In vista di USA-Russia di Davis.
Da testimone oculare del primo duello il mio ricordo dell’eroico Sampras portato via in barella.

 
27 Novembre 2007 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

Pete Sampras conquistò  3 punti  nella finale di 12 anni fa, l’ultima vinta dagli Stati Uniti (la n.31).  E allora, sulla terra rossa, i russi sembravano avere più chances che non il prossimo weekend. In calce all’articolo un interessante excursus storico-matematico di Michele Fimiani sulle finali di Coppa Davis. 

Tennis week (rubrica in uscita ogni martedì su Nazione, Giorno, RdCarlino)

Non ci fu nessuna stretta di mano fra Pete Sampras e Andrei Chesnokov. L’esito di quell’aspra lotta, 6-4 al quinto (3h e 40m), permise agli Stati Uniti di avviare al meglio, 1-0, la finale di Coppa Davis 1995 sebbene la perfida Russia avesse ben ordito la sua trappola _ un campo di sabbie mobili rosse _ sotto le tetre volte del gigantesco Olympic Stadion di Mosca.
Non ci fu perché Sampras uscì in barella. L’americano, 24 anni, uscì dall’infida palude rossa… per vie orizzontali, bianco come un cencio, in preda ai crampi più spaventosi. Erano di dolore le sue grida, prima di perdere coscienza, non di gioia come quelle dei compagni precipitatisi in campo a festeggiarlo.
Li aveva dolorosamente avvertiti fin dall’inizio del quinto set. Ma l’orgoglio del campione di razza l’aveva trascinato a conquistarsi un secondo matchpoint. Lì Pete aveva tirato uno di quei drittoni pesanti come macigni sul rovescio del russo, un tipo capace di imporsi a Wilander a Parigi, sbancare Montecarlo (su Muster), far finale a Roma. Pete, a metà via verso la rete dove si stava violentando con la forza della disperazione, fece appena a tempo, con la coda dell’occhio, a vedere la palla di Chesnokov che si infossava in rete, prima di cadere lungo disteso…e risvegliarsi negli spogliatoi.
Ero a Mosca per la terza volta. L’anno prima l’arrivo intempestivo di Boris Yeltsin, dei notabili di partito e un’interruzione di 3 minuti mentre Volkov stava servendo per il match contro l’agnolo biondo vichingo Edberg, erano costati il punto e la sconfitta della Russia nella sua prima storica finale di Davis, contro la Svezia. Un mese prima invece, dopo che l’allenatrice di Chesnokov aveva fatto allagare il campo di modo che Becker affondasse con i suoi piedoni ad ogni tentativo di tuffo, la Russia aveva battuto la Germania in semifinale conquistandosi una seconda chance per mettere le mani sulla Davis. Ma Sampras di punti ne conquistò ben tre. Kafelnikov aveva dominato Courier, ma Pete, risorto miracolosamente dai crampi in 24 ore, fu il migliore dei quattro accanto a Todd Martin nel doppio vittorioso sui favoriti Kafelnikov-Olhovsky. Infine l’eroico Pete dominò (tre set a zero) Kafelnikov.
Quella fu la Davis n.31 conquistata dagli USA. Ma anche l’ultima. Sono passati 12 anni dall’eroico weekend di Sampras. Nel 2002 i russi, in Francia e con un festoso Yeltsin, avrebbero iscritto per la prima volta il loro nome sull’albo d’oro e sulla Coppa. Questo weekend a Portland, Oregon, americani (Roddick e Blake in singolare, i gemelli Bryan in doppio) e russi (Davydenko, Youzhny, Tursunov e Andreev) si ritrovano di fronte in una finale. Questa volta, più di allora, sembrano favoriti gli americani. Guai a parlare di scommesse, però, quando c’è di mezzo Davydenko.

PRESENTAZIONE E NUMERI DELLA FINALE DI COPPA DAVIS A PORTLAND USA-RUSSIA
di Michele FIMIANI

RUSSI A CACCIA DI UNA DOPPIETTA RIUSCITA SOLO TRE VOLTE IN 25 ANNI. I RECORD SVEDESI. FINALI A CONFRONTO SULLA BASE DELLE CLASSIFICHE. ITALIA-SVEZIA DEL ‘98 FRA LE PIU’ MODESTE

