Le pagelle di Marcos
US Open III° round

 
30 Agosto 2008 Articolo di Marcos
Author mug

Virtual Tour day7!

Lo Monaco/Canè – Gulbis/Roddick
“Presto lo vedremo tra i primi dieci”

Roddick chiede un HawkEye. Gli servono uno Zabov, accompagnato dal sesto ace di Gulbis: 63, il primo set per il lettone. Andy è in gessato nero orizzontale: il coccodrillo a fatica riesce a spuntar dalle righine bianche. Ernests, che, a mio parere, ha una esse di troppo, veste il nero Adidas, con inserti d’un giallo intenso. Lo stadio è stracolmo e multicolore. “Che risposta che ha fatto anche adesso…bravo, bravissimo! Gioca facile ed ha un talento incredibile, questo ragazzo. Roddick, però, è caldo col servizio al centro, eh?”, Paolino, che arriva sempre verso le tre di notte (potrebbe raccontarci come si prepara a questi commenti notturni), chiarisce immediatamente l’essenza del match: colpi d’estro ineffabile e sassate mostruose. “Il servizio di Gulbis è più fluido: meno forza, ma più scioltezza”, aggiunge Canè, il quale, ammirando il gioco del più giovane, prova a dimenticare la sconfitta di Safin, suo vero idolo. “Sarà anche l’orario, ma sembra tutto un po’ più veloce!”. Mi sa che l’orario non c’entra, Paolo!

“Che coraggio, Gulbis…gioca questa smorzata sul 1530!”, si stupisce Lo Monaco, instancabile. “Bellissima risposta! Ha battezzato l’angolo e Gulbis s’è fatto sorprendere: palla break per Roddick!”. Nono ace: ha carattere, il ragazzo. Jacopo riprende: “Questa, però, è la gioventù di Gulbis: smorzata in rete in uscita dal servizio. Altra palla break”. Ernests lo sente e, per salvare la palla break, gioca una smorzata vincente, proprio in uscita dal servizio: ha due caratteri così, il ragazzo! “Meglio di così non si può giocare”, sentenzia Canè: 2 giochi pari. Settimo gioco, al servizio l’americano, che raggiunge il 15 pari con un bel passante diagonale rovescio. “Quanto tira forte, Gulbis!”. “E gioca facile: perfetto nei movimenti e nella distribuzione dei pesi del corpo. E, poi, frustata velocissima col braccio avanti”, spiega Paolino. Roddick lancia la racchetta a terra: deve affrontare una palla break. Gulbis risponde ancora al meglio, attacca splendidamente e chiude con irrisoria facilità a rete: break, 4 a 3 e servizio per il lettone. Roddick frantuma la racchetta: sta giocando bene, ma l’altro sembra, al momento, di un altro pianeta. Canè sempre molto attento: “Ha fatto un miracolo Gulbis: solo col polso è riuscito a tirar dentro questo rovescio in controbalzo da fondo”. Il replay conferma la perfetta interpretazione dell’ex giocatore di Davis, particolarmente concentrato: Jacopo ha provato a stuzzicarlo sull’avvenenza della fidanzata di Roddick, confrontata alla bellezza della ragazza di Moya…niente. Questa notte, Paolino ha occhi solo per Safin e Gulbis.

“Non ci credooooooooooo!!! Cos’ha fatto!! Roddick impazzisce adesso! S’era sfogato su quello smash, credendo d’aver fatto punto. Ha dovuto, però, giocare una volée, convinto ancora d’aver fatto punto e, invece, Gulbis c’è arrivato e l’ha passato col rovescio lungolinea…pazzesco!”, Lo Monaco, questa volta, si lascia andare: quanno ce vo’…ce vo’!
“Questo è un recupero alla Djokovic”, aggiunge Paolino. Questo è un dritto alla Safin: 5 a 3.
“Mmm…questa è cattiveria, proprio: voleva prenderlo…”. “Ma poi perché…cosa gli ha fatto?”, chiede Jacopo. “Per metterlo fuori uso!”. Andy si trova a metà campo, con palla lenta sul dritto; Ernests è a rete, pronto al martirio; l’americano carica come un bufalo, prende la mira, e spara una cannonata ad altezza ombelico…gli esce un po’ bassa: meno male che han messo la rete. Riesce, comunque, a conquistare il nono game: Gulbis serve per il secondo set. Ace e due rovesci lunghi: 1530. Palla corta e volée dritta vincente: 3030. “Ci arriva…e infila il dritto, Roddick: palla break! E se ne va il dritto di Gulbis: controbreak, 5 giochi pari!”. Il lettone abbandona la sua baldanza ed inizia a commettere doppifalli ed errori, che sembravano impossibili per lui, fino a pochi minuti prima: “Che pollo…set point!”, Ernests offre una comoda palla corta al rivale, che ne approfitta. Riesce a salvarlo, ma, al secondo set point concesso, si lascia stordire da un lungo palleggio giocato in back rovescio da Roddick, prima di mandare un dritto in corridoio: un set pari.

