ubs: Grazie King of Swings, proprio carino. Che vuoi dire? Ma se anzichè essere ringraziati per la promozione che facciamo del tennis… dalla FIT ultimamente subiamo solo minacce (neppur troppo larvate) di querela?! Il miglior complimento indirettamente me lo fai anche tu però: infatti registro la contemporanea ostilità della FIT che ritiene Ubitennis un nemico pregiudiziale (senza che lo sia)i e quella dei nemici della Fit che ci ritengono allineati con la FIT (senza che lo siamo). La verità è che io, direttore di questo sito, non sono nè a favore nè contro, ma semplicemente mi confronto in piena autonomia di giudizio e indipendenza sui singoli temi. Per cui posso pensare e dire tranquillamente che secondo me Pistolesi ha fatto uno sbaglio a persuadere Bolelli a giocare Bankgok invece di dare la disponibilità al match di Davis contro la Lettonia, e ne ha fatto un altro anche a far guerra aperta alla FIT caricando le spalle di Bolelli di responsabilità che non era in grado di sopportare, così come posso dire tranquillamente in piena autonomia (e l’ho scritto in tutte le salse) che Binaghi ha fatto un errore a dichiarare che “Bolelli non giocherà mai più per l’Italia finchè io sarò presidente” e a fare applicare certe regole iper-severe che non avrebbero mai dovuto essere introdotte . E posso dire anche serenamente che il processo a Seppi per i fatti di Cagliari (ferme restando certe responsabilità di Seppi nel sollevare intempestivamente certe questioni) con la conferenza stampa di Roma, è stato _ a parer mio _ un autogol del presidente che ancora oggi non riesco a spiegarmi. E come me credo quasi tutti, giocatori compresi. Insomma non ho sposato Binaghi, non ho sposato Pistolesi, non ho mai sposato nessuno, nè Galgani, nè Panatta, nè Barazzutti…preferisco sbagliare da solo, spesso ma non volentieri. Ma mai per compiacere a questo o quello. Così alla fine ho molti più nemici di chi si barcamena e stringe alleanze oggi con questo e domani con quello…ma preferisco così. Avessi voluto fare i miei…interessi, mi sarei potuto legare al carro di Galgani e ricavare vantaggi per 20 anni, e poi per Panatta, e poi per Binaghi… .)

    Prosegue il commento di King of Swings: in ogni caso sei uno dei pochi che riesce a farmi venire la voglia di scrivere due paroline ogni tanto…

    cerca però di finirla con la storiella dei circoli…da lì non può venire niente di buono hai ragione ma perchè in Italia a capo della nostra Federazione c’è uno che se ne frega altamente del nostro sport…e ci ha fatto perdere un sacco di tempo per dei capricci…

    credimi Binaghi è stata la rovina per il nostro movimento..se siamo indietro di diversi anni rispetto ad altri paesi è solo colpa sua…

    fortunatamente sta facendo marcia indietro su diverse cose…ma intanto abbiamo perso tempo fondamentale per la rinascita del nostro movimento…con il presidente che dai microfoni dipingeva una situazione diversa dalla realtà…

    grazie a gente come Pistolesi qualcosa si è comunque capito…e oggi i vari Rianna e Fanucci hanno finalmente la possibilità di allenare i nostri giovani e far crescere pure dei buoni coach nel frattempo…

    Pistolesi è rimasto fuori dai progetti FIT…ma qualcosa sta cambiando in positivo…certo poi ci sono quelle wc di Bracciali…bah…prima o poi dovrà andarsene Binaghi…speriamo il suo posto venga preso da qualcuno più competente…speriamo

    (N.di UBS: ho dovuto tagliare alcuni apprezzamenti gratuiti ed offensivi di questo commento. Mentre il fatto che io non condivida alcune cose che sono dette qui, non ha alcun peso. Ho infatti sempre pubblicato anche quel che non condividevo, purchè non fosse offensivo).

