Il ritorno della pace
in casa Italia, ma durerà?
Intanto Bolelli si sposa…

 
4 Agosto 2009 Articolo di Roberto Commentucci
Author mug

Con la fine della querelle Bolelli-Fit, e la conclusione della vicenda Infantino, torna il sereno tra la Federazione e i nostri team privati. Ma già a Genova, per la Davis, potrebbero riaffacciarsi le nubi. Vediamo perché. E, sia pure off-topic, vediamo che ha scritto Ubaldo (ma non solo lui) sul matrimonio “intempestivo” di Simone

E’ stata una settimana importante, per le vicende del tennis italiano. E’ stata annunciata urbi et orbi la sospirata fine della faida fra Simone Bolelli e la Federazione, con tanto di calumet della pace fumato al talk show “Tennis Club” dal papà di Simone, Daniele, e dallo zio-manager, Mosconi, assieme con il presidente federale Binaghi. E quindi il talento bolognese, che tra l’altro ha dimostrato ad Umago un discreto stato di forma, (è stato l’unico, in tutto il torneo, a creare qualche grattacapo al lanciatissimo Davydenko) sarà sicuramente della partita per l’atteso spareggio-promozione di Davis a Genova, contro la fortissima Svizzera di Federer e Wawrinka.

Contemporaneamente, l’inizio della collaborazione tra Riccardo Piatti e lo stesso Bolelli ha costituito un altro step importante sulla via del ricompattamento dell’ambiente, anche in chiave-Davis. Piatti infatti, oltre ad allenare Ivan Ljubicic, segue la crescita e la programmazione dell’altro azzurro Fabio Fognini, allenato da Oscar Serrano, e da sempre consiglia ed indirizza l’inseparabile duo Sartori-Seppi. Insomma, a Piatti fanno ormai capo, in un blocco omogeneo, i tre più giovani e più forti tennisti azzurri.

Fit, team privati e giovani. Siamo ad una svolta?

Questa però non è stata l’unica buona notizia per i supporter italiani. Al citato talk show televisivo con Binaghi e i Bolelli ha preso parte anche Umberto Rianna, storico allenatore di Potito Starace. Una presenza non casuale, che testimonia, al di là della Davis, il riavvicinamento in atto tra i coach privati italiani e la Federazione, dopo le baruffe seguite alla cessazione del rapporto fra Piatti e mamma Fit (si era a fine 2007) e alla discussa assunzione del tecnico argentino Eduardo Infantino, che negli ultimi 2 anni ha cercato (vanamente) di inserire nel circuito uno dei nostri giovani più promettenti, il toscano Matteo Trevisan, vincitore del Bonfiglio 2007 ed ex n. 1 delle classifiche mondiali juniores.

All’epoca i coach privati presero molto male all’annuncio dell’arrivo di Infantino. I nostri allenatori ritenevano (e col senno di poi, non senza ragione) che il modo migliore per inserire nel circuito professionistico i giovani prodotti del centro federale di Tirrenia fosse quello di affidarli alle loro cure e a quello dei loro staff, in modo da far seguire ai ragazzi l’esempio di professionisti già affermati, come Seppi, Bolelli, Starace, e beneficiando del loro bagaglio di esperienze.

Ebbene, la Federazione, sia pure con due anni di ritardo, sembra aver capito che quella suggerita dai team privati è la strada giusta: terminata la collaborazione con Infantino, ormai da qualche settimana Trevisan si allena al Match Ball di Firenze con Filippo Volandri e Daniele Bracciali, sotto l’occhio vigile di Fabrizio Fanucci, il padre putativo del livornese; la scorsa settimana lo sfortunatissimo Matteo, alle prese con l’ennesimo infortunio muscolare, era ad Umago con Filo e lo stesso Fanucci, in modo da farsi curare dai fisioterapisti dell’Atp e iniziare a prendere confidenza con l’aria del circuito maggiore. Il ragazzo, classe ‘89, ha ottime qualità, e se da ora in avanti la salute lo assisterà (dopo una mononucleosi e una serie infinita di infortuni) potremmo vederlo presto su palcoscenici importanti.

Nello stesso tempo, pare che si stia per concretizzare un accordo fra Giacomo Miccini, Federico Gaio e Umberto Rianna, che inizierebbe a seguire, oltre al 28enne Potito, anche i due ragazzi del ’92. Quella di mettere in team Miccini e Gaio, sotto la guida di un tecnico esperto come Rianna, potrebbe rivelarsi un’idea vincente: entrambi i giocatori, pur avendo una discreta dimestichezza con la terra battuta, sono due naturali tennisti da veloce. Potrebbero quindi condividere agevolmente tutta la programmazione. Molto dotati dal punto di vista tecnico, entrambi più potenti che veloci, hanno tutti e due bisogno di lavorare duramente sul piano atletico, per diventare più rapidi e resistenti. E quindi, anche le loro esigenze in termini di preparazione fisica paiono essere non troppo diverse. Ciò potrebbe assicurare al duo un successo maggiore rispetto ad altri sodalizi già tentati in passato, ma con atleti di caratteristiche più eterogenee e meno compatibili (oltre che con differenti velocità di crescita), come accadde ad esempio nel caso di Fognini e Naso, seguiti per anni da coach Caperchi. Tra l’altro, Rianna, che si è formato come tecnico da Bollettieri, conosce piuttosto bene l’ambiente dei tornei minori americani sul veloce, dove i nostri potrebbero trovarsi spesso a competere.

E ora la Davis. Bracciali, mina vagante?

Sembrerebbe quindi che il nostro movimento maschile, nonostante un’annata fin qui in tono decisamente minore in termini di risultati (appena 3 semifinali a livello Atp, davvero pochino) possa avvicinarsi coeso e unito all’appuntamento forse più importante della stagione, quello con sua maestà Roger Federer, nel tentativo difficilissimo, ma affascinante, di inseguire il ritorno nel World Group di Davis.

Dimenticata la stranissima - e mai chiarita - vicenda dell’ammutinamento-fantasma di Cagliari, sembra che stavolta Federazione e giocatori siano intenzionati a fare le cose per bene. I nostri, salvo clamorosi risultati agli US Open (che ovviamente tutti speriamo) arriveranno a Valletta Cambiaso, sede del match, con due settimane di anticipo, per prepararsi a dovere, ed utilizzeranno il ricco challenger di Genova, che si gioca nello stesso impianto la settimana precedente la Davis, come proficuo allenamento agonistico.

Anche la squadra, a prima vista, parrebbe fatta: Starace, sempre affidabile sul rosso; Seppi che resta il nostro n. 1; il figliol prodigo Bolelli; e il padrone di casa, il ligure Fognini, irascibile e discontinuo, ma gran grinta da combattente, che in una Davis casalinga potrebbe davvero esaltarsi. Insomma, a singolaristi (senza avere ahinoi dei fenomeni), siamo messi abbastanza bene, e c’è solo da scegliere quelli più in forma.
Ma poi viene il rebus del doppio, che se davvero si riuscisse a togliere due punti a Wawrinka (cosa non impossibile, in casa), finirebbe per essere decisivo.
E qui cominciano i guai. L’unica coppia “fissa” del nostro tennis, quella formata da Andreas e Simone, ha confermato anche nell’ultima uscita di Umago di non essere proprio il massimo, sul piano tecnico: Bolelli è più sicuro al servizio, Seppi più continuo in risposta, ma i due non riescono a giocare un doppio classico in modo competitivo e non hanno mai convinto pienamente, nonostante il quarto di finale raggiunto all’Australian Open ad inizio d’anno e la loro grande amicizia fuori dal campo. Tra l’altro, contro Federer e Wawrinka hanno perso piuttosto nettamente lo scorso anno al primo turno del torneo olimpico di Pechino, poi vinto dagli svizzeri.
Parecchi progressi in doppio li ha compiuti Starace, che tra l’altro ha ben figurato la scorsa settimana ad Umago in coppia con Fognini, ma certo i due non hanno lo stesso affiatamento di Bolelli e Seppi.
Ed ecco allora, in questa situazione poco soddisfacente, affacciarsi una ghiotta tentazione: schierare quel Daniele Bracciali, classe 1978, che sta tentando un difficile recupero dopo una complicata operazione alla spalla destra e che secondo molti osservatori resta il miglior doppista italiano. Daniele, dal luglio dello scorso anno tornato ad allenarsi con Fanucci a Firenze, ha beneficiato di un gran numero di wild card per i tornei minori italiani (tra l’altro scatenando un mucchio di polemiche per via della sua carica di rappresentante per gli atleti in seno al consiglio federale).
I risultati sono stati per ora solo discreti: Braccio in singolo ha messo insieme un paio di semifinali challenger e una finale a livello future, riportandosi nei paraggi della 400° posizione. Un po’ meglio l’azzurro è andato in doppio, vincendo 2 challenger e centrando 4 finali, sempre con compagni diversi: ma il valore tecnico di questi risultati è tutto da valutare, dal momento che spesso nei match di doppio a livello challenger non tutti i tennisti giocano con il coltello fa i denti, e il livello è quello che è.
Insomma, Bracciali resta un’incognita, mentre pare proprio che gli altri non siano propriamente felici di fare spazio all’aretino: chi andrebbe sacrificato? Il pensiero del gruppo azzurro, pur senza nominare Bracciali, è stato ben sintetizzato dalle parole del pacato Massimo Sartori in un’intervista rilasciata ad Umago al sito tennisteen: “penso la squadra sia già fatta e non penso ci siano altre possibilità. La squadra, a meno che qualcuno di questi si faccia male, non è possibile che sia diversa da Bolelli, Seppi, Fognini e Starace.” E ancora: “Poi la scelta è giustamente del capitano Corrado Barazzutti che verrà agli Us Open a vedere i ragazzi: giocheranno i più forti, quelli che sono nelle condizioni migliori.” Più chiaro di così…

