Genitori & figli 2
Capitolo nono
Tennis e scuola, un matrimonio difficile

 
20 Febbraio 2009 Articolo di Stefano Grazia
Author mug

“Questo matrimonio non s’ha da fare!”

(Don Rodrigo, Ministro dell’Istruzione ai Tempi del Colera)

“Le società (compresa la Fit) che addomesticano i loro componenti hanno trovato la pace ma perso il loro futuro”

(Qualcuno di nome Mauro)

“Mio padre non aveva poi sbagliato a dir che un laureato conta piu’ di un tennista”

(Francesco Guccini nella prima stesura de L’Avvelenata, poi modificata)

“La vita e’ quello che ti succede mentre stai facendo altri progetti”

(John Lennon)

 

Confesso che il mio piu’ grande dubbio,quello che mi accompagna nelle notti insonni, e’ quello di negare in un qualche modo a mio figlio non un’infanzia felice come quella di tutti gli altri bambini (a me,francamente, sembra molto piu’ felice di loro…e anche piu’ sveglio) ma un futuro da fenomeno o meno in altri campi: che ne so, la Medicina, la Veterinaria, la Musica, il Disegno, l’Arte Drammatica …

Perche’ mi rendo conto che il mio sogno di fargli frequentare normalmente una Scuola, perfino una Scuola Americana (anzi, sfato ai vostri occhi un mito: soprattutto una Scuola Americana) e contemporaneamente perseguire con qualche velleita’ il sogno di eccellenza in uno sport (anche in uno sport qualsiasi, ma soprattutto nel Tennis) e’ una mera chimera … Purtroppo, e lo dico con grande disagio ed amarezza, bisogna industriarsi a limitare i danni nella piu’ che probabile possibilita’ che il Predestinato sia bravo si ma non abbastanza o anche che improvvisamente si risvegli un mattino scoprendo semplicemente di non averne piu’ voglia.

Ho sempre amato lo Sport, qualsiasi sport, e ancora oggi mi sento in colpa se nell’arco della giornata non ho fatto qualcosa di sportive ma confesso con un po’ di vergogna che l’idea di ritrovarmi con un figlio non laureato mi da un po’ di disagio anche se io sono sempre stato uno di quelli per cui la laurea non ha mai avuto tanto valore per il semplice assioma che, parafrasando Marx (Groucho,ovviamente), se l’hanno data anche a me poi tutta sta difficolta’ non riesco a vederla. In altre occasioni abbiamo dissertato sul mutamento dei tempi (o tempora! o mores!) per cui vi e’ una differenza fra la Societa’ Odierna e quella di cinquant’anni fa quando il Campione Sportivo era considerato un energumeno tutto muscoli e niente cervello e soprattutto lo Sport in era pre professionistica non era quell mondo pieno di opportunita’ lavorative che puo’ essere considerato oggi e nel quale un ex campione sportive dotato di una certa intelligenza cultura e spirito d’iniziativa puo’ trovare un naturale sbocco al termine della propria carriera d’atleta. E in questi casi uno straccio di diploma o di laurea potrebbe comunque aiutare o fare comodo.

Ma ancora in questi giorni la Scuola, soprattutto quella italiana, sembra venire ancora completamente a mancare non solo nell’opera di reclutamento che dovrebbe invece svolgere in ossequio al Mens Sana in Corpore Sano ma anche e soprattutto nell’opera di facilitazione che dovrebbe concedere a quei ragazzini precoci agonistic he si trovano ad inseguire un sogno e ad affrontare per questo massacranti ore di allenamento e solitudine mentre i loro coetanei hanno una cosiddetta infanzia normale (giocano alla playstation, vanno al cinema e ai parties, magari frequentano compagnie equivoche e si ubriacano …) e invece di essere incoraggiati o ammirati per questo, si trovano talvolta ad essere osteggiati o se va bene non compresi quando secondo la mia modesta opinione andrebbero prima di tutto aiutati.

“He’s better at this than I’ve ever been at anything in my life. He’s better at this than you’ll ever be, at anything. My son has a gift. He has a gift, and when you acknowledge that, then maybe we will have something to talk about.”

(Fred Waitzkin all’insegnante delle elementari

che si lamentava per la troppa importanza attribuita

a questa ‘chess thing’, questa cosa degli scacchi,

da parte di Josh Waitzkin, 8 anni e futuro Gran Maestro,

nel film tratto dalla sua biografia Searching for Bobby Fischer

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372 Commenti a “Genitori & figli 2
Capitolo nono
Tennis e scuola, un matrimonio difficile”

  1. costa azzurra scrive:

    grazie Grazia
    per aver iniziato questo argomento .

    In Inghilterra le case di abbigliamento stanno già preparando le taglie super extra large per i giovani obesi di domani …..

    In un post nell’altra sezione avevo già detto che certi episodi di cronaca nera dove i protagonisti sono degli adolescenti non si verificherebbero se dopo la scuola questi ragazzi fossero impegnati in un qualsiasi sport.

    Lo sport è disciplina, è autocontrollo, è conoscenza dei propri limiti e soprattutto rispetto per se stessi e per gli altri ed è pure non meno importante educazione alimentare.

    Un ragazzo che oltre all’educazione scolastica riceve un’ educazione sportiva è potenzialmente un soggetto adulto sano sia fisicamente che mentalmente .

    Costerebbe molto meno alla sanità e contribuirebbe sicuramente per un futuro migliore.

    Il teppistello che gironzola al pomeriggio senza meta, il ragazzo che uccide migliaia di nemici con la playstation, l’adolescente che naviga indisturbato e senza controllo in internet per tutto il pomeriggio ( e non per fare le ricerche scolastiche ) sono tutti potenziali adulti problematici e malati .

    Cosa costa alla scuola premiare un ragazzo che oltre alle 5 o6 ore di lezione si dedica almeno 3 ore al giorno allo sport ?

    Uno dei miei figli in educazione fisica aveva 9 per la media dei voti presi durante il primo quadrimestre e gli hanno abbassato il voto a 7 .
    In altre materie è succesa la stessa cosa e alla mia richiesta di spiegazioni mi è stato risposto che potrebbe fare molto di più e che si capisce che ha qualcosa di più importante nella sua mente : lo sport.

    Se invece io avessi mentito spudoratamente e avessi giustificato le assenze con delle gravi malattie questi voti sarebbero aumentati

    In conclusione preferiscono asini malaticci che sportivi intelligenti e sani.

    E a quanti genitori ho sentito dire “ah mio figlio non deve rinunciare alla scuola, meglio che rinunci allo sport ! semmai quello potrà sempre farlo se ne avrà voglia un domani.” eh no ! lo sport quello vero si comincia da bambini invece laurearsi si può anche ad una certa età…

    E poi conosco alcuni laureati che fanno fatica ad utilizzare nel modo corretto congiuntivo e condizionale…

  2. salvatore buzzelli scrive:

    Prima di parlare di scuola mi soffermerei a parlare dei professori e quanto lo sport valga per questi!
    Uno tra i tanti aneddoti che potrei raccontare è di qualche giorno fa:
    Scrutinio di una 1 liceo classico (3^ superiore).
    Si discute del voto in condotta, per una alunna con la media del 7,5 si propone l’otto in condotta per i ritardi all’ingresso la mattina.
    Intervengo dicendo che la ragazza, nazionale di scherma, si allena fino a sera inoltrata, poi studia e può succedere che qualche volta arrivi in ritardo, tra l’altro comunico che la settimana scorsa a Londra con la squadra U20 ha vinto la Coppa Europa, ecc…. ecc…
    Non ne hanno voluto sentire ragione, al punto che li ho mandati a … spendere dicendo che dovevano vergognarsi.
    Questa è la realtà nelle scuole, è sto parlando di una scuola di elite!

  3. nicoxia scrive:

    Costa azzurra,perchè deve essere importante quello che pensano loro,il voto è un parametro di apprendimento,non è uno status simbol a mio figlio ogni volta che fa una verifica chiedo gli errori.

  4. nicoxia scrive:

    Ragionando con mio figlio siamo arrivati alla conclusione che come in tutta la società anche nella scuola ci sono insegnanti bravi e meno bravi,però bisogna portare rispetto a tutti e cercare di apprendere il meglio che ci possono dare,poi noi compenseremo in proprio ed è quello che cerco di fare anche nel tennis o in qualsiasi altra cosa.

  5. madmax scrive:

    costa costa ti ho beccato eh….ah ah (per vie traverse ho scoperto chi è anche se non posso dirlo cmq leggetela ed ascoltatela, ne ha già viste parecchie…)

    come ormai tutti sapete scrivo anche perchè ognuno di noi possa dare (e ricevere) un contributo ed un consiglio in base alle varie esperienze fatte…

    tu costa dici cose giustissime riguardo alla scuola però come molti altri sei troppo buona… i tuoi figli è vero che sono più grandi però io ad esempio cosa ho fatto sono andato per iscrivere mia figlia e ho spiegato chiaramente come stavano le cose e se a loro non fossero andate bene io non la iscrivevo.. (se è una scuola pubblica sono obbligati a darmi un buon servizio secondo le mie necessità e se è una scuola pvt pago, per cui per darmi quello che voglio devono fare anche un salto mortale triplo se necessita) intendiamoci bene non pretendo nessun vantaggio ma nemmeno che mi si remi contro.. poi certamente anche noi dobbiamo fare la nostra parte ad esempio da educazione fisica e religione l’ho fatta esentare… far fare educazione fisica a chi si allena 5/6 ore al giorno mi sembrerebbe un paradosso e per quanto riguarda religione quando sarà grande se vorrà potrà sempre recuoerare..

    nel frattempo ho due pomeriggi in più liberi… dopodichè l’abbiamo già detto purtroppo arriverà un momento dove sarà necessario fare delle scelte però l’importante è non mollarla completamente la scuola continuando con una scuola pvt anche se meno di qualità ma che cmq ti permetta di tenere sempre aperta la porta per un eventuale rientro a tempo pieno…

    p.s come al solito io cerco di rimanere più con i piedi per terra cercando anche soluzioni all’interno del sistema marcio attuale anche perchè sono di più veloce attuazione…. certo lo so benissimo che sarebbe auspicabile una maggiore attenzione verso lo sport e chi lo pratica da parte della scuola ma allo stato questa è pura utopia..

  6. nicoxia scrive:

    Max sarà pur vero che i consigli valgono quello che costano,però vale per tutti,poi qui li si da in amicizia,uno può anche non tenerli in considerazione ma fallo decidere individualmente.

  7. saretta scrive:

    forse se n’è già parlato…ma che si sa sulle scuole sportive (non so come si chiamino in realtà..)? cioè di quelle scuole fatte apposta per giovani sportivi e che conciliano le ore di scuola con l’allenamento? mi sembra di capire che in Italia siamo messi piuttosto male…quei tipi di scuole invece sarebbero la soluzione ideale, dal momento che il ragazzo non si sentirebbe escluso dai coetanei visto che starebbe in classe con suoi “simili”, non salterebbe la scuola e avrebbe modo di condurre l’attività agonistica. Sarebbe interessante saperne di più..

  8. marcos scrive:

    stefano tocca uno dei temi più caldi: bravo.

    per la scuola pubblica, l’insegnamento alla salute ed allo spirito sportivo esaurisce le funzioni delle ore di educazione fisica. si privilegia lo spirito dilettantistico e lo spirito di squadra a qualsiasi forma d’agonismo, soprattutto, se individuale. lo studio delle materie tradizionali deve sempre prevalere sulle ore destinate all’arte, allo sport ed all’educazione civica. la scuola pubblica non accetta, mediamente, che un bimbo od un ragazzo “perda” tempo in attività agonistiche.

    è per questo che sul libretto delle assenze, eccezione che conferma la regola della lealtà nei confronti di maestri e professori, molti preferiscono scrivere “febbre alta”, piuttosto che “quarti al nike”.

  9. madmax scrive:

    ma certo nicoxia che uno può fare come gli pare basta non lamentarsi però… io vedo che a molti invece piace piangersi addosso senza cercare delle soluzioni che al contrario se si guarda ben bene ci sono… (e non sto parlando ovviamente di costa che invece so che si industria eccome)…. non sarà per caso per poter avere poi degli alibi? e qui non è un discorso di amicizia o meno ma è una questione di aver fatto (o almeno di aver preso in considerazione) certe esperienze o di non averle fatte perchè ti assicuro che a tanti quando certe per loro novità gli sono state proposte non ci hanno pensato su nemmeno per un secondo a considerarle..

    sara io di scuole del genere in italia non ne ho mai sentito parlare…

    in accademia da noi le uniche alternative alla scuola convenzionale sono l’istituto pitagora (serale sia a casa tua che nei locali della scuola ma solo dalle superiori in poi) e cepu (mi sembrà già dalle medie ed anche online) entrambe a pagamento.. la prima ha un costo abbordabile (mi sembra sui 3.000 euro l’anno) mentre per cepu se non sbaglio la cifra raddoppia e forse anche qualcosa in più..

  10. andrew scrive:

    proprio l’altro giorno siamo andati a una riunione per l’iscrizione alla scuola media…

    Alessandro dovrebbe (se riescono a mettere insieme la classe di tedesco) fare dalle 8 alle 14 per 5 giorni la settimana. Calcolando da 1 a 2 ore il tempo per il pranzo, i compiti, la merenda e le pause, direi che per la scuola media non dovrebbero esserci tutti questi problemi per condurre un’attività sportiva anche intensa.

    Poi, non me ne voglia la scuola, ma non credo che mi farò influenzare più di tanto da eventuali lamentele/ritorsioni degli insegnanti riguardo alle sempre eventuali assenze di mio figlio per attività sportiva. Anche se non sono un Popperiano estremo (i popperiani estremi giudicano la scuola alla stregua di un luogo dove i giovani vengono riuniti in assenza di altri posti dove riunirli), sinceramente non mi importa molto se dovesse uscire dalle medie con una votazione o un’altra; credo di poter giudicare e monitorare la sua crescita anche con altri parametri.

    I problemi potranno forse nascere per le scuole superiori, sempre in caso di manifesta attitudine e volontà del figlio di perseguire con professionalità l’attività sportiva. In quel caso, credo sia obbligatorio seguire la via delle scuole private.

    Su Internet ho dato una breve occhiata: in Val d’aosta mi sembra ci sia una scuola superiore con indirizzo sportivo (per sciatori), a Busto arsizio c’è un liceo sportivo della fondazione Pantani (per una cultura dello sport positiva, sigh) e varie altre…Insomma qualcosa sembra esserci anche se non so dire quanto possa incrociarsi con il Tennis…

    Comunque, far parte di un circolo è già una squola di vita…

  11. costa azzurra scrive:

    MAD MAX
    il punto è che poi si va nella scuola privata =per poter fare dello sport in italia bisogna pagare
    altri costi che si aggiungono a quelli che già sosteniamo…per dare un campione all’italia….
    dovrebbero riconoscere a tutti gli sportivi uno stato particolare…danno il buon esempio in una società di obesi-teledipendenti-ecc.

    NICOXIA
    non intendevo dare importanza al voto era solo un esempio .I miei figli hanno un buon quoziente intellettivo per capire che a parità di errori certi prendono il 7 e altri il 6 …però sono gli unici che nelle loro classi riescono a parlare con il professore di conversazione di lingua straniera ….( andare in giro per il mondo apre la mente di questi giovani e scopri che parlano due o tre lingue senza problemi)

    è che in Italia si premia la pocaggine … preferiscono un imbranato che non capisca nulla ma non faccia un giorno di assenza invece di una persona intelligente che riesce anche senza scaldare il banco 200 giorni all’anno

    per SARETTA
    è vero che esistono i Licei Sportivi ma ho degli amici che hanno mandato i loro figli in queste scuole ( a volte sono anche pubbliche) e mi raccontano che al loro interno c’è la possibilità di praticare molti sport ma se hai un figlio agonista devi comunque farlo presente al preside e sperare di trovare la persona illuminata che non venga fuori con la solita frase della percentuale delle assenze della normativa scolastica vigente .

  12. saretta scrive:

    già..difatti la prima volta che ho sentito parlare di scuole del genere è stato in germania. tutto quello che so è che sono scuole in cui vanno ragazzi che praticano uno sport a livello più o meno professionistico. L’intera giornata è suddivisa tra ore di scuola e ore di allenamento, del tipo due ore di lezione la mattina, poi allenamento, poi scuola e di nuovo allenamento. Lo sport da praticare dipende anche dalla città, ovvio che nei posti di montagna sarà per lo più lo sci o il pattinaggio ecc…ricordo che alcuni ragazzi che facevano nuoto alle 7 di mattina erano già in vasca, poi andavano a scuola e il pomeriggio li beccavi in palestra che si allenavano…

  13. Nikolik scrive:

    Naturalmente, come tutti sanno, la scuola normale è assolutamente incompatibile con lo sport competitivo, non solo con il tennis, in genere con ogni sport fatto professionalmente.

    Quindi, abbandonare la scuola ordinaria, normale, è uno dei tanti sacrifici che, chi vuole diventare campione, deve assolutamente fare.
    Chi pensa che la scuola normale, con gli orari normali, sia compatibile con l’attività di chi vuole diventare, non dico top ten di tennis, ma anche top 400, si illude.

    Così a occhio e croce, penso che fino alla terza media si possa andare a scuola normale, pur con molte difficoltà.
    Dopo no, assolutamente no.

    Chi di Voi Genitori non è disposto a questo, cioè a far abbandonare al proprio figlio/a, a partire dai 13 anni, la scuola ordinaria italiana, è pregato di astenersi senza dare colpa alla Federazione.

    Io, ad esempio, è una scelta che non farò mai. Mio figlio a scuola deve assolutamente andare.

  14. francesco scrive:

    Da insegnante di ed fisica e preparatore atletico per il tennis posso solo confermare che la scuola italiana dispezza lo sport
    Oggi hi organizzato un seminario nella mia scuola ITIS con specializzazione in chimica con un relatore della Pfaizer che spiegava i meccanismi chimica del movimento muscolare
    Risulatato , insegnanti di altre materie , invidiosi del successo che l’evento aveva avuto , per la partecipazione attiva dei ragazzi , non partecipavano durante la relazione dell’esperto della Pfaizer - preside che non si degnava neanchè di ringraziare l’esperto che io avevo invitato a relazionare , tutto fatto senza alcun esborso da parte della scuola
    Gli insegnati età media 50 anni sono ormai fuori dal mondo reale e cambiare la loro mentalità è solo una perduta di tempo
    IL PROBLEMA è LA MANCANZA DI CULTURA SPORTIVA

  15. stefano grazia scrive:

    Il Prof Buzzelli parla di una scuola … se non sbaglio e’ quello stesso liceo classico che ho frequentato io negli anni 70… si spiega l’interesse se non addirittura l’amore che io ho maturato sempre, mutuandolo dalle letture e dai film americani, per quelle scuole nordamericane o inglesi col campus, con i campi da football, da soccer, da basket ,la grande palestra e la pista di atletica … Il nostro grande sogno americano e’ stato sempre tutto li’, coltivato dalla visione di tutti quei filmetti tipo Domani vinco anch’io (one on one) Friday Nights Lights, Remember the Titans,Love and Basketball, Coach Carter,
    Infatti, se mai abbiamo trasferito i nostri sogni su nostro figlio, piu’ che di essere dei campioni sportivi, noi avremmo voluto frequentare l’high school e il college in US … Per via dell’apparente diverso valore e rispetto che si attribuisce allo sport.
    Che poi sia solo apparente e’ vero. O meglio e’ relativo. La letteratura (e la filmografia) lo testimoniano
    Anche alla Bollettieri Academy hanno di questi problemi : anni fa venivano consigliate diverse scuole fra cui la piu’ prestigiosa era la St Stephen Episcopal School, una ottima scuola (frequentata anche da Jim Courier) ma difficile e poco disposta a far uscire i ragazzi prima delle 15 e infatti all’IMG una decina d’anni fa hanno costruito la PENDLETON,una Scuola dentro l’Academy, una scuola ’sportiva’ con gli orari decisamente ritagliati intorno agli allenamenti e con meno materie: via tutte quelle superflue e che invece nel mio immaginario erano per un bambino le piu’ importanti: musica, arte, drama, nuoto… Per questo noi quando eravamo in Angola e ci trovavamo in difficolta’ con le tennis facilities del paese NON prendemmo la decisione di trasferire Nicholas (con la mamma) alla Bollettieri: perche’ a 10 anni volevamo avesse ancora una scuola normale e perche’ appunto alla Bollettieri NON ci permettevano di iscriverlo alla St Stephen :fino a che non fosse stato in seconda media non poteva uscire prima delle 15…e comunque anche dopo la Bollettieri scoraggia l’iscrizione alla St Stephen perche’,dicono, e’ troppo difficile e non consente troppe assenze.
    INSOMMA, e’ un cane che si morde la coda: da un lato sicuramente scuole non disponibili, professori piccoli uomini che abusano del loro piccolo potere…dall’altro lato pero’ anche allenatori e istituzioni sportive esageratamente pretenziose che antepongono il risultato di un set all’educazione… Insomma, ci sono anche i Professori ex sportivi che ti aiutano e che capiscono i tuoi problemi e gli Allenatori che ,come diceva Ceragioli, vogliono costruire insieme all’Atleta anche l’Uomo…SI TRATTA DUNQUE SOLO DI FARLI INCONTRARE NELLO STESSO POSTO ed e’ dunque per questo che si stanno affermando le soluzioni tipo la Pendleton della Bollettieri…Anche la Evert ha costruito una scuola all’interno dell’Academy e lo stesso ha fatto gia’ da tempo Saddlebrook (Harry Hopman Tennis Academy e Arnold Palmer Golf Academy). La cosa che non mi va giu’ in Florida e’ che gli allenamenti sono 9-15, secondo orario d’ufficio per via dell’american style of life…Loro hanno la cena alle 18 e quindi i coaches alle 17, 18 massimo ’smontano’…Per questo tu da scuola devi uscire alle 13, se vuoi fare le tue 4 ore di allenamento (fra prep atletica, tennis e teoria)…Tutt’al piu’ ti fanno fare due ore dalle 6 alle 8 del mattino… Rick Macci a Boca Raton sembrerebbe piu’ elastico: lui lascia uscire i ragazzi alle 15 e li allena fino alle 19-20 (sara’ per questo che aveva assunto dei coaches italiani?)
    In Australia mi sembravano piu’ elastici: anche li’ avevamo contattato la scuola di fianco alla Pat Cash Academy (anche questa una St Stephen Episcopal!) e avevamo anche gia’ pagato l’Application Fee prima che ci si aprissero le porte per un insperato ritorno a Lagos (con risparmio di denaro e mantenimento dell’integrita’ familiare per altri 2-3 anni). La Scuola era disposta a seguirci: a 10 anni noi volevamo che Nicholas facesse l’orario normale e SOLO 2h di allenamento alla Pat Cash anziche’ 4 ore. Al contrario di Jaramillo, l’allora Director del Junior Program, alla Pat Cash non avevano nulla in contrario.
    MA POI: ci sarebbero stati compiti a casa?
    Perche’ e’ questo poi l’assurdo…Nicholas ora sta frequentando questa ottima scuola americana a Lagos, una delle migliori in africa, e secondo gli stessi americani, una delle migliori anche considerando gli US. E’ una ottima scuyola: ogni mattina dalle 730 alle 830, da LUN a VEN, si fanno un’ora di Educazione Fisica con prove fisiche (certamente non agonistiche ma comunque…ogni lun fanno il Test di Cooper, ogni Gio fanno una prova sul miglio…ogni mese fanno APPROCCIO AD UNO SPORT: calcio, basket, pallamano, pallavolo, golf,tennis, crickett… Imparano i rudimenti, le regole,la teoria) e anche un po’ di Teoria ed Educazionealla Salute ( che qui chiamano Health)con lezioni teoriche e questionari da riempire.
    Tutto bellissimo ed augurabile ma e’ sempre a un livello basso, come e’ giusto che sia,per carita’…la scuola deve essere propaganda e approccio allo Sport…MA DOVREBBE ANCHE AIUTARE CHI HA THE ATHLETIC GIFT, il Dono per un determinato sport…Anche in questa scuola, un sogno probabilmente rispetto all’80% delle scuole italiane, i bambini ritornano a casa con un certo carico di compiti difficili da smaltire (ENTRANO ALLE 7.30 ed ESCONO ALLE 15… traffico intenso, allenamento due ore, traffico, mangiare…si va spesso a letto alle 11-mezzanotte …), si viene rimproverati per le assenze, non si nota nessun riconoscimento, nessun entusiasmo, nessuna complicita’ (come dice Costa azzurra: Cosa costa alla scuola premiare un ragazzo che oltre alle 5 o6 ore di lezione si dedica almeno 3 ore al giorno allo sport ?)

  16. Gus scrive:

    Premessa: in questo momento parlo solo della situazione attuale e non del “mi piacerebbe che..” di cui parlerò in altro post, così seguo il consiglio di Stefano. :-)

    E’ probabile che cmq non mi legga nessuno lo stesso :-)

    Per poter parlare di scuola/sport occorre sicuramente sapere quanto costa in termini quantitativi allenarsi.

    Quindi, sarebbe necessario e utile a tutti, stabilire con la massima sincerità possibile, quanto si allenano i ragazzini.

    Per essere sinceri max, allenamenti di 5/6 ore al giorno a 10 anni, se sono reali, mi sembrano veramente esagerati.

    Nemmeno i calciatori di serie A si allenano 5/6 ore al giorno.

    Se lo fa un ragazzino di 10/12 anni la cosa mi stupirebbe non poco.

    Quindi mi sembrerebbe già sufficiente la metà. 3 Ore al giorno, che sicuramente non sono poche.

    Qui il problema si pone a seconda dei casi.

    Se fanno tre rientri, quattro, uno, nessuno. Immagino che una famiglia che abbia un ragazzino impegnato a questi livelli tenda a fargli fare meno rientri possibili. Uno.

    Prendendo il caso di mia figlia (che cito solo per comodità di ragionamento, ma che non si allena tutti i giorni), 12 anni, seconda media un rientro e prima della classe, direi che è assolutamente compatibile con gli allenamenti. Rientra a casa alle 13:45, pranzo e alle 15:00 potrebbe iniziare gli allenamenti (nel suo caso si allena dalle 18:00 alle 20:00, ma è un altro discorso). Finisce alle 18:00, doccia e a casa. E’ chiaro che si parla di rinunciare a un pezzo della propria vita, soprattutto durante la settimana. Il sabato e domenica non va a scuola e quindi direi che ci si può organizzare ancora meglio.

    (Mia figlia fa tre allenamenti e quando c’è il torneo doppia partita alla Domenica, che significa almeno 4/5 ore fuori). Se rimane spazio e tempo ci divertiamo a fare qualcosa insieme, nuoto, bici, tecnica di pallavolo, ginnastica, insomma quello che capita e che ci va di fare.

    Alle superiori, salvo eccezioni, non ci sono rientri e quindi pur dovendo studiare senza dubbio di più, c’è più tempo e sono cmq adulti e maggiormente consapevoli di ciò che vogliono o non vogliono fare. Il problema quindi sono i tornei e le eventuali assenze di qualche giorno. Siccome la scuola non capisce, giustificateli come meglio credete.

    Saranno ragazzi particolarmente cagionevoli :-)

    Visto che a Max piace l’esempio lavorativo e a Stefano l’anedottica sintetizzo il mio pensiero con quello che è successo a mio suocero, friulano.

    A 12 anni gli è morto il padre, madre analfabeta e tre fratelli più piccoli.

    Decide di trasferirsi da “solo” a Torino e comincia a fare il muratore (il “boccia”). Quindi si iscrive alle scuole serali (che ovviamente frequenta dopo almeno 8/9 ore di cantiere) dove farà medie e superiori, diventando geometra. Ora ha 73 anni e ancora lavora nei cantieri edili come capo-cantiere.

    Spero, da questo esempio (reale ma sia chiaro anche un po’ provocatorio, perché io essendo pigro non ce l’avrei mai fatta), si capisca un po’ come la penso sul fatto che un ragazzino che bene o male va a divertirsi giocando tutto il pomeriggio, non trovi il tempo per riuscire a studiare decentemente. Se invece qualcuno pensa che quel ragazzino non stia andando a divertirsi o lui stesso non si diverte abbastanza per sopportare il peso della scuola, bè allora è meglio fargli fare qualcosa che lo diverta.

    Personalmente quando mia figlia (rarissimamente) mi chiede di saltare l’allenamento perché deve studiare non la giustifico. Non vedo perché dovrei giustificarla al contrario.

    Poi discuteremo anche dell’organizzazione scolastica e di ciò che mi piacerebbe, ma un’altra volta. :-)

    Il problema della laurea, non si pone, perchè a 18/19 anni o è già affermato o può tranquiilamente giocare più tranquillamente e prendersi la laurea. Ammesso che abbia già preso il diploma.

    Gus.

