Ecco le Pennetta di domani.
Il futuro è rosa,
ma mancano i coach

 
23 Dicembre 2008 Articolo di Roberto Commentucci
Author mug

Breve viaggio fra le nostre tenniste emergenti, alla ricerca delle nuove Pennetta. Un autentico esercito di giovani promesse, che cercano di farsi largo nel difficile mondo dei tornei ITF, fra trepidanti speranze, grandi exploit, brutti infortuni e scelte tecniche difficili.

Il tennis italiano potrà sicuramente contare, anche nei prossimi anni, sulle sue magnifiche ragazze. Dietro gli exploit delle varie Farina, Schiavone, Pennetta, dietro le grandi prestazioni in Fed Cup, dietro il nutrito manipolo di tenniste che si sono inserite nel circuito professionistico negli ultimi anni, si è venuto formando un autentico movimento, che pare in grado di produrre nuove giocatrici con buona continuità, come hanno mostrato nelle ultime due stagioni Sara Errani, Karin Knapp e la rampante Corinna Dentoni, ormai sulla soglia delle prime 100. Oggi faremo la conoscenza con le nostre giovani più promettenti, con l’avvertimento che ne dimenticheremo sicuramente qualcuna: perché sono davvero tante, un autentico esercito.

Aspettando Giulia Gabba.
Andiamo con ordine. Tra le nate nel 1987, (l’anno di Knapp ed Errani) incontriamo una ragazza di buon talento, che per una serie di circostanze sfortunate (la perdita del papà, un grave infortunio alla schiena nelle qualificazioni di Wimbledon 2007) non si è ancora affermata a grandi livelli: la piemontese Giulia Gabba. Gli appassionati hanno potuto ammirare la qualità del suo tennis nella recente finale del campionato di Serie A, dove ha sconfitto a sorpresa Francesca Schiavone. Una tennista dal repertorio tecnico molto completo, con un gran diritto naturale, un’ottima mano (con cui esegue pregevoli palle corte) e un buon gioco al volo, che però non è ancora riuscita a costruirsi un fisico e un servizio adeguati al tennis moderno. E’ intorno alla 250° posizione del ranking, ma ha solo 21 anni: se crede davvero in se stessa e lavora duro sul piano atletico, può ancora entrare nel grande giro.

Le ’89: Dentoni, Besser, Remondina, Mayr
Veniamo alle ragazze dell’89. La più avanti in classifica è la toscana Corinna Dentoni, n. 140 Wta, che grazie al buon lavoro svolto negli ultimi due anni con Laura Golarsa al TC Milano è ormai in procinto di entrare nel circuito maggiore. Dopo una buona carriera juniores (tra cui spicca una vittoria nel torneo under 16 dell’Avvenire) categoria nella quale Corinna si imponeva soprattutto grazie alle sue qualità difensive, la ragazza toscana ha dovuto compiere, per affacciarsi al professionismo, un difficile percorso di riconversione tecnica, al fine di rendere il suo gioco più  aggressivo e moderno. La seconda di servizio e il diritto sono ancora migliorabili, ma la convinzione e la mentalità sembrano quelle giuste: la toscana nel 2008 ha viaggiato e giocato tantissimo, volando ai 4 angoli del pianeta e accumulando un buon bagaglio di esperienza. Sembra pronta per la definitiva consacrazione a livello  Wta.
Intorno alla 350° posizione del ranking troviamo Astrid Besser, anche lei toscana, di Quarrata. Una giocatrice alta e potente, con un buon servizio e un rovescio fulminante, che da ragazzina prometteva moltissimo, ma che solo di recente sembra aver trovato il coraggio di “sganciarsi” dalla tutela dei genitori-coach. Nonostante quest’anno abbia guadagnato oltre 200 posizioni, il cammino della toscana ha evidenziato lacune sia nella programmazione, sia nell’impostazione tecnica (Astrid può giocare il diritto indifferentemente a una e a due mani, ma finora non è ancora riuscita a trovare affidabilità su questo colpo). La sensazione è che si sia perso un mucchio di tempo, speriamo che si possa recuperare.
Molto tempo, ma davvero non per colpe sue, lo  ha perso anche Anna Giulia Remondina, terza esponente di spicco della prolifica classe ’89, seguita dall’Accademia Vavassori. La giovane lombarda ha avuto infatti una stagione travagliata da una serie interminabile di guai fisici (ci si è messa pure la mononucleosi) e ha giocato pochissimo, scendendo molto in classifica. L’azzurra tuttavia vanta un buon repertorio tecnico, basato su due fondamentali molto solidi, fra cui spicca un magnifico rovescio bimane, e piedi molto rapidi. Nelle qualificazioni al Foro Italico, lo scorso maggio, è arrivata a un pelo dal battere la russa Makarova, top 70 Wta, cedendo il match sul filo di lana, per inesperienza. Che la salute la assista.
A guardare la classifica, sembra invece ben messa l’altoatesina Evelyn Mayr, che ha chiuso l’anno prossima alle prime 300. L’impressione, tuttavia, è che la ragazza, pur in possesso di un buonissimo fisico e di una notevole determinazione, manchi delle qualità per emergere nel circuito che conta: un servizio insufficiente e un diritto poco incisivo la costringono ad assumere un atteggiamento tattico troppo difensivo, improponibile ad alti livelli. Ma Evelyn lavora molto duramente, sia pure in modo piuttosto “autarchico” e non sarebbe la prima volta che certi giudizi vengono smentiti.

