Tonfo in Israele e sconforto esagerato
Paghiamo la fortuna di…Panatta
E’ giusto essere ottimisti?
Volandri b. Andreev ultimo killer di Nadal

 
10 Aprile 2007 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

N.B. di UBS: Filippo Volandri ha superato 6<4,7-6(8) nel primo turno di Valencia (391 euro di premi) il russo Igor Andreev che proprio a Valencia due anni fa aveva inflitto a Nadal l’ultima sconfitta sul “rosso e che aveva battuto Volandri nella finale del torneo di Palermo due anni fa. Al secondo round “Filo” trova l’austriaco Koubek. Ha vinto anche Alessio Di Mauro, dopo quasi tre ore di gioco, col punteggio di 64 67(8) 63, sul qualificato spagnolo Marc Fornell. Al prossimo round troverà il n. 3 del seeding, lo spagnolo Nicolas Almagro.
Esordiranno, invece, domani Daniele Bracciali contro il favorito numero uno David Ferrer e Potito Starace contro Fernando Verdasco (n. 4). Andreas Seppi troverà il colombiano Alejandro Falla.

Dalla rubrica Tennis Week che compare ogni martedì su La Nazione, Il Resto del Carlino, Il Giorno

Dall’inviato
UBALDO SCANAGATTA
TEL AVIV _ Il 3-0 con cui Israele ha demolito l’ItalDavis ha suscitato, più che vera sorpresa, grande sconforto. Forse esagerato.
La Coppa Davis non è la cartina di tornasole di un movimento tennistico. Non lo era quando l’Italia negli anni Novanta arrivava alle semifinale o addirittura in finale senza essere davvero una nazione leader nel mondo del tennis, non lo è oggi che l’Italia sa per certo che dovrà sobbarcarsi un altro anno di serie B. Non di serie C, perché è impossibile che la squadra di Barazzutti possa perdere a luglio in Lussemburgo e a settembre dall’inesistente Macedonia.
Il weekend pasquale ha deciso che le semifinali del World Group saranno Russia-Germania e Svezia-Usa _ dopo che Safin ha conquistato il punto del 3-2 sul francese Mathieu, mentre i tedeschi hanno battuto agevolmente i belgi(3-0, poi 3-2), gli americani gli spagnoli (4-1), gli svedesi gli argentini (4-1) _ ma nemmeno quelle sono le quattro nazioni più forti del mondo, se andiamo a vedere i risultati individuali, quelli cioè che emergono dalle prove dello Slam.
Sono proprio questi ultimi, semmai _ e insieme alle classifiche mondiali _ a illustrare con maggior precisione la collocazione del tennis di un Paese nel panorama mondiale. Mentre l’Italia al femminile ha sei-sette giocatrici capaci di inserirsi nelle prime 50 del mondo, anche se al momento nessuna è fra le prime 20, quella al maschile non ha un solo tennista fra i primi 50 e da un quarto di secolo non riesce a piazzare un giocatore in una semifinale d’uno Slam. E’ quindi più che normale che, senza giocatori di punta, pur avendo una base abbastanza ampia di tennisti che “navigano” fra il n.50 e il n.120 (otto), l’Italia si trovi ormai quasi stabilmente in serie B. Con un po’ di fortuna in più nei sorteggi potrebbe ritrovarsi fra le squadre di A di retroguardia, ma quella fortuna l’Italia l’aveva avuta in abbondanza ai tempi in cui Panatta (ricordate quando di parlava dello…”stellone” di Adriano?) e Bertolucci capitani di Coppa Davis…quindi non possiamo lamentarci troppo.
Le prospettive? A breve termine non vedo profilarsi alcun campione in grado di modificare profondamente l’attuale situazione. In compenso il tennis sta davvero esplodendo in termini numerici a livello giovanile, le scuole di tennis sono tutte piene, i tornei sono aumentati in maniera vertiginosa e così anche gli agonisti. E a livello junior l’Italia ha oggi 3-4 giocatori che sono fra i 16 migliori del mondo. Nessuno sembra avere le stimmate di Federer, ma qualcuno verrà fuori. La mentalità è cambiata, nessuno crede più che sia Mamma Federazione a dover risolvere tutti i problemi (anche se si sta dando da fare più che in passato). Ecco perché, si può essere moderatamente ottimisti perfino all’indomani della debacle in Israele.

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9 Commenti a “Tonfo in Israele e sconforto esagerato
Paghiamo la fortuna di…Panatta
E’ giusto essere ottimisti?
Volandri b. Andreev ultimo killer di Nadal”

  1. giampiero scrive:

    Si Panatta era un capitano fortunato (che comunque è di per se un merito), però avevamo giocatori come Canè, Camporese in grado di fare dei grossi exploit, e successivamente professionisti del calibro di Gaudenzi e Furlan che nel momento migliore della carriera erano in grado di battere diversi giocatori. Ci voglio mettere anche Pescosolido di cui mi ricordo una grande partita con Bruguera persa alla fine per mancanza di cattiveria. I giocatori di oggi non mi sembrano all’altezza di quelli prima citati. A livello di personalità non se ne parla nemmeno….