  17. stefano grazia scrive:

    Quando noi lasciammo l’American di School di lagos nel 2003 per via del trasferimento a Luanda,Nicholas vi aveva fatto solo un anno (prekindergarten, dai 5 ai 6 anni, e prima aveva fatto l’asilo in una playschool - dall’eta’ 18 mesi-di lingua inglese e un anno di asilo (dai 4 ai 5 aa) alla st Saviour, una scuola inglese) la rimpiangemmo a lungo salvo poi ricrederci dopo 2-3 anni di International School IBO (International Bacchalaureate). La Scuola Americana aveva grossi vantaggi se hai un bambino che pratica sport a livello di svago e inoltre come ‘babysitteraggio’ per via delle extraschool activities che variavano dal nuoto, karate’,golf,tennis alla ceramica, musica, scacchi etc. La Scuola Internazionale di Luanda non aveva nulla di tutto questo ed anzi era molto poco competitiva, non organizzava tornei di calcio o baseball interclassi nei diversi semestri e non si spremeva troppo di fronte alle nostre richieste. Alcuni degli Aficionados di questo blog ricorderanno le nostre angustie e comunque il fatto che ci eravamo impadroniti noi del campo di tennis della scuola che usavamo nel pomeriggio, un paiuo di volte a settimana,per allenare Nicholas. Negli ultimi due-tre anni pero’ se la parte sportiva non era migliorata moltissimo (ma facevano regolarmente nuoto e atletica due volte a settimana), almeno l’insegnamento (l’IBO e’ una scuola che insegna ad apprendere a differenza della scuola classica che insegna le nozioni) si adattava meglio tutto sommato alkle caratteristiche di Nicholas ma forse, semplicemente, era l’aver avuto dopo i primi due anni, nei successivi tre professori/maestri tutti sportivi ed exatleti … un rugbysta e un triatleta i primi due ma fu l’ultima, in particolare, con la quale siamo ancora in contatto, ad averci rubato il cuore…Nicholas e’ sempre stato un troublemaker, un killer dalla faccia d’angelo, un prima angiolo eppoi dimonio (si fa per dire), ma dopo esser stato nei primi anni considerato disruptive era divenuto quasi un’icona della scuola, con ottimo profitto e risultati eccellenti anche nel campo dell’arte musica e spettacolo … Una scuola dove i ragazzi piu’ grandi si misciavano con i piu’ piccoli, dove sembrava non esistere il bullismo, dove la materia piu’ importante era considerata l’empatia… MI CHIEDO SE UN PAIO D’ANNI DOPO LE NOSTRE AUMENTATE ESIGENZE SPORTIVE SAREBBERO STATE SODDISFATTE O COMUNQUE ACCOLTE CON UN RIGUARDO PARTICOLARE : io credo di si ma non posso esserne certo ma credo,e temo, che dipenda tutto piu’ dagli UOMINI che dalle ISTITUZIONI.
    E non dovrebbe essere cosi’.
    Credo che i Licei sportivi di cui parla Sara siano quelli in Francia…

  18. gio92la scrive:

    Mio figlio in prima media , dedica , o meglio, dovrebbe dedicare allo studio circa 1h30′ al giorno dal lunedì al venerdì e avrebbe a disposizione almeno 3h al sabato e proprio volendo altrettante alla domenica.
    A me , per una prima media , sembrano già tante, infatti i “tempi morti” abbondano. Mio figlio è pigro, lo abbiamo iniziato a capire con il tennis e la scuola lo conferma, ha un 7 di media abbondante che secondo me e mia moglia è senza infamia e senza lode. Potrebbe fare di più ma al contrario del tennis gli stimoli scolastici sono ben miseri….
    Sicuro non giocasse a tennis non passerebbe tutto quel tempo a studiare di più , aumenterebbe il “cazzeggio”……….
    L’esenzione da ginnastica di Madmax è una buona idea, ci sto già riflettendo sopra , potrebbe sfruttare quell’ora ripassando o portandosi avanti con i compiti in effetti.

  19. Gus scrive:

    Questa settimana inizia il “nostro” torneo Open II categoria a Beinasco (To).

    Teste di serie n° 1:

    maschile Stefano Ianni (ex 300 e ora 560 Atp)
    femminile Pioppo: (329 Wta best ranking in queste settimane)

    Poi Pietro Ansaldo (ex-campione europeo juniores a squadre, vincitore l’anno scorso). Un ottimo livello di partecipanti sia nel maschile che nel femminile.

    Diversi giocatori classificati 2.1, 2.2.

    Lo segnalo perchè è l’occasione, per almeno un pò di persone di vedere dal bordo campo (realmente bordo campo) dei “VERI” giocatori di tennis che è cmq diverso che vederli dagli spalti di un centrale tipo Montecarlo (anche se il livello è, ovviamente, ancora un altro).

    Non so se qualcuno di voi ha i figli iscritti e/o bazzicherà da queste parti. Nel caso potrebbe essere l’occasione per conoscerci.

    Gus.

  20. stefano grazia scrive:

    Invito anche Nikolic a riproporre la sua PROPOSTA (che fece infuriare non pochi Professori di Educazione Fisica…) Io non ero molto favorevole ma solo perche’ a mio oparere ad UTOPIA CITY la situazione dovrebbe essere questa:
    CASA-SCUOLA-TENNIS TRAINING SITE tutti a 5′-10′ di distanza a piedi o in bicicletta
    SCUOLA con un programma di EDUCAZIONE FISICA simile a quello della Scuola Americana a Lagos
    SCUOLA con un tipo di Insegnamento IBO, simile a quello della Scuola Internazionale di Luanda
    SCUOLA con Professori ex sportivi e tuttora praticanti che comprendano l’esigenza di un agonista
    SCUOLA che riconosce come CREDITI anche le attivita’ sportive nei soggetti DOTATI: li identifica, li scheda, li aiuta FACILITANDOLI . In cosa consiste la facilitazione:lezioni di recupero in caso di bisogno, permettendogli giorni di assenza in caso di torneo, etc etc
    SCUOLA CHE COMUNQUE RICONOSCA QUELLO CHE HA GIA’ SCRITTO COSTA AZZ: l’aslto valore educativo dello sport e il fatto che se un bambino preferisce allenarsi duramente per due tre ore al giorno tutti i giorni per inseguire un sogno (una volta appurato che il sogno e’ iul suo e non quello dei genitori) invece che ciondolare senza arte ne’ parte davanti a un Muretto, a un Mall, a una TV, a una Plsay Station…e’ comunque meritevole d’attenzione e anzi d’encomio
    ALLENATORI IN GRADO DI CAPIRE CHE ALLENARSI VA BENE MA CHE UN CAMPIONE SENZA CULTURA E’ COMUNQUE UN ESSERE INCOMPIUTO CHE OLTRE TUTTO SI ESPONE A BRUTTE FIGURE. Allenatori in grado di capire che l’Educazione non e’ solo dire di si ai loro ordini, in grado di capire la differenza fra Personalita’ e Maleducazione (e questo vale anche per gli Insegnanti), Allenatori (e Genitori) in grado di capire che a volte si deve poter rinunciare al tal torneo perche’ i test di midterm o fine anno sono piu’ importanti …
    INSOMMA, e’ ovvio che anche qui ci sono Genitori e Genitori, Allenatori e Allenatori, e Insegnanti e Insegnanti…

  21. Edipo scrive:

    scusate…. un residuo del capitolo precedente…

    @andrew

    non solo 120 euro di svincolo, ma anche 250 euro di indennizzo dal 4.2 in su…..
    Non sarebbe male fargli causa per danni (non solo morali).
    Viva Villa!!!!

    :-(

  22. Elettra scrive:

    L’indirizzo sportivo fa parte del liceo scientifico tecnologico, ci sono sia gli agonisti che quelli che non hanno scelto l’indirizzo informatico o linguistico.
    Mia figlia ha frequentato il primo anno, ci sono solo due ore in più di ginnastica ma è un liceo normale senza nessuna facilitazione per gli sportivi, nè per la programmazione delle interrogazioni, nè per i compiti.
    In più il professore di ginnastica crea parecchi problemi perchè segue i programmi ministeriali senza considerare la programmazione atletica degli agonisti, nè il carico di lavoro pomeridiano o gare e tornei.
    Da quando è in accademia frequenta la seconda liceo scientifico al Pitagora, è vero lo studio è condensato ma il programma lo svolgono ed alla fine dell’anno sosterrà l’esame per l’idoneità alla III in una scuola pubblica.
    Noi abbiamo considerato che tutto sommato non è che si perdesse quel granchè rispetto ad una scuola pubblica, essere caricati di compiti non vuol dire necessariamente essere più preparati e poi tanto dipende dal ragazzo.
    Ci sono figlie di mie amiche che fanno il liceo e studiano dalle due alle undici di sera più le ripetizioni, per arrivare ad un sei risicato,forse era meglio considerare le attitudini.
    Ma poi cosa dovrai mai fare in tutte queste ore?
    Considerato il numero di ore che trascorrono a scuola e la quantità di compiti pomeridiani a quest’ora dovrebbero essere laureati, eppure non mi pare che siano più colti di noi.
    Tanto mia figlia andrà comunque all’università per cui non me ne frega nulla di come ci arriva, posto che salvo eccezioni il livello delle scuole è bassissimo.

  23. Edipo scrive:

    gran bell’argomento.

    Perdere la scuola per uno sport è un problema che per alcune famiglie è fondamentale, imprescindibile, insormontabile, direi definitivo.
    A parte il retaggio culturale di cui siamo vittime, consapevoli od inconsapevoli, in questa triste nostra Italia, non vedo altra ragione plausibile per preoccuparmi.
    Il livello delle scuole nel nostro paese è generalmente medio-basso, ma abituati ad accontentarci e a timbrare il cartellino del dovere, non ce ne accorgiamo neanche.
    Potrei dire, perché rinunciare ad una buona scuola per una scuola di basso livello?
    Mi spiego meglio.
    Nel momento in cui decidiamo di iscrivere nostro figlio al Liceo (ad esempio) della nostra città/paese, nella maggior parte dei casi si tratta di una scuola da buttare via se messa a paragone con le migliori scuole nel mondo, che poi è lo scenario dove andremo a competere.
    Allora se tanto ci sta a cuore la preparazione dei nostri figli perché non iscriverli al Liceo migliore che c’è?
    Ve lo dico io, perché in paese i confini sono più alla portata e tutto sommato un asino in casa con qualche appoggio ci farà fare sempre una figura accettabile.
    La questione, pertanto, non è rinunciare alla scuola per lo sport, visto che la rinuncia è già stata fatta, ma la rinuncia alla scuola per una scuola migliore.
    Che poi si tratti di una scuola di sport o di un liceo ha poca importanza.
    Quello che dovremmo avere il coraggio di sostenere con parole, opere e “commissioni”, è la qualità della vita che vogliamo consegnare ai nostri ragazzi piuttosto che a noi.
    Il resto sono solo perdite di tempo, di stile e di occasioni preziose per un mondo migliore.
    Per dirla in altra chiave, ogni figlio che viene al mondo ci fornisce un’occasione per migliorare, poi noi facciamo il resto, ma se potesse decidere lui non avrebbe dubbi.

  24. stefano grazia scrive:

    Altro Spunto di Riflessione: in Italia è ancora guardata con orrore imbarazzo e disagio ma l’Istruzione On Line nel resto del mondo (e non solo in US) comincia ad essere tenuta in grande considerazione ANCHE DA INSOSPETTABILI INSEGNANTI & PROFESSORI. D’altro canto io ricordo sempre le reazioni della Stampa e degli Intellettuali tedeschi all’indomani dell’apparizione in televisione di quella ragazza di 18 anni che rimase rapita e sequestrata per 8-10 anni e che durante questo periodo ebbe come solo tutor insegnante e mentore l’efferato rapitore (e tanta radio e televisione). Cosa dissero gli Osservatori di lingua tedesca? Che quella ragazza che si esprimeva con tanta proprietà in televisione e con argomenti e contenuti che non avevano confronti con quelli dei suoi coetanei, erano IN UNA RAGAZZA CHE NON ERA MAI ANDATA A SCUOLA NEGLI ULTIMI 10 ANNI, la dimostrazione del FALLIMENTO del l’Istituto scolastico Tedesco (o Austriaco, adesso non ricordo).
    Io confesso una certa diffidenza in una istruzione on line, al di fuori delle pareti scolastiche, senza il periodico riscontro di una interrogazione o di un test IN CUI NON PUOI ANDARE A CERCARE LA RISPOSTA ESATTA SU UN LIBRO (ma sembra che questo non sia importante…), ma altrettanto confesso che ho sempre ammirato chi partiva per il giro del mondo in Barca a Vela e si portava dietro i propri figli sostenendo che COMUNQUE quell’esperienza avrebbe insegnato molto di più di quello che qualunque scuola avrebbe potuto… E contemporaneamente non mi nascondo che SE mio figlio a un certo puno si scoprirà bravo abbastanza per provarci, quella potrebbe essere l’unica alternativa all’abbandono degli studi. Ecco, quello che potrei fare io, sarebbe di trovare spazio nel budget per la FIGURA DEL TUTOR ITINERANTE a scapito di altre voci, magari più tecniche (E’ più importante un Preparatore Atletico o un Tutor? Attenzione, non sto dicendo La Preparazione Atletica, sto dicendo un Personal Trainer che viaggi con te…Se non il Genitore Stesso (o uno dei due)l’Allenatore, un Allenatore Giovane & Appassionato, potrebbe svolgere entrambe le funzioni dopo essersi opportunamente documentato e fermo restando 3-4 richiami all’anno dal Guru…Etc Etc (L’ideale sarebbe avere un Giovane Insegnante ex Seconda Categoria con patentino di Coach e anche laureato in Psicologia e ScienzeMotorie, non sposato e quindi disposto a viaggiare, ricco di famiglia, simpatico,amante di buoni libri e di buon cinema, che sappia anche cucinare … )

  25. brugue scrive:

    Beh… l’argomento è troppo… troppo gustoso per restare in disparte o seminascosto anche questa volta (leggo spesso le vostre discussioni, ma non ho mnai il coraggio di intervenire in un blog di esperti o quasi). Mi presento: sono un papi-coach (lo dico per riderci sopra o come leggerete tra le righe del mio blog per scherzare con mia figlia o con le disavventure tennistiche di mia figlia, la temibile peste Jade). Dunque, la scuola e lo sport. Come ci siamo comportati (allargando il discorso a mia moglie, altra mami-coach)? Partiamo dall’inizio. Mia figlia gioca esattamente da 18 mesi a tennis (da 14 mesi agonistica). Ha undici anni. Ha scoperto il tennis un po’ tardi. O forse troppo presto… per cullare ancora il sogno di “crederci”…
    E’ una piccola peste (esaltata) e con risultati alterni (da qualche settimana vince sempre, ma è ancora presto per dire se riesce a tenere una “padella in mano”).
    Da qualche mese si allena ormai tutti i giorni (e la domenica, giorno di riposo, rompe al papi-coach per correre su qualche campo da tennis disponibile). Alterna ore di tennis e preparazione atletica (secondo codici ormai collaudati dai massimi esperti della pallina gialla). Partecipa ai tornei regionali (dovunque) e da inizio anno farà qualche esperienza anche fuori regione. Come dire quanto basta per far drizzare le antenne ai genitori. Ma a scuola come farà? Frequenta la prima media ed ha ricevuto una pagella (primo quadrimestre) ottima. Riesce ancora ad organizzarsi (anticipa compiti ecc. ecc.). Ma il problema è un altro. Le assenze aumentano perchè quando riesce (raramente) a superare i primi turni di un torneo e a raggiungere la finale, inevitabilmente aumentano le assenze (sempre giustificate con un gran mal di testa, problemi di famiglia ed altre grossolane bugie). A scuola non si parla con i prof, altrimenti sarebbero dolori. Ed ovviamente nostra figlia non fa alcuna attività fisica (al punto da meritare solo… un sette in educazione fisica rispetto a tanti otto di altri compagni di scuola (roba da ridire). Il tennis? Per carità… Pagherebbe subito con il classico: «Vostra figlia potrebbe fare molto di più, ma pensa solo al tennis», già ascoltato in quinta elementare (dalla maestra) perchè scoprì “l’insana passione” vedendo le coppe vinte al Rita. Cari genitori non cadete nel tranello: i prof vi ostacolerebbero. In tutti i modi. Vostro figlio risulterebbe bollato per il resto dell’attività didattica come un ragazzo perditempo con la racchetta in mano. Questo è il rapporto instaurato con la nostra scuola (e stiamo ancora parlando di scuola media, figurarsi alle superiori!). Allora, scusatemi, di cosa discutiamo: di come la scuola pubblica favorisce l’attività agonostica o fisica dei nostri figli?
    Esagero? Aspetto le vostre esperienze e… scusate l’invasione!
    Saluti brugue

  26. stefano grazia scrive:

    Dovendo a volte scrivere nei ritagli di tempo, in auto nel traffico o fra un paziente e l’altro, i miei scritti sono spesso involuti e zeppi di errori ma in compenso anche molto confusi…Inoltre, e in particolare in questi nultimi 3 o 4, scritti quasi in preda a quell’ansia che ti prende quando vuoi dire troppe cose e non hai voglia o tempo di metterle giù con un certo ordine come invece si dovrebbe fare, forse perfino su un Blog, mi sono accorto di aver addirittura omesso frasi e pensieri… Alcuni non importanti come quando scrivevo che la scuola citata dal Prof Buzzelli era il mio liceo classico negli anni 70…Avrei voluto scrivere: ‘Come passa il tempo. e come passa INVANO’ e da qui partire col mio interesse maturato per le scuole americane. Ma soprattutto quando ho scritto “noi avremmo voluto frequentare l’high school e il college in US … Per via dell’apparente diverso valore e rispetto che si attribuisce allo sport.Che poi sia solo apparente e’ vero. O meglio e’ relativo. La letteratura (e la filmografia) lo testimoniano” … Qui avrebbe dovuto partire tutta una serie di citazioni di film ambientati nell’ambiente sportivo dei College e dell’High School americani con le contraddizioni e le incongruenze e soprattutto le incomprensioni all’interno delle stesse istituzioni, con certi professori che si scontrano coi Coaches perchè certi atleti sono in pratica analfabeti e d’altra parte certi allenatori che si scontrano con professori ingiustamente pretenziosi acidi severi che considerano l’atleta un decerebrato … Etc Etc
    Proseguendo nei miei commenti e rileggendoli a frittata ormai fatta, posso rendermi conto che in realtà potrei aver dato una idea errata di quelle che sono le mie aspettative da Nicholas (lui per poter giocare deve avere comunque tutti A e B e anzi io m’incavolo molto di più perchè non legge e non perchè mi sbaglia un dritto o un rovescio) ee dalla Scuola. Qui ho parlato spesso di Professori exatleti come se fosse l’unica cosa che conta MA DANDO PER SCONTATO che fossero anche insegnanti decenti e appassionati… E alcuni di quelli che ho ricordato, e soprattutto l’ultima, Miss Sandra Beardmore, Australiana, una delle menti del Nuovo Corso IBO, era un insegnante eccezionale che sapeva tirare fuori dagli alunni, e non solo da Nicholas, tutto quello che avevano di migliore da offrire.
    in più anche lei era una ex atleta, madre di un ragazzino che con lo sport a suo tempo ci aveva provato. Non c’era riuscito ma si era realizzato poi in altro modo.

  27. Mauro scrive:

    “Diventai giornalista perchè alle corse podistiche arrivavo sempre ultimo. Ero studente in un liceo di Firenze e mi ostinavo a partecipare a tutte le campestri che si tenevano alle cascine.
    Una volta, alla fine di una di quelle corse in cui davvero ero arrivato quando il pubblico stava già andando via, venne da me un signore sui trent’anni con un taccuino in mano mi disse qualcosa come: “Sei studente?” E allora, invece di partecipare alle corse, descrivile!”. Avevo incontrato il primo giornalista della mia vita e, a sedici anni avevo avuto la mia prima offerta di lavoro: cronista sportivo al Giornale del mattino.”
    Quest è l’nizio del libro “In Asia” del grande giornalista e scrittore Tiziano Terzani.o scomparso qualche anno fa.

  28. Mauro scrive:

    Questo è invece il manifesto programmatico dell’accademia del Alberto Castellani, ecco il copia incolla:
    “I nostri giovani devono crescere non solo come tennisti ma soprattutto come persone. Per questo la scuola si adopera per dare loro stimoli culturali appropriati. Vengono organizzati gruppi di lavoro e tavole rotonde a tema, serate culturali, ecc. Tutti vengono spinti a frequentare la scuola superiore e l’università. I ragazzi dai 14 ai 18 anni possono frequentare presso l’accademia scuole superiori pubbliche o private e/o serali. L’Università di Perugia offre una buona occasione a tutti per ottenere una laurea. I giocatori stranieri dell’Accademia possono frequentare a Perugia l’Università Italiana per Stranieri. E’ possibile, inoltre, per tutti i nostri allievi studiare tramite internet. La convenzione firmata con l’università telematica E - Campus è a disposizione e permette l’iscrizione a quasi tutte le facoltà con sconti del 50% sulle normali tasse universitarie. “

  29. Giop scrive:

    Buonasera, sono la prima a non scrivere come adulta evidentemente. Qualcuno di mia conoscenza mi ha segnalato questo post, che a me è sembrato molto interessante, dato che un caso come questo mi ha coinvolta in prima persona e continua a tormentarmi ancora adesso. Scuola e sport, un matrimonio non impossibile, ma molto difficile. Frequento una scuola che mi ha fatto abbandonare il tennis dopo un po’ di anni, poiché non riuscivo a conciliare studio e allenamenti. I miei professori erano e sono tutt’altro che inclini a mettere sullo stesso piano lo studio e la salute. L’unica cosa che riuscivano a dire a me e ai miei compagni era di andare la sera tardi, una volta finiti i compiti, agli allenamenti. Certo, come se le scuole tennis e di tutti gli altri sport seguano i nostri orari. Ogni docente nelle scuole italiane (o almeno nella mia, che è abbastanza tosta) pensa che la propria materia sia l’unica, la più importante in assoluto, sono in grado di parlare male alle spalle dei loro colleghi di educazione fisica, dicendo che adesso hanno troppa importanza. Beh questo mi lascia alquanto sconcertata! Loro preferirebbero che passassimo i pochi momenti liberi che abbiamo a fare qualsiasi cosa, tranne che lo sport. Quante volte ho detto al mio docente di storia dell’arte “professò (come diciamo noi), mens sana in corpore sano”. E parlo di un docente di STORIA DELL’ARTE in un liceo scientifico sperimentale, non magari di uno di matematica o fisica. Lui dice “pane e Brunelleschi nel tempo libero”. Noi invece preferiremmo andare a svagarci con qualcosa che abbia almeno lontanamente una forma sferica. Non tutti possono diventare campioni, ma ognuno di noi può esserlo nel suo piccolo. Le partite dei grandi non sono più divertenti di quelle dei dilettanti, perché lo sport si fa, non si guarda. Se solo la scuola ci desse la possibilità di fare più sport, anche noi ragazzi saremmo migliori, invece di stare ore e ore al pc (e non per fare le ricerche). Ho letto molte volte questo blog e ho notato che ci sono davvero tanti commenti, molti delle stesse persone. Commenti davvero interessanti e di gente preparata, ma, per rispondere sempre, mi sembra che anche voi stiate molte ore al computer.. E’ lo stesso per noi giovani, nel tempo libero partecipiamo a conversazioni per confrontarci e la prima cosa che viene in mente quando si chiude quel maledetto libro di matematica o di “divina commedia” è “amici” e “computer”. E’ il mezzo per comunicare, perché a causa della scuola non abbiamo nemmmeno il tempo per incontrarci di persona! Parlo per quelli come me ovviamente, dato che non tutti frequentano scuole molto pesanti e sono tuttavia “drogati” di internet. Sinceramente essermi svegliata alle 6 di mattina, aver preso il bus alle 7, essere tornata a casa alle 2 se non le 3 e dopo ALMENO (se mi va bene) 5 ore di studio, è un po’ impensabile uscire di casa per fare sport, dato che si fanno le nove quando si finisce di studiare e non si può tornare tardi per la sveglia alle 6. Figuriamoci uscire con gli amici! Si può fare solo il sabato. La scuola italiana non permette tutto ciò, non ha la mentalità adatta per far entrare lo sport nella nostra vita e farla diventare una delle nostre passioni. E’ solo grazie a voi genitori che ci riusciamo. E poi ci si chiede perché gli italiani non sfondino molto negli sport!!

  30. Mauro scrive:

    Questi contributi invece arrivano dal sito ufficiale della Fit nella rubrica Tribuna aperta
    “sono un under 16 vorrei chiedere cortesemene, visto che vorrei disputare più tornei e questo comporta spostamenti in varie località se ci sono permessi scolastici per chi pratica agonismo:” Ho lo stesso problema con mio figlio di 10 anni; purtroppo la cultura in Italia prevede una stolta separazione fra scuola e sport, nonostante periodici proclami politici che vanno ingannevolmente in senso opposto, per non parlare dell’assenza totale di CONI e Federazione nell’affrontare il problema; l’unico problema è succhiare denaro a più non posso, vedi i costi assurdi dei Centri Federali, delle Accademie e dei centri estivi.
    Solo in Trentino sta nascendo qualcosa, con scuole che condividono con i propri allievi la passione sportiva, senza massacrarli perchè si assentano qualche volta per un Torneo! Ma è poco,molto poco,pochissimo!!!
    di Wilson .
    Purtroppo in Italia vige una grave assenza di cultura sportiva.
    Se un adoscente passa i pomeriggi a giocare ai videogiochi o peggio a farsi gli spinelli non c’è nessun problema, se invece perde due giorni di scuola per un torneo internazionale di tennis allora è un affronto verso il corpo docente che te la farà sicuramente pagare.
    E’ soprattutto per questo se non abbiamo mai avuto (a differenza di Spagna, Gran Bretagna, USA, Russia, Francia e atre cento) un giocatore top 10 a memoria d’uomo.
    Senza considerare che le ore di ginnastica sono una farsa, potrebbero essere tranquillamente abolite ed essere utllizzate come ore bonus (2 alla settimana) per praticare sport alla mattina o partecipare di tanto in tanto a manifestazioni sportive.
    di sergio
    Purtroppo occorre avere alle spalle una solida base economica, perchè a parte per quei pochi che hanno la “fortuna” di essere selezionati dalla federazione, tra scuole private, accademie e altro, tipo vitto e alloggio, occorre poter disporre di un badget da F1
    di GASPE53
    La FIT per se stessa o meglio tramite il CONI non potrebbe trovare un accordo con il Ministero dell’Istruzione e permettere in qualche modo ai ragazzi di svolgere uno sport a livello agonistico?
    di Raf

  31. Nikolik scrive:

    Come da tua richiesta, Stefano, ti copio il post scritto a suo tempo sulla scuola.

    “Stefano, il progetto di cui mi chiedi è molto umile e molto semplice, al contrario di quelli che proponete, complicatissimi e che hanno scarsissime possibilità di attuazione pratica, poiché comporterebbero impossibili modifiche statutarie, assolutamente improponibili da un punto di vista giuridico.
    Inutile sognare rivoluzioni che sono inattuabili, come nuove forme di votazione, magari ancorate ai risultati, come proponete, nuovi circoli, ecc.

    Come detto, prendiamo cinicamente in esame la verità e la realtà: la verità e la realtà è che tutti gli sport minori (e, quindi, il tennis) hanno due grandi problemi: avvicinare i giovani praticanti ed il denaro.
    I giovani non giocano a tennis (spero che non si voglia contestare questo dato, visto che ci sono le statistiche ufficiali) e giocare a tennis costa tanto (ecco il secondo problema, il denaro), ma non solo: il denaro è importante non solo per i genitori del tennista, ma anche per la federazione, perché tutte le federazioni, tutte, sono in grave crisi economica, per via dell’abbattimento dei fondi alle federazioni.

    Visto, quindi, che i due problemi essenziali sono questi, e non altri (non, quindi, i maestri italiani, come sostenete voi), bisogna colpire questi problemi, senza disperdere energie dietro falsi problemi.

    Ma quale è il settore dove si trovano, contemporaneamente, milioni di giovani potenziali praticanti sportivi e, assieme, un fiume, un mare di denaro? Quale è il settore che, se colpito e riformato, può diventare una ricchezza spaventosa per le federazioni sportive minori, come quella del tennis?

    Quel settore è la scuola, sono le ore di educazione fisica nella scuola.

    Pensate a quanti milioni di euro all’anno lo Stato, l’Amministrazione Statale, spende per organizzare le ore di educazione fisica, dalle elementari fino alle superiori.
    Sono soldi buttati via, perché in realtà l’educazione fisica, come materia scolastica, come ognuno di noi ben sa, per esperienza diretta, è una farsa, nessuno fa educazione fisica.
    Eppure, è un carrozzone che costa decine di milioni di euro all’anno allo Stato: pensate agli stipendi dei prof. di educazione fisica, agli affitti delle palestre, alle spese di manutenzione, alle bollette, e moltiplicate tutto per tutta l’Italia.
    E’ una somma di denaro enorme, per nulla, spesa per nulla, nessuno fa educazione fisica seriamente in Italia.

    Nella mia città, per esempio, c’è un liceo scientifico e uno classico: né l’uno né l’altro hanno, all’interno dell’edificio scolastico, una palestra, per cui la affittano nelle immediate vicinanze. Pensate alla spesa: affitto, bolletta della luce, dell’acqua calda per le docce, del telefono, del gas, spazzatura, manutenzione (ogni tanto si romperà un attrezzo, no?), agenzia di pulizie, ecc. ecc. Moltiplicatelo per tutta Italia.

    E allora il progetto è questo: le ore di educazione fisica nelle scuole devono essere gestite direttamente dal CONI e dalle singole federazioni sportive.
    A inizio anno scolastico, ogni bambino ed ogni ragazzo deve dichiarare quale sport intende fare nelle ore di educazione fisica. La singola federazione di competenza dovrà organizzare, a sua cura, le ore di educazione fisica di quel ragazzo e di quel bambino.
    Se un ragazzo sceglie, ad esempio, il tennis, assieme con tutti gli altri che hanno fatto analoga scelta, dovrà recarsi, nelle ore di educazione fisica, in un circolo indicato dalla FIT, dove lo alleneranno gratis, troverà maestri, racchette, palle, tutto gratis.
    La cosa è fattibilissima perchè già adesso il CONI ed ogni federazione sportiva hanno i loro uffici e dirigenti in ogni provincia.
    Naturalmente, l’educazione fisica non potrà avere gli orari che ha adesso, semplicemente assurdi: come si fa a fare due ore di educazione fisica quando, l’ora successiva (o quella precedente, che è lo stesso) hai il compito in classe di latino?
    Invece che due ore la settimana, se ne dovrebbero fare 5 ogni due settimane, con una mattina intera, ogni 2 settimane, dedicata all’educazione fisica e basta.
    Ma via…l’educazione fisica, adesso, costa milioni ed è una farsa.
    Affidiamola alle federazioni, affidiamola al CONI.

