La Russia non si smentisce
Francia ancora battuta
In semifinale anche Usa e Svezia
La Svezia dà un lezione all’Argentina

 
9 Aprile 2007 Articolo di Fabio Ferremi
Author mug

C’è da pensare che Guy Forget non ne possa veramente più di vedere Safin e soci sbarrargli il cammino in Davis. Non è bastato l’eccellente Mathieu visto nel primo match contro Davydenko, non è bastato sostituire un Gasquet apparso ancora immaturo nei match importanti con un rivitalizzato Grosjean nel quarto singolare. Per la quarta volta in sei anni, la terza all’ incontro decisivo, la vittoria ha arriso ai campioni uscenti di Coppa Davis. La Russia. Guidata dal geniale Tarpishev, che con una delle sue mosse a sorpresa, mentre tutti si aspettavano Youzhny o Davydenko ha schierato nella finale il miglior Safin stagionale, contro cui non solo Mathieu ma anche un Gasquet, o chiunque altro degli elementi a disposizione di Forget, avrebbe potuto ben poco. Ingiuste le eventuali critiche che verranno mosse a Mathieu per la terza sconfitta in un singolare decisivo coi Russi dopo quelle targate 2002 e 2005. Nella prima occasione fu dramma e crollo psicologico vero, nella seconda una netta sconfitta dovuta alle scorie del passato, ieri, semplicemente, una debacle inevitabile contro un avversario più forte, inesorabile sul proprio servizio (15 aces, quasi il 90% dei punti realizzati sulle prime di servizio, con tutte le palle break annullate) e concentrato dall’inizio alla fine. La vittoria dell’ex numero uno del mondo nel 2000 ha suggellato una tre giorni lottatissima, aperta dalla agevole e convincente vittoria di Mathieu contro un Davydenko durato appena un set, il primo, e poi apparso fuori giri, e decisa, a vederla a posteriori, dal secondo singolare, che ha visto vincitore dopo quasi 5 ore Youzhny su Gasquet. E’ proprio la giovane grande promessa francese a portare su di sè, ben più di Mathieu, il peso della sconfitta della sua nazionale. E’ entrato in partita tardi, a metà del terzo set, agevolato da dolori crampiformi alle coscie che hanno colpito un fin lì ottimo Youzhny,dopo avere perso senza entrare in clima partita,come già visto con Robredo in Australia o Hewitt a NY,i primi due set. Tante, troppe partenze diesel che compromettono l’esito dei suoi incontri. Errare è umano, perseverare diabolico,si direbbe. Gasquet ha cominciato a giocare solo quando non aveva più nulla da perdere, e favorito dai problemi fisici dell’avversario ha portato il match al quinto set, annullando tre match point nel terzo e portando l’inerzia dell’ incontro dalla propria parte. Quando era logico aspettarsi il compimento della rimonta, ecco il colpo di coda di Youzhny, che dopo avere già fallito alcune occasioni su servizio avversario opera il decisivo break sul 6 pari e chiude al sesto match point.
Terzo incontro di Davis contro la Russia perso da Gasquet al quinto set. Non può essere un caso, si deve essere detto anche Forget, che per evitare un altra sconfitta si è affidato ,e con ragione, nel quarto singolare ad un rivitalizzato Grosjean, bravo a non mollare quando Andreev, scelto al posto di uno stanco Davydenko, se è portato due set a uno e a vincere 6-4 al quinto. Andreev che aveva comunque dato il suo contributo alla patria Sabato proprio assieme a Davydenko, portando a casa inaspettatamente il decisivo punto del doppio contro Llodra e Grosjean.

Ad attendere l’Armata Russa, nelle semifinali di settembre, in cui la scelta di campo e superficie toccherà agli slavi, sarà la Germania, tornata in semifinale dopo 12 anni, dai tempi di Becker e Stich, quando furono proprio i russi a fermarli e, nell’ occasione, un incredibile Andrei Chesnokov, capace nel match decisivo di annullare 7 MP a Stich e vincere 14-12 al quinto.
Tedeschi bravi e fortunati in terra belgica. Bravi nell’avere scelto il bellissimo rovescio e l’intelligenza tattica di Kohlschreiber per mettere in crisi Olivier Rochus con le sue geometrie, che sono costate al belga un tre a zero, e fortunati per l’infortunio occorso a Vliegen, vittima di uno stiramento alla schiena mentre conduceva di un set su un discontinuo Haas e il match era sul 5 pari nel secondo set. Dopo la mononucleosi che aveva colpito Ancic a febbraio, un altro episodio fortunato per la Germania. L’eccellente doppio Waske-Kohlmann ha poi confermato le proprie qualità dando ai germanici il punto decisivo.

Tre a zero in scioltezza anche per gli USA sulla Spagna, che ha misteriosamente optato per Verdasco al posto di Ferrer apparso molto bene nei recenti MS americani.
Robredo contro Blake e Verdasco contro Roddick sono stati travolti in meno di due ore e senza vincere un set,il solo doppio composto da Lopez e Verdasco stesso ha opposto una buona resistenza ai terminator Bryan, cedendo dignitosamente al tie break del quarto set. Era l’ incontro più facile da pronosticare e così è stato.

