Indian Wells…Serbian Wells?
Djokovic nono successo ma bravo Fish.
L’americano è stato all’altezza.
Stasera il sorteggio a Miami.
Come si comporterà Federer?
Cosa han detto i quattro finalisti
Virtual Tour: tonitri!
Una finale più incerta del previsto a Indian Wells (vedi qui sotto la cronaca di Giorgio Spalluto) conferma le qualità del tennista del Minnesota, falso n.98 Atp. Djokovic ha vinto i primi due grandi tornei del 2008 ed è il primo favorito anche a Miami, dove l’incognita è lo svizzero n.1 del mondo. Riusciranno gli azzurri ad arrivare alla seconda settimana? Si comincia male: forfait di Fognini. Con Djokovic e Ivanovic (vittoriosa 6-4,6-3 sulla Kuznetsova in finale) è…Serbia sugli scudi! Record d’affluenza: 331.269 spettatori. E’ con questi dati che si deve misurare…Roma. Ed è un bel guaio, credetemi.
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Nell’ International Press Clipps le prime impressioni dei giornalisti internazionali sulla vittoria di Djokovic e sulla crisi di Roger Federer.
Sventola la bandiera serba in California. Prima Ana Ivanovic, poi Novak Djokovic, il Masters di Indian Wells l’hanno vinto loro. Si tratta di due conferme, perché a Melbourne Ana aveva ceduto soltanto in finale, resistendo a Maria Sharapova meglio delle altre, mentre Nole aveva dominato il torneo maschile cedendo un solo set alla rivelazione Jo Wilfried Tsonga in finale.
Evidentemente a “Djoker”, che pure ha solo 20 anni, tocca battezzare le “rivelazioni…più anziane” in finale, perché dopo Tsonga a Melbourne gli è toccato a Indian Wells quel Mardy Fish che, non contento di aver fatto fuori nei giorni scorsi Davydenko, Hewitt e Federer, non si è fatto minimamente condizionare dal suo ranking, n.98 Atp…ed è riuscito a strappargli un set anche quando, sul 6-2,4-2 per Djokovic, sembrava ormai fuorigioco. Invece non solo Fish ha rimontato e vinto il secondo set per 7-5, ma nel primo game del terzo set ha saputo conquistarsi tre palle break consecutive, 0-40, che se trasformate avrebbero potuto dare anche un’altra svolta all’incontro. Djokovic aveva già cominciato a smadonnare _ rigorosamente in serbo, l’ha ammesso lui stesso a fine partite quando ormai aveva già fra le mani l’assegno da 550.000 dollari _ e se fosse andato sotto di un break chissà, magari avrebbe perso un po’ la testa. Ha vinto 6-2,5-7,6-3 ma in quel momento se l’è vista abbastanza brutta.
Insomma il ragazzone del Minnesota _ ma dall’età di 4 anni trasferitosi in Florida (dove ha trovato ben altro clima…) _ ha reagito con bell’orgoglio, senza alcuna timidezza, al di là delle previsioni dei più, ma con con la personalità di chi è stato anche fra i primi 20 del mondo: n.17 nel marzo 2004. Qualche esperienza importante in fondo lui l’aveva già vissuta: vincendo due tornei, disputando altre sette finali fra le quali quella olimpica di Atene, partecipando da protagonista anche ad una finale di coppa Davis, a Siviglia contro la Spagna quando perse con Carlos Moya (nel giorno in cui Roddick scoprì suo malgrado la forza dell’esordiente Nadal sulla terra rossa). L’unica finale in un Masters l’aveva perduta a Cincinnati nel 2003, quasi cinque anni fa.
Ho citato più partite in cui è stato vittima che giustiziere, però sulle qualità tecniche di Fish nessuno ha mai discusso. Semmai è su quelle atletiche che era lecito nutrire seri dubbi. Magari le sue carenze di questo tipo erano accentuate anche dal suo aspetto trasandato, quelle magliettone enormi stile premaman, con quei pantaloncioni sbrendoloni, quei calzini con i fantasmini che gli facevano apparire ancora più lunghe (ma anche più macchinose nei movimenti) le leve inferiori.
Dopo esser riuscito a chiudere fra i primi 50 il 2007 (n.37), come in quattro degli ultimi cinque anni, la classifica di Fish era precipitata a n.98 perché i punti persi all’Australian Open _ nel ‘2007 era giunto ai quarti battendo fra gli altri Ljubicic e Ferrer prima di cedere all’amico Roddick _ gli erano costati cari.
