Murray vs Del Potro
Il duello del futuro?

 
18 Agosto 2009 Articolo di Roberto Commentucci
Author mug

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Giovani, ambiziosi, fortissimi, diversissimi. La Potenza contro la Varietà. E si detestano. Per ora Murray è avanti, ma Del Potro prepara il sorpasso. Chi sarà il più forte?

Tra inglesi ed argentini, si sa, le ruggini sono vecchie. I due popoli sono riusciti addirittura a farsi una guerra, all’inizio degli anni ’80, quando il regime sudamericano di Videla cercava la gloria militare tentando la riconquista delle “Islas Malvinas”, due squallidi e desolati pezzi di roccia affioranti nell’Atlantico, da un secolo e mezzo possedimento di Sua Maestà britannica. Da allora, fra i due popoli è rimasta una antipatia strisciante, condita, da parte albionica, da un pizzico di pregiudizio razziale. Il calcio poi, per fortuna in modo meno cruento, ha dato il suo contribuito alla faida, con la memorabile “mano de Dios” di Maradona e tanti altri accesissimi confronti, raramente finiti undici contro undici.

Murray vs Del Potro. Un rapporto difficile.

E infine, arrivano loro. Andy lo scozzese, classe ’87, e Juan Martin il tandilese, classe ’88. Si ritrovano spesso contro, nei tornei giovanili. Ma non provano reciproca simpatia. Non sono amici. Lo scorso anno, al Foro Italico, eccoli di fronte, per la prima volta nel circuito maggiore, in un’umida serata romana. Tensione che si taglia col coltello, plateali “Come on!” di Murray agli errori dell’avversario, che accumula rabbia in silenzio. Ma a un certo punto, in uno scambio ravvicinato, Delpo esplode un potentissimo rovescio mirando alla testa dello scozzese, mancandolo per miracolo. “Fuck!” fa Murray, che viene ammonito dall’arbitro di sedia. “Hijo de puta” sibila di rimando l’argentino, e l’arbitro, stavolta, non sente, suscitando ulteriori ire scozzzesi. Si rischia lo scontro fisico, poi Del Potro, infortunato, si ritira all’inizio del terzo set, con i due che si guardano in cagnesco. Le edulcorate dichiarazioni post partita non servono a rasserenare gli animi.

Pochi mesi dopo, nei quarti di finale degli US Open, è proprio Andy Murray a mettere fine alla trionfale cavalcata estiva dell’argentino (quattro tornei vinti di fila) dopo una battaglia epica di quasi 4 ore. Lo scorso marzo, a Indian Wells, finisce allo stesso modo, e siamo 3 a 0 Scozia. Ma Delpo continua a crescere, e finalmente, sulla terra di Madrid, accorcia le distanze. Infine, ed è storia di ieri, la tremenda lotta di Montreal, con Andy che la spunta di puro fisico.
Insomma, in questo duello all’OK Corral siamo 4 a 1 per il Bravehart dai canini aguzzi e dal rovescio fatato, ma le azioni del dinoccolato argentino sono in rialzo.

A vederli giocare contro, questi due, si ha l’impressione che non si tratti di un confronto come tanti altri. Con le incognite sulla salute fisica di Rafa e i 28 anni compiuti di Roger Federer, è possibile che il confronto Murray Del Potro possa diventare la vera “classica” del tennis prossimo venturo. Un match, insomma, con in palio un titolo dello Slam. Chi sarà il più forte? Chi ha più margini di progresso?

Per cercare di dare una risposta, proviamo ad osservare più da vicino i nostri due amici.

Murray vs Del Potro: un confronto tecnico.

Servizio: Un notevole punto di forza per entrambi. E’ un fondamentale in cui tutti e due, dalla loro apparizione nel professionismo, hanno compiuto grandissimi progressi, soprattutto grazie al lavoro di potenziamento atletico che hanno svolto. Più vario per effetti e traiettorie quello di Andy, più continuo e potente quello dell’argentino, che sfrutta benissimo la maggiore statura (1,98 contro 1,90) e si fa preferire per la maggiore consistenza della seconda palla, una delle migliori del circuito. Voto: Murray 8,5, Del Potro 9

Risposta: E’ probabilmente il colpo che spiega in buona parte l’attuale differenza in classifica tra i due. Murray vanta una delle migliori risposte del mondo, con tempi di reazione eccellenti e una notevole tecnica di impatto, specie con il rovescio bimane. Del Potro, anche per la mole, non può avere la stessa reattività, ma si difende comunque bene, e sta lavorando per migliorare la sua capacità di aggredire la seconda palla altrui. Il vantaggio a favore di Murray è però piuttosto consistente: secondo le statistiche dell’Atp Andy è il migliore del circuito nella risposta contro la prima palla (36% di punti vinti) e il secondo dietro a Nadal nella risposta contro la seconda palla (57%); Del Potro è rispettivamente 15° (con il 31%) e 9° (con il 51%). Voto: Murray 9,5, Del Potro 7,5

Diritto: Per entrambi è il fondamentale meno naturale e più costruito. Andy alterna molto bene palle alte e cariche di top spin ad improvvise accelerazioni, sa trovare angoli molto stretti, grazie all’ottimo uso del polso, ma nel complesso il diritto dello scozzese, ad altissimi livelli, manca di un po’ di penetrazione, e resta l’aspetto più vulnerabile del suo gioco. Discorso tutto diverso per l’argentino, che deve soprattutto ai grandissimi progressi conseguiti dal lato destro il salto di qualità compiuto a partire dallo scorso anno. La maggiore accuratezza nella ricerca della palla e un leggero avanzamento del punto di impatto hanno consentito a Del Potro di costruirsi uno dei diritti più  violenti del circuito, grazie alla fluidità dell’esecuzione e alla lunghezza della leva. L’argentino con il diritto può tirare un vincente da tutte le posizioni, e le sue accelerazioni in corsa dall’angolo destro sono davvero impressionanti. Voto: Murray 7 Del Potro 9

Rovescio: il colpo naturale, per tutti e due. Il rovescio di Murray è un colpo di eccezionale qualità, con cui lo scozzese sa fare praticamente tutto. Solidissimo e profondo nell’impostazione bimane, insidioso nella variante in back, mortifero nelle improvvise accelerazioni in lungolinea, devastante nelle risposte anticipate. Ma anche Del Potro ha il suo piatto forte nel rovescio, eseguito con una fluidissima ovalizzazione e un grandissimo controllo. Anche per Juan Martin il lungolinea di rovescio è la specialità della casa, e la sua capacità di aggredire le palle alte gli consente di comandare lo scambio contro quasi tutti i giocatori. Unico tallone d’achille: il lungo argentino può andare in crisi contro le palle basse e tagliate, specie se è costretto a correre in avanti. Un difetto, però, di cui sono molto pochi, nel tennis odierno a saper approfittare in pieno. Voto: Murray 9,5, Del Potro 9

Gioco al volo: Per Murray il gioco di rete resta un grande punto di forza. I gesti perfetti, l’innato senso del piazzamento e la grandissima sensibilità di tocco lo rendono uno dei migliori volleatori del circuito. Purtroppo per lui, è un’arma che usa poco a causa della posizione in campo che assume, quasi sempre molto arretrata e lontana dalla rete. Del Potro ha invece nel gioco al volo l’aspetto più vulnerabile del suo repertorio. Lento nel prendere la rete, poco reattivo, approssimativo nel piazzamento, ruvido nel tocco, l’argentino va a rete solo per dare il colpo di grazia, e molto raramente gioca delle voleè tradizionali. Addirittura, a volte manifesta sorprendenti incertezze persino nello smash. Voto: Murray 8,5 Del Potro 6,5.

Ricapitolando, abbiamo 43 punti per Murray e 41 per Del Potro. Lo scozzese è decisamente superiore in risposta e nel gioco al volo, ma l’argentino presenta un profilo molto più omogeneo nei 3 colpi fondamentali: servizio, diritto, rovescio. Un gioco essenziale, magari monocorde, ma tremendamente efficace.

Murray vs Del Potro. Una analisi tattica.

Vediamo ora come le diverse caratteristiche, tecniche e fisiche, dei due giocatori interagiscono sul campo.

Inferiore per potenza, ma superiore per spostamento e tenuta alla distanza, Murray ha due obiettivi fondamentali: cercare di prolungare gli scambi ed evitare per quanto possibile la diagonale di diritto. Appena può, gioca un diritto lungolinea alto e lungo per costringere l’argentino a scambiare rovescio contro rovescio. A questo punto, lo scozzese tenta di variare il più possibile il ritmo (grazie anche al suo ottimo back) per disinnescare la violenza dei colpi dell’argentino e portarlo all’errore. Del Potro, dal canto suo, ha una strategia diametralmente opposta: cercare l’aggressione fin dal primo scambio, picchiare prevalentemente contro il diritto di Murray e tentare l’accelerazione vincente entro 3-4 colpi, utilizzando in prevalenza le traiettorie in diagonale e cercando di guadagnare campo.
Molto interessante è il duello rovescio contro rovescio, situazione tattica in cui entrambi sono molto a loro agio e che entrambi generalmente usano per preparare il loro colpo forse più naturale: l’accelerazione vincente in lungolinea. Tra i due, tuttavia, chi ha più da guadagnare a giocare per primo il lungolinea, cercando il diritto di Murray, è l’argentino.

Un punto a favore di Del Potro è dato dalla sua grande capacità di colpire in accelerazione le palle alte e morbide tanto care a Murray. Grazie all’elevata statura e all’ottimo timing, Delpo può colpire la palla tra la spalla e l’anca, da una altezza spesso superiore a quella della rete, riuscendo spesso a “schiacciare” con entrambi i fondamentali, e a trovare impatti di violenza inaudita.  Ciò rende meno efficaci gli abituali colpi interlocutori di Murray costringendolo a perdere troppo campo in difesa.

