Cazzaniga, Ferrero e Rossi sotto esame.
E’ una telecronaca che fa sorridere.
Promossa la coppia dalla “R” moscia.

 
18 Gennaio 2008 Articolo di Marcos
Author mug

Seconda puntata delle pagelle degli Australian Open

Ferrero/Cazzaniga
Mercoledì 16 gennaio 2008 – 1.00/2.45 am

“Quello scarsone di Capdeville è al tie con Mathieu?”

I cronisti presentano con scrupolo il programma del giorno, soffermandosi sull’incontro di Seppi: “Secondo me, in percentuale, Andreas ha il 30% di possibilità di passare contro Youzhny”, si sbilancia Cazzaniga. Ferrero sottoscrive. Questa notte, ne abbiamo due con la erre diversamente moscia, ma sostanzialmente d’accordo. Il primo incontro in programma su Eurosport è Poutchkova/Henin: arbitra Mariana Alves. Questa volta, spero, sarà una passeggiata. Federico svela i sentimenti di Justine: “La Henin dice di esser triste perché, senza rebound ace, il torneo ha perso un po’ d’identità”. E prosegue così: “La Poutchkova esteticamente e fisicamente è ben dotata. Ha vent’anni e un buon rovescio”.
Detto tutto. Lorenzo completa la scheda: “Fa pure la modella: è entrata in un giro importante a New York. Probabilmente questa sua improvvisa fama è all’origine del suo calo in classifica: il portafoglio ne avrà guadagnato, ma è passata dalla trentesima alla centesima posizione in pochi mesi”. Se i due cronisti andassero anche d’accordo sull’accento da porre sul cognome della russa, sarebbe meglio: Ferrero la chiama Poùtchkova, Cazzaniga la chiama Poutchkòva. Lorenzo, per altro, nel ritmo e nel tono, pare uno dei migliori allievi di Lo Monaco, che, se non ricordo male, chiama Dmitry con l’accento sulla seconda “u”: Tursùnov. Non hanno nulla a che spartire con coloro che provano l’Alfa sul circuìto di Monza, ma dovrebbero, a mio parere, confrontarsi e, poi, decidere come chiamare i tennisti.

Cazzaniga individua subito la tattica della belga: “Henin subito aggressiva, eh? Ha deciso di fare una partita d’attacco”. Durante i primi scambi, i due si divertono a commentare le schede biografiche delle tenniste e dei tennisti: andrebbero aggiornate maggiormente, consiglia Lorenzo, sennò si rischia che il film preferito di Santoro rimanga per sempre “Il Cacciatore”, in base ad un’intervista rilasciata da Fabrice nell’89. Poutchkova preferisce il sushi e la cioccolata calda, oltre a fare qualche doppio fallo di troppo: break Henin. 1 a 0. Federico aggiorna dal campo 2: “Pronti, via: Schiavone 3 a 0”. Lorenzo torna sul suo campo: “La Henin sta prendendo questa partita come allenamento a rete: attacca sempre”. Qualche attimo dopo, torna sugli italiani: “Secondo me, con Piatti, Serrano, il preparatore atletico personale e con la vicinanza di Ljubicic, Fognini farà rapidamente passi in avanti”. Ci aggiungo anche la passione e l’amore del babbo! 2 a 1 e servizio per Justine.

Minispot: “Who’s next?”, si chiede Nadal dall’abitacolo di una Kia; è Gilles Simon…stai bene attento! Rispondendo ad una mail da casa, Cazzaniga entra in un terreno minato: “Quanto a stile e ad esecuzione, Federer è meglio della Henin”; Ferrero spiega il perché: “Justine fa più fatica a tirare i colpi, rispetto a Roger: per questo un po’ si scompone”. L’incontro non ha bisogno di tanto commento: una tira, l’altra non la prende e, se la prende, sbaglia. 3 a 1. Nel quinto game, il primo punto degno di nota: “Accidenti! Che controllo a rete con la volée di dritto!”, contento Federico; “Sì…ma la Poutchkova poteva tirare un passante un po’ più efficace”, realista Lorenzo. Con una bella accelerazione di rovescio lungolinea, la numero uno brecca ancora: 4 a 1. Cazzaniga si dice convinto (probabilmente vedendo giocare oggi Henin) che, al terzo turno, Francesca potrà darle filo da torcere: se Justine gioca come contro la russa, ne sono convinto anch’io. Le immagini passano sul campo 2, solo per un attimo: Francesca sta servendo per il primo set. “La Kerber recupera una palla corta di Francesca: 0040”, si preoccupa Federico; “E’ il caso di fare attenzione…”, suggerisce Lorenzo. “Va bè. Si riprende il break, la tedesca: 5 a 2”. La regia non è riuscita a cogliere l’attimo e torna sul Rod Laver. In ventuno minuti, Henin conquista il primo set, chiudendolo con un bel rovescio lungolinea: 61.