Ma il giocatore c’è, ha stoffa, anche se non quella che gli si potrebbe atrribuire per quello che lui ieri notte ha ricordato essere stato “uno dei giorni più belli delle mia vita”, la vittoria su Federer naturalmente.
E’ il punteggio stesso con cui ha battuto Federer sabato a dire che…Fish avrà anche giocato bene, ma quello non era il vero Federer. Il vero Federer dovrà mostrarsi a Key Biscayne, il torneo di cui stasera conosceremo il sorteggio, e sarà proprio quello uno dei motivi principali del torneo. A proposito di sorteggio speriamo che gli italiani in gara l’abbiano migliore che a Indian Wells – o, meglio ancora, che giochino meglio in Florida che in California _ anche se una brutta notizia è già arrivata con il forfait di Fabio Fognini che avrebbe dovuto giocare le qualificazioni ma si è fatto male al polso. Verrà curato dal prof. Parra (che segue gli italiani con il suo magico laser a Miami, ma Fabio ha già intenzione di curarsi poi anche a Parigi da specialisti con cui ha già avuto a che fare.
Per quanto riguarda Djokovic, che l’anno scorso a Indian Wells fu finalista, è difficile dargli torto quando dice “Sto facendo proprio bene…”. I primi due tornei più importanti d’inizio anno li ha vinti entrambi lui. Sul cemento è l’uomo da battere. E lo sarà anche a Miami dove si presenta oltretutto da campione in carica. Se Fish ha perso più finali di quante ne abbia vinte, per Djokovic è vero il contrario: soltanto nei Masters delle quattro giocate ne ha vinte tre (Miami, Montreal, Indian Wells…dove aveva perso un anno fa). Su 12 finali ne ha vinte 9, mica male eh?
IL RECORD D’AFFLUENZA : 331.269 spettatori
Per il secondo anno di fila il torneo di Indian Wells ha superato le 300.000 presenze: 331.269! Un’affluenza aumentata di 10 volte rispetto al 1976 quando fuorno 30.000 gl spettatori. Il record giornaliero di tutti i tempi è stato battuto sabato 15 quando ci sono stati 21.512 spettatori di giorno e 16.386 di sera: fuori dagli Slam nessun altro torneo aveva mai fatto tanto. Quanto è distante Roma da questi dati! Anche quando, nel 2011, Roma sarà combined a quei numeri non vedo proprio come potremo mai arrivare.
La cronaca di Giorgio Spalluto
Il primo set vedeva Novak strappare subito nel secondo game, la battuta all’americano, che in un battibaleno si trovava sotto 3-0. Fish recuperava il break nel quinto game, cedendo, però, nuovamente il servizio nel gioco successivo, al termine del quale commetteva 2 doppi falli consecutivi. Si chiudeva in favore del serbo (6-2) un set in cui Mardy aveva perso ben 3 servizi su 4.
Il secondo set sembrava confermare l’inerzia favorevole al serbo che si rendeva protagonista di un bel gesto nei confronti dell’avversario (disturbato nella cirocostanza dal pubblico), a cui concedeva di ripetere una prima palla di servizio, nel secondo game. Come nel primo set Djokovic si portava subito avanti di un break e sembrava poter chiudere agevolmente il match, contro un Fish, incapace di trovare la misura dei propri colpi. L’americano era bravo a sfruttare un piccolo passaggio a vuoto del serbo che sulla prima palla break del set, concessa nell’ottavo gioco, commetteva il primo doppio fallo della sua partita.
Sul 5-4 in suo favore, Nole si trovava a 2 punti dal match sullo 0-30, ma subiva un bel parziale di 8 punti a 2 dell’americano, che si portava addirittura avanti di un break, chiudendo 7-5 il secondo set, per un parziale finale di 5 games a 1 in suo favore.
Il primo game della terza partita sembrava rappresentare il definitivo tracollo per Djokovic che andava subito sotto 0-40. A quel punto veniva fuori la stoffa del campione che metteva a segno 3 ace consecutivi (alla fine saranno 10, contro i 6 di Fish) e portava a casa un game, alla fine decisivo per le sorti della partita. Il serbo, galvanizzato dal suo recupero, completava nel secondo gioco un parziale di 9 punti ad 1 che lo portava subito avanti di un break (2-0). A differenza dei primi 2 set il serbo era bravo a rimanere concentrato, e non concedeva all’avversario alcuna chance per rientrare nel match, vinto da Djokovic 62 57 63
24 Marzo 2008 alle 02:26
QUESTA LA CRONACA DELL’ALTRA FINALE VINTA QUEST’ANNO DA DJOKOVIC: CON TSONGA A MELBOURNE
E’ arrivato il primo Slam serbo, per il più giovane vincitore del torneo dacchè, nel 1988, l’open d’Australia si è trasferito al “sintetico” di Melbourne Park dall’erba di Kooyong. Per la sesta volta negli ultimi dieci anni ha vinto il finalista che aveva perso il primo set.