    Così facendo, si prenderebbero diversi piccioni con una fava:
    1) in primo luogo, ci sarebbe un risparmio per lo Stato enorme, che ptrebbe dismettere tutte queste inutili e costose palestre, risparmierebbe in affitti e bollette decine di milioni di euro l’anno;
    2) gli attuali prof. di educazione fisica rimarrebbero, nessuno verrebbe licenziato, perché dovrebbero comunque fungere da collegamento tra le varie discipline e la scuola, dare i voti, restare in contatto con i maestri delle varie discipline e dei vari sport, delle varie federazioni, svolgere una necessaria opera di controllo e coordinazione;
    3) si darebbe, finalmente, effettività all’insegnamento dell’educazione fisica e sportiva nella scuola, che adesso è una farsa; insegnamento importantissimo, perchè sport è salute, non esiste che un giovane, dai 6 ai 19 anni, se privo di patologie, non faccia sport agonistico, non esiste, fa troppo bene lo sport ed è anche istruttivo e formativo;
    4) le federazioni e gli sport minori avvicinerebbero migliaia di giovani che, altrimenti, prendendo ad esempio il tennis, mai entrerebbero in un circolo;
    5) le federazioni ed i circoli guadagnerebbero anche denaro: parte del denaro risparmiato dallo stato per l’educazione fisicao dovrebbe passare alle federazioni e da lì ai circoli, per comprare attrezzatura, pagare i maestri, ecc., perchè i giovani studenti non devono spendere assolutamente nulla;
    6) anche se il tennis è uno sport minore, comunque molti opterebbero per il tennis, e sarebbe uno straordinario metodo di avvicinare giovani, che in realtà, dal punto di vista dei circoli sono anche clienti potenziali: alla fine, chi fa educazione fisica, nei momenti di pausa, un ghiacciolo lo mangia ed una bottiglietta d’acqua la beve al bar del circolo, sarebbe anche un’entrata economica non indifferente;
    7) durante i mesi scolastici, nessuno gioca a tennis di mattina, per cui gli studenti non darebbero noia a nessuno;
    8 )quelli che scelgono il tennis per l’educazione fisica, quasi sicuramente, dopo il primo momento di apprendimento, si appassioneranno e continueranno a frequentare i circoli anche liberamente, al di fuori dell’orario scolastico.

    E’ chiaro che un simile progetto ha bisogno di una grande volontà politica e politico-federale, perché presuppone cambiamenti anche della nostra società; è ovvio che non può muoversi solo una federazione, devono farlo tutte le federazioni; è chiaro che deve essere il CONI, che è un ente pubblico, a prendere in mano la situazione, con tutto il suo peso.

    Ma c’è poco da fare, la strada deve essere questa, la ricchezza, sia di giovani che di soldi, è lì.
    Il progetto è ambizioso, ma non impraticabile, come quelli che proponete voi.

    Insomma, voi tennisti, datevi da fare anche voi…”

  32. Mauro scrive:

    Auguri ad Andreas Seppi, oggi è il suo compleanno, auguri anche a me perchè è anche il mio.
    Se non me li faccio io……

  33. madmax scrive:

    tanti cari auguri mauro…

    a leggervi i casi sono due o io vivo in un altro mondo oppure ho trovato l’eldorado…

    certo per parlare a titolo definitivo è un po’ presto poichè mia figlia fa solo la V° elementare però…

    come ho già detto ho parlato prima dell’iscrizione per cui quando mia figlia manca da scuola come giustificazione scrivo che ha partecipato a manifestazioni sportive… in pagella ha solo 9 e 10 (come l’anno scorso perchè dicono che nel primo quadrimestre non vogliono dare tutti 10 come invece poi le hanno dato nel secondo e questo dicono loro per evitare rilassamenti), grazie al fatto presumo di essere riuscito a farle capire che a scuola è fondamentale una sua particolare attenzione oltre ovviamente a studiare più o meno 45-60 minuti al giorno…
    tutte le scuole di sarnico (medie comprese) sanno che mia figlia si allena molto ed ha bisogno delle palestre (e palazzetto) dandomi completo aiuto….

    gus ancora hai dei dubbi che quello che scrivo rispecchi la realtà… cmq ho sempre detto che quando scrivo 5/6 ore di allenamento intendo tutto compreso..

    nello specifico…

    lunedì che è l’unico giorno che va anche il pomeriggio tennis dalle 17.30 alle 20.30

    martedì 13.00-15.30 prep fisica 15.45-16.45 video analisi 17.30-20.30 tennis

    mercoledì riposo

    giovedì 13.00-15.30 prep fisica 15.45-16.45 video analisi 17.30-20.30 tennis

    venerdì 16.00-19.00 tennis 19.00-20.30 menthal training

    sabato 14.00-17.00 tennis

    domenica 9.00-12.00 tennis 15.00-17.30 prep. fisica 17.45-18.45 video analisi (quando la domenica gioca o un rodeo il sabato non la mando a scuola e la mattina gioca a tennis mentre il pomeriggio fa atletica e videoanalisi mentre se gioca una manifestazione che si svolge solo al mattino domenica mattina non gioca a tennis ma il pomeriggio fa atletica normalmente)

    nikolik in linea di massima hai ragione poi però ad esempio la remondina top 400 si è diplomata in una scuola normale di brescia….

  34. nicoxia scrive:

    Non è la scuola che non va ,ma l’elasticita mentale degli insegnanti,in quella di mia figlia mi permettono di farla uscire nell’intervallo del pranzo 2 volte la settimana per allenarla,ho chiesto la loro collaborazione nel monitorarla qualora intravvedessero un calo nel rendimento mentale,perchè gl’ insegnanti hanno questo comportamento in buona fede,quindi basta dimostrargli un ottimo rendimento scolastico e il problema sparisce e se no è un problema loro.

  35. Edipo scrive:

    @andrew

    grande. Io invece Popperiano lo sono diventato gioco forza.
    Perfettamente d’accordo su che cosa penso del giudizio eventuale delle scuole verso i miei figli.
    Grazie a Dio in famiglia abbiamo fatto l’università sia io che mia moglie e siamo perfettamente in grado di salvaguardare dall’ignoranza i pargoli.
    Questa è: genitori-coach e genitori-prof.
    Ed ancora qualcuno ha il coraggio di aver da dire.
    La squola di vita dei circoli è impagabile :-D
    Ormai sono assolutamente convinto che noi italiani usiamo la nostra intelligenza solo per fare cose stupide e dal momento che siamo molto intelligenti diventiamo eccezionalmente imbecilli.
    :-P

  36. costa azzurra scrive:

    auguri Mauro e auguri al mitico Seppio !!!!

    Devo ammettere che questa volta NIKOLIK mi ha colpito …GRANDE!!

    ROBERTO COMMENTUCCI intervieni … possiamo prendere spunto dalla proposta di NIKOLIK per fare una lettera aperta al CONI tramite i vostri canali giornalistici più in vista ?

    forse in questi giorni se anche UBALDO SCANAGATTA ci dà una mano …
    anche BONOLIS si è messo il cappellino della FIT …
    forse è il momento giusto per lanciare questa lettera aperta al CONI e al Ministro della Pubblica Istruzione

    sono convinto che se si potesse creare un legame “legale” fra scuola e tennis o fra scuola e sport in generale ci sarebbero dei grandissimi vantaggi per la nostra povera Italia sportiva …

  37. costa azzurra scrive:

    GUS

    dove si possono vedere i tabelloni di Beinasco ?

  38. Edipo scrive:

    @Nikolik

    credo che tu abbia ragione, ed il tuo progetto ha una sua plausibiltà e forse attuabilità.
    Risparmiare sugli sprechi della scuola pubblica per strutturare un’educazione fisica che abbia senso e che non sia ancora ancorata alle flessioni di mussoliniana memoria, (eravamo poveri, niente di personale con la politica dell’epoca) è assolutamente interessante, secondo me.
    In concreto però non credo che sia più facilmente attuabile rispetto ad altre idee che si sono espresse in questo blog.
    Ognuno di noi è adirato per qualcosa, e sulla base della propria esperienza propone soluzioni, e di praticabili, senza citarle, ne ricordo diverse.
    Bene, per me, comunque.

  39. Edipo scrive:

    @per il mediatore

    l’aggiornamento lento del blog non permette di seguire un discorso.
    Mi rendo conto che non lo fate apposta o per dispetto o per negligenza, ma mettetecela tutta altrimenti siamo a Babele. :-)

    Avete ragione e me ne scuso, ma ieri per tutto il pomeriggio e la serata il mio internet provider era fuori uso. (Rob. Comm.).

  40. costa azzurra scrive:

    a Stefano Grazia
    a Edipo

    giusto, la scuola se è una buona scuola è sempre bene frequentarla per una serie di motivi di socializzazione, di confronto con le varie realtà umane, fa crescere, come del resto a scuola gli insegnanti dovrebbero capire quanto fa crescere lo sport, un viaggio all’estero , il confronto con culture diverse in un campo da tennis…

    tutto questo fa bene alla crescita mentale e fisica , fa crescere una poesia di Leopardi e una partita al tie break del terzo set ecc..

    fa crescere la danza e Spoon River ( quello di De Andre’ vero Stefano Grazia ?)…

    tutto fa bene anche Messenger alla sera con gli amici lontani centinaia di chilometri e ognuno di loro che fa le abbreviazioni nella propria lingua !!! non so come facciano a capirsi ma sono forti !!!!

    ciò che fa bene ai nostri figli lo sappiamo bene noi genitori … è che non sempre è tutto tanto facile …

    una volta un professore delle medie mi ha detto che “sfruttavo il lavoro minorile” perchè mio figlio si allenava tutti i pomeriggi un paio d’ore …vorrei far conoscere questo professore a madmax…ih ih ih

  41. Diego1 scrive:

    Credo che il problema della scuola inizi a 14 anni con la fine delle medie e l’inizio delle superiori.Questa e’ anche l’eta’ delle scelte per chi vuole allenarsi per provare a diventare professionista o per chi vuole allenarsi per migliorare e ottenere una buona classifica (buon terza o buon seconda)
    Per i primi la maggior parte dei ragazzi ,considerando le numerose ore di allenamento e le numerose settimane o mesi in giro per il mondo a fare tornei sceglie una scuola privata tipo “ragioneria” e alla fine dei 5 anni un diploma bene o male arriva anche se poco spendibile.
    Per i secondi se le ore di allenamento sono 2 o 3 al giorno credo si possa frequentare un discreto liceo pubblico o privato che offrira’ una base culturale e scientifica valida per una qualunque Facolta’ Universitaria.
    Inutile dire che chi sceglie la prima strada come ho gia’ detto in altri post abbia un bagaglio tecnico e di vittorie adeguato.

  42. Gian Carlo scrive:

    Cari Amici questa la mia esperienza. Mia figlia, oggi di 14 anni vive all’estero da quando e’ nata. Ha trascorso l’ultimo anno in California allenandosi da Weil tennis academy, dietro consiglio dell’amico Ubaldo. E’ stata una grande esperienza che le ha permesso di crescere come tennista e le ha insegnato a vivere una vera esperienza da atleta, con un intenso calendario di tornei USTA ( 27 tornei in 12 mesi ). Per permetterle di continuare il suo piano di studi e’ iscritta dallo scorso anno ad un programma accademico di studi a distanza “LaurelSprings” come molti atleti di altre discipline questo programma le permette di allenarsi 5 ore al giorno e di studiare per almeno 3-4 ore ogni giorno anche quando e’ in trasferta per torneo , quasi ogni week-end. Dallo scorso mese e rientrata a casa in Thailandia, in Chiang Mai, la stessa citta’ dove si allena la #1 al mondo ITF Junior player; si allena in una stupenda struttura nella periferia di Chiang Mai seguita da un coach Americano e ha a disposizione un team che accompagna lei ed altri gocatori ai vari tornei ITF in giro per l’Asia. Mia figlia continua a seguire il piano di studi di LaurelSpings. Si allena dal lunedi al venerdi, mattina dalle 7 alle 9.30 e poi dalle 15 alle 18.30, il suo studio e frammentato durante la giornata : dalle 10.15 alle 12; dalle 13 alle 14.30 e dalle 19 alle 20.30.
    A supporto di questo programma c’e una struttura full boarding che integra insegnanti provenienti da UK/AUSTRALIA/USA.

    Qui in Thailandia non esite la FIT ed il CONI e neppure tanti soldi e dirigenti dello sport, in questo clima esiste una struttura privata che ha capito le esigenze delle giovani leve del tennis ed ha costruito un nuovo modello di accademia di tennis.

  43. Mauro scrive:

    Grazie Max e Costa Azzurra.

  44. Edipo scrive:

    @Gian Carlo

    Latitudini e longitudini diverse, abitudini e meccanismi simili.
    Mia figlia fa tennis dalle 8,30 alle 12, pranzo dalle 12 alle 13, studio dalle 13 alle 14,30, tennis dalle 14,30 alle 16 (il prossimo anno fino alle 17,30) studio dalle 16,30 alle 17,00, cena alle 18,30, scuola dalle 19,30 alle 22,30, in un liceo scientifico privato.
    Dal Lunedì al Venerdì.
    Sacrifici e fatica dovuti ad una organizzazione “inventata” in mancanza di strutture che se ne occupino.
    Sarebbe bello che ci fosse un college dove svolgere tutto questo in modo più organico e forse più sensato, in modo da risolvere il dilemma scuola o sport definitivamente.
    Ho lavorato per dieci anni per una scuola privata di livello universitario, di cui ho diretto varie sedi, è vi posso assicurare che è più facile di quanto si creda.
    Eppure niente che nasca, nonostante ci siano esempi in varie parti del mondo di college funzionanti.
    La formazione, in un mondo come il nostro, è il business più importante ed interessante, dal momento che i metodi ed i tempi impongono sempre di più un’ottimizzazione dei risultati.
    Una volta c’era il campione ignorante, nel mondo della comunicazione ci sarà il campione che ha studiato, non vedo altre strade, adeguarsi è il minimo che dovremmo fare.
    Ed anche se l’Italia non sarebbe la sola, saremo indietro e dovremo recuperare anche questo.

  45. madmax scrive:

    grazie giancarlo ottimo contributo per il nostro blog… e già che ci sei racconti anche quali sono i costi da sostenere allenandosi nell’accademia thailandese (ed eventualmente anche per le trasferte e la scuola)? e quando dici che andando in california tua figlia è cresciuta molto tennisticamente significa che a chiang mai la struttura non è adeguata? e tanto per sapere (non si sa mai che si venga a trovarti per una vacanza) l’accademia si trova lontano dal mare?

  46. Gian Carlo scrive:

    @MADMAX.
    Mia figlia, Helen, e’ rientrata dalla California a meta’ gennaio, da un mese circa e’ in Thailandia a Chiang Mai , che e’ al nord del paese non vicino al mare…comuque e’ un posto incantevole. Il tennis in Thailandia non ha nulla da invidiare a quello in California; in Chiang Mai - Thailandia e’ seguita quanto in California. l’aspetto paradossale e che in USA aveva un coach giapponese mentre qui in Thailandia ha un coach professionista 100% Americano… colpa della globalizzazione.

    La struttura nel suo complesso in Thailandia e’ organizzata molto bene, ed e’ di recente costruzione.

    Premetto che mia figlia e’ italiana e thai, per lei la lingua madre e’ l’inglese +Thai e parla anche all’80% Italiano e Spagnolo e per questo motivo seque un programma di studio americano GRADE 9 ( che e’ comparabile al primo anno delle scuole superiori in Italia).

    Il costo tutto compreso e’ meno della meta’ comparato alla California. un anno al Weil tennis academy : tennis, distance learning school, accomodation, tornei, biglietti aerei e tutto il resto vale circa 49.000 Euro +/-

    In Thailandia Ci sono due possibilita’:
    1 ANNO: ( 11 mesi ) tennis + scuola PREMCENTER + full boarding ( dormire, mangiare, lavanderia etc… ) circa 27.000 Euro
    Nel caso di mia figlia il costo che abbiamo pagato in Thailandia e’ inferiori in quanto studia con il programma a distanza LaurelSprings ( http://www.laurelsprings.com ) Il grande vantaggio e’ quello che puo’ utilizzare tutte le infrastrutture didattiche di supporto del PREMCENTER: libreria, strutture didattiche e ricreative varie senza seguire il calendario e gli orari scolastici. Helen organizza il suo studio in maniera del tutto indipendente senza partecipare alle lezioni in classe come invece fanno altri giocatori/studenti. Deve comunque studiare dalle 3 alle 4 ore al giorno e deve farlo negli spazi della scuola sotto la supervisione di alcuni tutors. Posso seguire i progrssi dei suoi studi attraverso un sito online dove ho un accesso a tutte le sue lezioni e ad un web-board con gli insegnanti delle varie materie.

    Il costo per Helen compreso Laurel Springs e’ di circa 22,000 Euro.

    Seguendo questo programma Helen puo’ allenarsi la mattina per circa 2 ore e mezza un poco piu’ a lungo degli altri giocatori ricevendo in pratica una lezione privata ogni giorno inclusa nel prezzo e il pomeriggio dalle 3 alle 6.30. Al momento si allena in totale circa +/- 5 ore dal lunedi al venerdi e 3 ore il sabato mattina se non ci sono trasferte per tornei. Questa settimana e’ in trasferta in Sri Lanka….. mamma mia !!! per un torneo G3 ITF.
    Il coach o i suoi assistenti accompagnano periodicamente tutti il gruppo dei giocatori ai tornei all’estero ed in Thailandia.. ,anche questo costo e’ compreso nelle cifre che ho elencato sopra.

    Il programma di Helen si differisce da altri giocatori per il fatto del distance learning program, il PREMCENTER si e’ dimostrato molto interessato a fornire tutto il supporto ad Helen e questo mi e’ piaciuto molto, senza costringerla a sedersi sui banchi di scuola per 4-5 ore al giorno.
    Chiaramente i risultati didattici sono monitorati dal sottoscritto da LAURELSPRINGS e dal suo coach di tennis che calibra gli allenamenti per fare in modo che Helen non tralasci lo studio.

    Ho provato in passato diverse strutture … a Barcellona, un’altra alle parte di Parigi ed anche sulla costa orientale dell’Australia per poi approdare a fine 2007 negli Stati Uniti.
    Per la struttura dei tornei gli Stati Uniti sono il #1. Helen grazie alla full immersion di tornei in California si e’ costruita un bagaglio di importanti esperienze. Nel 27 tornei che ha fatto negli ultimi 11 mesi ha imparato molto in campo e fuori campo ed e’ cresciuta molto e si e’ anche comquistata una classifica interessante USTA, top 20 in California. In Thailandia il calendario tornei non e’ cosi’ fitto comunque la programmazione e’ di circa un torneo ogni 20 giorni circa.

    Se vuoi fare una visita virtuale a Chiang Mai guarda il sito del premcenter: http://www.premcenter.org.

  47. quelliche scrive:

    Quelli che…mia figlia col cavolo che la mando a Tirrenia (anche perche’ nessuno si e’ sognato di convocarla)
    Quelli che…Pierino! Quante volte ti devo dire di non far uscire il sangue all’avversario! Dai, adesso mangia che la minestra si coagula.
    Quelli che…Lavoro per far diventare mia figlia numero 1 (due anni fa) lavoro per far diventare mia figlia top 10 (1 anno fa) lavoro per far diventare mia figlia top 100 (6 mesi fa) vediamo se mia figlia impara a giocare altrimenti sarà stata una bella esperienza (adesso)
    Quelli che…il mio primo maestro non mi capiva, il mio secondo maestro non lo capivo, il mio terzo maestro non ci capivamo, il mio quarto maestro…papiiiiii
    Quelli che…quel fesso del mio maestro pretendeva che raccogliessi le palline!
    Quelli che…si trovano in quattro al bar con due maestri e hanno fatto il Grande Simposio, poi si offendono perche’ un giornalista invece di andare ad ascoltarli e’ andato a seguire il miglior junior italiano alle quali di Roma.
    Quelli che…il giorno che il loro figliolo giocherà le quali di Roma si offenderanno se la Gazzetta dello sport non metterà la notizia in prima pagina.
    Quelli che…non sono maestri, non sono coach, non sono giocatori, non sono ex giocatori, non sono genitori di giocatori ma criticano Martina Trevisan, Giacomo Miccini e Corinna Dentoni

  48. Edipo scrive:

    @madmax

    sei preoccupato per gli tsunami? :-D

  49. Edipo scrive:

    @Gian Carlo

    il costo di 22.000 euro è un buon costo, comparato a diverse Academy in giro per il mondo.
    La cosa carina, (che potrebbe essere un altro argomento sempreché non se ne sia già parlato ed io non me ne sono accorto), è la mancanza di notizie ufficiali sui meccanismi del tennis nel mondo, le trafile, l’iter, di cui si viene a conoscenza solo parlando tra di noi.
    L’altra sera ascoltavo Madmax ed i genitori di Martina Parmigiani, i quali raccontavano le loro esperienze per circuiti e tornei.
    E’ stata un’altra occasione per confermare che nessuno di ufficiale è in grado di dare notizie sul percorso da fare, e non basta dire che i percorsi sono tanti, nei nostri circoli, nella maggior parte dei casi, non conoscono neanche l’iter regionale.
    Per capirci, molti dei nostri figli scopriranno l’ITF solo verso i 16/17 anni, prima solo perdite di tempo, con tornei dove incontriamo la signora od il signore sulla cinquantina, contro i quali si vince con le denunce. (furto, truffa, minacce, lesioni, calunnie :-)
    Esiste un ufficio presso il quale si può andare per avere notizie in questo senso?
    Se non esiste, facciamolo noi.

  50. madmax scrive:

    Grazie Gian Carlo, tutto molto interessante… Ma in Italia non venite mai?

    Sarebbe molto utile sentire cosa ne pensate tu e tua figlia delle differenze che sicuramente trovereste oltre al fatto che se ci leggi da un po’ (o se hai letto qualche Riassuntone), saprai che a luglio o ad agosto il nostro Sub Comandante organizzerà un raduno (dalle parti di Bologna) dove ci incontreremo tutti insieme… Quello poi è il periodo dove in Italia ed in Europa si svolgono molti tornei ET e potrebbe essere interessante capire se esiste molta differenza rispetto a quelli che si giocano negli States e perchè no anche con quelli asiatici che a mio parere in ottica futura potrebbero diventare molto indicativi…

    In più tra le nostre fila (anche se molto ben nascosti) si celano i genitori di una delle più grandi speranze del tennis italiano che più o meno ha l’età di tua figlia perciò….

    Detto questo qualunque sia il vostro obbiettivo good look e comunque sia resta con noi…

  51. Edipo scrive:

    @quelliche

    quelli che non si capisce dove vanno a parare…
    quelli che non si capisce di cosa s’intendono….
    quelli che parlano perchè il signore gli ha dato la bocca…
    quelli che sono vittime dei genitori e di tutti quelli che gli assomigliano…

    mancavano quelli… :-D

    e poi quelli che il primo maestro gli ha detto che era una sega…
    il secondo gli ha detto che era un fenomeno…
    la federazione non sa neanche che esiste….
    quelli che avevano i punti per essere convocati e se ne sono dimenticati…
    quelli che dovrebbero fare un altro mestiere e invece insistono….
    quelli che pascolavano pecore e adesso fanno i pizzaioli….

    mancavano anche quelli…. ;-)

    quelli che invece sono bravi maestri, ma da sempre in Italia non dispongono di talenti da allenare….
    … ed hanno anche perso la pazienza.

    questi sono quelli che non mancano mai :-)

    quelli che aspettano e parlano dei risultati degli altri, ma non hanno mai dato un risultato loro…
    quelli che sono tecnici esperti ma non hanno mai allenato nessuno…

    anche questi non mancano mai….

  52. Gus scrive:

    @costa: purtroppo non lo so, vedo se riesco a farmelo dare in formato elettronico. Scusa per il ritardo nella risposta, ma sono sempre al campo. Oggi ho visto Martina Parmigiani, uscita in due set contro la nostra giocatrice Cristina Coletto (2.7) in due set.

    Intanto ti posto questo:

    La ligure Pioppo, classe 1979, aveva praticamente smesso di frequentare il circuito internazionale, ed ha ripreso l’attività circa tre stagioni fa. Da seguire anche la torinese Stefania Chieppa, classificata 2.2 ed attualmente numero 516 Wta, non alla prima apparizione a Beinasco, dove raggiunse la finale l’ultima volta nel 2007. Ed ancora la toscana Lisa Tognetti, le altre liguri Annalisa Bona e Valentine Confalonieri, Agnese Zucchini (Canottieri Padova) e Paola Cigui (ASD Gaia Trieste), protagonista della finale nel 2008 contro Alice Canepa (assente per motivi maternità).

    Gus

  53. Gus scrive:

    @max:

    non dubito di quello che dici assolutamente, così hai potuto spiegarmi meglio il programma. Cmq già così che fa una media di 4.2 ore suddiviso su 7 giorni mi sembra già un bell’impegno.

    Oggi ho visto Martina Parmigiani, si allena alla Vavassori?

    Gus.

  54. madmax scrive:

    Ciao Edipo… No no gli tsunami non mi proccuppano, anzi da tutte quelle zone sono attratto…

    E parli bene, infatti il modo con cui Gian Carlo ha riportato la sua esperienza e le informazioni di cui è in possesso, è esattamente come ho sempre pensato che si dovesse fare per rendere un buon servizio a tutti…

    QUELLO CHE FORSE NON SA…. Molti qui sono stati già convocati (i figli ovviamente) a TIRRENIA (o da altre parti a seconda dell’età) e TUTTI NESSUNO ESCLUSO quando ci incontriamo concordiamo: MA CHE PALLE!!!! (Alcuni non ci vanno proprio più, altri fanno di tutto per non essere chiamati, altri ancora invece ci devono andare per forza per prendere la miseria di contributo che danno)

    Riguardo i maestri… Mi sembra che al massimo qui la maggior parte ne abbia cambiato uno solo…

    Le critiche… Alla Trevisan è stata criticata una sua videoanalisi (quindi semmai il suo maestro), a Miccini un comportamento ed alla Dentoni proprio nulla. (anche se personalmente quando l’ho vista non mi è piaciuta, impressione tra l’altro largamente condivisa)

    Per quanto rigurda invece i quattro amici al bar… Passi per i quattro amici, ma già per i due maestri (in realtà erano tre) sembra un filo riduttivo… Non passa proprio invece la storia del miglior junior italiano. Qui si continua a parlare di 4.5 4.2, province, regioni, Italia mentre il tennis è un micromondo a livello globale dove contano solo due ranking, l’Atp e la Wta ed è solo su quello che bisogna discutere e lavorare.. Il resto a mio parere è solo una gran perdita di tempo…

    Dopodichè se quelli che non ti piaciono basta non leggerli….

  55. madmax scrive:

    si gus si allena alla vavassori mi sembra da novembre..

  56. Giorgio scrive:

    a leggere i vostri post, sembra proprio che per emergere nello sport moderno bisogni necessariamente rinunciare alla propria vita sociale al di fuori del campo da gioco…e pensare che probabilmente molti bambini e ragazzi fanno questa scelta in maniera inconsapevole, vista la loro giovane età, mi crea un senso di profondo disagio..non è una critica verso i genitori che indirizzano i propri figli verso una carriera sportiva, ma una semplice constatazione.

  57. stefano grazia scrive:

    BRUGUE: dai, continua, che ho bisogno di non sentirmi il solo a parlare di un figlio peste (La Canaglia di Lagos)
    GIANCARLO: interessante…Della Weil Academy avevo letto un paio di articoli scritti dal fighlio di Ubaldo e infatti mi era sempre rimasto il ‘voglino’ di andarla provare (magari facendo una vacanza coast to coast e fermandoci la’ una settimana). Mi avevano spaventato, in ottica annuale, i prezzi che mi sembravano piu’ elevati rispetto a Bollettieri. Inoltre qualcuno che c’era stato, a Bradenton mi diceva che si ,era molto carina, ma rispetto alla Bollettieri era un’altra cosa, (sottindendo che erano due livelli diversi …il che non necessariamente significa meno qualita’ e anzi, io almeno sotto i 14 ho sempre preferito come idea una academy piu’ piccola, la Bollettieri era diventata TROPPO…TROPPO. Adesso sembra che stiano cambiando un po’ di cose… Certo, all’IMG trovi proprio tutto quello che ti serve concentrato in un solo posto…).
    Della WEIL a me era rimasto la curiosita’ di OJAI, il paesino dove e’ situata che forse poteva soddisfare meglio della chiassosa volgare florida le mie pretese da snob… A Ojai avevano girato anche gli esterni di Orizzonte Perduto (il film tratto dal libro, quello di Shangri La)
    GIOP non sei l’unica TEEN a scrivere, c’e’ anche Clitennestra…Ti prego, continua.Si, in effetti anche noi stiamo molto davanti al computer…ma vedi, per esempio a me succede questo: me ne sto qui in ufficio ad aspettare che uno stia male…Negli intervalli scrivo. E qualche volta alla sera invece che starmene davanti alla TV butto giu’ qualche notache poi copio e incollo manipolandola un po’…In piu’ mi e’ sempre riuscito facilissimo scrivere, meglio che parlare forse, e lo trovo molto catartico e introspettivo: forse questo mi ha evitato esaurimenti nervosi e costose sedute di psicoanalisi, non so…Prima scrivevo lettere agli amici, poi email..adesso scrivo sul Blog. Non riesco invece a chattare, se non per esigenze pragmatiche (hai bisogno di qualcosa che ne so da mia sorella)… Chattare e’ come parlare di nulla al telefono..Scrivere (lettera, email, post) implica una riflessione, piu’ profondita’, il tempo di esprimere un concetto, un angolazione, un punto di vista…
    Ma poi, bisogna trovare il tempo di andare a correre, di andare a giocare a tennis,di fare un giro in bici, una nuotata, una partitella a calcio, basket,pallavolo … Il Computer io lo intendo soprattutto come Internet e come mezzo di comunicazione e lo considero un bene preziuosissimo per chi come noi vive all’estero ma hai ragione, puo’ anche costituire un pericolossimo rinchiudersi in se stessi … Ha sicuramente in 5-19 anni modificato le nostre abitudini, i riti di aggregazione dei piu’ giovani e non sempre in bene: vedo gli amici coetanei di Nicholas che a poarte una partitella a calcio 4 contro tre il sabato mattina all’Italian school, si divertono solo a stare a turno davanti al computer a controllare chi c’e’ o chi non c’e’ su Face Book… Si vive piu’ la Vita Virtuale della Vita Reale…Ieri sera ho fatto un girto sui Canali Televisivi del Satellite DSTV-Sky e sulla ESPN (Canale Sportivo!) facevano EA Sports…Cioe’ riprendevano la diretta di un incontro di footballamericano sulla PlayStation…E io che credevo che con Quelli che il calcio… (cioe’ fare uno spettacolo di persone che ‘guardano’ delle partite di calcio -e non guardare noi stessi le partite- fosse gia’ un’aberrazione…)Viva il Computer, si,ma con giudizio…

    MAURO: Auguri sia pure in ritardo

    E INFINE:
    quelli che … certo che per essere tutto quello che ci accusi di essere non ti perdi nemmeno una puntata! Non e’ che anche tu sei QUELLO CHE VORREI MA NON POSSO? (Oh,yes…)

  58. Elettra scrive:

    Giorgio
    non è così i ragazzi che scelgono questa vita si pongono da soli “fuori” fin dall’inizio, non li obblighi ci nascono, la volontà può essere coartata sino ad un certo punto ma la natura prima o poi ha il sopravvento è l’istinto di conservazione.
    Semmai noi abbiamo sempre avuto il problema opposto, ovvero mia figlia veniva emarginata dal gruppo perchè voleva fare una vita diversa.
    Nel circolo ed a scuola dai compagni era trattata come un’esaltata perchè voleva allenarsi in un certo modo ed aveva un’idea differente della vita, il vecchio maestro soteneva che fosse una disadattata (non beve, non è disponibile…, non va in discoteca, legge, ti dice in faccia tutto quello che pensa) mentre i professori hanno sempre sostenuto questa sua non omologazione ritenedola una ragazzina estremamente matura e determinata.
    Non è mai stat appagata da una vittoria o distrutta da una sconfitta, aveva un suo progetto che finalmente ora qualcuno sta pianificando e condividendo ed ora tutta questa diversità ha un senso.
    L’accademia ci ha aiutato perchè lì ha trovato tanti altri ragazzi come lei che condividono un sogno ed un obbiettivo, non è più diversa e nessuno la giudica, l’esaltazione ora è valutata impegno e determinazione.
    Non ha rinunciato ad una vita sociale, finalmente ha una vita sociale ma come piace a lei.
    E’ stata infortunata per tre settimane ed era molto giù di morale, i ragazzi ed i maestri si sono preoccupati di lei e per lei e questa è stata assolutamente un’esperienza nuova.