Ferrero soddisfatto: “Eccolo qui: 62 per la nostra giocatrice. Bene…molto bene!”. Torna, poi, a commentare le immagini: “Bello! Il rovescio lungolinea è il colpo migliore della Poutchkova. E bè: due palle break per lei, in apertura di set”. Justine riesce a salvarne quattro ed alla quinta: “Di rovescio picchia forte, la russa: adesso è il momento di farlo, questo break”. Macchè: tra un errore e l’altro, la belga si porta sull’1 a 0. Gli aggiornamenti dagli altri campi comprendono il match tra Mathieu e Capdeville, allenato per qualche tempo da Pato Alvarez. Federico ricorda che Alvarez è chiamato Pato perché cammina come un papero: ne abbiamo visto un altro di papero, a sansiro l’altra sera, di gran talento come il coach colombiano, un genio del tennis, a quanto si racconta nel circuito: “Alvarez è considerato un vero fenomeno, visto che è riuscito a far giocar bene uno come Capdeville!”, Lorenzo racconta voci di spogliatoio. Tornando alla immagini, l’ultimo si stupisce: “Quando mette tutto il suo peso sulla palla, Poutchkova impatta bene: è un donnone…”. A rete, però, non si trova bene: non riesce ad avvicinarsi come si dovrebbe. Henin, nel terzo gioco, sbaglia di tutto: “Un break, a ‘sto punto, se lo merita”, auspica Lorenzo; “E bè! Tre doppifalli in un game…allora sì, che arriva il break: 2 a 1”. Justine è ancora in vantaggio, ma Olga s’appresta a servire.

La partita è orribile: con un colpo basso da vero manigoldo, la regia ci mostra il set point di Tsonga: il suo avversario, l’americano Warburg, si esalta, incrociandola, in una volée rovescia vincente…anzi, quasi. Il francese, infatti, seguendo le orme di Noah, pianta uno scatto felino da stropicciarsi gli occhi, giunge sulla palla ad ottanta all’ora e libera il braccio dall’umano peso, piazzando un malrovescio di rara potenza e precisione: la riga ancora scotta ed io sono ancora qui che mi domando perché, all’inizio di ogni slam trasmesso da Eurosport, dobbiamo spesso sorbirci primi turni asfittici e soporiferi. Cazzaniga racconta con meticolosità la notizia pubblicata su questo blog da Ubaldo, circa la rissa tra greci e cileni (ci mancava pure questa). Ferrero, correttamente, cita le fonti: “Tutto questo sul sito di Ubaldo Scanagatta”.

“Noooo! A zero la Poutchkova perde il servizio: 3 a 1 per la Henin”: Olga si appresta a colpire sotto rete una pallina innocua, gentilmente offertale dalla belga; carica la sua volée bimane con qualche imbarazzo e la deprime nella parte bassa della rete. A questo punto, Ferrero non può esimersi: “Non una gran partita…eh, Lorenzo?”. Ti rispondo io, Federico: basso cabotaggio. (Sugli appunti da divano, quelli scritti in carattere cuneiforme, avevo inciso un altro aggettivo, per definire questo match). Per distrarsi un attimo, i due si complimentano con i Bryan, che “giocano col naso sulla rete”, racconta Ferrero. Il collega si dispiace: “Purtroppo, non funzionano le statistiche di questo match”. Meglio così, Lorenzo, fidati! La russa riesce nel controbreak: 3 a 2, e Cazzaniga parte con gli aggiornamenti: “Quello scarsone di Capdeville è al tie con Mathieu?”, con simpatia e sorridendo, Federico prende in giro il cileno, miracolato da Pato Alvarez. Al divano non sfugge parola! Troppi errori in campo, altro controbreak: 4 a 2.

