Volandri e Bracciali sconfitte dignitose
Filo: “Gasquet era troppo forte”
“Braccio”: “Monfils era battibile”
Francia batte Italia 2-0

 
15 Gennaio 2007 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

Ascolta l’intervista esclusiva fatta a Volandri
Ascolta l’intervista esclusiva fatta a Bracciali

Francia batte Italia 2-0. E… Resto del mondo batte Italia 5-2 nella prima calda giornata dell’Australian Open (per domani le previsioni parlano di 39 gradi, alleluja). Non dimenticate di guardare tutti i risultati completi della notte australiana sul link qui a destra in basso.
Il n.1 francese Grasquet e il 9 Monfils hanno fatto fuori i “nostri” primi due giocatori. C’era da aspettarselo. Non era scontato però che i “nostri” giocassero benino. Se Volandri ha perso in 3 set (6-4,6-4,6-2) e Bracciali in 4 (7-6,6-7,6-4,7-6) dopo 3 ore e 28 minuti sotto un discreto sole (e 27 gradi gradi: caldo sopportabile perchè c’era anche un po’ di vento) e dopo aver avuto diverse opportunità per conquistare tanto il terzo che il quarto set è perchè Gasquet è di un’altra categoria rispetto a Monfils. Sono state due sconfitte onorevoli. E noi siamo abituati a doversi accontentare anche di quelle.
Volandri ha servito meglio del solito, almeno lui se ne è detto convinto nonostante gli otto games di servizio ceduti. A Roddick, che pure ha avuto le sue brave gatte da pelare con il franco-congolese sosia di Mohammad Alì, Jo-Wilfried Tsonga che conduceva 7-6,5-2, non succede.
“Ho battuto per 2 ore sopra i 190 km orari, ma lui rispondeva sempre” _ si è lamentato, ma neanche troppo, Volandri. Magari se, oltre a servire sempre sopra i 190, avesse variato un po’ di più sarebbe andata meglio. Però perdeva 5-1 nel primo set e ha rimontato fino al 5-4 _ quindi due break a Gasquet _ quando però ha servito lui e …addio fichi. Simile la storia anhce del secondo set. Sotto 5-2 recupera fino a 5 a 4, ma serve lui e buona notte. Confesso che il terzo set non l’ho visto che a tratti. Il fatto è che Volandri faceva qualche punto a rete più del solito, ma da fondocampo non riusciva mai a sfondare. Avrebbe avuto bisogno di un avversario più tenero.”A Doha Murray, a Melbourne Gasquet, non sono proprio fortunato”. E’ ancora troppo giovane “Filo” per fare la nave scuola…ma ha detto (e dovreste sentire l’audio dell’intervista che mi ha rilasciato su questo stesso blog) che Gasquet gli piace di più che Murray. “Gasquet ha grandi accelerazioni e più talento, Murray serve forse un po’ meglio e sbaglia meno, ma è più prevedibile”.
Se Volandri, giustamente, non ha l’aria di rimproverarsi granchè, diverso è il discorso di Bracciali. Monfils sembra fatto di caucciù, e non tanto per il colore della pelle quanto per l’elasticità che gli consente recuperi incredibili, spaccate, contorsioni, balzi paurosi. Fantastico atleta davvero, ma come qualità tennistiche mi ha fortemente deluso. Gioca due metri dietro la riga di fondo, viene a rete solo quando non ne può fare a meno, ha uno straordinario servizio (”A Doha l’avevo visto servire malissimo” uno dei rimpianti di Bracciali che ha dovuto incassare 25 aces), ma il rovescio non fa male, e per spingere il dritto fa una gran fatica. Tant’è che il match l’ha fatto Bracciali, tre vincenti in più (55 contro 52) e purtroppo esattamente il doppio degli errori (76 a 38), perchè Monfils ributtava tutto e rischiava poco, mentre l’aretino appena Gael accorciava picchiava forte. Perso il primo set al tiebreak e rimontato il secondo da 3-5, con un tiebreak vinto da “Braccio” soltanto 11-9 e al sesto setpoint (6-4, 7-6,8-7,9-8,10-9) nel terzo set il “nostro” _ che nel frattempo era stato ammonito per coaching (da quest’anno sono 1.500 dollari di multa) anche se a gridargli “Muovi le gambe quando rispondi” non era stato il suo coach Umberto Rianna, ma uno dei dieci italiani del clan! “Mica giusto pagare se ti incita un tifoso, mica posso controllare tutti gli spettatori” è stato il commento di “Braccio” _ ha avuto ben cinque palle-break per il 3-2.Le prime tre consecutive, 0-40, le ha salvate bene Monfils con grandi servizi, la quarta con una volee in allungo, la quinta l’ha invece giocata con un po’ di titubanza l’aretino.
Il terzo set l’ha deciso così il break subito da Daniele sul 4-5. Avanti 40-30 ha lasciato per fuori un pallonetto che avrebbe potuto benissimo schiacciare e che ha procurato il 40 pari. l’ace n.9 di “Braccio” gli ha dato un altra palla per il 5 pari, inutilmente. “Il dritto mi ha tradito spesso nei frangenti decisivi”.
