Justine gioca ancor meglio di Federer.
Perdono i due junior italiani da un lituano e un polacco a dimostrazione che…
Contano i soldi e il centro federale?
Trevisan ha giocato con l’handicap

 
9 Settembre 2007 Articolo di Rino Tommasi
Author mug

Justine Henin
Justine Henin bacia il trofeo vinto, foto Gianni Ciaccia

NEW YORK - Justine Henin, tennista belga di 25 anni, non è un fenomeno di simpatia o di bellezza. Non è nemmeno un modello di educazione sportiva se ricordo un suo ritiro in una finale dell’Australian Open quando se ne andò dopo aver perso un set e stava perdendo il secondo contro Amelie Mauresmo. Avrebbe potuto e dovuto rimanere in campo un quarto d’ora in più senza togliere la soddisfazione alla sua avversaria di una vittoria più completa.
Detto questo, perché non si pensi che io abbia una particolare predilezione per questa giocatrice, Justine è semplicemente l’essere umano che gioca meglio a tennis, uomini e Federer compresi.
Altrimenti non si spiegherebbero i sette successi nei tornei del Grande Slam già conquistati, compreso quello ottenuto l’altra sera sul centrale di Flushing Meadows dominando la russa Svetlana Kuznetsova alla quale ha lasciato quattro giochi in un’ora e 22 minuti di una partita abbastanza deludente semplicemente perché priva di equilibrio.
Lo spettacolo Justine lo aveva già fornito nelle due sfide con le sorelle Williams, soprattutto in quella con Venus contro la quale aveva un bilancio negativo di una vittoria e sette sconfitte. E’ stata questa (lo dico con la speranza di essere smentito dalla finale del singolare maschile che comincia troppo tardi per darvene conto) la più bella partita del torneo.
La Henin, che viene da un divorzio abbastanza sofferto e che le ha impedito di giocare nel gennaio scorso l’Australian Open, ha vinto il torneo senza smarrire nemmeno un set. Quest’anno aveva già vinto (per la quarta volta) il Roland Garros mentre si era fatta sorprendere nella semifinale di Wimbledon dalla francese Bartoli, dopo aver quasi dominato la partita.
Con mezzo slam in tasca la Henin è già sicura di chiudere anche questa stagione al primo posto della classifica.
Con un metro e 67 di altezza e 67 chilogrammi la Henin rende centimetri e muscoli a quasi tutte le sue avversarie ma compensa questi limiti con una tecnica superiore ed una straordinaria coordinazione gambe-braccia che le consente di arrivare sempre bene sulla palla e ricavarne le traiettorie migliori. Ha lavorato con determinazione sui suoi colpi meno forti arrivando a servire prime a 190 chilometri l’ora e trovando sicurezza e misura nel dritto, perché il rovescio, il migliore in circolazione, se lo porta da casa.
Purtroppo i due junior italiani (il pugliese Tomas Fabbiano ed il toscano Matteo Trevisan) che erano riusciti a raggiungere le semifinali si sono fermati battuti da un lituano e da un polacco che sono la dimostrazione che non è necessario avere centri federali e molti soldi per costruire buoni giocatori se ci sono qualità atletiche e la disponibilità a fare sacrifici. Comunque il risultato complessivo è incoraggiante anche se bisognerà verificare all’uscita dal circuito junior quasi potranno essere le possibilità dei due ragazzi e della nostra scuola. Dalla quale, dopo il deprimente bilancio di questo torneo nelle due gare principali, attendiamo urgentemente rinforzi
Il nostro problema è che per guarire bisogna essere consapevoli di essere ammalati ma in Federazione non lo sanno.

