Bolelli-Seppi-Fognini 3 pesi e 3 misure FIT

 
5 Maggio 2010 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

Bolelli squalificato a vita (?) ma perdonato, Seppi costretto a presentarsi a Castellaneta ma “esentato” per un anno, Fognini “infortunato” ed assente in Olanda-Italia di Coppa Davis ma presente e vincente a Belgrado nella stessa settimana. Chi capisce i principi, le regole, le due vite e le dichiarazioni di Binaghi è davvero bravo.


Qui non si parla di attaccamento alla maglia azzurra, di amor per l’Italia e la Coppa Davis, e neppure di principi (sbandierati molto più d’una bandiera quando, da una parte o dal’altra, quei principi fanno comodo alle proprie teorie e si affoga nell’adorata demagogia).
Si parla, semmai, di coerenza, di… tre pesi e tre misure.
Il peso e la misura Bolelli, il peso e la misura Seppi, il peso e la misura Fognini (e solo perché non ricordo più tanto bene il peso e la misura Volandri: è passato troppo tempo!).
Sembra passato un secolo per la verità (e non due anni) anche da quando Angelo Binaghi ebbe a dichiarare assai fieramente e improvvidamente: “Finchè sarò io presidente FIT Simone Bolelli non giocherà più in Coppa Davis”.
In altre parole, ancor prima di qualunque pronuncia d’un qualsiasi organo di giustizia, il “ribelle” Bolelli fu sospeso a vita…
Quale vita? La vita di Binaghi presidente, quantomeno.
E’ pur vero peraltro che Binaghi, dopo aver dichiarato solennemente nei primi tempi del suo insediamento:”Presidenti non si deve restare per più di due mandati”, chissà perché  _ proprio come nei riguardi di Bolelli…_  ha poi mostrato d’aver cambiato diametralmente idea al riguardo.
L’ha cambiata infatti a tal punto, che le due vite, quella di Binaghi uomo e quella di Binaghi presidente oggi come oggi sembrano sempre più scorrere parallele,  coincidere.
Non è un’illazione. Ciò appare quasi inevitabile dopo l’approvazione per alzata di mano di quella modifica statutaria _ http://www.blogquotidiani.net/tennis/wp-admin/post.php?action=edit&post=2601 _  che richiede quel numero spropositato di società (300), di atleti (200) e di tecnici (non ricordo più quanti…) per candidarsi che chi è già in sella è blindato. Sono numeri (ed impegni) tali da scoraggiare la candidatura di chiunque non sia miliardario perditempo o ambizioso nullafacente.
Ingenuo era stato chi gli aveva creduto. Il potere, diceva Giulio Andreotti, logora chi non ce l’ha. E piace troppo a chi ce l’ha, mi permetto di aggiungere io.
Sembra passato mezzo secolo (e non poco più d’un mese) da quando Andreas Seppi, ribelle quanto e più di Bolelli _ Simone aveva infatti chiesto di saltare un solo match, quello con la Lettonia a Montecatini _  annunciò pubblicamente d’aver deciso di saltare tutto un anno di Davis (tanto per cominciare…) per concentrarsi sulla propria attività individuale. E la classifica.
Stavolta Binaghi, ammaestrato dall’esperienza Bolelli _ sbagliando si impara no? _ anziché proclamare un’altra squalifica a vita nei confronti di Andreas dopo averlo accusato _ a Cagliari e poi a Roma in una memorabile conferenza stampa registrata da Supertennis e non solo _  d’essersi ritrovato in uno stato confusionale, un po’ fuor di testa e un po’ sobillatore degli altri azzurri, non se l’è sentita di proclamare un’altra pubblica decapitazione.
Però, con un Barazzutti fin troppo compiacente _  e privo purtroppo di quel necessario guizzo di fantasia che gli avrebbe consentito di provare a chiedere a Seppi fin da gennaio: “Ehi, ma se ti lascio saltare la Bielorussia…che tanto la battiamo anche con le riserve delle riserve, mi fai il piacere di giocare in Olanda sul veloce  che lì invece ci faresti davvero tanto comodo”… _ ecco Binaghi escogitare lo stratagemma utile a mostrarsi in qualche modo coerente (almeno parzialmente) con l’atteggiamento usato verso Bolelli.
Così il presidente scrive sul sito Fit un bel comunicato in cui si fa chiaramente intendere ad Andreas che se non risponde alla convocazione, insomma se non si fa vedere a Castellaneta…eh insomma, sì che può passare gli stessi guai di Bolelli. La legge è uguale per tutti, par di leggere fra le righe. Mah…
Insomma, avvertire Barazzutti per telefono non può bastare. Chi comanda qui siamo noi, ha l’aria di dire il presidente.
Rebus sic stantibus ecco allora il ragazzo di Caldaro, già scottato dalle dichiarazioni binaghiane di Cagliari un anno prima, costretto a sobbarcarsi un tour de force che in cuor suo, e non solo, considera decisamente vessatorio.
Subisce l’intimazione obtorto collo ma ci tiene orgogliosamente a far capire che se sottosta a quelle forche caudine imposte dal gran capo lo fa unicamente per non mettere in difficoltà il proprio club, il proprio allenatore, i ragazzini del Tennis Caldaro, forse addirittura le figlie del suo coach.
Era a Dubai, ma Andreas obbedisce e passa da casa sua a Caldaro (Bolzano), poi scende sul golfo di Otranto, a Castellaneta. Che  non è Canossa però. Per nulla pentito infatti  lì conferma e ribadisce a Barazzutti esattamente le stesse cose che aveva già annunciato. Giuste o sbagliate che fossero, attenzione, ci tengo a non essere frainteso.
Io non ho mai scritto che Simone e Pistolesi avessero ragione, anzi. E nemmeno che avesse ragione Andreas. E’ vero che 800 euro di diaria sono un compenso risibile, che assolutamente non paga i disagi di molte più settimane di quelle che sembrano, con i cambi di superficie imposti dalla Davis, però è anche vero che questi giocatori in passato hanno anche fruito di consistenti aiuti federali e un po’ di sana riconoscenza non guasterebbe.
Ad ogni modo, giusta o sbagliata che sia la sua decisione,  Andreas  rifà la sue valigine e se ne riparte. Per giocare i suoi tornei, nel rispetto dei suoi piani tennistici. Niente Bielorussia e niente Olanda.
Ma in Olanda dal 7 al 9 aprile allora chi ci va?