Le ’90: Di Sarra, Giovine, Vaideanu.
Fra le nate nel 1990, la giocatrice più dotata sembra essere la laziale Federica Di Sarra. Non altissima, non potentissima, ma dai piedi rapidi e dal braccio fatato, con cui sciorina colpi davvero pregevoli. Un diritto di grande pesantezza, un rovescio solido e incisivo, un buon tocco di palla, un gioco al volo anche elegante, un gesto di servizio fluido e pungente, nonostante la statura non eccelsa. Purtroppo,Federica, a metà 2008, mentre stava entrando fra le prime 400, e stava iniziando a battere giocatrici importanti, ha subito un grave infortunio alla caviglia, con interessamento dei legamenti, che le ha fatto perdere tutta la stagione. Dalla sua, ha la bontà della sistemazione tecnica: Federica da inizio 2008 si è trasferita a Palermo, dove è  seguita da Francesco Palpacelli e Francesco Cinà, e si allena assieme a Roberta Vinci e Tatiana Garbin. Un team di indubbia validità, che può portarla in alto.
Nel 2008 ha guadagnato molte posizioni la pugliese Claudia Giovine, cugina di Flavia Pennetta e prodotto del Centro Tecnico Federale di Tirrenia. L’azzurra pratica un bel tennis pulito e aggressivo, con due fondamentali solidi, ma deve ancora irrobustirsi a livello fisico e imparare a soffrire meno i cambi di ritmo, rendendo il suo gioco meno monocorde. Può salire molto, ma deve lasciar perdere i tornei da 10.000 dollari e giocare a livello più alto.
E’ stata invece una brutta stagione per la parolina Roxana Vaideanu, rumena de Roma. L’azzurra, che vanta una luminosa carriera giovanile, sembra essersi un po’ fermata e la classifica langue. Il rovescio bimane è sempre molto anticipato e penetrante, i piedi sono rapidi, ma stentano ad arrivare i progressi negli altri settori del gioco (in primis il diritto e la seconda di servizio). Il fisico minuto non la aiuta.