Sì, ha vinto Novak Djokovic 4-6,6-4,6-3,7-6 (7-2) come voleva il pronostico generale _ mio compreso _ perdendo dunque il primo set del suo torneo fin qui immacolato nella casella dei set persi, ma Jo-Wilfried Tsonga ha giocato senza timore reverenziale, senza risentire della sua mancanza d’esperienza come si poteva temere. Gli ha resistito anzi alla grande ed è stato uno splendido protagonista _ acclamatissimo dal pubblico che avrebbe voluto assistere alla vittoria della rivelazione del torneo _ di una bellissima finale, durata 3 ore e 6 minuti e quattro set con l’ultimo davvero molto emozionante.
Tsonga ha infatti avuto una sorta di minisetpoint quando ha avuto la pallabreak del 6-5. L’avesse conquistata avrebbe servito poi lui e probabilmente avrebbe trascinato il match al quintoMa anche quando si è arrampicato al tiebreak, dopo che Djokovic aveva accusato un leggero infortunio nel quarto game _ avanti 2-1 ma con Tsonga che serviva sul 15-0 _ e aveva preso un injury-time-out, il match appariva ancora tutto da decidere. Se Tsonga avesse vinto il quarto set forse forse, lui sulla ali dell’entusiasmo, “Djoko” un po’ malandato, chissà che cosa avrebbe potuto succedere al quinto.
Ma nel tiebreak un dritto sbagliato da Tsonga nel secondo punto ha aperto la strada a Djokovic che è ha retto tre incredibili bordate di dritto sul 3-1 fino a che Tsonga, perdendo lucidità ha deciso di sparare anche un rovescio che avrebbe invece dovuto “tenere”. Sul 4-1 per Djokovic il recupero per Tsonga era ancora possibile, ma l’idea di invocare un challenge su una prima palla di servizio fuori ha finito per distrarlo e per fargli commettere un doppio fallo. 5-1 Djokovic e match chiuso 7-2 quando Tsonga ha commesso l’ultimo errore.
Solite scene poi Djokovic sdraiato per terra, poi in piedi, l’abbraccio molto sportivo di Tsonga, Djokovic che faceva volare la sua racchetta fra il pubblico ma ironia della sorte questa finiva in mano a un tifoso francese di Tsonga.
850.000 euro per Djokovic, ma soprattutto una infinita soddisfazione per lui che aveva cominciato molto ma molto teso: “Ero il favorito, avevo tutto da perdere, la pressione era su di me e Tsonga anziché cominciare con qualche incertezza tirava tutto e gli stava dentro tutto”.
“Lui era davvero molto pericoloso…”. Ma Djokovic ha cominciato il secondo set servendo alla grande, al punto che in dieci turni di battuta, fra primo e secondo set, 6-4,6-3, ha ceduto soltanto 10 punti senza mai consentire a Tsonga di arrivare a 40. Ho avuto l’impressione che il francese avesse quasi più problemi a rispondere sulla seconda palla di servizio, quando Novak gli giocava un gran liftane o un gran kick-serve, che non sulla prima.
_Jo-Wilfried era stato raggiunto dal padre Didier e dalla madre Evelyne in tribuna, giunti con un volo dell’ultima ora dalla Francia. Nel settore dei Djokovic si poteva leggere un Nole (il soprannome di Novak) a caratteri cubitali perché papà Djokovic indossava una maglietta bianca con una grande N nera, la mamma con una grande O, il fratello di 16 anni che aveva giocato qui il torneo junior con una L e infine lo scatenato fratellino di 12 anni aveva la maglietta con la E.
Alla fine i dati statistici dicono che i colpi vincenti sono stati simili, 46 il serbo e 44 il francese (che però ha messo a segno 15 aces contro gli 11 di Djokovic) e gli errori appena un po’ di più quelli di Tsonga, 41 invece di 35.
Tsonga ha comunque raddoppiato, pur arrivando secondo, il montepremi di tutta la sua carriera. Aveva guadagnato un decimo di Djokovic pur essendo di due anni più anziano.
Il dritto di Tsonga è formidabile quando entra, ma è anche abbastanza falloso. A metà del terzo set sembrava un po’ più lento, soprattutto quando doveva girare intorno alla palla e colpire di dritto….ma poi alla fine sembrava essersi ripreso anche fisicamente.
