Davydenko, l’anonimo da applausi
La maschera triste cela un vincente.
Meglio Kolya o Nalbandian?

 
19 Ottobre 2009 Articolo di Andrea Nizzero
Author mug

Elogio di un campione sottovalutato. Il suo aspetto quasi dimesso nasconde un gioco spettacolare e uno dei tennisti più vincenti in attività. Come Nalbandian, si merita un posto tra i più forti a non aver vinto uno Slam.

Nikolay Davydenko ha salvato Shanghai.
In questa iperbole tanto apparentemente assurda quanto invece vicina alla realtà, è riassunta la settimana tennistica appena trascorsa.
Già azzoppato da un campo di partecipazione privato in partenza di Federer e Murray, con i nove (9!) ritiri che ne hanno martoriato lo svolgimento, l’evento cinese sarebbe stato ricordato solo come la definitiva dimostrazione che sì, la stagione è davvero troppo lunga. Sarebbe.
Invece, colui che corre per il titolo di tennista più sottovalutato di tutti i tempi, ha dato un senso al Masters 1000 più disgraziato che si ricordi.
Con il suo tennis fatto di anticipo e di timing, di controbalzi e di gioco di gambe, ha fatto spellare le mani ai normalmente tiepidissimi tifosi asiatici, e ai molti che lo bollano come impiegato della racchetta ha fatto realizzare che, forse, le sue partite vale la pena guardarle.
In semifinale ha mostrato la porta al favorito d’obbligo del torneo, nonchè campione in carica (anche se nella versione Masters Cup) Novak Djokovic, fiaccandolo per oltre tre ore prima di dargli una sonora lezione di tennis nel tie-break del terzo set. E con un altro tie-break da antologia ha di fatto cancellato le speranze di vittoria di un Nadal ancora a medio regime, ma sempre temibile e sicuramente guarito, secondo quanto ha detto lui stesso: “Oggi è stata la prima volta, dal mio rientro, che ho potuto competere al 100% con uno dei top player”.
Tirando le somme, Davydenko ha smarrito appena 4 punti in due tie-break decisivi con il secondo ed il terzo giocatore al mondo. Il miglior tennis nei momenti importanti. Non era la caratteristica dei campioni?

La storia di Kolya, ucraino diventato russo per provare a diventare tennista professionista, è una delle tante vicende sportive che meriterebbero di essere raccontate. Magari in un libro, che racchiuda i 10 anni che separano le fresche lacrime di commozione della bella ed ingioiellata Irina, e quei pasti saltati perchè i soldi guadagnati nell’ultimo future bastavano solo per il viaggio in treno fino a quello successivo.
La parentesi più brutta, e forse quella che l’ha segnato di più, risale però al 2007, quando un insignificante match di mezza estate si trasforma in un incubo infinito, un tunnel lungo oltre un anno. Le accuse di combine gli zavorrano la mente e i piedi. Nel torneo di San Pietroburgo, ad ottobre, mentre sta pagando il periodo più difficile della sua carriera con un disastroso match contro Cilic - allora nemmeno nei primi 100 -, riceve un’ammonizione per “scarso impegno”. L’assurdità e l’ingiustizia dell’episodio lo sconvolgono tanto da spingerlo alle lacrime. Durante la pausa invernale, i suoi pensieri vagano in luoghi talmente tristi da fargli considerare la possibilità del ritiro.
Lentamente, con il riprendere del tennis giocato e il progressivo sgonfiarsi di un’accusa mai supportata da prove degne di tal nome, ad Iron Man (soprannome che si è procurato con il suo noto stakanovismo) torna la voglia di giocare. E con una straordinaria quanto inattesa vittoria a Key Biscayne, sempre su Nadal, si sbarazza in un sol colpo della fama di eterno piazzato e di un gigantesco sassolino dalla scarpa.
L’11 settembre dello stesso anno arriva l’ormai scontata assoluzione, che ovviamente non riceve nemmeno un centesimo dell’attenzione mediatica suscitata invece dodici mesi prima dall’apertura dell’indagine. Ma non importa.
Il 2009 di Davydenko è condizionato da un infortunio al piede sinistro. Uno di quei problemi all’apparenza banali, ma che alla fine finiscono per condizionare mesi di attività. Non può nemmeno provare a difendere il titolo a Miami e torna a giocare, discretamente, solo sulla terra europea. Non gli basta per evitare l’uscita dalla Top10, dove stazionava dal 2005. Dopo i quarti al Roland Garros e un terzo turno a Wimbledon, vince 10 match di fila e sbanca Amburgo e Umago. Il cemento americano gli porta risultati solo discreti, ma è il tour asiatico a farlo tornare definitivamente nell’elite del tennis mondiale, con le vittorie a Kuala Lumpur (b. Verdasco) e appunto Shanghai, la terza in un Masters 1000 dopo Bercy 2006 e Miami 2008.