Le 91: Moroni, Di Giuseppe, Vierin, Giorgi.
La begamasca Alice Moroni è altro prodotto “fatto in casa”. Seguita dal suo coach storico Leoni, la ragazza, che vanta un buonissimo palmares under 12 e under 14 (tre titoli italiani), ha iniziato ben presto a giocare a livello pro, costruendosi una buona classifica e accumulando una notevole esperienza. Alice ha fisico, è alta, si muove abbastanza bene ed è una notevole agonista. Sotto il profilo tecnico, il suo colpo migliore è il rovescio bimane, incisivo specie in lungolinea. Il servizio è discreto, ma tecnicamente migliorabile, si potrebbe sfruttare meglio la statura, così come il diritto. La mano non è particolarmente “educata”. Più volte invitata a lasciare il Tennis Nembro, il club dove è nata, per accasarsi presso una struttura più avanzata, Alice ha sempre rifiutato, sostenendo di lavorare benissimo nel suo ambiente. Qualche dubbio sulla bontà di questa scelta resta: Alice in questi anni ha mostrato progressi costanti, raramente perde match alla sua portata, ma finora contro le giocatrici di alta classifica (top 250) non ha quasi mai convinto.
Una storia del tutto diversa è quella di Martina Di Giuseppe: la laziale, costruita dal maestro Papi, da circa un anno è seguita da Francesco Elia e da Silvia Farina, presso il circolo Le Palme, dove si allena assieme all’altra azzurra Martina Caregaro, di cui parleremo. La simpatica “Digiu” è una tipica tennista da campi veloci. Buon fisico, quasi 1,80 di statura, Martina ha un buon servizio (Elia le sta costruendo anche un’ottima seconda in kick) e un gioco al volo di grande eleganza ed efficacia. I fondamentali da dietro sono ancora un po’ troppo leggeri. Meglio il rovescio, che gioca prevalentemente in back a una mano, ma che sa anche tirare bimane coperto, mentre con il diritto soffre contro le palle veloci. L’azzurra ha la sua dote migliore nel tocco, gioca benissimo la palla corta e conosce molte variazioni. Deve migliorare fisicamente (gli spostamenti) e deve crescere tatticamente, assemblando assieme i tanti pezzi di un gioco difficile. Ma dietro questa ragazza sembra esserci un progetto valido, a lungo termine.
Alla sua prima stagione nei tornei ITF, è cresciuta rapidamente la valdostana Vivienne Vierin, cugina di Nathalie, che qualche anno fa aveva sfiorato le top 100. L’azzurrina è arrivata intorno alla 500° posizione del ranking: ha fisico e un buon uno-due servizio diritto. Ha dimostrato mentalità professionistica e ambizioni andando a prendersi i suoi punti in luoghi spesso improbabili, dalla Nigeria al Marocco, alla Finlandia. Vedremo se saprà confermarsi a livelli più  alti.
Se alcune di queste ragazze, non sono molto conosciute al di fuori dell’ambiente, su Camila Giorgi (31.12.91) sono già stati scritti fiumi di carta. E a vederla giocare, si capisce presto il perché. L’italo-argentina è effettivamente la più grossa scommessa del nostro tennis femminile giovanile. Un fisico non imponente (un po’ meno di 1,70), ma che ugualmente colpisce: rapidità, reattività, esplosività, potenza, a livelli mai visti in una ragazzina italiana della sua età. E un repertorio tecnico da lustrarsi gli occhi. Due fondamentali potentissimi, definitivi, giocati con enorme anticipo, tenendo sempre l’iniziativa, grazie ad un uso iper-aggressivo del servizio (un gesto splendidamente costruito) e della risposta (Camila entra così tanto in campo che a volte risponde di controbalzo). Il rovescio della medaglia è che per ora la ragazza riesce ad esprimere un gioco così ambizioso solo a corrente alternata. E ne mette in campo letteralmente una si e una no. Praticamente fa tutto lei, ha sempre il gioco in mano, anche contro le top 100, come la Craybas, da cui ha perso 76 al terzo al Foro Italico. Insomma, dal punto di vista tattico è del tutto inesistente. Ma il padre Sergio, che la ha costruita pezzo per pezzo, ripete che non ha bisogno di coach, ma solo di sparring partner. Mouratoglu ci crede, gli sponsor la finanziano, la FIT contribuisce. Secondo alcuni, non ci saranno mezze misure con Camila: potrebbe benissimo perdersi per strada, ma anche sfondare a livelli altissimi, dove nessuna azzurra è mai arrivata.