Bolelli, per cominciare. Sì, lo squalificato a vita (e poi riammesso a… corte federale in strana coincidenza temporale con l’abbandono del suo vecchio coach Pistolesi, coach notoriamente indigesto ai federali nonché ex telecronista di Italia Uno nel frattempo curiosamente rimpiazzato proprio da  Barazzutti che commenterà così  semifinali e finali degli Internazionali BNL d’Italia i cui diritti sono stati ceduti a Italia Uno da chi li detiene: la Fit).
Poi Starace. Sì, il campano apparso assai irritato alla vigilia della Coppa Davis di Genova contro la Svizzera non appena seppe che per il circolo che da qualche anno contribuiva al suo benessere più della Coppa Davis (800 euro al giorno è il gettone di presenza per i giocatori), il Tennis Capri, tirava davvero una brutta aria. Il Tc Capri era in odore allora _ oltre che di una grossa multa comminata al suo presidente Russo _  anche di una pesante squalifica che avrebbe impedito al TC Capri di partecipare per uno o più anni a quel campionato di serie A di cui era campione in carica da 4 anni. Ergo si sarebbe impedito ai suoi tesserati di percepire l’ingaggio connesso. Non è dato sapere fino a che punto l’irritazione di Starace sia stata percepita in alto loco, ma per buona pace (e fortuna) di Starace, Seppi e di quei compagni che non avevano mancato di far sentire le loro rimostranze, la vicenda si concluse in modo per nulla sorprendete: e cioè in maniera molto più pesante per le tasche del presidente Russo che per quelle dei giocatori.
Contestatore silenzioso ma non troppo Starace, ancora imbattuto in Davis, non la prese troppo bene a Genova quando Barazzutti scelse di escluderlo optando per i singolari su Bolelli e Seppi, i due figliol prodighi riacciuffati per i capelli dopo gli incresciosi episodi di Montecatini e Cagliari.
Poi Seppi confessò i propri disagi psicofisici allorquando gli toccava scendere in campo per l’ItalDavis e il buon Potito, migliore in campo in doppio, rientrò dalla porta di servizio quale singolarista, giusto per farsi matare da Federer.
Ma due giocatori soltanto per un match di Davis non bastano.
Per la trasferta olandese il terzo della compagnia, dopo Bolelli e Starace, e in assenza del n.1 Seppi, non poteva che essere Fognini, il n.2 italiano nelle classifiche Atp.
Sennonchè, durante gli Internazionali BNL d’Italia, che succede? Succede che Fognini rimedia una gran brutta stesa da Seppi il reprobo. 6-0,6-3, con 18 punti persi di fila dall’insofferente (e spesso indisponente) tennista di Arma di Taggia, qualche grido ostile che viene giù dagli spalti. L’irrequieto Fabio esce dal campo _ non senza aver sbattuto sdegnosamente a terra la racchetta nei primi games del secondo set _ così demoralizzato e sconsolato da annunciare un’altra brutta notizia per i “federales”: “Ho male al polso, così non posso più giocare. Ho bisogno di riposo, per la Davis proprio non me la sento”. Colpo di scena!
Ma stavolta Pietrangeli, che a Montecatini s’era lasciato andare (Bolelli secondo lui aveva addirittura sputato sulla bandiera…), ha imparato ad esser più prudente e se ne sta zitto.
I soliti malignetti insinuano che la batosta (quarta consecutiva) patita dal “Fogna” con Seppi sia più question di testa che di polso. Ma il clan Fognini fa comprensibilmente quadrato attorno al suo eroe. Tutti giurano che quel polso proprio non va. Che ha bisogno di riposo. Mi par che l’abbia detto perfino Lorenzo Cazzaniga, manager di Seppi come di Fognini, nonché giornalista professionista ed commentatore di Eurosport…cui _ ma non ci dovrebbe essere nesso _ incredibilmente la FIT nega l’accredito come giornalista agli Internazionali BNL d’Italia per motivi che nessuno si è mai sentito in dovere di rendere ufficialmente noto. Mah…
Fabio è avvantaggiato rispetto a Seppi che era a Dubai. Lui e Barazzutti sono a Roma. Più semplice incontrarlo e dirgli quanto segue (più o meno): “Questo polso mi fa davvero male. Non sempre, ma spesso. Magari per una settimana no, poi all’improvviso sì. Operarsi non è il caso, ma ogni volta che scendo in campo sono a rischio di ritiro. Un conto sarebbe giocare due set sulla terra rossa, un altro garantire un buon rendimento in Coppa Davis sul “duro” per tre set su cinque con la necessità di conquistare un punto”. Il discorso non fa una grinza.
Discorso onesto, anzi,  si dirà. E Barazzutti non può che prendere atto, come con Seppi. Ah se anche Bolelli avesse detto che aveva…che so io, mal di pancia? Meglio un asino vivo che un dottore morto è costretto a dirsi Barazzutti.
Fognini è stato onesto, ma onesti erano stati, a suo tempo, con diverse sfumature anche Bolelli e anche Seppi.
A questo punto pure il vostro umile cronista _ non scrivo scriba eh…!_ è costretto però a registrare che nella stessa settimana della Davis _ e non la settimana dopo come era stato il caso di Bolelli all’epoca in cui lui e Pistolesi si erano incaponiti (a torto…secondo me, lo scrissi allora  e lo penso ancora oggi) di giocare Bangkok _ Fabio Fognini dopo aver tenuto fede all’iscrizione fatta al torneo di Belgrado, lì si presenta come se nulla fosse.
Per cominciare batte  Skugor, un croato che all’ultimo turno delle “qualificazioni” aveva messo k.o.  Arnaboldi. Poi, al secondo turno, Fognini trova Novak Djokovic. Con il quale, polso o non polso, dovrebbe perdere. Prima di sfidare Djokovic in casa sua però il buon Fognini dal polso così malmesso commette la piccola imprudenza (con la erre dopo la p…) di iscriversi e giocare anche il doppio. E con chi fa il doppio il Muzio Scevola dei tempi nostri? Ma con Seppi, per Bacco! Il reietto Cazzaniga non ha i baffi, ma se li avesse ci riderebbe sotto.
Fabio la passerà liscia? Verrà…capito come Seppi? Verrà punito (e poi perdonato) come Bolelli? La Fit imboccherà una terza via? Signori, può succedere di tutto, credetemi. E. sia chiaro, io spero proprio che non succeda nulla. Mica ci illuderemo di vivere in un Paese serio e con dirigenti ad hoc?