Tessere le lodi di un giocatore fresco di successo è pratica fin troppo comune. D’altro canto, Davydenko ha fatto di tutto per meritarsi qualche elogio.
Normotipo se ce n’è uno, capelli radi e aspetto quasi dimesso, è la rappresentazione perfetta della prevalenza della sostanza sulla forma. Ma è anche la dimostrazione che la sostanza può essere spettacolare ed entusiasmante. Poco importa che la sua volèe di rovescio ricordi vagamente un colpo d’accetta. Il suo repertorio comprende i piedi più rapidi del circuito, due fondamentali straordinari e una capacità pressochè unica di generare angoli e velocità.
Non è per nulla sacrilego azzardare un paragone tra Kolya e Andre Agassi, perlomeno nella tipologia di gioco, nel talento dell’anticipo e perchè no, nella pura qualità di intrattenimento che entrambi sono in grado di regalare ai propri spettatori.

E’ paradossale anche il fatto che, pensando a Davydenko, molti associno il suo nome allo stereotipo del perdente. Capita invece che, andando a controllare la percentuale di finali vinte, sia proprio lui il giocatore in attività con il miglior record in assoluto, tra quelli con più di 10 finali all’attivo. 18 titoli su 23 finali, che producono un impressionante 78%. Ha superato in questa particolare classifica proprio Nadal che, con la sconfitta di domenica, vede il suo comunque straordinario rapporto scendere al 75% (36 titoli su 47 finali). Terzo è Roger Federer, con un eloquente 61 su 84.
Proprio quest’ultimo rischia di rappresentare l’unica vera macchia sulla carriera di Kolya, che nei confronti dello svizzero soffre di un palese complesso di inferiorità (il record tra i due recita un terrificante 0-12). In particolare, come dimenticare la semifinale di Parigi del 2007, dove il russo uscì sconfitto per 3 set a zero dopo aver dilapidato consistenti vantaggi in tutti e tre i parziali?

Con questa vittoria c’è invece un’altra categoria in cui, per quanto poco ambita, Davydenko si guadagna sicuramente una menzione: quella dei migliori giocatori a non aver vinto uno Slam. Un “titolo” spesso associato ad un altro contemporaneo di Nikolay: David Nalbandian.
In un confronto sulla carta tra i due, quasi coetanei, l’argentino prevale di un soffio nei confronti diretti (6-5), e ha la meglio come risultati Slam (finale Wimbledon 2002, semifinale negli altri tre). Il russo, che ha comunque all’attivo quattro semi equamente spartite tra Roland Garros e US Open, si prende però una sostanziosa rivincita in termini di titoli vinti (18 a 10) e continuità (4 anni consecutivi nei primi 5 a fine stagione).
Tirando le somme, le due carriere hanno valori molto simili, sebbene Nalbandian goda spesso di maggior rispetto tra gli appassionati, essendo da molti ritenuto uno dei giocatori più talentuosi della sua generazione.

Ad ogni modo, a guardarlo da vicino, Davydenko sorprende. Non è quello che sembra.
Volendo tentare paralleli cinematografici forse troppo avventurosi, guardando il suo ghigno viene in mente Kevin Spacey, straordinario attore capace di accelerazioni e metamorfosi tanto brusche quanto trascinanti. Indimenticabile, in questo senso, la sua interpretazione nel piccolo capolavoro di Brian Singer, “I soliti sospetti”.
E’ Nikolay Davydenko, il Keyser Söze del tennis?

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37 Commenti a “Davydenko, l’anonimo da applausi
La maschera triste cela un vincente.
Meglio Kolya o Nalbandian?”

  1. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Beh, Nalbandian ha vinto una Masters Cup, ha risultati migliori negli slam e ha dimostrato di poter essere superiore a Federer e a Nadal (fine 2007, ricordate?) anche quando erano in forma tutti i due. Davydenko è un giocatore di grande qualità e una velocità da flipper, ma Nalbandian è più forte.
    Credo che Nalbandian ad oggi abbia vinto di meno di quanto potesse. Davidenko ha vinto il giusto.

  2. fausto1985 scrive:

    grandissimo articolo davvero! sottoscrivo parola per parola, splendido il paragone finale con spacey!