  2. roberto scrive:

    Perdonami Ubaldo, ma ora che lo hai visto giocare vorrei tanto sapere la tua su Simone Bolelli, anche alla luce della discussione fatta qualche settimana fa durante l’AUS Open. Io, in particolare, ti chiedevo quanto sono migliorabili, secondo te, i punti deboli che riscontravo in Simone (dopo averlo visto giocare varie volte, l’ultima al Challenger di Bergamo). Oltre alla scarsa mobilità, alla poca efficienza della risposta dovuta a insufficiente reattività, mi pare che il problema principale del gioco di Simone, quando deve difendere, sia quello della poca capacità di leggere i colpi avversari: all’opposto, vi sono giocatori che si muovono un po’ prima (Coria, Hewitt, fra gli altri) perché capiscono un po’ prima dove andrà la palla. Per Simone, mi pare il contrario: lo capisce un po’ dopo la media… E così la sua non elevata velocità sembra ancora più evidente.
    Vorrei sapere da te e dai tecnici che ci leggono: esistono tecniche in grado di allenare questa caratteristica? Quanto tempo ci vuole? A me francamente, exploit di Miami a parte, mi sembra che Simone giochi più o meno come giocava all’inizio dell’anno scorso, quando era 250, solo che da allora ha avuto la possibilità di giocare con continuità (senza infortunarsi). In altre parole: a me sembra che sia salito in classifica perché ha potuto esprimere il buon livello che già aveva, ma che non sia migliorato nei suoi punti deboli, nonostante l’ottimo lavoro di Claudio Pistolesi.
    Che ne pensi? Dove può arrivare?

  3. Stefano Grazia scrive:

    Vivendo all’estero, le riviste italiane mi arivano lievemente in ritardo: leggendo oggi Tennis Italiano ho fatto un sobbalzo…a pagina 154 un articolo di Claudio Calza dal titolo Quinzi fa l’Americano, ci informa che l’11enne Fenomeno e Promessa Sicura avrebbe preso il doppio Passaporto…la cosa non mi risulta e mi sorprenderebbe non per banali motivi patriottici ma semplicemente per il fatto che se non l’hanno dato a Tursunov dopo 10 anni mi suona strano che lo diano a Quinzi dopo due… A meno che Calza non abbia preso lucciole per lanterne e abbia confuso cittadinanza con passaporto (così come Grosjean ha la residenzaa F.Lauderdale e Malisse e haas aBradenton…come forse quinzi…). Non so, e magari mi sbaglio io e Calza ha riportato correttamente…nel qual caso mi vien da ridere perchè tempo fa anto proclamava che l’unica speranza per il tennis Italiano era di nazionalizzare qualche immigrato slavo o africano e invece qui finisce che i nostri migliori vengono oriundizzati dagli altri…Sarebbe il colmo. O l’esatto termometro dello stato attuale dell’Italia tennistica e non.

  4. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Del doppio passaporto di Quinzi non so nulla. Magari papà Quinzi ci potrebbe chiarire…Per quanto riguarda Bolelli: ha qualhe numero interessante. Mi mancano i termini di raffronto con l’anno scorso. Mi piace come persona, dopo averci parlato un po’ all’aeroporto di tel Aviv mentre stava partendo per Casablanca dove doveva giocare al primo turno con Moncourt. Se arriva in semifinale, mi ha detto, entra nei 100, e salta le quali di Montecarlo. Altrimenti fa le quali a Montecarlo…Tecnicamente mi pare abbia un difetto nel rovescio, il cui “finale” finisce molto in alto per l’esigenza di liftare la palla. Se ne deve tirare quattro di fila però, o cambia tipo di impatto (magari tagliando) proprio perchè non si sente sicuro, oppure finisce per steccare la palla. Questo accade perchè l’arco di impatto è molto corto, quindi gli basta essere un po’ malmesso con i piedi (che non sono velocissimi) per ritrovarsi in difficoltà. Lui stesso, parlandone con me brevemente al cospetto di Paolo Rossi inviato di Repubblica, lo ha ammesso. Dovrebbe occuparsene Claudio Pistolesi. Se vedete il rovescio di uno svedese (un bimane qualsiasi), vi accorgerete quanto quell’arco sia più lungo, e come difficilmente infatti gli svedesi stecchino la palla…Saprei mimare meglio il gesto tecnico di quanto io non sia capace di spiegarlo per scritto…
    A Giampiero rispondo _ sia pur concordando su diversi aspetti _ che Canè e Camporese, più che grande personalità, avevano un gran bel talento…mentre Gaudenzi e Furlan, effettivamente avevano una forte personalità (più estroversa il primo, più contenuta il secondo).