  59. Gus scrive:

    Io di sicuro :-)

    Quello che mi stupisce è che già ogni tanto, come ha insinuato GIOP, mi viene il dubbio di passare troppo tempo a leggere il blog e altre amenità su internet, invece di andarmene a fare un giro, ma che qualcuno non apprezzi nulla di una “cosa” e ci perda del tempo, davvero non saprei qualificarlo.

    Sono come quelli che dicono che le partite sono truccate e poi fanno l’abbonamento per andare allo stadio.

    Boh!.

    @costa:

    il tabellone dovrebbe arrivarmi, spero in giornata.

    comunque il mio indirizzo mail è: gustavo.gallotti@alice.it se vuoi dirmi in privato dove mandartelo.

    Se mi vuoi segnalare qualcuno da osservare di cui conosci già la partecipazione, mi fai una cortesia e tempi lavorativi permettendo o la seguo direttamente o mi faccio dire.

    Sempre da semplice appassionato, ovviamente.

    Gus.

  60. stefano grazia scrive:

    Comunque, Max, diffiderei di una scuola che da tutti 9 e 10 a mia figlia/o, per quanto bravi siano, soprattutto se son io che pago…O meglio, interpreterei come forse tu gia’ fai o come ha giustamente illustrato Edipo: la scuola mi serve per far arrivare il figlio/a all’Universita’, e’ li’ che conta davvero studiare…prima, la scuola serve per darti le basi e un po’ di cultura…A quest’ultima possiamo provvedere noi genitori, le basi te le puo’ dare una scuola qualunque, l’importante che i Maestri/Professori siano persone decenti e comprensive… Quindi ha ragione Edipo: la scelta e’ anche rinunciare a un certo tipo di scuola perche’ tutto sommato quel tipo di scuola e’ overated e essere il primo della classe alle medie e al liceo, farsi ore e ore di compiti a casa, e’ relativamente inutile (serve ad ‘allenarti’, ma io ho avuto diversi compagni di classe che al liceo classico erano mezze calzette e poi all’Universita’ mi lasciavano indietro con gli esami…e’ che son due sistemi di studio completamente differenti…)
    L’importante e’ capire che non e’ che andare in una certa scuola (e avere tutti 9 e 10) equivale ad andare in un’altra… L’importante e’ anche rendersi conto che non necessariamente nella scuola cosiddetta piu’ facile ti insegnino peggio che nell’altra considerata difficile e di lustro…
    E che la Scuola On Line, ahime’ o per fortuna, potrebbe essere il futuro o almeno l’integrazione…

  61. stefano grazia scrive:

    UN ULTIMA COSA,Quelli che speriamo che i figli degli Altri non diventino mai nessuno perche’ se no chi glielo spiega a mio figlio …
    volevo aggiungere una cosa: hai ragione, a volte si corre il rischio di prendersi troppo sul serio e alla fine siam sempre in tre, tre briganti e tre somari, e quindi fai bene a riportarci sulla terra (tra l’altro detto cosi’ e’ si un po’ sprezzante ma comunque simpatico)…Ma riguardo al MegaMINIRaduno di Roma, in realta’ quel raduno era, secondo me, meritevole di attenzione non tanto perche’ c’erano Mad Max, mia moglie, Mauro, Andrew, Kill bill, Atti, e mi scusi chi non ho citato, MA PERCHE’ C’ERANO DUE DEI 4-5 PIU’ IMPORTANTI COACH ITALIANI piu’ un Preparatore Atletico(Catizone) che Mad Max ha forse reso famoso qui nella nostra microcomunita’ ma che comunque nell’ambiente erra gia’ conosciuto (basta leggere i suoi articoli ogni mese su 015). Insomma, avere la possibilita’ di sentir parlare per 3-4 ore PIATTI e SARTORI non mi sembrava poi cosi’ secondaria … Probabilmente ci poteva anche scappare un’intervista per il Blog, probabilmente piu’ interessante e utile dell’ennesimo resoconto della sconfitta al primo turno dell’ennesima promessa di turno … Secondo me, tra l’altro, dei nostri giovani tennisti bisognerebbe cominciare a parlarne dal giovedi’, venerdi’, quando hanno raggiunto i Quarti…E’ solo allora che uno merita di cominciare ad essere seguito dalla Stampa Nazionale…Prima, lasciamo che ne parli la Stampa Straniera: loro sono piu’ obiettivi!)

  62. stefano grazia scrive:

    Con un po’ di equilibrismo, faccio un copia e incolla dell’articolo di Semeraro su Steven Shenbaum, pubblicato sulla Stampa. Ha infatti una qualche attinenza con la nostra necessita’ di garantire comunque una Educazione ai nostri figli. Steven Shernbaum e’ il fondatore di GAME ON, un programma che ancora due anni fa era nel pacchetto offerto alla Bollettieri. E c’era lui in persona: mia moglie infatti me ne parlava da Bradenton e credo ne abbia anche scritto su questo Blog in uno dei suoi primi reportage da Bradenton…
    “Campioni come bambini e io gli insegno a parlare”
    Stefano Semeraro, la stampa del 21-02-09
    Si chiama Steven Shenbaum e dì mestiere allena i musoli che gli atleti trascurano di più: quelli della comunicazione: «Ci sono superstar - spiega Shenbaum - che guadagnano 50 milioni di dollari l’anno ma a cui per anni nessuno parla altro che di sport. Eppure pretendiamo che siano dei fuoriclasse anche con le parole. Ma forse qualcuno chiede ad un giornalista di vincere un Grande Slam o una Coppa del Mondo?». Fino al 1996 Shenbaun era un attore. Aveva partecipato a film (American Pie 2, Greg e Dharma, Space Jam, Ed Tv), serie televisive importanti e spot pubblicitari. Poi incontrò Pete Sampras: «Stavo tenendo un corso di improvvisazione a Los Angeles, conoscevo Pete e lo invitai insieme ad una delle mie lezioni. E fu lì che capii che mi divertivo più a insegnare agli atleti che agli attori. Gli sportivi sono come bambini, non sanno ancora nulla». quei tempi Sampras era già il n.l uno nel tennis, ma con la stampa rimaneva un brocco. «Mi disse: la gente mi trova noioso, puoi aiutarmi?». Da quella sfida - vinta - è nata la Game On, la società di cui Shenbaun è il presidente. Fra i suoi clienti oggi ci sono le stelle del basket Carmelo Anthony e Greg Oden, il golden boy dell’ hockey Sydney Crosby, la nazionale sudafricana di calcio e il gioiellino del soccer, Freddie Adu. Oden, dopo le sue prime deprimenti apparizioni hi tv, fu definito «il giovane più vecchio nella storia del basket». Dopo la cura Shenbaum diventò «uno spot pubblicitario in attesa di essere girato». Il metodo di Shenbaum ha tre fasi «All’inizio devi far capire agli atleti da dove vengono, chi sono. Bisogna scoprire i loro talenti non sportivi». Mica facile: «Prendiamo Carmelo Anthony, il mio allievo più impegnativo. Da quando aveva 11 anni non si era sentito ripetere altro che: bella partita, gran tiro, puoi trovarmi dei biglietti? La prima volta che gli ho chiesto di scrivermi 5 cose che lo divertono fuori dallo sport, è rimasto con la matita in aria». La seconda fase prevede una serie di esercizi, come raccontare in pubblico una storia «che abbia un inizio, uno svolgimento e una fine» o cercare di comunicare un concetto usando solo la mimica facciale e il linguaggio del corpo. Infine si tratta di mettere in pratica le tecniche imparate: «I miei principi base sono tre: onestà, umiltà, umorismo». Qualche regola base? «In televisione non indossare vestiti bianchi o con fantasie strane, e immaginare che, dietro la telecamera, ci sia una persona fidata. Se sei alla radio portati un foglio per segnarti il nome dei fan a cui devi rispondere e muovi il corpo e le mani anche se nessuno ti vede: serve a dare emozione a ciò che dici. Se devi parlare ad un reporter evita di rispondere a monosillabi, cerca di essere spiritoso ma sintetico: meno parli, meno ti possono fraintendere». Chi sono gli allievi più difficili? «Più l’atleta è ricco, meno è disposto a mettersi in gioco. Non è un caso che negli Usa i giocatori di hockey, il meno pagato dei quattro sport principali, siano sicuramente i più ricettivi. Poi dipende dalle persone: uno come David Beckham se la cava benissimo da solo, mentre Alex Rodriguez (il divo del baseball beccato per doping, ndr), ha un bisogno disperato di aiuto. Avrebbe dovuto confessare tutto all’inizio guardando negli occhi la gente. Lo avrebbero perdonato subito. Invece ha letto da un foglietto, si vedeva la scena preparata. E a nessuno piace un atleta che recita».
    RIPRENDO :
    Steven Shenbaum ha lavorato a lungo alla Bollettieri. E ha a lungo corteggiato mio figlio. Voleva sempre fargli lezioni private (oltre a quelle incluse nel programma standard)perche’ diceva che aveva un potenziale (da attore?) enorme. Poi passava a riscuotere. Insomma, e’ sempre difficile in questi casi capire dove nasce davvero l’interesse per il talento o l’interesse economico per le tue tasche.Siccome a quel tempo Nicholas aveva 10 anni, io ho pensato che per il momento era ancora meglio spendere i soldi in lezioni private di tennis… Ma l’idea mi piaceva, come principio. Temo pero’ che sotto ci sia piu’ l’idea di business che una effettiva esigenza di mercato. Se si tratta di una cosa inserita STANDARD nel programma di un’Academy, e’ una ottima cosa…Se invece ti devi pagare tu le lezioni private, be’, la cosa puzza…O comunque puo’ attendere. Attendere almeno che tu diventi davvero una Star. In Utopia City dovrebbe essere una materia scolastica, un paio d’ore, magari tre, a settimana. Del resto secondo me Drama dovrebbe essere una delle materie piu’ importanti (e nelle Scuole Internazionali IBO, scuole d’attitudine, lo e’ davvero) in quanto puo’ concentrare in se’ diversi insegnamenti: comportamento,comunicazione, psicologia, storia e letteratura…Allenamento mnemonico (al posto di Silvia rimembri ancor…e Ei Fu, ti impari la parte della commedia…e la storia, le motivazioni dei protagoniosti,m dell’autore…da qui la storia del periuodo in cui e’ ambientata, la geografia, etc etc…Anche partendo da una semplice commedia per bambini alle elementari, che so The Lion King, puoi partire a raggiera in diverse direzioni … (Queste sono le cosiddette Unit of Inquiry del metodo IBO…)

  63. andrew scrive:

    Hanno postato in G&F (elenco puramente indicativo redatto mentre aspettavo la fine del backup sull’altro computer):

    GENITORI:

    Mauro
    StefanoGrazia
    Gabri
    Madmax
    Andrew
    Atti
    Mirmidone
    Quinzi
    BabboMaccari
    Giocas
    Gian carlo
    Edipo
    Gus
    Elettra
    CostaAzzurra
    Archipedro
    EnzoLoiacono
    Nicoxia
    Gio92la
    Brugue
    Laura
    Dino
    Fulvio
    Pinot
    NIPA
    Kill Bill
    Blufox66
    DanieleRiva
    AdrianoMoja
    Valter
    Mielik
    Francescobrancato
    Francescosansone
    Mafort8
    Mammadisperata
    CladioTN

    CONTRIBUTORS GENERALISTI:
    Pibla
    Jho
    An unconvenient truth
    Francesco
    Francesco 2
    Capatennis
    Diego1
    Heraimo
    Alberto
    Antonio
    SomethingBlue
    Dirigibile
    Claudio
    GiovannidaRoussilon
    Agatone
    Nobody
    Maestrone
    Sting
    Ferrato
    Felice
    Rik
    ThomasYancey
    Percy
    Iccia
    Gomma
    Egizio
    Bobo
    Dani
    Sereno
    Marco
    ChloedeLissier
    Mirko
    AvecDoubleCordage
    Guru
    Huntwolves

    GIORNALISTI (GIORNALISTI?):
    Ubaldo
    RobertoCommentucci
    Anto
    Marcos

    FIT ADDICTS:
    ClaudioTN
    GiorgioAlfonso
    MarcoMoretto
    Trophy
    Nikolik

    SPORCHI DI TERRA ROSSA:
    SalvatoreBuzzelli
    StefanoBaraldo
    Carlo Polidori
    Stefar
    MAUROistr.coni
    Catizzone
    MarcoMoretto

  64. Pinot scrive:

    Non mi lascia tranquillo il dover scegliere tra qualche anno una “scuola leggera”, qualora il pargolo dovesse avere possibilità di sviluppo nel campo dello sport.
    La vera discriminante, come alcuni hanno già detto, è la scelta della scuola superiore. Non solo tra indirizzi diversi, ma anche tra scuole di stesso indirizzo la scelta non è indifferente. Perché quello che si farà in seguito è figlio di quello che si è fatto in precedenza e credo che valga la stessa regola che in questo blog si è codificata per il tennis, lavoro, lavoro, lavoro e le cose giuste al momento giusto e, secondo me, quello che un giovane sviluppa all’università è conseguenza della scuola secondaria e della qualità di quella scuola.
    Non sono tranquillo, ma mi sono dato qualche anno. Tre anni di scuola media e due e mezzo di elementari sono un congruo periodo…se tra cinque anni e mezzo non ci saranno gli elementi per puntare tutto sul professionismo, ci saranno gli elementi per valutare lo sviluppo del piano B. che può essere quello di Stefano G. od altri.
    E questi altri sono espressione della latitudine nella quale si vive e del livello sociale ed economico della famiglia. Io do valore al verso di Guccini e sono anche convinto che non basta il “pezzo di carta” ma oggi vi è bisogno “competenze” per avere una prospettiva di vita e di lavoro soddisfacente.

    Il problema oggi è dare ai ragazzi che si allenano con una certa intensità la possibilità di frequentare scuole e “studiare” come i loro coetanei, almeno negli anni che precedono le grandi scelte. Ecco, avere pari condizioni rispetto agli altri.
    E qui è l’essenza del problema e la risposta non è di chi trova una soluzione soggettiva scegliendo, potendo, di vivere studiare e allenarsi all’estero.

    Una risposta concreta ma “politica” viene dalla proposta di nikolic che, conseguenza di un’analisi corretta dell’educazione fisica nelle scuole, cerca di trovare una soluzione nella separazione dell’attività fisica dall’attività di studio ed attribuendo all’attività fisica un valore in sé e non come appendice di altre cose che tout court vengono considerate più importanti. Questo per essere conseguenti al dovere dello Stato a provvedere alla salute dei cittadini. Ma niente in Italia è più complicato che realizzare cose semplici, soprattutto se si vanno a toccare equilibri consolidati.

    Altra cosa è il “dolore” del padre che, attonito, vede il figlio “rincorrere” la scuola, perché impegnato in un processo di crescita anticipato rispetto ai coetanei ma allo stesso tempo diverso e parallelo, spesso, incompreso da quella istituzione, la Scuola, dalla quale si aspetta comprensione.

    A queste particolari necessità solo l’impresa privata può dare una risposta. E, come sono organizzate all’estero, potrebbero essere organizzate in Italia, parlo del sud, perché probabilmente nel nord, ancorchè non organizzata, qualche risposta c’è già, come testimoniano madmax ed edipo.
    Il sogno nel sogno.
    Cosa impedisce l’organizzazione di un’accademia legata alla scuola primaria in una enorme struttura “abbandonata”, qua accanto, in presenza di mare, alberghi (e dunque possibilità di destagionalizzare, utilizzare), non investimenti da fare… no, strutture esistenti e prossime a degrado irrversibile. Penso che l’impedimento sia nel fatto che la domanda, evidentemente, non è sufficiente o non sufficientemente emersa. O, boh..,

  65. madmax scrive:

    stefano forse mi sono spiegato male…

    mia figlia va in una scuola comunale normalissima ora che siamo a sarnico e lo stesso faceva prima quando abitavamo a parabiago ed in entrambe le scuole ha sempre preso gli stessi voti (unica della classe in entrambi i casi, infatti quando arriva per salutarla le amiche dicono ciao secchia e non ciao alessia) che fino all’anno scorso erano degli ottimi mentre ora con la nuova riforma scolastica sono diventati 9 e 10, perciò o devo diffidare di tutte le scuole d’italia (e lo faccio già a prescindere) o altrimenti devo convenire che va bene davvero cosa comunque di cui è facile rendersene conto dalle verifiche che porta a casa da firmare..

    detto questo una volta che si decide di intraprendere una data strada è inutile farsi illusioni nel senso che dalle superiori in poi quando cioè la qualità della scuola conta davvero se i ragazzi sono forti (a tennnis) nelle scuole veramente buone non ci possono andare soprattutto se si vuol tenere una media alta nei voti…

  66. Mauro scrive:

    Grazie Stefano, per la cronaca a Roma c’era pure Mirmidone e tutte le nostre consorti, nonchè il direttore della rivista più prestigiosa di Tennis Enzo Anderloni, il quale oltre ad aver partecipato attivamente con molto contributi ha scritto un artico sul suo giornale Tennis Italiano.

  67. costa azzurra scrive:

    mad max

    di solito i soggetti dotati dal punto di vista tennistico hanno anche doti di intelligenza e di logica spiccate che danno loro la possibilità di avere buoni risultati anche a scuola .

    e non solo ti dirò di più : il fatto di doversi organizzare il poco tempo libero per lo studio ottimizza lo studio stesso .. quando ad esempio un normale studente ha tutto il pomeriggio libero per studiare passa metà del tempo tra la televisione e la cucina a fare merende …

    infatti il problema non è il rendimento (che non mi preoccupa) ma la percentuale di giorni di assenza di legge …. cioè alle medie ho dovuto fare diversi colloqui con preside e professori perchè mio figlio l’ultimo hanno aveva fatto 52 giorni di assenza ed era per questo motivo in forse l’ammissione agli esami e non per la valutazione che era ottima (aveva anche sostenuto un esame facoltativo di lingua straniera con il massimo del voto ) .

    questo è il problema e si presenta dalla terza media in poi perchè la programmazione di un tennista under 14 comprende una serie di tornei in primavera per lo più in giorni di scuola … se guardi anche l’under 16 e l’under 18 sono tutti in date “scolastiche”.

    Quando sei più piccolo puoi in alcuni anni concentrarti sui tornei estivi ma non dura per molto se vuoi proseguire in una programmazione abbastanza varia e utile

    Quindi se le assenze sportive venissero “legalmente” giustificate i professori e i presidi non avrebbero problemi a riconoscerle.

  68. anto scrive:

    Mi meraviglio che nessuno di Voi si sia reso conto di che cos’è diventata la scuola in Italia………si parla di scuole pesanti e leggere………….di far affrontare la scuola privata ad un agonista per riuscire a strappare il diploma…………ebbene vi racconto questa cosa ……e ce ne sono di casi così in Italia…….un cugino di un mio amico che ho avuto la fortuna o sfortuna di conoscere a seconda di come si guarda la cosa, è un ingegnere aereonautico 32 enne, ebbene il giovanotto in questione, vivacchia di stenti campando a 1250 con partita iva presso uno studio di progettazione. Lui mi raccontava che a scuola è sempre stato bravissimo, ottimo liceo scientifico, ottima università, e poi il buio…..e adesso per fortuna è riuscito a strappare un posto di lavoro da schiavo moderno alla fatidica cifra di 1200 euro lordi….si lordi…….mentre dei miei amici cottimisti piastrellisti dipendendi si portano a casa tra i 2500-3000 euro netti….e allora…..tutto questo bailamme per la scuola……….credo che il rischio valga la candela ……..se sfondi nel tennis fai i miliardi …altrimenti ……in due anni ti diplomi al cepu……e poi………si vedrà………. PS e la cosa che non sopporto, ed è una cosa imperante, sono gli stages, falsi apprendistato, con i quali non vieni pagato, ma che alla fine lavori più del dipendente stesso all’interno della stessa azienda…….perchè come ti dicono è importante sporcare il curriculum……naturalmente a ggggrattttis…………no, no, così non si va da nessuna parte……

  69. nicoxia scrive:

    Mio figlio 12 anni quest’anno ha deciso di provarci col tennis,avendo iniziato tardi,9 anni,abbiamo ragionato insieme sui sacrifici da fare e sull’ottimizzazione dei tempi,per recuperare il gap,ma sopratutto sul modo in cui lavorare.Nel tennis sta migliorando,ma udite udite sta migliorando nel rendimento e sul comportamento a scuola.

  70. nicoxia scrive:

    Con mia figlia 1999 invece ho un broblema,(per quanto riguarda il tennis)lei va bene a scuola,riesce benino a danza al pianoforte e qualsiasi cosa fa,gli riesce benino,col tennis facciamo 8 ore a settimana e lei si impegna come in tutte le cose che fa,ma non vedo lo stesso spirito di sacrificio del maschio.

  71. brugue scrive:

    Grazie Stefanograzia… continuerò… per due validi motivi: 1) ho scoperto di non essere l’unico papi-coah di una peste ( nel senso che ragazzine o ragazzini terribili nel tennis ce ne sono… eccome) 2) mi sento un po’ fuori posto a commentare situazioni che ancora non vivo (nel senso che in fondo mia figlia gioca solo da 16 mesi), ma in fondo potrei ritrovarmele tra non molto (diciamo alla fine delle scuole medie).
    L’elenco di Andrew. Non so dove posizionarmi. Sicuramente tra i genitori, ma anche tra i giornalisti (così scoprite qualcosa in più del sottoscritto. Per ora non aggiungo altro).
    Tanto per offrire qualche lamentela in più al rapporto tra genitori e scuola pubblica (con figli impegnati in attività agonistica), aggiungo qualche altro particolare. Mia figlia, la temibile peste Jade, ha undici anni. Frequenta la prima media ed ha già battuto il record di assenze nel primo quadrimestre. Con una curiosità: quasi tutti i giovedì (esce alle ore 14) siamo costretti a farla uscire da scuola in anticipo di un paio d’ore per via dei tornei in corso per la regione. L’anno scorso era un’altra storia: perdeva sempre al primo turno… Ora le cose sono cambiate…
    Ma ragioniamo in termini concreti: quanto tempo dedica mia figlia al tennis?
    Ecco gli orari: lunedì 16.15 - 17.30 tennis 17.40 18.40 atletica; martedì 15.15 16.30 tennis 16.30 17.30 atletica; mercoledì 16,15 17,30 tennis 17. 40 - 18.40 atletica; giovedì 15.15 16.30 tennis 16. 40 17.40 atletica venerdì 19-20.15 sparring: sabato 14.15 16.30 tennis 16,40 17.40 atletica.
    Dimenticavo domenica partitella con il papi coach…
    Cosa resta allo studio? Poche ore, ma ancora sufficienti, considerando i risultati (ottimi) e il fatto che ancora si trova alla scuola media.
    Ho letto tra i diversi post (non ricordo il nome) chi avvertiva: cari genitori, va bene la scuola media, ma per il liceo non avete scelta. Come dire se immaginate un futuro agonistico per vostra/o figlio/a non avete scelta: iscrivetela ad una scuola privata. Personalmente sono contrario, ma… vedremo come andrà a finire.
    Altra questione. Leggo sempre più di frequente la scelta di accademie all’estero. Per carità, per ora, non voglio entrare nel discorso economico e della volontà delle piccole peste di affrontare una simile avventura lontano da casa e da papi o mami-coach, piuttosto vi chiedo e mi chiedo: ma in Italia non è possibile fare tennis ad un certo livello? Non ci sono preparatori o maestri all’altezza. Mancano scuole e campi o strutture adeguate per portare ragazzi o ragazze ad un certo livello agonistico?
    Credetemi sono solo domande di un neofita del tennis. L’ho praticato in gioventù ma senza grandi risultati ed oggi ho ripreso la racchetta (con l’impugnatura alla Laver) per non sfigurare con mia figlia. Voglio dire: non sono parte in causa. Non difendo scuole o maestri, ma mi interrogo sulla reale forza del tennis tricolore, inteso a tutto tondo. A partire dalla preparazione, dagli under per finire ai quasi prof…
    E’ possibile fare tennis in Italia? E con quali risultati?

  72. Elettra scrive:

    anto
    è quello che stiamo dicendo, la formazione in Italia è talmente bassa da rendere inutili le ore passate sui libri a fare il nulla, ormai non è nemmeno più cultura generale.
    In realtà quando ti laurei sei assolutamente impreparato a svolgere qualsiasi attività lavorativa, la mia segretaria è molto più produttiva ed utile del mio praticante che pure è stato un ottimo studente esattamente come me quando ho incominciato.
    In questi termini una scuola privata non pregiudica nulla.
    Un mio compagno di università si è laureato sette anni dopo di me ed è immediatamente diventato assistente universitario e non faceva tennis era semplicemente un somaro.
    Stiamo parlando di questo e non di Oxford o Yale o l’Epsom college per le superiori.
    Non prendo nemmeno in considerazione l’idea dei soldi che si possono guadagnare giocando a tennis, come ho già detto per mia figlia mi accontenterei di una borsa di studio per gli States.

  73. Giop scrive:

    ELETTRA quello che tu dici non vale per tutte le scuole, anzi. Nelle scuole private si paga per essere promossi e la maggior parte dei ragazzi che ci vanno sono lì perché non riescono nelle scuole pubbiche. Non a caso “CEPU: recupero anni scolastici”. Conosco molta gente che frequenta scuole private e posso assicurare a tutti che molti di loro sono tra i più grandi nullafacenti che io conosca. Ovviamente questo permette loro di svolgere altre attività, ma non è che sfondino in fatto di cultura, anzi. Personalmente i ragazzi che si diplomano nella mia scuola con voti accettabili (parlo anche di 80/100) si trovano benissimo in tutte le università e superano di molto in fatto di preparazione alunni usciti con 100 da altre scuole. Come vedi, Elettra, il tuo discorso non ha basi per valere in qualsiasi ambito. Perché sicuramente io, i miei compagni di classe, di scuola e quelli di altri istituti validi non facciamo tanti sacrifici per nulla. “La formazione in Italia è talmente bassa da rendere inutili le ore passate sui libri a fare il nulla”. Cosa? Noi stiamo costruendo il nostro futuro.