  3. TCC'75 scrive:

    Applausi. Ma come si fa dico io a parlar male di uno così.
    Non è stato una meteora come Jiri Novak o Schuettler, capaci di ballare una sola estate tra i top players, ma questo ragazzo sono 5 anni che sta ai vertici. La gente si sbuccia le mani per applaudire Nadal e del tennista che dovrebbe essere il riferimento di ognuno di noi, non ne parla mai nessuno.
    Ah gia! Lo nominano solo quando c’è da sperare che il suo nome non compaia tra i partecipanti al Masters. Allora lo merita Djokovic il Master? Perde con Davydenko ogni 2 partite, si ritira sempre quando sta sotto e quando perde dice che è colpa degli infortuni. Lo merita Bolelli? Che non vince una partita importante da luglio ‘08?

    Adesso, cari esteti, alzate la mano: chi di voi 8 mesi fa avrebbe messo 1€ sul fatto che il russo-ucraino avrebbe vinto un M1000? Addirittura ci fu chi fece dell’ironia (anche dentro l’ATP) sul fatto che fosse naturale che a Davydenko non piacesse il nuovo sistema di fare le classifiche: “Se non gli fai mettere i risultati dei 25-30 tornei che gioca…”

    Giù il cappello davanti a Nikolay Davydenko!

  4. alessandro mastroluca scrive:

    Kevin Spacey è un tocco di classe! Ti rubo il paragone alla prima occasione utile (con riconoscimento di copyright e citazione of course).

    Bell’articolo, andrea, davvero. Il ragioniere del world-class tennis merita gli elogi, anche se è il miglior giocatore a non aver mai giocato una finale di Slam.

  5. mirco73 scrive:

    Bellissimo articolo. La qualità del tennis di Davydenko non dovrebbe essere nemmeno argomento di dibattito. Il suo è un tennis moderno fatto di anticipi ed angoli pazzeschi(agassi docet), con un gioco di controbalzo che ha insito nel suo DNA un rischio altissimo. Davydenko è un vero e proprio “ladro del tempo”; i suoi anticipi non lasciano scampo, sono incalzanti e tagliano le gambe all’avversario che finisce col trovarsi sempre in ritardo all’impatto con la palla. Dopo aver visto la partita con Nadal ti rendi conto che i suoi errori sono meno “errori” degli altri;palle uscite di un soffio in corridoio che altrimenti avrebbero certamente portato il punto. Il suo gioco è molto rischioso ma molto efficace quando è in forma. Sicuramente è un gioco monocorde e quando ha di fronte avversari capaci di lavorare la palla in maniere differenti non riesce ad imporre il suo forsennato ritmo .

    La definizione di operaio che timbra il cartellino proprio non gli si addice. Forse è più per l’aspetto fisico che è stato coniato questo soprannome un pò antipatico. Nel tempo in cui l’immagine conta più della sostanza il russo non sfonda. Il suo viso mostra sofferenza e non giovinezza, fatica e lavoro e non sfrontatezza e divertimento; le sue movenze sul campo da tennis sono goffe e dimesse, le sue volè sotto rete sono prive di elaganza e stile pur nella loro efficacia. Davydenko rappresenta l’esatto opposto del suo connazionale Safin. Alto, bello, fotogenico, aria da sfrontato, talentuoso,donnaiolo; uno a cui la natura ha dato tutto e che ha bisogno di poco lavoro per raggiungere risultati che Davydenko forse non raggiungerà mai nonostante l’impegno e il lavoro. La bellezza ed il fascino sono state sempre un valore , ma mai come in quest’epoca fatta di immagini di super uomini in cui Davydenko stona completamente come un pesce fuor d’acqua. Il russo non sarà mai Safin a prescindere dai suoi risultati ma rappresenta quella speranza (illusione?!?) che nonostante le storie personali , le varie avversità della vita, tutti hanno la possibilità di emergere se credono veramente in loro stessi.

  6. lorenzo2 scrive:

    Nalbandian tutta la vita.
    Davydenko ha bisogno di Federer o Nadal non al massimo per vincere.
    Nalbandian li può battere anche se giocano bene.

