Serena Williams vendica la sorella
e giocherà la quinta finale a Miami
Davydenko travolge Tipsarevic.

 
3 Aprile 2008 Articolo di Angelica
Author mug

Kuznetsova si aggiudica il primo set 6-3 con una Williams lenta a carburare. Poi Serena strappa il secondo 7-5 e approfitta di una Svetlana che sciupa molto nel terzo per accedere per la quinta volta alla finale del torneo di Key Biscayne. Tipsarevic “mette in palla” Davydenko e finisce travolto dal russo in poco più di un’ora.

Serena Williams - Svetlana Kuznetsova 36 75 63
Fa caldo, 27 gradi. Sugli spalti dell’immenso campo centrale (il secondo per grandezza dopo il centrale di Flushing Meadows) non ci sono moltissimi spettatori.
Serena entra in campo con la sua solita borsa dorata più il borsone delle racchette. Cappellino e gonnellino bianco e maglietta color lilla, forse per essere in tinta con il colore violaceo del campo. Peccato quel bordino nero sul colletto e sulle maniche che ricorda tanto il nastro isolante nero da elettricista. Sugli spalti la sorella Venus indossa una maglietta color lilla con a scritta “Love Hurts” (sopratutto la Henin dopo il 60 beccato nel secondo set contro Serenona)
Svetlana, invece maglietta senza maniche bianca e lilla. Quest’anno va di moda così a Miami.
Papà Williams a bordo campo, con cappellino rosso e stuzzicadenti che gira in bocca (non proprio il massimo dell’eleganza). Stefan Ortega, coach di Svetlana, indossa invece un cappelletto da pescatore e con l’indice in bocca si fa una ortopanoramica della sua dentatura. Non so perché ma ho l’impressione che nessuno dei due verrà mai inviato a cena dalla regina Elisabetta.
Primo game e subito break Williams. Seguito da un contro break di Svetlana e siamo 1 pari. La russa quando corre da un lato all’altro del campo va in scivolata. Per lei terra o cemento non fa differenza. Per le scarpe si. Mi chiedo quante ne consumi a torneo.
La partenza di entrambe è un po’ lenta. Su un servizio Williams, Svetlana prova anche un fuori campo. Quasi quasi le riesce.
Nei primi 3 game nessuna delle due emette urletti, grugniti. Giocano in silenzio. Solo qualche pugnetto con sguardo cattivo della Williams (bisogna ammettere che ha un grande carattere da combattente). Ma Svetlana non si fa intimorire, ogni game e’ molto lottato. Sui primi 5 game, ben 4 vanno ai vantaggi, ma un po’ a sorpresa è Svetlana che sfrutta le occasioni e si porta 4-1.
Qui, al cambio di campo Serena chiede il fisioterapista. Problema alla schiena. La fisioterapista manipola un po’ i muscoli dorsali dell’americana. Toh curiosamente Serena è seduta alla destra dell’arbitro stessa sedia e stesso problema fisico che ieri aveva accusato la Dementieva. Potrebbe quasi nascere il sospetto che la sedia si decisamente scomoda. Nel frattempo la Kuznetsova si rinfresca con un asciugamano riempito di ghiaccio.
Si riprende a giocare e la Williams continua a non emettere grida di nessun tipo. Grazie al servizio riesce a tenere il sesto gioco. Se riesce a tenere lo scambio breve se lo aggiudica lei, ma la russa riesce spesso a farle giocare 6 o 7 colpi e porta a casa i punti e va 5 a 2.
Altro cambio di campo, altro intervento della fisioterapista, altro massaggio. Forse incomincia a fare effetto, perché l’americana tiene il servizio facile. Su 5 a 3 e servizio Kuznetsova, improvvisamente torna l ‘audio: entrambe incominciano ad urlare ad ogni colpo e più il colpo è facile e più urlano forte. Ma forte! Game molto lottato. Anche questo finisce ai vantaggi e solo al terzo set point la russa chiude il set per 6-3
Nella pausa di fine set, nuovo intervento sulla schiena di Serena della fisioterapista.

Primo game del secondo set Serena va 15-40 ma con autorità infila 3 punti di seguito e ricorda a Svetlana che con lei non molla mai. La russa incomincia ad essere un po’ più fallosa. Sul 15 pari, primo “Com’on!” urlato da Serena. Ma alla Kuznetsova non fa né caldo (e si che le temperature sono alte e lei cerca un po’ d’ombra nei 20 cm che ci sono a fondo campo) né freddo (ecco magari un filino di aria condizionata però la gradirebbe). Fatto sta che la russa con ogni urlaccio al servizio vince il suo game.
Il gioco a tratti e’ spettacolare con lungolinea che sembrano tirati con il righello e colpi incrociati strettissimi. A volte, però, errori disarmanti. Ma nessuna delle due cederà più il servizio fino al 6 a 5 per la Williams.
Nel frattempo, nel box della russa, un Ortega molto teso guarda il match e dopo un punto sbagliato dalla sua atleta si pulisce la bocca sul braccio. No, decisamente non credo la regina lo inviterà a cena.
Svetlana deve servire per portare il set al tie-break. La Williams è in modalità “Prima di perdere ’sto set mi mangio rete, racchetta e pallina”. E infatti si porta 15-40 con una riposta che non fa muovere la russa. Nello scambio successivo, la russa gioca con coraggio e scende a rete. la Williams riesce solo a rimettere di là una palletta semplice semplice che Svetlana dovrebbe solo appoggiare. Insomma una volée facilissima ma così facile, ma così incredibilmente facile, che la russa la affonda in rete. Per la serie era più difficile sbagliarla che fare il punto. E invece punto game e set per la Williams.

