Quei brasiliani un po’ negati.
Ma alloggiavano all’Excelsior

 
4 Dicembre 2007 Articolo di Cino Marchese
Author mug

Oggi vi voglio raccontare un curioso episodio della mia carriera di manager IMG che vede coinvolte due persone che hanno fatto la storia dello sport professionistico :Mark Mc Cormack è stato forse l’uomo che ha inventato il business nello sport o per lo meno l’uomo che ha dato organizzazione e regole a chi operava nello sport a cominciare dalla televisione e dagli atleti per arrivare a tutti gli aspetti diretti e indiretti. Luis Braga è un grandissimo personaggio dello sport brasiliano, Presidente e proprietario della Compagnia di assicurazioni Atlantica Boavista e grande magnate di tutto lo sport in Brasile a cominciare, negli anni di cui parlo, da Ayrton Senna e Joao Havelange allora potentissimo Presidente della FIFA molto legato a Braga come semplicemente tutti lo chiamavano. Mark e Braga erano amici perchè il brasiliano era molto appassionato di tennis e veniva spesso ai tornei più importanti e specialmente al Roland Garros a Parigi dove Braga aveva una splendida casa in Avenue Foch. Mark come tutti gli americani era innamorato di Parigi e per lui il Roland Garros era un torneo speciale. Alloggiava sempre al Crillon, uno dei migliori Hotel parigini, in Place de la Concorde ed aveva una bellissima “loge”, palco, in prima fila sul centrale dove spesso invitava Braga cercando di combinare qualche affare. Eravamo agli inizi degli anni 80 e Mc Cormack si era da poco separato dalla sua prima moglie Nancy e da qualche tempo corteggiava una graziosa giocatrice di St. Petersburg, in Florida, Betsy Nagelsen che si allenava con un coach di laggiù, Billy Sterns. Mark era molto coinvolto nel tennis della sua futura moglie ed indubbiamente nella sua opera di seduzione aveva molto giocato il suo ruolo così importante e così sproporzionato al tennis di Betsy. Così conobbe Sterns ed in qualche maniera per far vedere la sua potenza voleva fare di lui un grande allenatore e coinvolgerlo in qualche importante progetto. L’occasione venne con la vittoria di un tennista brasiliano alla massima competizione giovanile , l’Orange Bowl a Miami. Il ragazzo era Renato Joaquim e Mark con il tempismo eccezionale che lo contraddistingueva propose a Braga di fare un team brasiliano con un coach americano che finalmente faceva lavorare come si deve questi soggetti tradizionalmente pigri e svogliati. Mark vola in Brasile a seguire qualche torneo della futura moglie e convince Braga a finanziare il progetto, perchè alla fine è sempre di basilare importanza trovare chi paga il conto. Io che mi occupavo di reclutamento di nuovi giovani segnalo anche alcuni altri elementi che si erano segnalati nei tornei giovanili e quindi nasce il team Braga che era niente di più che un pretesto per legare Braga ad IMG per sviluppare tutta una serie di affari in America del Sud che era stata sempre ostica al Gruppo. In linea con il suo stile Mark coinvolge tutta la sua organizzazione nel progetto ed un fax con priorità assoluta raggiunge tutto il mondo annunciando ufficialmente che era nato questo famoso “team Braga” che era formato da Renato Joaquim,Carlos Chabalgoity,Cesar Kist, Fernando Roese e Edevaldo Oliveira e sotto la direzione tecnica di Billy Sterns avrebbero fatto meraviglie. Judy Stott,dall’ufficio di Londra avrebbe coordinato le attività in Europa e per il resto del mondo mentre per gli USA sarebbe stato lui personalmente ad occuparsene. Primo torneo a cui avrebbero partecipato gli Internazionali d’Italia a Roma poi Parigi e via dicendo. Il problema era che questi baldi giovanotti così protetti non avevano punti per giocare un programma così ambizioso perchè non aveva senso mandarli a giocare dove sarebbe stato giusto e dove Braga non sarebbe mai andato e quindi il problema rimbalzava su di noi e principalmente su di me che dirigevo l’ufficio italiano e coinvolto in molti tornei. Oltre che su me su Patrick Proisy che dirigeva l’ufficio francese ed era molto coinvolto con il tennis essendo stato lui stesso un ottimo giocatore nonché finalista al Roland Garros. In quei giorni gestivo per conto della mia Società gli Internazionali d’Italia ed il mio interlocutore era il Vice Presidente della Federazione Paolo Francia e con lui stavamo trattando per il rinnovo del contratto e nello stesso tempo Francia stava cercando di trovare una data per un torneo