Le pagelle agli Australian Open.
Eurosport fa “zapping” sui campi.
Lo Monaco in ottima forma.
La Rossi punta su Murray… e sbaglia.

 
15 Gennaio 2008 Articolo di Marcos
Author mug

Lo Monaco/Rossi: lunedì 14 gennaio 2008 – 1.00/4.25 am

“Con il carattere, i colpi si possono migliorare”

Primo collegamento da Melbourne. I cronisti presentano il torneo, soffermandosi su alcuni aspetti generali (campi coperti da tetto semovibile, condizioni meteo, nuova superficie) e dedicandosi all’analisi del tabellone maschile e di quello femminile. Lo Monaco avverte che la regia di Eurosport ha promesso, per quest’anno, di saltare da un campo all’altro, per seguire le fasi finali di un set o di un match, o per abbandonare un incontro particolarmente noioso. Il programma televisivo prevede il palleggio tra due singolari femminili: Serena Williams/Gajdosova e Jankovic/Paszek. Viene inquadrata la serba: “Come sapete, Jelena ha avuto qualche problemino al gluteo; ci ha giocato sopra la settimana scorsa. Forse, avrebbe fatto meglio a farlo riposare”, avverte Jacopo. La regia, poi, inquadra Williams: “Serena, invece, ha avuto qualche problema di sovrappeso. E’ numero 7, ma, nella sua testa, è convinta di tornare ai vertici”, continua Barbara. Io, al termine degli Ausopen, dovrò risolvere qualche piaga da decubito, causata dal divano. Prosegue lui: “A Serena piacerebbe vincere il nono slam, per raggiungere la Seles, sua giocatrice preferita. Monica non era ancora pronta per l’Australia, ma vuole giocare gli altri tre slam”. Lei ricorda quel maledetto giorno del ’93, quando Monica fu ferita dal folle, il rientro nel ’95 e la sua vittoria nell’edizione del ’96, proprio in questo torneo: “Sono molto curiosa di rivederla in campo”. Anche noi, con tanto affetto. Durante i primi scambi, i due si soffermano sulla nuova superficie dei campi: dovrebbe essere più lenta di quella degli anni scorsi, la pallina dovrebbe rimbalzare meno e gonfiarsi più rapidamente. Dovrebbe essere favorito chi colpisce con forza: staremo a vedere.

Gajdosova veste una varietà di parannanza color nocciola, tesa, a mio parere, a nascondere un giro vita non proprio da mannequin. A proposito di questo, Jacopo, occhio esperto: “Serena decisamente dimagrita: ha sempre tutte le sue curve, ma rispetto all’anno scorso…”, “Non c’è paragone”, conferma Barbara. Pronti, via: 3 a 0 per la giovane sorella di Venus. “Anche Gajdosova dovrebbe correre un pochino…”, Rossi s’accorge della parannanza. Prendendo spunto da una mail da casa, la coppia discute sui favoriti in campo maschile e Barbara cita lo scozzese: “Non dimentichiamo Murray, che è molto più tranquillo; non litiga più con la panchina, ora che non c’è più Gilbert”. Ora è molto più tranquillo: 15 giorni di vacanza per lui, dopo la sconfitta contro Tsonga! Serena gioca male un game e l’avversaria le strappa il servizio: 3 a 2. Le immagini passano sul Vodafone, dove Jankovic fatica ad entrare in partita: è sotto 4 a 1. La sua avversaria, la giovanissima Paszek, è nota per le sue partenze a razzo: saranno i suoi diciassette anni! Jelena, in baby-doll rosa, le strappa il servizio: è sotto 4 a 2. “Uh! Non chiude il dritto e rimane troppo dietro per giocare la volée, Jankovic…eccolo qui il rovescio della Paszek: contro break. 5 a 2”, Lo Monaco individua immediatamente l’arma migliore dell’austriaca. La collega indica la strategia alla serba dalle infinite gambe: “Deve farla muovere perché, se colpisce comodamente, ha colpi molto pesanti. Deve farle giocare il maggior numero di colpi possibile: di dritto regala sempre qualcosa”. Jelena, però, è molto tesa: quasi mai a tempo sulla palla, pur mostrando la miglior silhouette delle quattro ragazze fin qui inquadrate, perde il primo set per 62. La regia torna su Serena, in vantaggio per 4 a 3. “Ah! Colpita e affondata!”, Barbara si diverte: Williams, colta di sorpresa dalla deviazione del nastro sulla prima di servizio avversaria, per evitare d’esser colpita dalla palla, senza riuscirvi, goffamente s’inventa un controbalzo più d’antilope che da tigre, finendo gambe all’aria. Ferita, si rialza e brecca: 5 a 3. I pubblicitari, da tempo, hanno inventato un subdolo bannerino, che prepotente s’insinua in mezzo allo schermo, nella parte alta, producendo uno sfarfallio acustico decisamente fastidioso: i miei risparmi finiranno sotto il materasso, piuttosto che in Fineco; continuerò ad usare le Adidas, piuttosto che le Asics; sulla Head…ho qualche dubbio: difficile abbandonarla. Quando si vuole essere coerenti fino in fondo! Jacopo chiude il set: “Tre ace sono più che sufficienti: 63”. “Però!”.

