Donne: Henin-Jankovic e Ivanovic-Sharapova.
L’intervista alla Jankovic.
“Se avessi un bel servizio chi mi fermerebbe?”.
La Ivanovic: “Inizio ad amare la terra battuta”.
Justine: “Serena poco aggressiva”
Doppio: la Santangelo è in semifinale.
Mara: “Una vittoria che vale doppio…”.
Federer perde 1 set con Robredo, ora Davydenko.
“Canas? Non avevo paura di incontrarlo”.

 
5 Giugno 2007 Articolo di Riccardo Bisti
Author mug

Poco più di 3 ore sono bastate per chiudere i quarti di finale femminili. Solo Ana Ivanovic ha avuto bisogno di 3 set per superare la Kuznetsova, mentre gli altri match sono filati via abbastanza lisci, ed hanno proiettato verso un giovedì d’elite Justine Henin, Maria Sharapova e Jelena Jankovic.
Ecco le fasi salienti dell’intervista alla Jankovic, che molti vedono addirittura come favorita.


Grande difesa oggi. Difesa incredibile. Quand’è stata l’ultima volta che hai difeso così tanto e hai rimandato di là tutte queste palle?

Non lo so. La Vaidisova è una che serve bene, e le piace giocare scambi brevi. Approfitta del servizio e attende la palla facile per chiudere lo scambio. Così io non avevo altra chance che rimandare tutto di là. Oggi ho corso molto bene, ho constratato alla grande le sue palle. Alla fine la chiave del match è stata principalmente questa. Che gioia essere per la prima volta in semifinale a Parigi.

Quanto sei felice di essere in semifinale?
E’ un gran risultato. Ho trovato un tabellone molto duro. Penso che la parte alta del tabellone sia decisamente la più dura, con Henin, Serena, Vadisova ed anche Venus. Tutte nella stessa parte del tabellone, e per me non era il massimo dell’allegria. Il prossimo turno sarà durissimo, ma proverò a fare del mio meglio.

Serena è l’unica giocatrice che quest’anno ti ha battuto sulla terra. Hai detto che non ti piace averla nella stessa parte del tabellone. Così pensi che oggi vinca?
Sta vincendo?

Perdendo.
Chi? Serena vince?

E’ sotto di un break.
Ah, ok. Farò del mio meglio, in passato non l’ho mai battuta. Comunque proverò a fare del mio meglio, ad adottare la tattica giusta. Penso che farò così: è un problema rimanere sempre concentrati al massimo. Però mi sento benissimo fisicamente, e so di muovermi molto bene in campo.

Oggi tu e la Ivanovic avete vinto. Djokovic è ancora in gara. E’ un momento speciale per voi?

Ovunque vai ci sono serbi che fanno bella figura e vincono. E’ incredibile. Sono molto orgogliosa di questo. Ovviamente spero che si possa fare ancora meglio.

Hai visto dei serbi perl e strade di Parigi? Ti vedono e ti riconoscono?

A Parigi non ho avuto l’opportunità di girare. Sono sempre qui, cercando di mantenere la concentrazione.

Ci sono molti serbi a Bradenton?
Veramente non saprei. E’ da molto che non ci vado. Oggi trascorro molto più tempo in Serbia.

Hai fatto qualcosa per migliorare il tuo servizio? Nei primi turni può andar bene, ma ora vai ad affrontare giocatrici sempre più forti, che ti presentano delle problematiche diverse.
Io e il mio servizio, qualcosa di incredibile. Ho lavorato molto sul mio servizio. Attualmente sono numero 3-4 del mondo con questa messa in gioco. Puoi immaginare, se io avessi un bel servizio, cosa potrei fare a queste ragazze…Comunque ci sto lavorando, anche se ognuno ha i suoi punti deboli. E’ impossibile avere tutti i colpi ottimi. Provo a migliorarlo, ma non è qualcosa che succede dal giorno alla notte.

Hai un grande spirito combattivo in campo, e qui hai grande spirito.
Di sicuro.

Non c’è una contraddizione in questo?
Non lo so. Sono una ragazza, mi piace vincere, mi piace dare il massimo e fare il possibile per non farmi battere dalle avversarie. Fuori dal campo sono molto allegra, è la mia personalità.

Che ne pensi di incontrare la Ivanovic in finale? Non è facile, ma può accadere.
Ora io sono in semifinale. Da quando è iniziato il torneo dicono che sono la favorita, che sono questo, che sono quello. Ma io ho detto a me stessa che sarò la favorita solo quando alzerò il trofeo. Ma prima non voglio pensare a niente più di questo. Sono focalizzata sul prossimo match, e sono felice di essere per la prima volta in semifinale. Avrò un’avversaria fortissima e dovrò fare del mio meglio per vincere. Sono molro eccitata, e spero di farcela.