Da venerdì a Portland andrà in scena l’attesissima finale di Coppa Davis tra gli Stati Uniti e i campioni uscenti della Russia. Gli americani vantano il record di vittorie in questa manifestazione (31 successi) che però non riescono a conquistare da ben 12 anni, quando sconfissero proprio i russi grazie ad un grandissimo Sampras. Da quel 1995 solo due finali perse con la Svezia nel ’97 e con la Spagna nel 2004 in entrambi i casi giocando in trasferta. E’ infatti dal lontano 1973 che gli USA non perdono una finale di Davis in casa (a Cleveland contro l’Australia); da quell’anno cinque vittorie su cinque delle quali l’ultima quella nel ’92 con la Svizzera.
La Russia dal canto suo si presenta a Portland da campione in carica dopo la vittoria dell’anno scorso sull’Argentina. Si è trattato del secondo successo in Davis dopo la storica vittoria di Youzhny contro Mathieu che permise ai russi nel 2002 di sconfiggere i francesi nella finale di Parigi.
Per la Russia vanno ricordate inoltre le due finali perse consecutivamente nel ’94 e nel ’95 contro la Svezia e appunto gli Stati Uniti.
I russi sperano quindi in una doppietta, ma negli ultimi 25 anni solo tre volte è successo che una nazionale vincesse la Davis per due volte di fila: è capitato alla Svezia durante il biennio ’84-’85, alla Germania (’88-’89) e ancora alla Svezia negli anni ’97-’98.
Sono proprio gli svedesi che in questo ultimo quarto di secolo hanno firmato più presenze nelle finali di questa manifestazioni con ben 11 partecipazioni e 6 titoli conquistati.
Subito dietro USA e Australia con 8 finali e 4 titoli a testa.
Per quanto riguarda i giocatori che vedremo in campo per gli Stati Uniti sono stati convocati Andy Roddick (n.6 del ranking), James Blake (n. 13) e i fratelli Bryan per il doppio.
I Russi presentano invece la collaudata formazione con il n. 4 Davidenko affiancato da Youzhny (n. 19), Andreev (n. 33) e Tursunov (n. 34) (presumibilmente quest’ultimo giocherà solo il doppio).
Vedremo quindi in campo ben 2 top ten quali Roddick e Davidenko.
Dal 1982 solo in due occasioni la finale di Davis si è giocata senza nemmeno un top ten; nel 1998 a Milano tra le file di Svezia e Italia il giocatore col ranking più alto era lo svedese Bjorkman che si presentava da n. 24 e nel 1999 durante la finale Australia-Francia il giocatore più in alto in classifica era il francese Pioline (n. 13).
La finale degli ultimi 25 anni che invece ha visto in campo il maggior numero di top ten è stata quella del 1984 tra Svezia e USA nella quale parteciparono contemporaneamente il n.1 McEnroe, il n. 2 Connors, il n. 4 Wilander e il n. 7 Sundstrom (quella fu anche l’unica finale dall’82 che vide presenti i primi due giocatori del mondo).
Da segnalare anche le finali del 1988 e del 1997 nelle quali furono protagonisti ben tre top five; nell’88 durante la sfida Germania-Svezia erano infatti presenti Wilander (n.1), Becker (n.4) ed Edberg (n.5) mentre nel ’97 lo svedese Bjorkman (n.4) prese parte alla sfida a senso unico in cui la Svezia si sbarazzò facilmente degli Stati Uniti che presentavano tra le loro file il n. 1 Sampras ed il n. 3 Chang.
L’ultima finale nella quale ha figurato il numero uno del mondo è quella del 2001 quando la Francia sconfisse l’Australia di Hewitt in quel periodo miglior giocatore del mondo.
Gli altri numeri uno presenti nell’ultimo atto della Davis dall’82 sono stati Sampras (nel ’95 e nel ’97), Courier (nel ’92), Wilander (nell’88) e McEnroe (nell’82 e nell’84).
Per poter valutare la qualità di una finale di Coppa Davis si potrebbe ad esempio utilizzare come parametro la media delle posizioni in classifica dei giocatori impegnati nei singolari (il doppio è infatti di difficile interpretazione in quanto a coppie collaudate che hanno una buona classifica di specialità come i Bryan si affiancano spesso coppie che giocano insieme solo gli incontri di Davis).
Considerando i giocatori che presumibilmente giocheranno i matches di singolare a Portland, per la finale di quest’anno si ottiene una media pari a 15.
Ci aspettano tre giorni di grande qualità se si pensa che invece mediamente dal 1982 questo valore si aggira intorno a 27,3.
In particolare in questo lasso di tempo solo cinque volte la media dei ranking dei giocatori in campo è stata superiore a quella dei giocatori di Stati Uniti e Russia: nella già citata finale dell’84 tra Svezia e Stati Uniti (tale valore fu addirittura di 3,5 se non si considera l’americano Arias che giocò l’ultimo inutile match), nell’89 (Germania-Svezia con media pari a 8), nel ’97 (Svezia -USA con media 8,25), nel 2003 (Australia-Spagna con media 9) e infine nell’82 (USA-Francia con media 13,5).
Infine vale la pena segnalare le finali che hanno fatto riscontrare la peggior media degli ultimi 25 anni e che sono da considerarsi quindi quelle di più bassa qualità.
Sono quelle del 2005 tra Croazia e Slovacchia (media del 104,4 falsata però dalla presenza di Kucera che in quel momento figurava come n. 310 del ranking!), quella dell’87 tra Svezia e India (media del 74,25) e infine, ahinoi, quella del ’98 che videre l’Italia soccombere a Milano contro la Svezia (media del 60,8).

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43 Commenti a “In vista di USA-Russia di Davis.
Da testimone oculare del primo duello il mio ricordo dell’eroico Sampras portato via in barella.”

  1. giorgio spalluto scrive:

    Caro michele, forse non ho capito bene il tuo criterio, ma non mi puoi derubricare così la finale del ‘98 :) con tutte le emozioni annesse a quella strepitoso primo match, le cui speranze di vittoria si infransero nel 13° game del quinto set.
    Tornando ai numeri, i miei calcoli mi dicono che la media dei 4 singolaristi messi in campo quel venerdì 4/12/98 da coach Bertolucci e da coach Hageskog, fu 43,5. Rimane sempre una media molto elevata, ma occorre sottolineare come questa fosse imputabile al fatto che i nostri avversari schieravano il loro 4° e 6° giocatore, secondo il ranking dell’epoca. Sempre che tu non abbia considerato anche Nargiso, come possibile singolarista. A quel punto il discorso cambierebbe, ma sarebbe viziato dall’anomalia dell’impiego dei doppisti o dei singolaristi da dead rubber, come il grande Diego

  2. lallo scrive:

    Questo splendido match riassume perfettamente la differenza tra gli additivi ancora utilizzati 15 anni fa e che non permettevano ancora iperprestazioni e, sopratutto, conducevano un atleta come Sampras ad una crisi del genere dopo ’solo’ 3 ore e 39 di gioco (e non fu l’unica) e quelli attuali.
    Undici anni dopo, Nadal e Federer si prendevano a pallate per oltre 5!!! ore nella finale di Roma (ma gli esempi si sprecano, solo Djokovic, ultimamente a Wimbledon, è apparso umano… accusando la fatica di tre match ai 5) senza dare alcun segno di stanchezza.

