Spray urticanti della polizia!
Gonzalez-Economidis sospeso.
Il mondo di Oz e dei nazionalisti

 
15 Gennaio 2008 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

 Virtual Tour: Day 3!  

Dopo la gigantesca rissa di un anno fa, fra Croati e Serbi nella giornata d’apertura, ieri sono stati greci, ciprioti e sudamericani a richiedere l’intervento degli agenti del Victoria tenuti in preallarme ieri da tre distinti episodi. Economidis: “Mai vista una cosa del genere”. Gonzalez: “Beh, in Coppa Davis veramente succede…” 

Click here to read N. Harman (The Times) and S. Bierley (Guardian) on a “stunned” Murray, C. Clarey (International Herald Tribune) on mother-athlete Davenport, Lloyd (GB Davis Cup captain) on Murray, Granderson on Federer and Sampras and more news.

Nell’ International Press Clipps Harman e Bierley su Murray, Clarey sulla Davenport, Lloyd (capitano GB di Davis) su Murray, Granderson su Federer e Sampras e molto altro ancora.


Even the tennis player freaking out with the hot australian’s sun. Anche ai tennisti il caldo sole australiano fa perdere la testa

MELBOURNE _ Il sole picchia, il buco dell’ozono lo lascia passare senza filtri, molte teste si scaldano più che altrove, le spinte nazionaliste non sono sopite _ anzi _ soprattutto fra i giovani di seconda e terza generazione dei Paesi di più fresca formazione.
In nessun altro Slam si vedono tanti bandiere delle nazionalità più disparate come questo, in nessun altro Slam tanti visi dipinti da creme protettive che riproducono i colori nazionali.
La seconda dell’open d’Australia è stata una giornata davvero dura per la polizia dello Stato del Victoria, certo più che per Federer, Djokovic, la Ivanovic e Venus Williams che hanno quasi ridicolizzato i loro avversari.
Già in prima mattinata, infatti, era stata allertata per via di un gruppo di croati che aveva varcato i cancelli della Rod Laver gridando a squarciagola “polizia bastarda”, a ricordo dell’espulsione massiccia _150 spettatori fra croati e serbi _ avvenuta un anno fa dopo una clamorosa rissa collettiva, i pali delle bandiere trasformati in bastoni, con ciascuna fazione che naturalmente accusava l’altra di aver dato la stura alle provocazioni. Allora il direttore del torneo Craig Tiley aveva dichiarato “zero tolleranza nei confronti di manifestazioni nazionalistiche fuori luogo”.
Poi durante il match fra il croato Cilic e lo spagnolo Almagro, questi si era rifiutato di continuare a giocare finchè non si fosse messo fine al casino indescrivibile che facevano i tifosi croati.
Nel pomeriggio invece il parapiglia ha coinvolto tifosi greci di Konstantinos Economidis (in realtà erano venuti in 100 a sostenere il cipriota Baghdatis che aveva già battuto Johansson) e cileni di Fernando “Mano de Piedra” Gonzalez, il finalista d’un anno fa. Dalla zona presidiata da una trentina di fan greci, ciprioti e serbi particolarmente esagitata, erano precipitati vari oggetti in campo, sul finire del primo set vinto dal cileno. Gli aficionados sudamericani hanno reagito, un poliziotto si è buttato nel mezzo per separare chi si accapigliava, ma è stato circondato e sopraffatto. Per liberarlo altri agenti hanno dovuto ricorrere all’uso di bombolette piene di spray urticanti. Sedati i tumulti, hanno preso di peso cinque tifosi greci e se li sono portati via, fra i fischi e gli urli dei connazionali. Gli espulsi non potranno rimettere piede nella Rod Laver Arena per 24 ore, ma se recidivi la pena sarà più severa. Il match è stato sospeso per 6 minuti abbondanti. Economidis, battuto 6-4, 7-6 (2), 6-1 ha detto di non aver mai visto prima scene simili, Gonzalez sembrava invece quasi divertito: “Succede anche in Coppa Davis…”.
Non è la prima volta, però, che qui accadono fatti simili. Down Under, nel mondo di Oz e degli (Ozzies o Aussies), nella lontana Australia così remota da tutto e da tutti, sopravvivono ancora vecchi conflitti da tempo ricomposti nelle nazioni d’origine e che invece qui si trascinano come per quel giapponese che si nascose per 20 anni nella jungla convinto che la guerra fosse sempre in atto.
Da anni l’open d’Australia è teatro di recrudescenze nazionaliste che la polizia fatica a controllare. Nei Balcani si era già conclusa da anni la feroce guerra serbo-croata, ma qui ancora a fine anni Novanta bastava che scendesse in campo Goran Ivanisevic, croato d.o.c, perché sugli spalti si scatenasse il finimondo e fra serbi e croati prima volassero gli insulti e poi i cazzotti.
Di tutt’altro tenore, per mancanza di avversari storici _ qui di Turchi ce ne sono pochissimi _ era il tifo della comunità greca (Melbourne è la seconda città greca del mondo, dopo Atene, con i suoi 300.000 emigranti) prima per Pete Sampras, figlio di Soterios ma a digiuno sia della lingua paterna che delle benché minime cognizioni storiche sulla patria dei suoi avi, e poi per Mark Philippoussis, figlio di un greco e di un’italiana, ma nato nei dintorni di questa città.
_. La comunità italiana, anch’essa numerosa, è concentrata _ soprattutto come attività, ristoranti, pizzerie, enoteche, negozi_ nel quartiere di Laygoon, ma poiché di tennisti davvero degni di nota qui non ne abbiamo quasi mai presentati (Cristiano Caratti, non un fenomeno, è stato l’ultimo, nel ’91, a raggiungere i quarti), i nostri “cugini” italoaustraliani sono capaci di accapigliarsi tra loro per la Juventus, il Milan o l’Inter, ma al tennis paiono abbastanza indifferenti, sebbene ieri un gruppetto di una decina di loro abbia fatto un tifo calcistico, con il “po-po-po” et similia, per Simone Bolelli trascinandolo alla vittoria sull’americano Ram nel primo quinto set della sua fresca carriera. “Mi pareva d’essere all’Olimpico” ha commentato il bolognese che si allena a Roma al CT Villa Aurelia nella scuola di Pistolesi. Per i tennisti italiani, vittoriosi Bolelli, Garbin (sulla Daniliidou, gran bella vittoria) e Camerin, sconfitti Fognini (che conduceva 3-1 al quinto con l’americano Russell) e Volandri (7-6,6-3,7-6 dal francese Grosjean nonostante il nuovo servizio) la giornata si è conclusa sul 3 pari. Insomma hanno passato il primo turno in 6 su 11, e visti gli avversari si poteva fare certo meglio.