Conclusioni.

Il mantenimento di un rapporto proficuo e costruttivo tra la Federazione e i team privati è la chiave per il rilancio del nostro movimento. I coach privati posseggono il know-how e l’esperienza indispensabili per portare i nostri giovani nel circuito Atp ed evitare loro gli errori commessi in passato nel momento più delicato: quello del passaggio da junior a professionista, dove abbiamo perso tanti talenti.
Quello step, insomma, che la Federazione ha dimostrato, finora, di non essere in grado di superare con le sue sole forze.
Inoltre, l’esperienza dei coach può essere di grande aiuto per potenziare e rilanciare l’organizzazione del settore tecnico, che negli ultimi 2 anni ha molto sofferto dell’addio di Piatti. Nello stesso tempo, sarà fondamentale che i nostri allenatori di punta sappiano superare una volta per tutte i dissapori reciproci e riescano a creare, per seguire i giovani loro affidati, dei team (tecnico, preparatore atletico, etc.) adeguatamente qualificati e motivati, in modo da sostenere la fortissima concorrenza internazionale.

Il mantenimento della pace, così faticosamente ritrovata, necessita quindi impegno da ambo le parti: la Federazione deve abbandonare i diktat e continuare sulla strada del dialogo; i nostri coach devono mettere a disposizione le loro conoscenze per migliorare il grado di cultura tennistica e di professionalità di tutto il movimento.

Ancora una volta, quindi, una grande responsabilità grava sulle spalle del capitano Barazzutti: da un lato, la tentazione di recuperare Bracciali (schierandolo magari assieme a Bolelli, una coppia sulla carta affascinante); dall’altro lato, la necessità di non turbare l’armonia così faticosamente ritrovata, con il rischio di non avere però un doppio competitivo. Ma forse, una mancata promozione (comunque molto difficile) oggi, può ben valere la costruzione di un rapporto duraturo e proficuo con il resto del movimento.

Per vincere domani.

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37 Commenti a “Il ritorno della pace
in casa Italia, ma durerà?
Intanto Bolelli si sposa…”

  1. pedrinho&luvanor scrive:

    Si prospetta un dualismo avvincente. Dopo Rivera e Mazzola, Mazzinghi e Benvenuti, Coppi e Bartali, Mina e Iva Zanicchi si affaccia all’orizzonte un epico scontro tra Commentucci e Baccini.
    Oggetto del contendere è il coach.
    Commentucci li ritiene indispensabili.
    Baccini dice che non servono a una mazza ( vedi editoriale giornaletto Fit di Luglio).
    Chi la spunterà?
    Avrà la meglio l’emergente economista pupillo di Scanagatta o il grintoso giornalista “sportivo” che tanti rimpianti ha lasciato alla Ferrari?

  2. Stefano Grazia scrive:

    Quindi Miccini non rientrerebbe a Bradenton oppure continuera’ a fare la spola fra Florida, dove ha anche casa dentro l’Academy, e Rianna? Esiste una collaborazione fra tecnici della Bollettieri e Rianna sotto la regia dell’IMG di cui mi pare Miccini sia cliente? Questa possibilita’ apre la finestra sulla nuova realta’ del tennis moderno: sono le grandi agenzie come l’IMG a impostare il tuo percorso,la tua carriera… Per esempio la Sharapova non e’ mai stata allenata veramente da Bollettieri che ebbe l’unico (e non piccolo) merito di farle ottenere un contratto IMG: fu il padre, il famigerato Yuri, poi-e probabilmente in accordo coi manager IMG- a scegliere dove, come, quando e con chi allenarsi: ora alla Bollettieri, ora con Macci e poi con Lansdorp … Anche il padre di Quinzi,a Porto san giorgio, mi diceva che il figlio sarebbe venuto a Badenton a settembre ma solo per tre mesi e come indipendente, in quanto cliente IMG … Non afferrato completamente il significato di questo particolare: puo’ arsi che vengano messi dentro il gruppo di elite o puo’ darsi che significhi che avranno accesso alle strutture e magari l’IMG mettera’ a loro disposizione coaches e palleggiatori a richiesta…Non so, sto improvvisando…

  3. Il Barba scrive:

    Non ho ben capito la faccenda di Miccini e Gaio con Rianna.
    A me non pare che Rianna possa dedicare molto tempo ai due giovani, soprattutto considerando che hanno esigenze ben diverse da Starace, sia in termini di crescita che per quanto riguarda il calendario dei tornei. Oltretutto Starace è monosuperficie, mentre gli altri due devono necessariamente sviluppare ulteriormente la loro buona propensione sul veloce. Non va infine dimenticato che due giocatori junior dello stesso anno difficilmente si trovano bene entrambi con il medesimo coach, perchè è evidente che le problematiche della loro crescita, sia fisica che tecnica, possono essere molto diverse.
    Non so, non mi pare un sodalizio così entusiasmante, ma spero di sbagliarmi perchè su Miccini e Gaio c’è veramente da puntare.

  4. unoqualunque scrive:

    l’esperienza di rianna…?

    dopodichè chi sarebbe in grado di fare i punti contro wawrinka? (a meno che si parli di quelli di sutura dopo avergli dato una randellata!)

  5. UGO scrive:

    dai non e’ possibile ! bolelli si sposa in piena stagione agonistica e seppi rinuncia al mastre 1000 per partecipare ! e’ una barzelletta.. poi si perdono decenni di chiacchiere a stabilire perche’ i tennisti italiani sono delle pippe !

  6. andrew scrive:

    wow! chissa come deve essere bello per Bolelli giocare in doppio con Bracciali che ha votato in consiglio federale per la sua estromissione dalla Davis…

    Sulla questione degli allenatori, diciamo che, avendo mantenuto un basso profilo e non avendo sostenuto Pistolesi, si sono guadagnati qualche tozzo di pane…

    Roberto, per risparmiare tempo ed elucubrazioni mentali, non facevi prima a scrivere che siamo nel caos (o alla frutta, o ai minimi termini, o nel guano)?

  7. alex scrive:

    purtroppo il nostro miglio tennista SEPPI non capisce bene la ‘nostra’ lingua’… che paradosso!.. vedere intervista a san marino in cui si chiede al ragazzo di dedicare qualche vittoria al povero LUX e lui comincia a parlare di tutti i suoi programmi da qui alla fine dell’anno… non senza qualche imbarazzo dell’interlocutrice….