Prima del terzo set, per il troppo caldo e l’umidità, viene applicata la ‘heat rule’ e il gioco viene interrotto per 10 minuti. Svetlana esce come una scheggia dal campo mentre Serena prima si reca verso l’uscita poi torna indietro, copre con gli asciugamani la borsa dorata, non sia mai che per il caldo le si sciogliesse, apre il borsone delle racchette prende il quadernino con i suoi appunti, ariprende la borsa dorata coperta da asciugamano (non sia mai che qualcuno la possa rubare…si va be’ solo un ladro con poco buon gusto) ed esce dal campo.

La pausa sembrerebbe aver fatto bene alla Kuznetsova che in avvio fa subito il break. Invece subisce subito il contro break. Per poi strappare nuovamente il servizio all’americana che a sua volta lo strappa alla russa.
Praticamente nel primo set hanno giocato 12 game senza break. E in avvio del set finale ce ne sono già quattro. La Williams tiene il servizio, urla Com’on e si porta 3-2.
Intanto lo stadio lentamente si è riempito e anche il tifo per l’americana si fa più rumoroso.
Il sesto gioco e’ lottato. Palle break per la Williams e ogni volta lei deve spaccare il mondo con la risposta. E ogni volta sbaglia. All’ennesima occasione sprecata, mamma Oracene, seduta dalla parte opposta a dove siede Papà Richard, scuote la testa un po’ disgustata. Alla fine Svetlana tiene il servizio con una discesa a rete e giocando una non facile volée (e infatti non la sbaglia)
Nel game successivo da 0-15 Serena vince 4 punti di seguito con 3 ace ed un servizio vincente (i problemi alla schiena del primo set sono belli e dimenticati anzi sembra quasi che non siano mai esistiti)
L’ottavo game è il più combattuto. Serena si porta 15-40, due break point che hanno il sapore di match point. Svetlana tira fuori dal cilindro coraggio ed un dritto ad uscire da applausi a scena aperta ed è parità. Serena risponde sua volta con un altro dritto vincente e siamo alla terza palla break. Nello scambio successivo la russa colpisce due volte la riga, il pubblico vuole vedere la palla fuori e per due volte alcuni spettatori gridano ‘OUT!’ ma Svetlana riesce a chiudere il punto. Poi un dritto fuori di poco di Serena. Vantaggio Kuznetsova. Durante lo scambio Serena rompe le corde e può solo giocare il rovescio in slice, una, due , tre volte sempre più in difficoltà ma la Kuznetsova incredibilmente affossa ancora la palla in rete. Altra palla break. E qui prima il nastro aiuta Serena poi sul colpo successivo dice di no a Svetlana. Break 5 a 3 Williams e la partita è chiusa.
Serena con l’ace numero 13, dopo 2 ore e 47 minuti di gioco si procura il match point che la porta a giocare la sua quinta finale nel torneo di Miami.

Davydenko b. Tipsarevic 62 61

Molto più veloce, quasi senza storia, il primo quarto di finale maschile, che vedeva opposti il russo Nikolay Davydenko al serbo Janko Tipsarevic. Davydenko ha mostrato una condizione nettamente migliore rispetto a quanto aveva fatto vedere nei turni precedenti (dove aveva corso grandi rischi sia contro il nostro Simone Bolelli, sia contro il croato Ancic) e ha dominato in lungo e in largo il suo avversario.

Si è trattato di uno di quei classici match tra due tennisti dalle caratteristiche simili, che giocano lo stesso tennis, in cui però uno dei due è di caratura superiore. In queste partite raramente si verificano sorprese. E la regola è stata rispettata anche oggi. Davydenko e Tipsarevic hanno infatti molte cose in comune: non sono dei pesi massimi, ma sono entrambi molto rapidi; sono tutti e due più sicuri nel rovescio bimane che nel diritto, hanno la loro miglior dote nell’anticipo e sono eccellenti giocatori di passante. Tuttavia, il russo è superiore al serbo quasi in tutto: è un po’ più solido con il diritto, ha la palla un po’ più pesante, serve meglio. E quindi Kolya, evidentemente messo “in palla” dal suo omologo in minore, non ha mai dato l’impressione di poter perdere, ha sempre tenuto l’iniziativa negli scambi e ha costretto il serbo a rincorse disperate per tutto il match.