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5 Commenti a “Spray urticanti della polizia!
Gonzalez-Economidis sospeso.
Il mondo di Oz e dei nazionalisti”

  1. yeah! scrive:

    Il nazionalsimo esagerato è una brutta bestia.

  2. Antonio scrive:

    Bene. Se anche nello sport del fair play per antonomasia si arriva a questo, davvero non mi resta che seguire i tornei di scacchi.
    Un mio amico diceva: se per entrare in uno stadio di calcio si dovessero fare cinque palleggi consecutivi, ci sarebbe meno folla urlante e più piacere a seguire il calcio.
    Evidentemente vale anche per il tennis.

  3. anto scrive:

    In Australia la polizia non scherza.

  4. Daniele Flavi scrive:

    Bel racconto e gran bel articolo Ubby….riesci a “teletrasportarci”, sfortunatamente solo con la mente, a miglia e miglia di chilometri di distanza….facendoci rivivere l’emozioni di questo primo slam stagionale…..

  5. marcos scrive:

    il nazionalismo becero, che si regge sul nulla, può trovare ragioni valide per scatenarsi anche in uno sbadiglio: c’è gente al mondo che libera la propria indole violenta per cause inesistenti.
    lo spirito dello sport cerca di cancellare quotidianamente tali pulsioni, ma, nella mente inadeguata di certi figuri, può anch’esso diventare causa scatenante. il nobile esempio non basta: bisogna che l’accesso a studi più formativi sia distribuito con meno parsimonia. l’ignoranza, in questo mondo, complica maledettamente le cose.

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