UN FRANCOBOLLO PER CAROSIO

Sul francobollo che le Poste Italiane, meritoriamente, dedicheranno a Nicolò Carosio in occasione del centenario della nascita, il 15 marzo prossimo, forse sarebbe il caso di aggiungere una frase. Questa: alla prima vittima del ‘politically correct’.
Infatti fu il pensiero ‘politicamente corretto’ a silenziare la voce del calcio italiano. Correva l’anno 1970 e gli azzurri di Ferruccio Valcareggi erano impegnati nel mondiale messicano. L’11 giugno, a Toluca, la Nazionale affrontava Israele nella partita decisiva per l’accesso ai quarti di finale. Democristiani, comunisti, socialisti e missini si misero davanti alla tv, a mezzanotte in punto, aspettando il primo gol di Gigi Riva. Il quale Riva, per la verità, firmò addirittura una doppietta: ma in entrambe le occasioni, un perfido guardalinee etiope impose l’annullamento delle prodezze del bomber cagliaritano.
Carosio, rampollo di una Italia che era stata fascista, non si trattenne. Alla seconda sbandierata dell’africano, che peraltro probabilmente aveva torto, esplose. Si chiese cosa volesse da noi quel negraccio!
Non importa sapere (le registrazioni audio dell’epoca sono controverse), se ‘Nick and soda’, come lo chiamavano i vignettisti del ‘Guerin Sportivo’ lesti ad infierire sulla propensione del telecronista per un buon whisky, non importa sapere, dicevamo, se quella frase varcò la soglia dell’etere oppure no. Si sa, invece, che le conseguenze furono dirompenti. L’ambasciatore dell’imperatore Hailè Selassiè protestò vivacemente con il governo di Roma. Palazzo Chigi, memore dei disastri coloniali del Duce, si prostrò in mille scuse. E a Carosio, in fretta e furia, venne tolta l’Italia da raccontare, l’Italia di Mazzola e di Rivera, la Nazionale della staffetta.
Buffa è la vita, quando è ingrata. Carosio venne sostituito da un grandissimo allievo, il mitico Nando Martellini. E Martellini, che era un signore, non dimenticò il maestro: dodici anni dopo, quando toccò a lui celebrare il trionfo in Spagna degli azzurri di Bearzot, spese le prime parole per il predecessore.
E così ci siamo: perchè fu Carosio, siciliano trapiantato a Milano, la prima voce del pallone. Aveva cominciato con l’Eiar di Mussolini: i fortunati che avevano una radio, nel 1934 e nel 1938, avevano appreso da lui delle imprese ‘mondiali’ di Meazza e di Piola. Sistemato su uno scomodo scranno a bordo campo, Nicolò narrava con accento stentoreo azioni, dribbling e gol. A volte si sbagliava pure: fu lui ad inventare il concetto di ‘quasi rete’, un ossimoro destinato a fulminea popolarità.
Quando arrivò la televisione, Carosio cambiò mezzo ma non stile: raccontava come se non ci fossero le immagini, come se il pubblico non vedesse ciò che lui vedeva. Era un cronista anacronistico, ma aveva il fascino del mito. I bisnipoti di oggi, i telecronisti del nuovo millennio, usano mille telecamere, parlano di ‘transizioni’ e di ‘ripartenze’, eppure non solo non finiranno mai su un francobollo, nemmeno riusciranno a farsi ricordare fra dieci anni e la colpa mica è loro, sono pure bravi, la colpa è di un mondo che è cambiato, inesorabilmente e probabilmente in peggio.
Nicolò Carosio, spentosi nel 1984 dopo aver tenuto a battesimo le radio e le tv private, è stato, assieme a Nando Martellini, l’ultimo Omero di un calcio che era, assieme, Iliade ed Odissea. Dopo, sono arrivati i Proci del business.

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21 Commenti a “UN FRANCOBOLLO PER CAROSIO”

  1. Marcello scrive:

    Questo è un gran pezzo!

    Oggi sei in gran spolvero, si tange (o tangisce?)!!!

    In omaggio alla diplomazia, potremmo mandare una cartolina quadrimondiale di football con debito “stamp” al guardalinee, oggi sicuramente in pensione, speriamo ancora vivente e sbandierante!

  2. Redazione di "Vaccari news" scrive:

    Buongiorno!

