Cambio della guardia
nel giardino azzurro?
Bolelli? Lo vorrei più cattivo

 
22 Aprile 2008 Articolo di Rino Tommasi
Author mug

Volandri non ha la qualità di Murray. Scambio della maglia alla fine dell’”amichevole”fra Djokovic e Ljubicic

Clicca qui per ascoltare “RadioRino”; il resoconto della terza giornata a Montecarlo e i pronostici per la quarta a cura di Rino Tommasi.

MONTECARLO – E’ forse troppo presto per azzardare un bilancio del nostro tennis dopo due sole giornate ma si può ipotizzare un significativo rinnovamento nel nostro piccolo giardino.
Avevamo in corsa quattro giocatori ma proprio quelli di miglior classifica, Potito Starace (n.39) e Filippo Volandri (n. 42) sono già stati eliminati mentre sono ancora in corsa Andreas Seppi (n. 45) e Simone Bolelli (n. 66).
Siamo purtroppo su valori che ancora non possono consentirci grandi ambizioni ma intanto registriamo un 2 a 0 che gli azzurri hanno ieri inflitto all’Argentina i cui giocatori sono tradizionalmente e tecnicamente bene attrezzati per questi campi.
La giornata era infatti cominciata bene grazie ad una prestazione perfetta, naturalmente nei suoi limiti, da parte di Simone Bolelli che ha battuto piuttosto facilmente un avversario classificato 30 posti davanti a lui, l’argentino Juan Ignacio Chela. Come spesso succede in questi casi, al risultato (un doppio 6-2 confezionato in poco più di un’ora) ha parzialmente ed involontariamente contribuito proprio Chela, che non è un campione ma vanta due quarti di finale in tornei del Grande Slam.
Comunque Bolelli ci ha messo molto del suo, sbagliando pochissimo e comandando con grande autorità gli scambi da fondo. Le mie riserve sul conto di Bolelli sono di carattere agonistico, lo vorrei più cattivo, mentre tecnicamente è forse (in attesa di Fognini, che al momento è fermo) il miglior prodotto del nostro tennis di questi ultimi anni.
Anche Seppi ha giocato una buona partita contro un altro argentino ma di origine italiana, Agustin Calleri, anche lui, come Chela, in fase discendente ma pur sempre classificato numero 48, appena tre posti dietro Seppi. C’è stato equilibrio fino al 4 pari del primo set, poi Seppi ha accelerato quanto bastava per prendere il controllo del gioco e del punteggio.
Purtroppo abbiamo dovuto registrare l’eliminazione di Volandri peraltro battuto piuttosto nettamente da un avversario, lo scozzese Andy Murray, di migliore qualità. Volandri è stato in partita per una buona mezz’ora ma sul 5 a 4 per Murray ha ceduto un servizio da 40-15 dopo di che il secondo set è diventato quasi una formalità.
Bisogna dare atto a Volandri di avere continuato a lottare anche quando la partita era ormai compromessa tanto che sul 5 a 1 per Murray Filippo ha avuto a disposizione ben sei palle break senza peraltro riuscire a sfruttarne nemmeno una.
In altri tempi un incontro tra il croato Ivan Ljubicic ed il serbo Novak Djokovic avrebbe meritato maggiore attenzione. In realtà i due giovanotti sono molto amici e mentre Ljubicic (29 anni) vive serenamente la fase conclusiva della propria carriera, Djokovic (21 anni tra qualche settimana) è all’inseguimento di Federer e Nadal. Ne è venuta fuori una partita piacevole ma molto simile ad una esibizione nella qualche entrambi sapevano come sarebbe andata a finire.
Alla fine, a conferma del carattere amichevole della vicenda, i due giocatori si sono anche scambiati la maglietta ottenendo un giusto applauso dal pubblico.
Oggi (diretta su Sky Sport 3 e su Sky Sport extra dalle 10) Bolelli sfida Davydenko, contro il quale ha sfiorato il successo a Key Biscayne mentre Seppi dovrebbe essere favorito contro l’americano Sam Querrey, anche se questi si presenta con una vittoria su Carlos Moya.