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30 Commenti a “Bolelli-Seppi-Fognini 3 pesi e 3 misure FIT”

  1. laura scrive:

    Una farsa ,non c’è altro da dire,chi ne scrive la trama però non può impunemente continuare a stare dove sta.Ho scritto al presidente Petrucci una lettera di protesta manifestando disgusto per il” modus operandi” di Binaghi prima (nuove norme )e dello stesso Petrucci, poi, perl’acritica approvazione del testo , ma non ho ricevuto risposta e neanche me l’aspettavo data la “signorilità” dei personaggi. Forse, se tanti di noi ,che non approvano tali decisioni ,scrivessero la loro protesta sul sito del coni ,qualche coscienza si risveglierebbe o perlomeno mostrerebbero la loro faccia….in pubblico.

  2. BB 1980 scrive:

    Off topic :

    Binaghi si differenzia da John Elkann perchè :

    - l’Ing. Binaghi è presidente FIT
    - l’Ing. Elkann è presidente FIAT

    Binaghi si differenzia da Bjorn Borg per :

    - il tennis
    - i capelli

    In entrambi i confronti le differenze sono tutto sommato trascurabili

  3. Anakyn scrive:

    Difficile poi sorprendersi che un appassionato italiano di tennis finisca per tifare per Federer o Nadal quando giocano contro un italiano: significa solo che il tifo, una volta tanto e per fortuna, è più sensibile al merito che alla nazionalismo.

  4. andrew scrive:

    vediamo se prima del 2035 si capirà che una federazione di circoli a cui è stata affidata la gestione totale di uno sport che non capisce, né vuole capire, nè vuole riformare…sì ecco vediamo se si capirà che può sempre fare tutto e il contrario di tutto, senza alcun tipo di scandalo e senza alcun tipo di critica.

