Quale Wimbledon preferisci?

 
9 Luglio 2008 Articolo di redazione
Author mug

Scelte dell’ organizzazione abbinate all’ evoluzione dei materiali,hanno trasformato il torneo. Dite la vostra.

Di Tommaso Sarti

L’ incubo di molti si è avverato. Ma allo stesso tempo si è concretizzato il sogno di un’ altra ampia platea di appassionati. Rafael Nadal ha vinto Wimbledon. Quello che per molti era impossibile, si è verificato.
Ed è esploso il dibattito: morte del tennis o fine di un era? Complesso psicologico o vittoria meritata di Nadal? Tattica errata o luci disturbatrici (ebbene si… su forum americani, appassionati poco illuminati imputavano il risultato alle luci dei riflettori)?
Quello che è certo, è che qualcosa è veramente cambiato.

Il ricordo di erbivori del passato, meno fortunati del maiorchino sui prati londinesi, mi causa un po’ di tristezza, non lo nascondo.

E’ evidente che Wimbledon è diventato un altro torneo: l’ erba tagliata a 8mm e le nuove sementi che eliminano l’ effetto tappeto hanno rallentato la superficie, modificando di conseguenza le caratteristiche del torneo.

Esempi? Il piu evidente sta nel modo di giocare di coloro che si resero protagonisti anche quando l’ All England club era terra di conquista di bomber e volleatori: Mario Ancic, trasformatosi da “baby Goran” in un comune attaccante (si fa per dire) dal fondo e, anche se mi rendo conto,visti i risultati ottenuti, che l ‘ esempio è poco calzante, lo stesso Roger Federer che dal 2001-2003 ad oggi ha variato non poco i propri schemi sull’erba.
Anche la presenza negli ultimi 16 di un personaggio come Verdasco (bel tennista eh, ma sull’ erba non ce lo vedevo) conferma che Wimbledon non è piu lo stesso.
La questione quindi si sposta: meglio prima, o meglio adesso?
Critiche e lati positivi se ne trovano quanti se ne vuole…
Io personalmente continuo a preferire l’ epoca dei vari Sampras, Kraijcek, Rusedski e compagnia bella… mentre noto che per molti il tennis su “terba” attuale risulta decisamente piu divertente.

Voi invece, preferite il “Vecchio” Wimbledon o il “Nuovo”?

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31 Commenti a “Quale Wimbledon preferisci?”

  1. Voortrekker Boer scrive:

    A me sinceramente piaceva il tennis vario, nel senso che se guardavo un match su terra battuta volevo vedere scambi lunghi, combattuti, maratone, recuperi vincenti . Un tennis da terra rossa, con caldo, sudore e km.

    Quando guardavo un match su erba mi aspettavo il contrario: caterve di aces e prime vincenti, scambi ridotti all’osso, volèe acrcobatiche, colpi tagliati,stoppati, smorzati.

    Se invece guardavo il cemento magari mi aspettavo un mix di tutto questo, e questo mix poteva essere esplosivo (cfr Agassi-Sampras 2001) (Becker-Gilbert 1986).

    Ora non è più così, vuoi i materiali, vuoi le superfici, vuoi i nuovi allenatori, ma che si giochi quasi allo stesso modo su terra ed erba non mi piace. Terra ed erba erano agli antipodi una volta, oggi sono satelliti.

    Preferivo la varietà, l’omologazione a tutti i livelli, non mi è mai piaciuta.

  2. Karlovic 80 scrive:

    Quoto V.B e aggiungo,come ripeto da anni:rallentare i campi fa bene a tutti.In primis a direttori di tornei,sia minori che di Grande Slam.Avere sempre in fondo i primi 4 del mondo porta sponsor e pubblicità al torneo stesso.
    Uguagliando e rallentando vincono,o fanno semifinali e finali,sempre i noti.Certo anche prima succedeva,ma con molta più poca frequenza.Vuoi mettere una finale Federer/Nadal con Ivanisevic/Rafter?
    Al di là dell’aspetto tecnico la prima sarebbe un succeso da parte delle televisioni e del torneo stesso.
    Idem Federer/Djokovic,magari paragonata a Krajicek/Washington!!!
    Purtroppo vedremo molte finali a Wimbledon trà lo Svizzero e il Maiorchino.
    Negli anni addietro,gente come Bruguera e Berasategui a Wimbledon non vi partecipava neanche,tanto era il divario per le loro caratteristiche.

    Gli Australiani hanno provato a fare campi più veloci,sostituendo il Rebound Ace col PlexiCushion,ma i risultati sono stati quasi simili.Superficie abbastanza lenta con rimbalzo molto alto.A detta anche dei giocatori.

