Justine 10 mesi e 4 Slam meno di Roger.
Perchè in parte le somiglia.
Ma non raggiungerà la Navratilova

 
9 Settembre 2007 Articolo di Ubaldo Scanagatta
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Ubaldo Scanagatta

NEW YORK _ Justine Henin, 25 anni, ha 10 mesi meno di Roger Federer e non ha mai vinto Wimbledon. Ma le manca solo quello e di titoli dello Slam ne ha già conquistati sette, uno più di Venus Williams, uno meno di Serena. Roger è invece, grazie ai cinque trionfi sull’erba di Churh Road, aveva già 11 titoli dello Slam in bacheca prima di affrontare da favorito il serbo Novak Djokovic nella notte italiana (precedenti 4-1 Federer, ma Djokovic ha vinto l’ultimo duello un mese fa).
Ma il modo in cui Justine ha dominato la finale dell’US Open sulla russa Svetlana Kuznetsova che pure è la nuova n.2 del mondo, 6-3, 6-1 in 82 minuti, la superiorità con cui ha fatto fuori senza mai perdere un set tutte le sue avversarie, comprese le due sorellone Williams sebbene queste per una volta avessero goduto anche dell’indiscriminato sostegno del pubblico (sì, anche i bianchi hanno tifato nero … non so se dipendesse dal cinquantesimo anniversario dal successo di Althea Gibson o più in genere da una finalmente acquisita consapevolezza e maturità), la fluidità e la varietà dei suoi colpi, gli straordinari progressi compiuti nel dritto (parallelamente a quelli compiuti da Federer nel rovescio), la formidabile capacità di difendere oltre che quella di attaccare (quest’ultima la si nota di più, ma secondo me arriva seconda), la lucidità (probabilmente innata, istintiva) degli schemi…insomma il paragone con Federer ci sta tutto. Anche se è vero che di Federer si parla come del giocatore più forte di tutti i tempi (in lizza con Laver e Sampras, se non con il troppo antico Tilden che qui vinse 7 volte, come Larned e Sears), mentre per quel che concerne Justine Henin invece la strada è troppo lunga avendo a che fare con “mostri sacri” tipo Martina Navratilova, Chris Evert, Margaret Court (e, negli Anni Venti, la divina Suzanne Lenglen).
“Il punteggio è troppo severo” ha lamentato la Kuznetsova, che (6 palle-break) non è mai riuscita a strappare la battuta a Justine, capace di servire sui 190 orari nonostante l’handicap della statura (1m.65 cm). Certo 29 errori della russa non sono davvero gratuiti come direbbero i numeri post-partita. Erano in massima parte provocati dal forcing di Justine. “Ho giocato davvero bene in questo torneo, ancor meglio che al Roland Garros (dove aveva vinto per la quarta volta)”. Sicuramente giova a Justine, dopo il doloroso divorzio con monsieur Hardenne, la ritrovata pace familiare con i fratelli e il padre. Due di loro, un fratello e la sorella, erano in tribuna, e lei è corsa ad abbracciarli, anche se il primo bacio è stato per il coach Carlos Rodriguez che gli ha fatto da padre per tutti questi anni che la piccola orfana (di madre) si era staccata da quello vero. Lo scorso anno invece aveva perso dalla Sharapova. “Ora New York mi piace un po’ di più” ha concluso Justine che pure qui aveva già trionfato nel 2003.
Henin b. Kuznetsova 6-1,6-3 (da Graf-Seles, 1995, nessuna finale femminile si è più decisa al terzo set.

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16 Commenti a “Justine 10 mesi e 4 Slam meno di Roger.
Perchè in parte le somiglia.
Ma non raggiungerà la Navratilova”

  1. Davide 74 scrive:

    Se ipotizziamo il numero degli slam che avrà vinto a fine carriera la Henin rimarrà sicuramente dietro a Navratilova, Graf, Evert………..

    A me sembra però che la qualità di questa giocatrice sia ampiamente superiore se valutiamo completezza dei colpi, tocco e sensibilita, capacità di variare il gioco.

    Seguo il tennis dagli anni 80…….ma non riesco a considerare Justine inferiore a una Steffi Graf che di rovescio sapeva giocare quasi esclusuvamente in back e si affidava al gran dritto, o a una Seles che negli anni d’oro era fortissima ma giocatrice sempre piuttosto grezza nei tocchi e nelle giocate di fino.

    Navratilova era straordinaria a rete, ma da fondo non era poi chissachè e viceversa per la Evert…….

    Quello che fa vedere la Henin è un qualcosa di unico e credo che Rodriguez la sta facendo migliorare parecchio pure nel serve and volley, che tornerà buono per Wimbledon.