Pertanto, come quasi sempre nel tennis moderno, ciò che fa la differenza, a parità di condizione atletica, è la qualità dei colpi di inizio gioco: Murray, rispetto al suo standard, contro Del Potro è costretto a mantenere un atteggiamento più aggressivo, almeno nei suoi games di battuta, perché se consente a Del Potro di colpire comodamente non riesce poi a difendersi con l’abituale efficacia. Nel tenere l’iniziativa, Andy è aiutato sia dalle ottime doti di battitore, sia dalla qualità non eccelsa della risposta dell’argentino, di gran lunga meno efficace di lui in difesa. Viceversa, nei turni di servizio di Del Potro, il livello del gioco tende ad essere molto più alto, trovandosi di fronte la grande risposta di Murray e il grande servizio del tandilese. E questo spiega anche, in buona parte, il frequente ricorso dell’argentino a seconde di servizio sparate oltre i 180 km/h.
Ma alla fine, allo stato  attuale, pare più probabile che sia Murray, ad ottenere il break, che non viceversa.

Conclusioni.

Entrambi i giocatori (che hanno solo 22 e 21 anni) hanno ancora notevoli margini di miglioramento.
Murray deve imparare a coniugare al meglio la sua abilità difensiva con le sue grandi qualità nel gioco di attacco: i suoi progressi atletici lo stanno portando sempre più di frequente ad assumere un atteggiamento tattico troppo difensivo che, sebbene molto efficace, non ne valorizza in pieno le capacità tecniche.
Del Potro, dal canto suo, sa fare molte meno cose (servizio, diritto, rovescio) ma le fa davvero benissimo: il suo problema, per ora, è la qualità della risposta. Se riuscirà a diventare più efficace in questo fondamentale, e a comandare con buona frequenza lo scambio anche quando non è alla battuta, potrebbe davvero diventare inarrestabile. Brutto da vedere, monotono, ripetitivo quanto volete, non c’è dubbio.
Ma inarrestabile.

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58 Commenti a “Murray vs Del Potro
Il duello del futuro?”

  1. Mauro Cappiello scrive:

    Io credo che il “brutto da vedere” sia da riferire più a Murray che a Del Potro. Almeno l’argentino è uno che cerca di vincere lo scambio dal primo punto. In ogni caso, rivalità destinata a crescere e molto equilibrata, nonostante i confronti diretti diano per ora Murray nettamente in vantaggio. E analisi tecnica ineccepibile.

  2. Mauro Cappiello scrive:

    Aggiungo che, se Delpo riuscirà a fare lo stesso salto di qualità dal punto di vista della preparazione atletica che ha fatto Murray, diventerà uno dei maggiori pretendenti della poltrona di numero 1

  3. Mauro Cappiello scrive:

    Per chi volesse rivedere l’incontro ravvicinato tra Murray e Del Potro a Roma 2008, il video è qui

    http://www.youtube.com/watch?v=muM-UQc_Tnk

    Murray si lamenta con l’arbitro perché Del Potro ha provato a colpirlo, Del Potro dice di Murray e di sua madre “You’re always the same, you never change… you and your mum”, riferendosi probabilmente all’abitudine dei due di far seguire ogni punto o errore dell’avversario da un c’mon. Scena molto divertente!

  4. Roberto Commentucci scrive:

    Grazie di cuore a Mauro per aver linkato il video.

  5. Lorenzo scrive:

    MA i 2 non si chiarirono poi o sbaglio? allora, a veder domenica, son dei bravi attori..:) cmq occhio a Delpo a NY..sopratt dopo che ricaricherà le pile in queste 2 settimane…

  6. Sergio scrive:

    Delpo molto più simpatico del vampiro scozzese e della sua vecchia babbiona che lo accompagna sempre; non ho dubbi per cui tifare.
    PS. quasi scandalosa la storia dei c`mon a Wimbledon 2009, ma poi Roddick l’ha fatto smettere….ah ah ah ah ah….

  7. franz scrive:

    Anche secondo me questi sono i due più caldi nel prossimo futuro..
    Per simpatia non ho dubbi, sono per delpo che anche dal punto di vista cartteriale mi piace.
    Nessun “come on” o altre grida del genere, tanta voglia di lavorare (ma questo vale anche per lo scozzese) ed una ascesa continua da metà dello scorso anno e ancora in corso.

  8. Avec Double Cordage scrive:

    devo dire che con Del Potro ci ho visto bene ;) da subito mi è sembrato uno che poteva arrivare ai vertici assoluti, la prima volta che lo vidi mi sembra era qui

    http://www.youtube.com/watch?v=FyuHIGnwtUs

    vorrei sbagliarmi ma penso che con il passare degli anni Del Potro potrebbe diventare troppo pesante e ciò ne potrebbe minare la mobilità, per fortuna sua è abbastanza magrolino ma è alto quasi 2 metri quindi qualche chilo prima o poi è inevitabile che lo metta su e poi sarà dura correre dietro alle palline degli altri come è successo già a Becker e ad altri che da giovani erano più forti che da maturi

  9. clever scrive:

    Complimenti x l’articolo e l’analisi fine e precisa.
    DelPo e Murray sono i due giocatori sui quali si può scommettere x il futuro.
    Per opposti motivi sono i miei due preferiti, anche se Pippo è decisamente il mio pupillo. Una loro finale mi lascia cmq contento. Il motivo della mia duplice preferenza è presto spiegato: il mio tennista ideale è un mix di potenza e di ricamo. DelPo è un “randellatore” impressionante: servizio, dritto, “colpi col saltello” devastanti.
    Nel tennis odierno senza questi fondamentali è impossibile andare lontano.
    Se tiri forte è molto probabile che ti ritornino indietro (se ritornano) tiri
    lenti e addomesticabili. Insomma i colpi di inizio gioco sono determinati x vincere il punto. Viceversa Murray è un “ricamatore”: il diritto manca di penetrazione ma in compenso è spesso angolato e “molle” (aggredire una palla lenta può essere più impegnativo e bisogna trovare la posizione corretta con i tempi giusti), altre volte il tiro è a rimbalzo alto e a tanti questo dà fastidio; il rovescio è eccezionale e gli consente di spostare dove vuole il gioco; anche la risposta eccellente gli permette spesso di comandare ad inizio scambio (in una situazione ideale).
    Anche se i due si detestano a mio parere avrebbero
    molto da imparare dal gioco dell’altro. Con una sintesi delle due tipologie
    di gioco si diventa una specie di rullo compressore e si macinano gli avversari come chicchi di caffè.
    Lo so non sono belli da vedere, ma per vincere nel tennis servono sia le “randellate” che le “ricamate” alternado le due cose gli avversari non possono sapere che tiro aspettarsi, non possono abituarsi a stare dietro la riga in una zona precisa del campo, non possono tirare già preparati dal conoscere velocità, profondità e pesantezza di palla e quindi non possono impostare un ritmo col quale rendere la vita dura.
    Certo capisco che è difficile x DelPo stante la lentezza nei movimenti
    alternare un gioco più ricamato e viceversa x Murray fare gioco più aggressivo con meno potenza di fuoco ma è rinforzando le proprie debolezze che si diventa dei grandissimi giocatori.
    In sintesi credo che JM e Andy siano un pò i gemelli diversi.
    Concludo dicendo che mentre a Murray deve trovare l’anticipo secco nel tirare il dritto (se vogliamo alla Federer).
    DelPo deve trovare l’anticipo netto alla risposta (se vogliamo un pò alla Agassi) il cui modo è “caricare” la palla. Grazie se avete avuto la pazienza di leggermi. Saluti.

  10. stefano grazia scrive:

    Vado controcorrente e ribadisco mia stima e simpatia per Murray che secondo me comiuga caratteristiche temperamentali e geometriche di McEnroe e Mecir da giustificare il nickname che due anni fa gli diedi di McMecir.Sul sito sostenevo che il mondo e’ bello perche’ vario e che spesso si fa il tifo solo per questioni davvero epidermichge: a me infatti cosi’ a pelle e d’immagine mi sta cento volte piu’ simpatico Murray di Mecir, sia come immagine (Del Potro coi capelli lunghi sembrava un debosciato e con la canotta e le spalle strette e i fianchi larghi mi sembra un vitellone da paesi della bassa emiliana, neanche romagnolo che almeno li’ vicino c’e’ il mare…) che come carattere… Non mi sta poi antipatico neanche Del Potro (che comunque nella lista dei miei preferiti e’ esattamente nello stesso posto che ha in classifica, anzi, viene anche dopo Roddick) e devo dire che a vedere come si parlavano nel dopo match i due sembrerebbero aver risolto i loro problemi. Anzi, li risolvettero gia’ l’anno scorso o quest’anno a IW o KB, ricordo di aver letto un’intervista a Murray che diceva che si erano parlati e che ora erano amici, non c’era alcuna ruggine…E lo stesso diceva Del Potro. Certo, se ne dicono tante ma secondo me nel dopo match non puoi fingere piu’ di tanto…
    Ritornando al de gustibus non es disputandi, a parte la simpatia epidermica (a me infatti piacciono quelli che si autopompano e dicono C’Mon e infatti mi piaceva Hewitt proprio per quello e sull’uso del C’Mon ho scritto decine di posts), anche come tennis io tendo a preferire un gioco piu’ completo e costruito (o ricamato come dice Roberto) a una serie di uno-due brutali da Neanderthal. Mi sembra un gioco piu’ umano, da poter insegnare ai propri figli… In piu’ lo segui meglio anche da spettatore, vedi la costruzione del gioco, il tramutare la difesa in attacco, il prender controllo, Le variazioni, il rallentare per poi accelerare…etc etc Che poi qualcuno osi definire Murray un pallettaro mi fa sinceramente dubitare e della sua competenza e della sua obiettivita’: meglio dire mi sta sulle palle, non so perche’ (perche’ ha i denti storti/ perche’ si e’ letto anche questo) e lo accetto di piu’ che dire che non ti piace perche’ e’ un pallettaro. Sulla madre poi starei attento: averne avute i nostri di madri cosi’, che lk’hanno tirato su, l’hanno portato in Spagna e poi l’hanno lasciato andare quando era il momento…Notate che Murray ha avuto Gilbert come Coiach (che e’ uno dei miei preferiti ma soprattutto uno dei migliori) e a un certo punto se ne e’ liberato, pur riconoscendogli i meriti, per crearsi un team su misura…tutti a dargli del pazzo e infatti… Inoltre la sua storia personale (a 9 anni scampo’ a una strage ad opera di un pazzo nella sua scuola) me lo fa pensare come a un predestinato… Insomma, rispetto tutti e le opinioni di tutti ma secondo me Murray batte del Potro 2-0. Ma del resto io tifavo per la Henin…