    Gli Americani rimangono fedele(fanno bene)al DecoTurf,che rimane la migliore e più usata superficie d’America,che rispetto ad altri tornei è abbastanza veloce.

    Infine manca una vera e propria stagione autunno/invernale,come 15/20 anni fa,quando nei tornei indoor come Anversa,Wembley,Bercy,Tokyo Seiko,Sydney,Stoccolmma,Stoccarda e Milano,si sfidavano sui GreenSet Trophy,i Taraflex,i Supreme Court,e i Pegulan,i giganti della racchetta tipo,Rosset,Ivanisevic,Krajicek,Sampras,Goellner e Zoecke.

    Con i vari pallettari a fare da comparsa.Oggi,purtroppo,mettono su cementuzzi indoor per favorire gli Spagnoli(vedi Madrid e Nadal).
    E’ innegabile che Nadal sia stato aiutato anche dal campo poco veloce all’ultimo Wimbledon.

  3. rockville scrive:

    Sottoscrivo Voortrekker Boer.

  4. riccardo scrive:

    sono cambiate le superfici è vero, ma sono cambiati anche soprattutto i materiali e gli atleti. non credo molto alla teoria che si vede poco serve & volley per la lentezza dei campi, piuttosto ormai a tutte le latiduni i ragazzi crescono tirando bordate dal fondo e questo non è solo dei terraioli. Sull’erba per ovvi motivi non ci cresce nessuno e anche i cementisti si concentrano più sul servizio e diritto che sulla volèe. tutti seguono il dogma “corri e tira” e anche sul cemento l’uso del top spin è quasi d’obbligo. Poi grazie a questi materiali e alla potenza dei tennisti si riesce a tenere inchiodato uno alla riga di fondo dandogli pochissime chances di avanzare. non dobbiamo solo guardare le partita dell’eccellenza del tennis, federer e nadal, ma prendiamo giocatori medi e ci accorgiamo che sono super atleti in grado di tirare passanti micidiali che impediscono lo sviluppo di un gioco che somigli a quello “classico”. per i nostalgici credo che ormai l’unica occasione di vedere quello che amano siano le partite del circuito senior quando gioca mc enroe. Andando avanti i tennisti saranno sempre più forti e veloci, è tipico di ogni sport il progresso atletico, e credo che il gioco si svilupperà in questo senso, costringendo un giorno forse per vedere scambi ad introdurre quella che a suo tempo era sembrata una eresia, la palla unica al servizio.

  5. Voortrekker Boer scrive:

    Il rallentamento dell superfici ha permesso lo sviluppo di un tennis più atletico. Il rallentamento non è la conseguenza, bensì è la causa. I materiali hanno fatto la loro, ma ciò che ha spinto i giocatori fuori dalla linea di fondocampo sono le superfici rallentate.

    Il tennis di oggi non è “corri e tira”, il “corri e tira fu generato involontariamente da Connors, teorizzato da Bollettieri e nobilitato da Agassi. Il “corri e tira” prsupponeva il vincente dopo due o tre scambi o una chiusura a rete. Il tennis di oggi è “stai fondo, e riduci alle corde l’avversario con palleggio prolungato”. Il vincente non è dato da accelerazioni improvvise come potva essere negli anni ‘90 e nei primi anni del XXI sec o come pochi giocatori odierni sanno fare. Oggi condizione necessaria ma non sempre sufficiente per il colpo vincente è ridurre in debito d’ossigeno l’avversario aumentando sempre l’intensità dello scambio, e quando non ne avrà più chi avrà più resistenza in quella detrminata occasione potrà piazzare un colpo normalissimo a campo aperto, oppure arriverà l’errore forzato dell’avversario. E la seconda ipotesi è la più frequente. Ecco perchè ci aspettano partite videogame dove la condizione fisica e atletica sarà parte non rilevante, ma ultra-rilevante. Si assisteranno nei primi set ad una serie di scambi lunghi e super-potenti sprovvisti perlopiù di variazione di ritmo, poi il giocatore più resistente avrà la meglio, l’altro cederà di schianto.

    Il tennis femminile è avviato da tempi su questi binari, quello maschile pericolosamente cammina nella “terra di nessuno”

  6. grazia scrive:

    Concordo appieno con Voortrekker Boer…E soprattutto: vorrei vedere incontri di tennis e non “maratone” di tennis…Vorrei vedere vincere il migliore e non il più resistente..Vorrei che in un incontro di tennis venisse evidenziato il talento e non solo la fisicità dell’atleta.