Le 92: Confalonieri, Burnett,  Caregaro.
La classe ’92, che sembra promettere così bene in fatto di talenti  tennistici (due nomi per tutti, Krajinovic e Tomic, campioni annunciati) è molto ben rappresentata anche tra le nostre ragazze, che iniziano a muovere i primi passi nei tornei ITF. Iniziamo dalla ligure Valentine Confalonieri, una tennista alta, con un buon servizio e un diritto fulminante, che ha a lungo lavorato presso l’Accademia di Bob Brett a Sanremo. Valentine è arrivata nelle prime ‘700 del ranking, e ora deve migliorare rovescio e spostamenti (le gambe sono belle ma un po’ sfornite di muscoli). L’azzurra sembra avere ottimi mezzi e buona mentalità, avendo anche lei viaggiato parecchio. Qualche perplessità sulla attuale guida tecnica, secondo alcuni non particolarmente brillante.
Le incertezze sulla guida tecnica riguardano anche Nastassija Burnett, la Sharapova de noantri, che si è allenata a lungo in Spagna, a Barcellona. La romana, padre italiano e madre polacca, parolina doc, quest’anno ha giocato poco, ma spesso molto bene, mostrando una crescita che va ben oltre la classifica attuale. All’ITF Tiro a Volo, un 75.000 dollari, organizzato dietro casa sua, ha battuto una top 250 e ha lottato a lungo con la tedesca Bachmann, una quasi top 100, mostrando un gran livello di gioco. Nastassija è una ottima atleta, alta, coordinata e potente. Ha un rovescio bimane molto incisivo e sicuro, un diritto più costruito ma quasi altrettanto buono, e quest’anno è cresciuta molto al servizio e nel gioco al volo. Pratica un tennis molto aggressivo, ma deve migliorare nella rapidità di piedi, che le consentirebbe di colpire con maggiore anticipo, specie dal lato destro. Attualmente la segue, per quanto può, il tecnico Vittorio Magnelli del Parioli, ma la ragazza è alla ricerca di un coach che la accompagni anche nei tornei.
Marina Caregaro invece il problema del coach lo ha finalmente risolto. Dopo aver praticamente perso un anno, il 2007, alla ricerca di una guida tecnica, la valdostana a inizio 2008 come detto si è accasata a Roma con Francesco Elia e Silvia Farina, al Circolo Le Palme. Martina, robusta valligiana di circa 1,80, ha doti fisiche eccellenti: è forse fra tutte le nostre l’atleta che meglio coniuga potenza e rapidità. Una Knapp più veloce, in prospettiva. La sua arma migliore è il rovescio, un colpo che in lungolinea  diventa devastante. Con coach Elia, in questa stagione, ha avviato un complicato lavoro di riconversione tecnica, fisica e tattica, per rifondare il diritto e colmare tante piccole lacune, e ha giocato bene solo a tratti. Molto determinata, ha un carattere un po’ spigoloso, e una gran fretta di arrivare, che a volte la porta a strafare. Ma ha un grande potenziale.

Dulcis in fundo: Martina Trevisan, classe ’93.
Arriviamo così alla mancina toscana, sorellina terribile di Matteo, uno dei nostri migliori giovani. Martina è giovanissima, ha da poco compiuto 15 anni (è del novembre del ’93),. Ma su di lei si appuntano tante speranze. Ha ovviamente giocato pochissimo a livello pro, ma ha già messo insieme due semifinali in tornei ITF, mettendo in mostra un livello di gioco davvero alto. Martina è poco sotto il metro e 70, ma ha una grande rapidità di piedi e appoggi bassi solidissimi, che le consentono di imprimere grande spinta ai suoi colpi: un diritto mancino arrotato e pesante e un rovescio bimane molto penetrante, giocato con ottimo anticipo, nonché un servizio già pungente, nonostante la giovane età e la statura non eccelsa. E pensare che quest’anno ha avuto molti problemi fisici, ha giocato poco a causa di un insistente malanno alla schiena. In campo è molto grintosa e determinata, ha un atteggiamento sempre aggressivo,  e pare abbia un bel caratterino: una autentica promessa.

