PERCHE’ LA DUCATI E’ MEGLIO DELLA FERRARI

C’è qualcosa di romantico, in questa strepitosa conquista mondiale del marchio Ducati, della azienda Ducati, della intelligenza Ducati. Qualcosa che rimanda direttamente alle radici di una terra, l’Emilia grassa e dotta, che ha saputo fare del motore e dei saperi collegati al motore una impresa, nel senso autentico ma anche metaforico del termine.
Adesso, si capisce, si sprecheranno i paragoni con la Ferrari: in fondo da Borgo Panigale a Maranello la distanza è minima, a primavera il percorso è buono per una gita in bicicletta. Eppure, tra tante analogie (non solo geografiche: a suo tempo Piero Ferrari, il figlio del Drake, ha contribuito con le sue idee al rilancio della Rossa a due ruote) spicca, oggi, una differenza. Questa: per storia e per tradizione, il Cavallino è ‘obbligato’ a vincere, qualunque sia lo spessore della concorrenza: non esiste complesso di inferiorità in pista, per la Signora della Velocità.
La Ducati, no. La Ducati ha lanciato la sfida ai colossi giapponesi, la sfida di Davide a Golia, ben conoscendo l’enorme diversità delle dimensioni, economiche e produttive. Non c’era e non poteva esserci, per la gente di Borgo Panigale, il ‘dovere’ della vittoria: anzi, la logica fredda dei numeri suggeriva un epilogo inevitabile, favorevole alla Honda o alla Yamaha.
Diranno gli esperti, davanti al capolavoro iridato del marchio emiliano, che, sì, certo, va bene la poesia della Terra dei Motori, però qui è stata determinante la…prosa australiana di Stoner, per tacere delle gomme nipponiche marchiate Bridgestone. Per carità, è vero: ma dentro e dietro la storia della Ducati mondiale c’è la forza di una competenza che da locale si trasforma in globale. Gli americani, che se ne intendono, sostengono che il futuro è ‘glocal’, non ‘global’: se ti manca la cultura delle origini, sei perduto.
Tutto questo Valentino Rossi non lo ha capito, quando, a suo tempo, non ha preso in considerazione l’ipotesi di salire in sella ad una moto italianissima. Perdendo così l’opportunità di raccogliere, oltre trent’anni dopo, l’eredità di Giacomo Agostini, l’eroe della Mv Agusta…

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38 Commenti a “PERCHE’ LA DUCATI E’ MEGLIO DELLA FERRARI”

  1. giappone scrive:

    In effetti Valentino aveva sbagliato…Rossa: provava la Ferrari invece di scegliere la Ducati! Ma è anche vero che senza gomme Bridgestone quelli di Borgo Panigale mica l’avrebbero battuta, la concorrenza giapponese…

  2. ghibli scrive:

    Accidenti, io sono ducatista da sempre! Penso che se la azienda di BPanigale avesse avuto un comunicatore come Montezemolo al timone, beh, questa impresa sarebbe stata celebrata dai mass media nazionali con ben altra enfasi

  3. randazzo scrive:

    Ma la Ducati le tasse le paga?

  4. michael scrive:

    Analisi ineccepibile del maestro, soprattutto dove spiega l’enorme differenza tra la dimensione Ferrari e la dimensione Ducati. Quanto a Rossi, semplicemente è invecchiato. Stoner è di un’altra generazione. E si vede

  5. paolone scrive:

    Io farei un discorso diverso. La Ducati di oggi somiglia alla Ferrari del Vecchio, roba anni Sessanta per intenderci. E’ piccola ma riesce a competere (battendoli) con colossi industriali di spessore enormemente più grande. Ecco perchè, secondo me, la storia della Ferrari di Montezemolo non può essere paragonata alla storia della Ferrari del Drake: ci sono troppe differenze, incolmabili

  6. dibbe scrive:

    Valentino tornerà a vincere. Sul fatto che potesse scegliere la moto italiana, a suo tempo, beh, forse non c’erano le condizioni economiche per una intesa, non credo che Ducati paghi Stoner quanto la Yamaha paga Rossi. E non sto pensando alle tasse, sia chiaro!