Djokovic sul cmapo avrebbe dichiarato: Ho sognato questo momento per tutta la vita, vincere uno Slam il primo per il mio piccolo Paese…so che il pubblico avrebbe preferito che vincesse Tsonga, ma …non vi preoccupate,vi voglio bene lo stesso”. Poi ha ripreso il microfono per ringraziare i tifosi serbi….
Insomma una bella finale, senza davvero paragoni con quella deludente vinta da Maria Sharapova su Ana Ivanovic.
24 Marzo 2008 alle 10:00
Più della conferma di Djokovic, che aveva già mostrato in precedenza di essere ben più maturo della giovane età anagrafica, Indian Wells ha dato continuità a questo inizio di 2008 in cui sembra che ci sia una possibilità per tutti. Stavolta è toccato a Mardy Fish, non proprio un carneade come giustamente ricordava Ubaldo, ma scivolato vicino alla centesima posizione mondiale dopo che, con Roddick, Blake e Ginepri, sembrava che qualche anno fa potesse rappresentare il ritorno ai vertici della superpotenza statunitense in campo maschile.
La realtà, a mio avviso, è che resistere ai massimi livelli è diventato duro per chiunque e quindi non deve stupire la flessione di Federer, che sulla vetta resiste ormai da quattro-cinque stagioni.
Piuttosto sarà interessante verificare chi, tra i protagonisti di Indian Wells, riuscirà a ripetersi anche a Key Biscayne (o Miami, che dir si voglia). La doppietta, in passato, è riuscita a Courier, Chang, Sampras, Rios, Agassi e Federer (due volte); non si tratta quindi, almeno in apparenza, di una grossa impresa e credo che Nole possa affiancarsi a questi nomi illustri (oltretutto è campione in carica…) ma Nadal, Nalbandian, Roddick e Murray potrebbero impedirgliela.
In campo femminile torneranno le Williams, la Henin, la Dementieva e mancherà probabilmente Maria Sharapova. Qui invece la doppietta è merce più rara (anche perché Venus e Serena non giocano a Indian Wells dal 2001 mentre hanno vinto a Miami quattro delle ultime sei edizioni) e l’hanno centrata solo Graf (due volte) e Kim Clijsters.
Riuscirà Ana a prolungare la sua striscia vincente anche in Florida? Io dico Jankovic, Henin (che non ha mai vinto e vorrà rifarsi della clamorosa finale persa lo scorso anno) e una russa (che potrebbe essere Dementieva ma anche Zvonareva). Staremo a vedere.
24 Marzo 2008 alle 10:09
Significativo il record di affluenza. con queste cifre mi sembrano proprio campate in aria le proposte che alcune volte ho sentito qui sul blog di abolire qualcuno dei 4 AMS nordamericani, che in quanto ad affluenza, sponsor ed infrastrutture sono assai più avanti rispetto agli omologhi europei…forse solo la Caja Magica di Madrid dal 2009 potrà eguagliarli.
Per cortesia qualche romano del blog è in grado di informarmi sullo stato d’avanzamento dei lavori del nuovo Centrale presso il Foro Italico?
24 Marzo 2008 alle 11:05
Fino a pochi anni fà era la Croazia lo zoccolo duro del tennis Jugoslavo.
Da poco tempo a venire a questa parte i Serbi hanno ribaltato la situazione.E con tutti i problemi annessi e connessi del territorio.La loro federazione è migliore della nostra?I loro maestri sono migliori?Hanno più soldi?Il loro movimento “tira” di più?E noi perchè siamo così indietro?
Comunque Djokovic sarà anche un ottimo giocatore,ma non mi entusiasma affatto,preferisco Tsonga.Se Fish fà il break in apertura di 3° set allora il Serbo poteva andare a casa.Lo voglio vedere su terra e erba.
Ivanovic invece mi ha sorpreso,ha un servizio straordinario,sopratutto di 2° palla.Ieri su questo colpo,se non erro,ha fatto quasi il 70% dei punti!
Poi è migliorata anche negli spostamenti latarali(suo problema,essendo 186 cm e 70 kg).
24 Marzo 2008 alle 11:19
In effetti visti i risultati serbian wells si addice di più, non dimentichiamo che la Jankovic è arrivata in semifinale… quindi.