  5. anto scrive:

    Per quanto concerne Fognini la spiegazione al forfait in Davis la riporta il suo stesso sito: l’esito della risonanza svolta al polso destro di Fabio a Roma la scorsa settimana, oltre al consulto con un luminare in materia, avevano effettivamente certificato un’infiammazione ancora in atto del polso in questione. Sulla questione Davis, Fabio non aveva garantito una sua prestazione ottimale per un match 3 su 5 sul cemento indoor, viste le sue condizioni fisiche, ma nel caso in cui fosse stato convocato, ovviamente, avrebbe onorato l’impegno. Il commissario tecnico Barazzutti, ha preferito lasciarlo a casa. Fabio, sentiti appunto i pareri dei medici, ha poi deciso di presentarsi al via del torneo ATP di Belgrado, rassicurato dall’equipe che lo aveva visitato, sul fatto che potesse comunque disputare match.

  6. Avec Double Cordage scrive:

    mah sta volta non succede nulla, la spiegazione di Fognini non fa una grinza, se fosse inventata sarebbe degna di uno che ne sa più del dottor Azzecca-garbugli, solo perché ha giocato in doppio con Seppi non penso che ci saranno delle conseguenze visibili, magari qualcosa di sotterraneo tipo il rifiuto dell’accredito a Cazzaniga o dispettucci del genere, al massimo non gli danno una wild card per gli interazionali come successo a Seppi dopo la sconfitta con Sela in Coppa Davis, ma Fognini non ha il problema di uomo di frontiera che limita Seppi in certe relazioni “centralistico-federali”. Sarebbe interessante scoprire qualche notizia sul tetto per il nuovo stadio, anche visto che son coinvolti sia l’architetto Zampolini che il costruttore Anemone recentemente sorti alla ribalta delle cronache con le sorelle papa benefattrici dell’atomica sciaboletta pendolare del papi… Ubaldo raccontaci qualche retroscena su questo stadio bello e misterioso

  7. portobadino scrive:

    Caro Ubaldo, argomentazioni ineccepibili. Io credo che non succederà nulla - come dovrebbe essere e come doveva essere anche per seppi e bolelli - cosìcché dalla prossima volta tutti saranno legittimati a non rispondere alla chiamata di barazzutti.

  8. virgilio scrive:

    Questi sono fatti gravi, ma non certo esaustivi di tutte le contraddizioni della fit e del proesidente Binaghi. Sembra che predichi bene e razzoli male sia lui che tutta la FIT. Ma Petrucci che fa? non dovrebbe vigilare?

  9. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Non succederà nulla, per fortuna, perchè Barazzutti stavolta è stato consigliato a non convocare Fognini. E poichè Fognini aveva dato la propria disponibilità non lo possono sospendere. Ma questa è esattamente la stessa cosa che Barazzutti avrebbe dovuto fare due anni fa con Bolelli, e un mese fa con Seppi senza obbligarlo a presentarsi sugli attenti a Castellaneta. Solo che Barazzutti fa quel che gli dicono di fare. Due anni fa gli dissero di convocare ugualmente Bolelli e lui obbedì. Un mese fa gli hanno detto che doveva chiamare a rapporto Seppi e lui l’ha chiamato a rapporto per poi non convocarlo e dargli via libera. Questa volta il caso ha voluto che Fognini giocasse contro Seppi sotto i suoi occhi e allora gli hanno detto che non c’era bisogno di farlo venire fino in Olanda per poi chiamare chi lo sostituisse e Barazzutti ha convocato subito Starace, Bolelli, Bracciali e Lorenzi. Lorenzi 28 anni e un premio alla carriera, ma la logica avrebbe suggerito di convocare semmai Trevisan per fargli fare esperienza, perchè Trevisan rappresenta un possibile futuro e il simpatico Lorenzi invece no. Ma Trevisan a Roma ha snobbato la wildcard attribuitagli per le prequalificazioni _ dopo che qualcuno gli aveva fatto capire che avrebbe ricevuto prima addirittura quella per il tabellone principale, poi quella per le qualificazioni _ e se ne è tornato in Toscana ad allenarsi. Alla Fit il gesto non è piaciuto e quella che pareva una convocazione quasi sicura _ avevano chiesto alla mamma di Trevisan le misure per fargli preparare la tuta azzurra e il resto _ è saltata. Però è proprio la personalità del ragazzino di Santa Croce a farmi sperare nel suo avvenire. Sarà testardo, anche un po’ testa matta, come dice qualcuno, però si diventa forti a tennis anche mostrando palle…non solo tirandole. Bolelli è in progresso, anche se ha perso un anno…a Roma aveva giocato bene. Però adesso ha dovuto interrompere la stagione sul rosso per andare a giocare sul duro in Olanda. E dovrà riabituarsi alla svelta alla terra battuta….Nel torneo di Belgrado, che non è molto forte, avrebbe potuto conquistare punti preziosi. a proposito: perchè a Belgrado, dove nelle qualificazioni c’era un sacco di bye, non sono andati più italiani? Si sono qualificati facilmente Cipolla e Di Mauro, per poco non si qualificav anche Arnaboldi…Non è stata un’opportunità perduta?