Ed ecco l’intervista alla IVANOVIC
tradotta da Giovanni Di Natale

Hai giocato un ottimo match. E’ stata una buona preparazione per la semifinale?
IVANOVIC: Certo. E’ stato un incontro molto difficile. Tutto è andato molto velocemente. Il primo set, direi, che è stato un po’ duro. Ho giocato davvero un buon tennis. Ero aggressiva. Penso che lei fosse nervosa. Nel secondo ho avuto alcune occasioni. Sul 3-2 stavo servendo ed ho perso un po’ di tensione. Così lei ha sfruttato al meglio l’occasione. Ero realmente soddisfatta all’inizio del terzo. Ho ricominciato a spingere, ad essere aggressiva. Le ho messo pressione.

Pensavi che saresti arrivata così lontana? Hai avuto buone sensazioni durante la settimana?
IVANOVIC: A essere onesta non lo pensavo. In campo mi stavo divertendo. Mi sentivo tonica e pronta ad affrontare top players. Ora sono realmente emozionata per essere così avanti, ed il torneo non è ancora finito. Proverò a giocare al meglio ogni match.

Stai lavorando qui con Sven Groenefeld, che cosa puoi dirci di lui?

IVANOVIC: E’ un gran coach, mi è stato di grande aiuto. Era con me anche a Berlino (dove la Ivanovic ha vinto il torneo). Posso imparare molto da lui. E’ stato nel tour per diversi anni, ha grande esperienza. Così è molto gratificante avere un coach così a fianco. Stiamo lavorando molto sul servizio, e posso vedere miglioramenti. E’ molto eccitante.

Nel primo set hai giocato il tuo miglior tennis di sempre?
IVANOVIC: Tutto è andato molto velocemente. Non ci ho pensato sopra. Provavo ad andare avanti, ad attaccare. Non ho fatto errori, è stato tutto molto buono.

I giocatori pensano sempre un match alla volta. Ma è impossibile non pensare ad una finale Ivanovic/Jankovic.
IVANOVIC: Sarebbe molto eccitante. Non l’abbiamo mai fatta. Sarei felice se succedesse. Ma come dici tu è importante pensare ad un match alla volta. E poi, ovviamente, sono coinvole diverse emozioni. E’ importante per me tenerle da parte, giocando la semifinale, e pensare più agli aspetti tecnici per vincere l’incontro.

Ti sei totalmente ripresa dall’infortunio al piede subito a Berlino?
IVANOVIC: Ancora ho un po’ di fastidio. Faccio un po’ di fisioterapia e tutto va meglio. Ed indosso delle protezioni per scongiurare ricadute.

Non condiziona i tuoi movimenti?
IVANOVIC: No.

Due anni fa hai raggiunto i quarti di finale. Come pensi di essere cresciuta come tennista per fare questo salto in semifinale?
IVANOVIC: Due anni fa era il mio primo anno nel tour. Sono cresciuta molto nel gioco. E la condizione fisica è molto diversa. Ho anche più esperienza, da allora ho giocato molte partite. L’esperienza mi ha aiutato a diventare più calma, più serena.

Quanto tempo trascorri in Svizzera, tra un torneo e l’altro?
IVANOVIC: Poco, molto poco. E’ dura viaggiare così tanto. I andavo a Barcellona ad allenarmi, così non sono mai stata a lungo in Svizzera.

Come fai a giocare sempre così bene a Parigi? E’ tutto speciale per te?
IVANOVIC: Mi piace Parigi e ovviamente i miei primi ricordi sono i quarti di finale. Un’esperienza incredibile. Mi piace tornare qui. Ora mi sento più a mio agio a giocare sulla terra. Sento di essere migliorata nei movimenti che mi aiutanto sulla terra, qui c’è molto da correre. Per me è un torneo grandioso e attendo sempre di tornare.

La terra è diventata la tua superficie preferita?
IVANOVIC: Sta iniziando, sì. Sicuro.

Descrivici il tuo rapporto con Jelena Jankovic.
IVANOVIC: Quando abbiamo iniziato a giocare a tennis le aveva due anni più di me. Mai giocavamo molti tornei insieme, vivevamo in diverse parti della città. Ci allenavamo ognuna per conto proprio. Poi lei è andata in America ed io in Svizzera. Abbiamo preso strade diverse e non abbiamo mai avuto l’occasione per allenarci insieme. Anche se ora giochiamo nello stesso team, per la Serbia, e ci piace molto.