USA attesi ora in semifinale in Svezia, dove Soderling e Thomas Johansson hanno ipotecato il passaggio del turno già il primo giorno. Sul velocissimo sintetico di Goteborg (si può dire che si sia giocato sul ghiaccio) Johansson in versione bombardiere (33 aces) ha recuperato un set ad un Nalbandian che ha avuto occasioni anche nel secondo per spuntarla in 4 set. 67 76 62 76 il punteggio finale, con un tie break finale chiuso a zero per l’argentino. E’ stato poi Soderling ad avere la meglio in tre set, di cui i primi due anch’essi al tie-break, su un combattivo Del Potro, che ha confermato tutte le sue qualità nascenti anche su una superficie che non gli si riteneva congeniale.
Punto decisivo anche qui venuto dal doppio Bjorkman-Linstedt che ha rimontato la coppia Canas/Nalbandian,sancendo l’eliminazione dei finalisti della scorsa edizione.

Definiti già al terzo match praticamente tutti gli spareggi per determinare le sfide promozione/retrocessione di Settembre. mentre della Caporetto italica a Tel Aviv parliamo altrove, vi sono approdati senza problemi la Gran Bretagna di Murray, la Serbia di Djokovic, la Slovacchia di Hrbaty per quanto riguarda l’Europa, Perù e Brasile in Sudamerica, Giappone e Corea del Sud in Asia.

E voi, chi vedete come finalisti Davis per il 2007?

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5 Commenti a “La Russia non si smentisce
Francia ancora battuta
In semifinale anche Usa e Svezia
La Svezia dà un lezione all’Argentina”

  1. anto scrive:

    La finale 2007 di coppa Davis sarà una sfida tra titani: U.S.A. - U.r.s.s.con gli americani favoriti.

  2. vale scrive:

    ciao a tutti. Scrivo per la prima volta a questo blog in primis per fare i complimenti a ubaldo e a tutti i suoi collaboratori, ufficiali e non, per la qualità degli interventi e, forse ancora di +, per la passione verso questo sport che emerge con chiarezza da ogni post. Più o meno centrati che siano gli interventi, vi leggo sempre volentieri :)

    In merito alla davis, che dire… se parliamo di serie A, io dico russia ancora una volta, per la qualità dei singolaristi, marat su tutti… se parliamo di serie B e di italia… quella ci meritiamo, e si vede dai risultati dei tennisti italiani nel 99% dei tornei dell’anno.

    Anche se in leggero ritardo, buona Pasqua a tutti :)

  3. Stefano Grazia scrive:

    Io faccio solo una considerazione: vabbè che è Pasqua, ma a giudicare dagli interventi è evidente che della Davis CUP nell’attuale format non gliene frega a nessuno più di tanto, basta andare a vedere invece il fiorire di commenti sulla rivalità fra Federer e Nadal, su Djokovic, perfino i Telecronisti suscitano più interesse della Davis Cup…Qualcuno dirà che è solo perchè abbiamo perso ma questo semmai è la conferma che siamo un paese del terzo mondo quanto a cultura sportiva…Ma anche contando il pubblico sugli spalti…qualsiasi squadra di serie C raggranella più spettatori che un incontro di Davis Cup…io credo proprio che la Riforma della Davis Cup sia improrogabile e dovrebbe spettare a Pubblico e Media farsene portavoce. Quella e il Calendario: iniziare a Marzo in Australia e finire a Ottobre col Masters (e con la Davis World Cup ogni 2 o 4 anni).

  4. ivan77 scrive:

    bravo safin,finalmente l’orgoglio del campione e’ venuto fuori nel momento del bisogno della tua nazione..mathieu come scritto nell’articolo non poteva nulla,e nemmeno gasquet..concentrato,sicuro e in fiducia marat ha giocato la miglior partita dell’anno..la speranza e’ che possa trarre giovamento da questa partita per la stagione sul rosso!!
    senno’ davvero fino a quando si ritirera’ nel 2010 restera’ un uomo davis e basta..e invece con lo stesso orgoglio e la stessa concentrazione potrebbe dire la sua sempre..
    vedo la russia favorita sulla germania e gli stati uniti sulla svezia..i primi sceglieranno la terra,i secondi..anche,se non fosse che non hanno come gli usa un giocatore da rosso,quindi andranno sul veloce..ma non cosi’ veloce come con l’argentina,senno’ roddick e il suo servizio potrebbero spazzarli via..

  5. angelica scrive:

    Il format della Davis Cup a me, piace cosi’.
    Trovo che l’atmosfera che si respira durante una match di Davis Cup o di Fed Cup non ha uguali nel tennis. La tensione che si respira nell’aria e’ fantastica.
    E poi e’ l’unica competizione dove un numero 1000 del mondo puo’ giocare l’unico match della sua vita che raccontera’ a nipoti e pro-nipoti e dare alla sua squadra il punto decisivo.
    (va be’…lo so… spesso ’sto numero 1000 del mondo e’ di tutte le nazionalita’ e mai italiano…ma sono piccoli dettagli… :P )

    E se non ci sono molti intervernti “italian” credo che possa essere anche dovuto a:
    1 sconfitta pesante
    (personalmente preferisco niente commenti al posto di alcuni di quelli letti dove si gridava allo scandalo, allo stiamo allo sfaccio etc etc. Molto stile Bartali ‘l’e’ tutto sbagliato l’e’ tutto da rifare’ che personalmente credo non porti da nessuna parte. Le critiche dovrebbero essere fatta a mente fredda )

    2 poca visibilta’ in tv (era sul satellite e non tutti hanno potuto vederlo …certo e’ anche vero che molti di quelli che scrivono commenti sono ben attrezzati per la visione del tennis)
    3 Pasqua
    4 … io avrei visto molto piu’ volentieri un Russia Francia che non un Italia - Israele.

    per quanto riguarda la finale : a me piacerebbe ovviamente Russia - USA
    E’ una sfida che in qualsiasi sport ha sempre un suo fascino.

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