a Bologna, la sua città, al Circolo Cierrebi che stava nascendo. Io a quei tempi avevo un torneo a Venezia prima a Mestre dal mio amico Renzo Rizzo e poi spinto anche dall’assessore Fabio Cecconi ci trasferimmo nella storica sede del T.C. Venezia al Lido di fronte all’Hotel Excelsior. Il torneo però non andava molto bene e quindi con una operazione abbastanza segreta ma non troppo rinunciammo a quella data a favore della Federazione ed ottenemmo un estensione del contratto di Roma con grande mio rammarico perchè il mio amore per Venezia era immenso, ma ero costretto dalla dura realtà dei numeri ad accettare le volontà della mia Società. Comunque il torneo era in calendario ed era una delle tappe del nostro Team Braga. Con queste premesse riuscii anche a far si che i ragazzi fossero accettati in qualificazioni a Roma per la felicità di Mc Cormack che nel frattempo grazie a Braga aveva firmato Senna e sicuramente qualche altra cosa. Il Team viaggiava con un accompagnatore che fungeva anche da ufficiale pagatore,mi ricordo che si chiamava Pedro ed era un uomo di fiducia di Braga. Alloggiavano a loro spese negli alberghi più lussuosi e mangiavano nei migliori Ristoranti perchè c’era Pedro che pagava e per i brasiliani era una cuccagna. La prima tegola arriva con la rinuncia di Renato Joaquim, il loro uomo di punta, perchè accoltellato in una rissa in un bar di Copacabana, ma anche senza di lui i ragazzi arrivano a Roma con Pedroe e Judy e con Billy Sterns che li sottopone a sedute di allenamento interminabili, loro che erano così pigri e non avvezzi ai ritmi dell’americano. A Roma infatti giocarono tutti vincendo pochi giochi perchè si presentavano in campo esausti e privi di forze, ma Sterns era protetto dalla Nagelsen che a sua volta era la protetta del Capo e la ragione principale della nascita del Team Braga. Il gruppo si trasferisce a Parigi dove per Proisy non era stato facile farli giocare, ma alla fine era riuscito per cui li aveva convocati per il check-in delle qualificazioni. Braga che conosceva bene Parigi li aveva alloggiati in un bellissimo Hotel di Versailles abbastanza vicino al Club dove si giocava, ma per un motivo che non si sa bene arrivarono in ritardo al check-in e non furono ammessi al tabellone.
Scoppia il dramma in tutta la nostra organizzazione, Mc Cormack era furioso e Braga che si accingeva a vedere i suoi prodi giocare vuole spiegazioni che nessuno sa dare. Mc Cormack mi convoca in emergenza e mi chiede di farli giocare tutti a Venezia a cui avevamo già rinunciato per i motivi che vi ho spiegato, io dico che avrei fatto il possibile e intanto potevo farli andare direttamente a Venezia dove sarebbero stati tranquilli in un piccolo albergo dove avrei alloggiato i giocatori delle qualificazioni.
Mark parla con Braga e mi dice che va bene però di metterli all’Excelsior che sarebbe stato l’albergo ufficiale del torneo, che così ha deciso Braga e intanto avrebbe pagato lui. Dopo che Judy Stott aveva recuperato i soldi in contanti da dare a Pedro perchè Braga non voleva carte di credito o assegni, l’allegra compagnia parte da Parigi destinazione Lido di Venezia. Arrivano a Tessera ed una lancia della CIGA la compagnia di alberghi di lusso di cui faceva parte l’Excelsior, li preleva e li deposita direttamente dentro l’albergo, una libidine per queste quattro pippe avrebbe detto qualcuno. Si sistemano ed anche grazie ad una mia raccomandazione al direttore perché non infierisse con i prezzi tutto fila liscio. Una ondata di caldo investe la zona di Venezia e la sprofonda in una situazione climatica difficile con l’umidità al massimo. Billy Sterns da americano fanatico del lavoro non demorde e non adatta i ritmi alle situazioni climatiche ed i giocatori faticano molto a seguire il coach che non vuole sentire ragione fino a che un giorno Carlos Chabalgoity collassa in mezzo al campo sfinito !!! Sterns finalmente si rende conto e chiede un’ambulanza. Arriva la barca attrezzata ad ambulanza e carica il povero Chabalgoity verso l’ospedale e su quella lancia si scioglie il Team Braga, ma Mc Cormack inizia a fare affari in Brasile, sposa Betsy Nagelsen. Il torneo di Venezia, quello, non si farà più, ma in compenso l’IMG per molti anni gestirà i diritti commerciali di Roma.
I ragazzi per la cronaca faranno una modesta carriera ma ai loro ritmi e non seguendo un “loco de gringo” che non conosce la saudade o la milonga