Ancora più clamorose le opportunità mancate nel quarto. Avanti di un break “Braccio” sale a 40-15, due palle per il 4-2. Sfumano senza infamia e senza lode. E’ lui a salvare due matchpoint sul solito 4-5 e al tiebreak sale sul 4-3, ha una volee-calcio di rigore per andare 5-3, la sotterra a campo aperto. Invece di salire a 5-3, scende a 4-5, poi a 4-6 (ennesimo dritto facile errato), annulla ancora un matchpoint (2+1 e sono già 3), ma sul quarto caccia un altro dritto semplice semplice in rete. Peccato perchè questo Monfils era alla sua portata. A tennis gioca meglio Bracciali.Ma giocare meglio non basta.
Nel frattempo la Camerin ha dominato, 6-2,6-2 la Flipkens, già, la belga che aveva sostituito Kim Clijsters (per fortuna nostra) nella finale di Fed Cup. “Mi allenano Panajotti (l’ex coach della Schiavone è qui al suo fianco) e anche Francesco Elia (marito di Silvia Farina nonchè felice papà di Lorenzo: è rimasto a Fregene) e mi hanno aiutato ad acquistare sicurezza nei miei mezzi. Mi hanno spiegato che il tennis è in fondo un gioco semplice che va fatto con semplicità. Mi dicono di non preoccuparmi tanto del mio gioco, quanto di come cercare di contrastare quello delle mie avversarie. Al prossimo turno con la Vesnina sarà più dura, però.. Nel torneo della Gold Coast mi ha dato una stesa…”.
Una stesa l’ha presa anche Alberta Brianti (”Dopo che la Safarova mi ha fatto il break sul 3 pari non ho più messo dentro una palla e lei mi ha invece preso a pallate”). Non un bel modo per celebrare il suo primo Slam da “direttamente ammessa al tabellone principale”. Però una ragazza simpatica, intelligente, che a 26 anni non dispera di fare ancora “cinque, sei anni di bella carriera”. Entrata a novembre fra le prime 100 ora, la ragazza di Parma allenata al Tc Milano da Laura Golarsa e (”più frequentemente”) dall’ex B1 Mattia Cecchetti, aspira a entrare fra le top 50.
Io la vidi vincere gli assoluti indoor ad Arezzo sulla Casoni. “Vado avanti a piccoli passettini, i grandi balzi non li ho mai fatti, anche perchè prima ho voluto finire la scuola, il liceo linguistico, e questo ha certo ritardato la mia maturazione tennistica…ma non me ne pento affatto, anzi”.
Ha vinto la Schiavone con la tedesca Kloesel (6-4,6-4) e non ho visto una palla. Ubi sì, ubiquo no. Perchè, come avete visto, e forse sentito, c’erano anche le interviste da seguire e un po’ degli altri match, non solo quello vinto alla fine da Roddick su Tsonga, ma anche quello dell’israeliano Sela sul thailandese Srichapan. Sarebbe stato un brutto segnale in vista della prossima Coppa Davis azzurra. Ma passando da Bangkok avevo visto sul Bangkok Post e su The Nation _ incredibile lo spazio che dedicano al tennis! Sempre almeno due pagine…proprio come da noi _ un’intervista resa da Chanacai Srichapan _ il buffo padre allenatore _ che lamentava i dolori al polso del figlio e sperava in un recupero che invece non c’è stato. A chiudere la giornata “italiana”, cominciata con 6-1,6-3 poco incoraggiante subito da Romina Oprandi con la Peer (troppo più forte e soprattutto troppo più mobile), ci ha pensato _ e male _ Mara Santangelo con una resa ancora più netta, 6-2,6-1, di fronte a una Serenona di giallo vestita (ma a noi grassi non consigliavano sempre i colori scuri?) ma più in palla e più decisa che non a Hobart. “Ho avuti qualche linea di febbre nei giorni scorsi, comunque la Serena di oggi non era quella di Hobart”.
Secondo me, pur ricordando come Mara fosse riuscita a strapopare un set a Serena a Wimbledon, per battere la Serena n.81 del mondo (e non più la n.1) bisogna almeno tenere cinque, sei palle in campo e tentare di farla correre. Mara, invece, è una tennista che si esprime discretamente sopratutto nei primi tre, quattro colpi (come Serena, ma peggio di Serena), perchè nemmeno lei è un fenomeno di mobilità. Avesse avuto i piedi di un’atleta sarebbe arrivata ben più su del 31mo posto.
Quindi il bilancio azzurro di prima giornata è in perdita: 5-2. E Camerin e Schiavone non potevano non vincere. Mentre Bracciali poteva anche non perdere. Chissà quando troverò il tempo _ devo scrivere anche per i miei giornali _ per descrivervi anche ilmio incontro con Gerard Tsobonian, il manager dei due Safin (Marat ha perso il primo set con Benjamin Becker, giustiziere di Agassi all’US Open, era avanti di un break nel secondo ma l’ha restituito e mentre scrivo sono 5 pari) su quanto sta accadendo nella battaglia fra Madrid e gli altri tornei della primavere sulla terra battuta (”Noi vogliamo organizzare un “combined event” con l’obiettivo di creare un mini-Grande Slam”) oltre ad un’intervista ad Alberta Brianti e a un incontro con Mats Wilander qui nelle vsti di commentator per Eurosport oltre che come capitano di Coppa Davis (rammaricato per il solito infortunio occorso a Joachim Johansson).

