Gp Gran Bretagna: Alonso come senna, a Maranello serve un segno di ripresa

Che barba e che noia: questo dice Sandra Mondaini in una popolare scenetta tv quando si ritrova in camera assieme al marito Raimondo Vianello. Che barba e che noia: la Formula Uno è riuscita nell’impresa di azzerare le emozioni anche nel tempio della velocità. Ancora nel 2003, Rubens Barrichello vinse una corsa fantastica, qui a Silverstone, esibendosi in una quantità industriale di sorpassi. Ieri, niente di niente.
Detto questo, è bene aggiungere subito che Alonso si conferma un grandissimo. Aveva ragione il nostro amico Giancarlo Minardi: anni fa (adesso è troppo facile), il costruttore di Faenza osò paragonare lo spagnolo a un certo Ayrton Senna. Beh, siamo lì: il pupillo di Briatore non sbaglia mai. Conquista le pole in extremis, pur avendo imbarcato più benzina di Schumi e compagnia bella. Infine, gestisce la supremazia della Renault con una disinvoltura persino imbarazzante: semplicemente, Alonso va a spasso.

E qui, purtroppo, casca l’asino, cioè il Cavallino. E’ inutile girarci attorno: per quanto enormemente progredita rispetto a dodici mesi fa (e ci mancherebbe altro), la macchina rossa resta inferiore al missile francese. Le gustose teorie sul presunto complotto di Montecarlo ai danni di Schumi non erano e non sono una risposta. Qui non c’è nessuna cospirazione: banalmente, c’è semmai una vettura, la Renault, che va più forte.

Il vero problema, per la Ferrari e per chi la ama conoscendone la storia, è appunto questo: tra Imola e il Nurburgring, si era avuta l’impressione che il gap fosse stato colmato. Invece, già a Barcellona ci fu l’inversione di tendenza: ribadita in Inghilterra, dove il tenace Michelone mai è stato in grado di insidiare la leadership dello spagnolo. Il resto, è aria fritta. Sapranno i nostri eroi dare un senso alla loro e alla nostra estate, valorizzando al massimo il potenziale della non disprezzabile 248? Oppure conviene rassegnarsi all’evidenza, che certifica una sconfitta onorevole, ma pur sempre una sconfitta? Nel 2005, in Canada, Alonso commise l’unico errore della sua prima stagione mondiale. Fra due settimane, la F1 torna a Montreal. In mancanza di meglio, attacchiamoci alla scaramanzia. Ma il tram delle illusioni perdute è già dietro l’angolo.

Collegamenti sponsorizzati


Scrivi un commento