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10 Commenti a “Quei brasiliani un po’ negati.
Ma alloggiavano all’Excelsior”

  1. Stefano scrive:

    Sempre esilaranti i racconti di Cino.
    Certo che se quei giovani erano stati scelti tra i migliori di quel periodo non dovevano essere esattamente anni felici ;-)

  2. Francesco da Lugano scrive:

    Grande Cino! I tuoi “dietro la quinte” sono, per fortuna, diventati un momento irrinunciabile del blog!:) Spassoso, esilarante, e… terribilmente attuale il tuo racconto, purtroppo. Sembra che la società moderna non riesca proprio a fare a meno di clientelismo, raccomandazioni, e via dicendo.

    Per fortuna che lo sport ha il giusto vaccino a siffatto virus. La libera competizione sul campo. Lì ci vogliono capacità, talento, e voglia di sacrificarsi. Non basta uno sponsor potente, se c’è solo quello dietro.

    Se il cavallo non sente ragione di saltare la staccionata, non c’è verso che accada. Anzi, stia attento il cavaliere a non farsi disarcionare. I vari Joaquim, Chabalgoity (l’aneddoto dello svenimento in mezzo al campo era paradigmatico e comico allo stesso tempo), Cesar Kist, Fernando Roese preferivano la bossa nova, i palleggi sulle spiagge di Rio, alzarsi alle 10 ogni mattina magari. Non certo trovarsi otto ore sotto sole, a sbattersi sotto le grinfie del sergente (direttamente da Full Metl Jacket) Sterns. Il risultato, è questa la consolazione, il lieto fine, è stato direttamente proporzionale alla loro applicazione. Zero applicazione, zero risultati. Almeno si saranno consolati con una bella vacanza in Europa in alberghi con stelle Michelin. Lieto fine anche per i signori Braga, e Mc Cormack. I loro affari sono migliorati dalla joint venture. Ne siamo contenti.

    Così come il tennis. Hanno messo su un folkloristico complessino per l’estate, è andata male, amici come prima. Tempi, i tuoi caro Cino, in cui si aveva il buon gusto di rinunciare all’esperimento se non era proprio cosa. Tempi più da gentiluomini, da questo punto di vista.

    Complimenti ancora, e deliziaci presto con un’altra delle tue perle!:)

  3. angelica scrive:

    Pero’ che bella vita che hanno fatto quei ragazzi per un po’!
    E poi si dice che nel tennis bisogna soffrire per emergere!…e infatti non sono mai emersi :D

  4. chloe de lissier scrive:

    saudade e milonga. ma allora non erano tutti brasiliani. c’era pure qualche argentino.

  5. luca scrive:

    Business is business !!!
    E’ vero che IMG significa : “I’M Greedy” ?
    I racconti di Cino Marchese sono ancora più gradevoli dei post relativi ai più forti tennisti di sempre.
    Spero di non essere ripetitivo; si possono avere notizie sulla troupe di Jack Kramer e qualche video dello stesso Kramer ( magari contro Gpnzalez ) ?

  6. marcos scrive:

    bravo cino!

  7. Cino Marchese scrive:

    Cara Chloe hai ragione la milonga fa parte della cultura argentina, ma mi veniva bene come parola per cui concedimi questa licenza anche se è molto vero che ci sono delle differenze enormi tra le due culture.

  8. chloe de lissier scrive:

    grazie cino. sei molto cortese. e la tua esperienza è notevole.

  9. michele scrive:

    bella storia Cino! come sempre del resto
    condivido il gusto per la parola; la milonga poi, con la sua eleganza di zebra..

  10. anto scrive:

    Godibilissimo come sempre, Grazie Cino.

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