Davydenko ha fatto il break al 4 gioco, su una ingenuità del serbo che ha invocato il falco fermaando lo scambio su una palla di Davydenko che aveva toccato la linea di fondo. Il russo è salito rapidamente 4 a 2 per poi fare un altro break e portarsi avanti 62 2 a 0. Qui Tipsarevic ha avuto l’unico sussulto di tutto il match, strappando per l’unica volta nella partita il servizio al suo avversario, grazie ad un paio di pregevoli rovesci. Si pensava che l’incontro potesse riaprirsi, ma Davydenko ha ripreso il suo inesorabile forcing dalla linea di fondo picchiando con entrambi i colpi , ben assistito anche dal servizio (ben 9 aces alla fine) e ha infilato 4 giochi consecutivi, chiudendo 62 61 in poco più di un’ora e 10 minuti di gioco.

Ora Nikolay aspetta il vincente del match che vedrà opposti il n. 1 del mondo Roger Federer e l’americano Andy Roddick. Chiunque vinca, dovrà stare molto attento al russo. Dopo Rafa, forse è tornato anche Kolya.

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8 Commenti a “Serena Williams vendica la sorella
e giocherà la quinta finale a Miami
Davydenko travolge Tipsarevic.”

  1. Nikolik scrive:

    Ma veramente c’erano dei dubbi su chi avrebbe vinto questa partita?

  2. federico scrive:

    No… però la Kuznetsova ha lottato alla pari… povera.

  3. enzo cherici scrive:

    In effetti…un 6-1 6-1 nettissimo!

  4. paolo v. scrive:

    Serena è una giocatrice che da alcuni anni, si trasforma a seconda del torneo che si trova a giocare, se è uno slam o meglio ancora Miami è la vera n1 del mondo, ma se la vedi giocare altrove magari sembra quasi in disarmo.
    A Roma, per esempio, se mai verrà, sono comvinto che non sarà su questi livelli, la ricordo un anno sul centrale del Foro praticamenete immobile e svogliata, perdere senza lottare contro Francesca Schiavone che pure, aveva giocato maluccio.
    Se c’è un torneo in cui nessuna vorrebbe affrontarla è proprio Miami, perchè lì, lei gioca invece, proprio “col coltello tra i denti” e quando la vedi piegarsi e caricarsi alla sua maniera è difficile che perderà quel match indipendentemente da chi abbia di fronte. Svetlana almeno ha opposto una grande resistenza a differenza della Henin ieri. E questo rende ancora più meriti anche a Flavia che le ha portato via un set e mezzo.

  5. federico scrive:

    Qualcuno ha visto la partita di Tipsarevic?… comunque Formichina Briccona in Semifinale. Aumentano i rimpianti di Bolelli. E tifosi.

  6. Safinator scrive:

    Io ho visto tipsarevic…

    ma ho visto soprattutto un davydenko mostruoso…che ributta tutto sempre piu forte…

    Tipsy mi pareva anche molto in soggezione…come partisse gia sconfitto…

  7. Voortrekker Boer scrive:

    Come diceva qualcuno un po’ di tempo fa su questo blog:

    # thomas yancey scrive:
    6 Settembre 2007 alle 08:34

    Nikolaj Davydenko è una figura estremamente interessante. In un mondo fatto sostanzialmente di parole ed immagini, lui è silenzioso e invisibile. In una realtà che richiede talento e robustezza, Davidenko è un uomo mingherlino che non mostra qualità particolari. Parrebbe un essere anonimo, votato ad una esistenza desolata e disperante.
    Eppure questa persona così insignificante vive e agisce con profonda umiltà e ferrea tenacia, che gli consentono di essere un professionista di grande rilievo nel suo ambito. Ma nessuno sembra mai accorgersi della sua esistenza.
    Davidenko è la dimostrazione che giustificare la propria abiezione dichiarandosi vittime delle circostanze è una teoria assolutamente falsa, nonostante sia la filosofia di vita più diffusa.
    Ecco perché dunque si evita di accorgersi di Nikolaj Davidenko. Quest’uomo è come il tempo: è temibile soprattutto perché smaschera.

    Niente di più vero.

  8. remo scrive:

    Certo che a Miami Serena gioca meglio che altrove (spesso i tennisti hanno tornei che preferiscono e nei quali si esprimono al massimo) ma credo che Svetlana l’abbia messa molto in difficoltà. Finché la russa è riuscita ad evitare che la Williams accorciasse gli scambi ha tenuto in mano il match; piuttosto, è stata sorprendente la tenuta fisica dell’americana. Alla fine, dopo quasi tre ore di contesa durissima sotto un sole micidiale (anche se ventoso), sembrava più stanca la Kuznetsova, il che è tutto dire. Ora vedremo se Serena riuscirà a vendicarsi della Jankovic, che comunque è l’unica ad averla sconfitta in questo 2008. Molto dipenderà dalla quantità di prime palle che la serba riuscirà a mettere in campo e dall’efficacia delle risposte della defending champion.

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