  11. theresa scrive:

    Clever salve,è un piacere rileggerti.I commenti di Clever e Stefano Grazia mi sono andati proprio a genio.L’analisi fatta da Clever oltre ad essere ben fatta ed azzeccata,è riuscita a trasmettermi interesse verso la rivalità fra questi due campioni,e non è poco,visto che non sono particolarmente affezionata ad entrambi.Bravissimo Clever!!Quanto a Stefano Grazia,sono d’accordo su molte cose,in effetti sono stata un pò criticata per aver scritto che Murray non è pallettaro,mi trovo d’accordo anche sul personaggio Murray,il c’mon è un modo per caricarsi,e poi il “cattivo” aggiunge sempre un gradevole pizzico di pepe alla competizione.Divertentissima la descrizione fisica di Pippo alias Del Potro,il suo tennis è alla Flintstones,ma chi vince ha sempre ragione.Tuttavia amerei avere ancora per un (bel) pò Nadal e Federer come protagonisti al vertice Saluti

  12. Ronnie scrive:

    come al solito impeccabile Roberto. Non sbaglia un colpo e sprizza passione per questo sport da tutti i caratteri. Chapeau.

  13. Gianfranco scrive:

    Io tutta sta gran varietà nei colpi i murray non ce la vedo per niente

  14. Renée scrive:

    Nella al solito impeccabile analisi tecnica di Roberto manca il punteggio circa il carattere.
    Lì, a mio modesto parere ed indipendentemente dalla simpatia che mi suscita, l’argentino vince parecchi punti sullo scozzese.

    Anche se i “gemelli diversi” di Clever mi piace tantissimo come definizione, per me Delpotro e Murray sono Pippo e Topolino.
    Il primo sembra un sempliciotto, l’altro il più intelligente del circuito.
    Delpo è meno raffinato nel look (come Pippo) e nelle dichiarazioni (la “smutandata promessa” passerà alla storia) ma, ovviamente a mio parere, mi sembra più leale dell’amico nemico (che, come tutti i britannici, un velo di ipocrisia lo trasmette sempre). Se va fuori dai gangheri, per impeto caratteriale, poi chiede scusa.

    Palito è molto più forte del rivale a livello caratteriale.
    La nazionalità ha sicuramente la sua importanza: gli argentini hanno una grande tradizione recente di campioni nel tennis (del resto sono forti in tutti gli sport con la palla), e bene o male un top ten lo hanno sempre avuto.
    Molte meno pressioni per Pippo, che - tra l’altro - a parte in Davis, difficilmente gioca vicino a casa.
    Molte meno pressioni familiari (avete visto la mamma di Palito a Parigi? eppure il figlio stava giocandosi la prima semifinale di Slam), meno aspettative.
    Murray è il principino di casa, coccolato ed esaltato (come Topolino) ma anche per questo sempre in tensione sul risultato, Palito sembra essere lasciato a sè stesso, come se non si potesse pretendere più di tanto da lui (come Pippo).

    Non so se sia stato per questo, ma Delpo ha tutte le caratteristiche dell’agonista. Fa gara con sè stesso, ci crede e si carica, ma mostra anche umiltà nel misurarsi con il resto del mondo, come se lui fosse, in fondo, solo uno dei tanti.

    Murray è il tipico antagonista, il confronto è soprattutto con l’altro, modula il gioco sul gioco dell’altro, appare molto più presuntuoso in campo dell’argentino, come se fosse il predestinato a vincere.

    Al di là dei gusti personali, delle insidie che il fisico e gli infortuni possono giocare, io dò più chances a Pippo.

    Ma sono entrambi una bella ventata di novità.

  15. clever scrive:

    Salve Theresa, ti ringrazio tantissimo x i complimenti e sono contento di averti fatto apprezzare di più questi due grandi campioni che ancora
    possono crescere tanto e rendere la vita dura ai Federer e ai Nadal
    che sono si dei grandissimi ma che secondo me hanno un tennis che
    difficilmente si può migliorare (è già di livello eccelso).
    Inoltre Federer ha già 28 anni e Nadal ha un gioco molto dispendioso
    e logorante sul piano fisico è anche per questo che già da tempo
    io seguo sia Andy che JM con simpatia e un certo piacere.
    Inoltre come ti sarà capitato di vedere (nel video di youtube)
    sia Andy che JM sono due tipi davvero tosti e diretti che si dicono
    senza intermediari e in faccia quel che pensano senza tanti giri di parole.
    Sicuramente due tipi così o si chiarificano subito e diventano “amici” oppure non si sopportano più se non chiariscono tutto.
    Per fare un paragone sono meno buonisti (forse finti ?) o se preferisci meno zucchero/mielosi di Nadal/Federer (che paiano nelle interviste dopo i loro scontri una specie di amorosi fidanzatini appiccicosi).
    Spero che avendoti detto questo mio pensiero finale di non averti
    dato un piccolo dispiacere, me ne rendo conto purtuttavia si deve essere
    sinceri e esprimere le proprie idee anche quando possono fare scender
    un poco il nostro gradimento presso gli altri ma dunque che ci posso fare
    se la penso così ? Anche te se trovi una persona che ti sopporta
    e magari ti apprezza per le tue idee e i tuoi pensieri diversi dai suoi
    ma in qualche modo condivisibili o che hanno un ragionevole senso tientelà amica. Poi sai i diversi e opposti si attirano tanto quanto i simili. Saluti.

  16. zio tony scrive:

    2 giocatori fortissimi, murray è +completo, leproto ha un cartone devastante… Sicuramente il duello del futuro…solo sul cemento però! Su terra e erba faranno in tempo ad invecchiare pure loro.

  17. Safinator scrive:

    @ Stefano…
    Penso di essere stato il primo a sdoganare il “c’mon” di Hewitt su queste pagine,rendendolo un autoesaltarsi positivo.
    Quello di murray mi pare però di tutt’ altra qualità…piu vicino agli “ajde!” e agli “allez ju!” delle mie odiate e antisportivissime tenniste…

    Riguardo all’ essere pallettaro…tu penso mi capirai se ti dico che per me Murray è un tipico “pusher” ma non un “junkballer”.
    Il che,l’ essere un pusher,non ha necessariamente una connotazione negativa…te lo dico da modesto ributtino di terza categoria.
    Resta il fatto che Murray calza a pennello la definizione di “Pusher”…inteso come diabolico ribattitore che tesse la sua tela in attesa dell’ errore,in questo caso forzato,dell’ avversario.Ci vogliono capacita tecniche e tattiche non indifferenti per affermarsi a certi livelli…ma si rimane pallettari..

  18. Renée scrive:

    Aggiungo una considerazione per meglio chiarire cosa intendo per agonista e antagonista.

    La performance di Palito a Parigi contro Rog in semifinale è passata in secondo piano, sopita dal clamore che la vittoria del Rolland Garros e del 14° slam di Federer hanno generato.

    Ma quello che a me ha più colpito sono le dichiarazioni dell’argentino dopo la sconfitta. In conferenza stampa la parola “sad” è stata ripetuta mille volte, segno che Delpotro non si accontenta di una bella sconfitta con il campione…e che ci credeva, nonostante i precedenti.
    Ma alla domanda se fosse stato infastidito dal pubblico parigino, smaccatamente dalla parte del campione elvetico, il giovane argentino ha risposto in tutta semplicità che erano stati bravi anche con lui e che sperava che un giorno avrebbe avuto lo stesso tifo tributato a Roger!
    Se non è umiltà questa…

    Murray invece, dopo i trionfi dell’estate scorsa è tornato in patria più spocchioso che mai, ed ha pensato bene di lasciare delle dichiarazioni quasi crudeli contro il compagno di squadra in Davis, colpevole di non aver lottato”come lui”.
    Due modi tutti diversi di confrontarsi con gli altri, no?

  19. flexible scrive:

    mah io l’anno scorso quando si è cominciato a parlare di Del Potro ad altissimi livelli e gli si pronosticavano vittorie agli slam , scrissi che se del Potro avesse vinto uno slam prima di Gulbis voleva dire che non capivo nulla di tennis e sarei stato zitto per mooolto tempo.
    Da allora i lettone non ha vinto più 3 gare di fila e del potro è a ridosso dei migliori.
    Continuo a pensare che avevo ragione e accetto scommesse anche se Del Potro mi ha stupito e mi piace, ha una malinconia che mancava nel circuito e dopo 5 anni di bravi ragazzi un cattivone come Murray ci voleva proprio.

  20. flexible scrive:

    ah comunque roberto, ottimo articolo ma no, non sarà quella la sfida del futuro.

  21. Nicola De Paola scrive:

    Roberto ottimo articolo!
    Tra il gioco di volo di Del Potro e quello di Murray non vedo 2 punti di defferenza. In generale Murray ha più tocco ma Del Potro copre meglio la rete in virtù della sua altezza (non è che Andy sia un puffo!). Per il resto sono daccordo con la tua analisi.
    Comunque sono davvero molto diversi e per il momento non so chi scegliere. O meglio,personalmente già da un anno tifo per l’argentino che ha il gioco che piace a me,ma non ho capito ancora chi è più forte.. Magari lo Us Open mi aiuterà.
    Di certo parliamo di fenomeni veri,come ne ho visti pochi. Sopratutto dal punto di vista caratteriale e dell’applicazione (tra l’altro secondo me hanno anche degli ottimi professionisti all’angolo).
    A Montreal li ho visti rispettosi l’uno dell altro,forse si sono davvero chiariti. Però con il carattere che si ritrovano non scommetterei su una tregua a lungo termine nel caso in cui avessimo tra i 2 la rivalità del futuro.. Quì si è parlato più dei c’mon della scozzese.. Ma tra “mutande dal c…” e “figli che non cambiano proprio come le mamme” devo ammettere che Del Potro ci va giù duro senza farsi pregare! Diciamo che da questo punto di vista avremo una rivalità diversa da quella tra Federer e Nadal.
    Lunga vita a Roger e Rafa e un benvenuto a tutti gli altri!