  8. Rich scrive:

    Unoqualunque:Per i due punti a Wawrinka forse intendeva in risposta durante il match…I 4 attuali giocatori Italiani manco 1 set possono strappare a Wawrinka…A meno che non si naturalizza qualcuno…

  9. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Confesso, caro Ugo, che anch’io quando ho appreso del matrimonio di Bolelli ad agosto sono rimasto (un po’) trasecolato. Ciò sebbene ormai non ci si sorprenda più di nulla. Una volta_ sì all’epoca in cui i nostri giocatori migliori, Panatta e Bertolucci, si distinguevano per essere i soli “professionisti” di un certo livello a non giocare ad agosto preferendo preparare l’US open e il settembre a sguazzo nel mar di Sardegna - si diceva che i matrimoni affrettati erano …matrimoni riparatori, lei era incinta e bisognava fare in fretta. Oggi sono cambiati i tempi, i matrimoni a volte si celebrano anche con i figli nati da un pezzo. Quindi non ci sarebbe più alcunchè da riparare. E’ anche vero che una volta chi convolava a giuste nozze (altra espressione-luogo comune d’una volta…!) poi si faceva una luna di miele con tutti i crismi, viaggio compreso, perchè non si poteva dare per scontato _ e di fatto non lo era _ che i due avessero…”consumato” (ah come mi diverto a scrivere parole d’una volta, peraltro ancora in uso e importantissime ancora oggi per i cultori della Sacra Rota). Quindi un tennista che si fosse sposato ad agosto sarebbe stato… fuori uso fino a metà settembre. Soprattutto dopo aver impalmato (ah ah, ancora…) una sfolgorante bellezza come Ximena. Ma Bolelli e Ximena (oltretutto più matura del bolognese di Budrio, mi pare di 4-5 anni) avranno già avuto modo di scambiarsi effusioni approfondite nell’arco del loro biennio abbondante di fidanzamento (ah ah altra parola che sa di antico….) e quindi Bolelli potrebbe tranquillamente sposarsi stamani 5 agosto e poi, senza scandalizzare nessuno, cominciare ad allenarsi nel tardo pomeriggio! Senza che la bella, bellissima ma comprensiva uruguagia se la prendesse. Vabbè, confesso, ci sono rimasto male: se Bolelli ha invitato Barazzutti e Binaghi (e magari pure Baccini, non si sa mai; forse Pietrangeli non sarà stato invitato…magari è ancor lì occupato a tirar fuori dalla lavatrice quella bandiera che lui aveva visto imbrattata dallo sputo di Bolelli…) avrebbe potuto invitare anche me, no? In fondo io sono sempre stato molto più coerente nei suoi confronti che non i succitati personaggi (fatta eccezione forse per Barazzutti che, intrepidamente …ehm ehm, ha sempre perorato la causa del ritorneo in Davis del Bole). Piatti ha detto in tv (Sky a Meloccaro) che Bolelli ha un potenziale da primi 10 del mondo. io avevo detto da primi 20 ( e sono stato sbeffeggiato da molti, senza gli ubiboys eo voi lettori prendeste un po’ le mie difese…in fondo sono innamorato dei tennisti italiani quasi quanto Commentucci!). Anzi, a dirla tutta, son stato più coerente anche di papà Bolelli e zio Mosconi, nel rapporto con la FIT.
    E’ bella anche l’amicizia palesata da Seppi, quello che in fondo sacrifica più di tutti: non “consuma” con l’uruguagia, gliela fanno vedere in tutto il suo splendore sotto il naso e finisce lì, secondo Roberto Commentucci salta il torneo 1000 di Montreal perdendo una possibile opportunità di guadagnare punti e salire in classifica _ ecco perchè ha giocato San Marino, ha combinato presenza al torneo e al matrimonio, pochi chilometri, per la verità solo se va in finale a San Marino potrebbe avere problemi ad arrivare a Montreal… _ e, dopo aver perorato la causa del rientro dell’amico-compagno Simone in Davis rischia di restar lui fuori dal doppio di Davis per far posto al consigliere FIT Bracciali che qualcuno vorrebbe…lanciare al fianco di Bolelli. “Braccio”, mi pare, continua a pensare che il suo ruolo di consigliere FIT non sia incompatibile con quello di chi aspira ancora a giocare in Coppa Davis. Insomma…Andreas, come ti capisco! Ah, dimenticavo…e dimentico anche del fatto che Simone e Ximena, che pure si è premurata di scrivermi cortesemente quando su questo sito ho rivelato quel che lei stessa aveva scritto su FaceBook, cioè l’annuncio del vostro matrimonio…, non avete pensato di invitarmi…beh, Simone dammi stasera almeno via sms la conferma che non ti è venuto il braccino nel momento decisivo, che hai davvero detto Sì, e se magari hai pure fatto un piantino alla Federer. Agli sposi, insieme a tutti gli Ubiboys, questo sito fa tanti, tantissimi auguri per una vita da… World Group. Sempre di serie a, intendo. A me basterà, al primo incontro, un bacino di Ximena. Un pochino me lo merito…pur avendo sempre scritto che Simone aveva sbagliato a seguire il testardo consiglio di Pistolesi alla vigilia di Italia-Lettonia, avevo anche sempre scritto che la misura presa dalla Fit era eccessiva e autolesionista…e, come voleasi dimostrare, a tal punto era così che Binaghi se l’è rimangiata. Con ciò sì facendo un po’ una figuruccia, però al tempo stesso prendendo stavolta una decisione giusta. Altrimenti avremmo scritto che errare humanum est, perseverare diabolicum. A proposito, ma oggi la messa nuziale è in latino? O in bolognuruguagio?

  10. Il Barba scrive:

    Ubaldo, ma che fai, ti offendi per non essere stato invitato al matrimonio?!

  11. Fabio scrive:

    Ubaldo .. e magari avresti pure voluto sederti a mangiare accanto a Binaghi .. :-)

  12. pedrinho&luvanor scrive:

    Per voi, in anteprima , il film del matrimonio di Bolelli.
    Ricevuta s’aratzia, la benedizione dalle madri, il corteo nuziale guidato dal padre dello sposo si sposta verso la casa della sposa , per poi dirigersi verso la chiesa patronale, tra le vie del paese coperte di grano e sale, simbolo di buon auspicio.
    Il corteo è spettacolare e coloratissimo, preceduto da Binaghi e Barazzutti in alta uniforme e donne ( Pennetta e Schiavone)) in costume. Tengono sul capo cestini di vimini contenenti i pani ed i dolci della festa: is coccois, is pardulas, is papassinas…
    Nelle retrovie, Pietrangeli coordina i suonatori di launeddas, i gruppi folk provenienti dagli altri paesi, mentre Baccini guida il corteo delle traccas (i carri trainati da buoi protagonisti della sagra di S.Efisio), con gli utensili e gli arredi degli sposi…letto incluso!
    Giunti in chiesa, si celebra la funzione religiosa vera e propria: tutta in campidanese, il dialetto del sud Sardegna, e conclusa con il rito de “sa cadena”.
    Può così iniziare il grande banchetto . Il menu’ prevede “Breveghe in cappotto” a base di pecora.

  13. Roberto Commentucci scrive:

    Prima di tutto sinceri auguri di grande felicità a Simone e alla sua dolce Ximena.

    Un pò di risposte.

    A Stefano Grazia. Il papà di Miccini non è finora rimasto soddisfatto dei coach della Academy al punto di prenderne uno fisso per seguire Giacomo. Sostiene che vanno benissimo per lavorare a Bradenton, ma accompagnare il ragazzo per tornei in giro per il mondo, fissare la programmazione etc. è un altro paio di maniche. Quindi, alla ricerca di una guida tecnica, e per far riprendere confidenza a Giacomo dopo il brutto infortunio all’anca è tornato in Italia, dove l’azzurro è tornato in campo. L’accordo con Rianna non è ancora ufficialmente concluso. A quanto se ne sa, la base operativa dei due ragazzi (Miccini e Gaio) sarebbe il centro federale di Tirrenia, dove stanno costruendo altri due nuovi campi. Al challenger di Orbetello Giacomo era seguito da Christian Brandi, coach di Fabbiano, ma pareva una cosa provvisoria.

    A Il Barba: il problema che poni è in effetti quello cruciale: quanto tempo potrà dedicare Rianna ai due giovani, che ovviamente avranno una programmazione molto diversa da quella di Starace? In realtà l’idea di fondo è quella di consentire ai nostri team privati di far crescere uno staff di allenatori e preparatori di buon livello, sulla scia del lavoro e dell’esperienza dei nostri coach di riferimento. E’ quello che ha fatto ad esempio Piatti con Sartori, il quale a sua volta ha formato altri tecnici come Boesso (ex coach della Knapp) Ceragioli, Meliss. Quindi in concreto Rianna seguirebbe per alcune settimane in prima persona i due giovani, mentre quando lui sarà impegnato con Potito ci penserà qualcuno del suo staff, che ne seguirà le indicazioni.
    E’ un pò il modello organizzativo delle academies spagnole. Vedremo. Sul fatto che due junior non possano condividere un coach non sono del tutto d’accordo. Se hanno programmazione simile ed esigenze di lavoro atletico e tecnico non incompatibili (come in questo caso) credo che si possa provare.
    Poi è chiaro che se tra un anno uno dei due è 250 Atp e fa i challenger, mentre l’altro è 800 e gioca futures, possono sorgere dei problemi.