  3. Michele Fimiani scrive:

    Giorgio non considerando Nargiso e Pozzi la media è quella indicata da te, ma Italia-Svezia rimarrebbe comunque tra le quattro finali con indice più alto degli ultimi 25 anni.
    Prima osservazione: io ho scelto un parametro secondo me indicativo per valutare la qualità di una finale di Davis, qualcuno potrebbe obiettare che ce ne sono di migliori e ottenere risultati ben diversi.
    Seconda osservazione: non voglio assolutamente derubricarti la finale del ‘98, anche io ero col fiato sospeso a vederla alla tv e ho provato fortissime emozioni, ma questo è un altro punto di vista.
    Tra l’altro purtroppo, come dici tu, è stata una finale giocata sostanzialmente su una singola partita. Dopo l’infortunio di Gaudenzi nessun italiano avrebbe più sperato in un successo.
    Qualità a parte, ci sono state a mio parere finali di non altissimo livello ma sicuramente più emozionanti della sfida al Forum di Assago, come la già citata Francia-Russia, nella quale Mathieu e Youzhny ci hanno fatto stare con le palpitazioni fino all’ultimo punto della domenica dopo 5 incontri equilibratissimi.

  4. Nikolik scrive:

    Quella partita, che Ubaldo ricorda in questo articolo, smentì definitivamente ed una volta per tutte chi sosteneva (e, incredibilmente, erano in tanti) che Samparsa non aveva grinta e personalità.
    Non è necessario, infatti, essere maleducati, esultare dopo un errore dell’avversario e bestemmiare sul campo per possedere grinta e personalità.

  5. chloe de lissier scrive:

    verissimo, nikolik. mai visto un uomo con la grinta di sampras capace di comportarsi sempre da gran signore. neanche federer. in questo pete non potrà mai essere superato. un esempio luminoso.

  6. superbol scrive:

    A proposito di usa, finali, sampras e davis, qualcuno ricorda come leconte straccio’ 3 set a zero Pete? Tanto per parlare di gicatori straordinari in match unici.

  7. federico scrive:

    Poca gente si impegna. La Davis non è un attendibile per capire quali sono le nazioni top nel tennis.

  8. marcos scrive:

    molto bene, ragazzi!

    gran racconto di ubaldo ed ottimo approfondimento di michele.

    quanto a sampras, sono daccordo con nikolik e chloe: le sue sconfitte, in partite di lunga durata, non si potevano imputare a mancanza di grinta o di carattere. pete, a mio parere, aveva qualche problema di resistenza…e meno male! senza questo, infatti, cos’avrebbe lasciato agli altri?

  9. Michele Fimiani scrive:

    Per Federico:
    quello che dici è vero ma relativamente agli ultimi anni; recentemente i giocatori più forti non solo non giocano più il doppio (e sono d’accordo con Tommasi quando dice che sia questa la principale causa dell’agonia di questa specialità, dato che un tempo spesso i finalisti del doppio in uno Slam erano i semifinalisti del singolare!), ma se possono preferiscono risparmiarsi anche in Davis.
    Poi se qualche gregario porta la squadra in finale allora il grande campione può anche scomodarsi.
    Prima invece i giocatori tenevano molto di più alla Davis, che quindi diventava veramente un parametro per valutare quali fossero le nazioni al top! Non è un caso che nel periodo in cui Becker-Edberg era la finale di Wimbledon in più di un’occasione Svezia e Germania fossero le finaliste di Davis!

  10. Avec Double Cordage scrive:

    qualcuno dei blogger più letterati (tipo marcos o roberto) potrebbe scrivere una retrospettiva di quella finale italia - svezia includendo magari anche la via alla finale di quell’anno? Penso che sarebbe bello, primo per un motivo egoistico :) visto che non ne sò niente essendo stato all’estero in quel periodo, secondo perchè dopo panatta questa è l’unica apparizione dell’italia nel grande tennis.

    @federico
    personalmente non pesno che la coppa davis possa valere come metro per valutare i movimenti tennistici delle varie nazioni, è semplicemente una delle sfide più antiche del tennis, è più vecchia dell’asutralian open ad esempio e lo stadio del roland garros fu costruito proprio per ospitare una sfida di coppa davis francia-usa e solo in seguito i campionati internazionali di francia furono spostati li.
    Del resto nessuno dei 4 slam basta per stabilire la statura di un tennista, bisogna valutarlo sui 4 slam e le superfici, la coppa davis è la coppa davis e non il campionato del mondo, quello lo ha fato l’ATP a stoccarda mi sembra ogni anno prima del roland garros, ma penso che a noi tutti “noncenepuòfreàdemeno”…

    la tua affermazione che poca gente si impegna, può essere presa per buna solo riferendosi al fatto che molti non vi partecipano, ma quelli che partecipano si impegnano e come, per super bol e anche per te la partita richiesta

    davis cup 1991 leconte - sampras
    http://www.youtube.com/watch?v=6l-BaNouAfw

    Federer gioca persino gli spareggi, e anche il doppio…

    come spettatore (guardone di tennis) valuto le partite di coppa davis allo stesso livello di quelle degli slam (ancor prima del masters) infatti sono le uniche rimaste su “best of five”

    è un peccato che una manifestazione di tale potenziale, spettacolarità, unicità, emozionalità e tradizione sia cosi trascurata por essendo cosi coinvolgente anche per gente che di tennis non sa molto e magari nemmeno lo ha mai giocato… ma potrebbe essere trasportata a farlo

    avevo gia proposto una volta un semplice aggiornameto del format quindi non vogli dilungarmi a ripeterlo, chi fosse interessato lo puo trovare nel primo articolo del mio bolg su

    http://BLOG.myspace.com/avecdoublecordage

    oppure cliccando sul mio nome, che porta anche esso li

  11. marco.napo scrive:

    la bellezza della davis è proprio lo scontro in unica partita dove saltano le classifiche e le sudditanze.
    la forza del tifo è piu evidente e il fattore campo ha un peso spesso decisivo.
    percio è molto interessante il ranking espresso da fimiani ,ma lo trovo non adatto alla contesa ,alla formula della davis.
    per quanto riguarda l’impegno cio è vero fino alle semifinali e finali dove credo non faccia piacere a nessuno perdere davanti al proprio pubblico sia per i top ten che non.
    infine la storia del doping è fasulla ,o si fa come nel ciclismo con controlli a tappeto che comunque non hanno risolto il problema o senza prove è meglio stare zitti senza condannare a priori nessuno.
    un saluto

  12. Marcello scrive:

    Avec Double Cordage sono spesso d’accordo con te, però spero che tu non consideri la Davis più importante dell’ Australian Open in virtù solo della sua antichità.

