Justine Henin a caccia grossa.
“Schiavone? La preda preferita”.
Il bilancio con l’azzurra è 6-0.
Il coach: perdere le farebbe bene.

 
17 Gennaio 2008 Articolo di Yves Simon
Author mug

La numero 1 al mondo prepara la sfida con la Leonessa. Sarà il primo vero impegno in questo Australian Open. “Giocherò all’attacco, così le darà fastidio. Per rendere al meglio ho bisogno di pressione e Francesca è l’avversaria giusta”. Ma a Melbourne le luci dei riflettori sono tutte su Williams e Sharapova: “Non mi importa, dormo lo stesso”. Intanto il suo coach Carlos Rodriguez si augura una sconfitta: “Le insegnerebbe tante cose, è troppo discontinua. Gioca per non perdere, anzichè per vincere. Francesca ha i numeri per batterla”.

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Traduzione a cura di Monique

MELBOURNE. Dopo un buono inizio contro Poutchkova (6-1), Henin è ricaduta nei suoi difetti (da 5-2 a 7-5). Il vero test, ora è la Schiavone “Ho bisogno di pressione”. Cominciamo a conoscerla: quando tutto va bene, è il momento in cui arrivano i problemi per Justine. E’ così per il suo statuto di super numero 1 che dovrebbe confortarla piuttosto che disturbarla. E’ stato così al secondo turno quando si è complicata la vita di fronte alla molto alta Poutchkova. Ha concluso 6-1, 7-5 alla sua quarta palla match, quando aveva avuto l’occasione di chiudere 6-1, 6-2. Justine ha bisogno di pressione per sentirsi bene. Ne avrà indubbiamente domani contro la Schiavone.
Justine Henin non gradisce certamente questi primi turni nei quali ha difficoltà a trovare l’adrenalina di cui ha bisogno il suo motore. Eppure, dall’inizio del primo set contro Olga Poutchkova (97° mondiale), si è applicata per spingersi in avanti ed armare il suo nuovo servizio. Attaccava tutto ciò che si muoveva. E la povera russa, il cui rovescio sferzante ricordava a tutti che era stata top-35, è stata completamente sommerso. Primo set in 22 minuti! L’esibizione è durata fino a 5-2 ed una prima palla match per Justine. A quel punto, incredibilmente, la macchina Henin si è fermata. Anziché mandare la sua avversaria a fare shopping a Melbourne Central, Justine gli ha offerto un soffio di speranza (da 5-2 a 5-5), fortunatamente senza conseguenze: 6-1, 7-5 in 1h23. “Ho fatto un buon lavoro prima di perdere di intensità”, ha commentato con onestà Justine.
“Sul 5-5, ho dovuto spingere un po’ di più sull’acceleratore. Ci sono riuscita e questo è l’importante, anche se avrei potuto concludere prima. Non posso trasformarmi, ho bisogno di pressione per funzionare bene”.
Peccato, poiché in occasione del primo set, si è vista la Justine che ci piace. Che attacca fin dalla prima palla breve. “Le ragazze non gradiscono quando vengono attaccate. Non piace a nessuno… Ho avuto enormi miglioramenti in questo settore nel 2007. Ed anche quando mi faccio passare al rete, almeno sono in attacco. Tutto quello che posso dire, è “bien joué” al mio avversario. Ma per giocare in attacco, occorre mantenere l’intensità, cosa che non ho saputo fare fino in fondo nel secondo set”.
Domani (la prossima notte in Italia), la partita contro l’italiana Francesca Schiavone (24a mondiale, ex-n11) è un vero test che attende Justine. La Henin conduce 6-0 nei confronti diretti, ma ogni volta, gli incontri sono serrati contro la milanese che è il Gattuso del tennis femminile. È anche un po’ la vittima preferita di Justine… ‘’sì, se volete (risata). È in ogni caso un buon incontro per me. Mi spingerà ad alzare il livello di gioco. Mi ricordo la nostra finale a Sydney, due anni fa, era stata molto combattuta (nota: vittoria di Justine 4-6, 7-5, 7-5 che era stata in svantaggio 1-4 nel 2° set e 3-5 nel 3°)”.
Ecco allora una nuova bella storia che si preannuncia. Di che fare nuovamente parlare di una Justine che passa un po’ inosservata a Melbourne. Tutto il marketing del torneo è stato così basato su Serena Williams e Maria Sharapova, invece che sulla super n°1 mondiale… “Non ho problemi per questo” commenta Justine. “non ho bisogno di riconoscimenti. Questo non mi impedisce di dormire. Continuo per la mia strada nella semplicità. È così che vedo la mia carriera, contrariamente ad alcune altre giocatrici. Sono qui per giocare a tennis. Tutto quello che ci gira intorno non mi interessa. No, quello che conta di più ai miei occhi, è di sapere che i miei parenti osservano i miei incontri. Ho bisogno del loro sostegno. E qui, con la differenza di orario, sento che è difficile…”