  10. Nicola De Paola scrive:

    Per carità,non mi illuderei mai di vivere in un Paese serio con dirigenti ad hoc! E tutto ciò che hai scritto lo dimostra,almeno per quanto riguarda il microcosmo fit. Però stavolta non è successo nulla di strano. Fognini ha dato la sua disponibilità ma,chiaramente,ha fatto notare le sue condizioni. Barazzutti giustamente non lo ha convocato,non correndo lo spiacevole rischio di un suo ritiro o comunque di un rendimento bassissimo. Fabio poi ha consultato un altro medico che gli ha detto di poter giocare,di non essere costretto a fermarsi. Ora è a Belgrado a “testarsi”. Se dovesse ritirarsi non succederebbe quasi nulla,mentre in coppa sarebbe stato un disastro. E poi tutti addosso al ct a dire: “ma come? Ha messo in campo quello lì sapendo del suo infortunio?”.
    Forse con Bolelli e Seppi malconci i federali avrebbero fatto lo stesso,ma chi può dirlo? Con la testa che si ritrovano.. Non sono casi paragonabili.
    Per me resta gravissima la gestione della nazionale. Imperdonabili anche le faccende censure e mancati accrediti. E fosse solo questo.. Per rimanere alle ultimissime,cito le pre-quali maschili e femminili a Roma. Una situazione da codice penale! Oppure il fatto che c’è voluto Commentucci,che fa da collaboratore gratuito,per iniziare a fargli comprendere l’importanza dei campi rapidi e coperti in Italia. Ora si parla di riconversione,ma loro non ci metteranno una lira.

  11. daniele marchi scrive:

    Non deve accadere nulla, il tennis è sport individuale e la Davis o la Fed Cup non contano nulla; finitela di pompare queste manifestazioni per guadagnare qualche distratto lettore in più, puntate alla qualità e non alla quantità.

  12. federico scrive:

    Secondo me le wild card devono essere un’opportunità, non un obbligo. Tuttavia per Trevisan qualificarsi a Roma sarebbe stato utile per farsi conoscere dai tifosi italiani non avezzi a girare per i piccolissimi tornei.
    Critichiamo la Fit, che ha colpe gravi, ma non critichiamola a prescindere. Ha sbagliato con Bolelli, ha perseverato con postilla con Seppi, è stata comprensiva con Fognini. Miglioramenti. Che non necessitano critiche. Fosse stata perseverante sarebbe stata comica. E giù critiche. Almeno quando imparano bisognerebbe dirlo, anziché sottolineare solo che Barazzuti è un manichino.
    Non amo certo il tennis italiano, ma spesso sembra solo un duello personale tra giornalisti ambiziosi e un Presidente arrogante.
    La cosa degli accrediti sembra un dispetto da adolescenti.

  13. Flavio Pannatta scrive:

    Articolo perfetto, un pò meno il commento seguente di Mr.Ubitennis: non sono assolutamente d’accordo che andasse convocato Trevisan, che sul cemento praticamente non ci ha mai giocato e che fino a prova contraria è ancora n.340 del mondo. Ok, lo scazzo per le mancata wildcard agli Internazionali ci sta, le prequalificazioni erano in teoria un’ottima idea che però è stata gestita -ma guarda te!- in modo disastroso dalla federazione. Però in Olanda ci deve andare comunque la squadra migliore a disposizione, Lorenzi è reduce da una vittoria su un top 30 e credo che a un buon prospetto come Trevisan si debba augurare di ispirarsi a gente seria e volenterosa come lui. Perchè a mio modesto parere ha molte più palle chi va a giocare un challenger a 5000 km da casa per rimanere nei 100 di chi arriva top 50 e poi passa un’ora sul centrale del Foro Italico a giocare a lancio dell’attrezzo.

  14. RegoleAdMinchiam scrive:

    Invece succederà qualcosa. Sono 3 mesi che Binaghi non squalifica nessuno. Se vinciamo in Olanda prevarrà il volemose bene. Se perdiamo, Fognini si va a fare un giretto dalla procura federale. La storiella dello scarso rendimento, inferiore a quello di Lorenzi, non e’ stata bevuta dal comandante in campo.

  15. topslice scrive:

    Commentucci allora santo subito………se mi trovate un Circolo illustre, tipo quelli belli e perfetti di supertennis per intenderci che tolgono 6 campi in terra per farcene 6 in cemento io………… mi faccio prete!!!!!!

    sono i soci che comandano nei circoli importanti non la federazione, questo non mi sembra una novità……. FOGNINI???? siamo italiani e Barazzutti sarà capitano a vita………signorsì mon capiten (binaghi)!!!!