  74. madmax scrive:

    giop permettimi…

    premetto subito che io do molta importanza alla scuola di qualità ma le cose non stanno esattamente come dici tu, purtroppo…

    magari da noi bastassero la cultura e le capacità….intendiamoci sono molto importanti ma nella vita reale o sei veramente un genio o spesso nelle posizioni più ambite e remunerate ci sono delle emerite teste di… che però sono sempre a disposizione o figli di papà..

    ti porto l’esempio del mio migliore amico, laureato con 110 e lode alla bocconi di milano sempre il migliore della classe precedentemente (facevamo ragioneria insieme al moreschi di milano)…. meno male per lui che l’ho ipotuto ntrodurre nel mondo che conta e che il terzo della compagnia era matteo cabassi uno dei figli di giuseppe (al tempo del livello di ligresti nel campo delle costruzioni e dell’immobiliare) così che ha potuto dimostrare le sue capacità (in tutt’altro campo però) ed ora è il proprietario di una delle agenzie immobiliari più grosse di milano.. nel suo campo al massimo era riuscito a lavorare con il padre che era un commercialista ma nulla più…. ti ricordo che un buon maestro di tennis guadagna tranquillamente 5.000 euro al mese..

    ancora nello sport… ora mi trovo a bormio dove ho portato tre giorni a sciare la famiglia… ho preso il maestro per mia figlia: due ore ieri quattro oggi e quattro domani per un totale di 320 euro (40 all’ora)… vedi tu e considera molti fanno fatica anche a parlare in italiano…

  75. stefano grazia scrive:

    BRUGUE: se vai sull’Home Page, a destra, sotto le foto e le tabelle verdi, ci sono delle righe blu…scorri in basso arrivi a una Colonna che ha per titolo Categorie…Scorri ancora e arrivi a Junior Tennis e subito sotto: Genitori & Figli
    Cliccando li’ accedi all’Archivio di Genitori & Figli. Scoprirai che da cdue anni abbiamo scritto tante volte e tante volte ci siamo ripetuti su molti argomenti e ancora lo faremo. Ma se vuoi sapere qualcosina in piu’ leggiti almeno i RIASSUNTONI (almeno gli ultimi 3 o 4) e poi gli Articoli della Seconda Stagione…In uno di questi, quello sulla Preparazione Atletica e Programmazione, quasi tutti presentavano il Programma dei Propri Pargoli, Veniva ricordato anche quello di Quinzi Jr a 10 anni.
    A proposito di Quinzi devo fare un’altra ERRATA CORRIGE: a un certo punto avevo ipotizzato,come ragione per non essere tornato in US. che frequentasse una scuola nei pressi di Varese…La scuola dovrebbe essere invece a Fermo, nelle Marche, il che suona piu’ logico. Comunque Quinzi Jr per anni ha fatto avanti indietro fra scuola italiana e scuola in US (Montessori, esterna all’Academy). Ricordo che era avanti un anno e che sua madre lo seguiva attentamente fra un allenamento e l’altro ma suppongo che anche per lui a un certo punto il problema, come correttamente puntualizza Costa Azz, siano LE ASSENZE. E’ il problema che so gia’ affronteremo noi…Perche’ non andiamo al torneo di Maglie dove tra l’altro saremmo stati ospiti all’Academy di Russo? Perche’ Nicky ha gia’ totalizzato (ad Agosto in partenza e fra nov e genn, prima e dopo le vacanze di Natale)un certo numero di assenze…L’American school ha gia’ inviato una lettera a tutti ricordando che i professori NON sono a disposizione di chi rimane indietro per assenze il che e’ un po’ ridicolo perche’ una Scuola Americana Internazionale all’Estero e’ per definizione frequentata da figli di Espatriati che sono si residenti in quel paese ma anche nel paese d’origine e quindi d’estate, a pasqua, a natale si trovano spesso ad anticipare/posticipare per far collimare vacanze ed esigenze dei genitori…Insomma, una mancanza di flessibilita’/elasticita’ indipendentemente dalla minore o maggiore cultura sportiva… Allora il Torneo di Maglie comincia 3 gg prima dell’inizio delle vacanze pasquali e Nicky dovrebbe comunque, essendo senza ranking, giocare le Quallies…Considerando costo del biglietto aereo per due, vale davvero la pena? Magari provo a partire una sett prima a giugno…Il problema si ripresentera’ a Novembre se davvero vogliamo fargli fare l’eddie Herr (e forse l’Orange Bowl ) il che significa arrivare magari una-due settimane prima… Mia moglie ha gia’ anticipato il problema a preside e professori e deve andare a parlare (adesso in realta’ se ne va due sett in scozia con un’amica che ha vinto due biglietti british airways al torneo di Golf dell’Anniversario dell’Ikoyi club,il nostro Circolo, …Fara’ un salto velocissimo in Italia a sbrigare un paio di cose ma insomma, ci lascia di nuovo soli…A fine mese se ne va anche il Coach e subito dopo c’e’ un torneo al Lagos Lawn, l’altro Circolo a cui siamo associati… Insomma, c’e’ chi si diverte e chi continua a tirare la carretta…

  76. daniela scrive:

    Sono un’insegnante di italiano di una scuola pubblica italiana, il liceo delle scienze sociali, forse ancora meglio conosciuto come ex Istituto magistrale, 30 ore settimanali, tutti i giorni si esce alle 13, quindi un orario assolutamente compatibile con le attività sportive e agonistiche. Io non sono una praticante ma un’appassionata, particolarmente di tennis e di boxe.Voglio portare un punto di vista un po’ diverso.
    Ho avuto e ho tuttora fra le mie allieve ragazze che praticano nuoto agonistico, che all’intervallo delle 11 mangiano la pasta fredda perchè nel primo pomeriggio hanno gli allenamenti. Mi sono sempre chiesta quanto il nuoto rafforzi veramente il carattere di una persona: un’allieva smise di fare piscine perchè trovava che le sue spalle si fossero troppo allargate, un’altra dipendeva troppo dai giudizi dagli allenatori e si sentiva molto incerta, un’altra, che tuttora lo pratica con abnegazione, mi rivelò che purtroppo non riesce più a nuotare per puro piacere, neppure al mare…
    D’altra parte la scuola, almeno quella dove insegno, mai ha impedito alle allieve e agli allievi di fare attività agonistica :i maschi non hanno mai mancato agli allenamenti di calcio, per esempio, possono, durante le ore di italiano, scrivere e presentare le loro esperienze nello sport, parlare dei loro sentimenti; le ragazze giocano in squadre di pallavolo,in ginnastica artistica, si allenano al pomeriggio tardi e la loro media è sul 7/8. Ho avuto una ragazza che giocava al tennis, e ricordo di averla guidata ad una scrittura più efficace ricordandole, anche nei temi, “di aggredire il lettore, senza retoriche introduzioni, di andare a rete”, e lei mi rispose:- Me lo dice sempre anche il mio allenatore di andare a rete, che dovrebbe essere il mio modo di esprimermi-
    Una mia amica e collega mi racconta invece che nel suo liceo, del mio tipo ma in un’altra città, si allena un ragazzo considerato una giovane promessa del tennis, ma lei mi ha detto di non sapere più come incoraggiarlo perchè lo vede sempre timoroso del giudizio del padre, con una scarsa stima in se stesso ecc.

    Cari genitori, cari allenatori, siete proprio certi che sia la scuola a sbagliare con i vostri figli?

  77. Gian Carlo scrive:

    Cari genitori, in Italia oggi non esiste nulla che possa offrire un programma di studio a distanza che da la flessibilita’ richiesta per la pratica di una disciplica sportiva come il tennis. Inutili le polemiche questa e’ la realta’.
    Qualcuno all’estero ha capito quest’esigenza ed ha strutturato dei programmi di tennis + scuola+ boarding.
    Mia figlia si allena 28 ore alla settimana + tornei vari. ed ha ottimi risultati con il suo programma di studio LAUREL SPRINGS. Ha una vita sociale fuori dal campo con tanti suoi coetanei ed ha imparato a gestirsi il tempo e le responsabilita’ senza esser autoregolata da un calendario scolastico che le impone tempi fissi per la maggior parte della giornata. Riesce a studiare 24 ore alla settimana +/- e vi posso assicurare che i suoi tutors sono meravigliati dei risultati e del programma di studio a distanza. Premetto che l’inserimento in un distance learning program negli Stati uniti richiede un test di valutazione che non e’ solamente una formalita’ Lo studio a distanza richiede capacita’ organizzative ed un bagaglio di conoscenze che non sono comuni a tutti gli studenti.

    Non confondiamo schooling con education… Stare seduti 5 ore nei banchi di scuola non aumenta la possibilita’ di apprendere di piu’. La scuola come concepita in molti paesi non supporta un efficace processo educazionale, la cultura insegnata sui banchi di scuola non puo’ essere applicata nelle moderne carriere.
    Mia figlia ha 14 anni.Vive lontano dalla famiglia da oltre un anno prima in California adesso nel nord della Thailandia in un tennis academy che e’ un paradiso ed e’ felicissima di fare quest’esperienza.

    Nell’anno che ha passato alla Weil academy in California e’ stata contattata da YALE + UCLA University per una possibile convocazione per una borsa di studio per gli anni futuri, in questo caso i risultati e l’impegno del tennis aprono strade nel programma di studio e non viceversa. Per ottenere borse di studio importanti in USA non serve essere cugini di Nick Bollettieri e neppure essere dei secchioni.
    Ci sono coach accreditati in USA che hanno accesso ai circuiti di recruiting dei tennisti per le borse di studio. Conosco qualcuno di questi e vi posso assicurare che i parametri per ricevere queste borse di studio sono alla portata di molti tennisti.

    Sacrifici ed un impegno sportivo aprono opportunita’ importanti nel programma di studio. Per chi non conosce i costi delle migliori universita’ negli stati uniti un programma di studio, comprese le boarding fee e costi accessori, vale circa 75,000 per anno. L’accesso a queste universita’ tipo UCLA e riservato a soggetti che hanno genitori con il portafoglio capiente…. o possono dimostrare risultati accademici o sportivi superiori alla media e dunque pososno ricevere borse di studio.

    Attraverso il tennis o altri sport i nostri figli hanno certamente opportunita’ non altrimenti disponibili per studenti che seguono un tradizionale corso di studio.
    Mia figlia viaggia all’estero da sola da quando aveva 9 anni, parla 4 lingue, grazie al tennis riceve da 3 anni una borsa di studio al 50%.
    Ha una vita sociale come tanti altri ragazzi e divide la sua stanza con altre ragazze che giocano a tennis ed hanno i suoi stessi sogni. Una cosa e’ certa: non passa ore davanti alla televisione, non sogna di diventare una velina o la modella e non si uccide gli occhi con i videogames o peggio non passa i suoi weekd end a guardare le vetrine dei fashion outlets.

    Che accademia scegliere ?
    Sulla base della mia esperienza posso dire che il tennis delle accademie blasonate non da il valore aggiunto solitamente pubblicizzato. Una piccola accademia con pochi giocatori al massimo 20 /30 , organizzata per offrire full time training e boarding facilities, integrata con un programma di insegnamento a distanza e organizzata per supportare i giocatori a partecipare a tornei nazionali ed internazionali e’ il modello che a mio giudizio funziona.
    Meglio se l’accademia ha un coach che e’ specializzato o ha contatti con i canali per ricevere tennis /college scholarships.

    Ho costruito l’accademia ed il programma su misura delle esigenze di mia figlia e della mia famiglia dopo aver viaggiato e sperimentato le tennis academies piu’ importanti in Spagna/Francia/Australia/Stati Uniti. Il package ideale puo’ essere disponibile ad una condizione, quella di essere pronti a viaggiare fuori dall’italia.

  78. Elettra scrive:

    Giop
    il discorso è un pò più complicato
    non stiamo parlando del CEPU o di somari che si devono diplomare a calci nel sedere, ma di ragazzi che non hanno nessuna difficoltà scolastica e frequentano una scuola che renda possibile coniugare l’attività agonistica con la frequenza.
    Quando parlo di livello basso della formazione mi riferisco al fatto che i programmi scolastici sono obsoleti ed assolutamente inadeguati rispetto all’elevata specializzazione richiesta dal mondo del lavoro.
    L’università è messa ancora peggio e non è un caso se i ricercatori bravi vanno all’estero.
    Purtroppo oggi una laurea non ti garantisce un posto di lavoro e tutti ti chiedono il master all’estero proprio perchè il modello italiano è ormai superato.
    Avere voti alti non vuol necessariamente dire essere colti.

  79. Elettra scrive:

    Gian Carlo
    mi dai qualche informazione sulle borse di studio?
    Mia figlia ha 15 anni e mi piacerebbe sapere quali sono i parametri.
    grazie

  80. Mauro scrive:

    Mi dimenticavo ancora Papà Fulvio Fognini e Nipa anche se poi è dovuto andar via.

  81. Nikolik scrive:

    Daniela, mi dispiace.
    L’orario 8-13, dal lunedì al sabato, è del tutto incompatibile con gli orari di un tennista adolescente che vuole diventare un campione.
    Non c’è proprio nulla da fare, è incompatibile.
    Non dai 14 anni in su, almeno.
    Oltretutto, dimentichi i compiti a casa che date voi insegnanti.
    Dimentichi i tornei che un piccolo campione deve giocare, anche all’estero, con settimane intere lontano da scuola.
    Impossibile, impossibile.
    Per una volta, i genitori non hanno alcuna colpa: la scuola italiana, frequenza obbligatoria, orario 8-13, compiti a casa, compiti in classe ed interrogazioni con 2 assicurato se non studi il pomeriggio prima, è assolutamente incompatibile con la vita di un giovane tennista.

  82. stefano grazia scrive:

    DANIELA: “Cari genitori, cari allenatori, siete proprio certi che sia la scuola a sbagliare con i vostri figli?”
    No, non ne sono certo, e sicuramente io non sono esente da difetti, anzi, di9 errori ne ho commessi tanti, e comunque quel che scrive Nikolic e’ corretto: ci dovrebbe essere maggiore flessibilita’, non e’ un problema di scuola italiana o americana, e’ un problema di regole da applicare (frequenza obbligatoria,numero di assenze, homework spesso inutili) e di insegnanti, alcuni comprensivi altri no, alcuni disposti a venirti incontri ,altri no.Alcuni che per il semplice fatto che fai sport ti ammirano di piu’, altri che per il semplice fatto che fai sport invece ti considerano un troglodita ‘a prescindere’ e ti vogliono segare. E’ vero, qualche volta chi fa sport avrebbe la pretesa di non studiare e di avere la sufficienza garantita (Tomba,per esempio)e questo non va bene ed e’ inaccettabile ma fra un estremo e l’altro ci sono diversi studenti che vorrebbero,potrebbero fare l’uno e l’altro e sono messi invece in condizione di dover fasre scelte estreme. Perche’ come si dice spesso: ci sono genitori e genitori, coaches e coaches, e scuole e scuole. E anche studenti e studenti e insegnanti e insegnanti. Ma e’ vero che alcuni di questi hanno anche le mani legate.
    Grazie del contributo, pero’, e ti prego continua a scriverci.

    GIANCARLO:ma tua figlia battera’ bandiera italiota per la gioia dell’Autorevole Commentucci o Thailandese? Io che sono un cittadino del mondo non faccio caso a queste cose, di sicuro non sara’ pero’ un tipico prodotto della scuola italiana …

  83. Gian Carlo scrive:

    @ Elettra
    Ci sono diversi modi di approcciare le tennis schlarship negli Stati Unit.
    Attraverso le accademie…. Weil , Bollettieri, Evert etc…. oppure contattando ed iscrivendosi a siti specializzati come questo o simili…. http://www.zmgglobal.com/college/ fai uno zapping in google e cerca: tennis college scholarship.. SOlitamente le accademie organizzano periodicamente degli incontri con i coach dei vari college per una selezione di tennisti da proporre per la scholarship. La percentuale della scholarship 50 -75 -100% e’ decisa solitamente da strumenti di ranking Nazionali o di potenzialita’ che il coach del college team puo’ trovare interessanti. Le universita’ negli stati uniti attingono molto spesso i loro migliori giocatori dalle accademie di tennis, le accademie per la loro parte ci lucrano sopra facendo pagare delle fees agiuntive per il recruitment… insomma e tutto un business.
    Se il/la tennista non e’ pronta per spiccare il volo negli stati uniti, puo’ comunque provare le accademie piu’ vicino a casa.. molte di queste sono aperte a considerare endorsment vari e scholarship solitamente del 50% sulle tennis fees. e’ gia’ un buon passo. Comunque ogni coach che offre la scholarship lo fa come investimento e richiede tutta una serie di commitments e di fedelta’ nonche’ disciplina. Il supporto della famigli a nel formalizzare una lettera di presentazione e’ fondamentale. Buona fortuna

  84. Gian Carlo scrive:

    @ Elettra questo e’ un’altro esempio di come le accademie vendono il servizio di college tennis scholarship… http://www.weiltennis.com/scholarships.htm come questo ci sono almeno altri 30 indirizzi diversi per fare shopping in giro.. In questo momento di recessione negli Stati uniti e’ piu’ facile trovare delle accademie piu’ accondiscendenti e morbide con la politica dei prezzi.

  85. nicoxia scrive:

    Gian Carlo,potresti darci delle tue valutazioni sulle accademie che ha frequentato tua figlia.

  86. nicoxia scrive:

    Se poi potresti darci anche le varie metodologie di insegnamento,sarei disposto anche a pagarti da amico.

  87. nicoxia scrive:

    Stefano tu non passare a riscuotere.

  88. Gus scrive:

    Se mi posso permettere un appunto “moraleggiante” e noioso ma che insomma mi viene così e quindi lo dico:

    io eviterei discorsi del tipo:

    la federazione fa schifo e fa tutto male
    la scuola italiana fa schifo e non vale niente
    governo ladro
    L’italia fa schifo

    ecc.ecc.

    Non sono un buonista, ma non mi convincono i discorsi “catastrofisti”. Abbiamo visto tutti cosa è stato capace di creare il più moderno paese del mondo, quindi un minimo di obiettività forse non guasterebbe.

    Aggiungo che la scuola elementare italiana è senza dubbio unanimamente considerata tra le prime del mondo.
    Ho ritorni certi da una coppia italiana, la cui moglie insegna da anni in California, prima UCLA e ora Berkeley, cattedra di fisica. Direi quindi due delle migliori università del mondo e sostiene (come altri che conoscono gli USA) che il livello dei nostri liceali è decisamente superiore a quello delle high-school americane da cui provengono i suoi alunni. Considerando che a Berkeley non è che ci entrano tutti e la selezione è durissima, sostenere che questi eletti sono preparati peggio, insomma qualcosa dirà.

    Ho una mia amica considerata tra le migliori traduttrici simultanee attive e passive inglese/italiano oltre che tedesco/spagnolo/francese, con laurea in USA in Chimica e seconda laurea in Italia in agraria (sta studiano per una terza in so cosa) che sostiene (magari sarà di parte, ma insomma) che i suoi colleghi studenti USA erano non scarsi, ma proprio ignoranti. E’ chiaro che i modelli influiscono e anche parecchio, ma non siamo il terzo mondo.

    @Elettra:

    “Quando parlo di livello basso della formazione mi riferisco al fatto che i programmi scolastici sono obsoleti ed assolutamente inadeguati rispetto all’elevata specializzazione richiesta dal mondo del lavoro.”

    “L’università è messa ancora peggio e non è un caso se i ricercatori bravi vanno all’estero. Purtroppo oggi una laurea non ti garantisce un posto di lavoro e tutti ti chiedono il master all’estero proprio perchè il modello italiano è ormai superato.”

    Non è così per tutti. Se studi ingegneria non credo troverai difficoltà. I politecnici italiani, almeno alcuni sono ottimi. Il poli di Torino ha appena firmato un accordo molto importante con Oracle, MIT, e Berkeley che permetterà varie e ottime opportunità a ricercatori, studenti, insomma non fasciamoci troppo la testa. Una cosa è certa, bisogna tirarsi su le maniche e studiare.

    Io sono partito da un sacco di idee fasulle sul funzionamento delle Università americane (compreso l’idea che fossero molto vicino al mondo del lavoro, così come vorremmo fosse in Italia).

    Io sono molto interessato a far studiare mia figlia all’estero e pur con grande anticipo sto studiando, leggendo delle cose che potrebbero aiutare nella scelta.

    Se ti/vi interessa puoi trovare uno studio sul funzionamento delle università USA scritto in italiano da Lorenzo Marrucci (che ha anche un suo sito, professo di fisica, ecc.ecc.) e che puoi trovare facilmente con una ricerca
    su Google. Vedrai che ci troverai sicuramente delle sorprese ai facili luoghi comuni di cui purtroppo, lameno io, sono vittima.

    Scusate se è un pò off-topic ma visto che si parla di scuola e di ragazzi che potrebbero avere la possibilità di…., pensavo di dare un piccolo contributo.

    Magari per quelli che non riescono ad arrivare al vertice, verificare che attraverso delle borse di studio ottenute con il tennis (Lo Monaco commentatore di Eurosport, ad esempio è uno di questi) c’è un ottimo piano “b” non è poi da buttare.

    Gus.

  89. something blue scrive:

    Stiamo messi veramente male in Italia nel rapporto giovani agonisti - scuola. Vorrei sapere qualcosa del modello francese e di quello spagnolo, sempre rispetto alla conciliazione scuola/tennis perchè finora aabiamo visto il modello asiatico e quello americano, mi sembra…

  90. stefano grazia scrive:

    Concordo con Gus ma allo stesso tempo bisogna evitare i luoighi comuni: la scuola italiana e’ la migliore del mondo e le scuole americane fanno schifo perche’ i suoi studenti non sanno nemmeno dove si trovi Roma o che i fatti narrati nel film 300 sono avvenuti davvero … Si tratta di due scuole diverse, una di nozionismo e una di attitudine…Nella stessa america poi esistono gli US della Costa e gli US del minnesota dove viene magari negato Darwin…Insomma, c’e’ scuola e scuola (in italia come negli US)e qui non si sta parlando della scuola pubblica americana … In US la scuola privata e’ sinonimo di eccellenza al contrario dell’italia dove almeno ai miei tempi Scuola Privata era sinonimo di Somaro e Ripetente che bisogna portare a calci in culo all’esame … Insomma, concordo con Gus: evitiamo le generalizzazioni in un senso e nell’altro. Rimane pero’ il fatto (ed era quello di cui stavamo parlando, mi pare) che soprattutto in Italia la Scuola e’ STORICAMENTE poco attenta sia come strutture e facilities sia come attenzione e flessibilita’ alle ESIGENZE dello sportivo, agonista e non. Molte scuole non hanno nemmeno le palestre, i campi da calcio, da rugby,da basket,figuriamoci quelli da tennis, tanto e’ vero che Nikolic propone di togliere completamente l’Educazione Fisica alle scuole e darla in subappalto a Palestre Private e Associazioni Sportive… Diversa e’ l’immagine e l’attenzione almeno al concetto di Mens Sana in Corpore Sano di, per es, una Scuola Americana (di Lagos)che ti fa fare un’ora di PE (Educaz Fisica) tutti i giorni da LUN a VEN e di una Scuola Internazionale (di Luanda) che ha il Nuoto come materia obbligatoria … A p[rescindere da queste due l’immagine che noi abbiamo di scuole americane inglesi internazionali e’ spesso associata anche a strutture sportive nel campus della scuola… Da noi sono solo aule sorde e grigie …

  91. Gian Carlo scrive:

    @ STEFANO GRAZIA

    GIANCARLO:ma tua figlia battera’ bandiera italiota per la gioia dell’Autorevole Commentucci o Thailandese? Io che sono un cittadino del mondo non faccio caso a queste cose, di sicuro non sara’ pero’ un tipico prodotto della scuola italiana …

    …..Mia figlia deve esporre la bandiera che le consente di partecipare ai tornei…….. esempio per tuto il 2008 ha partecipato ai tornei USTA ed e’ stata registrata come residente in California…. senza bandiera…

    Adesso che si e’ trasferita in Asia deve utilizzare il suo passaporto Thai per ottenere l’endorsment della federazione locale per registrarsi ai vari tornei ITF .. potrebbe utilizzare anche il passaporto italiano pero’ a quel punto la TENNIS THAI FED(LTAT) non le ddarebbe alcun aiuto per wild card o acceptance nella qualify list di tornei importanti G1 o G2 come quello di Bangkok Nontanbhuri del prossimo 9 Marzo.
    Per la bandiera da sventolare e’ un dettaglio che adesso Helen non si pone affatto.
    Per quelli che pensano che sia facile studiare in un programma tradizionale e imporsi nel tennis posso rispondere con l’agenda dei tornei di Helen che e’ una junior come tante altre sue coetanee.
    13 al 28 Febbraio Sri Lanka, dal 7 Marzo al… 13 Marzo in Nonthanburi thailandia dal 22 al 28-29 marzo Taipei.
    Il calendario in questo mese e’ un po esasperato comunque se non viaggia si allena…. anzi durante i tornei ha piu’ tempi a disposizione per lo studio.

  92. Gus scrive:

    @stefano: se tu avessi voglia di leggere quel documento vedresti che è proprio lontano da me mettere in discussione sistemi scolastici come quelli Usa. Anzi sono molto interessato. Peraltro, non è vero che sono solo Università private (anzi). Cmq chi è interessato ci butti un occhio.

    Scuola-tennis: qualsiasi sport, oggi e il tennis in particolare costringe alcuni a prendere una certa strada.

    Occorre però rendersi conto che o si riforma il sistema dei tornei, si organizzano molti più tornei under provinciali o regionali, possibilmente nei week-end, come altri sport, oppure sarà comunque difficile coniugare le cose. Ritorniamo sempre al solito discorso. Occorre costruire un sistema piramidale che alla fine attraverso una selezione giunga a mettere in evidenza solo i migliori (lo so, sono cattivo), Questi poi dovrebbero lavorare in un centro regionale o interregionale di livello che si organizzi “anche” con la scuola, ma bisognerebbe essere sufficientemente certi (sempre probabilisticamente parlando) che i sacrifici di un certo tipo abbiano un senso per tutti.

    Gus.

  93. Gus scrive:

    Nel torneo open si entra nel vivo se qualcuno volesse vedere il tabellone dei sedicesimi può trovare i nomi dei giocatori a questo link:

    http://www.tennisjournal.it/Articolo.asp?ArticoloID=18729

    Gus.

  94. Elettra scrive:

    Gian Carlo
    grazie mille ora è in accademia in Italia ma le interesserebbe molto una borsa di studio.
    Tua figlia ha giocato qualche torneo in Italia quando era più piccola?

    Gus
    Non avevo intenzione di fare la disfattista, ho detto sin dall’inizio che ci sono valide eccezioni come alcuni licei sperimentali o alcune facoltà universitarie che integrano ed attualizzano il piano di studi, ma non sono conciliabili con l’attività agonistica.
    Chi fa agopnismo deve per forza scegliere un indirizzo tradizionale che contiene le materie e le ore ed all’università scegliere una facoltà senza obbligo di frequenza , queste ovviamente sono quelle che creano i maggiori problemi nel cercare poi un’occupazione.
    Non ho mai detto che all’estero funzioni tutto benissimo ma, a torto od a ragione, un titolo o un master conseguito in una università americana costituiscono titolo preferenziale per un’assunzione.
    Grazie per la dritta sullo studio.

  95. Gus scrive:

    La personalità:

    mi permetto di tornare a qualche argomento fa per riprendere brevemente il discorso dopo aver visto un ragazzo 2.2 giocare ieri.

    Il ragazzo, di cui non farò il nome perché non aggiunge nulla al ragionamento, pare sia abituato ad atteggiamenti a dir poco sconvenienti in campo.

    Per la cronaca ha perso.

    Ebbene appena cominciata la partita è cominciato un vero e proprio “rosario” di bestemmie, sputi ovunque, ecc.ecc.

    Ma non finisse qui, la cosa più gentile che ha detto all’avversario che lo sentiva (alto almeno 1.85) è stata “sto perdendo da un nano del c…. che non sa giocare a tennis”.”Ho rimesso in fiducia un bambino”. L’avversario era un 2.4, per fortuna dal carattere tranquillo.

    Ora a prescindere dal fatto che c’è da segnalare anche una sicura mancanza di personalità del giudice arbitro, questo in “piccolo” era quello che dicevamo a suo tempo sulla personalità alla “Connors”.

    Il ragazzo (’86) ha appena vinto un torneo, un tennis sicuramente interessante, sicuramente superiore all’avversario, ma un atteggiamento “mentale” sbagliato e maleducato lo ha lasciato fermo al palo del 2.2 e se ne capisce il perché. Continuo a sostenere che a parte la maleducazione evidente, anche la presunzione, l’arroganza, ecc.ecc. segnalino dei limiti di questi giocatori (e non dei pregi) che andrebbero “allenati” al pari di tutto il resto, anzi forse ancora di più.

    Gus.

  96. Gian Carlo scrive:

    @ Elettra
    Gian Carlo
    grazie mille ora è in accademia in Italia ma le interesserebbe molto una borsa di studio. Tua figlia ha giocato qualche torneo in Italia quando era più piccola?

    … tutti i tornei che ha giocato sono sempre stati in thailandia. Asia e USA, mai in Italia.

  97. Pinot scrive:

    Molto interessante il sito di Lorenzo Marrucci.
    Grazie Gus…

  98. Gus scrive:

    @Pinot: di nulla, non trovi anche tu che spesso siamo “rovinati” dai luoghi comuni e dalla cattiva informazione?

    elettra scusa, forse io ho capito male.

    E’ evidente che la scuola italiana ha dei problemi, figurati se non ne ha per chi vuole fare sport a livello agonistico. Volevo solo ricordare a tutti, che insomma, non siamo proprio da buttare via e che anche chi era, è considerato migliore di noi, non è che dia sempre prova di essere poi così “perfetto”.

    Un minimo di obiettività è doveroso e non è un appunto rivolto a nessuno in particolare.

    Poi occorre distinguere tra elementari e medie, superiori e università.

    Sto conoscendo proprio in questi giorni, ragazzi che erano arrivati a un buon livello e poi hanno dovuto prendere una decisione, verso i 17/18 anni. In molti si sono resi conto che non avrebbero potuto fare quel salto necessario a diventare pro e si sono dedicati allo studio. Alcuni ora, dopo magari 3-4 anni di tornei secondari, dopo gli studi si stanno rimettendo a giocare “seriamente” e tornano al livello di prima (2.4-2.5) nel giro di un annetto.

    Ora, io penso come ho già scritto, che se non si rivede il sistema “tennis” è difficile che si riesca a fare (in un periodo relativamente breve), qualche miglioria significativa. Bisogna fare tornei vicino casa, selezionare, tornei in regione, selezionare, tornei interregionali, frequenza di un centro che ha preso accordi con le scuole. Non è che veda molte alternative. Il singolo individuo difficilmente potrà trovare quella comprensione e sensibilità. IMHO, ovviamente.

    Non credo, peraltro, che il problema sia rappresentato dall’Università, considerando che a questa età o sei già un professionista e quindi l’università diventa una chimera, oppure puoi mollare un po’ il tennis per costruirti un futuro.

    OT: buttate un occhio (non necessariamente “solo” per il tennis) alla McGill University, Canada.

    Gus.