  22. Gianluca Piacentini scrive:

    In un mio scritto di un mese fa, parlando di Nadal e Federer, avevo sottolineato di fare attenzione a Murray e Del Potro che probabilmente piazzeranno qualche zampata vincente negli anni a venire.
    Al di là degli aspetti tecnici e tattici, vorrei sottolineare qualche aspetto diverso.
    Su Murray: meno irruento di Del Potro che tende al dinamismo rapido, scattante, travolgente. Murray ha un passo più regolare. Più sprinter Del Potro, più mezzofondista Murray, che non brucia tutto in pochi secondi, ma distribuisce su tempi molto più lunghi le energie sempre notevoli che ha da spendere. Pericoloso in Murray qualche passaggio a vuoto dovuto ad eccesso di pigrizia. Murray è uno che ingurgita tantissime calorie per poi bruciarle in estenuanti allenamenti. Grande applicazione al lavoro che ricorda un po’ Lendl. Murray è uno dei piu’ grandi lavoratori sul circuito. Murray, nel suo lavoro ci mette la forza, la tenacia, il senso organizzativo, qualità e soprattutto quantità. Non si stanca mai di lavorare, lo fa per un numero di ore che stroncherebbe chiunque altro. La sua resistenza non ha limiti. Il mezzo naturale per chiudere fuori dalla porta ogni genere di angoscia è il lavoro. Murray arriverà per tenacia e voglia di applicarsi. Un Lendl meno noioso dal punto di vista tecnico ma con una tenacia grandissima che ricorda il ceko. Unico neo, a tratti, la lentezza nel procedere e il ritmo disteso e flemmatico che col tennis mal si conciliano.:)

    Su Del Potro: il problema principale per Del Potro sarà quello di canalizzare l’irruenza disumana che ha dentro di sé, tramite la riflessione, la valutazione e la ragione, vincendo la cecità dell’ Es desiderante, trascinato solo da se stesso. Alla potenza penetrante e a volte distruttiva, deve riuscire ad opporre la ricettività accogliente della sua parte femminile che non subisce più la violenza del maschile, ma raggelandolo lo educa e gli trasmette la necessità di una forma, di buona maniera che è coscienza e non più cecità indistinta. In parole povere, impeto, irruenza, combattività, tendenza all’attacco: uno che deve liberare l’energia che ha dentro, non puo’ attendere. Anche l’intelletto è torrido e focoso: non è il campione mondiale della logica. Impulsività, rapidità nel pensare e nel ragionare.

    La chiudo: se Murray deve uscire (a tratti) dal suo torpore, Del Potro deve canalizzare la sua irruenza. Lavorando su questi aspetti caratteriali che sono correlati anche ad aspetti psichici intrinseci all’io, riusciranno a esprimere un tennis da campioni.
    Un’ultima cosa: in generale, ci sono persone che scrivono di tennis, che fanno presto a salire sul carro dei vincitori perchè più ’sicuro’. Nadal non è finito, vincerà ancora, così come Federer che piazzerà qualche altro colpo.
    Murray e Del Potro in questi due tre anni si insinueranno qua e là a rompere le uova nel paniere (probabile qualche gran colpo per tutti e due).

    Complimenti a Roberto per la sua analisi.
    Buona giornata.

    NB complimenti a Theresa e Renèe. Leggo sempre volentieri i vostri commenti che stemperano le tensioni. Portate una ventata di creatività e sensibilità al forum, che, a volte, assume le sembianze di una piccola arena di scalmanati.:)) Complimenti a Ubaldo e ai suoi collaboratori per l’organizzazione impeccabile.

  23. haiv scrive:

    è dall anno scorso agli us open che del potro mi ha impressionato ma il risultato piu preoccupante per i suoi avversari è la semi al RG..migliora su tutte le superfici di mese in mese…fra poco superera murray sul cemento americano(sul rosso lo ha gia superato secondo me)..L’erba non fa per lui…se del potro è NOIOSO,murray cos’è???del potro i punti se li va a prendere,murray aspetta gli errori…del potro mi piace come gioco e mi sembra una brava persona,educato e gran lottatore..non è pronto per uno slam ma qualche master 1000 dovrebbe iniziare a portarlo a casa..

  24. +PSTN+ scrive:

    Diversi appassionati di tennis si dividono tra l’amletico dubbio: Murray pallettaro o no?

    Frequentemente l’attribuzione di pallettaro gli calza a pennello (non me ne voglia il Sucbomandante) mentre altre volte (più di rado) riesce a giocare un tennis più propositivo; questo in genere succede/è successo quando ha/ha avuto di fronte Nadal e Federer ovvero allorché si accorge/si è accorto che la trama di gioco adottata con gli altri non paga dando così vita a incontri molto piacevoli.

    Mi riferisco per esempio alla famosa mezz’ora di rabbia nella semifinale di Montecarlo 2009, alla semifinale degli Us Open 2008 (entrambe contro Nadal), alla semifinale di Madrid 2008 e all’incontro di round robin dello scorso Master (entrambe contro Federer).

    Posso tranquillamente sbagliarmi poiché non ho più rivisto questi incontri, eppure il ricordo è di un Murray più vivace rispetto a quanto vediamo da diverso tempo a questa parte in cui esprime il gioco che descrive Safinator.

    Ad ogni modo, ribadisco che finché questo suo modus operandi paga con le vittorie va benissimo, però non è affatto da escludere una giornata in cui un avversario à la Del Potro gli prende le contromisure non facendosi intrappolare nella ragnatela rischiando così di portare a casa (o portandolo proprio) il match come avvenuto domenica.

    A me che non piace è il suo dritto che definirei una sgradevole via di mezzo tra il top spin esasperato di Nadal (meno pesante, profondo e più gestibile) e un colpo più piatto (meno penetrante, definitivo e decisivo rispetto ad altri) decisamente non all’altezza del rovescio oltre che più brutto esteticamente.

    Sul cemento il suo gioco rende al meglio, ma l’impressione è proprio (come osservato da altri) che, essendo privo di un vero e proprio colpo killer risolutivo durante lo scambio, il dispendio mentale e fisico sia notevole.

    About Del Potro: encomiabile! Sembra che debba lavorare un po’ di più sulla tenuta atletica, ma quanto ha dimostrato finora è di tutto rispetto.
    Ciò che mi impressiona del suo gioco son proprio quei colpi abbastanza piatti, violentissimi, precisi e profondi coi quali però sbaglia davvero poco.

  25. +PSTN+ scrive:

    * Subcomandante…

  26. Safinator scrive:

    AH…in ultima analisi confermo quello che ho sempre detto su Murray:
    NON VINCERA MAI UNO SLAM.

    Palito farà prima e piu di lui.

    E a chi se ne fosse scordato…un giovane tennista serbo lo ha gia fatto.

  27. +PSTN+ scrive:

    Beh, Safinator, se dici che per te Murray non vincerà mai uno Slam, a Palito per fare più di lui basterà portarne a casa uno.
    Ed è praticamente impossibile che faccia dopo dato che lo scozzese non vincerà mai ;-)

    In amicizia, mi sembri un po’ troppo di parte.
    Comunque vedremo… Può anche essere che tu abbia ragione…

    Nel frattempo, un terzo della profezia di Marcelus Edberg Wallace (Nadal quarti in Canada, semi a Cincinnati e vittoria Us Open) si è compiuto.

    Ben vengano altri profeti.

  28. Safinator scrive:

    Sempre in amicizia…te lo confermo :D
    Resto dell’ idea pero che il tennis 2 su 3 sia uno sport diverso da quello 3 su 5…e 3 su 5 lo possono battere/lo hanno battuto in diversi…

  29. +PSTN+ scrive:

    Secondo me negli Slam sul cemento (quelli a cui dobbiamo verosimilmente fare riferimento) gli vanno date delle attenuanti avendo ancora tempo per confermarsi, a differenza del serbo che è esploso un po’ prima.

    Dopo il quarto MS vinto in Canada da parte di Andy, Novak ha in palmarès uno Slam e un Master in più oltre ad aver raggiunto almeno una volta la semifinale in tutte le prove dello Slam (lo scozzese “solo” a Wimbledon e Flushing Meadows).
    Murray ha dalla sua soltanto un best ranking migliore (per quel che può contare la differenza tra 2 o 3 nel nostro confronto).

    Da quando è definitivamente scoppiato dando vita ai “Fab Four”, cioè dalla vittoria di Cincinnati 2008 in poi, Murray ha giocato solo 2 Slam sul cemento (Us Open ‘08 e Australian Open ‘09).

    Faccio riferimento al duro perché è la superficie su cui si esprime meglio escludendo perciò volontariamente l’erba di Wimbledon.

    Ebbene, è giunto in finale agli Us Open 2008 dopo aver superato Del Potro e Nadal in 2 battaglie in cui, tra l’altro, la seconda giocata in 2 giorni differenti per poi arrivare alla prima finale Slam della carriera contro un certo Roger Federer che era alla 17esima (quinta a New York) oltretutto con un po’ meno tempo di recupero nonostante la finale si sia giocata di lunedì.

    (Ad oggi NESSUNO ha battuto sia Federer che Nadal in uno Slam)

    In Australia ha perso in 5 set agli ottavi da un Verdasco indiavolato che ha ceduto solo a Nadal dopo una lotta epica e intensissima in semifinale.
    Lo scozzese pare inoltre che il giorno prima non stesse molto bene avendo avuto un po’ di influenza, notizia trapelata subito (forse anche prima della sua sconfitta dal puntuale Jacopo Lo Monaco in telecronaca, ora francamente non ricordo con certezza).

    Per questi motivi ritengo che bisognerà attendere come minimo almeno gli Us Open prossimi venturi per avere una valutazione più completa di Murray 3 su 5 sulla superficie a lui più congeniale.

    Questo è il mio modesto punto di vista sull’argomento.