Rino Tommasi

n.b. di UBS Devo aggiungere per onestà di cronista che Matteo Trevisan era fortemente handicappato da uno stiramente addominale. Non ha quasi mai potuto servire la prima altro che kick e il servizio di Matteo, come mi aveva detto Bollettieri, è impressionante. “Dovrebbe soltanto imparare a seguirlo qualche volta a rete, quais oil 50 per cento…nessuno fra gli junior ha la sua potenza quando colpisce piatto. Il rovescio ha un bel movimento corto, potrebbe ogni tanto liftarlo un po’ di più per giocarlo con maggior sicurezza…ma avete un ragazzo fortissimo”.
Concludo dicendo che se Fabbiano ha perso 7-6 al terzo un match che avrebbe potuto benisismo vincere, se solo avesse sfruttato qualche occasione contro un avversario che però serviva nettamente meglio di lui (chissà quante vote gli capiterà…), Trevisan però mi sembrato magari meno vario come schemi di gioco, un po’ meno maturo, ma in prospettiva forse più forte di Berankis anche se ci ha perso. Spero di non aver preso lucciole per lanterne.

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14 Commenti a “Justine gioca ancor meglio di Federer.
Perdono i due junior italiani da un lituano e un polacco a dimostrazione che…
Contano i soldi e il centro federale?
Trevisan ha giocato con l’handicap”

  1. carlo scrive:

    io invece oltre ad aver capito la predilezione verso la henin non capisco da dove venga tutta questa voglia di ridimensionare la bellezza sublime del gioco di federer!la henin deve dimostrare che il suo bellissimo tennis possa portare a superare record nella storia del tennis femminile come roger in campo maschile!per capirci henin=spettacolo e qualche vittoria,federer=spettacolo,vittorie a raffica e record battuti!

  2. roberto scrive:

    Trovo un po’ troppo duri, in questa circostanza, i giudizi di Tommasi sui nostri juniores. Tanto per cominciare, a livello junior si tratta forse della miglior annata di sempre per il nostro tennis. In passato, abbiamo anche vinto titoli juniores, ma abbiamo sempre espresso un solo giocatore competitivo a stagione (Gaudenzi, Pistolesi, Nargiso) mentre quest’anno ne abbiamo avuti 3 stabilmente nei primi 20 ITF, che hanno centrato buoni piazzamenti in singolo (4 semi negli slam juniores) e in doppio (vittoria di Fabbiano a Parigi e di Lopez-Trevisan a Wimbledon).
    Il progresso rispetto al quasi nulla dei dieci anni passati, quando Tirrenia non esisteva e Riano era stato chiuso per mancanza di fondi, è indubbio e notevole, e credo che vada sottolineato come legittimo motivo di orgoglio per la nuova dirigenza federale.
    E’ chiaro che in paesi più poveri del nostro, come Polonia e Lituania, le motivazioni solo più elevate e spesso il tennis è visto come l’unica via per uscire da una situazione di disagio sociale. Per questo, io ritengo, con tutto il rispetto per Tommasi, che tali paragoni siano un po’ demagogici e che non è ad est che si debba guardare per prendere esempio, ma ad ovest. Il nostro modello deve essere la Francia, e non la Polonia o la Lituania. E allora si vede che un centro federale efficiente e funzionante, una capillare copertura del territorio e la solida preparazione dei maestri consentono ai nostri cugini di avere da tantissimi anni risultati eccellenti, pur non dovendo i giocatori francesi lottare per la propria sopravvivenza…
    I dubbi espressi da Rino sulle difficoltà del passaggio al professionismo dei nostri junior sono invece condivisibili. Al riguardo, io credo che si debbano fare due discorsi diversi, uno per Fabbiano, l’altro per Lopez e Trevisan. Mentre il primo, infatti, ha una guida tecnica consolidata, rappresentata dal suo storico maestro Pierri, e si appoggia ad un team altrettanto consolidato, in grado di supportarlo nella preparazione e nella programmazione, lo stesso non può dirsi per gli altri due.
    Il 31 dicembre di quest’anno, infatti, Lopez e Trevisan, non più juniores, saranno lasciati liberi di uscire da Tirrenia e dovranno trovarsi un coach e un team privato.
    Si tratterà di una scelta di importanza fondamentale, come lo è per tutti i tennisti della loro età. Ma sarà a mio avviso di particolare importanza per Matteo Trevisan, di gran lunga il più promettente dei tre, ma anche quello che ha più da imparare sotto il profilo tattico, e quindi giocatore per il quale il contributo del coach è particolarmente cruciale.
    Sarebbe utile capire come la Fit pensa di affrontare questo problema. Cosa faranno ora, i nostri federales, lasceranno Trevisan e Lopez al loro destino?
    Io credo che la scelta migliore per entrambi potrebbe essere quella di affidarsi ad una guida tecnica straniera. E questa sì, che sarebbe una spia dei limiti “strutturali” del nostro movimento.