    Dal canto mio la Dvais così com’è ora vale poco, anche i top players che la giocano lo fanno assai più a cuor leggero.
    Oggi tra i pro non credo ci sia alcun giocatore che di fronte alla scelta di uno slam o della coppa sceglierebbe quest’ultima…

  13. Lorenzo90 scrive:

    Vista l’attualità del confronto Federer-Sampras, non prendendo in considerazione la teoria di Lallo ( spero che si sbagli) vorrei farvi notare come Federer dopo 2 lotte al terzo contro Almagro e la Nalba a Roma 2006 sia riuscito a giocare 5 ore con Nadal ad un’intensità mostruosa. Inoltre durante la premiazione sembrava tutt’altro che stremato fino allo svenimento.
    Quindi quando si dice che Sampras era fisicamente più forte si fa un errore.
    Egli era sicuramente più esplosivo ma parlando di resistenza era nettamente inferiore al Federer di oggi.

  14. marco.napo scrive:

    questa storia del doping è sempre piu insulsa.
    si faccia come nel ciclismo con controlli a tappeto incrociati sangue e urine (ma comunque senza risolvere il problema) oppure senza prove non si condanni a priori nessuno.
    infine il doping non è solo muscolare ,anzi la forza del doping moderno è nelle prestazioni,nella resistenza ,nell’accrescere i riflessi con sostanze anfetaminiche ecc.
    ed in questo senso anche un roger federer primo della classe o no, potrebbe benissimo tramite autotrasfusione (epo) accrescere resistenza,recupero e velocita percio attenzione nel discutere di questo problema con semplicismo.
    un saludos

  15. Francesco da Lugano scrive:

    Purtroppo (ahimé, almeno per noi ticinesi..) ti devo correggere, Avec Double Cordage. Roger non gioca “persino” gli spareggi di Coppa Davis, ma “soltanto” quelli. Il resto non li può giocare. La sua metodica, rigidissima preparazione, gli impedisce “extra” come la Davis (con l’eccezione del turno di settembre).

    Infatti, nella sfida di febbraio contro la Polonia a Kreuzlingen, lui non ci sarà. Questo comunque non è fonte di polemica da parte della stampa elvetica: c’è la convinzione che le vittorie che alla fine “contano”, sono quelle degli Slams.

    Bella davvero, Adc, la tua proposta per rivalutare la Coppa Davis. Un torneo a 32, anzichè 16 squadre, con una Final Four della durata di una settimana che concentrerebbe sulla manifestazione l’attenzione del mondo sportivo intero.

    Che ne dici, Avec, mandare una bella mail all’Itf e a De Villiers sulla proposta, chissà, aiuterebbe davvero una competizione dalla formula discutibile ma dal fascino irresistibile…

  16. Marcello scrive:

    Napo l’autotrsafusione non centra nulla con l’EPO e se Federer fosse stato positivo all’EPO lo saprebbero tutti da un po’….caro Napo evidentemente giochi poco a tennis, perchè giocare di controbalzo da fondo-campo come fa Federer non te lo può trasmettere alcun doping…io dico che Nadal non si dopa, ma tu non esagerare, e poi che c’azzecca sto commento qui? si parla di Davis! Sveglia!

  17. Francesco da Lugano scrive:

    Un esempio per sottolineare quanto la davis, così com’è adesso, non è più competitiva. Il numero 2 svizzero, Stanislas Wawrinka, n. 36 del mondo, ottimo giocatore polivalente, non sa ancora se giocherà il match di febbraio contro la Polonia.

    Il suo entourage ha fatto sapere di non aver preso ancora una decisione. Almeno questa era la situazione al tempo del torneo di Basilea. La notizia ha colpito l’opinione pubblica: Stan in questi ultimi anni ha sempre giocato la Davis. Sembrava che su di lui si poteva sempre contare. Ora invece anche lui si vuole programmare per raggiungere il massimo delle sue possibilità (magari i top 20 per il 2008).

    Per la Svizzera pertanto esiste la concreta possiblità di presentarsi allo spareggio con la Polonia con giocatori quali Chiudinelli, Boehli, Allegro. Tutti dalla classifica rigorosamente “a tre cifre” (OVER 100). Una squadra che evidentemente non rappresenta l’attuale, magico, stato del movimento elvetico, basato su un fuoriclasse epocale come Federer e un buonissimo, giovane tennista quale Wawrinka.

    Il tennis rimane uno sport rigorosamente individuale. Questo però non esclude la Davis dal calendario del tennis. Purché sia modificata l’attuale formula.