  30. Roberto Commentucci scrive:

    Grazie a tutti per i commenti.
    Cerco di riassumere. Vedo che molti di voi si sono soffermati sul grado di simpatia/antipatia che i due giocatori suscitano (settore nel quale Del Potro viene nettamente preferito) mentre altri sostengono che lo scozzese è un tennista meno spettacolare dell’argentino perché troppo difensivista (addirittura “pallettaro” per qualcuno di voi).

    Io temo che come spesso capita, noi tifosi non si riesca a distinguere l’aspetto caratteriale da quelllo tecnico. Mi spiego: il mio sospetto è che Murray venga definito pallettaro perché riesce antipatico, più che per il suo stile di gioco, che non è poi molto dissimile da quello di molti grandi contrattaccanti del passato.

    Vi dico la mia. A me Del Potro è epidermicamente più simpatico di Murray. Ma sul piano del gioco, ritengo più piacevole da guardare lo scozzese che l’argentino. Quando si vede giocare Delpo, si sa benissimo in anticipo come giocherà: cercherà l’aggressione fin dal primo colpo, tirando grandi bordate.
    Murray invece può inventare tennis in qualsiasi momento, e gioca spesso colpi poco convenzionali (lob millimetrici, recuperi con il diritto choppato, cross strettissimi, palle corte improvvise) che a mio personalissimo avviso sono più piacvoli da vedere rispetto alle possenti cannonate dell’argentino, impressionanti, senza dubbio, ma sempre uguali.

    Il problema di Murray è che si sta progressivamente allontanando dalla linea di fondo e da lì è molto più difficile produrre le sue improvvisazioni. Ma va detto che giocando in questo modo, grazie alle sue qualità atletiche e alla sua abilità difensiva, riesce a mandare in crisi quasi tutti i suoi avversari.

    In prospettiva, peraltro, credo anch’io come alcuni di voi, che Del Potro possa arrivare a livelli più alti, se il fisico lo assisterà.
    Grazie ancora, a tutti.

  31. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Soliti complimenti (miei intendo…) a Roberto per il suo pezzo. Poi, in sintesi, non condivido il pafre di chi dice che Del Potro ha un tennis noioso, e sono d’accordo cn Roberto nel dire che Murray è molto più imprevedibile di quanto non sembri. Ho scritto tante volte che mi ricorda Mecir: ha un palleggio che ti addormenta, poi all’improvviso, zac, o esce fuori la palla corta, o l’accelerazione che non t’aspetti. I suoi cambi di ritmo sono più apprezzabili vedendolo giocare dal vivo che non in tv. Io mi diverto molto a vederlo giocare. Gli avversari schiumano rabbia (anche questo è divertente…avreste dovuto vedere gli svedesi contro Mecir, diventavano pazzi! a un certo punto mi pare di ricordare che il Gattone stesse con i vari Wilander e soci sul 16-2 aut similia njei confronti diretti). Mi piace molto anche l’intelligenza con cui recupera il campo dopo vaerlo perduto. Non sopporto invece gli errori di chi, lontano con le gambe e il corpo, sparacchia colpi da posizioni impossibili. Secondo me sono tennisti poco intelligenti cui una volta ogni tanto riesce il recupero vincentre mostruoso ed impossibile (alla Lendl nella rincorsa verso destra e il passante di dritto con curva parabolica esterna a rientrare: ci riusciva con continuità solo lui!) e così si illudono di poterlo fare sempre, ma di fatto sono minus habens che non riescono a controllara il proprio istinto e tentano il …la va o la spacca. Ho in mente, quando scrivo questo, un giocatore italiano che ha giocato (talvolta anche bene…) in Coppa Davis. Colpi anche straordinari, ma un cervellino piccolo piccolo. Non vi dirò mai chi è neppure sotto tortura. Murray, invece, la testa l’ha sempr sulle spalle, perfino quando perde 5-0 con Fognini. Difatti poi recupera…

  32. Nicola De Paola scrive:

    Ubaldo sottoscivo ogni lettera del tuo commento.

  33. stefano grazia scrive:

    E infatti il senso del mio post era questo: che a volte si giudica, piu’ o meno inconsciamente, il tennis di un giocatore in base alle proprie simpatie epidermiche perdendo completamente di obiettivita’. Che Murray (o Hewitt o la Henin) possano a me risultare simpatici e a voi no, ci sta tutto ma giudicare il tennis di Murray brutto o monotono in confrointo a quello di Del Potro (o che ne so,Karlovic!) secondo me e’ frutto di cecita’ da curva ultras. Roberto e Ubs hanno descritto benissimo quello che io con Pibla sostengo forse da prima di altri e cioe’ che a differenza del golf dove essere stupidi non e’ indispensabile pero’ aiuta, nel tennis essere intelligenti puo’ fare la differenza. L’intelligenza di McMecir poi secondo me non la si nota solo sul campo ma anche, lo ripeto perche’ e’ importante, nel come ha strutturato la sua vita sportiva, i suoi allenamenti (anche il fatto di avere un team di base di preparatori e coach giovani con cui lui passa le giornate allenandosi si duramente ma anche scherzando e giocando perche’ sono suoi amici, su cui poi innesta degli specialisti stagionali (Corretja sul rosso,per esempio). Sono anche queste innovazioni che testimoniano che il ragazzo non e’ una marionetta ma un essere pensante (ovviamente lo e’ anche Federer che addirittura fa a meno del Coach ma tanto lui ha Mirka che viene sbeffeggiata dai soliti sciocchi italioti di turno che non riescono a capire quanto sia stata fondamentale questa ragazza e quanto questo la renda comunque bella, anzi bellissima, non solo agli occhi di Roger ma anche ai miei). Allo stesso modo i soliti supoerficiali bollano la madre di Andy come antipatica, con la mascella volitiva e altre amenita’ di questo tipo … E non sanno nulla dei sacrifici che stanno a monte ma soprattutto non si rendono conto che la madre non ha mai sbagliato una mossa. E infatti pur probabilmente rimanendo nell’ombra disponibile a dare consigli, Murray ha il suo team, si allena da solo, e’ stato reso responsabile ed indipendente proprio come predica Riccardo Piatti nel suo ultimo articolo su Tennis Italiano.
    Non e’ che Del Potro non mi piace (e trovo perfetta la similitudine con Goofy (Pippo) e Topolino (anche se un Topolino piu’ incazzato, un Topolino col carattere di Paperino forse), ma faccio veramente fatica a capire perche’ Murray debba risultare cosi’ antipatico… Forse perche’ e’ meno finto di altri? Tra l’altro coi suoi completi Fred Perry e’ da sempre uno dei piu’ eleganti e sobri sul campo…

  34. wik scrive:

    Su Murray ormai si é scritto tutto, un giocatore per palati fini piú che per gli amanti dell’estetica.
    Il DelPotro porello ce la mette davvero tutta, ma fin da quando lo vidi giocare agli inizi mi chiesi :
    Ma a forza di sparare cannonate quello come fa ad arrivare alla fine senza stramazzare al suolo ?
    E quando nel’ambito di un incontro o una serie di incontri si riposa ?
    Risposta ancora assente, se lo fará quello lí non lo ferma piú nessuno.
    Ma la risposta é davvero difficile darla.

  35. Safinator scrive:

    Stefano sono amareggiato..pensavo considerassi di piu il mio intervento :(
    Comunque io ammetto in tutta onesta di non sopportare Murray (immagino per lo stesso motivo per cui molti non sopportavano djokovic lo scorso anno…questo overboasting a risultati non ancora raggiunti e/o confermati)..ma la mia analisi era piu sul tipo di gioco che sulla mascella della madre che, volitiva o meno…non è questione tennistica.
    Ah,e per l abbigliamento berdych da 6-0 a tutti…insieme a blake.
    Ah…ci fosse qualcuno che sfrutta la stilosissima collezione Fila…

  36. Renée scrive:

    @Stefano: tu stesso dici che Murray è Topolino con il carattere di Paperino (e trovo sia proprio vero). e poi ti chiedi perchè risulti così poco simpatico? Se in Topolino l’essere perfettino e non sbagliare mai è stemperato dalla gentilezza, in Paperino il carattere arrabbiato e dispettoso è reso accettabile dal fatto che sia sfortunato, la miscela delle due cose non può che determinare antipatia!?
    Per carità: io sono d’accordo sul fatto che Andy sia un ragazzo molto intellligente. Insieme a Marat è quello che trasmette più cervello nelle dichiarazioni che fa fuori dal campo. E Murray, a differenza del russo, è anche molto intelligente sul rettangolo di gioco.
    Detto questo: non si può negare che sia spocchioso, aggressivo, incazzoso (scusate la parola non proprio educata, ma rende bene il concetto) spesso senza ragione.
    Tennisticamente io non lo giudico noioso, per niente.
    Però come personaggio mi trasmette negatività, che vuoi farci?
    Quanto alla madre. sul giudizio negativo io non penso c’entrino i luoghi comuni sulla mascella volitiva o altre amenità basate sull’estetica, come nel caso di Mirka.
    Ok non avrà sbagliato una mossa, ok ci saranno stati molti sacrifici (ma non penso che sia stato diverso per la mamma di Palito), ma questi genitori che incitano istericamente i figli che stanno facendo sport li trovo inquietanti. Mi danno l’idea che sarebbero capaci di “ammazzare” idealmente il rivale del pargoletto, e dunque, che non abbiano trasmesso agonismo al figlio bensi, come detto, antagonismo.
    E l’antagonismo non mi piace, è il contrario dell’idea di sport che ho io e l’opposto di quello credo faccia bene nella formazione del carattere (cui lo sport dovrebbe tendere)

    Circa l’eleganza in campo, a me i completi che piacciono di più continuano ad essere quelli di Nole e Verdasco

    Ultima annotazione: a vedere come stanno giocando a Cincy Roger, Rafa e lo stesso Murray credo che Pippo sia l’unico al momento in grado di battere lo scozzese. E comunque non sarà facile neppure per lui.

