Guarda, chi si rivede:
gli intellettuali impegnati in politica

VITTORIO SGARBI ne è il simbolo. L’intellettuale che diventa politico. Abbiamo mestamente assistito per decenni a politici con velleità di scrivere libri grazie alla mano di benevoli ghost writers. Ora la situazione è capovolta. Sono gli scrittori che indossano gli abiti dei politici.
È il segnale di un desiderio di cambiare, di una voglia di innovare e di rappresentare aneliti. Come l’arte, che cerca attenzione nella sproporzione delle dimensioni o nell’occupazione degli spazi, vedi lo Scheletro e il Pupazzo pallone. Non sono opere che vanno valutate per lo scandalo che suscitano, non c’è più niente che scadalizzi. Ma per la capacità di non passare inosservate. E non è forse questa una rappresentazione della politica, che perduta la forza dell’ideologia, si sbatte alla ricerca di nuovi modi di collegarsi, non dico di imporsi, ma almeno di farsi notare? Non è forse la ricerca misera di una pur minima porzione di share quella che spinge a distinguersi nell’uniformità dell’omologazione bipolare?
Non è un processo da guardare in termini negativi. Anzi. E’ il ritorno sulla scena di un tipo che nell’ultimo trentennio è invecchiato nel silenzio dei propri libri, schiacciato dalle memorie e dall’indifferenza. Signori, è tornato di moda lo scrittore, che si ascolta non tanto per quel che la sua vena creativa gli ispira quanto per la sua sapienza, la sua capacità di vedere quel che noi solo vagamente percepiamo. Signori, è tornato tra noi lo scrittore, l’intellettuale impegnato. Ma sono scrittori del tutto diversi da quelli passati dal tritacarne del ’68. Questi nuovi, che hanno trovato in Milano il terreno giusto per moltiplicarsi nei nuovi circoli, vedi il gruppo di «Nuovi Argomenti», vedi quelli che da qualche settimana stiamo intervistando interrogandoli sui problemi di Milano, hanno quarant’anni e un desiderio puro di identificarsi nella Polis, nella città, per giudicarla e guidarla. Con gagliarda superiorità e sicurezza. E i politici li stanno ad ascoltare. Buon segno.

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1 Commento a “Guarda, chi si rivede:
gli intellettuali impegnati in politica”

  1. mariapia scrive:

    speriamo non sia indagato pure lui perche’ ci sono gia tanti indagati in politica, per me tutti quelli indagati non dovrebbero piu fare politica sino a quando non risulta che sono puliti da ogni accusa.BASTA COL MARCIUME

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