  18. Avec Double Cordage scrive:

    @Marcello
    tranquillo certo che per ogni giocatore vincere l’australian open sarà sempre la quarta cosa più importante dopo wimbledon, parigi e us open (questi ultimi due in alcuni casi magari intercambiabili) ma per me da spettatore e ammiratore della storia del tennis devo ammettere che la coppa davis sta al quarto posto e l’australian ope al quinto, se fossi un pro con delle chance sicuramente la penserei diversamente per via dei soldi che si possono guadagnare da 30 anni a questa parte ma ancora fino agli inzi degli anni 80 l’australian open era veramente quasi “la brutta copia” di uno slam, basta vedere il campo partecipanti di quegli anni. nel 82 addirittura il migliore era piazzato al numero 12 della classifica mondiale johan kriek che ha anche vinto due volte e anche tanner ha vinto un slam li, verso metà anni ottanta rischiava addirittura di fare una brutta fine il torneo se avessero contiunato sulla strada tradizionle, ed è solo a partire dalla vittoria di agassi nel 95 che veramente nessuno ha più mancato apparte infurtunati, forse pochi sanno che all inizio il torneo si teneva anche in nuova zelanda, mi sembra fossereo tre o quattro le edizioni neo zelandesi

    @Francesco da Lugano
    beh mi sembra che contro la polonia glila potrete fare anche senza Roger no? ;) ad ogni modo penso che lui ci tenga a vincere anche la coppa davis nell’ambito della sua carriera (è un pò come sampras in questo reparto, ci tiene alle tradizioni e la storia del tennis, almeno se c’è anche lui in queste, almeno mi sembra di aver capito) quindi per lo spareggio di ritorno nella world group ho gia sentito che ne parlava, e poi nel 2009 senza olimpiadi penso che si darà da fare per portare l’insalatiera in svizzera, non è un impresa da sottovalutare amzi sicuramente storica per la svizzera se non addirittura irripeitile, anche se una finale l’ha conquistata rosset nel 92

    Franceso onestamente penso che sia parecchio esagerato scrivera all ITF :P figurarsi a devillers il quale della coppa davis ne farebbe probabilmente una ciottola per pluto. Ma se ti va di spargere un pò la voce anche a te visto che ti piace l’idea ne sarei entusiasta, anzi perchè non ti fai un myspace anche tu che sinceramante un pò di compagnia del blog mi farebbe piacere per ora c’è solo il gelatiaio qui del blog, gli altri sono tutti anglofoni, c’è murray che fino a poco fa si occupava lui stesso del profile ma da questa settiman è un suo amico che cura la cosa, stesso dicasi per roger e nalbandian, mentre delle ragazze alcune sono veramente loro di persona… guardate che questo myspace non è poi cosi malvagio, so che non è particolarmente PC ma è un buon mezzo per tenersi in contatto e scambiarsi qualche idea anche con gente di altre parti del mondo

  19. Avec Double Cordage scrive:

    @Franceso da Lugano
    lo stesso problema che la svizzera ha ora con Wawrinka lo aveva acnhe l’austria con muster e skoff, la semifinale la raggiunsero prima che muster entrasse tra i migliori assoluti, poi inutile dire che sono pienamente d’accordo con tè, secondo me è anche un pò che questi delle federazioni non vedono il business che ci sarebbe da fare, probabilmente perchè in molte federazioni ai piani superiori ci sono troppi “bon vivant” per i quali va bene tutto cosi come è, basta che poi ci sia il buffet e gia che ci siamo anche il sommelier

  20. marcos scrive:

    avec double, ringraziandoti per il letterato, purtroppo, devo rinunciare alla retrospettiva su italia svezia: in quei giorni, mi capitò un evento strordinario e dovetti rinunciare a seguirla con attenzione. pensa che avevo i biglietti in tasca, per andarla a vedere!

    ricordo che finii per vedermela di notte, avendola registrata: alle 5 del mattino di casa mia, gaudenzi si ruppe la spalla.

    speriamo che roberto possa cogliere il tuo invito!

  21. daniela scrive:

    Mi sembra molto strano che Ubaldo parli di sabbie mobili per il campo in cui Sampras incontrò Chesnokov nel ‘95, perchè, proprio in relazione a quell’allagamento provocato dai russi nella semifinale, tutti gli inviati di allora dissero invece che il campo era stato mantenuto fin troppo secco.

  22. Marcello scrive:

    Ma Avec Double…sarà perchè ho una moglie aussie e un cognato che lavora a Kooyong….però a me l’Australian Open mi ha sempre entusiasmato. La sua erba fino alla fine dei 70 era la migliore dopo quella di Wimbledon, dopo cambiarano le sementi e divenne il primo esempio di “erba battuta” su cui arrivò a trionfare anche Wilander…

    Ti dirò che avendo visto almeno una volta tutti gli slams il Melbourne Park è quello con gli impianti migliori, però non basta questo per farne un grande torneo…. sinceramente io amo classificarlo 3° a pari merito con il RolandGarros che è stato nobilitato negli ultimi tempi da Kuerten e Nadal perchè anche lì l’albo d’oro degli anni 90 (agassi e courier a parte) ha lasciato un pochino a desiderare.

  23. marco.napo scrive:

    off.TOPIC
    Caro marcello vedo con piacere che sei persona molto tollerante e rispettosa delle opinioni degli altri comunque autotrasfusione del proprio sangue arricchito e una forma di epo informati meglio prima di sentenziare
    Il mio commento si riferiva alla parte dell articolo che riguarda la capacita di recupero dei giocatori penso che tu leggi solo i titoli e le figure e non gli articoli

  24. Avec Double Cordage scrive:

    beh caro marcello ti capisco bene allora ma sei in evidente conflitto d’interessi ;) anche a me quelli down under stanno molto simpatici, infatti i miei tre migliori amici sono australiani di melbourne, sidney e adelaide, anzi se capiti a adelaide vedi se riesci ad andare al ristorante del mio amico scott http://www.maximilians.com.au ha dell’ottimo vino che produce lui e salutamelo (la parola chiave è: oli axamer lizum)che sicuramente gli prende un accidente :p

  25. Francesco da Lugano scrive:

    @Avec Double Cordage
    Caro amico, allora facciamo così, trovo le mail ufficiali dell’Itf e di ET e mando la tua proposta:) Magari corredate da un tuo Cv, magari ti danno un bell’incarico nel management del nuovo torneo!;)
    Vai a vedere che abbiamo trovato l’erede di Cino Marchese…:)
    Scherzi a parte, la tua proposta è davvero ottima, io, sul serio, la mail la manderò.