  37. Giovanni Mandis scrive:

    Signor Commentucci, se non sbaglio nella finale del masters series canadese di qualche giorno fa del potro ha giocato e vinto a rete molti più punti dello scozzese. gli ho visto fare delle volee che sembrano contraddire il voto basso datogli in questo settore di gioco.

  38. clever scrive:

    Renèe bravissima complimenti ammazza ma che sei psicologa !?
    Secondo me hai preso in pieno il carattere di Murray e di
    conseguenza anche il modo di giocare: Andy è proprio un antagonista:
    cerca prima di tutto di ammazzare il gioco dell’avversario il quale vistosi
    privare delle occasioni di vincere sotto il naso con un astuto gioco
    di rimessa come il gatto con il topo va in tilt, diventa pazzo furioso e si
    sa chi perde il controllo dei nervi poi perde la partita.
    Andy ha davvero un modo antipatico di giocare ma l’efficacia è garantita
    quando è in giornata e quando trova chi perde la pazienza prima di lui.
    Veramente è qui il punto: spesso i nervi x primo saltano a lui visto
    che se trova chi non abbocca al suo gioco… non sempre lo cambia…
    E’ strano il contrasto tra il suo carattere “aggressivo” e l’atteggiamento
    “passivo” che rinuncia all’attacco immediato diretto e automatico
    se l’occasione lo consente. Se vogliamo è meno computerizzato
    di altri giocatori o forse lo è di più…, con un programma più sofisticato
    meno avvezzo all’uso della forza bruta e più prudente perchè più vulnerabile.
    Ovviamente penso che dovrebbe osare di più, essere più coraggioso meno
    attendista, ma forse la paura di perdere lo fa giocare male pur di vincere…
    Credo che sotto sotto Murray non si diverta affatto a giocare così,
    ma la droga delle vittorie è troppo forte per cambiare e a parere mio
    cambierà solo quando capirà che il divertimento che è il piacere di fare sport
    vale molto di più una vittoria ottenuta a caro prezzo. Valentino Rossi
    docet. DelPo invece è un operaio sempliciotto ma simpatico che a prezzo del sudore arriverà molto in alto (scarica con le sue bordate l’aggressività e
    questo è un bene e allo stesso un piacere per lui magari non per noi ma per lui
    sicuramente). Perciò per me interiormente avrà un futuro pieno di soddisfazioni personali cioè di vittorie più lui che non Andy. Saluti.

  39. chloe de lissier scrive:

    le considerazioni di renée sono gustose e ineccepibili. vorrei solo approfondire un punto. murray non è più intelligente di safin sul campo di gioco: è semplicemente molto più feroce. marat non ha un briciolo di cattiveria, è un uomo con una visione esistenzialista della vita: perciò poco adatta alla competizione quando questa diventa eminentemente scontro fra temperamenti più che fra talenti.
    considerazione personale: a parte federer, safin è il tennista per cui tengo maggiormente, mentre per me murray è il tennista più antipatico di tutti i tempi. surclassa perfino connors, il quale almeno qualche volta sghignazzava quando ne combinava qualcuna delle sue. murray non ha nemmeno questo: è pesantissimamente inumano, e basta.

  40. Stefano Grazia scrive:

    Safinator, ho considerato attentamente il tuo post come quello di Renee che mi ha illuminato con quella piccola differenza che tanto piccola non e’ fra agonismo e antagonismo.Puo’ essere vero ma nello sport professionista io credo che tutti, incluso Safin, inclusi Federer e Nadal , diventino antagonisti (People doesn’t get it,it’s a war out there, diceva Connors e il resto e’ tutta letteratura). Che poi a Chloe Murray risulti il giocatore piu’ antipatico di tutti i tempi insieme con Connors, non mi sorprende visto che a me i due, insieme con Hewitt, sono fra i giocatori che invece ho apprezzato di piu’. Ma allo stesso tempo ho tifato prima Agassi e poi Federer e sono sicuramente piu’ tollerante verso Nadal della stessa Chloe che su di lui ricordo ha scritto commenti al vetriolo piuttosto pecorini.La cosa semmai mi conferma vieppiu’ che i nostri giudizi sono troppo spesso dettati piu’ dalla simpatia epidermica per questo o quel giocatore piuttosto che per quell’altro.Io mi sono trovato a simpatizzare e a tifare per giocatori che erano l’opposto dell’altro, cosi’, in base all’infatuazione del momento: la logica forse avrebbe voluto che da Agassi uno passasse a Nadal e invece mi sono ritrovato a tifare Federer e a nutrire per il Mallorchino la stessa antipatia sportiva che ho sempre avuto per Sampras.Ovviamente col raziocinio ho sempre superato questo pregiudizio riconoscendo la grandezza dei due, e provando comunque stima e ammirazione, non avendo per esempio dubbi sul fatto che Sampras sia stato ovviamente superiore ad Andre’.Prendiamo la Seles per esempio: prima dell’accoltellamento appariva ai piu’ come una ragazzina spocchiosa, viziata,megalomane che straparlava nell’interviste e si credeva Madonna. E inoltre aveva il grave difetto di battere regolarmente sia Steffi che Gabri. Ma dopo i fatti di Amburgo, come non provare amore per Monica e sperare in una sua vittoria in uno Slam? Mi sono perfino comprato la sua Bio (onestamente ho comprato anche quelle di Sampras e Nadal). Ma e’ indubbio che a personalmente piacciano da un lato i bravi ragazzi, modesti, umili (avrei voluto un figlio cosi’, anzi una figlia da allevare come un maschiaccio, ma questa e’ un’altra storia) ma sono parimenti intrigato dalle personalita’ esuberanti incazzose se vogliamo e che a volte trovo piu’ vere, meno ipocrite. Del resto a me piacciono sia McEnroe che Lendl: trovo aspetti interessanti in entrambe le loro personalita’. Alcuni illustri addetti ai lavori (Ubaldo e Wik) e riconosciuti competenti come “L’Autorevole Commentucci” mi hanno confortato sulla analisi stilistica (illuminante la considerazione di Wik: certo che finisce sconvolto, Del Potro: a parte che mi sembra iperadenoideo, a tirare tutte quelle mazzate ci si sfianca: quand’e’ che recupera? E se se si cuoce in un Best of 3, come fara’ negli Slam? Dopo una semifinale per es giocata di notte nel SuperSaturday agli USOpen? Cio’ detto, credo che a Montreal lui si fosse semplicemente preso un colpo di calore…) e questo e’ un punto importante: definire palloso il gioco di Murray mi sembrava un tantinello superficiale e sono contento che altri lo ritengano invece il gioco piu’ divertente se non piu’ spettacolare da vedere o comunque di non essere il solo a considerarlo piu’ divertente non solo di quello di un Karlovic o Querrey ma anche di un Del Potro (Del resto mi sono sempre chiesto chi sia che puo’ decidere che un lob o un passante sia meno spettacolare di un colpo al volo). Per il resto rimango della mia idea: noi proviamo PRIMA simpatia istintiva per il tal giocatore e SOLO DOPO giustifichiamo la nostra preferenza andando analizzare a nostro uso e consumo il suo gioco e la sua personalita’. Io per primo, intendiamoci.
    Sull’eleganza: anche qui De gustibus non es disputandi…Per es, nulla da dire sull’outfit di Blake ma quell’orrida bandana di spugna sulla sua pelata a parte ricordarmi un talebano mi ha impedito di tifarlo(ma ho comprato egualmente la sua bio…tra l’altro nel bel libro di vince spadea l’immagine di perfetto sportman di Blake viene un po’ messa in dubbio): si fosse messo una bandana normale, di quelle che vendevano a Bologna da Bollini (e che sono molto piu’ eleganti e casual delle striscie col logo nike)sarebbe stato tutto un altro discorso…Sicuramente stava meglio coi dreadlocks. E riguardo Nole Djokovic, giocatore che a me sta simpatico e non capisco come possa risultare antipatico ormai a tutti (proprio lui che non e’ mai banale nelle interviste e nelle premiazioni, che mai trova scuse per le sue sconfitte, che fa le imitazioni…mah!), quella serie di completini adidas fosforescenti tipo pugno nell’occhio erano ai miei (di occhi) quanto di piu’ orrido si fosse mai visto sui campi dai tempi dei completi tutti gialli di kuerten o dalla maglietta con le prese d’aria di Hrbaty…Io per eleganza di Murray, intendevo quella sobria casual…poi mi piace anche il tutto nero di Federer (ma non le sue giacchette e completini imbarazzanti da fighetto…su questo do ragione a Scanzi o a Jon Wertheim che su si.com ci ha dedicato diversi articoli concludendo che forse la Nike dovrebbe dirgli qualcosa, che non si sono accorti di essersi lasciati prendere la mano dando un immagineesagerata di self conscious, etc etc ).
    De Gustibus…,comunque e appunto.

