L’anonimo più… noto del tennis.
Tutti cercano Davydenko

 
11 Novembre 2007 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

 Prima non lo riconosceva nessuno. Come quella volta in fila a Parigi a chiedere il visto per…Wimbledon. Ma quest’anno si è parlato di lui quasi quanto di Federer, da Montecarlo a Sopot, all’US open e qui dove lo si attende al varco. Poker-Face ma anche simpatico. Non mi chiedete se è innocente o colpevole, però…Ma sapevate che la sua Irina fa benissimo…i massaggi?

SHANGHAI _ La vita a volte è proprio strana. Se c’era un giocatore, fra i top-ten, che fino a qualche tempo fa veniva considerato anonimo, poco interessante da veder giocare, questi era proprio Nikolay Davydenko.
Ora invece, qui a Shanghai, il 90 per cento dei giornalisti presenti pagherebbe pur di avere un’esclusiva con lui, il russo n.4 del mondo, l’altro 10 per cento con Roger Federer perché Federer è Federer, il n.1 e, tanto per cambiare,

il favorito della Masters Cup cominciata i con le vittorie di Rafa Nadal (3-6,6-3,6-4 a Gasquet) e del “muro” spagnolo David Ferrer (6-4,6-4 a Djokovic).
Dubito che Davydenko, lo stakanovita dei 30 tornei all’anno che si lamentava sempre perché gli organizzatori degli Slam non lo mettevano mai sul campo centrale a meno che arrivasse in semifinale, sia contento di quest’improvvisa popolarità. Lo scorso anno a Parigi, in rue Fauborg de Saint-Honoré davanti all’ambasciata britannica per farsi dare il visto (Wimbledon era alle porte), il pallidissimo, smunto e semicalvo Nicolay era in coda in mezzo a centinaia di persone che non se lo filavano neppure di striscio, non l’avevano nemmeno riconosciuto sebbene lui avesse appena giocato i quarti di finale al Roland Garros.
Ma quest’anno il russo dal viso imperscrutabile _ giocasse a poker nessuno potrebbe capire quando è in bluff _ non ha mai mancato di far parlare di sé. A Montecarlo, quel giorno in cui Federer e Nadal vennero allo scoperto contro l’Atp prendendo le parti dei tornei europei (e Montecarlo in particolare) di fronte allo strapotere “politico” dei tornei americani, Nikolay disse proprio al vostro cronista “l’Atp è filoamericana, degli altri se ne frega…, 80 dei top-100 sono europei ma non contiamo nulla”.
Poi c’è stato quel suo match con Vassallo Arguello a Sopot, sospeso da Bet&Fair per le ingenti scommesse anomale puntate su chi non era favorito (l’argentino) ma che vinse perché Nikolay si ritirò. Poi a San Pietroburgo un arbitro poco intelligente lo ha ammonito perché aveva fatto sette doppi falli con il croato Cilic. L’Atp, che ce l’ha con Davydenko non solo per le sue dichiarazioni ma perché proprio si rifiuta di collaborare e di dare il suo cellulare (“Non ce l’ho _ racconta… balle lui come se si potesse credergli _ ce l’hanno solo mia moglie Irina e mio fratello Eduard, l’Atp ce l’ha con me perché sono russo…io non ho mai scommesso e la mafia non è solo russa, è anche italiana…”) _ lo multa di 2.000 dollari, spiccioli per chi ne ha guadagnati 6.788.000.
Così la contropubblicità per il tennis è stata un milione di dollari! O l’Atp è certa che Davydenko regali le partite ai suoi avversari (non dico venda le partite, attenzione) _ magari perché ricattato dalla mafia russa o da chi potrebbe avere finanziato la sua attività agonistica quando non era né ricco né forte _ e allora gli deve infliggere una multa di 50.000 dollari, oppure deve lasciare perdere. Ora qui Davydenko deve giocare contro Roddick, ma tutti aspettano soltanto che si presenti in conferenza stampa. Sarà certamente la più affollata fra tutte. Anche se quasi certamente lui mostrerà la faccia che sa far meglio, quella di…Poker-Face.
Premesso che con me Davydenko è semrpe stato supergentile, quest’anno a maggio è venuto nella Tenda Mercedes, accompagnato da Nicola Arzani dell’Atp, nel giorno in cui presentavo il mio libro sugli Internazionali di Tennis “Roma 2007, Slam Italico” e si è fatto fotografare con me e con il libro in mano _ se Giovanni di Natale o Riccardo Bisti trovano la foto potrebbero anche inserirla qui…io non sono capace!, una volta solo, a parte quel giorno a Montecarlo, ricordo che lo vidi seccarsi un po’. Fu quando gli chiesi se era proprio il caso di fissare la data del matrimonio con Irina fra il Masters di Shanghai e la finale di Coppa Davis. Lui rispose: “Quella data la scegliemmo durante la Kremlin Cup…non c’erano altre settimane libere. Non volevamo sposarci a fine anno perchè volevamo poi andare in vacanza e invece c’era da preparare la stagione australiana del 2007.. Abbiamo scelto quel sabato, la domenica ci siamo…rilassati, e poi al lunedì ho cominciato ad allenarmi per la Coppa Davis….”
_E raccontami allora il giorno del tuo matrimonio, lo consideri uno dei più belli della tua vita? gli domando banalmente tanto per restare in tema e, sul momento, chiedergli qualcosa….
E lui secco: “No..io non sono una donna (sic!). Il giorno del matrimonio è per la donna, è per la donna l’occasione di mettersi addosso qualcosa di molto inconsueto…per me invece un giorno normale, come un altro…(e lì finalmente Poker-Face ha sorriso…un sorriso umano si è affacciato in quel viso scheletrico), è stata una decisione importante quella che ho preso…staremo a vedere come andrà” ha concluso con aria assorta.