Collegamenti sponsorizzati


22 Commenti a “Cambio della guardia
nel giardino azzurro?
Bolelli? Lo vorrei più cattivo”

  1. anto scrive:

    Anch’io lo vorrei più Kattivo, come se gli avessero rubato la Maserati nuova senza assicurazione!

  2. Karlovic 80 scrive:

    @Commentucci.
    Che te ne pare il nuovo movimento al servizio di Volandri?A parte la scarsa velocità,ti pare giusto che un professionista a quasi 27 anni e già top 30,modifichi questo gesto a tal punto in questa età?Non è già tardi?
    Il gesto ricorda molto Chela.

  3. pibla scrive:

    Bon per te che a te ricorda Chela, caro Karlovic, perché a me invece ricorda la Bartoli….

  4. Roberto Commentucci scrive:

    Caro Karlovic, credo che lui abbia fatto bene a provarci, a cambiare qualcosa, anche se forse è un po’ tardi.
    Avevo osservato il nuovo movimento di servizio di Filo, che è stato messo a punto durante la pausa invernale con l’aiuto, oltre che del suo coach storico Fanucci, anche di Antonio Padovani.
    Il nuovo gesto prevede l’eliminazione della prima parte del movimento, con la racchetta che viene subito portata dietro la testa, come facevano,tra gli altri, l’americano Jay Berger e l’argentino Zabaleta. Questo accorgimento consente di trovare più facilmente la coordinazione per la fase decisiva del movimento, quella della spinta.
    Il problema di Filippo è che, quando inizia la seconda fase del movimento, continua ad avere lo stesso difetto di sempre: la spinta delle gambe è poca e il peso del corpo si disperde verso sinistra, anziché scaricarsi in avanti, verso la palla. Lui sostiene di aver acquistato più spinta, grazie al nuovo gesto, e forse ha ragione. Ma i miglioramenti, se ci sono, non sono sufficienti per consentire a Flippo di usare il servizio come un colpo offensivo (cosa che fanno tutti i giocatori classificati nei primi 600 del mondo, e oltre).
    Filo continua a tirare quasi sempre la solita traiettoria kick, per tenere lontano l’avversario, senza variare mai angolo e rotazione.
    Finché ha di fronte dei terraioli di medio livello, che rispondono lontano dal campo, va tutto bene. Si entra nello scambio alla pari e lì le sue doti tecniche e fisiche spesso prevalgono. Quando però la qualità degli avversari si alza, come nel caso di Murray (che ha con il rovescio uno splendido anticipo bimane) iniziano i guai.
    La storia è vecchia, e bisognava porci riparo ben prima che le ginocchia del buon Filo iniziassero a scricchiolare.
    Sono comunque fiducioso per il prosieguo della stagione sul rosso, dove credo che Filippo si esprimerà ai livelli molto buoni già mostrati negli ultimi anni.
    Ma che possa diventare un giocatore diverso, ormai non lo spero più.

  5. anto scrive:

    Serve come un buon B2, Volandri è questo, prendere o lasciare

  6. john john scrive:

    e a me ricorda gilbert, ma possibile che in tanti anni nessuno sia riuscito a dotare volandri di un movimento di servizio normale e accettabile? comunque ribadisco: l’unico giocatore italiano di talento e prospettiva resta bolelli sul quale bisogna investire risorse e tecnici perchè ha un potenziale da primi 15

  7. Voortrekker Boer scrive:

    Magari Volandri fosse come Gilbert, io ci metterei la firma subito…

  8. Emiliano Faeti scrive:

    Direi che il movimento del servizio di Volandri è più simile a quello di Jay Berger, con la piccola differenza che l’americano è stato numero 7 del mondo mentre Volandri (spero di sbagliarmi) credo che abbia già raggiunto il suo top e dubito che entrerà mai nei 20. Credo che Filippo abbia fatto comunque bene ad apportare cambiamenti e a non lasciare nulla di intentato. Oggi contro Murray non mi è piaciuto. Ok l’inglese, pardon… lo scozzese, è un gran bel giocatore, ma Volandri sulla terra queste partite le può vincere. A Roma avrà una bella cambiale in scadenza, speriamo che ci faccia sognare come lo scorso anno.