    Sulla possibilità per i nostri di battere Wawrinka a Genova. Secondo me con Waw non partiamo battuti. Stan l’antipatico non sta ripetendo la grande stagione dello scorso anno. Vale i primi 20, ma non i top 10. Sulla terra sa giocare bene (vanta una finale al Foro), ma pochi mesi fa, nella finale del challenger di Lugano, Starace, pur sconfitto in due set, ha avuto le sue brave chances, avendo servito per il primo set ed essendo stato in vantaggio di un break nel secondo. Nel 2005, al challenger di Napoli, vinse Starace, su un Waw era ancora acerbo.

    Anche i precedenti con Seppi sono in parità, 2 a 2: Seppi ha vinto su terra ed erba, e Waw ha vinto i due match di quest’anno sul cemento.

    Con Bolelli Waw ha vinto 2 volte su due, nel 2008, ma sempre sul cemento USA.

    Con Fognini ha giocato una sola volta, nel 2005, quando lo svizzero aveva 20 anni e Fabio 18, al challenger di Napoli: Wawrinka la spuntò solo 76 al terzo.

    Insomma, Stan è più forte dei nostri, ma non ci sono differenze abissali. Wawrinka non è Nadal, e nemmeno Del Potro. Il fattore campo in Davis ha annullato ben altri gap tecnici.

    E quindi torniamo al punto di partenza, al tormentone che da anni perseguita la nostra squadra di Davis: come costruire un doppio affidabile?

    Chiudo sulla programmazione dei nostri. Per quanto riguarda Bolelli, non mi sento di entrare nel merito di scelte di vita quali quella di sposarsi e quando. Sono affari suoi, e comunque questa è una stagione per forza di cose di transizione, tra infortunio alla schiena, cambio di allenatore, eccetera. Simone andrà giudicato fra un anno.
    Per quanto concerne Seppi, va detto che l’altoatesino prima di rinunciare agli Open del Canada ha disputato, in quali o in tabellone, gli ultimi 15 masters series, quindi non è certo uno che va criticato per la programmazione. Questa volta ha giocato San Marino credo per varie ragioni. Oltre alla possibilità di essere presente al matrimonio di Bolelli, ha incassato probabilmente un buon sottobanco, ha la possibilità di fare punti preziosi, liberando dalla classifica uno dei 14 tornei obbligatori, avvicinandosi ai 30 e alla possibilità di essere tds negli slam. Come ha dichiaarato sartori ad Umago, la programmazione e il lavoro fatto negli anni scorsi hanno ormai plasmato il giocatore. Seppi sul piano tecnico ormai è stato costruito. Ora si tratta di capitalizzare.
    Fognini ha giocato 4 tornei di fila tra San Benedetto e Umago. Ci sta che abbia bisogno di riposo. Poteva forse evitare il challenger di san Benedetto, però va detto che il ligure aveva molti punti in scadenza e la vittoria di San Benedetto gli ha garantito di chiudere l’anno fra i top 100, dandogli la tranquillità necessaria per provare a migliorarsi sul cemento e indoor. Può ovviamente essere competitivo anche sul veloce, ma deve migliorare la resa del servizio.
    Starace ha dimostrato a Wimbledon, contro Stepanek, di aver compiuto i progressi tecnici necessari a ben figurare sul veloce, grazie anche alla bravura di Rianna. Purtroppo però lui continua a non credere abbastanza in se stesso fuori dalla terra e le scelte di programmazione restano quelle di sempre. Peccato.

    La mia impressione, comunque, è che un pò tutti i nostri siano con la testa già alla Davis, a Genova, e che per loro quest’anno l’obiettivo più importante, più che quello di ben figurare negli USA, sia quello di giocarsi tutte le cartucce contro la Svizzera. Non so dire se è una scelta giusta o sbagliata. Forse in questo particolare momento è quella giusta, dal momento che una promozione nel World Group potrebbe costituire per tutto il movimento una vera base di rilancio.

  14. Roberto Commentucci scrive:

    Tra l’altro, secondo quanto riporta il sito di Tennis Italiano, Seppi non era presente alle nozze di Simone. Ecco quanto scrive oggi Tennis Italiano:

    “Estremamente ristretta la cerchia degli invitati al pranzo nuziale: la famiglia, il manager Mosconi, Marco Panichi e qualche amico romano. ”

    Quindi la scelta di Andreas di non andare a Cincinnati (se non entrerà direttamente in tabellone) non è connessa con il matrimonio di Bolelli. Faccio ammenda con i lettori e con gli interessati.

    Insomma, consolati, Ubaldo: Simone ha scelto di mantenere un profilo molto basso, e quindi ha invitato poca gente, non sei stato il solo a non essere invitato.

    L’azzurro riprenderà subito gli allenamenti e l’11 agosto partirà per Cincinnati, dove disputerà le qualificazioni.

  15. anto scrive:

    Ubaldo hai risparmiato i soldi del regalo……..e poi al giorno d’oggi essere invitati è quasi una disgrazia…….tempo, soldi, stress, pranzo e cena interminabile……a meno chè non si sia parenti strettissimi o molto amici…………….allora si va volentieri………..

  16. Avec Double Cordage scrive:

    penso che non ci siano dubbi che il doppio debba essere Bolelli-Seppi, Bolelli-Bracciali potrebbe essere un doppio migliore ma solo se ci fosse un minimo di affiatamento mentre per quel che ne so io non hanno mai giocato assieme se non parecchio tempo addietro, ma lo dubito.

    poi con le lacune in risposta di Bolelli una coppia Bolelli-Bracciali non affiatata rischierebbe di avere problemi in risposta molto seri e contro due battitori come Federer-Wawrinka è difficile ricevere tre break in regalo, il problema del doppio Bolelli-Seppi (ormai c’è poco da sperare) è la seconda di servizio mozzarella DOP di Seppi, ;) va beh dai un po’ è migliorata ma ogni tanto ci scappa ancora la mozzarella quando non c’azzecca meno della nutella sul branzino il “bello” è che poi quando meno ci stà spesso finisce pure fuori, vedasi recente match point di Ferrero.

    ad ogni modo ho visto uno spezzone della semi Ferrero-Seppi e francamente ho visto dei progressi mica da poco nel secondo set, progressi anche nel gioco al volo, certo cose “scolastiche” ma con un tocco discreto, certe palle corte e stop volley ad esempio, non ho visto la partita intera ma nella parte che ho seguito non ho visto nemmeno una delle tradizionali svirgolate da mano quadra tipo smash in tribuna.

    peccato veramente che non si riesca a risolvere questo problema della sconda, con una seconda di servizio in kick che sia anche solo poco al di sopra della decenza o mediocrità penso che Seppi potrebbe non troppo utopicamente navigare tra le posizioni 15 e 20 con qualche toccata anche nella parte bassa dei top ten, ma non con quelle mozzarelle

  17. andrew scrive:

    …curioso…

    per i bambini dei Centri estivi della FIT, hanno pensato bene di invitare Anna Smashnova, ex-moglie di Pistolesi.

    Una coincidenza?, un signorile gesto di sfottò?, un sottile messaggio del tipo “odia o lascia Pistolesi e sarai dei nostri?

    Chi può dirlo?, ma sopratutto, che importanza ha?