Minispot: “Per investire vuoi una banca solida e specializzata?”. No, mi basta un camion, malridotto e generico. All’unisono: “Nooooooooooo!”. Prosegue solo Ferrero: “No, no, no, no! Brava Henin a salvarsi, ma…”; Poutchkova mette fuori un dritto più facile del Sudoku di Topolino. 5 a 2 per Justine. “Pausa: restate con noi!”, e su che canale dovrei mettere, a quest’ora, Federico…pure Marzullo, come ogni notte, come piace a lui, anche questa notte, ha detto la sua ultima!

Sembra che il match stia finendo: “Henin vicina al successo in una partita infarcita di errori gratuiti”, sentenzia Ferrero, il più attivo dei due. Sempre lui, in curioso ossimoro: “Bello scambio! E’ uscita un po’ lunga la corta di Justine”. Cazzaniga continua coi suoi retroscena: “La Yonex è andata a caccia di Nadal, prima che firmasse un contratto decennale con la Babolat, e di Djokovic: poi, si è dovuta accontentare della Ivanovic”. Dici niente, Lorenzo! Justine conquista inutilmente un match point. “Uh che bello!”, Cazzaniga sottolinea un passante rovescio anomalo della russa: 5 a 3. Ferrero ne commenta due in un sol botto: “Doppio fallo di Henin. Francesca ha vinto: 62 63”. Esulto! Sempre lui, si lamenta: “Parita strana…moltissimi errori: il gioco non decolla”. Per conquistare l’ennesimo break, però, Poutchkova s’apre il campo col dritto e chiude col rovescio; finalmente, s’apre anche il cuore di Lorenzo: “Mammamia che scambio che ha giocato!”. 5 a 4 e serve Olga.

Minispot: “Vuoi davvero investire quando vuoi?”. No, per niente: ora c’è la patente a punti! Justine, col dritto incrociato, conquista altri due match points: “Questa volta dovremmo esserci…salvato! Ne rimane un altro: 3040. Ancora col rovescio lungolinea, la Poutchkova: parità. Hai capito? Tre punti consecutivi e palla del 5 pari…bello scambio: finalmente!”, Ferrero non si ferma più, ma Cazzaniga chiude il game: “Col rovescio, la Poutchkova fa davvero male”. Henin, con un buon turno di servizio, si porta sul 6 a 5. Lorenzo auspica almeno il tie finale: “Se lo meriterebbe, la russa…con tutte le chances che ha avuto”, ma un doppio fallo consegna il match point alla numero uno. Olga prova a chiedere un HawkEye, ma le viene servito un Brancamenta. “E se ne va l’ultimo rovescio della russa! Al quarto match point, Justine chiude l’incontro: 61 75”, è l’ultimo commento di Ferrero. Sono le tre meno un quarto del mattino e vado a letto convinto che Francesca, contro questa Henin, potrà giocarsela.

Ferrero: 7
Cazzaniga: 6 e mezzo
Henin: 5
Poutchkova: 5

Ferrero/Rossi
Venerdì 18 gennaio 2008 – 1.00/3.00 am

”Sei proprio attratto, eh? Ti avvicini allo schermo, per guardarla meglio!”