  7. Avec Double Cordage scrive:

    bel pezzo, anche se il duello Nalbandian - Davydenko a parita di forma con entrambi al loro top non esiste, Nalbandian al top è uno dei più forti di sempre, almeno best of three sets, come ha dimostrato più volte strapazzando sia Federer che Nadal, magari best of five non è proprio la su, ma comunque è più forte e più completo di Koly Keyser Söze, BTW veramente un tocco di classe la scelta cinematografica, anche se le rassomiglianze sono più che altro estetiche prevalentemente per via della pelata, a Shanghai però Davydenko era un vero Keyser Söze…

  8. stefano grazia scrive:

    OTTIMO, PUNTUALE E FORS’ANCO DOVUTO L’ARTICOLO DI ANDREA NIZZERO che chiude una serie di battibecchi sul sito con al centro la figura del Russo triste (a differenza di Safin, il Russo Felice. A dimostrazione poi che forse mai come in questo caso l’apparenza inganna…).Sul sito sono gia’ intervenuto diverse volte a cercare di difendere non solo Davidenko ma anche il suo gioco giudicato da diversi lettori e anche almeno da un redattore noioso al punto da rifiutarsi di guardare un suo match. Ma che cosa ha di noioso il gioco di avidenko? A vederlo randellare Nadal proprio niente, direi. E mi ricordo anche di un match perso 67 67 contro Sua Maesta’ in cui mi trovai a scrivere, fra l’entusiasmo (?0 dei lettori, Davidenko domina Federer 67 67, perche’ fu quella l’impressione, di un Roger dominato dall’aggressivita’ del russo…E allora io credo che ci stia benissimo NON tifare per questo o per quello, ma invece di ammantare il proprio tifo di giustificazioni tecniche, sarebbe piu’ corretto dire semplicemente che si tratti di motivi epidermici…Si tifa a volte senza una ragione, copsi’ come capita quando ci si innamora…a volte e’ il suono del nome, a volte una frase detta , a volte e’ perche’ semplicemente quel giorno li’ non c’era nessun altro/a a disposizione… Certo, uno potrebbe dire vuoi mettere la personalita’ di Agassi con quella di Davidenko…Si, ma a parte che Agassi fu odiato per quasi 10 anni dai perbenisti benpensanti cosa ne sappiamo noi davvero della personalita’ di questi giocatori? A volte quel che scambiamo per personalita’ e’ semplicemente, parafrasando Troisi, un calesse … Comunque, qui insisto: io non tifo per Davidenko, non me ne puo’ fregar di meno, ma ogni volta che l;ho visto giocare il suo gioco mi e’ sembrato molto piu’ spettacolare della maggior parte dei suoi piu’ rinomati colleghi…Io credo che la maggior parte di chi scrive qua sul Blog o sul sito parta dal presupposto sbagliato che io esemplifico dalla frase: E’ proprio un bel giocatore…e poi gioca il rovescio a una mano!
    MA CHE COSA VUOL DIRE? Se federer giocasse il rovescio a due mani sarebbe ancora piu’ forte, rimanendo inalterata la sua capacita’ di staccare la mano per il back in slice… Quelli che dicono che la volley e’ piu’ spettacolare o difficile del passante o del lob in corsa … Mah, e’ come dire che le bionde son piu’ belle delle more o che le mele son piu’ buone delle pere…
    Riguardo al paragone fra Nalbandian e Davidenko, puo’ darsi che il potenziale di Nalbandian sia (stato) suyperiore ma nel tennis conta chi vince alla fine, non come in quegli sports in cui i giudici alzano le palette…Secondo me comunque il miglior giocatore a non aver mai vinto uno Slam rimane Marcelino Rios (che tra l’altro era alto solo 170 cm …) e se uno va su youtube e clicca il suo nome puo’ ancora guardarsi una serie di giocate incredibili, incluso uno smash vincente da seduto (era scivolato)…Lui riusci’ anche a vincere qualche masters e a diventare numero uno (cosa che Nalbandian e Davidenko difficilmente potranno fare e non e’ che Rios fosse senza avversari: Sampras, Agassi…)

  9. correnelvento scrive:

    @NIZZERO____________Tanto di cappello per il tuo articolo.
    Con buona pace del trio Tommasi, Lombardi e Golarsa, dai quali ho sentito commenti vergognosi all’indirizzo del Russo:” OPERAIO DELLA RACCHETTA, ARTIGIANALE, SE E’ RIUSCITO LUI RIESCONO TUTTI” roba incredibile. Con 7 kg in più sarebbe stato imbattibile, Concordo in pieno (l’avevo già scritto pure io sul blog) il paragone con Agassi. Nalbandian, a mioavviso, ancora più forte. Non ho mai visto un giocatore giocare meglio di Nalba, le rare volte che gioca al100% (forse Leconte). Ancora complimenti per l’articolo.