  18. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Vabbè, pazienza per il mancato invito allora! me ne farò una ragione (ohè….mica ci avrete creduto davvero che ci tenessi?! Spesso per me i matrimoni sono più letargici dei funerali) . Erano solo in nove. E non era neppure in chiesa (a me piacciono più quelli in chiesa, che volete farci…sono un nostalgico delle antiche tradizioni). I matrimoni celebrati dagli assessori, mi scusi quello dello sport di Budrio Giulio Penni (del cognome non sono purtroppo più tanto sicuro, l’ho annotato in fretta, se ho sbagliato chiedo umilmente perdono a Dio, pardon al sindaco). Mi spiace più di non aver incontrato la sorella di Simone, Simona _ ehi signori Bolelli, ma un po’ più di fantasia nooo? vabbè che Simone ha sposato Ximena …o era Ximona? _ che non l’altra testimone di nozze, quella dalla parte della sposa, la brasiliana Sonia Maria Alexander con il vestito leopardato (beh, ho visto anche qualcosa di più fine in vita mia, soprattutto a un matrimonio…però è anche vero che non ho mai presenziato ad un matrimonio nè in Brasile nè in Uruguay, quindi la colpa è mia). Fuori c’erano una settantina di Budriesi, ma tra loro non c’erano nè Binaghi, nè Pistolesi (che peccato, sarebbe stato un bell’incontro), nè Pietrangeli nè Baccini. E nemmeno Seppi (per la falsa indiscrezione in merito alla sua presenza al matrimonio andrebbe licenziato Commentucci, assai più preciso sulla programmazione del centro Coni di Tirrenia e sui colpi dei nostri beneamati, che non quando si addentra incautamente nel semi-gossip). Un “inviato” nascosto di Ubitennis.com in quel di Budrio asserisce di aver capito da non so chi (il manager Mosconi?) che forse Bolelli si recherebbe in Uruguay prima di volare a Cincinnati. Dopo la brutta figura cui mi ha esposto Commentucci non mi fido più e segnalo la notizia (una bufala? Magari ci va solo la sposina a salutare parenti e amici) con beneficio di inventario. L’Uruguay è anche un gran bel posto, a sentire a chi è stato a Punta de L’Este (ma si scrive così?) e a Montevideo, ma non è proprio una deviazioncina da nulla per chi voglia raggiungere Cincinnati dalll’Europa. Soprattutto se, presumo, in questi giorni Simone non si sarà potuto allenare granchè. @andrew: se non è vera… questa storia di Anna Smashnova invitata ai centri estivi è comunque ben trovata. Se è vera grazie della segnalazione: e dell’annotazione spassosa. @pedrinho&luvanor: certo che se tu rivelassi la tua identità un giorno potresti diventare il nostro Gene Gnocchi e ti potrei affidare quella rubrica quotidiana (mi pare che tu goda di abbastanza tempo libero, sia detto senza offesa…il lavoro non nobilita l’uomo già nobile, anzi gli fa perdere un sacco di tempo) che la Gazzetta in prima pagina ha battezzato: “Il RompiPallone”. Parafrasandola, ma tu avrei sicuramente più fantasia di me, potresti chiamarla: “Lo SpaccaRacchette”, il “RompiPalline” (quest’ultima però corre il rischio di una sanzione per furto di copyright). E’ vero che anche di Marcos, il nostro telecommentatore “buonista” (quando dà un’insufficienza suonano le campane a perdifiato), non si conosce l’identità _ ed io ho preferito così perchè da ex commentatore di Sky preferivo non avere nessun tipo di interferenza con lui e le sue pagelle indipendenti, altrimenti ad ogni insufficienza data a chi mi ha preso il posto mi avrebbero dato dell’invidioso _ , però lui correttamente mi ha mandato in busta chiusa (ed è ancora chiusa) nome, cognome, telefono cellulare. Vedi un po’ tu. Rispetto a Gnocchi, però, sei un tantino più prolisso, e anche un po’ troppo schierato nei confronti del presidente sardo della Fit (il riferimento alla regione di Binaghi, dopo quel che hai scritto qui sopra, …non è casuale). Gnocchi attacca e irride Moratti ma anche Berlusconi. Della Valle ma anche quello lì della Juve che non mi ricordo mai come si chiama…(tutta colpa di Agnelli che non c’è più). Una maggiore varietà di obiettivi non guasterebbe. Dell’argomento (non della tua “assunzione”, ma della possibilità di ideare una rubrica simil-”RompiPallone”, ne avevo parlato ….tu ci creda o meno, proprio con Gnocchi stesso, grande appassionato di tennis e malato di federeremania quasi quanto molti di quei 500 che hanno scritto a Tommasi indignandosi perchè Rino aveva scritto la famosa frase: “Se non si è sicuri che Federer sia il più forte del suo tempo, per via di Nadal, come può esserlo di tutti i tempi?”. Purtroppo Gnocchi all’idea di una collaborazione volontaria e non retribuita è svenuto all’altro capo del telefono e non l’ho più sentito da allora. Insomma Pedrinho&luvanor, se fai il bravo, il posto (e lo spazio, nonchè la liberta di chiamare la rubrica come più ti aggrada) è tuo. Pensaci. Due o tre stilettate a Binaghi ogni 15 giorni potrai sempre darle. Forse ti conviene. Perchè altrimenti _ ricatto _ d’ora in avanti le altre te le censuro tutte. ah ah

  19. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Dall’inviato del Resto del Carlino a Budrio
    ho ricevuto il seguente servizio apparso sulle pagine del RDC di Bologna e qui pubblicato soltanto dopo che il RDCarlino l’aveva già messo in pagina…E’ stato un testimone oculare e…lui sì che ha visto il chihuahua (ma si scrive così? chiedo scusa ai cinofili…ma sono cinofili o c’entra Marchese?) il regalo che Simone ha fatto alla bella Ximena Ringrazio l’ottimo Stefano Capitani (figlio d’un appassionato tennista)

    Stefano Capitani
    Budrio _ Simone Bolelli e Ximena Fleitas si sono uniti ieri in matrimonio, due mesi dopo la decisione di compiere il grande passo. La cerimonia è stata molto semplice e hanno partecipato solo pochi intimi, com’era nelle intenzioni del tennista, numero 72 nel ranking Atp, residente a Budrio ma in procinto di trasferirsi a Montecarlo. Gli sposi hanno pronunciato il ’sì’ poco dopo le 11, nella sala del Consiglio del Comune di Budrio, lontano dagli scatti dei fotografi. Niente abito bianco per la modella uruguaiana, 29 anni: la Fleitas indossava un vestito essenziale, grigio scuro, sopra a tacchi vertiginosi. Entrambi sorridenti e sicuri, dalla firma allo scambio degli anelli, alla presenza dei testimoni: la sorella Simona e un’amica brasiliana di Ximena, che aveva tra le braccia un chihuahua, il regalo di matrimonio dello sposo. Un totale di nove ospiti, tra cui i genitori e il manager mentre non c’era Andreas Seppi, impegnato nel torneo di San Marino. “Tutto il paese vi segue e sostiene con affetto. Anche se le vostre strade vi porteranno lontano da Budrio, qui sarete sempre a casa”, le parole dell’assessore allo Sport, Giulio Pierini, che ha celebrato il matrimonio. All’uscita dal municipio - tra i flash dei telefonini e le telecamere di Sky - la folla ha applaudito gli sposi, con la modella che ha ricevuto gli abbracci e i complimenti della cittadinanza, soprattutto delle tante signore che la vedevano per la prima volta a Budrio. Bolelli è rimasto da parte assieme ai genitori, osservando la scena, per poi abbandonare la piazza con la sposa. La giornata è proseguita in famiglia e così sarà anche nei prossimi giorni: la coppia farà tappa in Uruguay (lei è nativa di Montevideo, ndr). La luna di miele si farà in futuro: la prossima settimana Bolelli parteciperà al torneo di Cincinnati, poi resterà negli Stati Uniti fino all’Open. All’orizzonte c’è l’impegno di Coppa Davis con la Svizzera. Un passo alla volte, con Ximena al suo fianco, ovviamente.

    Stefano Capitani

  20. Renée scrive:

    Carissimo Ubaldo, mi sembri davvero di buon umore!
    Forse, come me, senti il profumo di vacanze e la sensazione meravigliosa che ci ricorda l’ultimo giorno di scuola, quando sembra che tutto ti sorrida (che bello stato d’animo quel giorno, tornerei a scuola solo per rivivere quel momento, scusate l’OT)…

    In ogni caso i tuoi commenti a questo post - che, scusa Roberto, non ho neppure letto tutto perchè non mi interessano molto le questioni affrontate- sono godibili davvero.
    I migliori che abbia letto sul sito da un po’ di tempo a questa parte.
    Mi sembra di aver ritrovato il “vecchio” (del senso di qualche tempo fa, non certo anagraficamente) Scanagatta di Tele+ che era semplicemente the best.

    Mi sembrava giusto dirtelo non per piaggeria ma perchè trovo che - se si è sempre rapidi a criticare - si è molto meno pronti (chissà perchè) a fare i complimenti.
    E questa volta te li meriti proprio, insieme al mio personalissimo grazie per il tuo lavoro e quello dei tuoi collaboratori, ivi compreso l’anonimo Marcos, che io adoro in modo incondizionato (meglio che non sappia chi è e dove vive, se no, andrei a cercare di conoscerlo!?).

    Ovviamente auguri a Simone e Ximena!

  21. pibla scrive:

    A me invece, giusto per fare da contraltare a Renée, interessava molto di più l’ottimo ed interessantissimo articolo di Roberto, che tutto il gossp di contorno.
    Come vedete ce n’è per tutti i gusti.