Un breve salto sul set point di Schuettler e, poi, di corsa, nuovamente sul Vodafone. Lo Monaco annuncia: “Per la prima volta quest’oggi vediamo in azione l’HawkEye”. Paszek sbaglia a chiederne l’intervento: ha ragione l’arbitro. Lui continua: “Certo che risponde male, oggi, la serba”, e lei: “Ha fretta, non si sente sicura”. Sembra in crisi, Jelena, ma non perde il suo profondo spirito sportivo: l’avversaria la fulmina con un dritto lungolinea, conquistando il game e Jankovic l’applaude. Rossi interviene: “Finalmente s’è messa a giocare come sa, anche se, a volte, sembra un po’ lenta”; Jacopo ne approfitta: “Si vede che non è poi così lenta questa superficie”. Anche l’austriaca, poco dopo, applaude uno splendido dritto anomalo dell’avversaria: mi piace questo atteggiamento, quando è genuino. È una fase del match, in cui sono più gli errori dei tiri. Paszek chiama ancora l’HawkEye: ha ragione l’arbitro. 3 a 1 Jankovic: “Adesso può giocare con minore tensione”, la conforta Barbara. Minispot: “Vedrai che investire online è facilissimo!”. Non vedevo l’ora.
“La Paszek si sposta addirittura verso destra, per giocare il rovescio: quanta sicurezza in questo colpo”. Ha ragione la cronista: col rovescio può preparare anche il gulasch. Jacopo si dispera: “Noo! Costruisce col rovescio e distrugge col dritto: 4 a 1 Jankovic”. Sul Rod Laver, intanto, Serena è avanti 63 43 e servizio: “La Williams s’è garantita la possibilità di servire per il match nel decimo gioco: 5 a 3”. L’incontro si chiuderà al nono: 63 63.

