Intervista a Federico Luzzi
Il suo consiglio ai giovani
“Giocate a calcio, è più facile!”

 
13 Febbraio 2007 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

N.B. Ospito volentieri quest’intervista inviatami da Antonello Zani (collaboratore di www.Tennisteen.it) e lo ringrazio. La porta è aperta…
Intanto Starace ha battuto un Gaudio sempre più cotto in Brasile dove Volandri ha preso una batosta in tre quarti d’ora da Kuerten che non vinceva più un match da un anno e mezzo

Intervista di
Antonello Zani

Siamo in compagnia di uno dei giocatori italiani di maggior talento, Federico Luzzi, che dopo aver appena battuto in coppia con Max Dell’Acqua, i teutonici Clemens e Popp, agli internazionali di Tennis di Bergamo 85,000 E., ci ha concesso questa esclusiva intervista.
D: Federico hai iniziato la stagione 2007 benissimo, qualificandoti a Doha e battendo un top 50 come l’ostico austriaco Jurgen Melzer per poi perdere al 2° turno dal folletto belga Rochus, ed hai poi proseguito sfiorando la qualificazione al main draw degli Australian Open, perdendo a sorpresa all’ultimo turno di qualificazione, dal britannico Mackin. Che cosa è accaduto in Australia?
R: Purtroppo ho avuto un problema fisico durante l’incontro con il britannico Mackin, che ha condizionato pesantemente, l’andamento del match. Non riuscivo più a forzare il servizio a causa di un dolore alla schiena, e la mia prima usciva a 140 orari ed a questi livelli e su questa superfice è difficile far partita senza un servizio incisivo. Sono molto deluso, perché nei primi due turni di qualificazione avevo fatto bene, ed ero fiducioso, ma sfortunatamente ancora una volta un problema fisico ha condizionato la mia prestazione. Dispiace perché l’Australian Open è un torneo che amo, dove ho sempre fatto bene ed il tabellone non era impossibile, ma non sono riuscito a sfruttare l’ occasione.
D: Molti sostengono che questo possa essere l’anno di Federico Luzzi, cosa ti manca per rientrare nei primi 100 e migliorare il tuo best ranking n° 92 ATP?
R: Ieri ho giocato il 1° turno ed ho perso contro l’olandese Thiemo De Bakker, disputando un pessimo match, come non mi capitava da diversi mesi. Se voglio rientrare nel tennis che conta, non posso permettermi prestazioni del genere. Avevo anche un buon tabellone, c’erano tutti i presupposti per far bene ed anche se ci sono state delle chiamate dubbie contro di me, avrei dovuto aver la forza di far girare l’incontro, ma non ci sono riuscito.
D: Il tuo avversario Thiemo De Bakker, seguito dall’indimenticato Richard Kraijcek, che impressione ti ha fatto?
R: Thiemo De Bakker, è un buon giocatore, forse ancora grezzo, ma ha dei numeri per far bene nel circuito professionistico.
D: A Zagabria hai perso contro Peya sempre all’ultimo turno di qualificazione, l’austriaco ha poi confermato l’ottimo momento di forma issandosi fino alla semi-finale, forse ti manca un risultato del genere, per dare una svolta alla tua stagione?
R: Purtroppo con Peya sono stato sfortunato, ho perso 7/6 al terzo, avendo avuto due palle break sul 4/3 al terzo. In quell’incontro, ho giocato bene, lui si è dimostrato più solido di me ed ha meritato la vittoria, ma contro Thiemo De Bakker, ho giocato il più brutto incontro degli ultimi otto mesi.
D: Tu a detta dei media, sei sempre stato considerato un giocatore molto tecnico e poco muscolare. Secondo te nel power-tennis attuale, c’è ancora posto per atleti del tuo stampo, oppure il trend futuro sarà quello di creare giocatori sempre più fisici e meno tecnici?