Acqua e sapone, modo simile di vestire, molto easy, entrambi cambiano maglietta per l’intervista serale, sguardi un po’ così…secondo me, tra Wilander è Schett c’è del tenero: lei, verso sera, ancora perfetta; lui, al tramonto, con fascinosa barbetta. Gicquel entra in campo sul Vodafone e prende subito una testata contro l’ombrellone, soffocando una pesante imprecazione in tunisino: Davydenko, suo avversario, avrà vita facile anche per questo. Ferrero esordisce: “In quattro giorni ce li siamo giocati tutti”; Rossi risponde: “Non è la prima volta che la Schiavone rimane l’ultima italiana in un torneo dello slam”. Carina Francesca, col nuovo taglio: appena sopra le spalle, scriminatura sinistra, ciuffetto sbarazzino. Le dona. La maglietta, invece, pare più adatta ad un incontro di beach-volley. Bella la gonnellina di Justine, tra il granata ed il trasudeciùc (Sikkens C2.50.25), ma inutili e fastidiose le striscioline sulle spalle, tra il deep pink ed il fuxia elettrico (Sikkens B2.30.30, con una punta di giallo). Federico soddisfatto: “Sono molti gli appassionati che stanno svegli a guardare il tennis: con la scusa degli esami universitari o dei bambini che non dormono, ci fanno compagnia in piena notte”. Io ne ho un’altra: le pagelle! Barbara parte convinta: “Bravissima. Smash difficile, questo. L’ha attaccata con un kick alto sul rovescio: ha le idee ben chiare, Francesca”. Palmieri e Barazzutti sono sugli spalti, per seguir la leonessa. Nel secondo game, Schiavone rompe le corde (complotto belga?), ma “è brava a tenere la traiettoria alta, che obbliga la Henin a giocare sopra la spalla”, spiega la cronista. Sull’1 a 1, il collega annuncia: “Per domani è prevista pioggia”. Finalmente si dorme, ragazzi! Con un nastro beffardo, la numero uno brecca: 2 a 1 e servizio. Minispot. Divertentissimo quello dell’Asics: centinaia di ragazzi che corrono a piedi, con la bici, con i roller, con tandem e skate-board, festosi al ritmo della loro musica, in una piazza di ambiti e gradoni, di cubi e corridoi, come fosse un enorme installazione per i nuovi giochi senza frontiere.