Lui: “La regola dice che se si superano i 38°, prima di interrompere il match, bisogna che i giocatori finiscano il set. Non sono d’accordo”. Nemmeno io: se si ravvisano le condizioni per interrompere un match, bisogna farlo subito. Non serve finire un set, se, poi, devi portare i giocatori all’ospedale. Si torna sull’incontro di Jelena: “Il peggio sembra essere passato: con l’ace si porta sul 5 a 2”, Lo Monaco speranzoso. Barbara lo avvisa: “La partita non è finita: la Paszek è molto pericolosa”. Giocando il suo miglior game, Jankovic vince il set: 62, un set ciascuno. La regia inquadra un Robredo in netta difficoltà: è sotto 64 52 e Zverev serve come un indemoniato. Tommy non riesce a rispondere: perde il set e va negli spogliatoi, per “schiarirsi le idee. La nuova superficie non gli si addice”, sentenzia Jacopo. Forse, ma, alla fine, vincerà al quinto. Sul Vodafone, nel frattempo, Paszek è intenta a chiedere un terzo HawkEye: ha ragione l’arbitro anche questa volta. Rossi non si capacita: “Di solito la Jankovic gioca per muovere l’avversaria…per esempio, questo rovescio doveva giocarlo lungolinea”; sceglie l’incrociato ed offre a Paszek la palla per portarsi sul 3 a 0, con doppio break. “E’ in stato confusionale: molto vicina alla sconfitta, la serba”. Poco dopo, però, inizia l’odissea: “Tre punti li ha fatti lei, il primo gliel’ha regalato l’avversaria; recuperato uno dei due break: 3 a 1 Paszek”, Lo Monaco sintetizza magistralmente il quarto game. Barbara, invece, sintetizza il quinto: “E’ bravissima a giocare il rovescio. Ha carattere questa ragazza…questa volta con il dritto vincente: 4 a 1 ed ancora doppio break”. Lui si fa coach: “Deve migliorare la seconda, la Paszek”, ha ragione. Barbara è coach: “Sì, deve migliorarla…ma ha un gran carattere: con il carattere, i colpi si possono migliorare”, ha ragione anche lei, ma il boomerang è sempre dietro l’angolo; con due doppifalli consecutivi, la Paszek concede nuovamente il controbreak: 4 a 2 per lei, al servizio Jelena. Il cronista, che non vuole credere che si possa andare avanti a lungo in questa maniera: “La Jankovic s’è resa conto della tensione dell’avversaria: vediamo se riesce a non regalare troppo. Ahiahiahiahi!”, “Uhhh! Che scriteriata…”, la cronista trova l’aggettivo giusto. Jelena s’avventa su uno smash a rimbalzo, di quelli facili facili, a mezzo metro dalla rete, e lì l’affossa, tra lo stupore generale. Anche la serba prova a chiedere un HawkEye, ma le arriva un Fernet. “Ottima copertura della rete di Jelena: il match sta salendo!”, Jacopo si scalda e la scalda: “Gran scambio! 4 a 3”. Paszek gioca un game straordinario: “Di rovescio è devastante!”, “Mammamia!!”, “Ohh! Che brava…che brava!!!”. 5 a 3 per l’austriaca, al servizio la serba. Nel game successivo, i complimenti si dimenticano subito e Lo Monaco, incredulo: “Cosa non ha chiuso la Paszek di dritto!!”; era una palla comoda, da spingere lontano dall’avversaria, invece che sulle sue corde: 5 a 4, al servizio Paszek. “Momento della verità per la più giovane: serve con le palle nuove. Non so se è un vantaggio per lei, in questo momento”, inizia Jacopo. Parte male Tamira, ma, grazie a due rovesci meravigliosi, si porta da 0040 in parità. Barbara s’immedesima nel pensiero di Jelena: “Adesso la faccio giocare solo di dritto…e lei chiude anche col dritto: match point!!”. “Mammamia…”, “Ussignùr…”, “Mammamia…”, “Ma non ci posso credere!!! Che punto ha giocato la Jankovic!!! Un rovescio all’incrocio delle linee, dopo uno scambio impossibile. Pazzesco!”. Con un altro rovescio, questa volta lungolinea, la serba riesce a breccare nuovamente: “Questa è la Jankovic: ma cos’ha giocato in questo game!”, Barbara, in piena eccitazione, chiude il decimo game: 5 pari. La confusione è tale che, per un attimo, salta pure la sincronizzazione tra audio e video. Oppure sono io che inizio ad avere qualche disturbo. Lo Monaco si riassesta: “L’incontro sta diventando veramente emozionante”. Con un dritto anomalo, Paszek brecca ancora: non ci credo, ma siamo 6 a 5 per lei, con servizio a disposizione per chiudere l’incontro. Lui: “Servizio al corpo: Jelena non è reattiva: 3000”. Ancora lui: “Appena largo il dritto della Jankovic: 4015, altri due match point per la Paszek”. Dritto sul nastro dell’austriaca, ancora lui: “Uh! Nastro della Paszek: 4030, ancora un match point a disposizione”. S’inserisce lei: “Deve batterle sul dritto, ora…”; e, invece, le batte sul rovescio. “Noooooooooooo!!! Incredibile”, non dice altro Barbara, ma Jacopo la soccorre: “Il rovescio più facile di tutto il match!! Va a sbagliare proprio questo!!”. Lei si riprende: “Non ci posso credere…che partita!”. Tamira, in piena confusione, chiede un altro HawkEye, ma le arriva un chinotto. Ne chiede un altro ancora, ma le arriva un RossoAntico. Rossi le giustifica un altro errore: “Qui s’è vista la giovane età della Paszek: 6 pari”. Serve Jankovic, ma le va male un’altra volta: “Che bella!! Gran smorzata di Tamira: 0040!!”, che, complice un erroraccio di dritto dell’avversaria, le strapperà nuovamente il servizio. 76 Austria. Non finisce più. Lo Monaco si fa solenne: “Per la terza volta serve per il match, la giovane tennista”. Rossi lo segue: “Partita ormai legata agli stati d’animo: bei punti e clamorosi errori”. “Uelaaaaaaaa!!! Straordinaria volée in allungo della Jankovic!! Pazzesco…pazzesco!!”, Jacopo non sta più nella pelle, Barbara sbuffa, io mi sento un divano sfatto e Jelena si porta sul 7 pari. Come non bastasse, la serba chiama la fisioterapista. Sono quasi le 4 del mattino: “Ci mancava pure questa”, distrutto il cronista, che continua: “Aveva un problema al gluteo, ora ce l’ha pure alla schiena”. Alla ripresa del gioco, è proprio Jelena al servizio e Rossi l’accompagna: “Sta giocando con tranquillità il suo game”; pochi attimi, cambia idea: “Uh che meraviglia!! Che grande scambio!!”. Con un dritto lungolinea giocato come meglio non si può, Paszek, recuperando due punti, si porta in parità, prima di breccare per l’ennesima volta l’avversaria: 87 e servizio. Jankovic non sembra poi così tranquilla. Mentre le mani della fisioterapista con veemenza massaggiano il fondo schiena serbo, Jacopo, pensando al servizio austriaco, divertito, s’incuriosisce: “Vediamo se è la volta buona!”. La serba prende un paio di righe ed, improvvisamente, cambia tattica: “Niente male…anzi, stupenda smorzata della Jankovic: 0040!!”, parte piano, lui…ma, poi, s’attizza! Nell’incoerenza generale, la voce di Lo Monaco si raddoppia: “Otto pari!!”, “Otto pari!!”. Un inconveniente tecnico subito risolto: capita di tutto, questa notte. Jelena, dolorante dappertutto, serve nel diciassettesimo game: “Che disastro…”, Jacopo, scoraggiato, sottolinea un rovescio al volo serbo, finito sotto la rete. Sembra impossibile, ma è vero: Paszek brecca ancora, 98 e servizio. Anche lei chiama la fisioterapista. Una viacrucis interminabile. Si sdraia ed il cameraman, per evitare di inquadrarla nell’intimo suo più segreto, si sposta, per riprenderle la testa: un generoso décolleté invade migliaia di teleschermi. È troppo, a quest’ora: l’austriaca si alza e si dirige verso gli spogliatoi.