Questa è invece l’intervista integrale.
Q. Great defense today. Unbelievable defense. When is the last time you played that much defense or had to scramble to get so many balls back?
JELENA JANKOVIC: Yeah, I don’t know. It was just — Vaidisova is a player who serves well, and she plays the short points. She just hits the good serve, and she waits for an easy ball, and then she just hits it hard. And she wants to finish the point so early.
And I didn’t have a chance, other than I have to bring her balls back in order to come back in the point and try to do something with the ball.
But I was moving really well today, and I tried to defend her balls. And that’s mainly what the key of the match was. I was just retrieving well, and happy to be in the semifinal for the first time here in Paris.

Q. How happy you are to be in the semifinal?
JELENA JANKOVIC: Yeah, it’s a great result for me. But I had such a tough draw. I think the top half is, for sure, the toughest. Because you have Serena, Henin, and Vaidisova, and also Venus. All of these players are in the same side of the draw; it’s not so much fun. But that’s a lot.
And next round will be also very tough. But I try to do my best.

Q. Serena is the only player who beat you on clay this year. You said several times you don’t like to be in the same part of the draw. So are you expecting Serena to win?
JELENA JANKOVIC: Is she winning?

Q. Losing.
JELENA JANKOVIC: Who? Serena win?

Q. No, she’s down a break.
JELENA JANKOVIC: Oh, it’s okay. I will try to do my best. I’ve never beaten her before. I will try to find a way somehow to win. And I will try to make the good tactic for her. I think I can do it; it’s just a matter of staying concentrated and being mentally tough.
Because I feel that I’m really, physically very fit, and I feel like I move so well on the clay.

Q. You and Ana both won today. Novak is still in the tournament. Is this like a special moment?
JELENA JANKOVIC: A Serbian power or something, that wherever you go you see just Serbians (laughing). Wherever you go, it’s just Serbians all over the place, winning all these matches. It’s just incredible. I’m just proud of that, and just, hopefully, we can keep going.

Q. Do you see any of that in the street? Do Serbian people see you and recognize you in the streets in Paris?
JELENA JANKOVIC: In Paris, I haven’t had the chance to walk around on the street so people can recognize me. I’m always mainly locked up, trying to concentrate and do my own things.

Q. How many Serbians are there in Bradenton?
JELENA JANKOVIC: I really don’t know. I haven’t been there much lately. All I know is Serbia. I spend more time in Serbia, nowadays.

Q. Do you have to do something about getting your serve a little bit quicker and a little bit more accurate? It’s okay through the first four rounds, but now that you face the very best players, how much of a problem could that be?
JELENA JANKOVIC: Me and my serve, it’s just unbelievable. I have to really work on my serve. But at the moment, who knows. I am now four or three in the world with this serve. Can you imagine if I had a bigger serve, so what I would do to these girls, but…(laughing).
No, I am just kidding. I am just trying to work on this serve. But everybody has their weaknesses, their weapons in their games. So nothing — you cannot have all weapons. You cannot have all so good shots. But I am trying to improve this, and some things cannot happen overnight.

Q. You have a great fighting spirit on the court, and in here you have a great spirit.
JELENA JANKOVIC: For sure.

Q. And a humorous spirit. Isn’t there a contradiction in there somewhere?
JELENA JANKOVIC: I really don’t know. I’m a girl, I like to win, for sure. I always give my best, and I fight until the end. I never want to let the opponent get on top of me. I’m just there to fight and really give my all on the court. Off the court, I am an outgoing, fun person, and that’s my personality, for sure.

Q. Yesterday, when Djokovic won his match, in the press room, there were so many Serbians celebrating. How many of them are there in the stadium?
JELENA JANKOVIC: There were a lot of people, actually. Yesterday, there was a girl who won in Eurovision, the singer, which was very great. And a lot of famous people coming from Serbia. It’s just a little — also the soccer player Stojkovic-Piksi, if you know. It’s just a little group of Serbians, famous people. It’s just great that they come and they watch us. It means a lot to us. I was really happy for Novak, that he won yesterday. Hopefully he can as well get in the semifinals. It would be a great achievement for the Serbia.

Q. When you won at the same moment, did you have the opportunity to meet her in the locker room afterwards and talk to her?
JELENA JANKOVIC: No, she was in Chatrier and I was in Lenglen, which is a long way. And the woman from the media kept going after me, “Hurry up, hurry up, you have to be on time.” You can see, I didn’t brush my hair. She’s like, “You need to be there 1:30.”
I’m like, “Okay, I will try my best.”

Q. What about looking forward to play against her in the final? Of course it’s too early, maybe, to say, but it could happen.
JELENA JANKOVIC: Now I’m in the semifinal. I still have — everybody in the beginning of the week when I play my first round, you’re favorite to win the French Open, you are this, you are that. So many expectations. But I said to myself when I would be holding the trophy, then I am the favorite. Then I won the tournament, and for sure, I did this.
But before that, I don’t want to think too much of that. I’m just focused on my next match. I’m really glad to be in the semifinal for the first time. I have a difficult opponent who I have to really give my best if I want to win, and I’m just very excited, and hopefully I can do it.