  10. roberto scrive:

    condivido l’analisi fatta da marcelus edberg wallace su nalbandian e davydenko, in ogni caso due forti giocatori che non hanno mai vinto uno slam, per ora, non si sa mai (anche se per nalba la vedo molto poco probabile)

  11. mactiz scrive:

    Ho visto la finale di Shanghai: Davydenko ha giocato da n2 al mondo. Veramente apprezzabili geometrie, anticipo, volocità di palla e classe nei momenti importanti.Io lo preferisco a Nalbandian anche per la serietà e la costanza. Parlando di frivolezze non capisco Tommasi e Lombardi che continuano a criticarne l’aspetto. A parte la calvizie precoce Davydenko è molto meglio di tanti altri non certo apollinei anche se servirebbe un look meno dimesso. Ammetto però che un parere femminile sarebbe più probante.

  12. enio scrive:

    bellissimo articolo. E’ la sacrosanta verità, lui c’è sempre e il suo tennis mi ricorda quello di Agassi.

  13. Diego scrive:

    Non sono d’accordo, pressochè con nessuno: Nizzero stai scherzando? Paragonare Davydenko a Agassi è come paragonare Nadal a Moyà, anzi la differenza è ancora maggiore se si considera che Davydenko, uno dei giocatori tecnicamente più scarsi della storia a essere entrato nei top5, non ha mai neppure fatto una finale slam. Gran rovescio bimane, grande anticipo ma tocco da manovale (il suo back vale quello di Seppi e la sua volée quella di Ferrer), servizio da numero 54 e diritto ipercostruito. La dimostrazione della sua mediocrità tecnica (e qui il paragone con Andrè risulta ancora più assurdo) è il ridicolo rendimento sull’erba, pur rallentata in questi anni. Abnegazione, fatica, anticipo, ok: ma lo spettacolo è un’altra cosa. Ha ragione Tommasi: è il miglior esponente del tennis operaio, elegante termine per dire noioso. Che poi oggi giochino in molti così è un’altra questione, ma insieme a Ferrer e Cilicio, non mi vengono in mente giocatori più noiosi nei top20

  14. Nicola De Paola scrive:

    Nel match singolo Nalbandian ha dimostrato di essere spesso ingiocabile,sopratutto negli ultimi tornei stagionali. Davydenko invece,quando gioca con i migliori,ha bisogno che non siano al massimo per batterli. Il russo però ha uno spirito di sacrificio e una costanza che Nalba non sa dove stanno di casa. Tecnicamente è meglio Nalba; Davydenko è più veloce e non molla mai. Nalba si adatta meglio all’erba,che non piace all’altro. Davydenko ha una impressionante percentuale di vittorie in finale,David no. Ecc. ecc. Fatto sta che per il momento i 2 hanno raggiunto risultati secondo me alla pari e quindi non capisco perchè Nalbandian dovrebbe essere così più forte? Al di la dei gusti personali.. Nel valutare un tennista si dovrebbe tenere conto della carriera tutta,e non solo degli acuti.

  15. marcos scrive:

    l’ottimo articolo di andrea omaggia un vero campione.

    senza fare paragoni, davydenko ha un tempo sui rimbalzi di palla difficile persino ad immaginarsi. la caparbietà con cui s’avventa, smorzando in nascere l’alto rimbalzo che la palla liftata vorrebbe compiere, sui vagoni tirati, per esempio, da nadal, è indice, a mio parere, di un talento tutto naturale. impossibile costruirlo. quando si gioca in levare per un intero scambio, per un intero set, per un intero match, allora significa che l’anticipo è nelle tue corde. giocare in anticipo i colpi al rimbalzo, sorprendendo la palla in ascesa, è prerogativa dei grandi campioni.

    l’ultima volta che scrissi di davydenko, se non ricordo male, cercavo di difenderlo da accuse infamanti, mai dimostrate. un paio d’anni fa, s’era aperta una vergognosa caccia alle streghe, giustificata solo dalla novità del betting exchange: siccome ancora non s’era ben capito come funzionava il nuovo modo di scommettere, allora, ogni due o tre incontri, si pensava ad una combine. ad un certo punto, l’atp (o qualche altro istituto) comunicò che decine o, forse, centinaia di partite erano al vaglio degli inquirenti.

    davydenko era nell’occhio del ciclone per lo strano andamento del suo match contro vassallo, giocato non ricordo più in quale torneo europeo. in quel periodo, non gli si perdonava manco il doppiofallo: a pietroburgo, un giudice di sedia, che aveva preso sul serio de villiers (in molti, per altro, ci cascarono), nuovo savonarola, intimò a kolya di impegnarsi, dopo qualche doppiofallo. giocava contro cilic, che iniziava a far vedere sul campo di che pasta era fatto. giocava, sapendo che, al minimo errore, era pronta una giuria ad incastrarlo.

    quando, domenica sera, di fronte al microfono, davydenko cercava di esprimere la gioia per la vittoria, provando a vincere la sua enorme timidezza, ho capito molto di più la commozione di irina, sua moglie, che l’ironia di lombardi (ma se fa le battute e ride solo lui…); ho capito cosa deve aver provato quest’uomo, riservato, umile, lavoratore, per nulla caimano, di fronte all’assedio inquisitore che nel 2007 provò a distruggergli la carriera e l’onore.

    davydenko dimostra che anche l’uomo che ha di fronte strade tortuose può porsi grandi obiettivi.