    Bello il Suo ricordo su Carosio; per chi bisogno dell’immagine del francobollo, noi l’abbiamo pubblicata qui:
    http://www.vaccari.it/vnews/index.php?_id=3677
    Il nostro è un sito specializzato nel settore postale.
    Cordialità

  3. ghibli scrive:

    Per ragioni di età non ho mai sentito Carosio ma non credo che oggi se la caverebbe, oggi tutti i telecronisti, di qualunque sport, sono tecnicamente assassinati dalle telecamere. Cosa c’è da raccontare, quando vedi tu e senti pure tutto in tempo reale?

  4. dibbe scrive:

    Nicolò Carosio e Nando Martellini! Le voci della mia infanzia. Oggi non è male Civoli e non mi dispiace Flavio Tranquillo, il telecronista del basket su Sky. Comunque, a fare la differenza è la passione, quando c’è. Sulla competenza, credo che molti la reputino un optional

  5. giulia scrive:

    Mio padre diceva che Carosio era perfetto per la radio, perchè poteva inventare qualunque cosa. Con la tv, le sue allegre invenzioni furono presto scoperte. Il che si presta a dissertazioni filosofiche. La trasparenza (nell’immagine, nella comunicazione) smonta la fantasia. Ma un racconto di sport, senza la creatività, co’è, se non un’arida sovrapposizione di statistiche, cifre, numeri, gol e parate?

  6. tanaka scrive:

    Un telecronista appartiene ad un’epoca. Nando Martellini era perfetto per il 1982, Carosio immagino lo fosse venti anni prima. I ragazzi di Sky valgono per il loro tempo. Un Caressa, nel 1982, sarebbe stato preso per demente. Nel 2006, ci sta. Ma sono d’accordo:il francobollo, i Caressa se lo possono scordare!

  7. Juri scrive:

    Gran pezzo……ma di formula 1?

  8. Bruno Pizzul scrive:

    Perché nessuno si è ricordato di me, e delle mie tante “paglie” accese in eurovisione? Nessuno ha mai fatto caso al “fuff” del mio accendino che s’infiammava? O tempora, o mores…

  9. Scarlett scrive:

    E’ vero, ogni tempo ha i suoi cronisti e noi oggi un Albertini ce lo sognamo ma non sempre è una questione di mezzi tecnici, nel caso del Carosio era schietta bravura che compensava la povertà dello strumento .Oggi ci sono molti apparecchi radio e pochi scaoltatori eppure questo mezzo caldo è ancora il migliore per comunicare emozioni se il cronista è adeguato. Trovo dementi quelli di Italia uno e peggio di rete4 4 con i panini che confezionano a insaputa spesso di chi li guarda: già. guardare. Non sempre è garanzia di capire, cioè interpretare,ovvero pensare. io adoravo una certa voce gracchiante, si la voce, il timbro e i tratti segmentali quelli si che sono determinanti e poi ho adorato Gianni Brera, a proposito di politically

  10. Polite scrive:

    io so a chi dedicherei il prossimo francobollo

  11. giuseppe scrive:

    Sono troppo piccolo per ricordarmi di questo signore ma dalle sue parole sembra che mi sia perso un gran bel personaggio.

  12. ronaldo scrive:

    Carosio fece benissimo a dire negraccio: non c’era alcun intento razzista, avrebbe detto mandarino ad un asiatico o bassotto ad uno basso o mangiacrauti a un tedesco;era semplicemente in giusto delirio agonistico,e lo disse in diretta,nota bene.
    Nel 2002 la civilissima Italia del politicamente corretto non esitò a definire per mesi e mesi come grassone il mitico Moreno,inqualificabile arbitro.Quindi grande Carosio ed ottima iniziativa filatelica.Segnalo che in Finlandia circola un falso (almeno questo,speriamo) francobollo dedicato al boia delle Ardeatine Priebke.In Italia circolano falsi diari a manetta.Carosio invece era un Uomo vero.

  13. Otelma scrive:

    IO penso che, più tardi possibile, magari nel 2100, un francobollo lo dovrebbero dedicare anche al più grande cronista-scrittore della mia giovinezza e ….maturità (relativa: ho pur sempre “solo” 39 anni…).
    Colui che ci ha narrato le prodezze di AT sulle nevi di tutto il mondo, colui che insegue il circo della velocità e che a una velocità da circo scrive Libri, Biografie e racconti come, lui sì, un moderno Omero.
    Onore al merito di colui che ci ospita sul suo blog!!
    (prima che i francobolli non si usino più, dobbiamo far presto….)

