Archivio di Maggio 2007

L’arroganza ha perso

Mercoledì 30 Maggio 2007

E’ VERO non è stata una spallata. Sono state due. Una alla politica delle tasse. L’altra a quei sindaci che hanno fatto politica con i gesti non con i fatti. Come quello di sinistra di Pieve Emanuele nella cintura milanese, che tempo addietro tentò di dare la cittadinanza all’ex terrorista Silvia Baraldini. Poi dovette fare marcia indietro tali e tante furono le proteste. Indovinate che cosa è capitato allo schieramento di sinistra. Travolto dal candidato di centrodestra, che s’è preso voti a destra e a sinistra. Con il bel risultato che Pieve, comune rosso dal dopoguerra, è passato ai B-B, Berlusconi Bossi. Questo esempio che cosa ci dice? Che non è vero che gli italiani si sono stancati della politica. No, si sono stancati dei cretini, degli inconcludenti e degli arroganti.
Un comunista di antico stampo, non più naturalmente, ma orgogliosamente memore di essere stato per tanti anni sindaco dell’ex Stalingrado, oggi presidente di sinistra alla provincia di Milano, Filippo Penati, rifiutando interviste nelle quali probabilmente avrebbe detto più del voluto, ha rilasciato una dichiarazione di dieci righe, nella quale semplicemente sostiene che la sinistra ha tradito. Sembra scritta da Giampaolo Pansa, anche lui grande deluso, anzi disgustato. Penati testuale. «La gente del nord si è sentita tradita». E «la riprova», conclude, saranno i ballottaggi.

HANNO perso in tutto il Nord e in tutta la fascia dei comuni rossi milanesi, quelle che una volta erano le città operaie e che ora sono invece quelle in cui i figli vanno a scuola per drogarsi. Ne avevano 11 di giunte rosse e alla fine se riusciranno a mantenerne 5 sarà grasso che cola. E loro che fanno? Dicono che è andata benino, che poteva andare peggio. Contenti loro…
Quel vecchio leone che è Bossi è rinato. E Berlusconi, per assomigliargli un po’, va in giro scamiciato. I neosindaci di destra si sono già messi a lavoro per ripulire le città da malavita e rifiuti. Cioè a fare cose che non sono né di destra né di sinistra ma solo da fare. Che poi è il modello Milano, della signora Moratti. Milàn l’è sempre un gran’ Milàn.

In Lombardia vento del Nord e crollo delle roccaforti rosse. Se non è spallata questa…

Mercoledì 30 Maggio 2007

Signori, benvenuti nella Bulgaria padana, dove i vincitori del centrodestra viaggiano a medie da 70 per cento in giù, e per ritrovare precedenti pari a queste vette bisogna riandare alle regioni rosse ai tempi di Baffone, quando il partitone faceva votare anche i nonni moribondi. Dice che non c’è stata la spallata. Fanno finta che non ci sia stata. Per accorgersi che non solo la Lombardia ma tutto il nord vanno a destra che cosa aspettano che accada? Ha vinto il centrodestra, ovvero l’allenza tra Forza Italia, Lega e il resto della compagnia, confermando che uniti si vince e divisi non si arriva da nessuna parte. Come insegna Verona, che ha chiuso, anch’essa, con il centrosinistra grazie alla ritrovata armonia tra Fi e Lega. E’ stato un voto di protesta contro la politica fiscale del governo Prodi e un voto locale che premia l’attenzione verso i problemi della sicurezza, senza se e senza ma. Como sia al Comune che alla Provincia conferma le previsioni, Varese le sorpassa e il vincitore è quel Marco Reguzzoni, che ha poco più di trent’anni e che è già pronto per diventare un leader nazionale, per rinnovare una classe politica già pronta per la pensione. Infine Monza con un ribaltone, su cui nessuno avrebbe scommesso una lira e che invece c’è stato, dando la vittoria a Marco Mariani, leghista della prim’ora benedetto da Berlusconi, che sull’onda della nuova primavera leghista ha costruito il ritorno del centrodestra non solo a Monza ma in Brianza. Un voto che indica malessere ma anche un progetto politico e una domanda di futuro diverso. I delusi della sinistra hanno cambiato registro, vedi il tracollo nelle ex roccaforti rosse attorno a Milano. O sono rimasti a casa, confermando che l’elettorato non è ancora così mobile come un sistema bipolare richiederebbe. Ma è già un primo segnale non essere andati alle urne in polemica con lo schieramento di appartenenza. E in politica i segnali hanno il valore dei fatti. Chi non li capisce e non li coglie è condannato.

Addio ‘convention’, il Cavaliere torna all’antico: i comizi in piazza

Mercoledì 23 Maggio 2007

Caro dolce romantico comizio. Sembrava mandato definitivamente in soffitta dai salotti televisivi e invece è tornato di moda. Avete notato che è scomparsa dal linguaggio berlusconiano la parola “Convention”, che indicava non proprio un comizio ma una cosina un po’ più raffinata. Con le hostess, i palloncini nel palazzetto dello sport e le signore leopardate. Non c’è più. Vietato parlare di convention. E per la prima volta il cavalier Berlusconi s’è messo a fare i comizi, quelli veri, tradizionali, quelli da scamiciati, con i discorsoni senza aria condizionata e il sudore sulla fronte. (more…)

Polizia, non c’è nessun motivo per festeggiare

Sabato 12 Maggio 2007

FANNO la festa della polizia come le nozze con i fichi secchi. Solo in questa chiave si possono interpretare certi pietosi silenzi o certi pacati giudizi dei questori, che devono far quadrare i conti in una situazione in cui cresce la richiesta di sicurezza e diminuiscono i mezzi a disposizione. Un esempio per tutti. Siamo l’unico paese in Europa che ha ancora a che fare con il terrorismo. L’ultimo attentato è quello di Bologna dell’altra sera a opera del Partito comunista combattente. E noi che facciamo? Tagliamo gli stipendi del 30 per cento agli agenti dei servizi segreti. E ogni tanto ne arrestiamo anche qualcuno perché si comporta come se fosse una spia, (more…)

Guarda, chi si rivede:
gli intellettuali impegnati in politica

Giovedì 10 Maggio 2007

VITTORIO SGARBI ne è il simbolo. L’intellettuale che diventa politico. Abbiamo mestamente assistito per decenni a politici con velleità di scrivere libri grazie alla mano di benevoli ghost writers. Ora la situazione è capovolta. Sono gli scrittori che indossano gli abiti dei politici.
È il segnale di un desiderio di cambiare, di una voglia di innovare e di rappresentare aneliti. Come l’arte, che cerca attenzione nella sproporzione delle dimensioni o nell’occupazione degli spazi, vedi lo Scheletro e il Pupazzo pallone. Non sono opere che vanno valutate per lo scandalo che suscitano, non c’è più niente che scadalizzi. (more…)