  99. stefano grazia scrive:

    Sara’ un momento no ma comincio a sospettare che aveva ragione Giorgio Giorgio: mio figlio a un certo punto smettera’ di giocare a tennis, magari lo faro’ smettere io… Vedo che ha troppi interessi, curiosita’, passioni per potersi dedicare solo a una cosa, per poter concedere l’esclusiva solo al tennis … Credo che potrebbe diventare un ottimo medico (migliore di me perche’ avrebbe la passione dello studio che io ho perduto nei famigerati anni 70 di Universita’ Libera a tutti con conseguente sovraffollamento, chaos, teatrino dell’assurdo, impossibilita’ di seguire le lezioni e soprattutto di essere seguiti, con l’assurdo per molti di vedere un cadavere solo al quinto anno o d’imparare a dare i punti solo dopo la laurea - a giudicare da alcuni miei sostituti, alcuni non hanno mai imparato non potendo praticare su centinaia di operai perduti nel deserto iracheno…) o un grande veterinario nei grandi parchi nazionali del continente nero unendo dunque tre grandi passioni: quella per le scienzie, quella per gli animali e quella per l’Africa…oppure chissa’, un buon attore da film o telefilm americani … Oppure oppure oppure… Perche’ limitarlo a un’infanzia e a un’adolescenza monocorde e monotematica?
    Solo se sara’ lui a chiedermelo, solo se sara’ lui davvero a volerlo, solo se sara’ lui a dimostrare davvero che sta inseguendo un suo sogno e non, per aver mal interpretato il circo che si e’ creato intorno a lui, il nostro …
    Ma cosa fare per capire se il sogno e’ veramente il suo o se lui, in una sorta di circolo vizioso, ha solo paura di ferirci smettendo? Rendergliela cosi’ dura che piu’ dura non si puo’ o fingere di non essere piu’ interessati, lasciare che si arrangi lui, mandarlo all’estero e poi vedere cosa ne salta fuori?
    Vedete, qualunque sia la decisione, sara’ una che comporta sofferenze, distacchi, rimpianti, incomprensioni e forse qualunque essa sia sara’ quella errata.
    Ci sono momenti in cui rimpiango davvero di non avere quelle certezze che tutti i detrattori di questa piccola rubrica mi accusano di avere.

  100. something blue scrive:

    Caro Stefano, tu sei troppo condizionato dal dover risiedere i Africa e come dici sempre, Nick non ha il corretto confronto agonistico con bambini della sua età. Questo è importante per capire se è lui a voler andare avanti o se le sconfitte, inevitabili nella vita agonistica, gli farebbero a poco a poco scegliere ambiti di attività più gratificanti. A quell’età si ama e ci si appassione a ciò che ci riesce, perchè ci gratifica profondamente. Non ho mai visto un bambino, e ne vedo tanti ogni giorno, appassionarsi veramente a qualcosa da cui ricevono frustrazioni costanti. Quindi l’unica cosa che puoi fare è cercare di farlo confrontare il più possibile in occasioni ufficiali, perchè comprenda da solo se ha il talento e la voglia per andare avanti e sfondare. Potresti d’estate, invece di portarlo in accademie e stages per l’europa o l’america, vedere se è possibile iscriverlo (i contatti li hai) a qualche torneo di pari età, fuori dall’africa, naturalmente, scegliendo gradi diversi di difficoltà. Vedrai che ne trarrai indicazioni tu e soprattutto Nick.

  101. heraimo scrive:

    Caro Stefano, le tue incertezze sono quelle di tutti, nel tuo caso sono forse complicate dal fatto che non hai riscontri oggettivi. Il mio consiglio è sempre lo stesso: manda tuo figlio a fare i tornei TE in Italia. Da quello che ci descrivi, se posso azzardare un pronostico, faticherà a Maglie ma già dal secondo prenderà fiducia e risultati.

  102. Roberto Commentucci scrive:

    Vado leggermente fuori tema, Stefano mi scuserà. Abbiamo sempre detto che uno dei problemi più grossi in Italia è il fatto che sono pochi i bambini che iniziano agiocare all’età giusta e nel modo giusto.

    Ecco cosa ha dichiarato Riccardo Ghedin, classe ‘85, attualmente 250 Atp, al mio amico Alessandro Nizegorodcew, per 0 15:

    Cos’è per te il tennis? Come nasce questa passione e quanti sacrifici comporta essere un professionista?
    Ghedin: “Mi sono avvicinato al tennis molto tardi, a quasi 12 anni. Da piccolo mi piaceva giocare a calcio, come mio padre (Pietro Ghedin, ex calciatore e attuale allenatore della nazionale femminile di calcio; n.d.r.), ma rimanevo quasi sempre in panchina. Un giorno, durante una vacanza estiva, un ragazzo mi chiese di giocare a tennis. Io non avevo mai preso in mano una racchetta e non conoscevo nemmeno le regole. Lui invece giocava da cinque anni; nonostante questo, venni sconfitto solamente al tie-break. Da quel momento in poi non ho più smesso, perché questo sport mi diverte e la passione è davvero tantissima. I sacrifici, che evidentemente non sono pochi, passano in secondo piano.”

    Capite? Un bambino di undici anni prende per la prima volta in mano una racchetta, contro un coetaneo che gioca da 5, e arriva al tie break! Pensate dove sarebbe arrivato adesso Ghedin se invece di iniziare a 12 anni avesse iniziato a 5.

    Dobbiamo allargare la base degli agonisti, o non ne usciremo.

  103. Mauro scrive:

    Stefano, capisco il tuo momento no e spero passi in fretta, perchè di sicuro passa. Io non mi crucerei più di tanto, perchè comunque se vorrà fare il medico, per esempio, sarà sempre in tempo a farlo, a vent’anni sono in tanti che iniziano l’università e a quell’età si capisce se vuoi o puoi fare il tennista professionista o tentare la strada universitaria. Ho letto e sentito le interviste di tanti tennisti/e professionisti che verso quell’età si sono dati uno o due anni di tempo per vedere dove sarebbero arrivati.
    Per quanto riguarda gli hobbies, è ancora più semplice perchè nulla gli impedisce di suonare qualche strumento, sciare o surfare di tanto in tanto.

  104. francesco scrive:

    gian carlo ma tua figlia è Helen Decesare

    http://www.youtube.com/watch?v=-2D_lczlYh4

  105. Gian Carlo scrive:

    @ francesco
    si … e’ mia figlia hai scovato un suo video di un paio di anni fa…. forse ci conosciamo ??

  106. andrew scrive:

    Roberto…

    chiedi un po’ in giro cosa va chiedendo la federazione in questo periodo: per ogni macroarea, sta spingendo per avere almeno 30 bambini per i centri di rieducazione estivi (a 800 euro a testa)…

    Ormai, si dovrebbe capire dai toni che usano, dalle iniziative che compiono (e specialmente dalle iniziative che non compiono) che hanno abbandonato qualsiasi tipo di remora e di vergogna…

    Allargare la base degli agonisti significa impoverire il tennis, ossia renderlo più popolare e accessibile a più persone e se tu pensi che questo possa essere un obiettivo di una federazione di gestori di campi da tennis (sui quali oltretutto ci giocano e che oltreoltretutto sono come il loro giardino di casa)….ALLORA è MEGLIO CHE PRENDI LO SCOOTER, PASSI A PRENDERE NIKOLIK E VI GUARDATE IN SANTA PACE LA DENTONI AL CALDO SOL PRIMAVERILE.

  107. Roberto Commentucci scrive:

    andrew, con tutto il rispetto.

    Tu sei di Bassano del Grappa (credo) e conosci la realtà di Bassano del Grappa, dove ci sono 2 circoli di tennis. Non ho motivo di dubitare che le cose stiano come dici tu.
    Ma non puoi pensare che tutti i circoli d’Italia siano come quei due di Bassano del Grappa.

    Io sono di Roma, giro da tanti anni per i circoli della capitale (che sono un po’ più di due) e forse (forse…) ho una visione di insieme lievemente più ampia e meno prevenuta della tua.

    E quindi ti prego, lasciami pensare con la mia testa.

    Non ho mai nascosto i problemi strutturali del nostro movimento, nè raccontato frottole. Ma ho sempre cercato (e cercherò) un approccio di critica costruttiva, anziché mettermi a fare il cane sciolto (ma rancoroso…) come hai fatto tu.

    Poi si, con Nikolik, e con Alessandro Nizeeccetera, andremo a vedere la Dentoni al caldo sole primaverile, così come la Di Giuseppe, la Trevisan, la Caregaro, la Burnett, la Besser, la Di Sarra, la Grymalska, e già che ci stiamo pure Gaio, Fioravante, Travaglia, Stucchi e Colella.

    E’ molto divertente e piacevole guardare le partite dei giovani al tiepido sole primaverile, specie se si riesce a liberare la testa dall’astio preconcetto.

    In amicizia.

  108. Gus scrive:

    Credete a chi cerca la verità, non credete a chi la trova. (André Gide)

    Rendergliela dura apposta a me non sembra un buon metodo. Siamo, siete su un percorso, come tutti noi. Ma sei lontano, non sei tra la tua gente né con altri che hanno le tue stesse passioni. Almeno così credo di aver capito. E allora forse è arrivato il momento di mettersi alla prova, di andare a scoprire le cinque carte che hanno in mano gli altri e capire se, come dice Velasco, Nicholas entrerà in campo per vincere, ma sarà disposto ad accettare la sconfitta. Io sono tra quelli che aderiscono al modello fare tornei e appena sei più forte degli altri, tornei di livello superiore. Se non resisti, ti divertirai al tuo livello. La parte formativa- educativa avrà comunque dato i suoi frutti.

    Ovviamente è un punto di vista e non la verità assoluta. :-)

    Gus.

  109. Gus scrive:

    @roberto: in questo caso mi piace più il tuo approccio che quello di andrew, pur condividendo con lui fin dall’inizio delle critiche al sistema.

    Allargare la base lo diciamo tutti, ma se non si parte dalla promozione nelle scuole, abbattimento dei costi, e (qui qualcuno inorridirà) maggior apertura a persone che volontariamente potrebbero fare gli istruttori, dove andremo?

    Cosa voglio dire:

    oltre a una serie di cose già dette sui campi pubblici, campi in cemento e varie, bisogna capire che per allargare la base e abbattere i costi occorre formare persone che hanno la passione e la voglia di lavorare sui ragazzini, quasi o del tutto gratuitamente.

    Io seguo, come sapete anche altri sport, e ai livelli di pulcini, u12, u14, salvo le squadre pro, gli allenatori lo fanno per divertimento, come direbbero alcuni, “aggratis”.

    Quindi torno alla piramide:

    Ai primi livelli sarebbe bellissimo, fantastico, meraviglioso avere Piatti.

    Piatti però non può seguire migliaia di ragazzini e quindi occorre formare bene, ma accettando dei compromessi, anche istruttori di più basso livello tecnico (non di competenze ma di capacità tecnica, intendo). Così facendo, su una base ampia, si ridurrebbe una parte dei costi e i maestri migliori lavorerebbero in associazioni sportive di più alta categoria e con ragazzini già selezionati. Questo a indubbio vantaggio anche della loro motivazione. La Federazione allo stesso tempo potrebbe quindi “razionalizzare” i suoi investimenti.

    Ma per fare questo occorre però cambiare qualcosa, impedire il “corporativismo”. Se mi consentite una specie di “liberalizzazione” del settore. :-)

    Non so esattamente come si possa fare, ma si deve cambiare qualcosa.

    C’è molto da fare e questi ovviamente sono solo spunti di riflessione.

    Gus.

  110. andrew scrive:

    Roberto…almeno concedimi un “astio post-concetto”…

    sei libero di pensarla come vuoi, certamente

    ma continuo io e solo io a ritenere che ai “senza vergogna” sia necessario rispondere senza vergogna, altrimenti si finisce per “avvallare” la loro linea…

  111. Nikolik scrive:

    Mi dispiace, Andrew, ma è assolutamente impossibile che Roberto passi a prendermi con il suo scooter per andare a vedere giocare la Dentoni.
    In scooter con Roberto ci sono andato una volta e, chiaramente, non ci andrò mai più, troppa paura.
    Roberto guida il suo scooter come Valentino Rossi, in specie in curva. Gli unici momenti, purtroppo brevi, di sollievo li ho avuti ai semafori rossi, perchè si fermava. Ma, con mia angoscia, poi ripartiva al verde, ovviamente.

    Quindi, assieme a Alessandro Nizegorodcew, andremo a vedere, molto presto, belle partite romane: loro due andranno in scooter, io con la mia auto; loro si mangeranno un panino sugli spalti, io andrò al ristorante del circolo a farmi una spaghettata; loro due son sportivi e tengono alla linea, io no.

    Ma sarà dura vedere la Dentoni: ormai lei gioca tornei importanti, probabilmente andrà a Roma solo per il Foro Italico.

  112. andrew scrive:

    Gus… un bacio in fronte…

    hai osato pronunciare la parola, il “verbo”, l’innominabile…

    LIBERALIZZARE

    comunque, guarda che usavo il termine “impoverimento” non in senso negativo ma come auspicio positivo (il quale auspicio è l’esatto contrario di quanto si auspicia la federazione, essendo una federazione di gestori di campi)

  113. Elettra scrive:

    Stefano
    è tutto molto normale data la vivacità del soggettino, secondo me le scelte si fanno più avanti per ora basta metterli nelle condizioni di scegliere domani senza precludere nulla.
    Ci sono ragazzi più quadrati ed altri che destano maggiori preoccupazioni perchè hanno più interessi ed inclinazioni, ma a ben vedere si pone lo stesso problema per l’indirizzo degli studi.

  114. madmax scrive:

    beh ma è ovvio che andrew dice il vero, il punto è che in qualche modo dobbiamo cercare di barcamenarci in questa situazione se vogliamo andare avanti…

    la vedo dura anche riguardo al discorso sull’abbattimento dei prezzi poichè il riscaldamento e la manutenzione costano molto, l’unico modo è cercare accordi con comuni province e regioni che però non sempre ci sentono e comunque hanno tempi spesso troppo lunghi..

    ecco allora che torniamo al discorso da me fatto l’anno scorso quando scrivevo che l’unica alternatica valida è creare progetti di alto livello in modo da attirare gli sponsor, ma ovviamente finchè non ci saranno risultati importanti visibili a tutti (e soprattutto che danno visibilità) non sarà facile e fino ad allora per chi decide di percorre questa strada sa già in partenza troverà un percorso in salita..

    e voi continuate a sognare… oltre la 150° posizione a 20 anni nel femminile…. se sono questi i vostri parametri e modelli allora vanno benissimo i circoli e le agonistiche che si svolgono al loro interno!!!

  115. kill bill '' il tranvato '' scrive:

    Roberto / o chi lo sa , a proposito di Pia
    ho letto sul sito Fit :

    CLASSIFICA PIA 2008/2009
    In prima posizione la Toscana
    E’ stata resa nota oggi la classifica dei PIA, i Piani Integrati d’Area per il 2008/2009. In prima posizione c’è la Toscana, davanti a sardegna e Piemonte Valle d’Aosta. Questo il dettaglio:

    1. Toscana
    2. Sardegna
    3. Piemonte Valle d’Aosta
    4. Liguria
    5. Sicilia 2
    6. Lazio 2
    7. Puglia Nord
    8. Puglia Sud
    9. Friuli Venezia Giulia
    10. Lazio 3

    cosa vuol dire ?

    La Toscana ha il Pia più grande di tutti ?
    Quello che ha i maggiori contributi ?
    Quello che ha i migliori risultati ?
    o che altro ?

  116. Gus scrive:

    Max alla fine si batte sempre sullo stesso chiodo, ma è l’accesso alla struttura di eccellenza che non è pianificato.

    Mi spiego:

    A 6 anni Gus appassionato di tennis, mette una racchetta in mano a sua figlia. Scopre che proprio impedita non è, ha un reddito di 300.000 Euro l’anno e quindi maestro 3 volte la settimana. A 8 anni in accademia, stage estivi nelle migliori accademie di livello mondiale. Poi a 12 tornei in giro per l’Europa. Alla fine se da una storia così non ci tiri fuori almeno una seconda categoria, vuol dire che proprio avevi gli occhi foderati di prosciutto, ma non è di quest’ultima cosa che volevo parlare.

    Tutto questo va benissimo, ma è tutto fuorchè un modello replicabile per una base allargata di praticanti.

    Un modello replicabile potrebbe essere:

    A 6 anni cominci a giocare con un istruttore di una associazione del tuo paese, che ti allena due/tre volte a settimana con competenza e cognizione di causa (ovviamente) per divertimento (gratis, come si fa in moltissimi altri sport).

    A 8/9 anni si fanno le prime partite per vedere e farsi vedere da quelle associazioni che magari girano per vedere se trovano talenti. Prima selezione.

    Se sei bravo (bravo non vuol dire, chi vince le partite, ovviamente) passi al livello successivo e via dicendo.

    Se la base è ben organizzata, allora a 12/13/14 anni arriverai nella struttura regionale/interregionale di altissima qualità con ragazzi già selezionati.

    I campi:

    se i campi sono al 98% in mano ai circoli questo discorso io lo vedo molto ma molto difficile.

    Ma credo che alla fine siamo d’accordo, almeno su alcune di queste cose.

    Gus.

  117. madmax scrive:

    gus mi dispiace contraddirti ma a me sembra che sia tu a battere sempre sullo stesso chiodo che tra l’altro non c’è e perciò così facendo rischi solo di batterti il martello sulle dita…

    come già ampiamente dibattutto e chiarito qui negli ultimi due anni è evidente che alcune delle cose da te proposte sarebbero ottime ma allo stato non sono attuabili perciò anche solo il parlarne risulta inutile (ovviamente fate bene tu ed andrew a continuare)…

    in più quando invece per i vari progetti si riesce ad ottenere l’appoggio di sponsor e/o comuni/province/regioni è anche possibile abbassare i costi o addirittura eliminarli come nel caso di progetto tennis… ed anche quando io e stefano abbiamo sostenuto il discorso dello spendere un po’ di più prima (quando cioè ancora le spese sono abbordabili) per spendere meno dopo volevamo andare proprio in questa direzione come del resto anche con tutte le altre indicazioni date… GENTE SVEGLIATEVI IL PARADISO NON C’E’ ORA E A MIO AVVISO NON CI SARA’ ANCORA PER UN BEL PO’ DI TEMPO (SE MAI CI SARA’) PERCIO’ SE NON VOGLIAMO CHE SIA TROPPO TARDI INDUSTRIAMOCI..

    se poi uno vuole per forza trovare il paradiso allora vada in thailandia da gian carlo (come ti invidio dopo aver visto il video!!)….

    a proposito d’ora in poi terrò d’occhio i tornei nella tua zona…

    p.s. ma non c’è un programma dei tornei internazionali under 12 per l’asia? se si puoi mandamela a:

    dreamtennis@alice.it

  118. Gus scrive:

    “gus mi dispiace contraddirti ma a me sembra che sia tu a battere sempre sullo stesso chiodo che tra l’altro non c’è e perciò così facendo rischi solo di batterti il martello sulle dita…”

    Ma figurati, non ti dispiacere (ma io non credo che ti sia dispiaciuto veramente), oltretutto è molto carina quella della chiodo che non c’è e mi hai fatto ridere, quindi… :-)

    Comunque il chiodo non era inteso in senso polemico, spero si capisse.

    “come già ampiamente dibattutto e chiarito qui negli ultimi due anni è evidente che alcune delle cose da te proposte sarebbero ottime ma allo stato non sono attuabili perciò anche solo il parlarne risulta inutile (ovviamente fate bene tu ed andrew a continuare)…”

    Ma guarda che lo so che è difficile e anche che è probabilmente inutile. Mi auguro solo che si capisca il mio punto di vista, tutto qui e che il tuo modello è sicuramente ottimo, ma non replicabile sui grandi numeri.

    Lo ritengo talmente perfetto, che lo applicherei anche a me stesso, se avessi i soldi e potessi smettere di lavorare. Se vincessi al superenalotto passerei di sicuro qualche mese all’anno in qualche bella e calda accademia spagnola, o dalle parti di Giancarlo, o in Florida.
    Mare, allenamenti e tennis.:-)

    Arrivare ai vertici di uno sport di massa a livello mondiale (e il tennis lo è di sicuro per numero di partecipanti) e rimanerci per anni significa, però, avere un sistema e pensare ad un piano. Io non so se noi abbiamo già centrato il punto, magari si, magari occorre studiare qualche sistema efficiente nel dettaglio come quello francese o spagnolo, per capire meglio.
    Ad oggi però, ma forse qualcuno mi smentirà, non mi pare ci sia un piano che vada nella direzione che auspico.

    L’alternativa nel breve quale potrebbe essere allora?

    Gus.

  119. Francesco Bassi scrive:

    salve a tutti,
    scrivo per la prima volta in questa sezione, nonostante la legga sempre molto volentieri, in quanto trovo che tennis e scuola sia un tema fondamentale e centrale per la riuscita di un movimento tennistico nazionale di alto livello.
    Sono totalmente daccordo con la linea generale del post, e soprattutto credo che tutte le scuole dovrebbero uniformarsi e dare molta piu importanza all’attività fisica al fine di formare ragazzini in età molto giovani le cui capacità alcune volte rimangono nascoste in quanto o non interessati allo sport, o nel caso in cui i genitori non abbiano l’opportunità di farglielo praticare.
    Ad esempio assistivo ieri ad un’allenamento al sensotouch di un ragazzino, gigi neri, assieme al prof.Buzzelli; ecco credo che tutto questo tipo di attività, che anno lo scopo di valutare-migliorare e massimizzare le prestazioni di un’atleta vadano portate nelle scuola in maniera molto più attiva e non solo in forma di sperimentazione o Una tantum e basta, dato che tutto il movimento tennistico (ma se vogliamo sportivo in generale) italiano ne gioverebbe molto.
    Non è un caso che tutti i paesi tennisticamente migliori di noi
    (ossia tutti!!! ahauhu) abbiano programmi sportivi scolastici ottimi, improntati all’incentivazione e promozione dello sport sopratutto nelle scuole.
    Qui invece (o per lo meno nell’80% delle scuole nel mio territorio) li facciamo giocare a calcetto 2 ore e arrivederci….

  120. Pinot scrive:

    @ stefano, forza…passerà.
    A meno di nove anni, in alcuni allenamenti comincia a sparacchiare la palla senza senso e costrutto(secondo me), penso di perdere tempo e mi innervosisco. E,a volte, comincio a sparacchiare anch’io per reazione e a dimostrare chissà che. Mi vengono cattivi pensieri, ma mi rendo conto che sbaglio. Vuole giocare, provare, cazzegiare…divertirsi?
    E’ un bambino, sbaglio io. E’ che sono illuso dal gioco che esprime in tante occasioni e penso che dovrebbe migliorare costantemente, con l’impegno, l’allenamento, l’applicazione…ma è un bambino, la crescita avverrà a salti non in modo geometrico. Ed io devo stare tranquillo e seguire il programma. Nei momenti in cui penso che stia perdendo tempo a) posso sbagliare perchè non è tempo perso b) comunque è tempo guadagnato perchè si diverte.

    Ci sono momenti in cui bisogna stringere i denti e lascire che la matassa che si aggroviglia sull’epigastrio di dipani da sè. Bisogna dare il tempo ai bambini di elaborare in modo fantastico il vissuto del lavoro fatto, e che per loro è gioco, e non sempre è corretto finalizzare le attività e le ore della giornata.

    @ fit
    Non voglio peccare di piaggeria ma se non ci fosse un Circolo tennis nel paese accanto, mio figlio non avrebbe cominciato a giocare a tennis e probabilmente non avrebbero cominciato nemmeno quella cinquantina di ragazzini che nel circolo si allenano, compresi alcuni tra i migliori under 16-14-12 della regione.
    Se ragioniamo per migliorare ed aggiungere ci siamo, se mi si propone di segare l’albero sul quale sono seduto, si chiede troppo.

  121. andrew scrive:

    scusate la “fiammata” anti-circolo…

    sono intervenuto sulla frase di Roberto “bisogna allargare la base, altrimenti non ne usciremo”…

    chiusa fiammata…

  122. daniela scrive:

    Vi auguro, come genitori, di stare crescendo un nuovo campione di cui l’Italia ha tanto bisogno, ma continuo a non vedere la scuola dalle 8 alle 13 come qualcosa che non si concilia con il tennis per gli orari, per le interrogazioni, le assenze ecc.
    Come può non conciliarsi con il tennis “una testa ben fatta”?, un cuore ben educato? Come sottovalutare la forza mentale che deve costruirsi un giovane per affrontare uno sport anche psicologicamente così complesso?Non credo proprio che il carattere si costruisca solo andando in giro per tornei o accademie o stage sulla concentrazione anche tenuti dai migliori preparatori atletici e mentali.
    La cultura serve anche e soprattutto a conoscere se stessi, le proprie dinamiche interne, le proprie reazioni alle piccole paure di ogni giorno, al dolore, alla paura di morire, alle sconfitte, alle vittorie. La cultura ci aiuta a costruire, giorno dopo giorno, sogni e progetti, a relazionarci con gli altri, a comprendere, a crescere con gli altri.
    Quando a scuola si legge l’Iliade, per esempio, ci si confronta con sentimenti che i ragazzi rivelano di provare nella vita di ogni giorno, e vi si ritrovano molto coloro che praticano gli sport: l’episodio dell’ira di Achille contro Agamennone li sollecita a raccontare di quando non riescono a controllare la propria frustrazione, la propria ira, e li invita a far parlare la Ragione che è in loro; la figura di Ettore e la sua morte li invita a non vergognarsi della paura di deludere la propria famiglia, i propri concittadini, a non vergognarci di avere paura, ma li conduce anche a trovare il coraggio di fronteggiare chi in quel giorno si sa che è più forte di noi, ma con coraggio, con correttezza, senza carte truccate come fa l’avversario, ma fedeli all’etica. E quale migliore celebrazione dello sport è l’Iliade, che termina con i giochi funebri in onore di un eroe, e di un nemico del poeta, di uno sconfitto? ci fa capire quanto sia importante e formativo lo sport, come sia vicino al concetto di vita e di morte.
    Il maestro Castellani faceva leggere poesie e romanzi ai suoi allievi, e così facciamo a scuola: li facciamo parlare, ascoltare, gli insegniamo il rispetto per gli altri e per se stessi. C’è un progetto educativo dietro ciò che facciamo con i nostri allievi e c’è anche un profondo amore per loro, sì, non me ne vergogno. Crescerli con rigore ma con tenerezza.
    No, non sono incompatibili con il programma scolastico le cinque ore a scuola per un tennista, sono fondamentali per la loro crescita personale, per sperimentare su ciò che legge e apprende ciò che poi ritroverà in se stesso durante una partita. Ed io ho parlato solo di Italiano che è la mia materia, e scusate se mi sono lasciata troppo andare, ma penso per esempio a quanto possa aiutarlo/a lo studio della psicologia che nel nostro istituto c’è già dal primo anno di corso, o di avere un docente di educazione fisica che è anche consulente in uno sportello di ascolto per i problemi che gli portano gli studenti.

  123. Mauro scrive:

    Max, mi sono ricordato, tra fine aprile ed i primi di maggio, non sei a Roma per gli internazionali e per il nike?

  124. Mauro scrive:

    Gio92, in un altro blog, quello di Caperchi, ha lanciato l’idea di invitare tutti gli amici di questo blog a partecipare al nike di Genova dei primi di settembre, in concomitanza con un 25.000 $, a far padrone di casa il bravo Leo Caperchi che potrebbe anche dare un occhiata ai nostri figli e forse organizzare anche degli allenamenti, magari Fulvio potrebbe farci onorare dalla presenza di Fabio che di solito partecipa al challange genovese.
    La pietra è lanciata, vediamo chi vuole e può raccoglierla.

  125. Nikolik scrive:

    Daniela,
    facciamo un esempio molto pratico.
    In Italia si giocano ogni anno, uno dopo l’altro, 5 tornei importantissimi, tra i più importanti d’europa, anzi, del mondo.
    Dall’8 al 13 aprile compresi si gioca il torneo di Firenze, prestigioso G2, con un albo d’oro di tutto rispetto.
    Dal 27 aprile al 3 maggio si gioca il torneo di Salsomaggiore, sempre un G2 di grande valore.
    Subito dopo, dal 4 al 10 maggio, si gioca il famoso torneo di Prato, altro importante G2.
    Subito dopo, dall’11 al 17 maggio si gioca, addirittura, il torneo di Santa Croce sull’Arno, che è addirittura un G1, vale a dire un torneo della massima categoria, inferiore solo agli slam ed equiparati, uno dei tornei più importanti del mondo.
    Subito dopo, non se ne parli: dal 18 al 24 maggio c’è il Bonfiglio, nientemeno, addirittura un GA, è equiparato ad uno slam.

    Sono appuntamenti irrinunciabili per i nostri migliori, non puoi non giocarli, dai 15 anni in su, sia ragazzi che ragazze.
    Impossibile non giocarli.

    Ebbene, Daniela: si tratta di stare fuori casa, ed assente da scuola, dall’8 aprile al 24 maggio.
    Quasi 2 mesi di assenza da scuola.
    Mi dici come può, un’assenza del genere, essere compatibile con la scuola?

    Ah, dimenticavo: dopoi quei tornei c’è il Roland Garros juniores, poi Wimbledon…

    Impossibile, impossibile.

  126. madmax scrive:

    scusami daniela, nikolik giustamente ha precisato dalle superiori in poi e mi puoi spiegare come farebbe un ragazzo che esce alle 13 e quindi non comincia gli allenamenti prima delle 14.30 e che finisce alle 20.30 a trovare il tempo per lo studio? te lo chiedo delle volte non ti fosse abbastanza chiaro che un ragazzo a 14 anni con velleità a livello internazionale non è pensabile che si possa allenare meno di sei ore al giorno…

    mauro effettivamente in linea di massima dovrei essere a roma anche se in agenda ci sarebbe un torneo TE in croazia dove il direttore del torneo è il padre di un coach della vavassori, perciò vedremo..

    per quanto riguarda invece il nike di genova in settembre potrebbe esere un’idea anche perchè in quel periodo non c’è molto altro.

    certo però che se gian carlo ci organizzasse un torneo in thailandia sarebbe molto meglio!!!!