Incontri come quello di ieri, Carlos Rodriguez ne ha vissuti a bizzeffe. “Quando ho visto che tentava una smorzata a rete sul 5-2 e che il servizio era sceso di 20 km/h, ho detto a Marc (NDR: Grosjean, il fisioterapista), ci risiamo”. Carlos non si arrende, Justine ha difficoltà ad accettare il suo nuovo statuto di dominatrice del circuito. “E’ tanto più duro da accettare in quanto è la realtà! Tutti continuano a congratularsi con Justine. Lei è in imbarazzo per questo, rimane una persona molto modesta. Troppo, a questi livelli.” Bisogna preoccuparsi per il prossimo incontro contro Schiavone? “Per il momento, temo tutti gli incontri! Ha troppi salti di concentrazione. Si distrae e manca di rigore. E se lasci giocare il tuo avversario come ha fatto, in parte, contro Ploutchkova, ti schianta. Perciò può perdere contro la Schiavone. È una giocatrice che gioca sempre meglio e che ha sempre creato problemi a Justine. Le piace lasciarle fare il gioco ed è eccellente in difesa. Se Justine non si attiene ad un piano tattico con dei lift ed un buon equilibrio tra attacco e difesa, allora, può fare male. So che ad ogni modo, un giorno o l’altro, perderà. Non esiste una giocatrice invincibile. Spero ovviamente che sia il più tardi possibile, ma succederà. E poi, una sconfitta le farebbe bene! Potrà constatare, allora, che nulla è cambiato, che è sempre la n°1 mondiale e che la vita continua. Per il momento, pensa più a non perdere che a vincere.”
Certo che è dura sentire un allenatore parlare così di sconfitta. “Si impara tanto da una sconfitta quanto da una vittoria. Da quando è stata battuta dalla Bartoli a Wimbledon, Justine non ha più perso un solo incontro!”

YVES SIMON

capo redazione sportiva SudPresse Sport

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”J’ai besoin de pression”

On commence à la connaître: quand tout va bien, c’est là que les problèmes arrivent pour Justine. Il en est ainsi pour son statut de super no1 qui devrait la soulager plutôt que de la déranger. Il en fut ainsi, hier, lorsqu’elle se compliqua la vie face à la grande Poutchkova. Elle conclut 6-1, 7-5 à sa quatrième balle de match, alors qu’elle avait eu l’occasion de plier ce deuxième tour 6-1, 6-2. Justine a besoin de pression pour bien se sentir.Elle en aura assurément contre Schiavone demain.