Evidentemente in quel paese si sono concentrati una serie di talenti che sono poi sbocciati tutti contemporaneamente, forse anche a causa di eventi disastrosi come la guerra. Credo di non poter immaginare cosa possa aver provato una ragazzina (leggi Ivanovic) costretta ad allenersi alle 6 di mattina prima che iniziassero i bombardamenti. Questi sono ragazzi che fin da subito si sono dovuti scontrare con situazioni molto gravi, costretti a prendere decisioni più grandi della loro età, ma hanno avuto il coraggio di prenderle ed oggi incassano. Incassano perchè sanno cosa vuol dire sacrificio, cosa che da altre parti, vedi Italia, secondo me si fa fatica a sapere. Certo se il prezzo da pagare per saperlo deve essere una guerra meglio non avere nemmeno un giocatore nei Top 1000!!!
Tornando alla partita sono rimasto molto colpito dalla freddezza che Nole ha messo in campo all’inizio del terzo set. Il secondo lo aveva perso lui, certo con un grosso contributo di Fish, ma se sei avanti 4-2 e perdi 7-5 il set sei più tu a perderlo che il tuo avversario a vincerlo. Poi è andato sotto 0-40 nel primo game e li onestamente credevo fosse l’inizio della fine per il serbo e invece ha tirato 3 ace di filato per poi chiudere il game in sicureza… da li è scaturito poi il break nel game successivo e quindi la vittoria finale. Mi ha molto impressionato questo suo atteggiamento, sicuramente indice che si è di fronte ad un campione con tutti i crismi. Ora non rimane che vedere come si comporteranno i primi 3 giocatori a Miami, per Federer ci dovrebbe essere modo di aumentare ulteriormente il distacco su Nadal visti i risultati di anno scorso…. Nole dovrà dare prova di maturità dovendo difendere la vittoria del 2007 e Nadal dovrà mettere fieno in cascina viste le sue prossime “cambiali” in scadenza ovvero la marea di punti sul rosso da difendere. Se solo avrà un cedimento potrebbe esserci qualche sorpresa prima di wimbledon al secondo posto… Non ci rimane che aspettare lieti che ora i contendenti siano diventati 3 e sperando che il re torni presto al massimo della forma!!!
24 Marzo 2008 alle 12:52
A proposito di Roma e del Combined Event credo che allo stato attuale delle cose per noi italiani, pensare di avvicinare le cifre di affluenza di Indian Wells è pura fantascienza. Credo che abbia ragione il signor Tommasi quando dice che per rilanciare Roma bisogna fare uno sforzo e cambiare impianto. Ill Foro Italico ha una sua storia e il suo fascino ma Centrale e Centralino non sono all’altezza e in tutto si dispongono di soli 8 campi. In più le tribune dei secondari sono fatiscenti. Io abito in provincia di Roma e dal 1990 ogni anno vado a vedere questo torneo e vi assicuro che i mezzi sono insufficienti e che parcheggiare la macchina in quella zona è a dir poco impossibile.
Gli americani hanno lasciato Forest Hills e hanno spostato gli US Open a Flushing Meadow che avrà pure le sue pecche ma è una cornice degna di uno Slam è un impianto capiente e polifunzionale. Il Foro Italico… beh lasciamo stare. Loro in 8 mesi hanno costruito il National Tennis Centre noi in 8 anni non riusciremmo neanche a far passare il progetto.
Spero che nessuno si offenda ma sono le mie considerazioni personali e un pò di ragione credo di avercela
24 Marzo 2008 alle 13:09
O.T. Buone notizie dal Torneo Internazionale Giovanile di Firenze. L’Italiana Gioia Barbieri, sesta nel seeding, ha appena vinto la finale sulla prima favorita, l’Olandese Hogenkamp, 6-3 6-2! L’Italiana ha un gran fisico da tennis e anche una gran testa. E’ notevole tecnicamente, molto completa, ha grandi fondamentali da fondo (può far male sia con il dritto che con il rovescio bimane) è aggressiva, sa variare molto il gioco e ha buon tocco nei pressi della rete. Ne risentiremo parlare!
24 Marzo 2008 alle 14:00
Emiliano, sono sostanzialmente d’accordo con te, anch’io seguo il torneo dal 1990, però ho avuto la fortuna di presenziare almeno una volta a tutti i 4 AMS americani, i quali chiaramente non sono esenti da difetti (ma quale torneo non lo è?) però l’atmosfera, l’organizzazione e soprattutto l’efficienza di infrastrutture moderne si fanno sentire rispetto agli omologhi europei, (le infrastrutture di Amburgo e Bercy siano di ottima fattura seppur un po’ datate).