    Piccolo OFF TOPIC Davis:
    Posto che se Roger viene a giocare, e non è detto che lo faccia, vince su tutte le superfici, Waw è in effetti l’ago della bilancia e, chiunque l’abbia visto giocare più di una volta ha potuto concludere che con quel magnifico rovescio ad una mano, che però ha bisogno di una laboriosa preparazione e di avere le gambe perfettamente a posto, la sua superfice preferita è decisamente la terra.
    Orbene, a nessuno è venuto il dubbio che con Seppi e Bolelli era meglio incontare Waw sul veloce indoor, dove i nostri due giocano molto bene???

  22. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Se anche gli fosse venuto il dubbio è troppo tardi. Bolelli è stato “perdonato” quando la scelta di Genova era già stata fatta. Poi a Barazzuti l’idea di scegliere una superficie diversa dalla terra rossa gli fa venire l’orticaria. La scelse perfino contro Nadal e Ferrero due campioni del Roland Garros, Roma e Montecarlo.
    Grazie Renee…vorrei poter dire che scrivo per te (ma sono sposato…) e quelli come te (così non si fanno distinzioni di sesso e i miei amabili detrattori potranno darmi del bisex). più che per il seriosissimo Pibla che per punizione dovrà andare una sera a cena con Commentucci a parlare del dritto che Seppi non riesce a controllare quando la palla è bassa. Io e te Renee, invece, quella stessa sera…andremo a ballare. (una sola annotazione: ma secondo te chi si occupa di un sito come questo…è mai in vacanza? abbracci affettuosi

  23. Avec Double Cordage scrive:

    do pienamente ragione a pibla, la terra battuta è la migliore superficie per Wawrinka anche se forse non è la sua preferite, penso comunque che sia anche la sua preferita. Più o meno però vale la stessa cosa per Bolelli, la terra battuta perdona qualche lacuna nella mobilità e risposta e non danneggia la pesantezza dei suoi colpi.

    Seppi forse anche lui ha nella terra battuta la superficie che meno evidenzia il suo problema di seconda di servizio.

    Quindi se la scelta del campo viene basata sul proprio punto di forza la scelta della terra battuta è probabilmente giustificata.

    Basare la scelta di campo sulla superficie meno gradita all’avversario spesso finisce per danneggiare chi sceglie e ameno di eccezioni tipo squadre come India, UK, USA con evidenti disparità tra terra e veloce etc. secondo me è la scelta sbagliata, meglio scegliere in base al proprio punto di forza

    quindi dopo tutto la scelta della terra battuta secondo me in questo caso è giusta (contro la spagna con il senno di poi era sbagliata ma allora Seppi non era considerato come un giocatore multi superficie, anzi probabilmente non sarebbe nemmeno stato in squadra se Volandri avesse giocato e Volandri e Starace che dovevano essere i titolari sicuramente multisuperficie non lo sono mai stati e se non sbaglio Bracciali subentrò alla loro mancanza come lo stesso Seppi) anche considerando che sia Federer che Wawrinka andranno a giocare la seconda settimana dello US open sul cemento quando i nostri già potranno preparasi alle condizioni dell’incontro di coppa davis, certo meglio sarebbe se anche uno dei nostri, almeno uno, arrivi alla seconda settimana, ma inutile farsi troppe illusioni…

  24. Roberto Commentucci scrive:

    Ringrazio sia pibla, sempre molto gentile con me, sia Reneè, di cui apprezzo la sincerità nel dire che l’argomento del pezzo non è di suo interesse. Avere un feedback dai lettori è sempre cosa preziosa.

    Caro Uby, io andrò molto volentieri a cena con l’ottimo pibla.
    Quanto agli argomenti della conversazione, se non ti dispiace, beh, lasciali scegliere a noi.
    E giù le mani dalla dolce Reneè: sono stato io per primo, tempo fa, conquistato dalla leggerezza e dall’intelligenza dei suoi post, sempre interessanti, sempre ispirati ad una grande serenità di fondo, a dirle che è una donna da sposare…
    E Reneè può confermare.

    Scherzi a parte, buon ballo, ragazzi, e divertitevi!
    Ma mi raccomando Reneè, stai attenta, i toscani sono dei marpionacci…

    Tornando serio, e a proposito di superficie per la Davis, io credo invece che sulla terra abbiamo più chances.
    A parte Roger, che è un UFO, il colpo che determina molta della differenza tra Wawrinka e i nostri è, banalmente, il servizio. Nessuno dei nostri serve come Wawrinka, nemmeno Bolelli. Sulla terra, il vantaggio svizzero in questo fondamentale sarà meno determinante, e i valori saranno più vicini.

    Poi, sul discorso generale, dell’eccessivo amore di Barazzutti per la terra, sono d’accordo. Panatta era un buon capitano di Davis anche perché aveva una gran fantasia nell’architettare la formazione e nello sfruttare al meglio il fattore campo, esaltando le caratteristiche dei suoi giocatori e viceversa mettendo gli avversari in difficoltà. Però, all’epoca avevamo un Camporese, fortissimo indoor, e un doppio più che decente, grazie soprattutto a Nargiso, che in Davis si spesso si esaltava. Qua si deve fare il fuoco con la legna che abbiamo, che per ora è meno pregiata.

  25. pibla scrive:

    Dai Ubaldo, che tu in realtà scrivi per tutti!!

    Non fare il permaloso, il mio intervento era volto solo ad evidenziare che c’è chi apprezza, ed anche parecchio, articoli come l’ultimo di Roberto, articolo tra l’altro pieno di notizie molto interessanti per noi poveri aficionados all’eterna ricerca di un tennista italiano che un giorno ci faccia sognare e gioire…

    Per il resto la cena con Roberto sarebbe di certo un grande onore, altro che penitenza (!) e gli argomenti davvero non mancherebbero, ma in realtà io me ne immagino una tutti insieme, dove ci sarebbe tempo di parlare del matrimonio di Bolelli, del diritto della Seppia……ed anche di ballare!!!

    Buona giornata a tutti voi che ci tenete compagnia.

  26. Renée scrive:

    Roberto ha ragione!
    E’ stato il mio primo estimatore e come tale non si scorda mai…
    Comunque per quanto mi riguarda non c’è problema.
    Io adoro ballare e mangiare… e d’estate ci sono delle bellissime sagre in giro dove si possono fare entrambe le cose.

    Circa questa varietà di gusti e di possibilità, mi permetto un piccolo off topic (forse mica tanto).
    Leggo spesso che il modo di giocare si è omologato, che il tennis di forza è noioso, che c’è nostalgia per il serve and volley e dei bei tempi andati, che ci vorrebbe un Alberto Tomba, o Valentino Rossi o Federica Pellegrini nel tennis
    si cerca il modo di rendere il tennis più accattivante….

    Però poi le persone “del settore” e competenti si dimenticano una cosa: quello che attrae la gente come me (che non sono per nulla competente), non è la purezza dei colpi o l’esagerato tecnicismo.
    Non c’è bisogno di conoscere l’arte per apprezzare Michelangelo o Picasso,
    si possono amare entrambi oppure si può adorare l’uno e destare l’altro senza necessariamente essere considerati “bifolchi”.
    Poi certo che ci vuole chi ti spiega il perchè di certi particolari, ed è vero che se vedi un opera d’arte insieme ad una guida che ti fa notare i dettagli te la godi ancora di più.
    Quindi ben vengano i tecnicismi e gli articoli completi di informazioni che altrove non si trovano.
    Ma non indignatevi se c’é dell’altro.
    Infatti, l’ho già detto in altri post, scusate se mi ripeto:
    quello che rende avvincente il tennis sono i personaggi che lo praticano, la loro grinta o paura sul campo, il pathos che si respira a volte nei match
    se volete avvicinare la gente al tennis, sia giocato che ammirato, trasmettetene questa magia..
    il fatto che il tennis è una metafora della vita, dove conta il talento e la forza, ma anche il cervello e la grinta.
    Pensate alla favola di Arantxa Sanchez che vince a Parigi contro l’invincibile Steffi (che aveva appena fatto il Grande Slam!) o a quella di Soderling l’antipatico, apparentemente destinato ad essere ricordato per la punizione inflitta da Rafa per averlo irritato facendogli l’imitazione, che lo sconfigge proprio a Parigi, proprio nell’anno in cui lo spagnolo era numero uno e sembrava proiettato verso il Grande Slam.
    Insomma, non tutto il gossip è volgare… ci sono storie da raccontare, personaggi da amare o detestare..
    Io non ci vedo nulla di male.
    Comunque grazie per l’attenzione e, ancora di più per gli inviti!