Justine Henin n’aime décidément pas ces premiers tours où elle a dû mal à trouver l’adrénaline dont son moteur a besoin.
Pourtant, dès l’entame du premier set contre Olga Poutchkova (97e mondiale), elle s’est appliquée pour aller de l’avant et armer son nouveau service. Elle attaquait même tout ce qui bougeait. Et la pauvre russe, dont le revers cinglant rappelait à tout le monde qu’elle avait été top-35, fut complètement submergée. Premier set en 22 minutes! La démonstration dura jusqu’à 5-2 et une première balle de match pour Justine. Là, incroyablement, la machine Henin s’enraya. Au lieu de renvoyer son adversaire faire du shopping à Melbourne Central, Justine lui offrit une bulle d’espoir (de 5-2 à 5-5), heureusement sans conséquence: 6-1, 7-5 en 1h23.
”J’ai fait du bon boulot avant de perdre mon intensité”,commentait honnêtement Justine.
”A 5-5, il a fallu que je repousse un peu plus sur le champignon. J’y suis parvenue et c’est le principal, même si j’aurais pu conclure plutôt. On ne me changera plus, j’ai besoin de pression pour bien fonctionner”

Dommage, car lors du premier set, on a vu la Justine qu’on aime. Qui charge dès la première balle courte. ”Les filles n’aiment pas quand on les attaque. Personne n’aime ça… J’ai énormément évolué là-dessus en 2007. Et même lorsque je me fais passer au filet, au moins je suis devant. Tout ce que je peux dire, c’est [TEXTE]bien joué[/TEXTE] à mon adversaire. Mais pour jouer de l’avant, il faut garder l’intensité, ce que je n’ai pas su faire jusqu’au bout dans le deuxième set.”

Demain, contre l’Italienne Francesca Schiavone (24e mondiale, ex-no11), c’est un vrai test qui attend Justine. Henin mène 6-0 dans les confrontations directes, mais chaque fois, les matches sont serrés face à la Milanaise qui est la Gattuso du tennis féminin. C’est aussi un peu la victime préférée de Justine… ”Oui, si vous voulez [TEXTE](rires)[/TEXTE]. C’est en tous cas un bon match pour moi. Ça va me pousser à élever mon niveau de jeu. Je me souviens de notre finale à Sydney, il y a deux ans, ça avait été très serré (NDLR: victoire de Justine 4-6, 7-5, 7-5 qui avait été menée 1-4 dans le 2e set et 3-5 dans le 3e).
Voilà une nouvelle belle histoire qui s’annonce. De quoi faire à nouveau parler d’une Justine qui passe quelque peu inaperçue à Melbourne. Tout le marketing du tournoi a ainsi été basé sur Serena Williams et Maria Sharapova, par sur la super no1 mondiale…
”Je n’ai pas de problème avec ça” commente Justine. ”Je n’ai pas besoin de reconnaissance. Ça ne m’empêche pas de dormir. Je continue mon petit bout de chemin dans la simplicité. C’est comme ça que j’envisage ma carrière, contrairement à certaines autres joueuses. Je suis là pour jouer au tennis. Tout ce qui tourne autour ne m’intéresse pas. Non, ce qui compte plus à mes yeux, c’est de savoir que mes proches regardent mes matches. J’ai besoin de leur soutien. Et là, avec le décalage horaire, je sens que c’est difficile…”
À melbourne, yves simon