“Tenendo conto dell’abitudine a giocare incontri di questo livello e dell’apporto del pubblico, direi che Roddick, ora, è favorito”, sentenzia Lo Monaco. Andy trova la sicurezza dei bei tempi e si aggiudica rapidamente il terzo set: 36 75 62. Nel terzo game dell’ultima frazione: “Bravi, che scambio!!”, stopvolley di Gulbis, incredibile recupero del rivale, che cerca un passante in diagonale, ma comoda chiusura del lettone. Paolino interviene: “Per noi sono le sette di mattina. I game vanno via lisci come nel primo set”. Ernests ha ripreso a giocare come sa e Roddick lo tempesta di servizi: con tre ace, malgrado ottime giocate dell’avversario, si porta sul 5 a 4. Lo Monaco entusiasta del gioco di Gulbis: “Ancora serve & volley: con quale facilità ha giocato questa volée bassa!”. “Proporrei un sondaggio ai telespettatori: nel circuito c’è qualcuno che gioca un dritto così secco e potente come fa Gulbis?”. Non arrivano mail da casa: son circa le otto del mattino, le persone normali, al sabato, dormono a quest’ora (o si stanno preparando per andare a lavorare) ed io, forse unico spettatore, non me la son sentita di spedirne una. Comunque, come a Jacopo, anche a me è venuto in mente Tursunov.

5 pari, al servizio Roddick, che tira la sua più forte. Gulbis stecca e trova un fuoricampo eccezionale. Qualcuno in piccionaia prova a prendere la pallina, ma non gliela fa. Il pubblico inizia a prenderlo in giro bonariamente, lasciandosi contagiare da una risata collettiva che coinvolge Gulbis: da quanto ride, prova a coprirsi il volto con le mani, ma, alla fine, si arrende al divertimento. Che bello, ragazzi, provare questi spontanei sentimenti! “Straordinariooooo! Questo è un gran lob di Roddick!!”, Lo Monaco, dopo dieci ore di cronaca notturna, è ancora in piena carica agonistica: eroico! 65 per l’americano, che, poco dopo, con un gran passante, conquista un match point: Gulbis pareggia con un servizio vincente. “Ancora una smorzata…era da un po’ che mancava!”. Sulla prima di servizio, Ernests chiede l’ultimo HawkEye, ma gli portano una carpa, piena di spine: doppiofallo, altra parità. L’arbitro Maria, nel momento più caldo del match, chiama un over rule a favore dell’ennesima, stupenda smorzata del lettone: ha ragione…gran coraggio, complimenti! Jacopo sente che siamo alla fine: “Va fuori giri col dritto: secondo match point!”, Gulbis non riesce a correggere il movimento del suo colpo, dopo la deviazione del nastro. Non entra la prima…e nemmeno l’ultimo dritto dell’astro nascente! “Ha vinto l’esperienza ed il cuore di Roddick! Gulbis è un talento pazzesco, però deve maturare”. Paolino si sbilancia: “Presto lo vedremo tra i primi dieci”. Sono d’accordo. Jacopo chiude: “Buonanotte a chi va a dormire, buona giornata a chi si è svegliato da poco!”. Che nottata!

Lo Monaco: 10
Canè: 8
Gulbis: 8
Roddick: 10

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3 Commenti a “Le pagelle di Marcos
US Open III° round”

  1. Giorgia scrive:

    Sono preoccupata per Gulbis ..E’ uno dei giocatori che preferisco veder giocare,ha molta classe,ma non riescere a chiudere i match..se non cambia qualcosa nel suo modo di gestire i match ..non so come continuerà

  2. bob scrive:

    speriamo che si ravveda solo dopo la coppa Davis….

  3. marcos scrive:

    quando vedo giocare tennisti come leconte, arazi, gasquet o gulbis, io già son molto contento. naturalmente, vorrei vederli giocare di più…l’unico di quel tipo di tennisti a soddisfarmi anche quantitativamente è stato john mcenroe.

    quando si diventa campioni per doti naturali, che, nel tennis, potrebbero riassumersi nell’istinto di arrivare a colpire la palla sempre a tempo perfetto ed in piena coordinazione, molto difficilmente, da ragazzi, si esercitano la volontà, la pazienza, la tenuta mentale e la voglia di lottare.

    se mancano questi quattro requisiti (capacità agonistica), si può incantare il mondo, ma difficilmente si vincono tornei dello slam.

    nessuno dei tennisti di gran talento ha mai mostrato una capacità agonistica pari a quella di mcenroe: in lui convivevano colpi geniali d’artistica fattura e grinta da giocatore di rugby in piena mischia.

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