Conclusioni.
Come abbiamo visto, sono davvero tante le ragazze italiane nate negli anni fra il 1989 e il 1993 che posso ambire ad arrivare al professionismo. E per non sfinire totalmente il lettore, abbiamo taciuto di Paola Cigui, Anastasia Grymalska, Lara Meccico, Julia Mayr, e altre ancora. Certo, non tutte arriveranno al circuito Wta. Non tutte potranno entrare nelle prime 100, qualcuna si perderà per strada, qualcuna forse si è già persa. Ma un elemento comune balza agli occhi, guardando a tutte queste storie individuali. La notevole difficoltà, per molte di queste giovani, nel trovare una guida e una sistemazione tecnica di adeguata qualità, in grado pianificarne lo sviluppo nell’ambito di un progetto a lungo termine, seguendole nei tornei in giro per il mondo, curandone la programmazione e la crescita tecnica e psicofisica. Abbiamo tante ragazze promettenti.
Forse ci servirebbe qualche buon allenatore e qualche buon preparatore atletico in più.

Il 2008 delle giovani azzurre:

140 Dentoni Corinna (classe ‘89) 227p. da inizio anno +97
331 Mayr Evelyn (’89) 70p. var. +143
378 Besser Astrid (’89) 59p. var. +204
411 Giorgi Camila (’91) 51p. var. +163
443 Moroni Alice (’91) 47p. var. +206
504 Cigui Paola (’89) 37p. var. ne
573 Di Sarra Federica (’90) 27p. var. -130
579 Vierin Vivienne (’91) 26p. var. ne
601 Giovine Claudia (’90) 24p. var. +242
630 Mayr Julia (’91) 22p. var. ne
652 Burnett Nastassya (’92) 20p. var. +306
673 Confalonieri Valentine (’92) 19p. var. +333
675 Vaideanu Andreea-Roxana (’90) 19p. var. -40
705 Caciotti Martina (’89) 17p. var. -28
714 Remondina Anna Giulia (’89) 16p. var. -299
729 Di Giuseppe Martina (’91) 16p. var. +189
799 Grazioso Federica (’89) 12p. var. ne
800 Grymalska Anastassia (’90) 12p. var. +206
801 Caregaro Martina (’92) 12p. var. ne
865 Zanchetta Erika (’89) 10p. var. -28
916 Trevisan Martina (’93) 8p. var. ne
1020 Bertoia Alessia (’89) 5p. var. ne
1081 Meccico Lara (’90) 4p. var. -172
1081 Campigotto Francesca (’91) 4p. var. ne

Fonte: Forum di Mymag, statistica prodotta dall’utente madmarat.

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13 Commenti a “Ecco le Pennetta di domani.
Il futuro è rosa,
ma mancano i coach”

  1. pibla scrive:

    Ottimo e abbondante!!!
    Per amor di verità è giusto precisare che questa sett. la Giorgi ha perso un centinaio di posizioni in classifica e quindi comincerà il 2009 intorno alla cinquecentesima posizione e, dato che nell’elenco Roberto ha incluso anche la Gabba che è un ‘87, mi piace poter speranzosamente includere anche una fantastica ‘86, Romina Oprandi, sinora bersagliata dagli infortuni, ma che se sta bene arriva nelle prime cinquanta giocando su una gamba sola e se stesse bene bene quasi nessun traguardo le sarebbe precluso…

  2. Supermad scrive:

    Non ho letto il pezzo di Commentucci, me ne scuso in anticipo, non faccio una bella figura. Forse dovrei cercare un’altra sede…cmq vi scrivo solo perchè voglio farvi gli auguri di buone feste. A voi, gente del blog, che contribuite ad allietare la mia esistenza, il mio sentito grazie:

    - ad Ubaldo Scanagatta per aver creato questo blog
    - ad Andrea Scanzi per i suoi incalzanti articoli
    - a Roberto Commentucci per i suoi pezzi ricchi di nozioni
    - a Marcos per le sue esilaranti pagelle
    - a Stefano Grazia per la sua loquacità ;)
    - a tutti gli altri “scrittori” di questo blog per il loro lavoro (Cherici, Fimiani, Spalluto, ecc ecc).