Intervista di Justine Henin

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Q. Serena ha detto che ha giocato cosí male (NdT: ma va? Strano, quando perde Serena non lo dice mai…E poi dicono che la Henin é antisportiva)che tutto quello che hai dovuto fare é stato solo presentarti sul campo. Davvero é stato cosí facile?
JUSTINE HENIN: Bé, é una sua opinione. I penso che ho fatto un buon lavoro.Dal mio punto di vista,ho fatto tutto quello che potevo per controllare il gioco e ho fatto un buon lavoro.

Perció sono molto contenta che dal primo all’ultimo punto del match sono stata molto concentrata.Non l’ho lasxciata rientrare nel match con l’eccezione di due game all’inizio del secondo set. E ho tenuto il servizio, e sono stata sempre molto concentrata ed aggressiva ogni volta che dovevo. Perció penso che é stato un buon match per quanto mi riguarda. Come ha giocato lei,davvero, non me ne puó fregar di meno (NDT: ho un po’ esagerato il How she played, really, I don’t mind too much now, ma il senso é quello)

Q. Non pensi peró che lei sia stata un po’ piú passiva del solito?

JUSTINE HENIN: Well, yeah, non é apparsa molto aggressiva. Ci ha provato,penso,nel primo set ma avevo capito che se potevo controllare gli scambi, se potevo giocare delle buone risposte e tutto il resto, avevo il controllo del punto. E se potevo farla correre un pochino, per me diventava tutto piú facile…Perció ho capito a un certo punto che se potevo rimanere mentalmente ed emotivamente sotto controllo, avrei vinto il match

Q. Ti ha aiutato il fatto di sapere che si giocava sulla terra rossa? Questo fatto era per te una sorta di comfort zone che ti aiutava a mantenere il focus? Sembravi molto serena e concentrata lá fuori…

JUSTINE HENIN: Well, …ho vinto tutti i miei match in 2 sets ma non ero poi cosí trabnquilla nei primi incontri. Giá é andata meglio nell’ultimo.E comunque, quando si arriva ai quarti e alle semi, mi piace questo tipo di situazione. Ed ero davvero dentro alla partita. Perché so che contro questo tipo di giocatrici, appena perdi un po’ d’intensitá, finisci col perdere qualche game. E alla fine puó costarti il match. Quindi sapevo che dovevo essere dentro il match dall’inizio alla fine.Le condizioni erano le migliori per me.C’era anche un po’ di vento, ma io ero molto,molto calma. E ho fatto un ottimo lavoro. (And I did a very good job.)

Q. Ancora una volta, man mano che ci si addentra nel prosioeguo di un torneo del Grande Slam, ti ritroviamo avanti,nelle fasi finali. E’ qualcosa questa che ti riempie di orgoglio, questa costanza di risultati nei grandi appuntamenti, uno dopo l’altro?

JUSTINE HENIN: Well, é il primo Slam dell’anno per mee non sapevo bene cosa aspettarmi. E non é ancora finita, voglio continuare ad andare avanti. Ma ero un po’ nervosa nell’appropinquarmi a Parigi perché non sono stata in Australia.E la pressione é differente nei Grand Slams. Si, sono stata abbastanza costante nei grandi eventi in questi ultimi anni. Ma mi piace quando c’é pressione, e mi piace questo tipo di sdituazioni. Credo sia piú interessante, piú eccitante, ed é questo il m,otivo per cui gioco a tennis (NdT: un Connors in gonnella)

Q. A che punto hai realizzato che Serena non era cosí intensa come solitamente é, é stato fin dal primo gioco?

JUSTINE HENIN: Io non ero concentrata sul gioco di Serena. Il mio focus era sul mio gioco e su quello che dovevo fare e che avevamo concordato col mio coach prima del match, e ho svolto il mio lavoro perfettamente. Perció quello che succede dall’akltra parte della rete, davvero, non mi interessa granché. Devo rimanere concentrata sul mio gioco e sui miei obiettivi. E giá poco prima del match pensavo che se fossi riuscita a rimanere al 100% lí con la tersta e a non regalare punti facili, avrei potuto vincere il match

Ma non é mai facile.Devi lavorare duro e questo é quello che ho fatto, e il lavoro ha pagato. Ma no, fino all’ultimo punto, devi davvero lavorare duro

Q. Per cui non c’é mai stato un momento in cui hai pensato:Be’, non sta giocando granché bene, sta a vedere che é un match in discesa?

JUSTINE HENIN: Giocare bene o male non significa granché. Devi lottare per ogni punto e fare quello che devi fare. Non é solo una questione del livello di gioco.Sapevo che il mio tennis oggi sarebbe stato il migliore ma sapevo anche che lei mentalmente…che lei é una vera combattente e che é capace di tornare in partita in ogni momento. E non volevo che questo succedesse oggi perché ho giá fatto questo errore tre mesi fa a Miami.

