Polizia, non c’è nessun motivo per festeggiare

FANNO la festa della polizia come le nozze con i fichi secchi. Solo in questa chiave si possono interpretare certi pietosi silenzi o certi pacati giudizi dei questori, che devono far quadrare i conti in una situazione in cui cresce la richiesta di sicurezza e diminuiscono i mezzi a disposizione. Un esempio per tutti. Siamo l’unico paese in Europa che ha ancora a che fare con il terrorismo. L’ultimo attentato è quello di Bologna dell’altra sera a opera del Partito comunista combattente. E noi che facciamo? Tagliamo gli stipendi del 30 per cento agli agenti dei servizi segreti. E ogni tanto ne arrestiamo anche qualcuno perché si comporta come se fosse una spia, ovvero un addetto alla sicurezza dello Stato, che è una colpa che prima o poi si paga in questo paese.
Con una notazione sul metodo che non riguarda solo gli 007, ma anche la polizia: gli stipendi sono inversamente proporzionali ai meriti. Più è alta è la richiesta di impegno, più basse sono le retribuzioni.
E’ un paese nevrotico che si inventa le paure o ci sono riscontri oggettivi all’esigenza di sicurezza?

IL MINISTRO dell’interno Amato ha definito «imponente» il lavoro da svolgere e «sempre più alta l’asticella» che devono saltare le forze di polizia. Pare di capire che per lui l’esigenza di sicurezza è reale non inventata.
Prova ne è, per esempio, che negli ultimi due mesi nella sola Milano sono stati arrestati 200 spacciatori di droga. E se guardassero bene ce ne sono altrettanti a giro tra corso Como e corso Garibaldi. O che so io, nelle stradine attorno a Borgo San Lorenzo o in piazza Santo Spirito a Firenze. Dunque la gente, che scende in corteo per chiedere più tutela, non si è bevuta il cervello, semplicemente chiede a voce alta quello che si aspettano maggioranze silenziose trasversali. Trasversali, attenzione, sarebbe un errore perseverare nella semplificazione che è la destra a chiedere più poliziotti e invece per la sinistra va tutto bene. La sicurezza è diventata un’emergenza in tutte le nostre città.
Ultimo pensierino. A Napoli fanno la festa alla polizia con canti, balli e una gran baldoria. Cos’abbiano da ridere non s’è capito.

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1 Commento a “Polizia, non c’è nessun motivo per festeggiare”

  1. Barboni Dina scrive:

    Nel 1999 appena misi piede sul suolo svedese a Malmo, scendendo da una
    barca, allora non c’era ancora il ponte tra Danimarca e Svezia, una donna poliziotto mi chiese i documenti. Gli svedesi vogliono sapere chi entra a casa propria. Noi in Italia invece facciamo entrare CANI e PORCI.
    Amici svedesi mi hanno detto che loro non vogliono Musulmani e Turchi come POLIZIOTTI perchè non si fidano per motivi di SICUREZZA.
    In Italia invece due Musulmani sono già in Parlamento.
    In Svezia la Prostituzione è vietata sulle strade per motivi di Sicurezza, di Igiene e per la Dignità della Donna. In Italia la Prostituzione è un BOOM!

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