  41. Stefano Grazia scrive:

    Quando dico che Connors, Murray e Hewitt sono i giocatori che ho apprezzato di piu’ in realta’ dico una bugia: io ho tifato davvero solo Agassi e Federer. Ma come personaggi e carattere i giocatori che avrei apprezzato di piu’ sarebbero stati appunto i tre Cattivoni. Se non li ho davvero tifati e’ perche’ son venuti in tempi in cui o seguivo il tennis da lontano (Connors) o perche’ n quel momento gia’ tifavo per Agassi (Hewitt() e Federer(Murray) e io sono fedele.Ma e’ indubbio che adesso che ha superato Sampras, in una finale Murray-Federer non e’ detto che la sconfitta di Roger mi darebbe poi questo gran dispiacere… E certamente, anche a me e’ piaciuto Safin.E vi posso dire che e’ anche molto cordiale e simpatico:quando era a Bologna a curarsi il ginocchio all’Isokinetic del Dr Della Villa, mio figlio che allora aveva 9 anni credo, ha passato mezzora con lui e Marat fu simpaticissimo e molto paziente. A proposito: mi e’ sembrato molto disponibile anche quel cattivone di Murray che ho visto a Montreal dopo un match passare un inusitato tempo a firmare palline e autografi (e non solo due o tre in fretta, chi c’e’ c’e’ ma prendendosi tutto il tempo per esaudire proprio tutti…)

  42. Ros scrive:

    Non mi esaltano nè l’uno nè l’altro, non mi sorprendono.
    Se devo scegliere però, dico Del Potro. Ma è un discorso prettamente personale.
    Murray è senza alcun dubbio tennisticamente più dotato, ha una sensibilità notevole ed è tatticamente migliore di Del Potro, proprio naturalmente.
    Il confronto tra i rovesci è ovviamente vinto dallo scozzese, al quale darei un 10, a dire il vero, per questo colpo, che gioca con una facilità impressionante in tutte le direzioni e possiede anche un gran back difensivo.
    Il gioco al volo è decisamente superiore in Murray, e anche parecchio sproporzionato in verità, questo tipo di confronto.
    Sul servizio sono daccordo, sul dritto trovo sia GENEROSISSIMO dare un 7 allo scozzese, considerando la qualità che risiede in altri suoi colpi.
    Se in risposta risulta più efficace, ditemi quando, e ve ne prego ditemelo, avete visto giocare un’accelerazione che fosse una di dritto a Murray. E non credo che non potrebbe migliorare da questo punto di vista.
    Pare esagerato, forse, ma soprattutto per questo non riesce a piacermi: di dritto, diciamolo chiaro, è un choppone.
    Lo gioca meglio dall’angolo, come la maggior parte dei suoi colpi, ma non ha mai spinta e fluidità, quando è ora di prender l’iniziativa. Si appoggia e non sfrutta nemmeno la velocità del colpo altrui. Gli manca completamente il dritto da sopra la spalla, e qua si capisce come mai sulla terra faccia tanta fatica.
    Il suo modo di giocare mi fa onestamente imbestialire.
    Non perchè ci sia qualcosa di male nell’essere difensivi, ma perchè date le sue enormi doti tennistiche potrebbe benissimo giocare in tutt’altro modo, consumarsi meno e giocare in maniera più naturale per le sue caratteristiche.
    Il remare e recuperare tutto da dietro ciondolando è qualcosa che proprio non sopporto, a maggior ragione da lui.
    Del Potro invece di accelerazioni ne ha eccome.
    Non si tira mai indietro se c’è da prendere l’iniziativa e il suo dritto arriva ad essere devastante, malgrado io ritenga che il suo colpo naturale sia il rovescio. Le sue accelerazioni non sono mai troppo arrischiate nell’esecuzione, eppure gioca sempre a pochissimi centimentri dalle righe e nello scambio 80 volte su 100 risulta profondo con entrambi i fondamentali. L’altezza non lo aiuta nelle palle basse e nel gestire variazioni (che però lui potrebbe imparare ad usare meglio), il suo gioco è si monocorde ma spesso esplosivo, e questo, nonostante tutto, mi aggrada, così come la sua personalità.

  43. Roberto Commentucci scrive:

    Grazie Ros, molto bello il tuo post.
    Credo che a proposito di Murray, tu abbia messo il dito nella piaga: “non lo sopporto a vederlo giocare difensivo e ciondolante, uno con le sue doti dovrebbe giocare in tutt’altro modo.”
    Ma tu stessa, poi, dici che addirittura trovi generosissimo il 7 al diritto dello scozzese.
    Ebbene, a mio avviso è proprio qui che sta il problema.
    Nel tennis moderno, lo abbiamo detto tante volte, non si può prescindere da un diritto pesante e incisivo, se si vuole giocare in modo aggressivo.
    E’ proprio la sua scarsa incisività con il diritto che costringe lo scozzese a perdere campo.
    E’ un pò il problema che ha anche Gasquet, altro tennista dotato di un diritto non all’altezza del rovescio.
    Il diritto di Gasquet è colpo dalle gran fiammate, dalle accelerazioni vincenti, ma a velocità di crociera, nello cambio, è un colpo vulnerabile, e costringe il francese a perdere campo. E così il povero Richard finisce per essere definito Riccardo Cuor di Telone (per la verità ciò, oltre che dal diritto, dipende anche da difetti nel suo modo di correre, il cd. footwork).
    Come accade a Murray, da 3 metri fuori dal campo è difficile adoperare il proprio talento, ed entrambi vengono accusati di codardia e di sprecare i loro doni.
    Ma nè il francese, nè lo scottish sono dei pusillanimi: semplicemente, hanno dei difetti tecnici. Mio parere personale.
    Sarebbe interessante che wik, il nostro tecnico, ci dicesse la sua su questo punto.

  44. theresa scrive:

    @Stefano Grazia salve non sò se hai letto qualche mio commento,io sono una che spesso e volentieri scherza sull’apparenza estetica dei campioni,dò regolarmente del vampiro a Murray,giuggiolone a Pippo,mentre per Roger e Rafa ho più volte manifestato pubblicamente la mia cotta extratennistica.Ma non è certamente per i canini aguzzi di Andy o per i fianchi alla Sophia Loren di Del Potro-che fra parentesi mi hai fatto notare TU, facendomi morire dal ridere-che non amo Murray nè Pippo,e non ho alcuna difficoltà ad ammettere la bravura e una certa dose di talento in entrambi,il fatto è,secondo me,che non conquistano come personaggi,Murray è troppo anglosassone per toccare i nostri cuori latini,al contrario di Federer che,grandezza a parte,è cosi solare che tutto sembra meno che Svizzero.Pippo e Andy,purtroppo,mancano completamente di MAGIA,di CARISMA,di quel non sò che…McEnroe ad esempio non era nè bello,nè certamente uno stinco di santo,ma fu venerato non solo per il suo tennis,è stato un personaggio di quelli con la P maiuscola,SuperMac è Supermac,e a tutt’oggi è indimenticato.Non è per superficialità che non mi appassionano quei due,anzi non capisco le critiche spietate alla mamma di Andy che si sbraccia per suo figlio,è naturale,una tipica mamma italiana farebbe anche di peggio.Non c’è il fluido magico in quei due,e se non c’è non c’è,e noi fans che ci possiamo fare?! SALUTI

  45. Stefano Grazia scrive:

    Ti leggo Theresa, ti leggo e anche se talora sei volutamente esageratamente tamarra, sei simpatica, e infatti il tuo approccio mi sta bene, anxzi benissimo. Ma per esempio sul sito i seguaci piu’ malsani di Federer (di cui si noti bene io sono tuttora tifoso…di Federer, non dei seguaci) stanno brandendo una crociata psicotica contro Murray,ora che non hanno piu’ paura di Nadal, reo di aver sconfitto 6 volte su 7 negli ultimi incontri il Nostro e soprattutto reo di voler diventare numero uno senza aver mai vinto uno slam, cosa che secondo loro potrebbe accadere se Murray vincesse Cincy e poi andasse in finale a NY e Federer no, insomma una cosa talmente contorta e involuta da ultras frustrati senza scampo che li apparenta d’acchito ai Nadaliani tipo Lorenzo o marconapo (cito a memoria)che accusano Federer di essere antidemocratico, la morte del tennis, di voler vincere sempre o di aver la fidanzata burrosa … Del resto ci sono Federiani che dicono che Nadal sia l’AntiTennis la qual cosa mi ha sempre fatto rabbrividire e scuotere la testa pensoso… Secondo me comunque il fuido magico non c’e’ in Del Potro, non ancora almeno perche’ lo smutandamento promesso di Nadal promette bene, ma c’e’ invece in McMecir…Del resto se c’e’ gente a cui sta sull’anima solo perche’ dice C’MON sugli errori dell’avversario e non capisce che questo selfpumping non e’ dovuto all’errore ma al fatto di aver fatto il punto, mah, ho sempre l’impressione che questa gente abbia sempre giocato a tennis (o qualunque altro sport) cosi’ come gioca a carte sulla terrazza del circolo, come se fosse un hobby e invece, almeno a quei livelli, e’ tutto fuorche’ un hobby…Se il c’mon te lo faccio io in una partita di Coppa Italia nc hai ragione a mandarmi a quel paese o a scuotere il capo per la compassione, ma in una partita dell’ATP TOUR? C’mon, you cannot be serious!

  46. clever scrive:

    Il post scritto da Ros e quello da Roberto in risposta sono considerazioni
    belle e interessanti che dico subito mi hanno fatto riflettere non poco.
    Dice Ros che il modo di giocare di Murray la fa imbestialire visto
    il talento dello scozzese. Poi il discorso scivola sul dritto di Andy.
    Quindi la mia domanda è se fa il dritto a quel modo per necessità o per scelta.
    Ovviamente condivido il fatto che questo modo di giocare faccia un pò storcere il naso. Ma tutto nasce come ha centrato in pieno Roberto dal dritto
    non pesante, non esplosivo e quindi non aggressivo di Andy. La mia riflessione
    mi ha fatto giungere a una conclusione opposta alla loro. Il voto dato
    basso da Roberto e ancora meno generoso da Ros dovrebbe essere aumentato
    e di parecchio. Diciamo che dò un nove pieno al dritto di Andy, è un colpo
    eccezzionale a parer mio. Per arrivare a farmi questa mia opinione personale
    sono andato a gurdare un paio di video uno di Andy con Ferrero
    http://www.youtube.com/watch?v=ghWb9AE2_68 l’altro con Nadal
    http://www.youtube.com/watch?v=rAywQoSaovw&feature=related
    E ho trovato il dritto che fà Murray cambia a seconda della pesantezza
    di palla che l’avversario gli tira. Con Ferrero che ha un movimento
    di dritto classico non ho notato grandi differenze nel dritto
    entrambi impostano lo scambio su scambi ad altissimo ritmo che portano l’avversario a ritrovarsi palle sempre più veloci da ribattere. Sono giocatori che
    cercano di stroncare con il ritmo costante e forsennato la resistenza degli altri.
    Ripeto non ho notato differenze sostanziali tra il movimento di Murray e di Ferrero che a mio parere ha un eccellente dritto. Il discorso cambia con Nadal
    cioè lì si mette male per Andy che secondo me è costretto dal fatto
    che la palla che gli arrivano sono molto pesanti ad alzare maggiormente la pallina in traettorie più alte e lente questo perchè è sempre un pò in affanno sui questi colpi pesantissimi questo lo fa rallentando il movimento della racchetta e alzandola di più facendo ciò il colpo è inevitabilmente lento e a traiettoria alta.
    Il problema non è secondo me come fa il colpo che ritengo l’unico modo
    possibile a quel punto (a meno che non voglia rischiare di mandare la palla tre metri fuori dal campo) il problema è che lui arrivando in ritardo sulla palla
    non può fare altro anzi a questo punto è suo merito di riuscire a ributtarla di là
    visto la difficoltà di contenere i colpi pesanti.
    Il motivo per cui con Ferrero si trova meglio che con Nadal è dato dal fatto
    che soffre quelle palle che rimbalzano molto che ha Nadal e in genere quelli che hanno colpi devastanti, mentre con Ferrero arrivano palle si molto veloci
    ma indubbiamente meno problematiche.
    Per Theresa: perchè Nadal mi è così antipatico ma così antipatico che proprio
    non lo digerisco ? Federer lo sopporto per via del tennis ma quando ha pianto
    agli AO ho finito di considerarlo se non tennisticamente…
    Nè Andy, nè Delpo piangeranno mai per una sconfitta o si metteranno a consolare l’avversario in lacrime: sono dei figli de puta e sta sicura che non faranno nè l’uno nè l’altro…