  7. Diego scrive:

    Io preferivo il tennis anni ‘90: al Roland Garros si vedeva il gioco da terra rossa, fatto di sudore e resistenza e a Wimbledon il trionfo del servizio, delle volées e dei colpi tagliati! L’omologazione non mi piace!

    Però eviterei di fare troppe previsioni sul futuro del tennis: vi ricordate 10 anni fa quando molti pensavano che il tennis del futuro sarebbe stato solo grandi botte di servizio? Ebbene oggi i bomber, tranne il modesto Isner, sono tutti almeno ventiquattrenni e nemmeno di primissimo piano come i loro “padri” di 10 anni fa: Roddick, Lopez, Karlovic….
    Quindi andrei piano a fare previsioni sul futuro: se si guarda ai giovani oltre ai Korolev, ai Cilic e ai Del Potro, gente che indubbiamente corrisponde al profilo del “tennista del 2000″, c’è anche gente come Zverev, Stakhovsky, Young che la mano ce l’hanno, eccome. Mi consola poi il fatto che in finale junior a Wimbledon sia arrivato un finlandese, Kontinen, che scendeva sempre sulla prima e spesso anche sulla seconda. Una tendenza che mi sembra invece incontrovertibile e la lenta ma inesorabile scomparsa del rovesio a una mano

  8. riccardo scrive:

    credo che il tennis più atletico sia figlio e logica conseguenza del nostro tempo e dell’attuale modo di interpretare lo sport in cui se omologazione vi è, è omologazione atletica, cosa di per se non per forza negativa. Poi è vera la “mini storia” del corri e tira però è anche vero che se sul cemento si vede qualche palleggio in più sulla terra se ne vedono molti meno. Tutto questo fa convergere verso una vera e propria omologazione del gioco prima ancora delle superfici. Se poi sia nato prima l’uovo o la gallina non credo sia facilissmo da interpretare, più importante è capire se la via intrapresa dal tennis sia giusta o sbagliata. Il grande pubblico vuole aces e cannonate al secondo e terzo tiro oppure vuole lotta e sangue a sfinimento, o tutte e due a seconda del periodo? una volta accertato questo il passo successivo è domandarsi come ottenere il risultato di gioco voluto e mentre come ottenere la lotta strenua è piuttosto chiaro, non so se basta cambiare la pavimentazione in australia e tagliare l’erba di wimbledon più corta per fare contenti gli amanti dei gesti bianchi, anche perchè gli attori odierni non sono stati cresciuti per interpretare quel copione, nemmeno federer, o no?

  9. Voortrekker Boer scrive:

    Il progresso atletico dei giocatori si è verificato in primis per il rallentamento delle superfici, in seguito per l’evoluzione dei materiali, quelli detti di terza generazione. Spagnoli, sudamericani e altri negli anni 90 compresero che sulla terra per giocare meglio e poter battere persone più dotate dovevano prima di tutto costruirsi un fisico che permettesse loro di arrivare su tutte le palle tenendo scambi prolungati. Al di là del bello o brutto, questo assunto funzionò bene sulla terra battuta. L’atletismo dei giocatori odierni non è poi così sviluppato come si vuol far credere. Tolto Nadal che è un atleta eccezionale sotto tutti i punti di vista, avendo un preparazione perfetta che probabilmente non si è mai vista e forse mai si vedrà più. I tennisti odierni non mi sembrano poi tanto più atleti di quelli di qualche tempo fa, ciò che lo fa sembrare è che per uno scambio devono correre molto di più dei loro omologhi precedenti, perchè quando tirano un’accelerazione raramente risulta vincente, e questo è colpa delle superfici.
    Inoltre ritengo ormai scongiurato il pericolo, sempre se così lo si voglia chiamare, dei cosiddetti fabbricanti di aces e tiro al piccione, se si velocizzassero le superfici non tornerebbero match dominati solo dal servizio, ormai rispondono tutti troppo bene, ma soprattutto le nuove corde (più che i telai) permettono risposte inimmaginabili solo un decennio fa.
    Velocizzando le superfici (e rimpicciolendo le palline) si assisterebbe forse ad un po’ più di varietà di gioco sull’erba e sulle altre superfici veloci.

  10. Safinator scrive:

    Il problema di fondo è uno, e l’ ha ottimamente argomentato il Sommo Boero.
    Ora si gioca allo stesso modo ovunque,e questo onestamente non ha senso.
    Prima c’ erano i rusedski come i berasategui…ora quasi solo berasategui.

