Gp Canada: Schumi si consola

Con questa, fanno ventisei sconfitte nelle ultime ventinove gare. I numeri sono impietosi con la Ferrari: siamo tornati alle cifre della coppia Alesi-Berger. E se si pensa al poco che sta combinando il precario Massa, ci si rende conto di una cosa: senza il Grande Vecchio, cioè senza Schumi, il bilancio della Signora in Rosso sarebbe rovinosamente deficitario.Purtroppo, l’unico obiettivo di questa missione nordamericana non è stato raggiunto.

Non illuda il secondo posto finale del tedesco, in buona parte figlio delle circostanze (i pit stop lenti della McLaren e l’errore in chiusura di Kimi): la verità è che la 248, nella gara che doveva segnare il sorpasso ai danni della Renault, si è invece rivelata meno competitiva pure della monoposto motorizzata Mercedes. Alla fine della fiera, Schumi ha limitato i danni, da meno ventitré è sceso a meno ventincinque. Però laggiù fa sempre più freddo e non si vede cosa possa impedire la replica iridata di Flavione Briatore e del suo pupillo Alonso. Che alle doti di velocista somma la caratteristica del fuoriclasse, del predestinato: è così sicuro di se stesso, lo spagnolo, da non sbagliare. Mai.

Dire che la Ferrari stia continuando a pagare un prezzo, il prezzo della fedeltà alla Bridgestone, forse è vero, ma si tratta di una spiegazione parziale. C’è dell’altro, inteso come consapevolezza di una superiorità globale della Renault. E in ogni caso, nel 2007 l’estremo alibi sarà cancellato: nella prossima stagione il gommista giapponese sarà fornitore unico per tutti i team. Così, ci toglieremo il pensiero.E’ un momento delicato, per i nostri amici di Maranello. Si stanno confrontando con la dolorosa sensazione di una impotenza che si traduce in frustrazione. Per tornare a vincere sul serio, sarà bene non sprecare il mezzo campionato che resta da disputare. Perché perdere aiuta a perdere, purtroppo.

Collegamenti sponsorizzati


Scrivi un commento