  27. Stefano Grazia scrive:

    Renee, a me sembra un clamoroso autogoal, il tuo…ma come, dici ‘non per piaggeria’ e poi si scopre che vai a leggere i commenti del big Boss senza andare nemmeno a leggere l’articolo (ottimo) che dovrebbe aver generato il commento… Se questa non e’ piaggeria allora non ci son dubbi: e’ amore!
    SCHERZO!!!
    A me comunque sembra che lo specchio reale di quanto sia problematica la situazione del tennis italiano e’ appunto l’interesse spasmodico che circonda gli incontri di Davis e Fed Cup. Che nel mondo reale non interessano a nessuno.
    L’unica speranza di rivitalizzare queste manifestazioni e’ disputarle in un World Cup Format ogni 2 o 4 anni, in sede unica da giocarsi a novembre. 16 squadre.12 ammesse di diritto in base al ranking dei giocatori, le altre 4 provenienti da Qualificazioni da disputare nel corso dell’anno/i cosi’ anche i paesi Africani e Asiatici hanno qualcosa a cui attingere. Sono queste le Rivoluzioni attese, non il cambiamento del punteggio o altre menate che costituirebbero, quelle si, un attentato alla tradizione. Queste e un Calendario diviso per stagioni:indoor,rosso, erba, duro (ma capisco che spostare AussieOpen,Indian Wells e Key Byscaine sarebbe durissima…

  28. Stefano Grazia scrive:

    Ah, Renee, ho letto solo ora il tuo ultimo post: concordo su tutto, ed e’ per questo che talora apprezzo di piu’ il tennis femminile: non quello di quest’anno, ma quello dei duelli Graf-Seles-sabatini-sanchez e poi di Hingis ed Henin vs The Big Babe Brigade, con le storie di Navratilova ed Evert o della Capriati…Insomma, STORIE. Storie ricche di PATHOS, come dici tu, e che talvolta mancano nel mondo dei maschi. In un bellissimo film di Robert Towne, lo sceneggiatore di Chinatown e non solo,un allenatore di atletica femminile interpretato da Glenn Scott si lascia andare ad uno sfogo sul fatto che certe cose ad allenare una squadra maschile non capitano mai, possono capitare solo se alleni una squadra femminile… Il film e’ Personal best con una Mariel Hemingway splendida pentatleta…

  29. pibla scrive:

    Guardate amici, che siamo tutti d’accordo ed alla fin fine stiamo dicendo la stessa cosa; perché se qualcuno avesse avuto voglia (scherzo!) di leggere tutto l’articolo di Roberto, vi avrebbe trovato le storie ed i movimenti del tennis italiano del momento e non particolari tecnici dei colpi di questo o di quell’altro, cosa che anche a me a dir la verità annoia….

    Ma se qualcuno mi comincia a spiegare che fine faranno le nostre giovani speranze e dove si alleneranno, beh, per me non sono storie meno interessanti di quella di Soderling o di quella di Roddick (anch’esse per me interessantissime ovviamente, così come tutta la parte “psicologica” delle partite che è una delle cose che più mi ha fatto innamorare del tennis) e trattasi di storie ai miei occhi ben più interessanti di quella su chi è stato il miglior giocatore di sempre o sul fatto se Roger possa essere considerato il migliore di sempre se poi le busca regolarmente da Nadal, argomenti che totalizzaranno anche centinaia di commenti alla volta ma che personalmente mi emozionano più o meno quanto le lezioni di fisica di Rai Educational alle quattro del mattino….

    Saluti a tutti.

  30. Avec Double Cordage scrive:

    no guarda che non siamo tutti d’accordo pibla! ;) in particolar modo io non sono d’accordo con Stefano Grazia in questo caso, e visto che lui ne ha aprofittato per rilanciare la sua americanata ;) (o vogliamo chiamarla jonwertheimata?) del campionato del mondo di tennis nel quale vuole trasformare la coppa davis io non posso astenermi da fungere da contradittorio.

    Vorrei farla breve visto che le stesse cose le ho scritte già 4 o 5 volte negli anni passati su questo blog, ma so già che non ci riuscirò, quindi chideo subito scusa a chi non fosse interessato o prefrisca addentrarsi nei menadri del gossip o tifo di stampo “rafaversusrogereristco”…

    In pratica nel tennis non ci sono mai stati dei campionati mondiali e non è certo un campionato mondiale che potrebbe serivre per il futuro, questo perché nel tennis ogni anno ci sono già 5 manifestezioni che adempiano a funzione di campionato mondiale, i 4 tornei del grande slam più la coppa davis, insomma tutte le manifestazioni dove si gioca il vero tennis quello “best of five” e non la versione hobby light del due set su tre, dei torneucci di ogni giorno, inutile quindi aggiungerci una pagliacciata tipo quella di un campionato mondiale a squadre a sfondo nazionalistico tenuto ogni 4 anni, in specialmodo quando a questa funzione potrebbe benissimo prestarsi l’olimpiade. Quello che manca invece è una rivalutazione della coppa davis (coppa davis in primo luogo è coppa davis, e solo dopo se proprio vogliamo anche campionato mondiale a squadre) annuale, che per chi non ha il prosciutto sugli occhi è chiaro che è un occasione per popolarizzare il tennis stupidamente sprecata da parte di chi governa il tennis, ma il punto è proprio questo, chi è che governa il tennis mondiale? Nessuno e tutti. In verità i 4 tornei del grande slam più una coppa davis che coinvolga tutti i paesi (e non solo 8) con almeno un giocatore capace di competere con i fab 4 o top 10 (perché è questo che genera la popolarità di uno sport, in special modo uno come il tennis, in un paese per via dei media, mentre ora come ora non ci sono nemmeno tutti i fab 4 a competere per la vittoria mancando Murray) bastano benissimo per stilare un classifica seria, l’importante è che ci sia la possibilità di partecipare alla competizione, come effettivamente accade con i tabelloni 128 del grande slam, nella coppa davis questo ad ora non succede ma ad onor del vero è anche il primo anno che ci sono punti in palio quindi non è troppo sorprendente il ritardo. Il peso ad ogni modo dovrebbe pendere verso questi quattro tornei, tutti gli altri andrebbero ridotti come valore ai sensi della classifica, al massimo ci aggiungerei un toreno di fine anno ad eliminazione diretta e rigorosamente “best of five” per i migliori 16 della classifica e sensatamante (per ovviare alla retrocessione della miriade di tornei ATP che ormai fungono solo come preparazione al grande tennis) due o massimo tre ulteriori tornei “best of five” con tabelloni da 128 giocatori, che potrebbero o meglio dovrebbero però a differenza dei veri grand slam essere itinirenati a ritmo di 4 o 5 anni, poi dopo questi 4 o 5 anni si cambia sede se altrove c’è un movimento in boom, ovvimanete le edizioni dovrebbero svolgersi annualmente perché è questo il ritmo del tennis, in questo modo si metterebbe al sicuro anche l’australian open che ogni tanto rischia di essere trapiantato in paesi con più soldi (ma molto meno seguito popolare, flair e tradizione).

    Per la coppa davis invece mi pare ormai ovvio che ci sia bisogno di una world group a 32 squadre, con una fase “eliminatoria” giocata secondo lo schema tradizionale di partite in casa o trasferta che dopo 3 turni qualifichi 4 squadre (praticamente le semifinaliste) a giocare la parte finale in sede unica itinerante. In tal modo la fase finale di coppa davis potrebbe svolgersi anche in paesi africani o asiatici e portare in questo modo il grande tennis anche in posti nuovi, ogni tanto almeno. Sarebbe una modifica fattibilissima senza stravolgere più di tanto una manifestazione dalla tradizione della coppa davis, che supera la tradizione persino di alcuni tornei del grande slam, anzi sarebbe solo un aggiornamento ai tempi moderni e una rivalutazione dovuta e sinceramente anche una macchina di soldi dal mio punto di vista, basterebbe che ci fosse qualcuno capace di farlo, ma all’interno del ITF dubito che ci sia un Ion Tiriac della situazione. Un altra modifica importante, sarebbe quella di poter convocare 8 o 10 giocatori in squadra pur mantenendo la formula dei 4 singolari più un doppio, in questo modo sarebbe possibile convocare anche dei giovani talenti alle trasferete che nei dead rubbers, le partite a punteggio acquisito potrebbero tranquillamente anche giocare, e non ci vedrei nulla di nocivo se per tali partite a punteggio acquisito ci fossero in palio anche dei punti, tanti quanti ne offre una finale o semifinale di un challenger o qualcosa di simile, ne eliminerebbe il senso di esibizione che hanno adesso. Un dettaglio, ma un dettaglio sensato poi sarebbe quello di ammettere il coach del giocatore sulla panchina, il ruolo prinicipale del capitano dovrebbe essere quello di selezionatore, motivatore e ambasciatore ma non quello di sostituirsi ai coach dei giocatori pro, al massimo vista l’esperienza può dare una mano ai coach dei giovani talenti nei dead rubbers, sempre che questo aiuto sia gradito.

    il tradizionale metodo di 4 singolari più un doppio andrebbe bene anche per le due sfide della “final week” in sede unica che stabiliscano le due sfidanti al titolo, e la seguente vera e propria “finalissima” tra le due squadre che si contendono la coppa poi volendo potrebbe essere anche disputata con 6 singolari + 1 doppio, più che altro per lasciare la decisone all’ultimo giorno ed evitare che la domenica ci siano solo dead rubbers. Sicuramente non ha senso giocare turni di coppa davis la settimana seguente i tornei del grande slam come avviene adesso, è un totale contro senso che ne riduce l’attenzione del pubblico e anche dei migliori giocatori.