  36. Avec Double Cordage scrive:

    Attenti che vi querelo! Anzi prima non vi faccio più avere pubblicità e poi vi querelo!

    gattogommisti

    lasciate stare queste cose che ci pensano già altri, voi parlate d’altro, ad esempio del bitchtennnnis

  37. Renée scrive:

    @Stefano Grazia: potrei sbagliarmi ma mi sembra che Venus Williams abbia vinto la finale di Wimbledon (=il più tadizionale dei tornei) contro la Davemport giocando con i pantaloncini.

    E anche alla Sharapova (la più avvenente delle tenniste) la nota casa di produzione di abbigliamento sportivo ha fatto indossare per un intero torneo una mise comprendente i pantaloncini.

    Non poi così innovativa la Wickmayer…

  38. tilden scrive:

    Cosi solo per precisare al Roland Garros si suona l’inno del vincitore e si fa l’alzabandiera dei due finalisti

  39. Stefano Grazia scrive:

    Non intendevo dire che la Wickmaier era innovativa (ed e’ veo che Venus a W aveva quel completo con tutina che finiva in mini shorts e che la Sharapova all’inizio aveva un training suit coi pantaloncini e che fra le tante dementieva, sanja mirza, romina oprandi, la myskina…hanno indossato i pantaloncini…Ma e’ sempre un fatto occasionale:il vero problema e’ che 1) le donne si lasciano usare dagli sponsors-stesso discorso vale beninteso per il pinocchietto di nadal…invece i ciclisti di agassi secondo me erano utili e infatti quando tornarono fuori 4-5 anni fa comprai 10 pantaloncini neri coi ciclisti incorporati che non si sa mai… 2) le donne in gonna e mutandoni sono la cosa piu’ antiestetica che esista:quindi viene a mancare lo scopo dell’eleganza e del vestito sexy:non sarebbe dunque meglio vestirsi semplicemente da sport come si vestono quando si allenano? Insomma, il mio era un altro tipo di discorso, se l’avete capito bene, altrimenti vorra’ dire che anche stavolta non son riuscito a spiegarmi… Sull’inno sono in fondo d’accordo con ADC, era un’annotazione marginale…

  40. Stefano Grazia scrive:

    By the way mi sto guardando la semi del 2003 all’UsOpen fra la Henin e la Capriati e sto provando una gran pena per quei poveretti che non perdevano occasione per disprezzare la mia piccola belga, in assoluto il giocatore maschio o femmina che mi piaceva di piu’ guardare giocare, per quella combinazione di gioco, talent e epos(si, la solita vecchia storia di david e goliath ma tant’e'…)Ma che giocatrice, ragazzi, come mai ce ne sono state e difficilmente ce ne saranno… E giocava contro un’altra grande, la Capriati, che stava giocando benissimo…E nei primi games la Henin era in the zone…ha fatto vedere di tutto, tutti i colpi, servizio,risposta, dritto, rovescio sublime, palla corta, smash, discese a rete e volley…E Jennifer non era da meno e infatti rimonta da 14 a vincere il primo set per poi perdere 75 il secondo e 76 il terzo, anche lei con botte da fondo tremende ma rincorrendo tutti i colpi e scendendo anche lei a volte a rete…Ma dove le vediamo oggi queste partite? Dove la troviamo una donna che ci fa stare alzati a vedere una partita di 6 anni fa che avevamo tra l’altro gia’ vista… Per me e’ lei la vera Divina, colei che giocando a tennis si trasfigura fino a diventare bellissima