  3. Davide 74 scrive:

    Non riesco a capire come mai Rino e tante altre persone continuano a considerare antisportivo il comportamento della Henin in Australia.

    Se sto giocando una finale di un Grande Slam e mi ritiro prima di finire l’incontro il danno lo faccio a me stesso, non all’avversario, mi pare evidente la cosa.

    Che senso aveva continuare a restare li sul campo se aveva problemi???
    Non penso che abbia rinunciato a cuor leggero…..

    Ricordo una partita del Roland Garros in cui Connors si ritirò contro Chang, dopo averlo rimontato e portato al quinto set.
    Connors giocò il primo punto del set e poi mollò!
    Non ne aveva piu, non stava piu in piedi, ma nessuno si sognò di considerarlo antisportivo per quel comportamento.

    Forse se fosse rimasto in campo facendo finta di giocare Chang sarebbe stato più contento???

    Idem per la Henin……..
    Spiace che sia capitato in una finale……ma da qui a definirla antisportiva ce ne corre direi………

  4. stefan scrive:

    se i giovani non raggiungono risultati non va bene

    se li raggiungono(come ben spiega roberto) non va bene lo stesso xche non bastano centri federali soldi etc

    ok ok tommasi ha ragione,come sempre,tranquilli seguaci non sprecate tastiere

  5. Stefano Grazia scrive:

    Analisi perfetta come sempre, quella di roberto. E ovviamente d’accordo con Tommasi sulla Henin che non domina come Federer, anzi da l’impressione di essere sempre e comunque un underdog ma ha un gioco completo e spettacolare, vario e pieno di cuore, e comunque nei suoi match troviamo spesso tutto il pathos che manca talvolta nel tennis maschile…
    Intanto Djokovis si è un po’ ” cagato addosso” come si dice a Bologna e come suppongo non possono dire Tommasi e Clerici in sede di commento televisivo, e ha perso il primo set al tie break dopo essere andato a servire per il set…Tim Ryan che commenta per l’ESPN con Taylor Dent chiede a quest’ultimo, che era un serve e volleyer duro e puro, quali sono i suoi sentimenti a guardare questo tipo di gioco: si diverte, si annoia, vorrebbe vedere venire di più a rete…E taylor Dent che è un simpaticone fa notare che c’è poco da scegliere: se non guarda questi due che partite dovrebbe guardare? Non c’è più nessuno che fa il serve ‘n volley (a parte Stepanek, Mirny e Mardi Fish).
    E poi: che ci fanno la Sharapova e De Niro nel box di The Djoker? Almeno possiamo direche Maria ha sense of humour e sicuramente non si è offesa per le esilaranti prese per i fondelli del serbo…Sembra una sciocchezza ma anche questo ci dice qualcosa della sua personalità e ci aiuta a scavare oltre la maschera di antipatia alimentata da certi media (io prer es l’ho vista spesso a Bradenton ed è sicuramente più accessibile lei, ai ragazzini dell’academy per es, che Serena che quando si allena vuole tutti fuori dalle p…rossimità) Quindi, brava Maria, un punto in più a favore.
    De Niro forse è stato invitato perchè Djokovic un po’ gli somiglia: provate ad immaginarlo con la capigliatura alla mohavak, tipo De Niro/Travis Bickle in Taxi Driver…E’ uguale!

  6. Luigi Ansaloni scrive:

    Sembrano Sampras e agassi il Roger i Nole…

  7. stefan scrive:

    Intanto dal 5-6 del secondo Rogerino ha salutato tutti ed è salito sull’astronave. Mi aspettavo almeno un sat da Nole, ma la testa di Federer ha la consistenza del marmo; e pensare che pure Djoko non scherza in quanto a personalità … Comunque, di nuovo, W l’angelo del tennis!

