Pillole di US Open - Giorno 2: Raccattapalle senza limiti di età

 
27 Agosto 2008 Articolo di Angelica
Author mug

Virtual Tour day4!

Flavio Cipolla adottato dal pubblico americano.
Tre raccattapalle speciali.

Gli Italiani oggi vincono tutti.
Tra questi Flavio Cipolla è quello che viene preso più in simpatia dal pubblico.
Forse perché è un lucky loser, forse per il suo fisico minuto in confronto al suo avversario, fatto sta che dal primo set fino al quinto, gli Americano fanno il tifo per lui chiamandolo “FEBIO !” “Forza Febio!” “Great Shot Febio!” ‘Com’on Febio’!
Mi domando se un tifo così lo ha mai avuto a Roma dove forse gli direbbero ‘E Annamo a Flavio!’

La Vinci e la Garbin giocano i loro match sullo stesso campo e hanno come spettatore sempre presente, Palmieri. Spettatore specializzato in coaching : ‘Da Roberta, attenta al servizio”, “Bene, brava falla muovere”, “Rimani con la testa sul match” E tutte e due le italiane rimangono concentrate e vincono in due set, anche se a complicasi la partita ci hanno provato, ma sono state tutte e due brave a vincere i punti importanti.
Nel campo accanto al loro ha giocato Olga Govortsova. Alta, un po’ slavata, capelli biondi lunghi legati a treccia. Come giocatrice nulla di speciale, ma c’è una particolare del suo servizio curioso si divide in 3 parti: lancia la palla, la treccia di capelli le va in avanti, subito dopo aver colpito ancora con il corpo proteso in avanti, con la mano ributta la treccia in dietro. Del suo match ho guardato, affascinata, solo i suoi game di battuta.

US Open di sera ha un atmosfera completamente diversa da quella del giorno.
Tanto affollata, calda e umida, chiassosa di giorno, quanto tranquilla, fresca ed eccitata di sera.
Quello che non cambia mai e’ l’odore di cibo. Si salvano solo i campi più periferici.
Gli spettatori che hanno il biglietto per la sessione del giorno e non hanno gettato la spugna già verso le 6.30 si possono godere ancora delle belle partite.
L’aria è meno afosa, più fresca. Le luci si accendono sui campi e gli spettatori si entusiasmano ad ogni bel colpo. E ce ne sono molti in queste partite serali sui campi laterali. Gironzolando di qua e di là, si sentono applausi fragorosi dal campo 7 dopo poco risponde il campo 8 con altrettante grida di giubilo. E come uno scoppiettare di fuochi di artificio fra una campo ed un altro. Per i giocatori il clima è elettrizzante e spesso gli fa dare il meglio di se.
Questo forse, aiuta a rendere i più match lottati con grande divertimento per gli spettatori. Perciò, mai abbandonare Flushing Meadow prima della 9 a volte anche 10 di sera.

Spesso succede che su alcuni campi l’ultimo match della sessione del giorno termini dopo l’ultimo match della sessione serale sul centrale. Federer sul centrale vinceva facile in 3 set, la Mauresmo conto la Dechy, sul Grand Stand, finiva un quarto d’ora dopo.
Curioso come la Dechy si ritrovi cosi’ spesso a giocare sempre contro le solite giocatrici per più tornei di seguito. Ad inizio anno, al primo turno incontrava sempre le cinesi, adesso per tre tornei di fila la Mauresmo. A Cincinnati ha vinto la Dechy, a New Haven ha vinto la Mauresmo e qui hanno giocato,come a briscola, la bella. Ed e’ andata bene ad Amelie. Un match che è stato un po’ il festival del doppio fallo. Nathalie ha perso anche quello 12 doppi falli ad 11 per Amelie.
La Mauresmo a tratti gioca bene, di tocco, appoggiando la palla senza per forza picchiare come un ossesso. A volte fa errori che non ti spieghi, un paio di palle corte non arrivano quasi alla rete.
Però, anche se in tre set, il derby francese lo porta a casa. Adesso dovrà giocare contro la Kanepi, una che picchia la palla come un fabbro. Un bel test per Amelie…e per le coronarie dei suoi tifosi.

Denaro. Se ne spende tanto. I negozi con il merchandising ufficiale sono molto allettanti e non certo economici, ma come si fa a non fare una visita? E come si fa a non comprare nulla? Infatti si fanno acquisti e poi tanto si paga con carta di credito: maglietta, felpa, cappellino e partono già più di 100 dollari con un soffio. Ma tanto, pensi che c’e’ il cambio Euro-Dollaro a favore e la coscienza è tranquilla. Ci sarà modo di ripensarci quando arriverà l’estratto conto della banca.

C’è un sistema per non pagare i biglietti e godersi tutti i match? Si c’è, fare il raccattapalle.
O come dicono qui ballkid. Solo che non ci sono i bambini, anzi di bambini non ce ne sono proprio. Sono quasi tutto ragazzi di minimo 16 anni che si lanciano la pallina stile baseball.
I tornei americani sono gli unici dove ai raccattapalle non è vietato lanciarsi la palla. Negli altri tornei, in genere, se la passano facendola rotolare sul campo (stile bowling o se preferite bocce) Qui, patria del baseball, sarebbe un onta anche il solo pensarlo. I raccattapalle vengono selezionati anche in base alla loro bravura nei lanci: veloci, lunghi e precisi.
E tra l’altro bisogna ammettere che questo torneo aperto a tutti coloro che si vogliono cimentare in questo lavoro delicato. Sembra facile raccogliere una pallina invece c’e’ dietro tutto un coordinamento dei 6 componenti del team. Due a rete e i quattro a fondo campo. Devono smistare le palline, portare l’asciugamano ai giocatori, aprire l’ombrello per fare ombra ai cambi di campo. Il tutto alla massima velocità.
Tra questo gruppo di ragazzi, gironzolando per i campi, ne ho visti tre veramente speciali:
una signora che avrà quasi oltre 50 anni e le giocatrici sembrano tutte essere sue figlie, oddio anche i giudici di linea a pure qualche arbitro di sedia;
un signore brizzolato con baffi (e mi chiedo cosa pensasse la Mauresmo quando gli chiedeva l’asciugamano, magari anche lei avrebbe potuto chiedere qualche consiglio paterno).
E una ragazza con una protesi alla gamba sinistra, dal ginocchio in giù: si muove con una naturalezza e velocità che non sono molti ad accorgersene e magari se lo noti è solo per caso.
Loro tre sono da ammirare. Una immensa la passione del tennis. Il piacere di stare in campo a qualsiasi età e superando ogni difficoltà.
Da apprezzare anche gli organizzatori del Us Open, soprattutto dopo una Olimpiade in cui viene preferita la bimba più telegenica a quello con la voce più bella ma con i denti storti. Qui invece hanno scelto chi aveva le qualità per farlo senza guardare né Carta di Identità, né cartella clinica.

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4 Commenti a “Pillole di US Open - Giorno 2: Raccattapalle senza limiti di età”

  1. MR scrive:

    Cipolla si chiama Flavio e non Fabio….

  2. Angelica scrive:

    ai ragione MR, ma qui lo hanno ribattezzato Febio, forse volevano dire Flevio ma gli usciva Febio.

  3. marcos scrive:

    l’importante è che gli americani lo chiamino cipolla e non lo confondano con l’aglio.

  4. Piero Pardini scrive:

    Brava Angelica, il tuo commento alla ragazza con la protesi denota una grandissima sensibilità, ancora una volta sai stupire non solo per la tua competenza tennistica, ma sopratutto per le le tue doti di grande umanità.

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