  7. cq17 scrive:

    grazie Leo, grazie di cuore, che bello leggere il tuo elogio alla Ducati.
    Un successo fatto di genio, estro, determinazione, cuore tutti rigorosamente italiani, un successo che ci deve riempire di orgoglio.
    Sono ancora in estasi da domenica mattina, una gioia indescrivibile.
    Concordo in pieno con paolone, la piccola Ducati (davide) che batte i colossi giapponesi (golia).
    Personalmente sono felice che questo strabiliante risultato, che comprende anche il mondiale per i team ed il mondiale marche per il quale mancano 6 punti per la matematica certezza, sia arrivato senza Rossi. Il suo avvento in Ducati con successiva vittoria avrebbe focalizzato i meriti sul pilota ed oscurato quelli della casa di Borgo Panigale.
    Dibbe quanto al fatto che Rossi non abbia accettato la corte di Ducati, non è stato per un problema economico, lo sponsor tabaccaio avrebbe finanziato l’operazione, bensì l’ego del pesarese…. Ducati gli chiese di essere uomo azienda (come Capirex e Bayliss per intenderci) ma lui preferì andare in Yamaha dove si sarebbe preso tutti i meriti in caso di successo….
    Ma oggi non siamo qui per parlare di Rossi, ma della Ducati e del suo giovane cavaliere australiano, riservato, educato, innamorato della sua Adriana, con la faccia da bambino, ma che sulla Desmosedici diventa “una belva”!
    Il sogno si avvera, ha titolato il sito ufficiale Ducati, la realtà, a volte, supera l’immaginazione, la Ducati è un patrimonio dell’Italia, godiamocelo e festeggiamo con loro.

  8. nelson66 scrive:

    Maranello-Borgo Panigale……………50 Km scarsi

    i due titoli mondiali costruttori delle due massime espressioni motoristiche a due e quattro ruote sono arrivati in quel lembo di terra italiana che è la culla del motorismo nazionale

    c’è una tenue speranza che lo stesso avvenga anche per i due titoli piloti

    incrociamo le dita………….

  9. dibbe scrive:

    Ehi Nelson, forse ti sfugge una cosa: in moto, il titolo piloti un certo Stoner lo ha già vinto matematicamente…

  10. dibbe scrive:

    Per CQ17.
    Io non sono tanto sicuro che lo sponsor tabaccaio di Ducati fosse pronto a versare a Rossi tutti i soldi che Valentino (legitimamente, intendiamoci) pretendeva.
    Il fatto è che a volte i campioni, soprattutto se hanno già vinto tantissimo, debbono mettere l’orgoglio davanti al portafoglio. Rossi non ha voluto farlo. Tutto qua.
    PS. Giuro: non sono un ispettore del fisco!

  11. giulia scrive:

    A me del trionfo Ducati colpisce molto la freschezza di tutto l’insieme. Il pilota ragazzino. La squadra piccola rispetto alle corazzate giappones. L’entusiasmo infantile (in senso buono) di meccanici ed ingegneri.
    Molto bello tutto, davvero

  12. lapo scrive:

    Fratelli e sorelle, siate sereni.
    A parità di gomme, il mio amico Valentino avrebbe battuto Stoner.
    Hanno vinto ancora i giapponesi, questa volta in veste di produttori pneumatici. Ho detto.

  13. Alessandro Romani scrive:

    Onore alla Ducati, grande casa motoristica italiana, emiliana, bolognese, con le radici Ferraresi (Comacchio) e grande spernacchiata alla Fiat che attraverso il glorioso rampollo Lapo ha sbagliato cavallo su cui puntare ed ha pure portato sfiga.
    Ad majora e ci rivediamo alle pendici del Fujihama :-)

  14. Alessandro Romani scrive:

    P.S.
    Ma la regola del sette (sette titoli e poi nisba) è diventata legge?

