Baldini, è lui il vero esempio di campione duro e puro

Non è che siano troppi, i punti di riferimento per l’Italia che vive di sport (e non solo di sport, in verità). Sì, siamo campioni del mondo con il pallone tra i piedi, ma l’impresa degli azzurri di Lippi non ha certo cancellato lo scandalo di Calciopoli. Il ciclismo è sempre sotto schiaffo, causa doping. E nel presente nemmeno sappiamo se la Ferrari e Valentino Rossi ce la faranno a coronare le loro sofferte rincorse iridate.

Meno male, allora, che c’è un figlio di contadini dell’Emilia profonda. Da lì, dalle terre descritte mirabilmente da Giovannino Guareschi oltre mezzo secolo fa, viene il Maratoneta. Stefano Baldini, da ieri campione d’Europa, lui che due anni fa ad Atene riscrisse con inchiostro azzurro la storia dell’Olimpiade, è il prodotto, forse l’ultimo, di una civiltà rurale che la modernità ha inghiottito. Nelle sue falcate armoniose, c’è l’eco di una cultura antica: la cultura che rispettava e onorava la fatica, che rifiutava le scorciatoie, che viveva la furbizia eccessiva per quello che era e che è, un difetto da occultare e non certo un pregio da ostentare. Questo è l’impasto che plasma il Maratoneta di Rubiera, provincia di Reggio Emilia. Baldini è un ex giovane, anche per gli standard dell’atletica leggera: ha trentacinque anni e porta sulle spalle e nelle gambe le sofferenze di una lunga carriera. Ha già goduto la gioia più grande, non essendoci nulla che possa essere paragonato all’oro di Olimpia: eppure, non ha accettato le seduzioni dell’imborghesimento.

Nono si è arreso alle tentazioni della popolarità facile: ha continuato a correre, a divorare chilometri, svegliandosi presto la mattina e andando a letto con le galline alla sera. Nell’Italia sciupona e snervata dei Billionaire e dei furbetti del quartierino e del super attico, uno come il Maratoneta è oggettivamente un estraneo, quasi un alieno. Ma, proprio per questo, non sarebbe male additarlo a modello per le nuove generazioni: non tanto e non solo perché vince (gli manca giusto il titolo mondiale), non solo perché ha rinverdito la tradizione eroica di Dorando Pietri, il podista che commosse la Regina d’Inghilterra quasi cento anni fa.
No: Baldini è un esempio per i valori che esprime. Perché, per fortuna, è il testimone di una realtà che ancora non si è arresa al contagio dei reality show.

Collegamenti sponsorizzati


3 Commenti a “Baldini, è lui il vero esempio di campione duro e puro”

  1. enzo scrive:

    Sono d’accordo con Turrini: Baldini è davvero un personaggio straordinario! Penso sarebbe il caso di affidargli un ruolo anche extra sportivo: io lo mandrei nelle scuole a raccontare ai bambini e ai ragazzi quanto sia bello praticare lo sport in modo pulito!
    ENZO

  2. elısa scrive:

    Ha ragıone Leo Turrinı. Datecı pıu’ Baldını e meno Moggı!
    ELISA

  3. elisa scrive:

    Scusate ma non capısco ıl funzıonamento dı questo blog. Io scrıvo ma poi ıl mio commento non appare maı. E’ accaduto pıu’ dı una volta! Comunque cı rıprovo. Allo sport italıano servono pıu’ Baldini e meno Moggi!ı

Scrivi un commento