Q. Hai questa percezione che nel tennis femminile tu sei la miglior giocatrice e che quindi puoi vincere ogni partita?

JUSTINE HENIN: Ho solo avuto molto successo sulla terra in passato e la terra é probabilmente la mia superficie migliore. Non significa peró che devo per forza vincere il mio prossimo match. Chiunque approdi in semifinale sta giocando un gran tennis e la migliore arriverá in finale. Ma non devo provare piú nulla a nessuno su quersta superficie. Lo voglio fare solo per me stessa.

Q. Sei apparsa molto libera,molto forte oggi lá fuori. Sei una giocatrice diversa, una persona diversa da quella che ha giocato a Miami o all’ultima finale agli USOpen?

JUSTINE HENIN: Yeah, forse diversa dagli ultimi US Open,si, non tanto da Miami. In Miami dovevo vincere quella partita el’ho persa perché non ho pensato che potevo vincerla probabilmente prima di entrare in campo. E oggi é stato differente proprio perché ho creduto davvero che avrei potuto vincere e ho avuto maggiore fiducia in me stessa. Probabilmente é stata questa la differenza con Miami, anche se ovviamente é naturale avere sempre qualche dubbio. Ma stavolta davvero ho creduto che potevo vincere. E non é stato cosí in Miami. E quando ho avuto quei match points non sono stata capace di trasformarli perché non ero pronta mentalmente. Differente persona dall’anno scorso,si, probabilmente, e migliore..

Q. Una sensazione di maggiore libertá?

JUSTINE HENIN: Non devo necessariamente approfondire i termini di comparazione. Semplicemente diversa. E mi sembra anche di andare avanti Sto andando avanti,e questo é tutto(moving forward and that’s it. )

Q. E’ sembrato che alla rete abbiate avuto qualcosa di piú del solito scambio di parole? Puoi dirci che cosa ti ha detto?

JUSTINE HENIN: Yeah, mi ha augurato il meglio e di andare fino in fondo. E,sapete,in Miami, c’era un sacco di rispetto fra noi due, ed é stato un match molto corretto oggi. Per cui siamo entrambe contente a questo proposito,penso.

Q. Hai detto che non devi provare nulla su questa superficie e nessuno puó aver qualcosa da ridire su questo. Ma cosa devi o vuoi ancora provare nel gioco del tennis in generale?

JUSTINE HENIN: Amo giocare a tennis per le emozioni che il gioco mi trasmette quando sono sul campo. E come ho detto molte volte, non voglio far parte della storia. Gioco solo perché mi piace da matti giocare e mi piace combattere e adoro vincere. Sono un vero agonista (real competitor). E voglio spingermi al raggiungimento dei miei limiti, e questo é tutto. Ma lo faccio per me e per le persone che amo e anche per dividere questi momenti coi miei tifosi. Ma,sapete, se gioco bene o male, non significa molto.Io devo lottare un sacco e dare il mio meglio ogni volta che gioco. Questo é il mio obiettivo fino alla fine del torneo.

Q. Hai avuto molti match difficili con Jelena, Pensi ci sia qualcosa nel tuo gioco che lo rende cosí difficile per lei? O é qualcosa nella tua mente? O nella sua?

JUSTINE HENIN:Credosia difficile per tutti e due. Anche se ho sempre vinto contro di lei, é sempre stato in 3 sets. E l«’ultima volta ho esagerato, perché stavo perdendo nel terzo. Ho davvero rischiato di perdere il match. Ma non so. Lei ha migliorato tantissimo. E puó giocare molto bene sul rosso.Non so perché ho sempre vinto in 3 sets,Ogni volta é stata una battaglia,Sará diverso Giovedí? Nessuna risposta. Vedremo.

Q. Sorpresa di vedere Maria in semi?

JUSTINE HENIN: No. Ha dimostrato giá l’anno scorso che puó migliorare. É la Nº1 nella Race anche se,come ho detto molte volte, anche sta giocando molti tornei e molti match. Ma no, é una delle migliori giocatruici del circuito e l’ha dimostrato tante volte.es.

Q. No, Maria?

JUSTINE HENIN: I’m sorry? Maria. Non so, non l’ho vista giocare. D é stata infortunata a lungo. E’ bello vederla tornare al suo livello. Ha avuto una fantastica battaglia contro la Schnyder, e questo,credo, le ha dato fiducia. E sará un altro gran match, Ivanovic/Sharapova,credo. Saranno,spero, delle belle semifinali.

Q. Hai accennato che ti trovi adori il momento culminante del match (big-match situation, the big moments).E’ l’intensitá? Il rischio? O solo l’eccitazione della competizione? Puoi provare a descrivere il tuo amore per il grande match?