  15. nelson66 scrive:

    per DIBBE:

    non mi sfugge (anzi, ho dato per scontato il titolo marche alla Ducati anche se in realtà mancano ancora 6 punti nel carniere come giustamente puntualizza CQ17)

    il mio incrocio di dita era per Kimi…………..

  16. lapo scrive:

    ROMANI!!!! Qui si sfotte, eh? E si allude pure a Schumi, con la faccenda dei sette titoli. Ma non eri tu a sostenere che del tedesco non si doveva più parlare, pena la scomunica? Sei incoerente, fratello carissimo!

  17. Odin scrive:

    Chapeau !
    e Chapeau anche a Valentino che ha saputo, da sconfitto, onorare il Vincitore.

  18. Ciccio Montoya scrive:

    Al Ducati dovrebbe puntare su un pilota come Giorgio Pantano! :D

    Scherzi a parte… è commovente vedere i traguardi raggiunti dalla Ducati. Il marchio mi piace ma, sia inteso, di moto non ci capisco un gran che. So solo che mi piacerebbe essere un centauro e cavalcare una moto di Borgo Panigale. Al di la di questo, da italiano e da italianista (io si, altri che Montezemolo!), non posso che sorridere e compiacermi di questo titolo costruttori. Un po’ meno per il titolo piloti visto che ho sempre tifato per i nostri portacolori. Avrei preferito vedere trionfare Valentino, lo ammetto. La cosa che apprezzo della Ducati è che da anni ha un pilota italiano. NOn so cosa sia successo quest’anno con Capirossi (non so nemmeno se ci sia tutta la “politica” che c’è in F1), ma il prossimo anno sarebbe bello vedere Melandri vincere il campionato. Oddio, forse sarebbe già bello vederlo sempre con tutte le ossa al loro posto! Comunque a Borgo Panigale sembrano essere sensibili sotto questo punto di vista, mentre a Maranello, quando si parla di piloti tricolore, diventano sordi. Bello schifo.
    Dunque? VIVA LA DUCATI! ABBASSO LA FERRARI!

  19. cq17 scrive:

    dibbe, per quanto ne so il disegno dello sponsor tabaccaio era di averlo in Ducati per qualche stagione per poi dirottarlo alla squadra di formula 1 con lo stesso sponsor…. pronto ad essere smentito da Leo che sicuramente ha fonti migliori delle mie….
    Di certo poi Ducati, come da te osservato, gli ha chiesto delle cose che avrebbe dovuto portarlo a comportarsi diversamente mettendo da parte il suo ego…. cosa che evidentemente non ha fatto!

    Concordo con giulia sulla freschezza e l’entusiasmo dell’ambiente Ducati, sarò un romantico sognatore sentimentale però quegli abbracci a fine gara, Adriana che mette la fede al suo Casey e se lo sbaciucchia, Loris che si complimenta con Stoner, sono cose che mi hanno fatto venire i lucciconi….

  20. giappone scrive:

    x CICCIO MONTOYA.
    Carissimo, l’applicazione del principio patriottico è molto giusta, però ti prego di mettere x un attimo pantano da parte. Parliamo un po’ di IVAN CAPELLI, ultimo italiano a guidare la Ferrari. Dico, ti ricordi le sue prestazioni?!? E non mi dire che l’auto era un cesso: lo era, ma almeno Alesi la metteva in quinta fila, non in dieci. Se Montezemolo se lo ricorda male, l’italiano in sella al cavallino, ha proprio tutti i torti? Ciao

  21. dibbe scrive:

    Caro CQ, naturalmente io non ho informazioni segrete. Però la Ducati aveva pubblicamente manifestato il desiderio di ingaggiare Rossi. Evidentemente Valentino a) non ci credeva (in una moto vincente made in Italy oppure B) non si sognava di correre per meno quattrini quando i giapponesi gli concedevano di tutto e di più puyr di averlo

  22. Vittorio scrive:

    Ma il dovere di vincere, la Ducati lo avrà l’anno prossimo?

