Archivio della Categoria 'I contributi dei lettori'

Nonni e nipoti, le famiglie della politica italiana

Sabato 3 Marzo 2007

Complimenti vivissimi per l’articolo che ho finito or ora di leggere, circa le biografie dei nostri attuali politici, alle pagine 6 e 7 de La Nazione.
Mi permetto di disturbarla perché da tempo nutro una curiosità; non so e non dico che sia legittima, certo è che sarebbe altrettanto interessante che qualche professionista della carta stampata trovasse il tempo e il modo di stilare una statistica dell’albero genealogico dei nostri parlamentari.
Cossutta padre e figlia, Nipoti, Padri e Nonni; Suoceri, nuore e generi; Prima seconda e terza generazione: dai La Malfa ai D’Alema; la Mussolini, Craxi e chissà quanti altri, potrebbe uscir fuori; tanto da far pensare ad una vera e propria casta di privilegiati baroni, che dire approfittarsi solo della partitocrazia poca cosa sembrerebbe
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Renato Traquandi, Arezzo

Negli ultimi cinque anni le spese dei politici sono salite del 36%. E si chiedono sacrifici ai cittadini

Venerdì 20 Ottobre 2006

Sono un’ex docente di Lettere e vivo in prima persona lo squilibrio dei conti pubblici e l’ingiustizia sociale che vede ogni giorno i politici e i ‘boiardi’ di Stato che non si accontentano mai e, dall’altra parte, pensionati dello stesso Stato che, dopo più di 30 anni di lavoro e con una laurea, fanno fatica ad arrivare alla fine del mese. Nell’ultima parte dell’articolo del 6 ottobre, lei sosteneva che per cambiare questo andazzo indecente (vedi spese del Quirinale, parlamentari, consiglieri regionali, provinciali, presidenti vari ecc.ecc) è necessario che si individui «un movimento di opinione trasversale che riesca a scardinare questa coalizione grande ed omogenea» (e disonesta, aggiungo io). Sarò lieta di leggere notizie su eventuali sviluppi di questo movimento trasversale. Vorrei che lei ne fosse tra i fondatori e sono convinta che si troverebbero facilmente nuovi adepti.
Luciana Comparoni

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Complimenti per i tuoi articoli perché non solo sono pienamente condivisibili ma anche illuminanti riguardo ad una situazione davvero ormai insostenibile sul piano dei costi materiali, sociali e soprattutto istituzionali, oltre che incompatibile con un normale funzionamento di una democrazia moderna che voglia competere nella mondializzazione. Ritengo ormai improcastinabile un momento di verifica generale di sistema in Italia ed in Europa, pena il nostro default politico-istituzionale-economico. A meno che non si voglia proprio questo per ristrutturare e riscrivere gli strumenti democratici ed istituzionali di una nazione fallimentare sotto ogni punto di vista.
Giovanni

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Ho avuto nella mia vita un breve passato politico in qualità di segretario provinciale di un piccolo partito. Ho lasciato la politica attiva nel 2000 perché sono convinta che non cambieremo questo paese attraverso riforme che i politici stessi dovrebbero approvare, volte allo smantellamento dell’apparato burocratico che hanno creato, ma solo attraverso una grande rivoluzione (possibilmente culturale) che coinvolga proprio i giovani e coloro che in questa società lavorano e producono.
Claudia Palazzetti

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Sei sorprendente, come al solito: perché all’interno della classe politica italiana rappresenti una delle poche eccezioni. Una voce fuori dal coro che è, soprattutto, intellettualmente onesta. Sono d’accordo su quasi tutte le tue affermazioni e, soprattutto, mi trovi assolutamente concorde sull’inesistenza di differenze fra gli schieramenti. La verità, purtroppo, è che viviamo in una democrazia bloccata e, quindi, nell’assenza della democrazia. Una realtà bruciante, che noi calabresi viviamo quotidianamente sulla nostra pelle e che sembra aver quasi definitivamente ipotecato il nostro futuro.
Rita Benigno

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Lei dice tutte cose giuste e sacrosante. Il problema però comincia là dove lei conclude. Con chi e come fare per produrre un movimento di opinione esterno ai partiti come lei dice? Spero che lei abbia modo di riprendere e sviluppare questo aspetto in un suo prossimo commento. La cosa mi interessa e interessa a molti professionisti come me.
Vittorio Pieri

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Bravo! Giusto! Noi ci siamo. E chi ti scrive è dentro al sistema emiliano romagnolo, giustamente noto per avere raggiunto importanti livelli di sviluppo e benessere. Ma grazie al lavoro ed alla lungimiranza di tante persone. Nel passato. Oggi purtroppo ci accorgiamo anche noi, anche qua, come i valori in campo siano cambiati: vale più l’appartenenza che i contenuti, il dire più che il fare, la mediocrità e il privilegio imperano.
Giancarlo Malacarne e Mauro Conficoni

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Lei esprime in modo eccellente la situazione politico-istituzionale della nostra nazione, la condizione e l’atteggiamento tipico di una classe politica che oramai non ha più nulla da dire e il cui unico scopo è quello di conservare e mantenere il più a lungo possibile il potere acquisito. Mi sento di dire che le posizioni da lei assunte, le sue idee e il suo pensiero, sono del tutto condivise e sostenute dal sottoscritto.
Samuele Branchetti

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Ho letto con molto interesse l’articolo. Non mi occupo molto di politica, ma alla fine ci siamo tutti dentro, anche solo vivendo. Concordo in pieno con tutto ciò che ha scritto. Ogni giorno mi trovo a riflettere su tanta gente che dovrebbe rappresentarci e in realtà non lo fa, pensando solo alle proprie tasche. Mi è piaciuta la riflessione sul fatto che si occupa di pensioni chi senza tanta fatica ottiene ciò che noi giovani probabilmente ci sogneremo. E oltretutto dovrebbero ringraziare chi li ha eletti! Quello che molta gente non capisce è che c’è chi continua a credere che destra sia meglio di sinistra e viceversa, quando ormai il problema non è quale mano faccia meglio il lavoro. Più che altro quella mano ce la ritroviamo sempre al collo! Perché una persona che fino a ieri guadagnava uno stipendio di 1.500 euro al mese, da un giorno all’altro grazie agli elettori si ritrova ricco sfondato con dei privilegi da sogno?!
Roberto Aiello

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Condivido in pieno quanto scrivi. Rispondo alla domanda conclusiva del tuo articolo: nella battaglia c’è posto anche per un vecchio pensionato? I temi che affronti sono fondamentali. Sono quelli del vecchio Giolitti, di Crispi, di chi ha messo insieme questo Paese.
Aldo A. Mola