    Alle olimpiadi invece si potrebbe fare quello di cui parla Stefano, nel senso che ogni 4 anni si potrebbe “estrapolare” un campione olimpico di singolare da una seplice competizione ad eliminazione dei top 16 della classifica, una medaglia d’oro alla squadra del doppio partendo da un tabellone di 32 doppi (e perché no, abbandonando il vecchio schema nazionalistico, ammettendo anche coppie di nazionalità mista, tutto già successo, mi sembra che una volta il doppio olimpico lo vinsero un irlandese e un tedesco, sarebbe un bel segno di progresso e civiltà) dando in questo senso valore di “campionato mondiale” del doppio alla competizione olimpica (e la possibilità di portare un medaglia alla propria nazione non sarebbe nemmeno compromessa dal fatto che ci siano team di nazionalità mista, basta suonare due inni se proprio si devono suonare gli inni alla premiazione). Come già succede per il tennis tavolo e molti altri sport olimpici poi si potrebbe aggiungere una competizione olimpica di tennis a squadre nazionali, questo sarebbe reso possibile dalla durata ristretta delle altre due manifestazioni, singolare con 16 giocatori quindi 4 turni in totale, e doppio con solo un turno in più. In questo modo il tennis sarebbe presente per tutta la durata delle olimpiadi e non assente per una settimana come succede al momento. La competizone a squadre essendo una cosa nuova la si potrebbe fare in qualsiasi modo essendo esente da tradizionalismi e storia, nulla pregiudicherebbe un torneo misto stile hopman cup ampliato a squadre invece di due giocatori (come succede alla hopman cup) di 6 o 8 giocatori, accontentando cosi anche Tommasi, e chi vuol vedere i journey men o women battersi per stabilire la questione di vita o di morte di quale nazione abbia il movimento migliore, sto scherzando, ma non troppo perché sinceramente per stabilire tale movimento basta studiarsi le classifiche e non c’è bisogno di rovinare la coppa davis per questo.

    Inoltre trovo molto sensata l’diea di cambiare il ritmo di svolgimento dei tornei minori con finale il venerdì invece della domenica, penso che potrebbe solo essere di aiuto nell’intento di portare più tennis in TV dove i normali tornei ATP sabato e domenica non possono certo misurarsi con calcio, fornula 1 etc. per i tornei maggiori non c’è sicuramente bisogno di una tale manovra ed anzi sarebbe anche contro producente. Inoltre se i tornei minori, ovvero i normali tornei ATP finissero il venerdì potrebbero anche iniziare prima ovvero sabato e domenica, in tal modo facilitando la presenza di pubblico ai primi turni (famiglie intere potrebbero permetterselo non entrando in conflitto con orari lavorativi) turni dove spesso gli spalti dei normali tornei ATP sono vuoti.

    Insomma tutto quello che ho scritto mi pare logico e teso ai fini di migliorare la popolarità e lo spettacolo del grande tennis, ma la verità è che ora come ora il piccolo tennis dei tornei ATP “week in week out” la fa da padrone e detta le regole, o almeno cosi era fino a prima della crisi economica. Con una federazione mondiale (ITF per chiarezza) dilettantesca e debole come è quella del tennis sono le strategie di monetizzazione a breve termine del pseudo sindacato dei giocatori (ATP per chiarezza) a regnare incontrastati, mentre sinceramente le strategie dovrebbero essere moderne (e non è cosa da ITF) e a lunga scadenza (e non è cosa da ATP) e dettate da chi paga il circo, ovvero gli appassionati di tennis che comprano i prodotti sponsorizzati, le attrezzature, magliette, abbonamenti TV e biglietti e chi più ne ha più ne metta.

  31. Avec Double Cordage scrive:

    madonna che mattone! ad ogni modo per i due poveracci che si leggerano sta robba dove c’è la faccina 8) quello è un errore, in verità dovrebbe esserci un 8 per chiudere la parentesi (e non solo 8 )

  32. Avec Double Cordage scrive:

    che poi è sbagliato pure quello perché sono 16 e non 8

  33. Francesco scrive:

    Ciao Roberto, hai sentito che la rai non trasmetterà piu’ la finale seppi starace del torneo di san marino?

  34. stefano grazia scrive:

    ADC: tutto molto interessante (soprattutto il far cominciare i tornei il sabato e farli finire il venerdì (quando sulla Gazzetta si parla ancora per pagine e pagine di come sono vestiti i calciatori durante l’allenamento di rifinitura…). Rimango dell’idea che la Davis Cup sarebbe meglio ogni 2 anni, sede unica, formato World Cup anche perchè dal punto di vista della propaganda queste formule non hanno uguali (vedi il Campionato del mondo di Rugby divenuto l’evento più visto dopo l’equivalente calcistico). L’altro grande propellente comunque sarebbe il Vil Denaro: anche per il Doppio. Volete rivitalizzarlo? Un milione di dollari di premio a chi vince e vediamo se i Top non cominciano a giocare anche i Doppi…Così per la Davis Cup: trovate uno Sponsors e tirate fuori la grana.
    Infine quel che ci vuole davvero è un Commissioner unico alla David Stern(io proporrei Agassi) con potere di vita e di morte …e magari di rivoluzionare il Calendario, con 4 stagioni:indoor,rosso,erba (aggiungendo un Masters) e duro magari stravolgendo l’anno e farlo partire ad aprile (perche’ Indian Wells e Key Biscayne dovrebbero essere anticipati a gennaio o spostati ad ottobre per essere integrati alla stagione del duro) …

  35. Fabio scrive:

    Iniziare i tornei di sabato e farli finire il venerdi’ ?
    Quindi le giornate di sabato e domenica, quelle in cui la gente è più libera, vedrebbero disputati incontri di primo e/o secondo turno .. e alla maggior parte delle persone non gliene può fregare di meno.
    Le semi di giovedi e la finale di venerdì … e di pomeriggio la gente normalmente lavora (a meno di farle disputare di sera).
    Assurdo.

  36. TCC'75 scrive:

    Mamma mia! Mi viene il voltastomaco!
    Lo sapevamo tutti, per carità, non è una sorpresa, ma ciò che non mi va giù è che non lo riconoscano quelli che i giornalisti lo fanno per lavoro.
    Bolelli è stato riammesso in nazionale, dopo aver fatto l’unico gesto che gli si chiadeva, lasciare Pistolesi. Punto e basta.
    Adesso dovrebbe giocare il doppio con Bracciali? Quello che ha votato la sua cacciata?

    Altra cosa ‘interessante’ è che Commentucci comincia a usare anche la stessa tecnica giornalistica di Baccini, iniziando a dare dell’antipatico a Wawrinka. Tutto questo a che pro? Per spezzare le reni agli elvetici?
    Non andrò a Genova perchè pagare per vedere una manifestazione minore non ne ho voglia, ma se dovessi andare lo farei per veder giocare due professionisti seri, campioni veri (non sulla carta come i nostri, che ‘potenzailmente’ valgano 10 o 20 del mondo!) che hanno dimostrato il loro valore anche alle ultime olimpiadi vincendo l’oro in doppio.

    Ale’ Roger, ale’ Stan!
    Abbasso l’italtennis e suoi cortigiani!

  37. Fabio scrive:

    @Roberto Commentucci
    Wawrinka ha più dei nostri solo il servizio ? ma scherzi ?
    Wawrinka antipatico ? e perchè mai ?
    Non cominciare a mettere pure tu le eitchette alle persone Roberto.
    Altrimenti non ti lamentare se a breve ti chiameranno Commentucci il Federale (e non mi riferisco al film con Tognazzi :-) …). L’aria che tira è quella …

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