  127. daniela scrive:

    Impossibile, impossibile…Che bravi questi ragazzi, arrivano fino in fondo a tutti i tornei? complimenti. Se per caso non arrivassero in fondo possono tornare a scuola. Magari possono anche decidere che quella parte del programma di scuola, quel lavoro di gruppo, gli interessa seguirlo “dal vivo” e si programma per giocare i tornei estivi. Mettiamo sia così bravo da arrivare fino in fondo, e mi auguro che tutti i vostri figli siano così: ebbene, concordiamo con la scuola, come fanno gli americani, del programma da svolgere. Mi sembra però che stiamo parlando da prospettive diverse: dai vostri interventi la scuola pare un impiccio, qualcosa che sottrae tempo al tennis, io cercavo di instaurare un discorso diverso: come utilizzare la scuola per lavorare insieme sulla testa e sul carattere del ragazzo, in modo che sappia ottimizzare il lavoro atletico e tennistico. Vediamo di cogliere le doti che la scuola richiede ed esercita, e che sono anche utili per il tennis, come la concentrazione, per esempio, il reagire alle frustrazioni, la volontà di migliorare ecc.
    Ho due amici russi che anni fa conoscevano e frequentavano Vera Zvonareva, e lei raccontava di una vita scolastica normale, con al massimo 4 ore di tennis e atletica al pomeriggio, e alla sera studio. Certo, soffriva di solitudine, si distraeva chattando, ma era motivata e tirava avanti, anche se, a volte, confessava di aver voglia di buttare all’aria tutto e andare in discoteca con le amiche. Anche Kafelnikov ha fatto le scuole normali e è andato a fare il suo primo torneo all’estero a 18 anni.
    E poi, scusate, ma se un ragazzo lavora bene durante le lezioni, sta attento, partecipa, dialoga con l’insegnante, non ha molto da studiare…a volte basta che riguardi gli appunti, sfogli il libro, si programmi bene i compiti.

  128. Mauro scrive:

    Daniela, la questione è tutta qui, tu dici: “ebbene, concordiamo con la scuola, come fanno gli americani, del programma da svolgere.” Il problema è che la scuola pubblica italiana, salvo rare eccezioni, non è assolutamente disposta a dialogare in qusto senso, anzi è ben disposta a intralciare un atleta agonista. Nessuno qui discute dell’importanza della cultua e della formazione culturale dei ragazzi agonisti, ma di come far conciliare le due esigenze, ecco la scuola pubblica oggi, non dialoga, erige un muro poichè si arroca nelle sue posizioni previlegiando questo tipo di relazione: io insegnante sono da questa parte della cattedra, io decido come e quando darti la cultura, e soprattutto decido se l’hai appresa come dico io. Tu studente, sei nei banchi, devi essere presente sempre, studiare come e quando dico io. Salvo rare eccezioni e scusami Daniela per l’italiano un pò così.

  129. Diego1 scrive:

    Daniela ha ragione in parte perche’ anche se la maggior parte dei ragazzi perde nei primi due o tre turni dei tornei ITF in Italia calcolando il tempo del viaggio, arrivare qualche giorno prima per provare palline e campi e se si gioca anche il doppio, 5 o 6 giorni bisogna impegnarli.
    E’ anche vero che non e’ obbligatorio farli tutti e addirittura in alcuni e’ anche difficile entrare nelle qualificazioni (quelli con tabelloni piu’ piccoli).
    Di positivo che essendo tutti in Toscana a parte il Bonfiglio che e’ a Milano
    sono facilmente raggiungibili da quasi tutta l’Italia.
    Il problema riguarda i tornei TE o ITF all’estero dove ovviamente in tempi di permanenza causa il viaggio si allungano.
    Riguardo al problema Tennis e scuola e’ arcinoto che la scuola italiana non si adatta a chi fa agonismo ad alto livello (per chi vuole provare a diventare professionista).
    Quelli che dovrebbero fare questa scelta sono pero’ una esigua minoranza specialmente nel tennis 4 o 5 ragazzi/e ogni leva e quindi per loro a partire dalla prima superiore e’ inevitabile la scuola privata.
    Per gli altri agonisti un liceo pubblico non troppo impegnativo permette loro di allenarsi un paio di ore al giorno fare diversi tornei anche qualche TE o ITF e magari diventare anche un discreto\a seconda categoria.
    Molti parlano di accademie all’estero o possibilita’ di borse di studio nelle universita’ americane, a parte i costi e le capacita’ che penso bisogna possedere, non mi sembra esclusi pochi casi , che ben pochi tennisti\e italiani hanno seguito questa strada.
    Che siano tutti ancora un po’ mammoni ?

  130. madmax scrive:

    L’Italia è un paese incredibile…

    Qui in due anni ho sentito parlare di un mondo comletamente diverso dalla realtà che vivo tutti i giorni..

    federazioni pro atleti e giocatori, maestri preparati, gente che può arrivare in alto senza troppo lavorare grazie al talento, scuole “aperte” che dialogano e che vanno inncontro alle esigenze delle famiglie etc etc

    daniela mia figlia fa già come dici tu e cioè le sa che deve stare non attenta ma super attenta (oltre a dover studiare anche mentre è in bagno se quello è l’unico momento libero che ha a disposizione) ed ora i risultati effettivamente li ha ma frequenta solamente la quinta elementare.. io non credo che al liceo possa bastare… ed è proprio lì che nascono i problemi perchè quando come dicevi tu perdono al primo o secondo turno ricominciano gli allenamenti oltre al fatto che dopo il torneo di prato tornare a bergamo per poi ripartire per santa croce sull’arno diventa stancante e costoso…

    dai retta, purtroppo è veramente un grosso problema e considera che qui hai trovato un gruppo di genitori molto attenti al discorso scuola ma devi considerare anche che spesso gli avversari che i nostri figli si trovano ad affrontare al contrario danno il 100% per il tennis e perciò diventa ancora più dura..

    per completezza tieni presente che le tempistiche sono state calcolate da casi più unici che rari come il mio dove la palestra ce l’ho a fianco della scuola, casa a 500 mt e l’accademia a 15 minuti (e volendo potrei averla a tre) ma spesso per raggiungere gli allenamenti i ragazzi devono fare 20/30/40/50 ed anche 80 km come nel caso del nostro mirmidone che da bienno deve arrivare fino a palazzolo sull’oglio… inoltre non tutti sono disposti come me a far esentare il proprio figlio/a da educazione fisica e religione perciò fai tu i conti…..

  131. madmax scrive:

    diego i ragazzi e le ragazze che seguono questo percorso ci sono.. il punto è che chi ha 19 anni ed è un seconda categoria ancora ci crede…

    per il resto so per certo che vengono presi tutti i seconda categoria e se non mi sbaglio anche i primi gruppi della terza quello che cambia a seconda della classifica è la % di copertura delle spese.. su tennis italiano di gennaio (pag. 67) si può trovare proprio l’intervista a giorgia pozzan (una 2.5) che ha ricevuto una borsa di studio completa a huston in texas

  132. madmax scrive:

    se a qualcuno interessa eccovi il link per vedere il torneo di bergamo..

    ora sta giocando le quali matteo trevisan…

    http://www.e-tennis.tv/channel_1.aspx

  133. madmax scrive:

    e questo quello per seguire il live di tutti i match..

    http://www.olmesport.it/olme.htm

  134. stefano grazia scrive:

    Prima di raccontarvi perchè sto attraversando una fase di estremo scetticismo, intervengo sulla questione esposta da Daniela … Certo, Alessia la figlia di Mad Max fa già quello che dici ma come sottolinea il papà è in Quinta Elementare dove ha trovato forse un’insegnante comprensiva come Daniela: già alle Medie ne dovrebbe trovare 5 o 6 perchè se ognuno dei Professori da ogni giorno ’solo’ un pochino di compiti, cosa vuoi che sia: solo 30′!, arriviamo subito a fare 2 0 3 ore di compiti ed è questo quello che succede nella tanto deprecabile Scuola Americana dove non si studia (secondo molti italiani criticoni) e dove tra l’altro si entra alle 7.30 e si esce alle 15… Traffico per arrivare a casa o al campo: da 30′ a 60 ‘. Training time: almeno 2h ma dovrebbero già essere 3 o 4h. Going Back Home: 30′.Dinner Time: non si dovrebbe mangiare in fretta, no? Almeno 1h. Non c’è molto tempo per rilassarsi, leggere, fare una doccia, chattare con gli amici…Se devi fare 2-3 h di compiti a letto ci vai spesso alle 11 o amezzanotte. Tempo per qualche amico fyuori dal tennis? are you kidding? Max mi racconterà poi se le cose non cambieranno drammaticamente una volta che arrivata alle medie cambierà insegnanti… e noi siamo perfino in una Scuola Americana che dedica anche abbastanza riguardo allo Sport.Ma che non concede sconti sulle Assenze. E che in più ha nei riguardi di mio figlio (che ha un profitto di A e B, quindi di 10 e 9, o comunque di 9 e 8) poca simpatia per via di una condotta troppo ribelle (la Scuola Americana favorisce la Delazione: se un bambino sente un altro bambino dire qualcosa che non va o lo vede fare qualcosa che non va, è incoraggiato a riferirlo al Preside…Mio figlio si rifiuta di fare lo spione ma diciamo che per una che ne fa (e ne fa, ne fa…) viene punito anche per le altre 9…Zuccone lui, sia ben chiaro) Apro un’altra parentesi: io ho l’abitudine di prendere le parti del Prof o del Coach sempre: a mio figlio dico che non importa se anche fossero stronzi infingardi o cattivoni, è l’allievo che deve trovare il modo di interagire con loro, di andarci d’accordo, di usarli e sfruttarli per imparare perchè loro non sono altro che strumenti e una volta usati, se stronzi infingardi e cattivoni, verranno buttati: gli insegnanti dopo un anno di solito si cambiano, i coach si possono sostituire…ma prima devi aver preso da loro tutto quel che ti potevano dare. Chiusa parentesi. Ritornando alla Scuola: sono in un grave momento di disamoramento e capisco comunque i timori di Daniela che in parte condivido: ma se lei non capisce che parte da un presupposto completamente sbagliato (e cioè che la scuola ahimè NON finisce alle 13 e che ahimè molte scuole dopo un tot numero di assenze per motivi non plausibili cioè sportivi ti piantano il casino) allora le sue giuste preoccupazioni finiscono ad essere accolte con superficialità se non a scotimenti di capo o a pernacchie. A parte che l’apprendere NON è SOLO imparare a memoria un canto dell’iliade o dell’odissea ma possibilmente capirlo e il 90% degli alunni in Italia non solo non li capisce ma probabilmente nemmeno lo legge (lo so io che ho fatto il classico, andavo benissimo…e ne ho letti pochissimi!…Interrogazioni programmate, baby!), apprendere è un monte anche di altre cose, è viaggiare, vedere la vita, capire gli usi e le abitudini, leggere libri non necessariamente scritti prima del 900 e solo in italia ma anche vedere film o leggere fumetti come Watchmen, Persepolis, Maus, I Prigionieri del Vento, ascoltare musica, andare all’Opera o a Teatro, visitare musei … La Scuola è importantissima se ti da una disciplina, se ti insegna ad organizzarti, se ti insegna a studiare, ad esprimerti, a RISOLVERE I PROBLEMI…A creare un INDIPENDENT LEARNER … La Scuola è importantissima ma dovrebbe cominciare alle 7.30-8.00 e finire alle 15. E per i gifted, quelli che hanno un dono (nello sport, nella musica, nell’arte) dovrebbe avere COMPRENSIONE, FLESSIBILITA’, ELASTICITA’.
    Poi, certo, ci sono Bambini e Bambini, Studenti e Studenti, Insegnanti e Insegnanti. Un Bambino/ragazzo che con arroganza pensa che solo perchè scia bene o vince la Coppa del Mondo può permettersi di presentarsi all’esame Geometri senza aver aperto un libro e fa scena muta, deve essere preso a calci nel sedere (non solo metaforicamente). Ma allo stesso modo un Insegnante che si rifiuta di fare lezioni di recupero, di tener conto che il tal ragazzino magari è appena rientrato da una settimana di tornei o che ogni giorno si fa il mazzo mentre i suoi coetanei fumano, bevono, vanno in discoteca o semplicemente si stravaccano per 3h davanti alla PS…
    Quindi Daniela si, io ti seguo ma fino a un certo punto…Prova anche tu a cercare di seguire noi…Quanti anni ha tuo figlio/tua figlia e a che livello gioca? E’ tutta lì la questione…Nessuno qui dice che uno a 12 anni deve saltare la scuola: io per esempio NON vado al Torneo di Maglie perchè perderei minimo una sett di scuola e spenderei 5000$ di biglietto aereo e accomodations…Non ha senso. Ma a 15-16 anni lo ha, perchè altri cento ragazzini lo faranno e se tu vuoi che il tuo diventi un Top100 dovrai adattarti…Certo, se il tuo obiettivo è il Mens Sana in corpore sana, è tutto un altro discorso…fallo giocare a rugby o a calcetto o a basket nella squadra parrocchiale… Che a tennis anche per ottenere la scholarship per entrare in un College qualche anno in un Academy lo devi fare…

  135. Edipo scrive:

    ciao a tutti… nel fine settimana ci sono anch’io :-)

    scrivete talmente tanto che faccio difficoltà a recuperare, però voglio esserci e prendo qualche post come spunto.

    @Daniela

    mi è piaciuto il post in cui fai riferimento a quanto può darci la cultura in termini anche di risultati sportivi, con riferimento all’esempio dell’Iliade.
    Sono perfettamente d’accordo con te che trascurare una parte per un’altra potrebbe risultare un errore, non solo per l’esistenza, ma soprattutto per l’obiettivo che ci siamo prefissati.
    Il problema è che in Italia siamo spaventosamente indietro sull’organizzazione del nuovo mondo e se vogliamo competere con il resto ci troviamo costretti a fare scelte difficili.
    Le scuole non prevedono in alcun modo una collaborazione, per la maggior parte, e per contro neanche il tennis, nella sua forsennata ricerca della vittoria, pensa di trovarne con la scuola.
    Che fare?
    Un bel dilemma.
    Ma la decisione, quando c’è, non riesce a tener conto della umana scienza dei nostri ragazzi.
    Sono talmente d’accordo con te, concettualmente, che, se ne avessi la possibilità, metterei in piedi una struttura che “ci” dia la possibilità di dimostrare le nostre ragioni, formare uomini sapienti e abili.
    Ma, ancora una volta, che fare?
    Mia figlia, se mai riuscirà, sarà l’unica che ha iniziato a undici anni perchè prima non avrebbe retto determinati carichi di allenamento, ha fatto una scuola regolare fino al primo liceo e soltanto adesso ha dovuto scegliere una scuola privata che le permettesse di allenarsi.
    Speriamo bene, ma intanto gli altri vanno avanti come sappiamo e sfruttando il tempo conservano un vantaggio.
    Io e mia moglie siamo ex universitari e cerchiamo di sopperire alle mancanze.
    Al di là di tutto, questa è la realtà.
    E stavolta non è soltanto la federazione a latitare….
    :-)

  136. Gus scrive:

    Buone notizie dal torneo di Beinasco. Valentine Confalonieri una ragazza che si era già messa in mostra nel 2008 a 16 continua il suo percorso e arriva in finale battendo la testa di serie n°1 Pioppo n° 328 del mondo, 2.1. La ragazzina è nata il 27.04.1992, quindi ha ancora 16 anni, a breve 17. Si allena, se non ha cambiato recentemente, da Bob Brett a Sanremo e credo che abbia i numeri per tentare di riuscire nell’intento di diventare una professionista. A quale livello lo vedremo. Se domani dovesse confermarsi contro Stefania Chieppa, head to head 1-1, grande fiducia e magari riuscire ad entrare nelle 500 del mondo che le potrebbe consentire di entrare negli juniores Grand Slam.

    La ragazza ha fatto pochissimi tornei juniores (almeno così ha dichiarato in un intervista sul blog di Alessandro Nizegorodcew che riporto estrapolando:

    Non hai giocato molti tornei junior fino ad ora. Una scelta?

    “Si, non ho giocato molto a livello junior, anche se con i punti che ho accumulato nei pochi tornei, giocati comunque abbastanza bene, potrei riuscire a giocare gli slam junior in futuro.”

    Questo risponde in parte anche a Nikolic (con la sfilza di tornei da fare per forza) e mi convince maggiormente di quello che penso io.

    Se sei buona e ti alleni bene, non serve fare 20 tornei juniores in giro per il mondo, puoi anche andare a Torino e farti l’open nazionale di 2 che di sicuro gli darà maggiori conferme delle sue capacità che vincere contro una coetanea di 15/16 anni, magari di terza categoria o appena di seconda.

    Naturalmente sempre secondo me e con l’umiltà del caso.

    Domani giornata intensa, finali femminili, maschili e poi a vedere mia figlia sui campi di volley.

    Un abbraccio a tutti.

    Gus

    Domani

  137. daniela scrive:

    @stefano grazia

    Non so da dove ti derivi l’immagine dei professori “usa e getta” che cambiano ogni anno; se dalla scuola americana, la deploro. Può capitare che anche nelle scuole italiane si ci siano anni di turn over per pensionamenti, precariato e trasferimenti., ma i professori sono altro che strumenti da usare. Il nostro consiglio di classe per esempio segue i suoi studenti dalla prima alla quinta: siamo persone ed educatori, ed un professore “infingardo, cattivone e stronzo” sono tue parole, non è certo un buon esempio e non credo possa far passare molto della sua materia: i ragazzi, specialmente oggi, hanno bisogno di avere fiducia nelle persone che hanno di fronte, e se c’è un buon rapporto imparano meglio, diciamo che imparano veramente.
    Continuo a non vedere il problema compiti con tutte le ore che richiederebbero al giorno, e rifiuto l’accusa di superficialità o di essere presa a pernacchie come se vivessi fuori dal mondo: insegno da 33 anni , i miei studenti passano senza problemi i test universitari, alcuni sono andati a specializzarsi all’estero, e credo di aver spiegato già nel mio primo post che non do certo da studiare un libro dell’Iliade a memoria, ma da noi (è una scuola ad indirizzo sperimentale, perfettamente rodata da più di vent’anni) si lavora molto in classe e nei laboratori, privilegiando lo sviluppo delle capacità di analisi, sintesi, di uno spirito critico, sviluppando quelle di ricerca e di progettualità, e tutto questo si può ottenere anche con un massimo di un tema alla settimana come assegno io e so che anche gli altri non caricano di compiti. I nostri studenti preparano con noi i viaggi di istruzione, li vedono legati agli obiettivi del loro curricolo, e dopo cinque anni ci dicono che viaggiare è radicalmente cambiato per loro: osservano, scrivono e riflettono con una prospettiva che prima non avevano notato. Non credo proprio che il solo cambiare Paese e spostarsi da un luogo all’altro, magari vedendo prevalentemente alberghi e campi da tennis, o leggere fumetti o film come quelli che citi possano aprirti la mente o essere proposti come alternative di apprendimento. Devi avere gli strumenti per interpretarli, per apprezzarli o criticarli.
    Se una persona crede nel programma formativo che offre ad un ragazzo la scuola italiana, concordo con quello che dice gus, non serve fare 20 tornei in giro per il mondo, ci si allena bene e si punta su alcuni che ti permettano di progredire in classifica. E magari ci arriverai con una testa più forte, dopo mesi in cui hai comunque condiviso esperienze di scuola con i tuoi compagni e ti sei rapportato con i docenti come persone con cui si può dialogare, discutere, anche delle tue esperienze agonistiche, non come spremiarance.
    Questione assenze: ma in che scuole siete stati? Non c’è più da qualche anno la regola che si possa essere bocciato per il numero delle assenze, per lo meno nella scuola pubblica. E non bisogna portare neanche più il certificato medico per assenze superiori a cinque giorni. Ci fidiamo di quello che scrivono i genitori. E se un ragazzo mi dice che deve andar via con i genitori per una settimana, quindici giorni, e se i genitori avvertono il Preside e il Consiglio di classe delle loro esigenze, concordiamo con la persona il programma che può svolgere;per il recupero ci sono gli sportelli pedagogici anche individuali tenuti dai docenti della classe al pomeriggio…sinceramente, mi sembra che la scuola americana richieda di più tempo, e dall’esperienza che ho di quello che si legge dei diplomati americani che non sanno più scrivere correttamente perché fanno compiti solo con crocette, o di quel che mi riferiscono studenti che svolgono negli Usa il quarto anno per il programma intercultura, tranne che per la matematica offra meno che da noi.

  138. madmax scrive:

    stefano per ora in italia alle elementari i bambini hanno 5 maestre (mia figlia quattro perchè non fa religione) ed i compiti a casa non sono mai meno di un’ora al giorno…ù

    ed escludo nel modo più categorico che l’anno prossimo cambi qualcosa a livello di rendimento (poi se al posto di 9 e 10 saranno 7/8/9 andrà bene lo stesso).. come già detto la remondina 395 wta si è diplomata ad un liceo tosto a brescia (e forse anche per questo oltre agli infortuni che non è salita di più ma mia figlia se le cose dovessero andare come sperato le superiori le farà al pitagora la sera) e la denti (900 wta anche senza grosse ambizioni ma cmq più che discreta) lo sta facendo quest’anno… ah e allenandosi tutti i gg 4 ore e 30 al giorno!! entrambe vanno molto bene a scuola e a sentire loro le uniche problematiche arrivano l’ultimo anno se vuoi uscire con una buona valutazione. la remondina in questo è stata aiutata l’anno scorso dalla mononucleosi mentre la denti quest’anno si sta allenando un po’ meno…

    anche la parmigiani ha finito le medie in una scuola normale ed ora è al liceo statale allenandosi anche lei 4 ore e mezzo al giorno e facendo inoltre molta attività all’estero (non conosco però i suoi voti cmq fino al liceo ci è arrivata)…

    dunque è tutta una questione di impegno nello studio e di una buona organizzazione del lavoro con in aggiunta una comoda location per allenamenti e scuola… è chiaro che io con una femmina dal punto di vista scolastico e della disciplina sia un po’ avvantaggiato ma resto dell’idea che quello che in realtà conta veramente è il sapere esattamente cose si vuole fare …

    gus… per dire quello che dici bisogna vedere dova arriva la confalonieri ma soprattutto dove arriverebbe facendo un percorso diverso… ci stà tutto ma è indicutibile che giocare sempre ad alto livello ed in situazioni scomode è sempre stato e sempre sarà un vantaggio per il futuro, alla stregua di fare uno stage all’estero o comunque facendosi il mazzo in sostituzione dell’azienda del papi..

  139. Diego1 scrive:

    Vorrei solo ricordare che per i maschi e’ piu’difficile emergere e quindi l’impegno deve essere maggiore, e non tutti hanno l’accademia e la scuola vicini a casa.
    La Confalonieri ha fatto poca attivita’ junior internazionale scegliendo la strada dei tornei open piu’ vicini ed economici a cui sono seguiti i tornei ITF da 10000 dollari in Italia ed all’estero dove ha acquisito i primi punti wta . Dubito che a 17 anni si metta a giocare gli slam junior.
    Concordo con Max che percorrere l’attivita’ junior di alto livello sia preferibile in quanto ti confronti con molti futuri professionisti e vivendo molte settimane fuori casa impari a organizzarti e capisci quale e’ veramente la vita di un\una tennista professionista.

  140. stefano grazia scrive:

    Benissimo,Daniela e Max, allora avete ragione voi (ma mettetevi d’accordo sugli insegnanti ), non vedo dove sia il problema, si vede che la Scuola Americana (quella Privata e di Ottimo Livello) o International IBO è molto più severa e demanding di quella Pubblica Italiana: da noi 8a Lagos!)con un più di 20 gg di assenza si riservano di rifiutarti l’iscrizione il prossimo anno. Nicholas non ha mai fatto la Scuola Italiana, è vero, ma nel resto del mondo credo che gli insegnanti vengano cambiati ad ogni anno: non credo che sia automatico il fatto che abbiano torto loro e ragione in Italia. Questo fa parte del pressapochismo superficiale con cui in Italia si giudicano le altre scuole e si glorifica la nostra (al 79esimo posto nella Classifica OCSE). E’ vero che in certe scuole americane pubbliche ci sono analfabeti (o almeno: lo impariamo dalla letteratura e dai film) ma questo dipende dal tipo diverso di scuola: le scuole buone sono di solito (non sempre)quelle private e questo certo potrebbe essere da deplorare ma non cadiamo nell’errore comune di crederci sempre i migliori del mondo, i più colti, i più belli, i più intelligenti. Non lo sono, sia ben chiaro, neanche gli americani, ma se non si capisce, come mi sembra Daniela non abbia capito, il senso della mia civile, o almeno mi sembrava, critica ad un post che comunque mi sento perfino di condividere, allora non si va da nessuna parte. Il succo finale è questo: Daniela può dirci finchè vuole che secondo lei sarebbe meglio che i ragazzi frequentassero regolarmente la scuola e blah blah blah ma per esempio Sanguinetti, che ha fatto alcuni anni in una Università americana, ha un solo rimpianto: di non essere passato prima professionista. Ho solo perso tempo, avrebbe detto. Poi si potrà discutere all’infinito che ma no, invece si è accresciuto, è una persona migliore adesso di quello che sarebbe senza alcuni anni di college e blahblahblah anche qui, (ma allo stesso modo vediamo Agassi, Federer, Courier,Nadal…tutte ottime persone anche loro, o no?) e comunque alla fine se in tutta l’Italia TUTTI,in quasi tutti gli Sport, ci si lamenta del problema scuola-attività agonistica, temo che un fondo di vero, Daniela mi perdonerà, ci sia e che non volerlo riconoscere non sia il miglior modo per cercare di risolverlo.
    E RIPETO: IO NON DICO CHE LO STUDIO DEBBA VENIRE DOPO LO SPORT, dico solo che LA SCUOLA DOVREBBE PORRE IN ATTO CERTE FACILITAZIONI (lezioni di recupero, comprensione con le assenze) PER AIUTARE LO STUDENTE AGONISTA. NON STO DICENDO CHE DEVE DARGLI LA SUFFICIENZA SE FA SCENA MUTA, STO SOLO DICENDO CHE DEVE METTERLO IN CONDIZIONE DI RAGGIUNGERLA,LA SUFFICIENZA (E QUALCOSA DI PIU’).
    Se poi è un somaro arrogante andrà bocciato ma sarà stata solo colpa sua.
    Se poi non riuscite a condividere nemmeno queste riflessioni, allora vuol dire che io vengo da Marte e voi siete tutti dei fenomeni con figli fenomeni e vi faccio oltre che i miei auguri anche le mie congratulazioni.
    E ci risentiamo fra 5 anni.

  141. Mauro scrive:

    Dai Stefano, raccontaci perchè ti girano gli zebedei.

  142. andrew scrive:

    StefanoGrazia…come va? Ti sei ripreso dallo smarrimento?

    Se tu sei smarrito, io sono in completa confusione…. Fortuna che a me il tennis piace (a parte l’ambiente poco raccomandabile) anche senza mio figlio come protagonista….

    Alessandro continua nel suo anticipato ingresso nella pre-adolescenza e non passa giorno senza che il dialogo tra genitori e figlio si faccia sempre più burrascoso. Le punizioni per contenere un esaltato spirito egocentrico ormai non si contano e a farne le spese sono molte volte gli allenamenti sia di hockey che di tennis…

    Essendo già parecchio maturo in molte sue considerazioni, ha già deciso che farà il commentatore sportivo e che vuole diventare un buon 3 categoria solo per superare suo padre (al che gli ho tolto il barattolo di nutella dalla mano).

    Che fare? Io continuerò a praticare, diffondere e trasmettere tennis e spero che questa mia passione gli possa rimanere un po’ appiccicata, altro non so…

    Ieri siamo andati da ClaudioTN per una delle nostre(mie) incursioni piratesche nel mondo del tennis. Siamo partiti in treno da Bassano, ha vomitato a 5 minuti dall’arrivo e poi abbiamo trovato un altro ragazzino che lo aspettava per fare un’ora insieme. Intanto io andavo a ritirare il mio camperino (preventivo di 6000 euro per metterlo a posto, sigh!!!).

