Cinque russi e tre serbi nei quarti.
Su sedici superstiti sono la metà.
Davydenko: “Non persi da Puerta perchè dopato”

 
4 Giugno 2007 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

PARIGI _ Le tenniste sono come si diceva fossero (?) le donne d’una volta. Fedeli al loro status, e al rispetto delle gerarchie. Salvo Amelie Mauresmo n.5, del resto anticonformista dichiarata, le migliori sono nei quarti del Roland Garros: la più bassa in classifica delle otto superstiti è la testa di serie n.9, Anna Chakvetadze, una delle tre russe che con la Sharapova e la Kuznetsova, nella metà inferiore del tabellone hanno circondato la bellissima serba Ana Ivanovic. Vi sono approdate quasi tutte con agio, salvo la Sharapova condannata a ricevere sempre molti più complimenti per le sue virtù estetiche che per quelle guerriere. Ma sono queste ultime che l’hanno fatta diventare quella che è, al di là dei due matchpoints annullati alla Schnyder e dei fastidi muscolari che l’hanno tenuta a riposo per mesi e che Maria finge di dimenticare sapendo che a Parigi rischia di compromettere Wimbledon.
Si è allineato ai quarti ieri anche il torneo maschile, con altri due russi. Fanno cinque, più di qualunque altro Paese (tre la Serbia…), per la gioia celeste del fu Boris Yeltsin, benemerito del tennis. Uno più che atteso, Nikolay “Mini-Robot” Davydenko, l’alternativa più seria al duopolio Federer-Nadal. L’altro meno atteso, Igor Andreev, ma solo perché un ginocchio l’aveva bloccato per un anno. Oggi il biondo ed estroverso Andreev, tennistica cresciuto a Valencia come l’amico Safin di cui condivide anche l’amor per il gentil sesso (è fidanzato a Maria Kirilenko, la russa più carina del circuito), è n.125 Atp. Ma trovarlo nei quarti non è davvero una sorpresa. Vincitore di tre tornei Atp (Palermo, Valencia e Mosca) nel 2005 è stato l’ultimo a sconfiggere sul “rosso” Nadal prima della striscia di 81 successi di Rafa e del successo di Federer ad Amburgo sullo spagnolo.
Il “peso leggero” Davydenko ha buone chances di ripiazzarsi in semifinale come due anni fa quando perse da Mariano Puerta, il tennista poi trovato positivo e squalificato (torna oggi a giocare nel challenger di Sassuolo). E trova Canas, altro argentino “riemerso” da una squalifica per doping: “Non credo di aver perso con Puerta perché lui si drogava. La forza l’aveva nel corpo, come Nadal. Io peso 70 kg. Se non vinco in 3 o 4 set, scendo a …40!”
Oggi i quarti donne (dall’alto) Henin-Serena Williams, Jankovic-Vaidisova, Ivanovic-Kuznetsova e Sharapova-Chakvetadze, più due quarti maschili Federer-Robredo e Davydenko-Canas. Domani Djokovic-Andreev e Nadal-Moya. I miei favoriti? I primi di ogni accoppiamento.
Nadal b.Hewitt 6-3,6-2,7-6(5), Djokovic b.Verdasco 6-3,6-3,7-6(1). Moya b.Bjorkman 7-6,6-2,7-5, Andreev b.Baghdatis 2-6,6-1,6-3,6-4.

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3 Commenti a “Cinque russi e tre serbi nei quarti.
Su sedici superstiti sono la metà.
Davydenko: “Non persi da Puerta perchè dopato””

  1. marcos scrive:

    Henin-Serena Williams 1
    Jankovic-Vaidisova 1
    Ivanovic-Kuznetsova 1
    Sharapova-Chakvetadze 1
    Federer-Robredo 1
    Davydenko-Canas 1
    Djokovic-Andreev 2
    Nadal-Moya 1

  2. Stefano Grazia scrive:

    Son d’accordo sul bellissima alla Ivanovic (un viso veramente particolare con probabili occhi verdi,credo) ma ho qualche dubbio sull’atleticismo…le gambe mi sembrano un po’ pacioccone, non quelle belle gambe d’una muscolarità nervosa e scattante di tante atlete femminili… scritta così sembra un commento di un guardone bavoso ma voleva essere un approfondimento tecnico

  3. giancarlo liucci scrive:

    Henin/ S. Williams vince Henin ma, spero Williams
    Jankovic/ Vaidisova…ha già vinto la Jankovic
    Ivanovic/ Kuznetsova…ha già vinto Ivanovic, menomale.
    Sharapova/ Chakvetadze. Sharapova perchè ogni volta nomino l’altra si attorciglia la trachea.
    Federer/ Robredo. Federer anche con la regia di Hitchcok…
    Davidenko/ Canas. spero Canas, temo vinca Davidenko, ma, solo per avere una semi con un minimo di dubbio.
    Djokovic/ Andreev. 3/2 Djokovic o 1/3 Andreev.
    Nadal/ Moya. che vinca il migliore.

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