  5. Filippo scrive:

    Essendo italiano di madre canadese posso fornire qualche lume sul Quinzi…negli USA la concessione del doppio passaporto non segue regole fisse o un procedimento prestabilito, bensì ci si rivolge agli Immigration Office dello stato in questione che trasmette poi la richiesta al giudice federale della corte competente in immigrazione il quale dopo aver esaminato un dossier sull’individuo a cui concedere il passaporto prende la decisione nel merito, pertanto che a Tursunov non l’abbiano dato non mi sorprende, forse perchè russo e nato quando c’era ancora l’Unione Sovietica, la ragione può sembrar banale (a meno che sia questa), ma nell’ottica americana ci può stare benissimo…inoltre è risaputo che il passaporto negli USA viene concesso con maggiori facilità a giovani persone che ad adulti o maggiorenni.
    Dal pdv strettamente tennistico consiglierei a Quinzi di tenersi stretto il passaporto americano visto che non è un libretto di carta a determinare la nazionalità di una persona, sganciarsi il più possibile dalla FIT sarebbe per lui la cosa migliore visto che di là lo accoglierebbe la USTA che è tutta un’altra cosa!

  6. Filippo scrive:

    La vittoria di Volandri è importante…(ricordiamoci anche che Andreev ha sudato non poco in Davis), però non mi aspetterei che la proprietà transitiva Volandri batte Andreev Andreev batte Nadal Volandri batte Nadal funzioni, visto che lo spagnolo più volte ha più volte annichilito il livornese, nonostante le illazioni di vittoria espresse da quest’ultimo

  7. anto scrive:

    Sono felice per il risultato di un giocatore che seguo ed ho conosciuto personalmente. L’iberico Santiago Ventura, il quale ha battuto con un periodico 6-3 il tedesco Mayer. Curiosa la storia di questo 27 enne spagnolo, andato alla ribalta dopo l’exploit con la vittoria all’Atp di Casablanca partendo dalle quali. Questo accadeva tre anni fà, sembra passato un secolo, attuale classifica atp 382, palla corta sia di rovescio che di diritto mortifera, rovescio bimane e come tutti gli spagnoli drittone molto toppato. Buona battuta con slice ad uscire, e tenuta atletica eccezzionale. Ventura sembra la brutta copia di Ferrer, con la differenza che David sta tra i top 15 ed è testa di serie n° 1 al torneo di Valencia. Non vorrei essere nei panni di Seppi, perchè se dovesse passare il 1° turno, si troverà a giocare contro questo spagnole, e penso che prenderà una batosta. Ah dimenticavo, Santiago Ventura è nel main draw per gentile concessione dell’organizzazione grazie ad una wc.

  8. Freddo scrive:

    Sono daccordo con Ubaldo che seppure la sconfitta con Israele bruci non rappresenti la vera situazione del tennis italiano. Il movimento è forte e a mio parere lo è sempre stato. Io vivo in un paese la Romania in cui il movimento tennististico e 100 volte piu’ basso, basta pensare che se si esce da Bucarest o dalle città è difficile trovare dei campi. Nelle città di inverno i campi i pochi campi coperti adesso arrivamo forse a 60-70 fino a 5 anni fa si potevano contare su le dita di una mano forse due. Eppure riescoo a mettere in campo in davis gicatori come Pavel ed Hanescu ed hano diversi gicatori nei primi 300.
    Con un movimento molto molto piu’ ridotto, volete sapere cosa vedo di realmente diverso? L’atteggiamento verso lo sport in genere e per il tennis, con tutto che i campi costano (piu’ di 10 euro l’ora di inverno, minimo. In un paese in cui lo stipendio medio lordo è sotto i 300 euro), riescono sempre a trovare i campi per le scuole tennis, per i bambini e la formazione. La gente però fa il tifo con entusiasmo anche quando perde, i media pubblicano i risultati dei giocatori nei challenger! Quando c’è un’incontro di davis è un’evento e sopratutto le sconfitte non sono mai una tragedia. Mancano tante cose, c’è una federazione che ruba e fa danni piu’ della nostra, i soldi e l’organizzazione ma l’atomosfera per chi fa sport è piu’ equilibrata, niente esaltazione eccessiva per qualche vittoria e niente depressione. Problemi ce ne sono molti ma per quel che riguarda l’ambiente dove si fa sport, preferisco personalmente 10 volte far giocare mio figlio a solo 6 anni in un circolo rumeno che in un club italiano dove si litiga la mattina tra pensionati per una palla e si esalta chi vince magari comportandosi male piuttosto che quello che fa le cose giuste ed in maniera seria. Per me è piu’ questo il problema da noi oltre al fatto che i media ignorino il tennis che il movimento in sè….Certo alontanerei tutti i guru da circoli e ciarlatani che invece di insegnare tecnica e valori sportivi propongono formule magiche oltre a quelli che criticano per criticare senza costrutto….

  9. Stefano Grazia scrive:

    Sono d’accordo col Freddo su quel che scrive sull’ambiente del Circolo Medio Italiano (qualcosa del genere avevo scritto anch’io ieri non ricordo dove)e lo invito a tornare a trovarci su Genitori & Figli e a raccontarci dell’approccio al tennis in Romania…Manca dalla querelle sulla schedule di quinzi e spero che non si sia stufato delle nostre chiacchere( se ci segue, avrà letto che nonostante il nostro disaccordo su Bollettieri (io pro,lui contro), io sono stato costretto a rinunciare perchè non voglio ancora sacrificare una buona scuola…)

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