    Per quanto riguarda le speranze rossocrociate di portare a casa l’insalatiera, credo anch’io che il 2009 possa essere l’anno buono: lo sarà al 100% se Roger nel 2008 farà il Grande Slam. L’obiettivo della carriera.

    @ Marcello
    Visto che siamo in tema, anche a me piace tantissimo l’Australian Open! Anzi, dò qui la mia (personale) classifica di preferenza: 1 Flushing Meadows 2 Melbourne 3 Wimbledon 4 Roland Garros.
    Devo però aggiungere che non ho assistito a nessuno di questi tornei dal vivo, però da casa Us e Australian Open sembrano meglio organizzati dei due europei. Può darsi che io subisca il fascino delle sessioni serali….:)

  26. mcintosh scrive:

    ADRID (Reuters) - Rafael Nadal souffre d’un sérieux problème au pied qui risque de le perturber pour le restant de sa carrière, affirme l’entraîneur et oncle du numéro deux mondial, Toni Nadal.

    “Il souffre de cette blessure au pied depuis 2005″, déclare Toni Nadal, cité mercredi par le quotidien espagnol Diario de Mallorca. “Il a appris à vivre avec et a réussi depuis deux ans”.

    Interrogé sur la gravité de la blessure, Toni Nadal répond : “C’est très sérieux. Je ne sais pas (si la blessure représente un risque pour sa carrière). C’est au médecin de répondre. Il doit prendre beaucoup de précautions lorsqu’il joue”.

    Le jeu de Nadal repose sur sa puissance athlétique et la rapidité de ses déplacements. Selon son entraîneur, le triple vainqueur de Roland-Garros a travaillé afin d’abréger la durée de ses matches pour composer avec sa blessure.

    “Nous sommes contents que la saison soit finie, avec la blessure est tout”, confie Toni Nadal.

    “Son jeu s’est amélioré et ses matches sont devenus moins intenses.

    “Roger Federer est un joueur complet. Rafael a un style différent. La clé a été de réduire la durée de ses matches et nous y sommes parvenus.”

    Nadal, qui est âgé de 21 ans, a remporté six grands tournois en 2007, dont Roland-Garros pour la troisième fois.”
    Estratto da Le Monde di oggi

  27. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Tornato ora dall’ospedale dove mi hanno portato d’urgenza due notti fa con ambulanza (sembra clamorosa colicistite, un male che non vi dico, mi dicono il dolore più forte che si possa sentire parto escluso…operazione in vista per mercoledì prox se non ho ricadute nel frattempo…) vi rileggo e ringrazio mcintosh dell’art in francese di Le Monde, però segnalo che già qualche giorno fa nell’intervista a Nadal di El Pais già tradotta per voi sul blog era uscito tutto. Domani uscirà, presumo, anche sui giornali italiani: chi disse niente è più inedito della carta stampata?
    A chi paragona la resistenza fisica di Sampras e Federer ricordo che per Sampras si è parlato più vlta di “anemia mediterranea”, tant’è che vomitò l’anima con Corretja in un famoso incontro dell’US Open (quando però, subito dopo aver vomitato fece un ace con la seconda palla…)e in tante altre occasioni è crollao per la stanchezza, a prescindere dal fatto che, come diceva Jim Courier, Pete avesse sempre la lingua penzoloni…e poi ti fulminava con un ace.
    Quanto a Daniela,mentre ricordo benissimo il campo allagato per Becker _ anche perchè del tutto casualmente scoprii io Tatiana Naumko che lo faceva allagare ad allenamente del giovedì sera finiti…ero lì a vedere Adriana Serra Zanett che giocava un torneo femminile sotto lo stesso tetto, ma su diversa superficie dell’ Olimpyc Stadion _ mi pare di ricordare che l’arma principale di Sampras, il servizio, fosse spuntata dalla lentezza del campo…però con calma andrò a riguardare le mie cronache di allora da Mosca per vedere se lei ha miglior memoria della mia (ed è probabile…). Con calma però…ho appena 320 mail da leggere…e qualcuna immagino da rispondere!

  28. Avec Double Cordage scrive:

    auguri Ubaldo e buona guarigione!

    @Francesco da Lugano
    tranquillo scrivi pure l’email all ITF che cosi ci facciamo due risate, o meglio le risate sele faranno loro, ad ogni modo il posto come segretario generale telo assicuro, faremo tutto al meglio, ci ispireremo a galgani ;) e speriamo che ruggiero vinca lo slam, va che non scherzo su questo

  29. daniela scrive:

    Grazie Ubaldo, mi ricordo benissimo della sua testimonianza diretta su Matchball di quando i russi allagarono il campo per la semifinale con la Germania e che Lei raccontò di essere rimasto solo in sala stampa e di aver assistito praticamente al misfatto, ma anche che il campo della finale fosse super controllato nell’innaffiarlo, lasciandolo poi troppo secco. Non ricordo però chi lo scrisse.Certa, comunque, che la terra fosse lentissima pur senza essere una palude.
    Come allora si parlò di una specie di ” punizione” per la bravata in semifinale, della Russia testa di serie, finita l’anno successivo a giocare in pieno inverno a Roma, sotto zero.

  30. Francesco da Lugano scrive:

    Caro Avec, abbiamo voluto la bicicletta? Adesso si pedala!:)

    Ecco la mail spedita ai super-esperti dell’Itf:

    “good afternoon

    i’m Francesco, from Lugano, Switzerland. I wanna propose you (to the Itf management) a new Davis Cup format, to help this competition to be more interesting for fans and media as well. To increase its popularity. The idea is from a friend of mine, Avec Double Cordage, a guy met in an Italian blog, at http://www.blogquotidiani.net/tennis/.