  9. Ronnie scrive:

    Per cortesia non scrivete più che Volandri sul rosso è da top ten. Il risultato non stupisce nè delude, siamo abituati. E questo è di gran lungo peggio.
    Complimenti ad Andreas e Simone, due belle vittorie. Anche se è presto per dirlo, pare che siamo di fronte ad un ricambio generazionale che non può che far piacere.

  10. Goellner scrive:

    Complimenti per il blog,è da poco che lo seguo.So che tra di voi c’è un esperto di superfici,non ricordo il nome,comunque se potreste elencarmi i tornei fino ad ora giocati e le relative superfici.Grazie a chi risponde.E con le relative caratteristiche.Grazie ancora.

  11. Agostino scrive:

    @ john john

    Per carità, tenete risorse e tecnici lontani da Bolelli! Basta Pistolesi e la frequentazione del circuito. Piuttosto, a me non è sembrato che Bolelli sia un fulmine di guerra negli spostamenti, in particolare verso destra dove spesso è ricorso ad uncinate in back per recuperare (oltretutto giocandole bene, segno di mano dotata)

    Quanto al movimento di servizio di Volandri, sentivo dire che il buon Filippo ha anche delle difficoltà articolari che gli impediscono di usare la spalla come si deve
    Quanto ai paragoni io una, volta ho giocato contro un C2 romano (ciao Fulvio!) che mi sparò almeno almeno dieci pappine in due set sulla terra…

  12. Enrico Panni scrive:

    Bolelli in certe partite mi pare colpito da paralisi, nel senso che ha i riflessi di un nonno.
    Se riesce a migliorare quest’aspetto (i riflessi e quindi anche la risposta) lo vedo nei primi 20, oltre mi pare azzardato.
    mi piace tecnicamente e anche come modo di stare in campo.

  13. Safinator scrive:

    Nella D1 ho giocato contro uno che serve a 200…
    Non cè bisogno di scomodare i B2 eheheh

    Secondo me è la dinamica del servizio tutta sbagliata

  14. andrew scrive:

    Volandri ha perso il treno al Roland Garros qualche anno fa, quando in finale arrivò Puerta…non ricordo come si infortunò il polso e si ritirò con Acasuso…

    sono occasioni che non tornano…adesso è meglio accontentarsi di qualche fiammata

  15. Emiliano Faeti scrive:

    Di giocatori bravi ce ne sono tanti. Il giocatore moderno è un armadio a due ante che spara botte a tutto spiano. Tutti tirano forte dritto e rovescio, la differenza la fanno altri dettagli: il servizio, il gioco di volo, la mentalità e la consistenza. Un match al meglio dei 3 set è come 3000 metri fatto con tutti scatti di 100 metri. Bolelli contro Davydenko a Miami è stato grande per 2/3 di partita poi è scoppiato. Il russo era in grado di sostenere la prova, non è calato di una virgola e ha vinto. Personalmente stimo moltissimo Bolelli e se lavorerà bene per colmare le lacune, secondo me entrerà almeno nei primi 25 del mondo.

  16. marcos scrive:

    per lo sconforto di anto, non sono del tutto daccordo con rino: spesso, infatti, bolelli porta a casa punti che paiono già persi. è in grado di ribaltare la conduzione di uno scambio serrato con la facilità dei grandi: queste qualità sono la spia di una gran tecnica, ma anche di grande agonismo e caparbietà. stessa cosa dicasi per le palle break salvate con l’ace: uno morbido, uno poco agonista, uno senza mordente…non è in grado, se non una volta per caso, di gestire momenti così delicati a questo modo.

    pertanto, a me personalmente, bolelli, ora, sta bene così com’è. i progressi mostrati negli ultimi mesi sono esattamente riscontrabili in quei settori che ancora oggi gli vengono criticati: risposta al servizio e rapidità negli spostamenti. se progredisce con lo stesso ritmo dell’ultimo periodo per qualche mese ancora, ci farà divertire su ogni superficie.

    avanti così!

