Occhio di Falco: al sole non vede!
Vodafone Arena, le ombre lo accecano

Per un’ora nel pomeriggio si gioca senza the Hawk-Eye. Lo ha deciso il direttore del torneo Craig Tiley.
“Occhio di falco” soffre le ombre del pomeriggio di Melbourne, meglio spegnerlo per un’ora. Piccole difficoltà agli Australian Open per la tecnologia della moviola in campo utilizzata nel tennis per consentire ai giocatori di rivedere le chiamate dubbie. Il sistema, infatti, non è più preciso quando le ombre del pomeriggio fanno capolino alla Vodafone Arena. Il direttore del torneo, Craig Tiley, ha così deciso che tra le 16.45 e le 17.45 il sistema non potrà più essere usato nei giorni di sole. “Se il sistema non può garantire il 100 per cento della certezza nel 100 per cento dei casi, allora in quell’orario non verrà più usato”, ha detto Tiley.
20 Gennaio 2008 alle 07:09
Almeno i giudici di linea svolgessero bene il loro lavoro! Invece fanno sbagli madornali. E sì che il loro capo è Wayne McKeween, un ex toparbitro (che peraltro stava per essere rovesciato dal seggiolone da Adriano Panatta, capitano di Davis nella semifinale Francia-Italia, quella volta che a Nantes decise di fare il suo primo overrule ai danni degli italiani in un momento importante del primo singolare della terza giornata…). In più hanno fatto un casino gli organizzatori programmando il match di Hewitt-Baghdatis alle 11,43 di notte (dopo aver dato errate comunicazioni ad entrambi i giocatori in precedenza) che l’Australian Open non esce benissimo dalla vicenda
20 Gennaio 2008 alle 12:25
Sbagli madornali??Voi non avete presente quante sono le palle che un giudice di linea deve vedere…e’normale che ogni tanto qualche cosa sfugga…e si tratta di millimetri…DURA LA VITA DEI LINESMEN..
20 Gennaio 2008 alle 13:18
Sbaglia madornali, se ci sono, sono pochi molto pochi. E in quei casi c’e’ anche l’arbitro. Il problema puo’ essere quando l’overrule dell’arbitro e’ sbagliata e il giudice di linea non puo’ far nulla e fa pure la figura barbina.
Forse prima di parla tanti di noi (sopratutto i telecronisti) dovrebbe passare qualche games sulle linee e poi vedere che effetto fa. Quante palle che viste comodamente seduti davani ad un aTv oppure allo stadio,sembrano dentro sono fuori e vice versa.
Ubaldo provoca…pero’ per me ha ragione Giudice di Linea.
Si, Dura vita del linesman
20 Gennaio 2008 alle 14:01
I giudici di linea hanno senz’altro un compito difficile e durissimo. resta il fatto che tanti errori (e spesso clamorosi) come in questo Australian Open non se ne vedevano da un pezzo.
Apro anche un altro fronte che riguarda invece i giudici di sedia. Bisognerebbe trovare il modo di rendere meno discrezionale l’assegnazione del punto in seguito ad overrule o dopo l’intervento dio occhio di falco. Troppe volte in questo torneo si sono verificati casi strani, dove io ad esempio avrei agito diversamente dai giudici. penso all’ace della Schiavone contro la Henin, quando è stata fatta rigiocare la prima. Penso al punto assegnato a Kohlscreiber contro Roddick, con l’americano a 30 cm dalla palla e punto assegnato al tedesco. Più tanti, troppi altri casi.
21 Gennaio 2008 alle 00:29
piccolissima e forse inutile precisazione:
agli Austrlian Open Wayne McKewen non e’ il capo degli arbitri, è il refree.
Enzo, la discrezionalità fa parte dell’arbitraggio, in tutti gli sport.
C possono essere interpretazione errate, certo. Come ci sono voleè facilissima sbagliate di un metro o messe i rete.
io però tutti ’sti’ grandi errori (spesso clamorosi) non li ho visti. Si vede che sono capitati sempre quando sono crollata causa sonno