Cari ingegneri della Rossa, adesso basta con gli errori
Una grande vittoria Ferrari, si capisce. Onore al merito di Massa, che conferma la crescita professionale con una prestazione ineccepibile e il primo successo della carriera. Jean Todt aveva ragione e il vostro cronista aveva torto, sul conto del brasiliano: nemmeno è la prima volta che succede, ehm ehm. Ma questa, a scanso di equivoci, è anche la cronaca di una grande occasione perduta. Se la Signora in Rosso, con una vettura complessivamente superiore alla Renault, esce dal bagno turco con due punti in meno rispetto ad Alonso, insomma, è chiaro che qualcosa non ha funzionato. Che cosa? Ecco qua: quando l’incidente di Liuzzi ha vanificato la fuga dei ferraristi, bloccati dall’ingresso in pista della safety car, gli ingegneri del Cavallino avevano due opzioni. Potevano ritardare il rifornimento di Felipe, privilegiando Schumi, così da consentirgli di conservare il vantaggio nei confronti di Alonso. Oppure potevano rispettare le momentanee gerarchie della gara, lasciando Massa davanti al tedesco. Ma in tal caso, come poi è accaduto, il Grande Vecchio sarebbe stato sorpassato, in corsia box, dallo spagnolo. Todt e i suoi hanno scelto la soluzione ‘B’. Poiché non intendevano certo danneggiare il capitano, è evidente che erano sicuri che in ogni caso la Rossa di Michelone avrebbe battuto la Blu di Fernando. Un eccesso di presunzione? Non del tutto: Schumi, tradito da un secondo set di gomme di modesta qualità, ci ha messo del suo, andando largo in una curva e perdendo un po’ di tempo. Risultato: un regalone al bravissimo pupillo di Briatore. Lo diciamo? Lo diciamo: nel giorno del trionfo, la Ferrari ha comunque fatto autogol. Perché ad uno come Alonso non si può concedere nulla. Manco un metro. E’ troppo bravo di suo. Sotto di dodici punti a quattro tappe dall’epilogo, Schumi è messo male. Con una macchina così e con un Massa così accanto, può ancora farcela: ma lui e gli ingegneri non debbono più sbagliare.
5 Settembre 2006 alle 18:03
Schumi è un po’ bollito: gli ingegneri ai box non riescono ad aiutarlo, forse perchè per troppo tempo lui si è aiutato da solo!
ENZO
8 Settembre 2006 alle 13:36
Penso che Schumi abbia un unico guaio: l’età! Sbaglia più spesso di quanto gli accadeva in passato e questo è comprensibile. Ma può ancora farcela per il mondiale, se Massa lo aiuta davvero!
CLAUDIO
8 Settembre 2006 alle 14:31
Schumacher lo rimpiangeremo tutti, non solo i ferraristi. Con i suoi difetti (pochi) e i suoi pregi (enormi) è stato il più grande campione di F1 degli ultimi vent’anni!
ROBIN
8 Settembre 2006 alle 14:54
Non ho capito bene la strategia Ferrari in Turchia: se a Maranello pensano di affidare a Massa il dopo Schumi, è un po’ come immaginare che Leonardo da Vinci possa essere rimpiazzato da un imbianchino…
BRUNO
8 Settembre 2006 alle 16:53
Vorrei sapere cosa accadrà a Monza se dopo il secondo pit stop Massa fosse in testa e Schumi secondo: la Ferrari lascerebbe vincere ancora il brasiliano?
ENEA
10 Settembre 2006 alle 01:47
Ho saputo che a Monza Alonso è stato penalizzato dalla giuria. Non è che, a proposito di Schumi, chi comanda in F1 sta facendo di tutto pur di far vincere il mondiale al tedesco?…
10 Settembre 2006 alle 12:02
Schumacher fa bene a smettere: non deve dimostrare più nulla a nessuno e vedrete che vincerà anche questo mondiale!
LUIGI
11 Settembre 2006 alle 01:23
Dici bene Leo, gli ingegneri non debbono piu’ sbagliare.
Ma proprio di sbaglio si tratta?
Quante gare negli ultimi anni si sono stabilite con un calcolo che prevedeva un margine di pochissimi secondi?
Tante e sempre in numero maggiore con la regola del cambio facoltativo degli pneumatici in gara.
E se non si punta alla vittoria sempre, si rimane nella mediocrita’, perche’ gli altri non sono stupidi.
Vi ricordate delle tattiche troppo conservative McLaren di inizio ‘06?
E percio’, cari ingegneri, si’, non sbagliate piu’, ma puntate sempre ai primi posti.
I pneumatici, si sa, sono tutti tondi, neri ma non tutti uguali, pero’ statisticamente e’ poco probabile che si verifichi spesso.
17 Settembre 2006 alle 09:38
il cronista è uno scrittore e come tale sa penetrare nelle situazioni malgrado l’exotopia. Sul campione ha scitto una attenta biografia che vi invito a leggere . Ne escono vincenti entrambi
Laterza rossella
17 Settembre 2006 alle 17:18
Il libro di Turrini su Schumi l’ho letto anch’io: forse sarebbe il caso di curarne una edizione aggiornata, con un capitolo dedicato alla conquista dell’ottavo titolo mondiale!
MICHAEL