  23. dotto scrive:

    Credo che Valentino abbia semplicemente sbagliato la mossa della vita. Nel 2004, quando provava la Ferrari, a Maranello erano pronti a fargli ponti d’oro, non sarebbe stato un problema garantirgli quello che poi è stato offerto a Massa. Invece Rossi alla Rossa ha preferito le moto, non capendo che dopo tanti meritati trionfi solo le sconfitte, nel suo caso, avrebbero ancora fatto notizia. E così siamo arrivati ad Hayden, a Stoner, alla Ducati…

  24. Ciccio Montoya scrive:

    Giappone, ti dico soltanto una cosa e poi trai tu le conclusioni:
    quell’anno Ivan Capelli (sicuramente non un pilota incapace e senza un buon CV) conobbe il suo ingegnere di pista sull’aereo che li stava portando in Australia per la prima gara. Non credo che serva approfondire oltre.

    Se poi volessimo fare altre considerazioni potremmo anche dire che non è che i piloti brasiliani prima di Massa abbiano mostrato di essere chissà che fenomeni, eppure, dopo l’esperienza Barrichello è arrivato il suo degno erede Felipe Massa. Allora perché la medesima considerazione che hai fatto per Capelli (ammesso che sia accettabile) non la fai per i piloti brasiliani?
    Il discorso che fai non sta ne in cielo ne in terra, perché altrimenti alla Ferrari dovrebbero prendere solo piloti tedeschi considerando la storia recente del cavallino. O no?

  25. giappone scrive:

    Caro CICCIO MONTOYA,
    il tuo patriottismo è anche il mio ma non esageriamo. Capelli in Ferrari andava come una lumaca. Io sono nazionalista, ma non me la sentirei di negare che Fisico, nei due anni con Alonso sulla Renault mondiale, ha fatto piangere! Tu sì?

  26. dotto scrive:

    La verità che nessuno osa scrivere è che Badoer, al posto di Massa, avrebbe ottenuto esattamente gli stessi risultati. Anzi, forse se la sarebbe cavata pure meglio

  27. giuseppe scrive:

    Ciao ragazzi mi sono soffermato sulle ultime considerazioni del blog, e sono d’accordo con DOTTO.
    Io credo che Luca Badoer debba avere una chance prima di ritirarsi dall’attività.
    E’ stato per tanti anni con un campione di bravura come Schumacher e se Massa in due anni dice di avere imparato tanto, come non potrebbe averne avuto vantaggio Badoer in 13.
    Poi sembra un tipo non molto altezzoso, che sa darci dentro ma che sa rispettare anche i principi della scuderia, insomma a me piace.
    Ma come noi tutti sappiamo non sarà mai possibile.

    Cordiali saluti
    Giuseppe.

  28. ronaldo scrive:

    Badoer al posto di Massa avrebbe ottenuto esattamente gli stessi risultati.Anzi,miglioriE per osare l’inosabile tolgo il “forse” e metto il “certamente”.
    E ti guardo nello specchietto allontanarti, sempre più distante, caro Dotto.

  29. Ciccio Montoya scrive:

    A parte il fatto che io non sono un patriota, semmai un tifoso dei colori italiani, ma se vogliamo essere acritici e basarci solo su freddi numeri, si, Capelli andava piano, Fisichella è stato massacrato da Alonso, Schumacher ha perso il confronto con l’asturiano ecc… Questi sono i dati, poi se credi che non si possa analizzare meglio la cosa a me va bene. Però non credo che a te possa sembrare normale conoscere il tuo ingegnere di pista il giorno prima delle prime prove di un gran premio…

  30. HAN SOLO scrive:

    ITALIANI DALLA MEMORIA CORTA!!
    Come fate a parlare di portacolori italiani, nel caso di Rossi e Capirossi, quando loro stessi hanno ribadito poche settimane fa che l’Italia la guardono col binocolo, belli contenti di stare nei loro palazzotti d’oro? Beninteso, provo pena, più che invidia, per gente già milionaria che, per avere un qualche milione in più di euro (già milionari ribadisco, perchè altrimenti il discorso cambia), va a stare in un altro paese…..
    Ma detto questo, gloria alla Ducati che almeno fa lavorare operai italiani… come gloria al nuovo corso Ferrari in cui mi pare di vedere una giovane leva italiana di buon profilo (a parte il portavoce che proprio non sopporto).