Lo Monaco l’accoglie al rientro in campo: “Per la quinta volta, Paszek serve per il match…sta diventando un romanzo”. Direi una tragedia: nemmeno Eschilo al suo meglio. Jelena è affaticata e non riesce più a tirare il rovescio; Barbara s’accorge: “Può essere che la Jankovic faccia fatica a fare la torsione: 3015, a due punti dal match, Tamira”. All’unisono: “Noooooo!! Un dritto facilissimo in rete: 3030!”. Lui non ci crede: “Scambio durissimo ancora! Ma dove le prendono le energie!? Paszek sbaglia la smorzata: palla del nove pari…pazzesco!!”. Lei prosegue: “E doppiofallo!!”, “Niente da fare. Nove giochi pari: si va avanti!”. Il dritto sbagliato toglie sicurezza a Tamira, che, dopo aver tirato un rovescio fuori di sei metri, nel punto successivo, finalmente può sorseggiare un meritato HawkEye: non servirà. “Clamoroso…non c’è stato il break”, il cronista sottolinea l’evento: 10 a 9 per la serba, che, nel ventesimo game (!!!), recupera tre punti consecutivi e si porta in parità: la vittoria è a due passi. “Che punto!!!”, serve Barbara, “E che rovescio!!”, risponde Jacopo. Con altri due rovesci da cineteca, Paszek conquista il game: 10 pari, al servizio Jankovic. Barbara dice la sua migliore: “Chi prenderesti ora?”. Poteva scapparci una rispostaccia, ma Lo Monaco è un signore, fin da piccolo: “No, no…non me lo chiedere ora. Una è più stanca, l’altra ha più dolore…”. La Jankovic chiede un HawkEye e glielo servono subito: “Per me, l’arbitra non sa più quanti HawkEye rimangono alle giocatrici”. Anche per me, Jacopo! Le due tenniste tornano a darsele di santa ragione e Rossi, giustamente, lo evidenzia: “A sprazzi, le ragazze stanno giocando ancora bene!”. Jelena gioca meglio, ora, e Tamira sbaglia due dritti: 11 a 10 per la serba. La cronista mi convince: “Adesso, ormai è solo una questione di energie”. La giovane austriaca, esausta, commette un doppiofallo e spara un dritto sul nastro: sono due i match point per Jankovic. Barbara non finisce di stupirsi: “Mammamia!!! Che partita!! Due righe ha preso, Tamira: 3040!”. “Può chiudere…e ce la fa con un dritto straordinario!!!”, Jacopo decreta la fine di una partita indimenticabile. Jelena si inginocchia a terra, guarda il cielo e lo ringrazia. La cronista riassume le fasi importanti del match e, poi, dichiara soddisfatta: “Stupendo match, come primo incontro!”. “Meglio di così!!”…non si può, Jacopo! Sono le 4 e 25 del mattino.