_Ma e la luna di miele?

“Dopo la Davis, Siamo partiti per due settimane, siamo andati alle Mauritius…”

_Tutto riposo almeno lì…-

“Beh, ho diviso il tempo che avevo fra la spiaggia e l’allenamento…”

_Ma tua moglie magari avrà preteso anche qualche attenzione, no? azzardo temendo un uppercut.

“Stiamo insieme ormai da quattro anni, conosce me e conosce la vita del circuito. E’ importante per me perchè quando mi arrabbio la sua presenza mi calma, mi rassicura…ma non è che mi segua dappertutto. Beh, gli Slam sì…”

_E’ vero che è una…specialista di massaggi? (tanto ormai l’uppercut l’avevo già rischiato)

“Beh sì, ha imparato le tecniche giuste di recente…non t’avevo detto che riesce a calmarmi? Con i massaggi è un buon sistema no?”

. Ragazzi, credetemi, ’sto Davydenko non è mica un tipo normale. A me sta pure simpatico, però è parecchio imprevedibile…e anche se ha una Poker-Face in questi ultimi mesi credo che abbia sofferto non poco. E’ sempre stato nell’occhio del ciclone, è davvero diventato l’anonimo…più noto del mondo del tennis. Suo malgrado.

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5 Commenti a “L’anonimo più… noto del tennis.
Tutti cercano Davydenko”

  1. marco.napo scrive:

    bravo ubaldo,un articolo finalmente vispo .
    l’atleta scheletro fa tanto gotico dovrebbe assumere il ruolo di becchino del circuito.
    la storia delle scommesse sta diventando surreale quasi quanto poker-davidenko speriamo non duri troppo altrimenti diventa telenovela.
    speriamo non rovinino anche il tennis come il calcio che di sport ormai ha solo il nome purtroppo.
    un saludos

  2. marcos scrive:

    bello, ubaldo…bell’articolo!

    anchio credo che stia soffrendo molto: gli auguro di uscire al più presto dalla ribalta: non fa per lui.

  3. Nikolik scrive:

    Divertentissimo!

  4. Avec Double Cordage scrive:

    interessante! Ma è vero che Ronnie Leitgeb adesso fa l’agente per Davydenko? Non so se anche lui come Gaudenzi abbia a che fare con bet and win, potrei sbagliarmi ma mi sembra quasi di aver letto da qualche parte che Leitgeb centra qualcosa con Gaudenzi che è finito a bet an win, o sbaglio? mi ricordo anche di aver letto che Davydenko ha chiesto la cittadinanza austriaca per facilitare gli spostamenti evitando di chiedere sempre visti, girava anche voce che dovesse giocare le olimpiadi di pechino gia per l’austria, aveva gia fatto domanda per la cittadinanza tedesca nel 2000 ma lo snobbarono. A quanto pare fino a 16 anni era pure senza passaporto. Ubaldo ma è vero che parla Davydenko parla anche tedesco, l’hai mai sentito parlare con Leitgeb, mi sembrava di averlo intravisto in tribuna a shanghai?

    Se tutto questo fosse vero ed ha cosi tanta urgenza a cambiare nezionalità perchè non… lascio alla vostra mente “golosa di top ten” il resto :)

  5. Elisabetta scrive:

    Ronnie Leitgeb è stato il manager di Gaudenzi e Muster durante la loro attività di professionisti del tennis . Bravo manager ma anche bravissimo motivatore ha “salvato” Andrea Gaudenzi quando era in crisi durante il difficile passaggio junior-professionisti , cioè dopo che era stato “scaricato ” dalla fit con le prime sconfitte nel circuito maggiore ( prima quando Andrea era diventato numero 1 junior naturalmente veniva osannato all’eccesso ) . Adesso Andrea (ragazzo davvero intelligente ) dopo la laurea in Giurisprudenza è stato assunto da Betwin come dirigente (se non mi sbaglio )però non so se c’è ancora un legame tra lui e Ronnie a parte quella di amicizia è ovvio.

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