  8. Enzo Cherici scrive:

    Nel frattempo, il 12° slam è in cassaforte. Che mito!
    Restituito pan per focaccia lo sgarbo di Montreal: chi di set-point annullato ferisce…;-)
    Scherzi a parte, bella partita. Nole se la ricorderà a lungo e…ne farà tesoro. Secondo me non ne esce affatto ridimensionato. Poteva trovarsi 2-0 senza che ci fosse niente da ridire. Ha pagato un filo di inesperienza ed ha avuto la sfortuna di trovarsi un mostro dall’altra parte della rete. Nel secondo set, dal 15-40 del doppio set-point, Federer ha infilato 13 prime consecutive. Una macchina!

  9. popolinus scrive:

    Seguo il tennis dagli anni 80. Prima Mac, Edberg, Becker, Agassi e l’immenso Sampras mi hanno fatto stropicciare gli occhi.
    Poi questo svizzero, a inizio carriera sì talentuoso, ma anche nervoso, sciupone, una testa calda. Poi il cambiamento, sempre nella testa.
    Ci ritroviamo un campione che è in procinto di battere ogni record.
    Infallibile nei momenti decisivi del match - questa la sua vera forza - e con un talento così cristallino, che chi lo malgiudica fa male solo a se stesso.

  10. anna scrive:

    concordo pienamente con tommasi, justine ha un talento fantastico, il suo rovescio ti fa vedere come “si gioca in paradiso”!!!

  11. francesco scrive:

    Per me Federer gioca meglio della Henin, certo non è inferiore tecnicamente, ed è meglio dal punto di vista atletico e mentale, è più armonioso sul campo, danza sul campo,ha due piedi alla Nureyev, è più “bello da vedere”. Domina senza allenatore,non ha bisogno bisogno di essere teleguidato e supportato mentalmente dalle tribune come la giocatrice belga, Stupisce che Tommasi, che mi pare da sempre contrario alla figura dell’allenatore, non ne tenga conto.
    Nel tennis maschile la concorrenza è più agguerrita. Vero che le caratteristiche antropometriche della belga fanno ancora più apprezzarre il fatto che tenga testa e batta i pesi massimi tipo Williams, ma finchè Ivanovic, per non parlare di Sharapova o Vaidisova non impareranno il piano B, oltre a quello A, Henin avrà vita relativamente facile.
    Se la Mauresmo si ritirasse, non se ne accorgerebbe nessuno, a parte Clerici.
    Federer contro un signor Bartoli in una SF dello Slam non perde, almeno non è ancora successo.

    L’essere umano che gioca meglio a tennis è ancora Federer, la Henin non è Martina Navratilova.

  12. thomas yancey scrive:

    Vediamo se ho capito il fine ragionamento: il sig. Tommasi ha affermato che anche un tennista classificato al 500° posto batterebbe agevolmente Justine Henin. Se ne deduce che la belga esprime un gioco molto piacevole a vedersi in un contesto che lo permette, il circuito femminile. La bellezza di tale gioco verrebbe però annichilita da Cesar Ferrer-Victoria, vincitore del Future Morocco F4. Nonostante questa sua stessa affermazione, peraltro ovvia, il sig. Tommasi sostiene che Justine Henin è l’essere umano che gioca meglio a tennis.
    Nel mio circuito (circolo, condominio, famiglia) sono sicuramente quello che esprime il gioco migliore da vedere. Ma se mi sognassi di sostenere con convinzione che sono l’essere umano che gioca meglio a tennis la mia sanità mentale verrebbe messa seriamente in discussione.
    Chiunque si occupi di conoscenza umana, si tratti di scienza o di filosofia, sa perfettamente che qualsiasi fatto deve essere riportato e valutato nel contesto a cui si riferisce. Lei conosce questa semplice regola del sapere, sig. Tommasi?

  13. Pietro scrive:

    D’accordissimo con Tommasi sulla Henin: è semplicemente il bel tennis in persona! Dovrebbe essere portata a modello in tutte le scuole tennis.

  14. prima scrive:

    caro roberto,
    Si vede che non sai molte cose.
    1) la Lituania non e’ piu povera dall’italia e
    2) il tennis in Lituania è visto come SPORT, e non come “l’unica via per uscire da una situazione di disagio sociale”, perche disagio sociale in lituania e’ minore rispetto a quello italiano.

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