  16. +PSTN+ scrive:

    Piuttosto che sfotterlo, i due telecronisti potevano perlomeno degnarsi di tradurre quanto diceva (vale lo stesso per Nadal) come fa qualsiasi commentatore un minimo professionale.

    Ma poi: Lombardi che dice che Davydenko fa battute e ride da solo, non ha mai nemmeno lontanamente immaginato che la stessa cosa vale per lui?

    Quanto alla domanda del titolo, in termini di continuità, meglio Davydenko mentre per quanto concerne i risultati Nalbandian. Peraltro hanno lo stesso best ranking a 3 del mondo.

    La domanda da porsi quindi è: a oggi, potendo scegliere, chi preferiresti essere stato come tennista (al di là di altre valutazioni extra)?
    Il russo o l’argentino?

    Tutto sommato io direi Nalbandian.

  17. +PSTN+ scrive:

    Ovviamente vergognoso il trattamento a lui dedicato nel noto incontro dell’ammonizione per scarso impegno oltre che per come è stata gestita l’inchiesta per il famoso match dall’andamento delle puntate sospettosamente oscillante nel 2007 a Sopot contro Vassallo Arguello.

    Supporto e simpatia al buon Kolya che, tra l’altro, nonostante alcuni lo dessero per finito ad alti livelli dopo i forfait pesanti (AO, IW, KB) per infortunio di inizio anno, è riuscito a rialzarsi continuando a dimostrare il suo grande valore.

  18. Giovanni scrive:

    Non posso che congratularmi per l’ottimo articolo: Davydenko e’ un signor giocatore! Tanto di cappello! E’ un giocatore troppo sottovalutato per i risultati che ottiene da anni.

  19. Andrea scrive:

    A me piace molto come gioca Davydenko ma anche se non è stato provato niente su quella partita i sospetti su quella partita rimangono( non c’entra niente l’exchange quando si gioca Vassallo a 1.20 sotto di un set col nr.5 del mondo per centinaia di migliaia di euro), il fatto che non siano riusciti a dimostrare niente non significa molto.
    Nalbandian al meglio forse è meglio di Davydenko, ma il nadal indoor di fine 2007 battuto 2 volte non era certo molto meglio dell’attuale e probabilmente neppure quel Federer ne tantomeno il Federer senza una caviglia al masters 2005… Davydenko ha avuto due grosse chance con Federer in tornei slam (quarti AO 2006, Parigi SF 2007) che purtroppo non è riuscito a cogliere… Chi dice che la Nalba ha battuto i migliori Federer e Nadal non ha buona memoria, ma alla fine è davvero cosi importante? Negli slam mi pare che le prendano sempre entrambi no?

  20. marcos scrive:

    io direi che in un settore in cui vige il diritto, il fatto che un inquirente non riesca a dimostrare la fondatezza di un’accusa significa che l’accusa è infondata. siccome l’infrazione imputata a kolya non è andata in prescrizione, ma è stata derubricata, si può ben dire che il caso non sussiste o che l’infrazione stessa non è stato consumata. poi, tutto può essere, naturalmente!

    a leggere la gazzetta di oggi, pare che la caccia alle streghe non sia ancora del tutto terminata: ieri, gli occhi erano puntati sul primo turno di potito a mosca. un milione di euro giocati su betfair: molti hanno puntato sulla sconfitta del nostro. meno male che, alla fine, ha vinto!

    sulle modalità con cui si è seguito il diritto nel caso scommesse si potrebbe commentare con una certa amarezza.

  21. Agatone scrive:

    Il problema maggiore di Davidenko secondo me è la programmazione. Ho letto molti che dicono che vince con i più forti solo se loro non sono al 100% ed è vero ma non fino in fondo. Il Davidenko che ha giocato con Nadal e battuto Djokovic mi pare possa dare fastidio a tutti. Il suo problema è che gioca troppi tornei, spesso è l’unico dei top ten che gioca nella settimana che precede i tronei dello slam. Insomma è lui stesso il primo a non credere fino in fondo al fatto che potrebbe vincere un torneo slam. Se puntasse di più la sua preparazione su quelli, a parte Wimbledon potrebbe raggiungere risultati notevoli.
    Quindi è un problema anche di mancanza di personalità, cioè di non essere abbastanza presuntuoso per poter realmente pensare di vincere con tutti nei tornei maggiori.
    Poi, personalmente, trovo che lui, come molti altri tennisti, sia divertente solo se gioca con avversari che rendono la partita appassionante. Io un Davidenko-Granollers (per dirne uno) farei fatica a vederlo. Invece ci sono giocatori che da soli valgono il prezzo del biglietto, come si dice nel calcio. Sempre meno, purtroppo.
    Sa fare molto bene il suo gioco ma al di fuori di quello non è eccezionale. E questo è un limite