    His idea is quite simple: a main draw 32 teams (rather than the current 16). And a Final four session, lasting an entire week, to be played in a host country.

    For further information, you can have an overview at http://BLOG.myspace.com/avecdoublecordage, and so esaly contact the promoter of the idea.

    Best regards

    Francesco from Lugano”

    Ora manca soltanto ET, lì sarà interessante…

    Un augurio ad Ubaldo di prontissima guarigione anche da parte mia. facci sapere come va il tutto. Io che sono religioso convinto posso solo pregare per te.

  31. Francesco da Lugano scrive:

    …l’ho ovviamente corretta, prima di mandarla, c’è infatti un “esaly” che grida vendetta. Ancor di più per uno che vive di traduzioni come me…

  32. michael scrive:

    Caro Ubaldo,
    non farci caso, ma Daniela la smena sempre con i russi e vede addirittura un complotto perchè giocarono poi in Italia all’aperto. Sai, la mente obnubilata non fa riflettere sul fatto che il sottozero a Roma a febbraio alle due del pomeriggio fu un fatto che definire eccezionale è un eufemismo; ma evidentemente l’ITF sapeva che l’Italia avrebbe scelto di giocare a Roma all’aperto e che quell’anno ci sarebbe stato un freddo eccezionale. Si sa che le previsioni del tempo l?ITF le azzecca con mesi di anticipo

  33. Avec Double Cordage scrive:

    Lettera aperta al segretario generale della “Federazione Internazionale Pallinacordicciola” dott. ing. cav. Francesco da Lugano

    Gentillissimo dott. ing. cav. Francesco da Lugano,

    considerata la sua spiccata dimestichezza con l’idioma anglosassone il comitato di direzione generale oltre al ruolo di segretario generale le offre altresi l’incarico di portavoce ufficiale della FIP, sperando che le voglia accettare e proseguire nell’installazione di un blob dal quale in seguito propagandare la verità assoluta. Complimentandoci per il suo operato la salutiamo cordevolmente.

    il comitato di direzione generale

    apparte questa lettera che volevo inoltrarti, caro Francesco ;) volevo chiederti cosa ne pensi della proposta che avevo fatto riguardo la disciplina in fase terminale, ovvero il doppio?

    se non l’hai gia letta la trovi nel topic:
    Sampras b.Federer: fu vera gloria?
    Io mi sono un po’ annoiato
    24 Novembre 2007 Articolo di Rino Tommasi

    http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1154

    al mio commento, non al mio primo intervento ma mi sembra al secondo o terzo intervento che avevo fatto precisamente

    Avec Double Cordage (scrive: 26 Novembre 2007 alle 13:34)

    magari quello potrebbe essere più interessante della coppa davis per de villiers, sempre scherzosamente parlando… ma forse interessa a te

    BTW attento con le virgole e punti dopo i link, se non lasci uno spazio poi non funzionano e sono dead link ;)

    se vuoi contattarmi, ovviamente Ubaldo e i moderatori hanno la mia e-mail, gli concedo il permesso di dartela, altrimneti fatti un profilo su myspace cosi per farci dare picche ci inventiamo un altro paio di cose astruse, strampalate ed utopiche

  34. daniela scrive:

    La smeno sempre con i russi, Michael, perchè avevo dato un’informazione corretta che Safin era stato ammonito per scarso impegno all’Australian open? E’ colpa mia se non vi ricordate quel che scrissero i giornalisti e disse Panatta in televisione sul fatto di giocare all’aperto?
    Perchè non dovrebbe farci caso Ubaldo? avevo ricordato io che lui stesso aveva segnalato la palude della semifinale, ma probabilmente non ricorda questa notazione sul campo della finale.
    I russi, prima ancora dell’incontro di febbraio 96, protestarono per la scelta di Roma all’aperto, e la ITF scrisse alla nostra federazione invitandola a riconsiderare la scelta. Noi restammo sulle nostre posizioni e vincemmo l’incontro. Bravi.

  35. michael scrive:

    è il dietrologismo, Daniela, che fa semplicemente ridere, non altro. La scelta di giocare a Roma ed all’aperto era perfettamente normale, visto che a Roma a febbraio si può giocare tranquillamente open, almeno nel 90% degli anni. Quell’anno andò diversamente, ci fu un gelo rarissimo e certo non si poteva riorganizzare tutto rapidamente per fare un favore alla tua Russia. Facendo quel riferimento ad una presunta vendetta, non considerando questi elementi, hai semplicemente scritto una castroneria. Succede, poco male

  36. Francesco da Lugano scrive:

    Lettera aperta al presidente della “Federazione Internazionale Pallinacordicciola”, Avec Double Cordage.

    “Esimio Presidente, dopo attente analisi sulla sua proposta rivoluzionaria sul doppio, il Vs segretario ha deciso di porre il proprio sigillo in ceralacca, al fine di spedirne copia alla consociata associazione Itf, per promuovere una riforma del doppio tennistico”.

    SCHERZI A PARTE, la tua idea, Avec, la trovo originale e molto affascinante. Il Doppio durerebbe di meno, e magari potrebbe attirare di nuovo i grandi campioni. A quel punto, poveri gemelli Bryan….