Ed io che, illuso, prima dell’incontro avevo pensato: “Beh…inizio soft: mi faccio Serena e alle due e un quarto sono a letto”.

Lo Monaco: 8
Rossi: 7
Jankovic: 8
Paszek: 8

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11 Commenti a “Le pagelle agli Australian Open.
Eurosport fa “zapping” sui campi.
Lo Monaco in ottima forma.
La Rossi punta su Murray… e sbaglia.”

  1. Stefano scrive:

    Marcos, ma ti pagano per stare sveglio fino alle 4.25 della mattina? :-)

  2. anto scrive:

    Grande Marcos, bravissimo come sempre.

  3. marcos scrive:

    manco un copeco, stefano…puro divertimento!

  4. marcos scrive:

    grazie anto, sempre molto gentile!

  5. tonitri scrive:

    grande marcos sempre divertente ed esplicativo

  6. angelica scrive:

    Marcos e il suo divano, compagni inseparabili.
    Ho l’impressione che senza divano non riusciresti a scrivere cosi’ bene :D
    Bella la tua pagella.
    Ma non avevi detto di voler esere piu’ cattivo…oppure sono i telecronisti che sono migliorati grazie alle tue pagelle? ;)

    (piccolissima precisazioni sulle richiste di hawk-eye: nel 3 set dopo il 6 pari viene dato un altro challange; per la precisioni un challenge ogni 12 games giocati).

  7. angelica scrive:

    precisazione alla precisazione: ovviamente nel 3 set per le donne e il 5 per gli uomini, dove non c’e’ tie-break

  8. marcos scrive:

    cattivo…mai: al limite, più esigente!

    mi pare che, lentamente, ma progressivamente, i telecronisti migliorino le loro prestazioni, cercando di tenere a bada i difetti che non solo io riscontro. a fine anno, oltre al pagellone finale, proverò ad evidenziare i percorsi migliorativi (o peggiorativi) di ciascun telecronista.

    ho uno scanner particolare, che trasforma la scrittura cuneiforme da divano in geroglifico pronto per essere trasferito in tastiera: me l’ha regalato un tennista, di chiara origine sumera.

    ho intenzione di depositare il brevetto della nuova bevanda dell’anno: l’HawkEye…e guai a chi mi ruba l’idea!

    grazie angelica!

  9. Il_Gelataio scrive:

    Non puoi Marcos….il gelato al gusto di HawkEye l’ho inventato io!!! :D

  10. marcos scrive:

    mannaggia…niente brevetto: è tuo, gelataio!

  11. Elisabetta scrive:

    Marcos ti sei superato , complimenti!

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