R: Essere giocatori tecnici aiuta molto, certo se il gioco non è sorretto da un minimo di fisicità, è difficile andare lontano. Credo le due cose dovrebbero andare di pari passo, anche se la tendenza attuale è quella di formare super atleti.
D: Il Blue Team, il team Fanucci , i ragazzi di Bonaiti, e l’academy di Pistolesi e i Caperchi boys, quanto queste accademie private possono far bene al tennis?
R: Io ti posso parlare di quello che conosco, e se a diciannove anni, fossi stato supportato da un’ academy del genere, ora avrei sicuramente un’altra classifica e non navigherei intorno alla 150 esima posizione. Coach Rianna ed i suoi collaboratori stanno facendo un lavoro bellissimo, ed in soli tre anni questo impegno sta già dando risultati. C’è voglia di investire in questo progetto e mi auguro di raccoglierne presto i frutti e di dare soddisfazioni a queste persone che hanno creduto nel progetto ed in me.
D: Mi puoi parlare del famigerato “Progetto Italia”, nato per supportare negli Slam e nei tornei più importanti, i giocatori di vertice come te?
R: Io non faccio parte di questo progetto, Progetto Italia non include Federico Luzzi, ma include altri giocatori. Io vado avanti per la mia strada, ormai ho imparato a fare da solo,e rispetto anche la scelta di non includermi in questo progetto. Se voglio rientrare nel giro che conta, devo contare solo su me stesso.
D: Capitolo Davis, tu sei uno dei pochi giocatori assieme a Bracciali, che sui tappeti veloci, rispetto ad altri può dare qualcosa in più. Secondo te, il CT Barazzutti, in un prossimo futuro, può includerti in una rosa di papabili per giocare su superfici veloci, oppure la strada della Davis ti è ormai preclusa?
R: E’ un discorso prematuro. In questo momento con la mia classifica è giusto che vengano considerati altri giocatori, in futuro se raggiungerò risultati soddisfacenti si vedrà.
D: Tocchiamo un argomento scottante, cosa pensi del doping nel tennis e quali sono le tue considerazioni, per quanto concerne la riduzione di squalifica dell’argentino Mariano Puerta?
R: Il doping nel tennis è assolutamente da combattere, non è corretto barare in questo modo. Però rimango sconcertato da questa riduzione di squalifica a Puerta. Non è giusto, se vieni beccato la prima volta sono due anni, ma la seconda deve essere per sempre. Le regole devono essere applicate e rispettate.
D: Tutti quelli che ti intervistano ti chiedono sempre di un fatto che ti ha toccato dal vivo e di cui non parli volentieri, ed io non posso esimermi da non chiederti dell’ austriaco Koellerer, nei confronti del quale ultimamente, dopo il tour sud-americano a livello challenger, era stata inoltrata ai vertici dell’atp, un’altra lettera di lamentela di giocatori e tecnici, a causa dei suoi continui comportamenti censurabilissimi.
R: L’austriaco è una persona che ha problemi. Ho paura che un giorno o altro possa succedere qualcosa di grave. Un comportamento inaccettabile. E gli arbitri lo dovrebbero sanzionare ogni volta che ecede nei suoi atteggiamenti, ma purtroppo questo non accade.
D: Federico, tu sei uno dei pochi giocatori che non è sponsorizzato a livello tecnico (ndr abbigliamento), perché questa scelta?
R: Sto aspettando un contratto vero. Piuttosto preferisco non avere nessun logo e non essere legato a nessuno.
D: Ad un giovane che vuole intraprendere questa professione, cosa ti senti di dire?
G: Gioca a calcio, che è molto più facile.