  16. maria carolina viviani scrive:

    Ma la gente lo sa che solo in italia si dà tanto valore alla fed Cup e alla serie B della davis? Secondo voi in Olanda si stanno preoccupando? E in America cosa dovrebbero dire alle Williams? In belgio a Henin, In Svizzera a federer? Queste competizioni stanno scomparendo, di fatto, dal tennis internazionale. I giocatori stanno cercando di far passare altri progetti.
    In Russia, alla fed contro USA hanno mandato la sola dementieva….
    Il tennis è uno sport oggi globalizzato e individuale. gli anni ‘70 sono un lontano ricordo. Solo noi riusciamo a fare tifo da stadio x una squadra (come se fosse calcio) che poi la settimana dopo sulla stessa terra perde indignitosamente. E continuiamo a chiamarle campioni del mondo? E’ paradossale! E Binaghi spero possa incappare in qualche ripensamento. ha una faccia antipatica e l’aria di chi vuole solo tenersi la poltrona x guadagnare visibilità (minima, per la verità)…….

  17. Matteo Rinaldi scrive:

    Se non sei al meglio giocare un match 3 su 5 su una superficie che non ti ha mai visto protagonista può essere un rischio, e anche bello grosso. E come ha detto lui si rischia di mettere in difficoltà la squadra, che già lo è di suo e che difficilmente tornerà vincitrice dall’Olanda..

    Mi sembra che ci sia ben poco da imputargli. In generale tra giocatori, dirigenti e media c’è un continuo tutti-contro-tutti che purtroppo non ci porta da nessuna parte…

    PS: Si potrebbe gentilmente togliere il termine “simpatico” prima di Lorenzi, come se fosse una mascotte? E’ la quarta volta che lo leggo o lo sento e non è una cosa divertente.

    No perchè il “simpatico” a Roma ha battuto un giocatore che aveva mazzolato Seppi 2 settimane prima, allora definiamo “simpatico” anche Seppi. Senza polemica eh, è solo una gentile richiesta.

  18. Pedrinho&Luvanor scrive:

    Troppa tensione . Meglio fare un giochetto divertente. Venti quiz. Indovinare quali sono le 10 frasi del presidente e le 10 frasi di un ex capo di stato.
    1) Qualora il capitano ritenesse di doverti convocare in Nazionale, sarai tenuto a rispondere alla sua chiamata;
    2) Pronti, ieri, oggi, domani al combattimento per l’onore d’Italia
    3) La maglia azzurra non è nella disponibilità di nessun atleta italiano ma rappresenta un valore assoluto che prescinde anche dagli interessi individuali di chi viene chiamato a vestirla;
    4) Credere, obbedire, combattere
    5) Il rispetto della maglia azzurra è il nodo centrale della programmazione della Federazione. Gli atleti devono essere da esempio ai più giovani, devono essere portatori di valori alti perché lo sport ha anche una funzione sociale. Rispettare la maglia azzurra significa rispettare se stessi, i compagni, coloro che ti hanno aiutato e chi l’ha indossata prima di te, onorando te e il tuo Paese.
    6) La libertà senza ordine e disciplina significa dissoluzione e catastrofe.
    7) La Nazionale appartiene alla tua famiglia, è di chi ti vuol bene, è di tutto il Paese che hai l’onore di rappresentare. E’ un bene intangibile e non è nella disponibilità di nessuno potervi rinunciare”.
    8) Disciplina, concordia e lavoro per la ricostruzione della Patria.
    9) Tutto il sistema è stato costruito per tutelare il principio del valore della maglia azzurra e vi ruota attorno.
    10) Lo slancio vitale del popolo italiano non fu e non sarà mai fermato!
    11) La maglia azzurra è la linea di confine fra lo stare dentro o fuori dal sistema.
    12) La Patria si serve anche facendo la guardia a un bidone di benzina.
    13) La FIT non è un tram sul quale si sale, si scende e magari si risale a proprio piacimento o secondo convenienza.
    14) Siamo quelli che siamo.
    15)Giocherà in Nazionale solo chi crede che la maglia rappresenti un valore da difendere.
    16) Noi tireremo dritto.
    17) Continueremo a far programmi , soltanto con coloro che si riconoscono nel sistema che abbiamo voluto, a costo di giocare in Coppa Davis con gli Under 12;
    18) Il mondo deve in ogni caso sapere che noi, domani, come ieri, come sempre, tireremo diritto.
    19) Agli atleti chiediamo solo la disponibilità per due settimane l’anno, le due settimane in cui si gioca la Coppa Davis.
    20) Meglio lottare insieme che morire da soli.

  19. luca m. scrive:

    Quando avevo 10 anni (nel 1976) mi presentai con mio padre alla Fit chiedendo se potevo cominciare il corso di tennis e mi risposero che ero troppo ‘vecchio’. Sia io che mio padre, ma sopratutto io, la prendemmo molto male. Visto il talento che gli altri mi hanno sempre detto che io posseggo, per me è sempre stato un cruccio questo ‘diniego’. Ora leggendo l’articolo, direi veramente molto ‘articolato’ ed elaborato, delle vicissitudini federali, mi viene da ringraziare quell’addetto fit che mi disse ‘no’. In effetti mi viene un certo schifo, e capisco anche perchè ci siano così pochi ottimi giocatori nel nostro paese.