    Conosco il tennis da parecchio tempo e, a parere mio, Justine Henin è già superiore a molte grandissime del passato.

  2. Enzo Cherici scrive:

    Tra le più grandi di sempre aggiungerei anche la Graf. Spero si tratti di una dimenticanza Ubaldo…;-)

  3. Stefano Grazia scrive:

    Avrei voluto scrivere lo stesso post di Enzo (sicuramente un lapsus l’assenza della Graf) mentre sui maschi sono d’accordo ma non lo sarà sicuramente luca…Sono anche perfettamente d’accordo A META’ con Davide 74: e lo dico da tifoso, il più grande di Justine in questo blog, ma se da un lato sicuramente la Henin è il giocatore maschio /femmina più eccitante da seguire (e lo dice anche Tommasi), quando si parla di GOAT (Greatest of all time) bisogna considerare IL PIU’ FORTE, cioè chi vince di più o perlomeno chi è DOMINANTE nella sua epoca…e nessuno è stato dominante come Navratilova (6 slams di fila)o Graf (anche se quest’ultima aiutata da una pugnalata che ha minato la psiche più che il fisico della seles)…E quindi nei maschi con Laver,Sampras e Federer bisognerebbe aggiuncerci anche Borg e forse perfino il Johnny Mac dell’84 e Lendl dall’85 all’88(e poi scegliere comunque Federer)…Ma tornando alla Henin, lei anche quando vince sempre sembra sempre l’underdog, un po’ per la sua struttura fisica in un mondo di Big Babe Tennis Brigade, un po’ per la sua fragilità psicologica che emerge sia pure a sprazzi…Ma come tipo di gioco si, è quasi meglio della Navatilova…E se questa è una blasfemia, vabbè, mi accontento di dire che è la migliore da guardare giocare ora, lei e la Mauresmo, ma Justine sembra oltre che più solida più completa (in difesa, concordo con Ubaldo)

  4. marino scrive:

    la henin gioca bene a tennis. non potrà essere tuttavia la più grande di sempre (nemmeno se giocasse ancora 10 anni, e non lo farà…) né dal punto di vista dei numeri (troppe hanno fatto meglio di lei, cfr. ad esempio il record della Evert di almeno un titolo dello slam x 13 anni consecutivi) né dal punto di vista dello stile (navratilova, mandlikova, novotna o la stessa hingis erano più belle da vedere e mi scuso per tutte quelle che ho dimenticato).
    onore a lei, quindi, brava. e stop. mi rendo però conto che la bonaccia per la mancanza di personaggi nel tennis femminile possa portare a esaltarsi al primo alito di vento.

  5. Enzo Cherici scrive:

    Ogni opinione, in quanto tale, è apprezzabile e rispettabile. Passi per la Navratilova, ti faccio passare anche la Mandlikova guarda (voglio essere magnanimo), ma arrivare a dire che Novotna e Hingis fossero più belle da vedere rispetto alla Henin, proprio ce ne vuole! In ogni caso, complimenti per il coraggio ;-)

    PS Scherzo eh, sia chiaro :-)

  6. Stefano Grazia scrive:

    l’amore sarà cieco ma anche l’odio non scherza…leggo questa dopo aver letto quella di marco napo col suo tifo contro federer per favorire di riflesso nadal…Certo, anche Stepanek è divertente da vedere ma credevo si parlasse di grandi campioni, di gente che vince almeno almeno….7 tornei dello Slam!!!…mah! se sette slam sono da considerare il primo alito di vento, anche Johnny Mac non è esistito…figuriamoci Edberg o Becker…

  7. marino scrive:

    per enzo cherici: no, no, capisco, certo. anche se (spero si intuisse) io mi riferivo ovviamente al tipo di gioco da vedere e non a loro in quanto donne.

    io trovo che la preparazione e l’esecuzione dei fondamentali della henin a volte è ampia e macchinosa, insomma non sembra granchè fluida. poi lei è rapidissima nell’eseguire ’sti colpi e quindi vengono fuori delle randellate pesantissime. però, dai, la hingis (quella DOC) vedeva la palla ancora pria che venisse colpita, si muoveva velocissima, leggera e con un timing pauroso.
    idem la novotna (che forse non aveva il rovescio coperto) che giocava a rete davero bene e non arrotava le palle come la belga.
    per la mandlikova, ti chiedo solo di vedere qualche filmato di repertorio, soprattutto di lei con la racchetta di legno, e poi mi fai sapere se il rovescio della henin è così straordinario ;-)

  8. angelica scrive:

    Enzo come sarebbe a dire che sei magnanimo con la Mandlikova!
    Se parliamo di stile, solo del modo di giocare, Hana Mandlikova era di un talento cristallino superiore non solo alla Navratilova ma anche a McEnroe. E non chiedo scusa a nessuno per un affermazione che qualcuno potrebbe definire assurada :P
    Ripeto parliamo di stile non di risultati, perche’ la Mandlikova la testa non l’ha mai avuta, purtroppo.