  41. Stefano Grazia scrive:

    SCUSATE SE INSISTO:Rileggevo un intervista della Wickmaier di mercoledi’, ecco come parla di suo padre:
    Come e’ quella storia di te e tuo padre che lascio’ il suo lavoro per venire con te in america?(When you came to the U.S., was there something about your dad sold his business or something
    YANINA WICKMAYER: (be’,non solo il suo business>..ha mollato tutto, la sua intera vita per me. Era una persona normale in Belgio.Aveva amici,una famiglia,macchine, una casa.E ha dato via tutto per me.E’ partito.Ha ascoltato una bimba di 9 anni e ha mollato la sua vita,i suoi sogni.Percio’ io lo rispettero’ sempre…E’ lui che ha reso possibile tutto questo, e’ lui che c’era sempre quando io avevo bisogno, nella buona e nella cattiva sorte.E mi ha sempre rispettato e ha cercato di fare il meglio che poteva.Non ho parole per descrivere quello che ha fatto e non ci sono parole per ringraziarlo, e’ stato fantastico spendere la mia vita insieme a lui e quello che mi sta succedendo qui a NY, raggiungere le semi etc,e’ un piccolo modo di dirgli grazie. Well, not only his business. He just gave up his whole life for me. Yeah, he just was a normal guy in Belgium. He had friends, he had family, he had cars, he had our house.
    He just gave everything up for me. He just left. He listened to a girl that was nine years old and left his life, left his dreams. So I guess I’m always going to respect him for that. I think he’s listening today, so he’s just a great guy.
    I think that the place I am right now, the semis I’m going to play tomorrow or the day after, the moments I live every day, it wouldn’t be if he wasn’t there. So he’s the only person that has always stood next to me. He’s always been there for me, even in the bad and the good moments. He’s always respected me and always tried to do the best he can.
    So, yeah, I have no words for what he done. I think there is no way of thanking him in any way for what he did, but I hope with my semis here this week I can show him that I really thank him for everything he’s done.
    Yeah, it’s been great spending my whole life with him.
    Q. Is he here in New York? E’ qui con te in NY?
    YANINA WICKMAYER: Si,eccolo la’…(ride)Non e’ mai stato a una Press Room e voleva vedere come era…(Yeah, he’s right there. (laughter.) He told me it’s the first time he comes to a press conference. He just wanted to see how everything works.)

    Io credo che quelli che la criticano o giudicano inquietante la sua relazione col padre, sono solo invidiosi perche’ vorrebbero avuto o vorrebbero essere stati un genitore cosi’…

  42. daniela scrive:

    @stefano grazia

    Se pensi che l’invidia sia la molla che abbia spinto alcuni di noi a porsi domande, a trovare certe situazioni che descrive Yanina”alquanto anomale”, un po’ strane, per riprendere le parole di Scanagatta, e “che suscitano decine e decine di interrogativi”, allora chiudiamo i blog e i forum sul tennis professionistico, giacchè verso tutti questi ragazzi e ragazze milardarie si potrebbe essere accusati di parlare o criticare per invidia.
    Per quel che mi riguarda, puoi anche non credermi, è un problema della mia vita: non so che sia l’invidia, nel senso che non l’ho mai provata, e quindi diventa un problema perchè non la riconosco negli altri, cioè se gli altri verso di me provano sentimenti negativi, non riesco a dare a questi, quando sia il caso, il nome di invidia.
    Per Vickmayer e suo padre ho provato da subito una forte empatia, tenerezza e “compassione”nel senso che do a questo termine, comprendere il dolore dell’altro. Profonda ammirazione per il modo come hanno reagito alla prima perdita, al voler fare felice la figlia, senza pretendere risultati, senza voler realizzare un proprio sogno da parte del padre. Ma allo stesso modo mi sorgono domande sulla gestione della situazione psicologica del presente, come ho già detto, per questo rapporto di simbiosi che pare creare infelicità alla ragazza quando venga anche temporaneamente allentato.
    E poi per me il fine non giustifica i mezzi:una semifinale all’Usa open di tennis non cancella il fatto che una ragazza così carina, poi, di 19 anni non esca mai una sera con gli amici e si corichi alle 21 sempre nella stessa stanza con il padre.

  43. Pete Agassi scrive:

    Mi intristisce la morte di Jervis, penso tuttora che la sua introduzione a “Eros e Civiltà” sia un gioiello della saggistica italiana. Parlando di tennis, sono d’accordo con ADC sull’interesse maggiore nei riguardi di Federer vs Nadal piuttosto che Safina vs Williams, la differenza tra i due match è imbarazzante, come d’altronde imbarazzante il paragone generale tra tennis maschile e femminile. Quando nel femminile la smetteranno di menare a destra e manca (sopra le loro possibilità, di conseguenza aumentando gli errori nno forzati) e si piegheranno un po di più per rispondere a una palla particolarmente bassa, forse il loro gioco diventerà (meglio dire ritornerà) maggiormente interessante

  44. Owen Hewitt scrive:

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