  47. Ros scrive:

    No, non sono daccordo Roberto.
    Sa anticipare bene quando vuole, potrebbe sfruttare questo esattamente come fa(ceva) Hewitt. E’ un’impostazione che non dà al suo gioco, ioc redo. Nel caso di Gasquet di impostazioni mancate (al di là del possibile limite nel dritto) ce ne sono parecchie.

  48. +PSTN+ scrive:

    @Stefano Grazia
    “Ma per esempio sul sito i seguaci piu’ malsani di Federer (di cui si noti bene io sono tuttora tifoso…di Federer, non dei seguaci) stanno brandendo una crociata psicotica contro Murray,ora che non hanno piu’ paura di Nadal, reo di aver sconfitto 6 volte su 7 negli ultimi incontri il Nostro e soprattutto reo di voler diventare numero uno senza aver mai vinto uno slam, cosa che secondo loro potrebbe accadere se Murray vincesse Cincy e poi andasse in finale a NY e Federer no, insomma una cosa talmente contorta e involuta da ultras frustrati senza scampo che li apparenta d’acchito ai Nadaliani tipo Lorenzo o marconapo (cito a memoria)che accusano Federer di essere antidemocratico, la morte del tennis, di voler vincere sempre o di aver la fidanzata burrosa …”

    Vorrei prendere un po’ le difese del commento di Daniele Malafarina, il quale peraltro ritengo fosse evitabile per evidenti motivi, cioè della sua ipotesi numerica citata da Stefano perché non mi sembra possa rientrare nella categoria degli “ultras frustrati senza scampo” se è questo che volevi intendere.
    Se invece facevi riferimento ai commenti che hanno seguito il suo post, allora è un altro discorso e ho frainteso.

    Ma non conoscendolo, posso sbagliarmi.

    O almeno: la mia impressione è stata che volesse inserire un post un po’ scherzoso e provocatorio (soprattutto per quanto si continua a dire per la Wta!), ma senza voler porre l’accento sul fatto che sarebbe proprio Federer anziché un altro a subire quest’eventualità e/o Murray a trarne beneficio.
    Ad ogni modo, se ci legge e ritiene di farlo, è liberissimo di esprimersi direttamente lui siccome io non sono né il suo avvocato né il suo portavoce ;-)

    A distanza di un anno dalla loro genesi di fatto (Cincinnati 2008), potremmo ritrovare tutti i Fab Four in semifinale come è accaduto solo all’ultimo Us Open dalla loro nascita. Tra l’altro ci sarebbero i medesimi accoppiamenti qualora Nadal dovesse battere Berdych nell’ultimo quarto.

    Un’altra nota statistica, a mio avviso interessante, che segnalava qualche giorno fa Riccardo Bisti sul suo sito: negli ultimi 6 anni 5 volte (eccezione nel 2004 in cui vinse Agassi poi fermato ai quarti a NY) chi ha vinto Cincinnati è giunto poi in finale a New York.

    Inoltre, si dice con certezza (Elena Pero stasera in telecronaca per esempio) che Nadal sarà testa di serie numero 2 a Flushing Meadows quando, nel momento in cui scrivo, la matematica ancora non lo condanna visto che se vince il torneo e Murray perde in semifinale torna in seconda posizione.
    Ok che possa anche non avere troppe probabilità di vincere il torneo, però finché l’aritmetica non dà certezza assoluta, lui può tornare numero 2 lunedì con relativa tds a NY.

    Tornando al dritto di Murray: secondo voi esagero oppure ho ragione ad affermare che tra gli attuali top10 è inferiore a tutti (eccetto Simon) in questo fondamentale?
    (Perché per me è migliore del suo anche quello di Davydenko)

  49. +PSTN+ scrive:

    “Tra l’altro ci sarebbero i medesimi accoppiamenti qualora Nadal dovesse battere Berdych nell’ultimo quarto.”

    Pardon, evidentemente non è così giacché agli Us Open furono Nadal-Murray e Djokovic-Federer.

    Mah, sarà il caldo…

  50. +PSTN+ scrive:

    E allora che affare tra Fab Four sia!

    Purtroppo non ho avuto modo di vedere il match di Nadal contro Berdych e praticamente ho visto solo un po’ del primo set con Seppi in questa settimana causa l’orario in cui ha sempre giocato.

    Segnalo anche l’ovvietà che questo torneo segnerà giocoforza la vittoria di uno di essi dopo aver battuto altri 2 Fab Four, dacché sono tali, di seguito.
    Sono riusciti in questo Federer agli scorsi Us Open e Nadal quest’anno a Montecarlo (soltanto il maiorchino da quando lo scozzese è entrato nei primi 4).

    E così l’ultimo Slam stagionale si avvicina e i 4 si fanno trovare pronti in semifinale nel 1000 precedente.
    Bene bene! Ci sono tutte le carte in regola per poter assistere a 2 incontri interessanti.

  51. +PSTN+ scrive:

    Non si può certo dire che i 4 non abbiano motivazioni.

    Federer: tornare a battere (a distanza di un anno) chi l’ha sconfitto 6 volte su 7 negli incontri 2 su 3 e che ha vinto gli ultimi 4 scontri consecutivamente (solo Nadal ha fatto di meglio con 5 fermando l’emorragia a Madrid)

    Murray: battere ancora il numero 1 del mondo e confermarsi a Cincinnati

    Nadal: vincere uno dei 3 1000 che non ha mai vinto (con Miami e Bercy) e poter tornare numero 2 se Murray perde in semifinale

    Djokovic: rifarsi delle 5 sconfitte consecutive (4 su terra e una pesantissima dopo una dura lotta alle Olimpiadi) subite negli ultimi incontri col maiorchino oltretutto proprio dove lo scorso anno pose fine alla sua striscia di 32 vittorie dando un forte segnale della sua presenza in prospettiva Slam

    Saranno banali, ma tant’è.

  52. Nik scrive:

    +PSTN+.
    Le motivazioni più grandi in questo momento le ha murray, che tende alla prima posizione mondiale. Poi Djokovic, che non vince nulla di significativo dal Master del 2008.
    Federer e Nadal hanno in bacheca 30 masterseries in due. Hanno vinto troppo per trovare ancora motivazioni in tornei ATP, che non siano i Major. Per motivi diversi, peraltro, è bene che si concentrino su pochi tornei nel corso dell’anno.

    Nella classifica dell’antipatia, Murray è in vetta al ranking con 2000 punti di vantaggio su Nadal. Segue molto più staccato Djokovic, saldamente in terza posizione. Federer è ultimo, il computer segna 0 punti.

  53. Stefano Grazia scrive:

    PSTN Mi riferivo (e mi sembrava ovvio) ai commenti e non all’articolo di Daniele con il quale “I have no beef”,anzi. E certamente nemmeno con Safinator o Theresa o altri che giustificano le loro preferenze in base allo stile e qualche volta anche ammettono magari di essere prevenuti … Ma alcuni dei post mi sono sembrati veramente molto poveri, basati esclusivamente sul tifo da Ultras, da integralista offuscato, tipici di persone frustrate e psicologicamente meschine e comunque significativi del livello intellettuale del tifoso italiano … Diverso era il mio discorso su simpatia epidermica ma ormai l’ho ripetuto tante volte che e’ ora di dargli un taglio

  54. +PSTN+ scrive:

    @Stefano Grazia
    Sì, però si poteva finanche fraintendere e comunque io mi riferivo solo al commento/ipotesi numerica di Malafarina (in riferimento a quanto hai scritto tu) che ha poi effettivamente dato il la ad alcune considerazioni di altri.

  55. Il vero stefano anti-nadal scrive:

    @antoine

    Ciao! Ci sei ancora qua???? Per stanotte sono fiducioso riguado alla vittoria di Nole. Potrebbe essere per il serbo l’occasione di un riscatto..

  56. +PSTN+ scrive:

    About Djokovic

    http://www.tennisbest.com/index.php?option=com_content&task=view&id=1496&Itemid=62

    “Sono stato ad un passo dal vincere in tutte le finali che ho giocato”
    MAH! Molto probabilmente io e lui abbiamo un concetto profondamente diverso di “essere a un passo dal vincere” e di “tutte”.

  57. Marty* scrive:

    Se Murray è un giocatore di tennis allora posso dire di averle sentite davvero tutte^^

  58. +PSTN+ scrive:

    Per quanto riguarda i miglioramenti al servizio di Del Potro questo link http://www.atpworldtour.com/News/Tennis/2009/09/Shark-Bites-US-Open-Del-Potro.aspx ci dice che lo scorso anno a NY ha servito 29 aces in 5 match (media di 5,8) contro gli 82 di quest’anno in 7 incontri (media di 11,7).

    Statistica non da sottovalutare così come quella di Federer che perde per la quinta volta su 172 un incontro in uno Slam dopo aver vinto il primo set (terza da quando è diventato numero uno a febbraio 2004).

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