Même si Carlos Rodriguez ne lui souhaite pas, il sait que ça arrivera

”Une défaite lui ferait du bien”
Des matches comme hier, Carlos Rodriguez en a vécu des centaines. ”Lorsque j’ai vu qu’elle tentait une amortie folle à 5-2 et que son service avait chuté de 20 km/h, j’ai dit à Marc (NDLR: Grosjean, le kiné), on est reparti pour en tour”
Carlos n’en démord toujours pas, Justine a du mal à accepter son nouveau statut de dominatrice du circuit. ”C’est d’autant plus dur à accepter que c’est la réalité! Tout le monde n’arrête pas de féliciter Justine. Elle est mal à l’aise avec ça, elle demeure une personne très modeste. Trop à ce niveau-ci.”
Faut-il craindre pour le prochain match contre Schiavone? ”Pour le moment, je crains tous les matches! Elle a trop d’états d’âme. Elle se disperse et manque de rigueur. Et si tu laisses jouer ton adversaire comme elle l’a fait, en partie, contre Ploutchkova, elle t’explose. Elle peut donc perdre contre Schiavone. C’est une joueuse qui joue de mieux en mieux et qui a toujours posé des problèmes à Justine. Elle aime lui laisser faire le jeu et c’est une excellente contreuse. Si Justine ne se tient pas à un plan tactique avec du lift et un bon équilibre entre attaque et défense, alors, ça peut faire mal. Je sais que tout de façon, un jour ou l’autre, elle va perdre. Une joueuse invincible, ça n’existe pas. J’espère évidemment que ce sera le plus loin possible, mais ça arrivera. Et puis, une défaite, ça lui ferait du bien! Elle constatera, alors, que rien n’a changé, qu’elle est toujours n.1 mondiale et que la vie continue. Pour le moment, elle pense plus à ne pas perdre qu’à gagner.”
C’est dur tout de même d’entendre un coach parler ainsi de défaite.
”On apprend autant d’une défaite que d’une victoire. Depuis qu’elle a été battue par Bartoli à Wimbledon, Justine n’a plus perdu un seul match!”
Y.S.

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6 Commenti a “Justine Henin a caccia grossa.
“Schiavone? La preda preferita”.
Il bilancio con l’azzurra è 6-0.
Il coach: perdere le farebbe bene.”

  1. Stefano scrive:

    Interessanti e giuste le dichiarazioni di Rodriguez.
    Sugli spalti è un po’ un satanasso e spesso sopra le righe, ma il suo lavoro evidentemente lo sa fare bene.

  2. Stefano Grazia scrive:

    Si,interessanti ma anche completamente diverse da quello che il titolo poteva far pensare…Dal titolo sembra che Rodrigues si auguri la sconfitta della Henin contro la Schiavone o comunque in un torneo dello Slam quando invece e’ ovvio che si augura una sconfitta nel torneo di Vattelapesca (uno dei 3-4 che seguiranno lo Slam, giusto per allentare la pressione del dover mantenere integra la striscia…)…onestamente eviterei certi titoli alla ‘calcio’ o alla ‘politica’ che poi vengono smentiti da quanto viene riferito nell’articolo anche se ammetto di essermi precipitato a leggere per vederci chiaro…ma in quanti invece leggono solo il titolo e pensano magari che Rodrigues sia o un falsone o uno che ha appena litigato con la sua giocatrice…Voglio dire: se la Henin legge un titolo cosi’ o si fa una risata (spero) oppure gli va a dire di stare piu’ attento a quello che dice…

  3. dyana scrive:

    Quoto Stefano Grazia, che riesce a sintetizzare prima e meglio di me tutto quello che volevo dire. Rodriguez ovviamente pensa che a Justine serva una pillola amara, da prendere preferibilmente prima o dopo i tornei di GS. Sta pure bene.

  4. chloe de lissier scrive:

    concordo con stefano grazia. il titolo è completamente fuorviante. fa apparire la henin una smargiassa con quella frase “schiavone? la preda preferita”, mentre nel pezzo si legge tutt’altro. e poi da l’idea che il coach sia almeno fuori di testa.

  5. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Faccio autocritica: per evitare che i titoli girassero li ho fatti io ma le vostre osservazioni sono giuste…anche se i titoli “devono” acchiappare i lettori soprattutto quando, come accade in questo blog, ci sono anche quattro cinque articoli in un giorno…Se uno si limita a leggere i titoli a me personalmente dispiace…ciò detto, starò più attento…ma rispetto ai gironali di calcio, e questo è un blog, i miei titoli sono acqua e sapone…piuttosto ora scappo ad intervistare Francesca che ha fatto una gran partita, la migliore possibile secondo me, salvo il game che ha servito sul 5 pari quando non ha quasi mai messo la prima

  6. Stefano Grazia scrive:

    Chi fa autocritica aumenta sempre piu’ nella mia stima.Period.

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