Al rientro in campo: “Uh…che bella questa!”, Barbara s’emoziona; “Prodezza!”, la segue lui. Francesca la passa con un delizioso passante in back rovescio. “Che brava…che brava: due top molto profondi sul dritto della Henin, così deve giocare”, Rossi condivide la tattica. Controbreak, 2 pari. Nel quinto game, Schiavone sbaglia colpi facili e, quando li sbaglia, si gira, sorridendo ironica, come per dire a se stessa: “E lo sapevo io…figurati se mi sta dentro”. Questo è il suo guaio: quando è il momento di tirar fuori le unghie contro le più forti, non le trova più. Justine approfitta e brecca nuovamente: 3 a 2 e servizio per lei. Barbara si preoccupa: “Quando prende il centro del campo e spinge, la Henin è molto pesante. Mammamia… ha giocato un rovescio alto in diagonale stupendo”, 4 a 2. Sull’EmmeCiA, Vaidisova (Ferrero la chiama: Sig.ra Stepanek) è impegnata contro Sugiyama. E’ proprio possente, la ceca: Radek avrà un bel da fare! Sul Rod Laver le due alternano buoni scambi ad errori clamorosi: la statistica se ne accorge e ne conta 12 non forzati per Francesca. “Tutti errori provocati, eh?”, subito si premura Rossi, per difendere l’italiana a spada tratta, a mio parere, senza ragione: ne avevo contati più di 12, fino a quel momento. Federico prova a metterla su un altro piano: “E’ molto soggettivo il criterio per la determinazione degli errori non forzati; spesso, questa statistica lascia il tempo che trova”. Forse, ma non questa notte. Nel frattempo, Justine si porta sul 5 a 3: Schiavone serve per rimanere nel set. Copre bene a rete, la nostra, con una volée di dritto: “Brava…brava e brava. E’ stata molto attenta, qui”, sottolinea Barbara. Henin sbaglia un passante e Francesca si avvicina: 5 a 4. Minispot. Nadal, dal suo abitacolo Kia, lancia nuovamente la sfida: “Who’s next?”. Paul Mathieu, Rafa… vai tranquillo, ha speso tutto per battere Koubek. La belga sta per servire per il set: “Deve servire poche prime, qui, la Henin”, auspica Rossi. “Il punto più bello della partita!!”, di slancio lui; “Mammamia che punto! Francesca ha giocato una stupenda volée bassa, ma Justine l’ha passata magistralmente”. “Doppiofallo!”. “E’ uscita dal servizio molto lentamente: non ha trovato il tempo sul dritto”. “Cos’ha sbagliato! Altro regalo. La Henin affossa in rete una facilissima volée di rovescio: 1540!”. “Meglio così!”. “Sìsì!”. “Sul nastro il passante dell’Henin: aggressiva Francesca. 5 pari!”. I due cronisti alternano stupore per gli errori di Justine e felicità per i regali concessi alla nostra. Personalmente annoto che Justine, come sperava la cronista, non ha messo in campo una prima di servizio. Ferrero generoso: “Francesca sta facendo tutto giusto”. Purtroppo, però, inizia l’undicesimo game col doppiofallo. Nel punto successivo, Schiavone attacca molto bene di rovescio e costringe l’avversaria a sbagliare il passante. Qui, probabilmente, gira il set: la leonessa raccoglie l’ultima goccia di coraggio rimastole e piazza uno slice perfetto sulla riga. Il giudice di linea chiama l’out, ma, poi, si corregge. Il giudice di sedia, Leanne White, inspiegabilmente, fa rigiocare il punto: Justine non ci sarebbe arrivata nemmeno a cavallo di una scopa magica. Federico: “Io la penso come Francesca: ace”. Anch’io. Si ripete il punto e Francesca commette un errore, che, purtroppo, ripeterà sul finire del match: attacca in controtempo, ma in ritardo. È facile per Henin tirarle nei piedi: 1530. Barbara tutta contenta: “Sapeva che la Henin avrebbe tirato la controcorta proprio lì: adesso ti aspetto e ti passo col dritto!”. 3030. La cronista si eccita ancora: “Sta facendo fare chilometri alla Henin”. “E’ raro vederle fare il tergicristallo!”, rincara lui: ottimo scambio per la nostra, veramente. 4030. E’ qui che la leonessa offre il peggio di sé: appoggia due seconde a poco più di cento all’ora, sulle quali Justine s’avventa senza alcun problema, come il bimbo sullo zucchero filato. Break: 6 a 5 e servizio per la numero uno. L’ultimo game del set, a parte un doppiofallo, è giocato bene da Justine, che si aggiudica il set in 56 minuti. La statistica recita per entrambe un bilancio molto negativo, quanto a vincenti e ad errori non forzati: Henin, in entrambi i casi, ne ha uno in più.

“Attacca bene la giapponese!”. No, non sono impazzito. La regia, che, per solito, non lascia mai l’Henin, manco quando gioca contro la Giulia di Largo Buozzi, torna su Vaidisova/Sugiyama fino alla vittoria del set della ceka, che “ha cambiato la taglia del vestitino: l’altro giorno l’abbiamo vista…era troppo corto. Andava benissimo, eh? Ma era troppo corto”, furbettino Federico…”Sei proprio attratto, eh? Ti avvicini allo schermo, addirittura, per guardarla meglio!”, divertita Barbara.

Saran belli gli occhi neri, saran belli gli occhi blu… Ma le gambe, ma le gambe, a noi piacciono di più!

Doccia fredda per Ferrero. Si placano i bollenti spiriti e riprende la giusta distanza dallo schermo: “Barbara, le cose vanno male: 41 Henin. Francesca sotto di due break”. Rossi giustifica il punteggio: “Io l’ho vista giocare da piccolissima, la Henin. Perse contro la nostra Dell’Angelo, ma io scrissi subito un articolo nel quale dicevo d’aver scoperto una stella”, talent scout. La stella si spegne per un game: “Esce la volée di dritto di Justine. Francesca recupera un break: 4 a 2”, registra Federico. “Che punto! Gran prima, risposta ancor più bella, dritto profondo incrociato e lungolinea a chiudere. Tutto molto vicino alle righe”, Rossi racconta entusiasta una palla break salvata dalla nostra, che, con due ottimi servizi, si porta sul 4 a 3. Ferrero, invece, ne racconta un’altra: “La Wilson usa numerare le palline dall’1 al 4, per evitare che i tennisti che giocano su campi limitrofi possano scambiarsi le palle”. Ognuno dovrebbe tirarla nel suo campo, a tennis…ma comprendo, comprendo bene! Tre errori di Schiavone ed un bel dritto ad uscire di Henin: 5 a 3, serve la nostra. Col kick che la prende questa! 30 pari. Justine sbaglia un paio di volte e si appresta a servire per il match.