Con questa battuta di Federico Luzzi, concludiamo la nostra intervista, e lo ringraziamo per la sua sincerità e disponibilità. Federico Luzzi, è un giocatore che merita sicuramente una classifica consona alle sue qualità tecniche, e gli vogliamo fare da parte di Tennis Teen, i nostri migliori auguri, affinché questo simpatico 27enne aretino, possa raggiungere i traguardi che merita.

Antonello Zani – www.TennisTeen.it

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15 Commenti a “Intervista a Federico Luzzi
Il suo consiglio ai giovani
“Giocate a calcio, è più facile!””

  1. alessio scrive:

    Non saprei dire se giocare a calcio è piu facile o sia migliore.Rimane un fatto in Italia il tennis è da tempo immemorabile un malato grave.Il calcio anch’esso è malato ma almeno i risultati li da ; non dimentichiamo che siamo i primi al mondo.Allora, evitando nel modo piu assoluto le tragedie del calcio, direi che invece di invitare i ragazzi a giocare a calcio, prendiamo le cose del calcio che funzionano.Una cosa che funziona è la passione che c’è soprattutto dalla base, dai campi di periferia.Certo anche qui vi sono gli eccessi; ma se nel tennis vi fosse la passione che vi è in alcuni dirigenti delle ultime categorie di dilettanti, il tennis oggi non sarebbe cosi.Ci vuole gente come Sanuguenetti che verso i 35 anni si diverte e si allena come un esoriente
    Tutto qua il segreto; ma qualcosa cambiera???

  2. Giovanni Di Natale scrive:

    La battuta sul calcio non mi è piaciuta. Decisamente no. Ho incontrato spesso Luzzi, in entrambe le sue “vite” tennistiche. Il ragazzo strafottente, quasi vip, che aveva conquistato anche Prada non avrebbe mai pensato che il calcio fosse più facile del tennis. La vita gli scivolava via veloce. Lui era forte, aveva talento. Uomo immagine più di Volandri, che lo precedeva in classifica. Ma penso che in quel frangente, decisamente positivo, Luzzi si sia lasciato trasportare dalla “italianite”, ovvero dal piacere del godersi il momento.
    Poi è stato sicuramente sfortunato. L’infortunio, il crollo in classifica. Lì è stato un leone. In due anni ha recuperato la strada persa e bisogna applaudirlo per aver fatto tutto solo con l’aiuto del team di Rianna. Per uno che è stato top 100 trovarsi a giocare futures e challenger non deve essere cosa facile. Soprattutto se perdi. Ma adesso che è riuscito a tornare ad un livello accettabile dovrebbe capire che il suo talento è un dono divino, che va oltre gli infortuni o la sfortuna.
    Adesso dovrebbe essere lui a candidarsi come uomo immagine. Esempio da seguire, soprattutto ora che ha dimostrato di avere il coraggio e la determinazione per riemergere. Quindi, caro Luzzi, ricorda quando tutti ti “corteggiavano” e ringrazia per il talento che hai, talento che può far bene al tennis italiano non tanto al calcio…

  3. marino scrive:

    mi spiace per luzzi, ma credo che debba mettersi l’animo in pace, soprattutto considerando che il concetto di futuro - a 27 anni - è assai opinabile. coccolato e rivertio da ragazzino, ha sempre avuto poca voglia ed è sempre stato incline alla discussione arrogante. gli si ricordi inoltre che l’alibi dei problemi fisici ha vita breve, così come gli aiuti non ricevuti “quando aveva 19 anni”. la professione del tennista passa per la professione d’umiltà.

  4. nicolas scrive:

    Interessante intervista. E poi Luzzi non dice le solite banalità che si sentono spesso. Complimenti signor Scanagatta il sito è sempre più godibile.

  5. anto scrive:

    Non vorrei difendere Federico Luzzi, grande promessa junior, abbandonato al suo destino nel momento più importante della sua carriera. Non è un ragazzo arrogante, è un ragazzo con una forte personalità che dice quel che pensa e non che si nasconde dietro un dito. La battuta sul calcio bisogna leggerla a 360 Gradi. Il calcio in Italia prende tutto, e lascia le briciole ai cosidetti sport minori. Un onesto giocatore di serie c, guadagna più di un numero 150 al mondo con classifica atp.E trovarsi tra i 150 al mondo in campo maschile, bisogna essere dei mezzi fenomeni. Il tennis è ormai uno sport globalizzato, e mi meraviglio sinceramente di avere 10 giocatori nei primi 170 al mondo, avendo la fit nei decenni precedenti seminato male e non aver supportato quei giocatori che si affacciavano al professionismo. CAPITOLO VOLANDRI: Filippo era in pessime condizioni fisiche, non voleva scendere in campo a causa di un persistente dolore alla spalla. Ma essendo un professionista con la P maiuscola, diciamo su invito degli organizzatori brasiliani, giocando contro l’idolo di casa Guga Kuerten, è sceso lo stesso, rimediando una sconfitta sonora. Basti pensare che Guga ha fatto 13 Aces, incredibile sulla terra per uno come lui. Kuerten veniva da una serie di batoste impressionanti, tra atp e challenger, di conseguenza questo vittoria roboante su un top 40, deve essere presa con le molle. CAPITOLO STARACE, gli addetti ai lavori, avrebbero scommesso anche la dote della figlia sulla vittoria di Starace, in quanto tutti sanno della crisi spaventosa che sta attenagliando Gaudio. Gaudio, Coria, sono in una fase discendente, Coria non ha più il coraggio di presentarsi in campo, Gaudio ogni volta che lo fà prende stese colossali, UBALDO travestiti da dottore e prescrivi una cura affinchè i due gauchos argentini ritornino ai livelli che gli competono.