  31. Ciccio Montoya scrive:

    Eh già, perché i piloti stranieri vivono tutti nella loro patria e sono morti di fame… va beh…

  32. HAN SOLO scrive:

    Certo che no, ciccio montoya, i nostri piloti non sono peggiori di altri.. ma nello specifico stavamo parlando del valore aggiunto dato dall’italianità. Diciamo allora, per venire incontro alla tua giusta osservazione, che in generale, come “razza”, i piloti che trasferiscono la residenza altrove per non pagare le giuste tasse pagate da tutti gli altri concittadini non meritano gli onori che si tributano agli eroi patri… non ci perderanno il sonno, visto le veline e i milioni che hanno… ma è un piccola soddisfazione per chi, sinceramente, si sente tradito e ripeto: mai i loro familiari nei nostri ospedali!!!!!

  33. Ciccio Montoya scrive:

    Suppongo che i loro famigliari nei nostri ospedali paghino le tasse al nostro Stato, non vedo perché dovrebbero fare altrettanto gli illustri parenti se non fruiscono del medesimo servizio.

    Comunque un Barolo è qualcosa di meraviglioso anche bevuto lontano dai confini della nostra nazione…

  34. Lorenzo Pantieri scrive:

    Alèèèèèè!!! Grande Hamilton!! Sono troppo contento! Bella corsa, quarta vittoria per il Bimbo (su un circuito che non aveva mai visto), il Mondiale che a questo punto è più che possibile.

    Goffissimi gli “strateghi” di Maranello: le gomme intermedie in quel diluvio…

    Alè!

  35. Ciccio Montoya scrive:

    Veramente il Fuji non lo aveva mai visto nessuno tranne Coulthard… ah no! Non è così vecchio! Lo ha mancato di un pelo…

  36. il barone rosso scrive:

    Mi ricollego al volo ad Alessandro Romani….già, in effetti la mossa del giovine Elkann è stata geniale ma alquanto bizzarra….sarebbe stato molto più logico sponsorizzare la Ducati.
    Valentino però aveva ad inizio anno più appeal e anche questo va detto.
    Credo anche che gomme o non gomme, la Ducati abbia progettato un bel gioiello perfetto in ogni situazione.

    Concludo con una battuta del mitico poveta Giuseppe Giacobazzi….Valentino ha smesso di andare dopo che sulle fiancate della Yamaha è comparso il marchio Fiat!

  37. cq17 scrive:

    queste le parole di Rossi per i Ducatisti….
    “Mi sembrano un pò radicali, ma rispetto le loro idee. Però non capisco come si possa fare il tifo per una moto, io ho sempre seguito i piloti perchè la differenza che fanno loro è molto più affascinante di quella che può fare una moto”

    io sono Ducatista, sono affascinato dai piloti e tifo anche per loro…. Rossi, proprio per questo modo di essere, non mi affascina per niente, ovviamente senza nulla togliere alle sue fantastiche doti di guida…

  38. maicoljdw scrive:

    lciao a tutti amici,non per dire delle fregnate ma quest’anno non ce n’era per nessuno.sfido io a dire che il lavoro della ducati e il gran manico di stoner non contino niente che la differenza era tutta nelle gomme.quest’anno nessuno aveva i numeri i cavalli e gli uomini da poter pensare di buttar giu il muro ducati.neanche il piu grande dei grandi”vale rossi”con la stessa moto secondo me sarebbe riuscito a fermarli.quest’anno era gia nel loro destino,il lavoro di anni e il gran lavoro di un campione “bastoner” si sono fatti sentire di prepotenza e senza lasciare nulla a nessuno.per l’anno prossimo qualcuno si dovra inventare qualcosa di piu perche la ducati e gia 2 anni avanti a tutti.campioni del modo GP e SBK e che nessuno si permetta di dire che questo e soltanto una botta di c…….

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