Gp Germania: L’eterno Fenomeno ha pronto il ribaltone

Come ai vecchi tempi. Quasi un ritorno all’età dell’oro: a quando Montezemolo faceva ‘solo’ il presidente della Ferrari e viveva sicuramente meglio. E infatti era dal 2004 che la Rossa non si aggiudicava tre Gran Premi di seguito. Soprattutto, erano anni che le vetture del Cavallino non mostravano una superiorità così schiacciante nei confronti della concorrenza. Disintegrata nel giro di un quarto d’ora. Adesso possiamo dirlo senza temere smentite: il mondiale è ufficialmente riaperto.

Da Indianapolis alla Germania, l’eterno Schumi ha recuperato quattordici punti su Alonso. Gli resta un handicap di undici lunghezze: ancora tante, per amor di verità. Ma la bilancia psicologica si è spostata a favore del tedesco: a Michelone basta vincere sempre per consacrarsi iridato, qualunque sia il risultato di Fernando in ogni singola gara. Insomma, siamo sulle soglie del ribaltone. Chi di gomma ferisce, di gomma perisce: se ne sta rendendo conto Flavione Briatore, che ieri più che abbronzato pareva incavolato nero. I giapponesi della Bridgestone, massacrati dalle critiche per quasi un biennio, hanno finlamente compiuto il sorpasso ai danni dei francesi della Michelin.

POICHÉ IN FORMULA UNO le…testate alla Zidane non sono ammesse, ben si comprende la crisi di nervi in casa Renault: tra meno di una settimana, in Ungheria, lo sconcertato Alonso rischia di rimediare un’altra batosta. E affidarsi al catenaccio in stile Paron Rocco, obbligando il povero Fisichella a trasformarsi in cameriere dello spagnolo, come è accaduto qui in Germania, non salverà Briatore dal disastro. Serve altro.

Nel frattempo, la Ferrari gode. La squadra ha lavorato duro nei momenti brutti, ha coltivato in silenzio la voglia di rivincita, ha sopportato e ha reagito. Persino il piccolo Massa sta dando, finalmente, un contributo concreto: a prescindere dagli organigrammi del futuro, le prestazioni del brasiliano valgono come conferma della realtà più importante. Questa: la Ferrari è tornata in paradiso, è di nuovo la macchina migliore. Ora tutti nella sauna di Budapest: forse, il superotto mondiale dell’immenso Schumi si decide lì, sul torrido catino dell’Hungaroring.

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