  6. Fabio F. scrive:

    Infelice l’ultima frase. Non se ne sentiva il bisogno. Il tennis deve essere incentivato,non ulteriormente frustrato.

  7. marcos scrive:

    ringraziando antonello zani per la bella intervista (farò un salto su tennisteen!) e l’ubaldo per averla pubblicata, direi che il pensiero di luzzi inizia male e finisce male:

    “ci sono state delle chiamate dubbie contro di me”
    “gioca a calcio che è molto più facile”

    comprendo l’amarezza del dopopartitapersa, ma lo spirito che si ricava da queste due frasi non è proprio quello che ci si aspetta da un giocatore di tennis: da sempre, anche nel tennis, l’esito di un incontro sportivo che ha un giudice che decide sul punteggio è condizionato dagli errori…se ne prende atto a 7 anni e, poi, non bisogna più pensarci. (cosa dovrebbero dire i tuffatori o i ginnasti??)
    consigliare il calcio ad una persona che ama il tennis è come consigliare l’aglio a dracula: la passione, come il lavoro, molto spesso non si sceglie, si segue.

    forza fede, riprendersi in fretta!

    marcos

  8. anto scrive:

    Ragazzi Federico Luzzi non lo voglio difendere, ma ha fatto una battuta e da buon toscano ci può stare. Certe volte bisogna anche saper leggere tra le righe. E’ come quando si pratica uno sport e le cose non procedono nel verso giusto, e si dice è meglio se mi davo all’ippica, ecco credo che il senso di Luzzi sia da interpretare in questo modo. L’importante in questo momento che Federico guarisca dall’ennesimo infortunio, si è ritirato nel 2° set nel primo turno di quali nell’atp di Marsiglia quando era sotto 6-2 2-0

  9. gigi scrive:

    Io credo ,invece,che l’ultima battuta di Luzzi(per il quale,peraltro,non nutro particolare simpatia) sia del tutto azzeccata.Ho scritto da un’altra parte che il tennis è un sport terribilmente anomalo.Tra le principali,anzi la principale ,anomalie c’è proprio il fatto che si debbano investire tanti soldi da giovani per imparare; a meno di non esser tra sette-dieci fortunati seguiti dalla federazione.E poi il tennista non ha,come in altri sport,l’allenatore,il medico,il massaggiatore,le trasferte,ecc.gratuiti.
    In compenso,come ha detto bene Anto ,i guadagni sono,in confronto,infimi.Tanti(troppi)soldi ai big.Ma pensate ad un calciatore di serie A il quale,in un’ipotetica classifica,sia il n°50 d’Italia.Quanto può guadagnare,lordo? 3/5 milioni l’anno?Collochiamolo in un’altra ipotetica classifica mondiale.Che posto potrà avere?Direi tra il 500°ed il 1000°posto.Chiedete ad un tennista di questo rango quanto guadagna…
    Poi c’è il fatto che il calcio prende tutto,che il tennis è sport da solitari ecc.ecc.
    Ha ragione Luzzi:il calcio rende di più e si corron meno rischi se la carriera fallisce.

  10. gigi scrive:

    Aggungo(scusate)che nel calcio molto conta il rapporto che si riesce ad instaurare con l’allenatore,i giornalisti,i propri tifosi,il procuratore.Così le “pagelle”possono valorizzare giocatori mediocri.
    Nallo spietatissimo tennis,c’è poco da fare:se vinci guadagni e prendi punti e se prendi punti vai avanti in classifica.Sennò potrai esser,al più,un tipo corretto e simpatico.Ma fuori dal top.