  22. TCC'75 scrive:

    Ok. Così mi piacete: anche io credo che Davydenko sia un esempio, tanto che ho messo una sua foto (poster non ne esistono, forse non ce li hanno neanche in Ucraina) nella bacheca del mio circolo, così quando un ragazzino mi chiede: “chi è quello vicino a Federer, Agassi e Borg?”, posso spiegargli un po’ di cose su come va la vita.
    Però asesso non esageriamo.
    Non tutti abbiamo la stessa classe e a volte a Nikolay questa è venuta meno (ricordo un paio di partite importanti in cui si è un po’ smarrito nel suo ritmo forsennato e ha poi iniziato coi doppi falli): la Nalba ha più talento e credo anche più classe. Risultati alla mano le finali di Wimbledon e US Open lo testimoniano. Parentesi: adesso non ricominciamo con il relativismo storico del tipo: “Nalbandian ha fatto finale quando c’erano Hewitt e Roddick e non RF e Rafa…”, perchè sono insopportabili.
    Davydenko è un esempio per tutti perchè quest’anno concluderà per il quindo anno consecutivo tra i primi 5 del mondo, ma tra 5-6 anni non lo citerà più nessuno. Questa è una meravigliosa metafora della vita e, come dicono pure in FIT: “Bisogna non solo addestrare tennisti, ma far si che questi siano anche uomini”.
    L’uomo sano è in NIKOLAY DAVYDENKO :D

  23. Ros scrive:

    Davydenko è uno che, quando gioca il suo A game, ovvero il suo miglior tennis, nel pieno della forma, ha un ritmo che difficilmente è eguagliabile. L’anticipo e gli angoli che riesce a trovare esprimono un timing pazzesco e dei piedi e un’intelligenza tennistica fuori dalla norma. Per questo Davydenko è un gran bel giocatore: non sarebbe tra i primi dieci o giù di lì da così tanto tempo altrimenti. Dunque per quanto mi riguarda tutti i commenti ingiuriosi su Davydenko e sul suo tennis “povero” sono davvero gratuiti e troppo “leggeri” e superficiali. Ce ne sono altri, tra i primi 10 o 15 che giocano un tennis “povero”, non Davydenko. In una stagione così, dove ha saltato la prima parte completamente e ha avuto infortuni comunque abbastanza gravi che potevano o possono risultare anche cronici il fatto che abbia vinto 4 tornei (tra cui un MS1000) la dice lunga. Ma ripeto, per me è anche un discorso tecnico proprio. Non ha una grande sensibilità di tocco o un colpo definitivo: ma il suo rovescio e il suo gioco d’anticipo sono, al loro top, uno dei momenti tennistici migliori del circuito.
    Poi se dobbiamo paragonarlo alla Nalba, bè.. premetto che posso definirmi una tifosa “Fedandian”, ovvero oltre alla ormai risaputissima devozione (ma mai non obiettiva, spero) federeriana io sono una tifosa dell’argentino sciagurato. I fondamentali della Nalba a mio modo di vedere sono senza dubbi più equilibrati di quelli di Davydenko, anche se certo, il rovescio di David è un’opera d’arte. Secondo me anche il servizio (indoor, perchè outdoor con le condizioni atmosferiche variabili dato il suo lancio di palla alto cambia) è migliore, soprattutto la seconda. E i livelli che riesce a raggiungere Nalbandian per quanto mi riguarda sono raggiungibili solo da Federer, il Safin dei tempi d’oro e Nadal sulla terra (non quest’anno), non volendo scomodare epoche passate, naturalmente.
    Poi che la Nalba non goda di preparazione fisica, continuità, costanza mentale, impegno e volontà spiega perchè non ha mai vinto uno Slam e tutto il resto.

  24. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    @ Andrea, e vabbè, l’oggettivo non esiste, eccetera eccetera. Federer a fine 2007, tre settimane dopo essre stato strapazzato dalla Nalba furiosa, vinse 6-4 6-1 contro Nadal (miglior punteggio di sempre, credo, negli scontri diretti tra i due) alla masters cup, che poi vinse ridicolizzando il povero Ferrer. Non ce l’avrai tu, memoria…..