    Qualche anno fa,i tennisti “onnivori” erano fenomeni alla agassi,la cui classe consentiva di imporre il proprio gioco su tutte le superfici.
    Adesso un Wawrinka (esempio del tennista “medioman”) qualsiasi fa ovunque la sua figura.
    Addirittura questo rallentamento delle superfici ha delle conseguenze quasi criminose,costringendo potenziali fenomeni come Gasquet a palleggiare a centinaia di metri dalla riga.
    Gli anticipatori ostinati,leggi James Blake,perdono con maggior frequenza anche sulle superfici (presunte) veloci.
    Io,non sono cosi esperto,ma chiedo a Karlovic se i vari Miami,Indian Wells e compagnia bella sono qualificabili come cementi veloci.
    Aspettando con terrore il MS Madrid 2009…

  11. john john scrive:

    scusate. off topic
    chi sa spiegarmi perchè volandri non la prende più?
    colpa solo del ginocchio?
    sta perdendo pure da chiunque gli si pari innanzi
    cosa intende fare: operarsi, lasciare il tennis, darsi all’ippica?
    grazie a chi, informato, saprà dirmi qualcosa su quello che era il nostro numero uno e che in davis in spagna fece tremare nadal (oltre alla discussa ma poi reale vittoria su roger a roma)

  12. Voortrekker Boer scrive:

    Ecco gli “onnivori”… gli “onnivori” erano veramente pochi fino a non molto tempo fa, Borg, Connors e Agassi sono stati “onnivori”, oggi essere “onnivori” nel tennis è la regola.

    Peccato.

  13. Safinator scrive:

    Erano pero onnivori per capacita proprie,non per l’ ambiente esterno…

  14. Fabrizio scrive:

    Modesta proposta. Si tagli l’erba, bassa come ai tempi di Newcombe, si spargano i semi in uso a quell’epoca (poa pratensis ecc.) e, se lo spagnolo è davvero così migliorato sull’erba, non dovrebbe avere nessuna difficoltà a rivincere; in caso contrario, vorrebbe dire che il suo diritto arrotolato e muscolare (e urlato, eccome!) non rimbalza con i mostruosi paraboloni e le ellissoidi odierne, che costringono monotonamente tutti i suoi avversari all’errore (ora è invalso nell’uso dire che questo è talento e classe: be’, al buio tutti i gatti sono neri)…

  15. Pete Agassi scrive:

    E’ difficile decretare che il tennis si sia evoluto esclusivamente per colpa di accorgimenti tecnici senza dubbio innovativi e fondamentali. Se è difficile vedere un rovescio a una mano (fatta eccezione per Gasquet, Federer e pochi altri), o una discesa a rete sulla seconda o in controtempo, lo è anche per l’insegnamento tattico a cui vengono indirizzati sin da giovane età i tennisti. Uno come Nick Bollettieri, che è diventato un’icona (ahimè) del tennis odierno, ti insegna soltanto a picchiare da fondo campo e a usare un rovescio a due mani per scannonare da ogni angolo del campo, mentre la volee appare un cimelio del passato. Se la regola sarebbe il serve’n volley sarebbe facile vedere giocatori con caratteristiche del genere. E anche un classico come Roger, è un giocatore che scende a rete sporadicamente, certo ha uno stile impeccabile, ma è sempre un attaccante da fondo con classico schema battuta-diritto, anche se accomunato con colpi a dir poco geniali.
    La vittoria di Nadal non mi dispiace, anche perchè è un grande lavoratore atletico, ed è miope non federer sul campo, ma chi profana la classe dell’iberico. Il tennis di oggi è questo, e io continuo ad amarlo tuttora, anche se…devo ammetterlo, a volte vedendo Sampras o Becker qualche rimpianto sale.

  16. Safinator scrive:

    Certo fa rabbia veder demonizzato il rovescio bimane…come se fosse un colpo facile nell’ esecuzione o barbaro…
    E’ un colpo meno improvvisabile del rovescio a una mano…usato dagli pseudo tennisti della domenica..ma allo stesso tempo è considerato “il male” da molti.
    Curioso che lo sia anche da chi ha Agassi nel nick :P

  17. Emiliano Faeti scrive:

    Qualche anno fa si decise di “rallentare” l’erba per evitare che le partite fossero un monocorde tiro al piccione fatto di ace e servizi vincenti.
    Credo personalmente che abbiano esagerato perchè adesso fare serve and volley equivale a suicidarsi.
    Hewitt fu il primo a lamentarsi, durante il torneo del Queen’s Club disse che per giocare qualche volèe si era dovuto iscrivere al doppio!
    Dubito fortemente in un dietrofront degli organizzatori, ma credo che in condizioni normali, con tutto il rispetto, Nadal non avrebbe mai battuto Federer perchè non sarebbe mai arrivato a scambiare così tanto da fondo campo.