“Inizia con un doppiofallo, la Henin: 0015”. “Ah! E’ lungo il dritto: 0030”. “Due bei regali, eh?”. “Nooooo! Questa no!”, si strappa i capelli, Federico. Ma lei la giustifica ancora: “Non era facile perché è rimbalzata alta”. Era molto facile: Francesca ha semplicemente buttato via un dritto. 1530. Justine la imita, nel punto immediatamente successivo, per vedere chi delle due riesce a far peggio: 1540. “Bel servizio: 3040”. La cronista: “E’ stato un punto fantastico della Schiavone, ma la Henin ha tirato un rovescio bellissimo nei piedi di Francesca…”. Io questo punto l’ho letto esattamente come quello dell’undicesimo game del primo set: non si può attaccare sul rovescio della Henin in controtempo, se poi si riesce ad arrivare coi piedi solo sulla linea del servizio. Nove volte su dieci si perde il punto: poco lucida, a mio parere, la leonessa. “Se ne va: finisce qui. 75 64. Justine ha avuto bisogno di un’ora e quaranta per battere Francesca. Si chiude la spedizione italiana agli Australian Open. Brava Francesca: aveva le idee chiare”. Se avesse approfittato anche solo un po’ di più dei cali dell’avversaria, Francesca l’avrebbe messa molto più in difficoltà.

Ferrero: 6
Rossi: 5
Henin: 6 e mezzo
Schiavone: 6-
Leanne White: 4

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2 Commenti a “Cazzaniga, Ferrero e Rossi sotto esame.
E’ una telecronaca che fa sorridere.
Promossa la coppia dalla “R” moscia.”

  1. Roberto Commentucci scrive:

    Divertentissimo marcos. A me la Rossi piace abbastanza, anche se è sempre lì che bacchetta gli errori dei giocatori come una maestrina di provincia.
    Mi dicono invece di un Cané sempre meno presentabile…

  2. marcos scrive:

    grazie roberto!

    nell’ambiente, qualcuno considera barbara un pò presuntuosa…poco alla mano. non è così, a mio parere, nelle telecronache.

    talvolta (come capita a laura), non riesce a liberarsi dei “difetti” del coach e racconta brani di partita come fossero lezioni di tennis. questo va benissimo per sottolineare gli aspetti tecnici di un colpo o gli aspetti tattici di una partita; va meno bene quando, di fronte ad uno scambio spettacolare, si è frenati dall’impulso della critica, piuttosto che liberi di sottolineare qualche prodezza. se, poi, alla spalla tecnica capita di sbagliare l’interpretazione di uno scambio in maniera pesante, allora rischia il votaccio.

    paolino potrebbe offrire alla telecronaca un apporto tecnico che, spesso, si tiene dentro. l’altro giorno, l’ho sentito spiegare bene il motivo di un dritto lungolinea finito lungo: dovrebbe sempre dare questo apporto, essendo spalla tecnica di lo monaco. invece, gli capita, sempre più spesso, di aggiungere colore alle telecronache…colore che può piacere o non piacere.

    così facendo, canè potrebbe essere ben sostituito da aldo, giovanni e giacomo: tre grandi appassionati di tennis a cui, prima o poi, qualcuno chiederà di commentare qualche grande sfida.

    c’è stato un periodo, in cui, stanco dei telecronisti di sky, sentivo le telecronache della gialappa’s: con loro ci si divertiva da morire: se un tecnico non fa il tecnico, è meglio avere un comico!

    comunque, il giudizio su canè arriverà alla prossima pagella: l’ho ascoltato durante lo splendido match tra roddick e kohlschreiber.

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