  25. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    D’altra parte, io avevo scritto che Nalbandian ha battuto Federer e Nadal entrambi in forma, e non il “miglior” Federer nè il “miglior” Nadal. Comunque, due tipi da semifinale Masters Cup (da finale, se il tabellone non ci avesse messo lo zampino) tre settimane dopo, quindi in quel momento i più forti di tutti. O no?

  26. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Insomma, non mi toccate Nalbandian. Lui (a parte la panza) non ha grossi demeriti sportivi, gioca un tennis che è una meraviglia…..

  27. Federico scrive:

    Davydenko è l’esempio di come il duro lavoro e il sacrificio portano al successo. Davyenko per questo ti ho sempre ammirato fin da Roma 2007 nella straordinaria partita contro Nadal. Per me sei un mito grandEEE!!

  28. Safinator scrive:

    Chi discute davydenko non ha idea di cosa sia il tennis.
    Ci sono tanti altri sport da contemplare.

  29. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    In realtà, come già emerso nei commenti ad altri articoli, anche nel Forum, pochissimi discutono Davydenko. Saremo mica (quasi) tutti d’accordo, per una volta?

  30. Enzo (IL GUARDIANO DEI FORUM) scrive:

    … per dirla prorpio tutta, credo che il buon “Davi” sia uno dei pochi giocatori che, con un po’ più di “forza mentale”, avrebbe potuto (e potrà) battere il miglior Nadal sulla terra rossa …

  31. TCC'75 scrive:

    @Marcelus: in effetti noto molta più ammirazione da parte degli appassionati, di quanto parte della stampa (l’ultimo pezzo di denigrazione su Nokolay l’ho letto venerdì scorso sulla Stampa a firma di Scanzi) voglia riconoscere.
    Però dobbiamo riconoscere che sono stati pochi quelli che hanno commentato la vittoria del russo-ucraino. Pensa solo se il torneo lo avesse vinto Nadal: 200 post del tipo “Vamos Rafa..” e 300 commenti di gente che ricorda che RF è il numero uno di sempre…BASTA! Il tennis è molto altro.

    @Safinator: super-fanta-mega-quotone. ;)

  32. Safinator scrive:

    Mica per altro…
    basterebbe prendere una racchetta in mano e provare a giocare come gioca lui

  33. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    @ TCC ‘75
    Per onestà di appassionati: c’è e c’e sempre stato qualcuno con maggior talento di Davydenko. E ribadisco: secondo me lui ha vinto esattamente quanto doveva vincere, e non ha vinto di meno per chissà quali sfortune.
    Detto questo, quando fa partite come quella di Roma 2007 in semifinale, o quando vince battendo in finale Nadal (o quel che ne resta, nell’ultimo caso specifico), non mi sembra giusto liquidarlo in tre parole come “grande tennista operaio”, facendo il paragone con chissà quali talenti in realtà molto meno forti di lui.
    Scanzi non fa testo, perchè denigra tutti, e qualche volta non si capisce perchè segua il tennis di oggi. A proposito di “talenti di paragone”, Scanzi adora Gasquet, e denigra Davydenko.
    Per l’appunto.

  34. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Ah, e intanto a Mosca, dove il rinato (era ora!) Youzhny ha ridicolizzato il povero Starace, davydenko e “one-set-Marat 2009″ sono un set pari….
    Ho un debole anche per quel maledetto pazzo di Youzhny.
    Ah, ’sti russi…..

  35. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    No! Ha vinto Marat.
    Un breve momento di commozione.
    Io, questo qua, non me lo dimenticherò mai.
    Scusate la digressione.

  36. Federico scrive:

    anche a me piace Davydenko. sono d’accordo che sia un giocatore anche spettacolare ma sottovalutato (certo non dai suoi colleghi…), basta ascoltare i commentatori televisivi italiani, che spesso sono proprio sgradevoli.
    ho pensato a volte, mentre sentivo questi commenti: stiamo guardando la stessa partita?
    Basta considerare i recenti incontri con Djokovic e Nadal e le virate finali degli emeriti telecronisti che, dopo averlo “canzonato” per un bel pò, sono stati costretti ad acrobazie varie per rimangiarsi (quasi) tutto.

  37. Croato scrive:

    Koglia è meglio!

    Ha Davis Cup, Masters Cup + 18 titoli.

    David non ha DC, ha “solo” 10 titoli.

    Nalbandian è più lento che Gnicalay Davigenco (sì, si pronuncia così)!

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