Mi è stato detto dei vincoli ambiantali e paesaggistici del Foro che devono essere assolutamente tutelati, ho sentito dire che un cambio di sede non sfiora nemmeno l’anticamera del cervello degli organizzatori e del Centrale nuovo da quel che so non è stata posata nemmeno la prima pietra (sarei felice di essere smentito); esiste poi un’associazione artistico-ambientalista di nome Italia Nostra che da anni si batte per togliere al CONI l’amministrazione della zona e che si oppone strenuamente non solo alla costruzione dei nuovi impianti per i Mondiali di nuoto del 2009 (a proposito, quelli a che punto sono?) ma anche alla costruzione del nuovo Centrale di tennis, conoscendo la facilità con cui è possibile bloccare i lavori in Italia credo che la nuova costruzione non avrà vita facile…
24 Marzo 2008 alle 16:35
http://www.youtube.com/watch?v=mePRQy5Tu-I
certo che se si allena cosi` ….
24 Marzo 2008 alle 18:38
sono un appassionato, ma non un grande esperto come la maggior parte dei partecipanti a questo forum.
Vorrei porre una domanda: non è per caso che Federer, comunque il mio tennista preferito, abbia perso apposta, in modo così netto e quasi vergognoso, da Fish per evitare di essere strapazzato in finale da Djokovic?
Il Serbo è in forma strepitosa e lui no, Nadal era già eliminato.
E’ un’idea peregrina?
Saluti e complimenti a tutti
24 Marzo 2008 alle 18:38
Grazie Voortrekker Boer sono contento quando mi danno ragione
Ho sentito anche io dei vincoli ambientali e ovviamente credo che sarebbe il caso di spostare tutto alla periferia di Roma, in un area apposita in modo tale da organizzare il tutto nella maniera migliore. La Federtennis ovviamente punta a tenersi il torneo sotto casa (nel vero senso della parola) per avere un controllo totale della situazione. Il problema principale sta nel chi gestisce la federazione e prende le decisioni. Chi pensa in piccolo difficilmente diventerà grande
24 Marzo 2008 alle 19:02
Ma il tabellone maschile scatta mercoledi o giovedi? Il sito di Miami fa piuttosto schifo e non reperisco l’informazione….
24 Marzo 2008 alle 19:16
Il Tabellone principale parte Mercoledì 26. Sky inizierà a trasmettere in tv da Sabato 29
24 Marzo 2008 alle 20:20
Sono romano a 5 min dal foro italico..lavori ancora in alto mare..costruzione poca distruzione molta..in pratica hanno distrutto il vecchio centrale come si era detto ma devono ancora iniziare i lavori per aumentare la capienza del pallacorda… a parte questo il foro italico e l’ambiente che si respira in quelle due settimane di torneo è veramente stupendo..e sarà ancora meglio tutto il complesso dopo i mondiali di roma 2009 anche se col tennis centrano ben poco..IL foro italico però non si discute
24 Marzo 2008 alle 20:36
Mi inserisco nel dibattito tra il nostro boero ed Emiliano Faeti.
Premetto che sono romano, e che sono un vecchio e assiduo frequentatore del torneo del Foro, del quale ho seguito le ultime 29 edizioni. A mio avviso negli ultimi 3 anni il torneo è progredito moltissimo. Anche dal punto di vista logistico, l’impianto del Foro Italico, che resta un capolavoro di architettura razionalista, per tanti anni trascurato, è stato gradualmente risistemato e perfezionato.
Il nuovo centrale completerà l’opera. I lavori sono iniziati, anche se non da molto. Il progetto consente il rispetto dei vincoli ambientali e prevede un centrale da circa 10.000 spettatori con il tetto mobile. Non ho notizie di blocchi ambientalisti, per ora, proprio perché il progetto ha passato tutti i vagli ufficiali e in particolare la valutazione di impatto ambientale. A quanto mi consta, la scadenza del 2009 per la consegna dovrebbe essere rispettata, anche perché l’impianto, polifuzionale, dovrebbe essere usato anche per i mondiali di nuoto del settembre successivo.
Personalmente, non sono d’accordo con quanti si augurano l’abbandono dell’area del Foro Italico e la migrazione del torneo in una squallida periferia romana. La cornice del Foro è magnifica, dal punto di vista puramente estetico è forse il più bell’impianto del mondo, e l’appeal che esercita sui giocatori è molto forte: esso aiuta a mantenere una entry list di primo livello almeno quanto le regole dell’Atp. Non capisco poi la definizione di fatiscente data alle tribune dei campi secondari, che consentono una visuale di qualità ineguagliabile (mentre va migliorato ed ampliato l’accesso, troppo angusto).
Il successo di pubblico delle ultime edizioni è stato notevole e crescente, con un totale di 144.000 spettatori nell’ultima edizione 2007.