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6 Commenti a “Volandri e Bracciali sconfitte dignitose
Filo: “Gasquet era troppo forte”
“Braccio”: “Monfils era battibile”
Francia batte Italia 2-0”

  1. anto scrive:

    Complimenti Ubaldo per il tuo report, veramente interessante, ti dovrebbero clonare come la pecora Dolly! Ciao a presto

  2. marcos scrive:

    ringrazio molto per la cronaca dettagliata: buon torneo!

    marcos

  3. anto scrive:

    Durante il tuo peregrinare da un campo all’altro, hai avuto sentore di quello che stava succedendo nel campo dove stava giocando Ancic? E’ vero che ci sono stati tafferugli tra tifosi serbi e croati? Ciao grazie

  4. Mauro scrive:

    Penso che il tennis italiano sia in crisi profonda da diversi decenni. Un tempo la Davis copriva le mancanze italiane nell’ultima settimana dei tornei che contano, quelli dello slam. Ora neanche quello. Quindi non c’è da stupirsi se, per esempio Bracciali (n.2 italiano) perde da Monflis (n.8 francese), c’era da essere sorpresi se succedeva il contrario. Un po’ meglio le ragazze, intendo dire come movimento. Hanno vinto la Fed Cup con molta fortuna (Clijsters infortunata, Henin ritirata) ma sono state brave. Non c’è però nessuna tennista da top ten all’orizzonte. Ma alla federazione cosa ci stanno a fare? Prima la buffonata Riano, ora Tirrenia, ma via …..

  5. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Ehi, Anto, io tocco ferro! L pecora Dolly è morta!!! Mauro dice che Monfils è il n.8 francese, io ieri ero convinto che fosse il n.9. Ora verifico e vediamo chi ha ragione. Chi perde paga da bere? Purtroppo se non ci sono tennisti italiani top-ten non credo se ne possa fare una colpa a una federazione, altrimenti che si dovrebbe dire di quella australiana,e perfino di quella americana in campo femminile al momento _ nemmeno una americana fra le teste di serie qui a Melbourne con serena che ha ammesso “E’ anche colpa mia”_ e di tante altre federazioni come quella tedesca etcetera. Una federazione dve creare i presupposti perchè l’avviamento al tennis sia più facile e più diffuso possibile, deve riqualificare i maestri, i tecnici, favorire lo sviluppo dell’attività agonistica e di quelli (club compresi) che la privilegiano. Tirrenia è una piccola struttura, nata appena due anni fa, e impostata su ragazzi nati nel ‘89, nel ‘90, nel ‘91. Quei ragazzi non avrebbero potuto diventare campioni in due anni. Speriamo che qualcuno di loro ce la faccia. Ho chiesto a Furlan e Palumbo di farmi sapere quali progressi stiano facendo i ragazzi convocati, quali sviluppi stia facendo la struttura, quali consigli si sentano di dare ai ragazzi che si avvicinano al tennis con l’intenzione di provare sul serio a costruirsi una carriera. Spero che mi (vi) rispondano

  6. anto scrive:

    Carissimo Ubaldo intendevo in senso metaforico per ciò che concerne la pecora Dolly. Comunque volevo chiederti se sai qualcosa delle intemperanze dei tifosi serbi nei confronti di Ancic, oppure se questa notizia è una bufala?Ciao grazie Ps mi piacerebbe che intervistassi Piatti, chissà come è arrabbiato.

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