  11. Stefano Grazia scrive:

    come diceva Pancho Segura, una volta che sei sul campo, non conta se sei bello o brutto, ricco o povero, colto o ignorante-o se l’ allenatore/i tifosi/i giornalisti ti preferiscono a me-, it’s you and me, baby, you and me…

  12. Freddo scrive:

    Federico Luzzi è un pò l’occasione persa del nostro tennis ed in parte rappresenta i difetti del nostro movimento e parlo di difetti organizzativi e culturali. Ho parlato spesso con Federico è di tutti i giocatori italiani che conosco è quello che avrebbe avuto la possibilità di rilanciare la passione per il tennis in Italia. Non parlo del suo livello tecnico tennistico in cui se devo essere sincero per me palesa alcuni limiti in fase di spinta, i colpi non sono molto potenti soprattutto per un’inpostazione tecnica trascurata a livello giovanile dove si è preferito metterlo in condizione di vincere subito ma non in prospettiva, parlo invece della sua personalità.
    E’ stato descritto come un ragazzo arrogante è probabilmente lo è stato, io l’ho conosciuto nel periodo piu’ nero della sua carriera e con me è sempre stato gentile e disponibile, con una brilantezza naturale nel rispondere alle domande e nel fare battute ed in alcuni casi di dare risposte intelligenti e non banali. E’ un ragazzo institivo, forse troppo, e malgrado si lamenti, credo scherzando, che sia piu’ facile giocare al calcio, ha sempre comunque avuto la fortuna di essere aiutato piu’ del 99% dei giocatori di tennis italiani.
    Ha 27 anni adesso, è conoscendolo si rende perfettante conto che per lui stanno passando gli ultimi treni, non so se riuscirà a gestire la sua irruenza e l’attitudina a vivere la vita come un bel giro in giostra. In ognuno di noi ci sono almeno due personalità (come l’Ivanisevic saggio e quello pazzo) di Wimbledon ed in lui piu’ che in altri ci sono il ragazzo intelligente delle interviste che sa bene quello che deve fare per vincere e quello che se ne dimentica per dedicarsi a cose piu’ piacevoli ma meno propeudetiche al tennis. Non so quale dei due Luzzi prenderà il sopravento quest’anno ma spero che il Luzzi intelligente ci regali almeno un posto nei primi cento ed un pò di quello spettacolo che ultimamente ha concesso solo in palcoscenici di provincia.

  13. Ubaldo Scanagatta scrive:

    E’ vero che Luzzi è stato aiutato molto più di tanti altri, perchè ad Arezzo il “mi presidente” Formelli gli è stato sempre vicino come un padre e di più. Dandogli anche mezzi non indifferenti (trovandolgi la sponsorship anomale di Prada grazie ai suoi rapporti con l’altro grande aretino Patrizio Bertelli, Mister Prada mio antico avversario al tennis Club Arezzo della Palestra di San Clemete…prima che si innamorasse di Luna Rossa.
    Idem tanti tifosi aretini, i familiari e all’inizio anche la federazione. Purtroppo è stato anche lui a disperdersi un po’…infortuni a parte (anche gli infortuni capitano più spesso a chi si allena un po’ alla Carlona, fino a che non si invecchia…). E’ sicuramente un ragazzo molto simpatico ed anche intelligente…ha anche le caratteristiche del giocatore capace di prodursi in numeri spettacolari al momento importante…purtroppo aveva anche carenze tecniche che effettivamente, come osservavi in un altro post, avrebbero dovuto cercare di correggergli quando era più piccolo. Non è mai riuscito a dare più peso alla palla, perchè _ detto in parole semplici che farebbero inorridire il mio ex collega di telecronmache Lombardi _ nel tirare i suoi colpi col corpo finiva sempre all’indietro senza quindi poter trasferire il peso del corpo sulla palla…

  14. anto scrive:

    Purtroppo il ns prode Luzzi reduce da una striscia di 4 sconfitte, cercherà di riscattarsi questa settimana al ch di Cherburg 50000$. Speriamo in bene.

  15. anto scrive:

    Domenica 04 Marzo, Federico Luzzi ha vinto il Challenger di Cherbourg 50000 $ + H, battendo in due set il transalpino Haenel. Da lunedì l’aretino rientrerà nei primi 140 giocatori del mondo, pronto a tentare la scalata ai top 100.

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