  14. Equatore scrive:

    Urge un arbitro, tra il Polo Nord di ronaldo ed il Polo Sud di Otelma!?!

    Io mi candido (non cannavò, forse un pò cannavaro!)…

  15. ronaldo scrive:

    Caro Equatore non dimenticare Pol anka e Pol pot.Non c’è nessun dissidio tra me e la brava Otelma; questa, che è evidentemente una femmina si è invaghita del turrinate e gli dedica peana;io,invece,ho parlato bene di un grande radiocronista.Non ci servono arbitri di sorta.Guardalinee : Cannato (hai)e Canna (fatta).
    Piuttosto siccome Turrini è un noto vanesio non vorrei che prendesse troppo sul serio questa Otelma dei miei stivali.Adesso vi saluto che sull’altra linea ho Ronaldhino.

  16. Polite scrive:

    collezionare francobolli è un tipico hobby da maschietti ma avere l’annullo filatelico è roba da Grandi e siccome in Italia la Costituzione vuole incentivare arte e scienza ecco che anche ad un radiocronista arriva il riconoscimento pur essendo, il suo, un campo non esattamente d’ingegno!Tra Nord vs Sud io sarei per Nord e sud insieme, e invece di collezionare stupide Barby a mia figlia ho comprato le mitiche Panini, la imbottisco di Severgnini e quando esce sugli scaffali anche di Turrini e Scalarini.

  17. Scarlett scrive:

    Per uscire da questa crisi al Ministero degli Esteri ci metterei Enzo Biagi con tutti i sottoministri-segretari free-lance, con ritiro delle truppe dall’Irak immediato .Di sicuro gli varrà un conio e annullo filatelico. Alla famiglia ci metterei Rita Levi Montalcini e all’Interno Feltri che è sempre meglio di Letta

  18. Equatore scrive:

    Alla fine il centro vince sempre…purtroppo il mio era, e rimane, un tentativo di centrismo pulito…ed infatti in un qualche modo da polite è stato colto. Quello che ha messo l’Italia in definitivo ginocchio è il solito centrismo sporco, deviato e suggerito dal solito tentativo di commistione tra cavoli e merenda, tra sacro e temporale. Non dimenticandoci che la mazzata incontrovertibile è nata da dentro, dalla conclamata mescolanza tra visioni individualiste e spirito di gruppo. E’ che una vera legge sul conflitto di interessi avrebbe dovuto essere promulgata al tempo in cui si colse la prima mela, ormai è tardi…ad maiora!

  19. Otelma scrive:

    Carissimo ronaldo,
    è vero che il divino otelma è quantomeno dubbio.
    E’ vero che Otelma può apparire un nome femminile.
    Ma ti assicuro che una delle poche certezze che ho nella vta è che sono maschio.
    Con gusti maschili.
    Perciò nessuna peana al caro e buon Turrini, il quale mi conosce e sa benissimo dei miei gusti sessuali.
    Penso che se lo meriti per quello che scrive.
    Tutto qui.
    Nella storia hanno attribuito premi nobel scandalosi, un francobollo per Leo ci potrebbe anche stare.
    Fermo restando che a me piace la ….

  20. Fan scrive:

    Lea, ti piace la Lea!

    E menomale…

    Comunque è ufficiale, oddio qualche sospetto lo nutrivo da un pò, ronaldo all’antidoping! Che non sia un giornalista rivale frustato, ehm…frustrato…bisognerebbe chiedere al webmaster!?!

    E Leo, è vero, è il più bravo…oggi su TRC notizie ha fatto un pezzo telefonico bellissimo sull’oro nel fondo rosa! Domani lo leggeremo anche…almeno credo!

    Così come, ieri sera, vedere Berselli “the genius” che sullo sfondo aveva due zebre dello Zoo Safari di Affi era semplicemente fan-ta-sti-co! W il velino…è inarrivabile! W il vino sui jeans di Marelli!!! W Marelli che lo asciuga con lo Scottex!

    La cosa che mi preoccupa, in verità, è che ormai Leo ha più amicizie di Moggi!

  21. Centurione scrive:

    Visto che roba ragazzi?

    Oh, mi serviva la familiare nuova!!!

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