JUSTINE HENIN: Non so, forse é anche la minor pressione perché siamo alla fine del torno.Ma no, questop é il motivo per cui amo il tennis, essere in questo tipo di situazioni. Amo queste partite.Non significa che non saró nervosa o che vinceró comunque.Non c’entra niente con questo.Ma é cosí, ed é bello essere nervosi. E devi provare a tprenderla nel modo giusto,positivo. Non ci riesco sempre ma ci provo.

Q. E’ facile da dirsi ma é stata la vittoria piú facile contro di lei,vero?

JUSTINE HENIN: Si,hai ragione. Inn precedenza ci sono stati molti sviluppi e alvuni molto difficili. Ma oggi ho creduto in me stessa.Ho preparato il match molto bene.E’ stato come iniziare un nuovo torneo. Volevo giocare bene oggi e spero di giocare bene Giovedí. E sapevo che se avessi contriollato le mie emozioni,potevo vincere. Ma piú facile a dirsi che a farsi.

La Santangelo è in semifinale nel doppio
Dopo la vittoria in doppio a Roma in coppia con la francese Nathalie Dechy, ecco le semifinali al Roland Garros, questa volta con la fianco l’australiana Alicia Molik: 63 46 61 alle cinesi di Taipei Yung-Jan Chan e Chia-Yung Chuang. “Dopo aver vinto il primo set - racconta Mara - abbiamo avuto molte chance anche nel scondo. Lo abbiamo perso e siamo state brave a restare tranquille vincendo al terzo. Così la vittoria vale doppio…”. In semifinale Santangelo-Molik affronterammo la coppia seconda favorita del tabellone, formata da Cara Black dello Zimbabwe e da Liezel Huber del Sudafrica.

INTERVISTA A ROGER FEDERER
(traduzione a cura di Gianluca Comuniello


Q. I want to ask you about the next match. Robredo right now has 8-0, your next opponent, Davydenko has 8-0 –
Voglio chiederti del prossimo match. Con Robredo attualmente sei 8-0, con Davydenko sei ugualmente 8-0ROGER FEDERER: Well, let’s wait. But I think he’s a great player, you know. I mean, I’ve had some great matches with him over the years, you know, and also I know him for, since, you know, quite a while now. And I’ve played him on many occasions. I haven’t played him on clay very much. I think I played him in Hamburg one time. I don’t know of anywhere else.
But he’s really improved over the years, as well. You know, like guys like Robredo, or other guys, but I think really, he’s gotten much more consistent, you know, from the baseline. His serve has improved a lot. He’s always been a great runner from the baseline. He’s very tough to play against, very physical matches with him, and I enjoy playing against him.
I think it will be a great match in the semis against him.

Nikolay è un gran giocatore. Lo conosco da tempo ed ho giocato dei bei match con lui. Ma non ci siamo incontrati molto sulla terra… penso una volta sola ad Amburgo. Penso che sia migliorato molto, come anche Robredo, ma lui in particolar modo: è più forte dal fondo e con il servizio. Corre un sacco. Contro di lui sono sempre match molto fisici, mi piace affrontarlo. Penso sarà una bella semifinale

Q. The second set, what was really going on? I mean, you were — I don’t know what happened, but you lost pretty easily, too many unforced errors. What was really happening in that set?
Cosa è successo nel secondo set? Lo hai perso molto facilmente, facendo un sacco di errori gratuiti…

ROGER FEDERER: Well, I think it was, not looking for excuses, but, you know, it was windy. And I didn’t play well in that set, that’s for sure. But he played solid, you know. Didn’t miss much. Used his forehand very well. And I was hitting too flat, you know, instead of looping the ball a bit more and using the wind. I was actually playing wrong in that point of time.
But he took advantage of it and played well, you know. I couldn’t really react to it when I wanted. But I think important was that I reacted, actually, at 5-1 in that set. You know, I had a kind of a tough last service game of his, that gave me a bit of more hope again for the third set. And I was just hoping to get a good start. And once I got that, I was on a roll again.
But I was struggling, that’s true, and he played well in that set.

Non voglio cercare scuse, ma era molto ventoso. Non ho giocato bene nel secondo, al contrario di lui, che ha giocato bene di dritto e sbagliato poco. Colpivo la palla troppo piatta, invece di dargli effetto e sfruttare il vento. Stavo interpretando male il match. Non ho reagito velocemente. Ma metterlo in difficoltà sul 5-1 di quel set, sul suo servizio, mi ha ridato fiducia. Sono partito bene nel terzo e le cose hanno cominciato a funzionare di nuovo. Ma è stato un passaggio combattuto, perché lui giocava bene.