A regime, una volta ultimati i lavori, si punterà alla realizzazione di un torneo combined: a quanto ho capito vi sarà, oltre al centrale e al Pietrangeli, un altro centralino da 4000 posti (ricavato dalla parte interrata del vecchio centrale in legno lamellare) e altri due nuovi campi, che dovrebbero essere costruiti nel parcheggio vip che si trova tra l’aula bunker e il vecchio centrale. In totale, vi saranno 11 campi, tra cui 3 “Stadium”; ciò consentirebbe all’impianto di rispettare le specifiche minime di Atp e Wta per gli eventi combined. La capienza complessiva (centrale più campi secondari) passerebbe a circa 20-21.000 spettatori. In caso di torneo combined, con 14 sessioni diurne (più due giorni di qualificazioni) e 12 sessioni notturne (le ultime due solo sul centrale e alcune anche sul Pietrangeli) la capienza consentirebbe un afflusso teorico di pubblico in linea con quello registrato nei MS americani.
Non capisco sinceramente i problemi di parcheggio denunciati da Emiliano, dal momento che nella zona esistono i parcheggi dello Stadio Olimpico. Certo, se poi si pretende di lasciare la macchia all’ombra di una delle statue… Bisogna ovviamente camminare un pochino, ma il parcheggio c’è.
I collegamenti con mezzi pubblici sono invece sicuramente migliorabili, anche grazie all’indegno operato di chi ha costruito (o meglio non costruito) le infrastrutture per i mondiali di Roma ‘90, tra cui le famose stazioni fantasma…
Il problema più grosso dell’attuale location del torneo a mio avviso è la concomitanza con le partite di calcio di Roma e Lazio, che è davvero perniciosa. La speranza è che prima o poi a Roma ci si decida a sostituire lo Stadio Olimpico (quello si che è davvero un impianto fatiscente, pur essendo stato completato solo 18 anni fa) con un altro stadio periferico, più piccolo e più moderno sicuro e confortevole. Insomma, è il calcio che se ne deve andare dal Foro Italico, non il tennis.
Appena ne saprò di più vi farò sapere.
24 Marzo 2008 alle 22:04
Ciao Roberto, innanzitutto buona pasquetta.
Non ho la presunzione di lasciare la macchina a 5 metri dall’entrata ma ti assicuro che noi comuni mortali (a differenza di giornalisti ecc ecc) non abbiamo aree di parcheggio riservate ed è sempre meglio non fidarsi dei parcheggiatori abusivi visto che una eventuale multa non la pagano certamente loro…
Il problema parcheggi esiste e negli ultimi 18 anni non mi pare che sia stato fatto molto. Magari fossero solo 500 metri in più da fare..
Punto due: le tribune dei secondari hanno si un ottima visuale ma andrebbero un pò più curate a livello estetico (erba), di ingressi e di pulizia (è anche un problema di inciviltà della gente).
Rispetto la tua opinione ma personalmente rimango convinto che un impianto migliore e moderno nella “squallida” periferia romana sarebbe la soluzione ideale. A Sydney tanto per fare un esempio hanno lasciato l’impianto del mitico White City e sono approdati a Homebush Bay dove sono state giocate le Olimpiadi del 2000 e attualmente si gioca il torneo ATP. Ok il Foro Italico è un impianto suggestivo, affascinante ma a volte tradizione e interessi non vanno sempre d’accordo.
Tu sei più grande di me, segui il torneo da tanti anni e hai masticato molto più tennis di quanto non abbia fatto io e posso capire il perchè delle tue idee.
Invece sono d’accordissimo con te riguardo il discorso calcio, sport che personalmente detesto.
24 Marzo 2008 alle 22:29
Caro Emiliano, buona Pasquetta a te. Per la verità io in genere al Foro vado in motorino, non sono un giornalista professionista (scrivo per hobby e per passione) e non ho mai avuto un parcheggio riservato. Sui parcheggiatori abusivi hai ragione (ma hai mai provato nei parcheggi vicino la Farnesina, nei giorni feriali là non c’è mai nessuno…) come pure hai ragione sulla pulizia e la cura dell’erba delle tribune dei campi secondari (che però lo scorso anno erano state un po’ risistemate). Tuttavia, non sono solo considerazioni di natura sentimentale a portarmi a respingere l’idea di un cambio di location per il torneo.
Trovo personalmente poco applicabili i paragoni con altre realtà del nuovo mondo (USA) e del nuovissimo mondo (Australia). Quelli là stanno larghi…
Il fascino di un torneo ambientato in una città come Roma non può prescindere da considerazioni di natura storica, paesaggistica e artistica. Fanno parte del nostro “brand” come Paese, ci caratterizzano e ci indentificano. Il mondo da noi vuole questo, non si aspetta un impianto freddo e ultramoderno (che tra l’altro non è detto che saremmo capaci di rendere più funzionale di quello vecchio…). Sta a noi coniugare lo stile e la bellezza con una maggiore efficienza e praticità. A mio avviso è possibile, rimboccandosi le maniche.