    Menzione speciale ai commentatori:
    - ad Avec Double Cordage per la sua logorrea ;)
    - a Chloe de Lissier e Giovanni da Roussillion per i loro arcaici commenti rigorosamente a braccetto
    - a tutti gli altri (Nik85, Safinator, Marcelus EW, Nikolik, zio tony, Thomas Yancey, Voortrekker Boer, ecc ecc ecc ecc ecc ecc)

  3. Nikolik scrive:

    Grandioso articolo di Roberto, per un grande appassionato di tennis femminile quale io sono.
    Certo, io già mi esalto facilmente da solo, poi, leggendo questi articoli, perdo la testa e allora dico: diventeremo una superpotenza mondiale del tennis femminile!

  4. zio tony scrive:

    Grazie Fratello Supermad, ricambio gli auguri!!! ;-)

  5. yasu scrive:

    io ora non sto in italia
    sono romagnolo giapponese a cui piacciono piadina e
    lambrusco
    cosi abito qui in giappone dove sento la nostalgia prenderli

    a nagoya dove potevo leggere tante cronache del torneo
    dell’itf a taipei(100.000dollari) e tokyo(50.00)
    dove giocava la dentoni

    la dentoni giocava meglio a taipei dove aveva la crisi da perdere la
    partita contro la kimiko krumm date(ex numero 4 dell’wta
    quello periodo si chiamava la kimiko date anzi dopo essere sposata
    con il pilota dell’automobilismo michael krumm si chiama
    la kimiko krumm date) e poteva tenere la deteminazione
    per la vittoria
    cosi la giapponese aveva tre match ball pero’ la studentessa di golarsa
    non ha smesso di tenere il cuore piu’ aggresivo
    e cominciava ricuperare dal peggior periodo e dominava la partita
    contro la krumm date kimiko

    ha perso la parita a finale contro la slovacca jarmila gajdosova
    pero’ mi faceva sentire il suo progresso

    dopo taipei arrivava a tokyo dove c’e’ il campo superveloce
    la tennista fiorentina giocava meglio
    al primo round i giapponesi hanno sentito sacco di parlaccio
    (pero’ i gaipponesi non hanno capito mai la vostra lingua
    percio’ non ha perso nessun punto lei)
    anzi dopo aver vinto la partita dura
    poteva tenere il cuore caldo e la testa fredda al second round
    e avrebbe capito il punto da modificare il primo giorno del torneo
    di tokyo

    ha perso la partita contro ayumi morita che e’ la nuova sugiyama
    (infatti la team di sugiyamah sta con lei come partner del doppio
    e la mamma sugiyama insegna come cosa con che cosa ecc
    come la tennista del livello dell’wta)

    la dentoni puo’ dare ottima impressione davanti ai taiwanesi e
    giapponesi
    ancora non e’ sicuro puo’ arrivare ai primi 50 e poteva giocare
    al livello dell’wta
    comunque ancora e’ giovane e tiene l’agonismo e la tensione
    da combattere ai primista
    vediamo il suo ingresso da entrare i torei di slam

  6. Nikolik scrive:

    Grazie Yasu, viva la Dentoni!

  7. marco scrive:

    Buon Natale a tutti!!
    complimenti per il sito………:)

  8. Dino scrive:

    Concordo in pieno con il giudizio sulla Giorgi, ho visto la partita con la Craybas e sono convinto che se fosse seguita da un coach “vero” potrebbe sfondare.

  9. anto scrive:

    Quante verità Roberto.