Q. Did you feel that Robredo lost concentration in the beginning of the third set when he was leading at 15-40 over your serve, and then you tied it and won it? Or was it rather that you kind of improved your level and won easily that set?
Pensi che Robredo abbia perso concentrazione all’inizio del terzo, dopo esser stato 15-40 sul tuo servizio e non aver sfruttato l’occasione? O è stato solo merito del fatto che hai alzato il tuo livello di gioco?

ROGER FEDERER: Well, I mean, one game, anything can happen, you know, a couple of points here or there. But I think I served well on one breakpoint, and on the other one there was a rally. And I knew that I have to start winning baseline rallies again, you know, because the serve is not good enough. And to serve and volley, I mean, you can do it over some period of time on clay, but every point, I can’t come to the net and win the point from there. So I knew I had to beat him again, from the baseline. And this is what I couldn’t do. So that one point came at the right time, you know, winning that crucial breakpoint. And that got me back into the match.
After that, I had a good game. I was playing with the wind at that point. I knew that was my chance to break him. I did. And then I served a great game. And I’m up 3-Love, and all of a sudden, the momentum is again on my side.
So I was very happy the way I reacted to it. He definitely started to miss more balls. But also me, I was starting to mix it up better, because in the second set, I wasn’t happy with my game. But like I said, he did also play well in that set.

In un game può succedere di tutto. Ho servito bene su una palla break, sull’altra c’è stato un lungo scambio. Era importante tornare a vincere gli scambi lunghi perché il servizio non funzionava troppo bene. Ho provato anche con un po’ di serve&volley, ma sulla terra non puoi farlo ad ogni punto. Dopo quelle palle break annullate, ho giocato bene, sfruttando anche il vento. Ho fatto il break e poi ho tenuto il servizio a zero. Avevo di nuovo la partita in mano. E’ vero che lui ha cominciato a sbagliare, ma anche io ho migliorato il mio gioco.

Q. It had been a while since you’d lost a set in Grand Slam play. In that second set, and you talked now about some of the problems you were having in that set, but is there a shred of nervousness or doubt at all that comes in your mind during that set?

Era un pò di tempo che non perdevi un set in un torneo dello Slam. Hai parlato dei problemi avuti in quel set, ma non c’era anche un po’ di nervosismo da parte tua?
ROGER FEDERER: Not really during the set. After losing it, yeah. I mean, you feel like — and I don’t lose sets 6-1 that often, you know, so you’re like, Oh, come on, you know, get up and react to it, and stay positive as much as you can. Even though I was like, Okay, this could, you know, start becoming really bad here. Plus I was down 15-40.
Still, basically, the match is just starting, the best-of-three match now, the best-of-three set match now, and try to look at it as positive as you can, even though I was not very optimistic looking forward.
But I turned it around. And then it didn’t really matter. But it was a tough match that I expected today, and thank God I played a great third and fourth set.

Non durante il set. Dopo sì. Non mi capita spesso di perdere un set per 6-1 e dovevo reagire. In più ero 15-40 nel primo game del terzo. Era come se iniziasse un match due su tre e cercavo di essere positivo, anche se non ero molto ottimista. Per fortuna ho girato la partita a mio favore ed ho giocato un gran terzo ed un grande quarto set.

Q. You have two days off now. Do you think that it will be disruptive or do you think that is something positive, then you’re going to say to yourself, I’m going to have a rest? Is there a risk? I mean, is it going to be a problem?Hai due giorni di riposo ora. Pensi possano rompere il ritmo o pensi ti facciano bene, per riposare un po’? ROGER FEDERER: No, I don’t think so. I mean, it suits me. I think that last year I played on Thursday and then on Sunday. So this year, it was more disruptive, I would say. But, I mean in boxing you have to prepare yourself for six months; and in tennis, you have two days off. And people will think that you will be out of the match.
No, better the case. I’m confident with this semifinal. I will hit the ball tomorrow, and the day before the match, I will practice. And I want to be 100% fit. That’s quite important for the continuation of my tournament.
So whoever my opponent, it will be a tough match, and it will be a tricky match. I’m delighted to be in the semifinal here at Roland Garros.
No, non penso. Mi sembra che lo scorso anno io abbia giocato di giovedì e poi di domenica. Nella boxe ti prepari sei mesi per un singolo match. Nel tennis hai due giorni di riposo e la gente pensa che tu possa perdere concentrazione. No, meglio così. Sono fiducioso per questa semifinale. Mi allenerò in questi due giorni e voglio essere al 100%. E’ abbastanza importante per la parte finale del torneo. Chiunque sia l’avversario, sono felice di essere di nuovo in semifinale al Roland Garros.