  37. daniela scrive:

    Michael, ho semplicemente ripetuto quello che tutta la stampa riportò, e le parole di Panatta allora. Se erano castronerie, meno male che ci sei tu ad illuminarci

  38. roberto scrive:

    Cara Daniela, io sono stato uno degli eroici e infreddoliti spettatori del week-end di Davis Italia-Russia del 1996. Credo in buona fede che si vinse perché la nostra squadra sfoderò una grandissima prestazione, e ritengo che le condizioni ambientali non abbiano minimamente alterato la regolarità della vicenda. D’altronde, a Roma, dove abito, è perfettamente normale giocare all’aperto anche d’inverno, tanto è vero che i campi coperti sono pochissimi. E vero che la temperatura in quei giorni fu un po’ più bassa della media stagionale, ma questo non condizionò il risultato, considerate le caratteristiche dei nostri avversari. Giocare sulla terra, all’aperto, con una temperatura molto bassa, comporta un campo particolarmente lento. Ora, se è vero che la nostra squadra, con Gaudenzi e Furlan in singolare, era una squadra da terra rossa, lo stesso si può dire per i nostri avversari: il primo singolarista russo era Evgeny Kafelnikov, uno che sulla terra rossa ha vinto il Roland Garros, e quindi non certo uno a disagio su una superficie lenta, mentre il secondo singolarista era un certo Andrey Chesnokov, come ricorderai un feroce regolarista, che se avesse potuto scegliere la superficie avrebbe optato per la sabbia.
    Alla prova dei fatti, Kafelnikov, il più forte giocatore in lizza, vinse i suoi due singolari, mentre Chesnokov perse sia da Gaudenzi, in cinque durissimi set, nel match di apertura, sia da Furlan, sul due pari.
    L’incontro fu quindi deciso dal doppio, e dalla strepitosa prestazione di Gaudenzi, e soprattutto di Nargiso, che giocarono una grandissima partita e superarono in 5 set la coppia russa formata da Kafelnikov e Olhovsky, un forte specialista.
    In conclusione, l’Italia vinse per la maggiore compattezza di squadra, e non certo per le condizioni di gioco, che non sfavorivano né noi, né i russi.

  39. michael scrive:

    mi pare che Roberto abbia detto chiaramente tutto. Peraltro escluderei categoricamente che Panatta abbia parlato di “punizione”(parole tue testuali) nei confronti della Russia per la questione della semifinale; abbastanza bizzarro che l’Italia si presti, poi, a fare una cosa del genere e non per un torto subito direttamente, ma per un torto a danno di altri.
    Immagino, comunque, che visto che la sede ed il terreno si scelgono con anticipo si sapesse già che in quei giorni a Roma avrebbe fatto più freddo del solito e che quindi tutto fosse preparato nei minimi dettagli.

  40. daniela scrive:

    Le mie parole continuano ad essere equivocate. Sono la prima ad applaudire alla splendida impresa italiana, e mai ho sostenuto che la nostra squadra abbia vinto per le condizioni ambientali.
    Panatta, intervistato per la rubrica di atp tour, disse che sapeva benissimo che nessuna altra squadra, tipo Francia o Germania, avrebbe deciso di giocare all’aperto, che si scusavano, ma così doveva essere, e dato che i suoi avevano perso presto in Australia, avevano potuto allenarsi bene a Roma. E fin qui, tutto ok.
    Furono i giornali, allora leggevo la gazzetta, la Repubblica, non avevo internet, riportarono la notizia che la ITf avesse ripetutamente chiesto al’Italia di riconsiderare la scelta della sede all’aperto, e mesi dopo quel match, scrissero che insieme alla multa per quello che avevano combinato nella semifinale con la Germania, ai russi, pur testa di serie per il 1996, fu assegnato dal sorteggio, come una sorta di punizione, l’Italia.
    Ora, credo sia inutile continuare questa polemica, perchè io chiaramente non ho conservato gli articoli di allora, e non so dirvi chi si fosse preso la responsabilità di scrivere che in qualche modo fosse stato pilotato il sorteggio. Forse allora si fece una dietrologia stupida, che ho riportato, e non ci fu nessun complotto.
    Mi premeva solo ribadire che io non mi sono inventata niente, riportavo il pensiero di altri, e ringrazio veramente di cuore Roberto per i toni civili, educati e rispettosi nei miei confronti con cui ha riassunto la vicenda.

  41. michael scrive:

    senza offesa, ma continui a tirare dentro episodi alla rinfusa, si tratterà anche di un equivoco ma la ricostruzione non sta in piedi.
    1) Panatta, a forza di parlarne mi sono ricordato, disse che dovendo affrontare una squadra più forte doveva dare una sorta di disagio, che era il fatto di giocare all’aperto. Chiaro che questa scelta la fece dopo il sorteggio, non certo prima, visto che non sapeva chi gli capitasse.
    2) La scelta di Roma all’aperto è ben precedente agli Australian Open dove comunque, per la cronaca, Furlan fece ottavi quindi non uscì tanto presto.
    3) La ITF chiede all’Italia di riconsiderare la sede e ci può anche stare, ma questo può avvenire solo dopo il sorteggio e solo dopo che l’Italia comunica di voler giocare a Roma open, non certo prima. E che attinenza può mai avere questo con la presunta punizione?
    Per me possiamo anche chiuderla qui, ma la storia non sta in piedi

  42. daniela scrive:

    Io la chiudo qui perchè vedo proprio una prevenzione nei miei confronti, per cui mi asterrò anche dall’intervenire in questo blog per il futuro.

  43. roberto scrive:

    Cari Daniela e Michael, non è il caso di farne una questione personale.
    E’ possibile che abbiate ragione entrambi, nel senso che sebbene l’incontro non sia stato in alcun modo influenzato da elementi diversi dal normale fattore campo, è perfettamente possibile che ci sia stata una certa dietrologia mediatica (magari da parte di testate straniere riprese dai nostri giornali) anche perché la stampa internazionale non è mai stata tenera con il pubblico del Foro Italico (e non ha tutti i torti, a dire il vero…).
    Comunque, grazie ai vostri ricordi, non necessariamente coincidenti, ma neppure troppo confliggenti, abbiamo potuto rievocare una bella pagina della nostra squadra di Davis: altri utenti ci hanno letto, magari con interesse, e quindi oltre ad esserci divertiti noi, abbiamo anche reso un servizio ad altri appassionati come noi.
    Pertanto vi invito entrambi a continuare ad apparire su questo blog con i vostri contributi, a mio avviso interessanti e meritevoli.

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