  9. Enzo Cherici scrive:

    Marino, avevo capito benissimo a cosa ti riferissi, ci mancherebbe altro. Ripeto, ognuno è libero di pensarla come vuole, ma a me sembra che tra quelle che hai citato - in particolare Novotna e Hingis - e la henin ci siano diverse costellazioni di differenza. Non mi serve (purtroppo) nessun filmato di repertorio per ricordarmi dello splendido gioco della Mandlikova (e infatti te l’ho anche passata) ma secondo me Justine è di un livello superiore. Facciamo così: meglio la Mandlikova a rete, meglio la Henin da fondocampo. Affare fatto? ;-)

    PS Non mi attaccare il rovescio della Henin che finisce a botte ;-)

  10. roberto scrive:

    Sono d’accordo con angelica: Hana Mandlikova aveva un talento spaventoso, purtroppo non adeguatamente sorretto dal fisico (fragile) e dalla mente (ancor più labile).
    Dal punto di vista del repertorio tecnico, è indubbio che la Henin sia attualmente la giocatrice più completa, nonché quella che meglio si adatta alle diverse superfici. Sebbene sia sempre difficile fare paragoni intertemporali, a mio modesto avviso ciò che le manca per appartenere al ristretto Olimpo delle grandissime all time è solo qualche centimetro in più di statura e qualche chilo in più di peso.
    Tuttavia, quelli di natura fisica, come ognuno capisce, non sono limiti da poco, e credo che mettano Justine su un piedistallo più basso rispetto ad una Graf o ad una Seles (troppo più potenti) o anche rispetto ad una Navratilova o a una Evert (che hanno oggettivamente vinto troppo di più).
    A mio avviso, Justine esprime il meglio che c’è oggi nel circuito WTA, che però non è moltissimo in senso assoluto. La significatività della classifica femminile è messa a rischio da un lato dal gioco molto fisico che si pratica oggi (che genera infortuni a raffica e defezioni clamorose anche nei tornei tier 1) dall’altro dal comportamento un po’ …anarchico delle sorellone americane.
    Tuttavia, se le Williams tornassero a fare le tenniste a tempo pieno, esse occuperebbero ancora i primi due posti del ranking, e non staremmo nemmeno qui a discutere sulla possibile glorificazione tra le immortali del piccolo, ammirevole fenomeno belga.

  11. angelica scrive:

    Enzo, prepara i guantoni ! (con uno alto due metri ?!!! marooo sono proprio masochista :P)
    Il rovescio della Mandlikova era di una eleganza strepitosa.
    Sembrava di una facilita disarmante.
    Quello delle Henin e’ troppo ’spanciato’
    Ma riperto, parlo solo di stile.

  12. Enzo Cherici scrive:

    Angelica, non alzerei mai le manone su una donzella ;-)
    Però è un pò riduttivo scindere lo stile dall’efficacia dei colpi, perché io potrei dirti che il maestro del mio circolo ha un rovescio ancora più bello, ma…non credo basti, no?
    Allora forse potremmo riformulare la domanda: chi possiede il rovescio più bello e allo stesso tempo più efficace? L’utile al dilettevole insomma ;-)

  13. marino scrive:

    ehm… non volevo accendere gli animi ;-)

    come disse una volta ted tinling “ci vorrebbe un rovescio bello come quello della mandlikova con l’efficacia di quello della evert”, un vero metronomo

    vabbe’, niente guantoni però, please :-)

  14. angelica scrive:

    Enzo, parlavo di stile in opposizione ai risultati.
    Mandlikova aveva un talento straordianario, mai concretizzato dai risultati, anche se e’ stata 2 volte finalista a Wimbledon e ha vinto una volta Roland Garros, US Open, Australian Open (l’ultima edizione giocata sull’erba) ed come best ranking e’ stata numero 3 dietro Navratilova e Evert.
    Quindi come palmares proprio scarzo scarso non era. Ma se paragonato al talento puro che possedeva e’ stata una delle piu’ grandi “delusioni” tennistiche.
    Ma forse, come per quasi tutti i giocatori a cui tutto riesce facile (troppo facile), la testa e’ un optional ;)

  15. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Non so come ho potuto trascurare Steffi Graf, dov’ero con la testa?

  16. Enzo Cherici scrive:

    Non avevo dubbi che si trattasse di una svista ;-)

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