  10. ivan802 scrive:

    da http://tennisoncourt2009.blogspot.com/

    Intervista Anastasya Grymalska

    Ciao Anastasya come va?
    Bene Grazie!

    Come giudichi la stagione 2008 appena terminata?
    Abbastanza positiva perchè ho raggiunto il miei obbiettivo quello cioè di giocare gli slam a livello junior!

    Quale è stato il momento più bello della stagione e invece il momento più brutto?
    Il momento più bello sicuramente al Roland Garros in cui sono arrivata agli ottavi di finale invece uno dei periodi più duri l’ho passati durante Wimbledon junior perchè il rapporto con il mio coach non era più lo stesso..

    Attualmente ti trovi meglio a giocare nel circuito junior che comunque dal prossimo anno per raggiunti limiti di età dovrai abbandonare..o circuito futures?
    Preferisco giocare tornei futures perchè sento meno pressione mentre invece nei tornei junior mi capita di trovare delle ‘92 o ‘93 che ti battono e che mentalmente è dura da accettare!

    Ti stai allenando a Roma con Panatta e Camporese cosa ti ha spinto ad accettare questa sistemazione?
    L’anno scorso mi allenavo a bologna e mi sono trovata proprio male e ci sn stati 2 mesi tra cui wimbledon..in cui ero disperata non sapevo dove andare ad allenarmi poi mi è capitata questa opportunità e l’ho presa al volo qui mi trovo benissimooooo!

    Su cosa principalmente stai lavorando dal punto di vista tecnico?
    Sul diritto e sul gioco a rete..poi ora sto quasi sempre con i piedi nel campo ed è molto importante per me.

    Sarà la tua prima vera stagione a livello professionistico ,ambizioni di classifica?
    L’anno scorso..ho fatto vari 10mila e 25mila che mi hanno portato la 780 esima posizione wta quest’anno cercherò di entrare come minimo nelle 400°wta.

    Un nome ti chiedo chi secondo te tra le giovani italiane è quella più pronta a fare un salto di qualità?
    Burnett ‘92..è fortissima!

    Un saluto a presto Anastasya…

  11. SS Gaja scrive:

    Complimenti per il pezzo, Roberto, però permettimi di dire che un commento sulla triestina Cigui (1989) che da senza classifica nel 2007 ha sfiorato le top 500 nel primo anno in cui veramente ha giocato tornei ITF, ci stava…
    Qui a Trieste già abbiamo poche promesse, almeno darci la soddisfazione di citarne una…e poi siamo tesserati nello stesso club, il Gaja di Padriciano!!!

  12. totò e peppino scrive:

    bell’articolo, Commentucci non sbaglia mai…

    peccato non avere approfondito di più il titolo, che riporta una grossa novità: il materiale umano c’e’ ma MANCANO I COACH per fare crescere questi giocatori/trici a livello internazionale

    in Italia siamo bravi a fare crescere i giovani fino ai 14/15 anni (a volte anche meno…) poi siamo persi, ed i più determinati (e con un bel pò di soldi in tasca) devono rischiare il tutto per tutto ed emigrare per trovare qualcuno disposto a rischiare insieme a loro

    ho avuto più volte la netta sensazione che i nostri giovani soffrano il fatto di sentire (e soprattutto vedere…) poca fiducia intorno a loro, criticati continuamente per i loro difetti e mai lodati per i loro pregi

    se devo puntare su qualcuna, dico Gabba (se acquisisce un pò più di fiducia in se stessa) e Di Sarra

    BUON ANNO a tutti !

  13. bogar67 scrive:

    GARBIN, DI SARRA, VINCI di solito da Palermo noi siciliani siamo abituati ad emigrare. Sono molto fiero che in un contesto come quello Siciliano abbiamo tre giocatrici di grande livello attuale e futuro. Mia figlia che ha 4 anni e gioca divertendosi da 1 se dimostrerà talento so già dove portarla senza andare per forza dai vari Bollettieri, Sanchez, etc

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