  17. stefan scrive:

    volandri è allenato da professionisti,non da un parroco di livorno

    se in tutti questi anni l’evoluzione del suo servizio ha portato a quella schifezza vuol dire che anche loro si sono arresi all’evidenza…di + non sa fare,pietra sopra e via,rassegnazione all’attacco avversario di massa sulla seconda= sul veloce non puo vincere con nessuno,sul lento con qualcuno.

    ieri ha corso tanto,ha avuto le palle brk si va bene ma fra lui e lo scozzese c’è una, imbarazzante, categoria

  18. Roberto Commentucci scrive:

    Sulla presunta mancanza di grinta di Bolelli, sono d’accordo con Marcos. Simone è un ragazzo tranquillo, che in campo cerca sempre di ragionare, di non andare di fretta, di non lasciarsi trascinare dalla foga agonistica. Ed esterna poco le sue sensazioni, sia nei momenti negativi, sia in quelli positivi. Ma è molto determinato, e lo ho visto quasi sempre giocare molto bene nei punti importanti, prendendo l’iniziativa senza paura. Sintomo di classe e di voglia di vincere. Insomma, credo che Rino stia facendo un po’ lo stesso errore di Galeazzi, che impazziva per la plateale gestualità di Becker, e chiamava Edberg “tacchino freddo”, sebbene lo svedese non fosse certo inferiore al tedesco in termini di grinta e determinazione.
    Semmai, credo che solo negli ultimi tempi il bolognese abbia compreso di avere qualità davvero importanti. Penso che Simone fino allo scorso anno si sarebbe ritenuto appagato di una onesta carriera nei primi 50, mentre da qualche tempo a questa parte sembra aver preso maggiore coscienza dei suoi mezzi. Credo che oltre ai risultati positivi, questa maggiore sicurezza derivi dai miglioramenti atletici che sta ottenendo.
    Vediamo oggi come terrà il campo contro Kolya, che se sarà al meglio fisicamente potrà dirci molte cose sulle effettive ambizioni del bolognese. Personalmente non lo vedo nei 10, ma nei 20 probabilmente si, anche grazie alla sua notevole polivalenza i termini di superfici.

  19. Max scrive:

    Caro Tommasi,Djokovic non e’ all’inseguimento di Federer e Nadal (la classifica generale dice questo,ma e’ un qualcosa di provvisorio),li sta gia’ superando,sia come risultati che come tifo. Basta vedere in qualsiasi circolo tennis dei nostri paesi a chi si ispirano i ragazzini.
    In fin dei conti,dopo anni di campioni anonimi (dal punto di vista della personalita’),al movimento fa bene un personaggio del genere,che a 20 anni non ha eguali nemmeno nei decenni scorsi

  20. stefano grazia scrive:

    L’equivoco di Volandri nei top 10 sul rosso credo nasca dal fatto che lui alla fine dell’anno avendone giocati una ventina piu’ degli altri ha in effetti tanti punti che in una ipotetica graduatoria per superficie lo potrebbe porre nei primi dieci…Solo che i MIGLIORI giocatori del Circuito, a parte Nadal e pochi altri, di tornei sul rosso ne giocano 3 o 4 e poi basta…il che non toglie il fatto che comunque in un match ANCHE sul rosso siano piu’ forti di Volandri. Come appunto Murray sono di un’altra categoria.
    Insomma, bisogna saper interpretare le classifiche cosi’ come in medicina bisogna saper leggere le statistiche…Ci sono giocatori che magari non hanno mai avuto una gran classifica ma sono piu’ vincenti di altri giocatori che stazionano perennemente nei top 30… Non scomodando l’attuale Safin, a me viene in mente cosi’ su due piedi Malisse: avra’ vinto anche meno di Volandri, ma temo che sia considerato,dagli altri giocatori, piu’ pericoloso,il cosiddetto Dark Horse, di Volandri. Cio’ detto, non e’ mica una colpa: anzi. Volandri si e’ sacrificato, ha ottenuto buoni risultati, non deve niente a nessuno. Come non ha senso esaltarli in quanto italiani non bisogna mica criticarli perche’ essendo italiani non riescono a vincere uno Slam per la gioia di noi (voi) tifosi. Il tifoso malato e frustrato (da Volandri come da Federer) e’ un fallito nella vita: Volandri almeno nella sua professione un po’ di successo l’ha ottenuto. Io l’unica cosa che gli ho mai rimproverato e’ stato di partecipare alla finale di Miss Italia (come giurato,ovvio) dopo aver dato forfait per infortunio in una semifinale dando adito a qualche dubbio nei piu’ smaliziati/scettici/malfidati … E comunque anche li’, in fondo erano solo affari suoi. Alla fine negli ultimi 4-5 anni il miglior italiota e’ stato lui: poteva fare di piu’? No, per la semplice ragione che non l’ha fatto. I wisha, coulda,shoulda (co0me dicono gli americani) non contano, contano i fatti nudi e crudi.

  21. pibla scrive:

    Temi da approfondire in futuro:
    - la penso esattamente come Marcos e come Roberto in quanto alla presunta mancanza di grinta e di cattiveria di Simone, di sicuro c’è chi ne ha un pochino di più, ma non è quella la principale lacuna di Simone che invece risiede nella scarsa MOBILITA’ e REATTIVITA’, settori in cui sta facendo intravedere alcuni progressi ma in cui c’è ancora molto da lavorare se uno ambisce ad arrivare quantomeno nei primi venti del mondo;
    - se stiamo quindi parlando di veder arrivare Simone nei primi venti del mondo non si può però pretendere che batta i primi cinque del mondo quando sono in giornata, perché sennò in quel caso si potrebbe giustamente ambire anche a qualcosa di più, per cui se un Davydenko gioca come sa è giusto che batta Simone ed è altrettanto doveroso che non ci si lamenti di un tal risultato;
    - le esternazioni di Pistolesi risultano davvero fuori luogo e creano quel clima da “fortino assediato”, come lo definisce Roberto, che non si capisce davvero a chi giovi; del Pistola apprezzo comunque il concetto per cui i punti non si difendono ma si conquistano, che a prima vista può sembrare una bischerata o una banalità ma che in realtà da un punto di vista psicologico è un concetto molto interessante, oltre che sostanzialmente giusto. Perciò, se uno acquisisce piena consapevolezza del suo livello, non può stare a pensare che in quel dato torneo ha un tot di punti da difendere, ma deve giocare sempre pensando a conquistare punti, poi se in un singolo torneo farà un pochino peggio di quanto aveva fatto nel medesimo torneo l’anno passato pazienza, ci saranno i tornei successivi per conquistare altri punti; è una questione di credere in se stessi e nella bontà del lavoro che si sta svolgendo e da un punto di vista psicologico è un approccio molto positivo e che contribuisce anche ad allentare la pressione.
    Ci torneremo sopra.
    Ciao!!!

  22. stefano grazia scrive:

    Devo riconoscere che e’ vero: mio figlio, passata l’infatuazione per Nadal, e pur mantenendo la simpatia per Federer (ma potrebbe essere perche’ mamma e papa’ tifano per lui) ha eletto da tempo The Djoker a suo favorito…E dire che un anno fa su queste stesse pagine del Blog dissertavamo sullo scarso carisma di un giocatore serbo che sembrava cupo, antipatico e nemmeno troppo attraente o fascinoso ai vertici delle classifiche mondiali….

Scrivi un commento