  18. leonardo scrive:

    Il rovescio a una mano è più semplice da imparare ma ad alto livello è meno redditizio. Stilisticamenteperò rimane di un’altra categoria, e vedere i rovesci dei vari Gasquet, Gaudio, Youzhny, Wawrinka, Federer, Kolshreiber e, perchè no, anche quello di Volandri, è un piacere per gli occhi. Per questo bisogna salvare i “panda” che ancora fanno il rovescio ad una mano ad alto livello. Il rovescio a due mani è bello solo fatto da Safin e NAlbandian, pochi altri.

  19. Stefano scrive:

    Domanda:

    In che anno esattamente hanno rallentato l’erba????

  20. rochus69 scrive:

    Erba bassa, poa pratrensis , racchette di legno………..E ci divertiamo come una volta.

  21. Angelica scrive:

    Stefano,
    la BBC ha utilizzato un tracker e messo a confronto il servizio di Federer nel 2003 e nel 2008.
    Risultato sembra sia : velocità diminuita del 20% e rimbalzo palla aumentato 20%

  22. riccardo scrive:

    @leonardo

    scusami, ma chi ti ha detto che il rovescio a una mano è più facile da imparare di quello a due? Spero sia uno scherzo, oppure parliamo di sport diversi.

  23. Saafinator scrive:

    Il colpo bimane ha la sua difficolta,cosi come il colpo “bianco” ( rido ndr).
    E’ un dato di fatto che all inziio viene spiegato a tutti il colpo ad una mano…poi sta allo studente tennistico scegliere la sua via.
    Io non vedo la nobilta nel rovescio ad una mano,se non per una questione estetica…ma basta pensare a rovesci bimani come quelli di Safin Agassi o Tipsarevic per veder demolito anche questo luogo comune…

  24. riccardo scrive:

    Ormai viene insegnato già dai 5 o 6 anni il rovescio a 2 mani.

  25. Safinator scrive:

    Di norma,pero’…si parte con l impostazione classica.
    Per dirti…io ho dovuto chiedere che si cambiasse passando all’ impugnatura bimane..

  26. riccardo scrive:

    @safinator
    bisogna fare un distinguo tra il maestro che fa lezioni private agli adulti e quello che insegna il tennis ai bambini tra i quali in chiave futura ci sarà chi farà agonismo, si spera ad alti livelli. L’adulto uomo per molti maestri si imposta ancora a una mano anche se i maestri delle ultime generazioni, soprattutto se agonisti o ex, vanno già sulla presa bimane, metre il bambino si fa partire già a due mani, non solo per il discorso agonistico ma anche per la maggior forza che si riesce ad esprimere. Sul dritto a seconda delle caratteristiche si va dalla western alla semi-western. ciao

  27. Ginohop scrive:

    Wimbledon è stato dissacrato. Ed ha anche sancito che i giocatori da serve & volley sono estinti. Io personalmente sono nauseato, l´unica buona notizia che circola in questi giorni è quella del possibile licenziamento di DeVilliers ma ormai sarà difficile ritornare al passato. Troppi gli interessi in gioco a partire sopratutto da quelli degli sponsors principali, maggiori responsabili dell´estinzione del tennis vero. Tutto si evolve ma purtroppo non sempre in meglio. È come se avessero inventato i guantoni da pugilato che impediscano l´atterramento dell´avversario.

  28. Safinator scrive:

    Riccardo…so bene quello che dici…
    Io parlo per esperienza personale,e ho cominciato a giocare a 13/14 anni…

    E’ anche vero pero,che vedo molti ragazzini adesso che giocano back e volee di rovescio a 2 mani…

    atroce..

  29. riccardo scrive:

    @safinator
    questo non va bene, a tutti i bambini una volta insegnate le basi del gioco moderno, ognuno a suo modo, va insegnato il back staccando la mano e una bella volée in stile ortodosso e la smorzata.

  30. Safinator scrive:

    E una cosa ridicola,concordo…
    Ho giocato contro un 4.1 di 14 anni…quadrumane…anche nei colpi di volo…

    Tristezza…

  31. Safinator scrive:

    Alcuni giustificano la cosa come una compensazione per la mancanza di forza…ma io a quell eta certi colpi ho imparato a farli come si dovrebbe..

    che senso ha una volee ha 2 mani,non solo per estetica…mah.–

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