25 Marzo 2008 alle 00:49
Va bene Roberto Comentucci, le tue argomentazioni mi hnno quasi del tutto convinto
Però resta la sorpresa e anche un pochino l’invidia per quel che fanno gli spagnoli: spedito nella filiale di Madrid dalla società per cui lavoro, al momento del ritorno mi è stato annunciato in hotel un ritardo di 6 ore del volo.Piuttosto scocciato ho approfittato per un viaggio tennistico, prenotato un taxi mi sono fatto portare alla periferia sud di Madrid dalle parti dell Autopista M-40 (autostrada fantastica completamente contornata da aiuole e giardini) a vedere la futura Caja Magica dove si disputerà il “1000″ di Madrid su terra battuta. Bè devo dire che lo stupore è stato da mandibola slogata(per apertura di bocca). E’ un impianto affidato a una delle migliori firme europee Dominique Perrault che ha ideato una struttura in acciaio e vetro, ma non la solita scatola futuristica e anonima, bensì un edificio dai canoni postmoderni, di basso impatto ambientale e soprattutto immerso e incorniciato perfettamente nel verde di un parco costruito per l’occasione e due stazioni della metropolitana con linee provenienti dal centro,da est e ovest di prossima inaugurazione. Devo dire che l’invidia, subitaneamente rimpiazzata dall’ammirazione è stata tanta…
25 Marzo 2008 alle 06:57
Buongiorno Roberto. Beato te che abiti vicino e puoi andare in motorino. Senti ma… se vengo a Roma a vedere il torneo me lo dai un passaggio? Scherzo Riguardo le considerazioni su Usa e Australia beh ti do ragione e bisogna dire che trovare grandi spazi quì da noi è molto complicato. La cosa che mi fa rabbia è vedere che ci vorrebbe poco per migliorare il nostro torneo e ogni volta sorgono problemi e la burocrazia finisce per soffocare o ritardare ogni iniziativa.
Quest’anno conto di venire il Mercoledì del torneo maschile, ogni anno posso permettermi solo un giorno perchè lavoro e poi ho un bambino che adoro e quando sarà più grandicello conto di portarlo a vedere il tennis a Roma e di raccontargli di quando vedevo dal vivo Sampras, Lendl, Agassi e tutti i grandi campioni della gioventù. Magari hai ragione, il Foro Italico ha una cornice migliore e renderà più affascinanti i miei aneddoti.
25 Marzo 2008 alle 06:59
Sempre per Roberto: Grazie per i consigli sul parcheggio, cercherò di farne tesoro.
25 Marzo 2008 alle 17:39
Mi inserisco anch’io nel dibattito sulla necessità o meno di cambiar la sede degli Internazionali d’Italia. Vado al Foro ogni anno da più di 10 anni, quindi conosco i pregi e i digetti del posto.
Non posso essere d’accordo con Roberto Commentucci. Il Foro Italico è bellissimo, ma ha sempre limitato la crescita del torneo. Ditemi quale altro torneo Master Series ha solo 8 campi. Non credo che ci voglia un architetto per capire che lo spazio per far crescere il torneo all’ombra dello stadio Olimpico non c’è. Se gli spettatori a Roma volessero essere di più (io ho trovato sold out l’anno scorso) non potrebbero essere molti di più, dato che non ci sono i posti. Come si risolve la situazione, con un altro piccolo Pallacorda da 3000 posti? Quando ci sarà il torneo combinato, uomini e donne assieme, dove si terranno gli allenamenti? Su quali campi? La vicinanza dello Stadio Olimpico rende, poi, la situazione logistica (traffico, accesso alla zona del Foro) nei giorni di concomitanza, assolutamente insostenibile. L’organizzazione del torneo per anni ha pensato di più al Villaggio Vip che al tennis. Va bene che siamo il paese mondano per eccellenza e che quella zona di Roma è una cornice invidiabile, ma secondo voi i giocatori vengono a Roma perché è bella? Gli sponsor sono attirati più dal grande evento o dai marmi del Pallacorda? Per i mondiali di Nuoto del 2009 si sta costruendo un avveniristico complesso in una di quelle “squallide” periferie romane. Perché non è stato possibile prevedere anche un nuovo impianto per il tennis?
Purtroppo senza rinnovare ci ritroveremo sempre un passo indietro rispetto a chi fa scelte più coraggiose di noi.