  20. stefano semeraro scrive:

    Su http://www.la stampa.it scrive oggi Stefano Semeraro

    5/5/2010 - Il caso Fognini

    Il tennis italiano?
    Manca di polso…

    Fognini dolorante al braccio non giocherà in Davis, ma intanto gareggia a Belgrado. Sono le contraddizioni di un ambiente avvelenato da troppi pesi e troppe misure diverse

    STEFANO SEMERARO

    Fabio Fognini non giocherà venerdì in Coppa Davis a Zoetermeer contro l’Olanda, perché ha male al polso. Ma ieri era in campo a Belgrado dove ha battuto al primo turno Skugor, e oggi è in programma contro l’enfant du pays, Novak Djokovic.

    Contraddizione? La Fit tace, Fognini ha affidato la spiegazione dell’apparente diserzione al sito internet TennisBest. A Roma ha dato la sua “piena disponibilità” a capitan Barazzutti, avvisandolo però “di essere lontano dalla miglior condizione, anche per via di un problema al polso che mi affligge da diverse settimane. In questo momento faccio fatica a giocare un match due set su tre, sarebbe ancor più complicato esprimermi in un incontro al meglio dei cinque set”. Un conto è un torneo, continua Fognini, dove a rimetterci in caso di ritiro sarebbe solo lui, un conto è la Davis, “dove a rimetterci sarebbe tutta la squadra”. Un conto sono anche i compensi, va aggiungo (il gettone per la Davis è 800 euro, un secondo turno a Belgrado ne vale 6.480…), ma insomma la questione non è neanche quella. E’ nel modo in cui la Fit ha gestito gli ultimi, tanti casi di rifiuto da parte dei nostri azzurri. Pugno di ferro contro il traditore Bolelli Bolelli, che due anni fa rinunciò alla convocazione e fu prima squalificato “a vita”, poi reintegrato quando decise di liberarsi del coach scomodo Pistolesi. Condiscendenza nei confronti di Volandri, che l’anno prima si era defilato all’inglese da un match contro il Lussemburgo, puntigliosa acrimonia contro il milite esangue Seppi, costretto a presentarsi per i “tre giorni” a Castellaneta prima di essere congedato per debolezza costituzionale; per ora omertà verso Fognini. Con il risultato di far spesso inquietare Potito Starace, che pure ha sulla coscienza una piccola fuitina occulta (da Dubrovnik) ma che la maglia azzurra l’ha sempre onorata, e qualche volta anche salvata. Pare che a Roma, quando ha scoperto la “licenza” concessa a Fognini Potito sia andato a chiedere spiegazioni al capitano e al Presidente Binaghi, vestito di una maglietta rosso fuoco, ma come sia andato il colloquio non è dato per ora saperlo.

    Alla fine, verrebbe da dire, al nostro tennis manca proprio… il polso. Del nuovo e più tollerante corso della Fit ci si può compiacere, spiace invece che il baccano sollevato per il caso-Bolelli fosse finalizzato soprattutto a liberarsi di Pistolesi, un coach che può avere anche dei difetti, per carità, ma che aveva portato Bolelli dal numero 200 al n. 36, e che una volta “dimissionato” ha ricominciato a lavorare con il tedesco Berrer, aiutandolo a scalare 100 posizioni Atp in un anno. E’ inutile invocare un giorno la sacralità della maglia azzurra, se il giorno dopo si è costretti a rinnegarla davanti ai compromessi imposti dallo sport professionistico. E’ triste, ma ormai contano più i giochi (spesso i giochini) di potere e gli schei, che l’affetto per la nazionale. Prendiamone atto tutti – appassionati, giocatori, dirigenti - ed evitiamo l’ipocrisia, please.

  21. diego scrive:

    Questa volta la FIT , Barazzutti e Fognini hanno gestito bene la situazione.
    Le volte precedenti la Fit e Barazzutti hanno sbagliato.

  22. paolob scrive:

    mamma mia non si capisce piu’ niente. E’ mai possibile che non riusciamo a trovare un quartetto omogeneo per questa coppa davis? Mah!!

  23. fabio fo scrive:

    Un film spassoso. Fognini che fa un grande match contro Nole e i nostri che perdono 5 a 0 in Olanda

  24. stefano caroni scrive:

    perchè un ex top 10 del tennis mondiale accetta di farsi trattare come un burattino dalla federazione italiana tennis? esiste ancora un briciolo di dignità in questo povero paese? mantenere a tutti i costi la poltrona, ecco l’obiettivo di questi personaggi!!!
    eppure quando giocava il buon corrado aveva un carattere molto forte…almeno, sul campo pareva di intuire tutto ciò…
    che tristezza…

  25. sic scrive:

    Binaghi da sardo doc ma sopratutto da isolano dovrebbe essere fedele, come dimostra spesso il fior fiore della gente sarda, al principio della coerenza.
    Invece no, una volta uscito dal suo isolamento “isolano” é venuto sulla terra ferma a dettare la sua legge instaurando, con la compiacenza del presidente del Coni che per la “società” del mutuo soccorso ha bisogno della delega della FIT, un clima di arroganza del potere che mette chiunque che vive di tennis, circoli compresi, sotto soggezione, nel costante timore che se dici qualcosa non gradito al potere tu sia colpito inesorabilmente da una procura federale assai vicina alla dirigenza FIT.
    Qui se non si muovono i presidenti dei circoli, sopratutto quelli che non hanno particolari legami di interessi con la FIT, e che sono gli unici che hanno il potere di tentare una svolta, Binaghi da quella poltrona non lo schioda più nessuno, a meno che non si trovi una soluzione come è d’uso nelle politica dei partiti: del tipo “promoveatur ut amoveatur”.
    Promoveatur dove? Porte aperte subito in politica o nel Coni.

  26. TCC'75 scrive:

    L’altra sera ho sentito Binaghi dire che capirebbe se le ragazze (Pennetta e Schiavone) non volessero giocare la finale di Fed Cup per andare a giocare il master di Bali. Ma come, dove siamo arrivati? Due anni fa un Bolelli sostanzialmente inutile (si giocava su terra contro una squadra debole) viene interdetto addirittura dall’entrare in un qualsiasi club italiano. Adesso si da il via libera a tutto.
    La manovra a me sembra oggi, e lo era anche ieri e ieri l’altro, chiarissima: Binaghi, Baccini e Barazzutti (la triade B) hanno cercato per anni di gonfiare i risultati sportivi sparando a zero su chiunque gli metteva per traverso, al solo scopo di ottenere e conservare quel potere che gli ha consentito l’ultima forzatura, cioè il cambiamento dello statuto. Ora che lo hanno ottenuto non hanno più bisogno neanche del consenso per coprirsi di gloria, a vicenda.

  27. BB 1980 scrive:

    Copio e incollo da un articolo relativo alle quote FIT pubblicato oggi su tennisbest :
    “Aumenti diffusi
    Gli aumenti ci sono, è evidente. Le quote realmente diminuite (cioè in cui vengono chiesti meno soldi rispetto al 2006) sono quattro: le iscrizioni ai Campionati a squadre per Veterani (da 120 a 100 euro per le prime squadre, da 60 a 50 per le altre), alcuni tesseramenti di Beach Tennis e la quota torneo, sempre per il Beach Tennis (da 3 a 1 euro). Vanno tuttavia considerate “diminuzioni” anche le quote rimaste invariate. I numeri dicono che la pressione fiscale è aumentata soprattutto per i circoli. Le tessere individuali più importanti (agonista sia Under che Over) hanno subito aumenti significativi ma non trascendentali (rispettivamente il 28 ed il 5 per cento). Gli aumenti più significativi, tuttavia, riguardano le gare a squadre (per fortuna ne è esente la Serie D, erede della vecchia Coppa Italia) e, soprattutto, le tasse di approvazione per i tornei. Organizzare un torneo giovanile, nel 2006, costava 30 euro. Oggi ne vanno pagati 120. Non mancano i rincari né per le “quote torneo” né per reclami e ricorsi. Insomma: l’aumento indiscriminato non c’è, ma è corretto parlare di aumenti diffusi, frequenti ed in certi casi piuttosto sostanziosi. Resta da capire che tipo di servizi abbiano in più i circoli a seguito di richieste economiche sempre più pressanti.

    Pubblicato il 10 Maggio 2010″
    Di questi incrementi, quale percentuale è _ eventualmente…. _ destinata agli emolumenti dei dirigenti di Supertennis e SportCast? Si potrebbe sapere? Lo leggeremo mai sul sito della Fit in omaggio alla cosiddetta trasparenza?

  28. sic scrive:

    Mi ricollego al mio precedente post per cercare di analizzare la politica e il metodo di gestione di questa federtennis.
    Parlavo di soggezione: quando si vuole mettere in soggezione i presidenti dei circoli o tesserati in genere (giocatori, maestri, ecc.) e quando non vi è risposta alla ragione quella ragione è verità.
    Che cosa è questo se non oscurantismo?
    L’oscurantismo è arroganza e prepotenza e porta al fanatismo che non riconosce o ignora, perchè conviene, le regole che gli stessi dirigenti si sono dati fino a far passare per verità la loro inosservanza.
    Ma pronti ad applicarle rigorosamente quando di mezzo c’è qualcuno che non la pensa come loro.
    Questa è gente, sopratutto i dirigenti periferici, assetata di potere e priva di valori e che rifiuta di riconoscere l’evidenza dei fatti mantenendo forme di potere rigide.
    E’ gente portata a difendere gli interessi di parte pur di ben compiacere al capo anche se tutto ciò comportano sonori ceffoni virtuali ma sopportabili purchè non si perda la posizione acquisita.

  29. Candace Barton scrive:

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  30. Stephanie Pacheco scrive:

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