Q. The 12th semifinal in a Grand Slam on a back-to-back basis. Is it important in terms of statistics or do you think that this record will be broken?La dodicesima semifinale di fila negli Slam. Pensi sia una statistica rilevante o ritieni che questo record sarà battuto?
ROGER FEDERER: I try to come up with my best career. If I can break some records, I mean, that’s fantastic. But I would say that I want to stay focused on each match, each set, each point, each game. So it’s a matter of details.
So I don’t want to think about records, especially here at Roland Garros. I’m happy with the way I play at the present time. And in Grand Slam tournaments, I mean, things are okay for me. That’s good because people can watch the best players in the world. And if you lose, it’s a little bit disastrous. So I didn’t encounter this problem, so I’m very happy with it.
Cerco di avere la miglior carriera possibile, e se infrango qualche record è una cosa fantastica. Ma direi che devo stare concentrato su ogni singolo match, set o punto. I dettagli sono importanti. Non voglio pensare ai record, specialmente qui a Parigi. Sono felice del mio gioco. E nei tornei dello slam le cose vanno sempre abbastanza bene. E’ bello perché molte persone possono vederti. E se perdi la cosa è più clamorosa. Per ora non è successo, quindi sono contento.

Q. So you’re going to play against Davydenko, Nikolay Davydenko. This is a player that you fear because he is aggressive and he never gives up? He never throws in the towel. Are you afraid of this match?Giocherai contro Davydenko. Ne hai timore perché è un giocatore aggressivo, che non molla mai?
ROGER FEDERER: It doesn’t change anything. Last year I played against Nalbandian, and the year before I played against Nadal. So I was playing hard hitters and they know how to fire the ball, and they move well on the court. I mean, they are very fit.
When you reach the semifinals of a Grand Slam tournament, that’s always the case. I mean, you have to play against tough opponents. It’s important to change the game, to vary the game, and I did that in the US Open, in the semifinal. I served well and I was able to vary my game. And then I was able to take control of the game from the baseline.
But you need to start from scratch, all the time.
Non cambia molto. L’anno scorso ho incontrato Nalbandian, l’anno primo Nadal. E’ tutta gente che sa come colpir forte la palla, gente che si muove bene sul campo. E’ sempre così nella semifinale di uno Slam. Sarà importante variare il gioco, servire bene e prendere il controllo del gioco anche da fondo, come feci nella semi degli US Open. Ma devi sudartela dall’inizio, come sempre.

Q. He’s going to put a lot of pressure. He will hit the ball at the top of the bounce. So what do you think?
Metterà un sacco di pressione, colpendo la palla nel punto più alto del rimbalzo. Cosa ne pensi?
ROGER FEDERER: I’m ready.
Sono pronto.
Q. So you won’t play Cañas. Are you relieved?

Non giocherai contro Canas. Ne sei sollevato?
ROGER FEDERER: No. I mean, I produced a good performance against him in Miami, so I have no concerns, basically. So now I will focus on Davydenko, not on Cañas, that’s perfect.

No. Contro di lui giocai bene a Miami, quindi non avevo grosse preoccupazioni. Quindi ora mi concentrerò su Davydenko invece che su Canas, è perfetto.

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2 Commenti a “Donne: Henin-Jankovic e Ivanovic-Sharapova.
L’intervista alla Jankovic.
“Se avessi un bel servizio chi mi fermerebbe?”.
La Ivanovic: “Inizio ad amare la terra battuta”.
Justine: “Serena poco aggressiva”
Doppio: la Santangelo è in semifinale.
Mara: “Una vittoria che vale doppio…”.
Federer perde 1 set con Robredo, ora Davydenko.
“Canas? Non avevo paura di incontrarlo”.”

  1. pibla scrive:

    Santangelo-Molik a Wimbledon, se lo facessero insieme nessun traguardo sarebbe precluso….toccare ferro please…

  2. Stefano Grazia scrive:

    Trovo strano che nessuno abbia sentito il bisogno di commentare il match della Henin (e io che mi son preso la briga di tradurre l’interminabile post match press conference!)… onestamente ero quasi sicuro avrebbe vinto Serena che a me appare sempre la favorita e se volesse forse avrebbe potuto essere la più grande di sempre: non esiste al mondo che una non giochi quasi mai per un anno e poi torni e vinca uno slam, non giochi per due mesi, torni e vinca Miami…A dire il vero c’era quasi riuscita anche la Seles ma Steffi non si fece commuovere…Ritornando alla mia amata Justine. vorrei sottolineare come davvero è sembrata in campo determinata, decisa a portare a termine la sua missione…Nell’intervista dice alcune cose interessanti: per esempio che giocare bene o male alla fin fine non è poi così importante, sottintendendo che l’importante forse è far giocare male -o non far giocare affatto-l’avversario?
    Non sarà stato un match bellissimo, ma credo sia stato un match strategicamente ineccepibile..I did a good job, continuava a ripetere Justine.

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