    Intanto, credo sia necessario che riprenda a fare qualche partita in torneo, perché essendo molto competitivo vedo che stenta ad appassionarsi ai soli allenamenti o palleggi…Ieri ha fatto un’ora di soli palleggi e ha confessato di essersi anche un po’ annoiato per non avere fatto partita…

  143. stefano grazia scrive:

    E’ vero Mauro, ho problemi di orchite in questo momento e prima o poi troverò il modo di scriverne ma i miei due commenti sarebbero stati gli stessi, tali e quali, anche senza il vorticoso mulinar di palle che mi affligge in questo momento e di cui un giorno, forse, vi darò conto. Grazie Andrew comunque per non farmi sentire isolato … E comunque vi farò presto un resoconto di questo mese col Temporary Personal Coach, un esperimento che non ha mantenuto le promesse dei primi 10 giorni e non per colpa del Coach, e che ha comunque posto inquietanti interrogativi sul futuro agonistico della Canaglia. (Ma, credetemi, non è questo il motivo per cui ‘ e i francesi che s’incazzano che le palle ancor gli girano… Fondamentalmente, credo, al di là del giudizio tutto sommato non positivo espresso dal Temporary Personal Coach non solo sull’Attitudine (su cui potrei financo dissentire in proiezione futura anche se non posso che concordare al momento attuale) ma anche sull’aspetto tecnico (e qui non ho la competenza per dissentire ma semmai posso solo dubitare per comparazione),fondamentalmente dicevo credo che il Temporary non ci credesse, non abbia mai intravisto quel che forse altri prima di lui potevano aver intravisto. Insomma, potrebbe aver scoperto il bluff e pur non avendolo detto chiaramente, mi sembra che sia questo il suo pensiero: ce ne sono di meglio. (Della serie: si, gioca bene, ha anche un gioco più bello, ma alla sua età in Italia i migliori sono più solidi, trovano sempre il modo di rimandarla di là, sono più consistenti, fanno meno errori, sono mentalmente più forti…). In più certamente ha pesato l’INALLENABILITA’ a tratti di Nicholas. Di questo forse parlerò più avanti perchè ‘tecnicamente’ forse Nicky potrebbe anche non aver avuto sempre tutti i torti, ma era una questione di rispetto di ruoli: il coach voleva avere potere decisionale, l’Allievo-una merdina di 12 anni- sosteneva che era lui a dover decidere dove lavorare, che era lui (suo padre) a pagare il Coach e quindi lui a decidere cosa fare per migliorare il proprio gioco (A suo onore: voleva lavorare su quello che non stava facendo bene, che non gli riusciva e sulla carta, lontano dal court, era anche difficile dargli torto a prescindere). Purtroppo tutto questo si traduceva in una evidente frustrazione, nervosismo, poca voglia, incapacità di concentrarsi, pessimo body language, isterie, gnole, sceneggiate, urla, lancio di palle, sbattimenti di racchette, insulti… Burnt Out? Temo di si.
    Decisione: IL BIG BEN HA DETTO STOP! Si ricomincia da tre, anzi da due: due allenamenti a settimana. Magari solo partita. Forse farà Atletica con la Scuola. Può anche darsi che cancelli gli impegni presi e che quest’estate si vada tutti in america si, ma a vedere il Gran Canyon…. Può anche darsi che si cambi sport, chissà. E voi, credeteci o meno, NON è questa la ragione per cui sono depresso, incazzato, esausto più che esaurito ma in questa settimana mio figlio ha battuto tutti i records (a scuola, sul campo col coach, al circolo).Purtroppo le colpe dei figli ricadono sui padri (e viceversa) e in questo caso è ovvio che mi prendo tutte le responsabilità.Se focalizzo l’attenzione su come mi sento io è perchè in fondo Nicholas è il prodotto dei nostri fallimenti (mio e di mia moglie) a livello educazionale: le sue colpe sono anche nostre. Non so dove e quando abbiamo sbagliato ma a un certo punto abbiamo cominciato a farlo. O forse chissà, non è vero nemmeno questo, bensì è vero che qualunque cosa fai sbagli. Quel che mi preme sottolineare è che su queste pagine io sono spesso stato identificato come quello equilibrato, quello che si mette in gioco, quello che non esagera, QUELLO CHE HA DUBBI NON CERTEZZE, QUELLO CHE SCENDE IN CAMPO CON SUO FIGLIO, mentre la maggior parte delle critiche sono andate a quel babau se non Baluba di Hulk, Mad Max in persona che non ha mai nascosto di aver fatto un investimento sulla figlia e blahblahblah, che parte in quarta ad ogni folata di vento, che sembra non conoscere la sottile arte della diplomazia, che è stato perfino paragonato quanto a modi al dittatore dell’Iran, e invece sua figlia è un angelo di bambina, sempre educata,bravissima a scuola e al tennis, sempre entusiasta di allenarsi e di lavorar duro. Mio figlio invece temo giochi solo perchè ha paura che se smette anche solo per un po’ poi magari non ce la farà più a riprendersi. e quindi, forse, sta chiedendo a me di prendere per lui la decisione. The unkindest cut of all.
    Boh, come andrà a finire non è ancora dato sapere, ora è il momento di leccarsi le ferite, prendersi una pausa, riparare i cocci dell’animo e del cuore, e direi anche volersi tanto bene. Ma ahimè non è questo il motivo, o almeno non è il solo e nemmeno quello predominante, per cui vedo l’orizzonte cupo e gremito di nubi temporalesche e le nostre attenzioni devono rivolgersi a cose molto più importanti. Stay tuned folks, magari se tutto si risolve, vi racconterò come è andata.
    Sul Temporary Coach: Adriano Parodi è un grande, è un amico (figlio di un grande amico). Posso non essere d’accordo con lui su alcune cose (la scuola è più italiana che americana ma in fondo Nicky è cresciuto alla Bollettieri e certe cose le abbiamo assimilate in un certo modo)ma ha lavorato duro e bene (Nicholas ha migliorato moltissimo il Servizio, per esempio) e ha avuto un ottimo rapporto con Nicky FUORI dal campo: sembravano due amiconi, si divertivano, lo stava ad ascoltare…un amico più di un fratello maggiore. Lo consiglio a tutti quelli che abbiano bisogno di un Coach: più di un maestro di circolo è sicuramente un Coach di Academy, uno che deve lavorare e instaurare un rapporto. Avendo avuto un carattere selvaggio come quello di Nicky da piccolo forse adesso apprezza maggiormente un allievo serio, obbediente, rispettoso più alla Borg che alla Canè (che comunque era insieme a Lendl il suo giocatore preferito). E’ partito stasera, con un po’ di Nigeria nel cuore: alla resa dei conti è stata una grande esperienza anche per lui.

  144. madmax scrive:

    su compagno di merende su…..

    a mio avviso l’unico vero problema è la mancanza di match oltre forse ad un gruppo con cui allenarsi confrontarsi e rivaleggiare… e ti dirò di più in questo moemento nicholas a mio avviso avrebbe bisogno di prendere un po’ di mazzate (tennisticamente parlando ovviamente), perchè solo così nel caso amasse veramente il tennis potrebbe decidere di diventare allenabile oppure (ebbene il rischio c’è) di mollare definitivamente ma a questo punto forse sarebbe meglio così..

    quando due anni fa dissi che con mia figlia sono partito dalla testa intendevo proprio questo… ovunque la porto chiunque la vede la chiama la convoca e la vuole allenare.. perchè? perchè gioca bene? boh forse effettivamente a livello tecnico è molto buona ma ti assicuro che in questo momento può perdere da molte ma tutti notano e mi parlano della sua eccezionale allenabilità…

    per quanto riguarda invece il fatto del vincere o perdere noi abbiamo più o meno lo stesso problema nel senso mia figlia per l’infortunio nicholas per il fatto di vivere in africa morale che di partite non ne hanno giocate. (ed anche se nicholas qualche partita l’ha giocata sono sempre poche rispetto ad un qualsiasi bambino italiano)..

    alessia ad esempio ha ricominciato in coppa delle province (quindi un appuntamento soft con le coetanee) ed ha sempre vinto facile ma giocando con bambine scarse od al masssimo discrete ma nulla più… poi 15 gg fa ha fiocatom un rodeo con le ‘97 dove ha perso in semi da una poco più che discreta, ma ci ha perso più mentalmente che altro pur vedendo (e me ne ero accorto anche nelle vittorie) delle problematiche legate ala disabitudine al match… oggi nell’ennesima vittoria in coppa delle province (contro una di medio basso livello) ho incominicato a vedere dei piccoli miglioramenti a livello di vincere anche i match.. e proprio oggi vedendo due maschi (tra i migliori della generazione) giocare ha certamente vinto (anche se cmq 7/6 al terzo) quello più abituato a giocare match (e a vincerli) e non certo il più forte, perciò abbi pazienza..

    ma anche alessia ora dopo aver preso un po’ di dimestichezza con i match ed anche un po’ di morale dovuto alle facili vittorie ha bisogno di prendere un po’ di legnate, cosa che tra l’altro accadrà a breve visto che al torneo della pro patria a milano la faccio giocare con le più grandi e poi la porto per un tennis europe a riga in lettonia…

    perciò amico mio su il morale su le maniche che si ricomincia da capo però davvero prendi in grande considerazione l’idea di farlo allenare in mezzo agli altri senza di te…

    parlavo di questo anche con renato e mi diceva che ha questa età è pura pazzia far allenare un bambino da solo e devo dirti che nonostante la coppa delle province sia una competizione di pochissimo conto (a me piace solo per il doppio ed è servita nello specifico a mia figlia per rientrare dopo oltre un anno) alessai non vede l’ora che arrivi la domenica per incontrarsi con le amiche….

    e poi lo sai che chi si estranea dalla lotta è un gran figlio de na m……a?

  145. Edipo scrive:

    @stefano grazia

    il motivo della tua ira funesta non sarà soltanto Nicky, per cui parlarne diventa difficile.
    Posso solo dirti, per la simpatia che mi muove nei tuoi confronti, solo per averti conosciuto qui sul blog, che anche noi fino ad oggi abbiamo dovuto fare i conti con gli stessi problemi.
    Mia figlia ha fatto fuori diversi maestri e forse non tutti da buttare via, ma ognuno di loro con un’idea consolidata di individuazione del talento.
    Io non credo mai a nessuno, a tal riguardo, soprattutto quando le diversità tra gli uomini invece di far nascere rapporti interessanti, fa scaturire conflitti.
    Fare i maestri è esattamente la capacità di insegnare a chiunque e non solo a qualcuno, ed essere maestri non implica poter dare dei giudizi, anche perchè il livello di partecipazione e stimolo dei nostri “selvaggi” dipende moltissimo dalla loro abilità nel mettersi in gioco.
    La storia è piena di fenomeni mandati al macello, da Ribot a Murray, che era stato giudicato inallenabile (e come potrebbe non esserlo uno scozzese?).
    Ho paura che il sangue della scozia scorreva nelle tue vene da ragazzino ed è stato trasmesso a Nicky.
    Però, sarà anche l’incoscienza, ma in questo momento lui dimostra il cuore impavido di quella razza, tu forse lo stai un pò perdendo…. :-)
    Scherzi a parte, ci vuol ben altro, per smettere.
    Con evidente solidarietà.

  146. Mauro scrive:

    Stefano, vedrai che fra qualche giorno vedrai tutto più chiaro e ritornerete a lavorare meglio di prima.
    Per quanto riguarda la solidità o il fatto che ce ne siano molti come lui, non significa proprio nulla, uno perchè un 97 maschio, sta appena abbozzando una crescita, due perchè ci saranno tanti stravolgimenti nelle gerarchie del tennis giovanile italiano e non solo.
    Vorrrei ricordare la storia di Yari Natali, prima fenomeno, copertina su tennis italiano 2 lemon bowl vinti e poi il dissolvimento tennistico. Abbiamo sempre avuto ottimi under ma non il passaggio ai prof è sempre stato traumatico e spesso inconcludente, quello sarà per tutti inostri figli il vero esame.
    E’ chiaro a tutti che la tua situazione non è certamente delle migliori, sta decisamente meglio Giancarlo in questo, però la vostra patria è l’italia e credo che solo qui Nicholas potrà trovare felicità e compimento tennistico.

  147. daniela scrive:

    @stefano grazia

    Tu sei conosciuto qui come uno che ha dei dubbi?affermi. Non mi sembra proprio, almeno in questa discussione con me, in cui spari certezze sulla scuola che sinceramente non so da dove tu le ricavi. Che ai propri figli sia assicurata la continuità didattica da parte degli insegnanti è cosa comune, richiesta dalla famiglie e assicurata dalle migliori scuole, private e pubbliche, in tutto il mondo. Addirittura so che nel Nord Europa un’insegnante può seguire i propri alunni dai 6 ai 16 anni; a Copenaghen mia cuginetta ha avuto la stessa insegnante di tedesco dalle elementari fino alla fine del Liceo, per esempio. Quello che qualcuno aveva scritto qui è verissimo: non sostengo certo che noi Italiani siano i migliori del mondo, non l’ho scritto e non lo penso, basta vedere il servizio in tv due domeniche fa sulla scuola svedese pubblica nei quartieri a più alta immigrazione per capire che siamo lontani anni luce purtroppo, ma è risaputo che tranne per alcune facoltà scientifiche di alta specializzazione, uno studente diplomato in Italia possa benissimo iscriversi ad un secondo o un terzo anno di una Università Usa. Così pure questa storia delle assenze: non so come si comportino le scuole private in Italia né mi interessa, ma le scuole pubbliche sono vincolate per legge a non bocciare per le assenze. Se un alunno riesce lo stesso ad avere un numero congruo di valutazioni e sono sufficienti passa l’anno. Puoi scrivere in maiuscolo quanto vuoi, il che equivale a urlare (ho già un’età ma non sono sorda) che” la scuola dovrebbe porre in atto facilitazioni (lezioni di recupero, comprensione con le assenze) per aiutare lo studente agonista.” Ti avevo già risposto precedentemente: non posso rispondere per gli altri licei, ma per il nostro sì: abbiamo corsi di recupero personalizzati, a costo zero per lo studente, e accettiamo le giustificazioni che ci portano i genitori. Sono d’accordo con te che ci sia un problema in Italia per gli studenti che svolgano attività agonistica, e che si dovrebbe fare di più, ma io posso parlare solo per l’esperienza che ho della mia scuola, del mio modo di insegnare, e anche degli altri licei delle scienze sociali d’Italia (so che alcuni hanno l’indirizzo sportivo), e so che cerchiamo sempre di impostare un discorso formativo con i genitori, non mettiamo avanti le nostre regole e i nostri numeri.

  148. Edipo scrive:

    @Daniela

    avevo fatto qualche commento di un tuo post senza ricevere risposta, ed un pò sono contento.
    La difesa della tua scuola è esemplare, ma sembra uno spot pubblicitario, a questo punto.
    Come in altri casi, le vostre meravigliose esperienze si scontrano con quelle di chi è stato meno fortunato o ha avuto la fortuna di constatare quello che racconta.
    In sintesi, per una scuola che funziona (la Tua) ce ne sono 1000 che non vanno, più o meno in statistica.
    Eviterei, se fossi in te, di insistere oltre.
    Ma non perchè non dici il vero, soltanto perchè ti capita di essere una mosca bianca e non capisci come mai le altre sono nere.

  149. daniela scrive:

    @edipo

    Sono intervenuta nell’ultimo post per correggere dati oggettivi: in Italia nelle scuole pubbliche c’è una legge che impedisce di bocciare per il numero delle assenze. Se qualche scuola lo fa, mosca bianca o nera, i genitori hanno diritto a ricorrere contro le bocciature. Non mi ero rivolta a te prima espressamente, perché quando dici che in Italia non c’è nessuna collaborazione da parte della scuola con chi fa agonismo, avevo risposto già che potrebbero esserci però delle “scappatoie” proprio per il motivo che ho appena detto e per il fatto che le assenze superiori a cinque giorni non vadano più giustificate con certificato medico.E poi i corsi di recupero….
    Lo so, è molto poco, ma è qualcosa. Ma già vi ho tediati abbastanza. Ti ringrazio ora per aver condiviso il discorso sull’Iliade, e allora chiedo a te: perché almeno con qualche insegnante non provare ad instaurare un discorso diverso ? invece di chiedere alla scuola di farsi da parte per lasciare più tempo per il tennis, perché non portare voi la scuola in campo? Mi spiego: se trovate un insegnante di lettere disponibile, o uno di educazione fisica, o comunque, argomenti o competenze messe in atto da diverse discipline che vi sembrano possano servire a formare il carattere del vostro ragazzo, perché non siete voi a parlarne con il vostro figlio e lo invitate a confrontarli con quello che vive dentro di sì nel campo da tennis? Perché non concordate con gli insegnanti che facciano loro un riferimento, anche in classe, sempre che riescano a prendere a cuore, o per lo meno, che siano interessati a questa sfida, alla formazione di ragazzi un po’ particolari?
    Ti chiedo scusa se ho parlato troppo di me e del nostro indirizzo di studi; so perfettamente che siamo un po’ un’isola felice (non mi sobbarcherei ogni giorno circa 100 km fra andata e ritorno per andarci se non fosse così), ma voi avete citato tanti tipi di scuole e accademie, ed io, nel mio piccolo, ho provato a proporre:- Ma vi siete mai rivolti ad un liceo delle scienze sociali? –
    Ti chiedo scusa se mi sono lasciata troppo andare per parlare della mia passione per l’insegnamento e per i ragazzi, però vedo che gli studenti chiedono questo ai docenti: sentire che un insegnante ami la sua materia e soprattutto che si interessi a loro. Un maestro di tennis in un forum scrisse anni fa che in Italia secondo lui la maggior parte dei suoi colleghi è assolutamente impreparata dal punto di vista psicologico a “lavorare” sui bambini, non trasmettono, non incentivano la motivazione a giocare, non li sanno ascoltare. Mi chiedo se sia ancora così, mi chiedo se molti genitori invece sappiano ascoltare e capire le motivazioni o le difficoltà dei loro figli, capire che cosa ci sia dietro a certi atteggiamenti in campo.
    E scusatemi ancora se vi sembro presuntuosa, sarete sicuramente tutti genitori attenti a comprendere l’animo dei vostri piccoli atleti: anche qui parlo solo in base alla mia esperienza d’insegnante. I genitori che vengono a colloquio con me sono così disorientati verso i loro figli, ne hanno quasi soggezione…Chissà se sia più facile o più difficile parlare a ragazzi più impegnati di quelli con cui ho a che fare tutti i giorni io.

  150. stefano grazia scrive:

    Daniela, ti ha gia’ risposto egregiamente Edipo.
    Anch’io la penso esattamente come lui e mi sembrava d’averlo chiarito: colpa mia che non son riuscito a spiegarmi bene.
    Quanto al resto davvero: io di certezze non ne ho (io faccio solo rock ‘n roll !). Cio’ non significa che non prenda di tanto in tanto posizione: questo non significa pero’ che mi creda il depositario della Verita’ Assoluta. Ti inviterei pero’ a leggerti anche quanto scritto prima di questo articolo o del precedente: son due anni che tedio gli amici scrivendo (fra commenti, articoli, riassuntoni) qui e altrove, e magari ti potrai fare un’idea di me migliore di quella che tu mi sembri avere in questo momento.
    Mauro,Mad,Edipo…grazie del supporto. Su Nicholas comunque insisto su una cosa: la sua INALLENABILITA’ non e’ il problema o meglio lo e’ ma non mi preoccupa piu’ di tanto perche’ anzi e semmai quelle caratteristiche le ritrovo anche negli Uomini Illustri di cui come sapete sono avido lettore di Biografie. Vero e’ che quel carattere NON e’ garanzia per arrivare, vero e’ che AD UN CERTO PUNTO e’ necessaria (fatte salve alcune deprecabili eccezioni) una maturazione. Ma io sono convinto che se andiamo ad intervistare i top 100 , il 70-80% di questi raccontera’ che da piccoli erano cosi’…Lo fossero rimasti magari non sarebbero arrivati dove sono arrivati, ma ad un certo punto della loro infanzia-adolescenza lo erano … Non e’ indispernsabile, non e’ una garanzia, ma la maggioranza degli sportivi di successo ha avuto nella sua infanzia/adolescenza la fase di iperattivita’, di maniacale ed esasperato petulante senso di giustizia distorto, egocentrismo narcisistico, competitivita’ esasperata e senza frutto, quel Don’t let me stop your great selfdestruction, quel buco nero dell’abisso che ti attrae, la conradiana zona d’ombra, l’orrore l’orrore, The Dark Side of the Force … IL TUTTO STA A CAPIRE SE QUESTO E’ UN SINTOMO, UN MESSAGGIO, UN GRIDO D’AIUTO o se e’ una fase, un rito di passaggio, un pegno dovuto … Non credo sia un fatto di prendere delle legnate (sconfitte) sul campo (le ha prese, le prende, le prendera’), credo sia qualcos’altro… Anche se alla fine iul verdetto del campo (e come reagisci a quel verdetto) e’ molto importante. E comunque anch’io come Edipo credo a tutti ma non credo a nessuno, e alla fine si tratta di mantenere la prospettiva …

  151. gio92la scrive:

    x Stefano
    Io credo , e questa è una delle poche certezze che posso avere , che l’impegno che tu e tua moglie avete e state profondendo nei confronti di Nicholas , non solo varrà per sempre per Nicholas come una profonda manifestazione di amore ma sarà un qualcosa che in tutti i casi lo avrà migliorato. Penso che l’impegno dei genitori nei confronti di un figlio , anche con errori di percorso (d’altronde chi non fa errori , e comunque chi può affermare con certezza che siano errori !) , ma sempre con il fine di costruire una persona migliore sia la cosa più bella che può avvenire nell’ambito di una famiglia.
    Ricordati , anche se è facilissimo dimenticarlo e te lo dice uno che ha un figlio della tua stessa età , anche se profondamente diverso a livello caratteriale, che sono ancora “piccoli” , sono ancora bambini con delle caratteristiche ancor tutte da formare.
    C’è tempo, non bisogna mollare.

    x Daniela
    tu parli della Scuola che tutti i genitori sognano. I tuoi racconti , ahimè, spesso sono un “rigirare il coltello nella piaga”. Non che non ti si creda , anzi. Ci vorrebberro più insegnanti come te e più Scuole come la tua !
    Per curiosità , anche a spanne , in che zona lavori , magari qualche genitore abita dalle tue parti e chissamai….

  152. Gus scrive:

    @madmax:

    “gus… per dire quello che dici bisogna vedere dova arriva la confalonieri ma soprattutto dove arriverebbe facendo un percorso diverso”

    Lo so, in altre occasioni ho già detto che non esiste probabilmente una sola strategia e che magari due strategie diverse ottengono gli stessi risultati. Anzi, senza magari è sicuramente così.

    Io personalmente ritengo che nel tennis attuale, abbia un senso giocare a livello juniores fino a un certo punto. Fossi un coach e avessi materiale prezioso tra le mani, due/tre tornei all’anno da andare a tentare di vincere, quelli realmente importanti, poi andiamo a giocarcela con i grandi. Se la ragazza ha le doti di tenacia, disciplina, mentalità, anche se perde con una più vecchia, chissenefrega. Se non le ha, vabbè vincere qualche partita con una di 5 categorie sotto che valore aggiunto le da?

    Un punto di vista, chiaro, umile ma onesto. :-)

  153. valeria scrive:

    DANIELA …ma dove insegni…. se me lo dici ,portero’ i miei figli da te…Io ho conosciuto una scuola molto diversa da quella che tu descrivi….Il mio figlio minore ,alle elementari, ha cambiato 4 maestre di italiano in 5 anni; il maggiore 3 prof di italiano,in3 anni ,alle medie…. Quando faceva le gare di sci PER LA SCUOLA l’indomani veniva regolarmente interrogato su cio’ che era stato spiegato il giorno precedente……e portava a casa (oltre al foglio di encomio del preside per la gara) un bel 5!!!!! Ora il piccolo e’ alle medie…ha un profitto discreto ma (allenandosi 3 ore al giorno) rischia continuamente di affogare nei compiti. Nelle ore scolastiche ha spesso ore buche ,laboratori,uscite improbabili….a casa ha un carico di compiti (riferitomi come corretto dalle stesse insegnanti)di 3 ore al giorno. Cio’ e’ aggravato dal fatto che i compiti vengono assegnati da un giorno per il successivo……Mi trovo costretta (e non mi piace) a fargli saltare ogni tanto un giorno di scuola per recuperare o a fare per lui (e mi piace ancora meno) i compiti che considero una pura perdita di tempo. Cosi’ facendo ,non riesco ad educare mio figlio ,come vorrei, alla responsabilita’ e alla autonomia PERCHE’ LA SCUOLA MI REMA CONTRO!!!!! Dimenticavo…non suggerirmi di recuperare nel fine-settimana : ieri il poveretto (dovendo giocare semi e finale di un torneo in regione)e’ uscito di casa alle 8 ed e’ tornato alle 20…questa mattina si e’ alzato un’ora prima per ripassare,oggi pomeriggio non si allenera’perche’ ha una montagna di compiti da smaltire…….Che dire….debbono avere una bella passione questi viziatelli figli di papa’tennisti in erba per sopravvivere nella(alla) scuola. Nelle favole pero’……..!!!!

  154. nicoxia scrive:

    Stefano fino adesso la tua priorita non è stata renderlo allenabile,prendi questa occasione per provarci,ora non hai piu nulla da perdere.

  155. Gus scrive:

    @Diego1 scrive:

    “Vorrei solo ricordare che per i maschi e’ piu’difficile emergere e quindi l’impegno deve essere maggiore, e non tutti hanno l’accademia e la scuola vicini a casa.”

    Non credo si possa andare oltre nella quantità. Dalle 4 alle 5 ore al giorno è già il massimo.

    “La Confalonieri ha fatto poca attivita’ junior internazionale scegliendo la strada dei tornei open piu’ vicini ed economici a cui sono seguiti i tornei ITF da 10000 dollari in Italia ed all’estero dove ha acquisito i primi punti wta . Dubito che a 17 anni si metta a giocare gli slam junior”

    Sto a quanto dice lei. Un grande slam juniores non è abbastanza di alto livello per una ragazza di 17 anni ad Aprile?

    “Concordo con Max che percorrere l’attivita’ junior di alto livello sia preferibile in quanto ti confronti con molti futuri professionisti e vivendo molte settimane fuori casa impari a organizzarti e capisci quale e’ veramente la vita di un\una tennista professionista.”

    Lo penso anche io. Non concordo con Nikolic quando dice che tutti i G1, G2, ecc.ecc. da lui citati siano “obbligatori”. Per me non lo sono affatto. Ma ripeto, è un punto di vista. Intanto la Confalonieri è arrivata in finale e ha perso dalla Chieppa (ex 190 del mondo e pro). Quante delle ragazzine che hanno fatto un torneo juniores avrebbero fatto lo stesso? Ho come l’impressione che qualcuno abbia “paura” (detto con il massimo del rispetto e senza polemica, è una cosa naturale) a un certo punto di scoprire che magari non tutto è come si pensava. Oggi una ragazzina di 14/15 anni se fisicamente sviluppata, deve giocarsela almeno con una 2.4, 2.3 nel femminile e forse sono ancora troppo buono (sempre nell’ottica del professionismo). La Confalonieri ha battuto una 2.1 in semifinale e ha perso da una 2.2 in finale. Detto questo non è detto che arrivi chissà a quale livello, ma almeno oggi ne sa qualcosa in più lei e forse qualcosina in più anche noi.

  156. nicoxia scrive:

    Max secondo me alessia avra vita facile anche domenica,però vincere la coppa delle province sarà per lei una bella esperienza.

  157. Gus scrive:

    @stefano grazia:
    Sapessi quante volte anche io mi sento così. Mia figlia a volte diventa un martello pneumatico percussore del mio cervello e mi verrebbe voglia di spedirla su Marte per 15 giorni. Ma poi passa e passerà anche a te. Io spero che tutti gli sforzi che facciamo con mia moglie per insegnarle un minimo di educazione siano depositati da qualche parte nel suo cervello, tra qualche anno diano i suoi frutti. Non sentitevi soli nel dubbio di sbagliare tutto. E’ così :-)
    Condivido anche ciò che dice Max sulle “mazzate” che peraltro è un consiglio (mi scuso in anticipo per la presunzione di poterne dare) che io già dato a tutti in altre forme.
    Condivido anche la seconda cosa che dice Max “l’idea di farlo allenare in mezzo agli altri senza di te”
    Mauro:
    Anche Mauro “forse” centra una parte del problema. Questo strano paese che noi rispettiamo così poco, alla fine è il mio paese e il tuo paese. Io non potrei vivere da nessun altra parte e comprendo Mauro quando dice “però la vostra patria è l’italia e credo che solo qui Nicholas potrà trovare felicità e compimento tennistico.”

  158. Roberto Commentucci scrive:

    In linea di massima sono d’accordo con Gus sulla Confalonieri, e sull’utilità di fare certe esperienze contro tennisti esperti. Tuttavia, conoscendo bene il livello di gioco della Chieppa, che a mio avviso non vale le prime 200 del ranking, il risultato della finale un pochino mi delude. Una sedicenne promettente con ambizioni vere dovrebbe essere ormai in grado di batterla. La Confalonieri ha una velocità di palla notevolmente superiore.
    Deve evidentemente lavorare ancora moltissimo a livello fisico.
    Dico questo con tutte le cautele del caso, non avendo visto la partita.

  159. stefano grazia scrive:

    Che la Scuola sia comunque un’opinione lo dimostra anche questo articolo di Marcello Dell’Orta (quello di Io speriamo che me la cavo) scritto sul Giornale (vabbe’, non e’ la bibbia ed e’ filogovernativo) in occasione dei voti del primo quadrimestre con tanti bei 5 in pagella:
    ” (…) Non piovono solo brutti voti in condotta, piovono anche insufficienze nelle materie scolastiche. Al termine degli scrutini del primo quadrimestre, nella scuola secondaria di secondo grado, gli studenti con almeno un’insufficienza il 72%. Negli istituti professionali la percentuale è dell’80%. Al Sud le insufficienze sono in aumento: e te pareva…!
    Dai dati emergono due cose. La prima è che siamo un Paese di asini (ciucci, dalle mie parti); la seconda è che il Sud sta sempre peggio di tutti.
    I nostri studenti, a 15 anni, hanno ancora difficoltà di lettura, vanno male o malissimo in scienze e sono un disastro in matematica. Sono svogliati e indisciplinati come Pinocchio, asini come Lucignolo. Considerati tutti i parametri, tra i Paesi più industrializzati del mondo, solo alcuni stanno peggio di noi (per esempio Messico e Brasile). A noi tengono compagnia, di volta in volta, Grecia, Portogallo, Ungheria. Di fatto, a fine anno, al docente italiano non resterebbe che bocciare tutti. O quasi. Se non lo fa è perché qualcuno gli scaverebbe prematuramente la fossa (alunno o genitore) e perché autocertificherebbe il suo fallimento.(…)”
    Quindi, anche in Italia ci sono scuole e scuole e non e’ mica sempre detto che un alunno italiano arrivi in una scuola americana et voila’, gli stendono il panno rosso perche’ e’ il piu’ bello, colto e bravo…Dipende da che scuola italiana viene e soprattutto in che scuola americana va…
    Volevo dire solo questo. Non ho dubbi che nella Scuola di Daniela, Daniela in primis e tutti gli altri Insegnanti siano fantastici, bravi, comprensivi e se uno si assenta per fare un torneo lo aiutino con lezioni di recupero consentendogli non di raggiungere la sufficienza che in fondo e’ secondario ma di apprendere, che non tengano conto delle assenze e soprattutto che se queste diventano troppe o se si accorgono che il rendimento cala, convochino subito i genitori cercando di concordare un piano, un rimedio, un sistema che soddisfi tutti, ottimizzi il rapporto studio sport o che salvi nei casi disperati capra e cavoli. (fermo restando che se Genitori e Allievi rimangono sordi …rien ne va plus! muoia sansone e con lui tutti i filistei e perfino alea iacta est). Ma evidentemente non tutte le scuole (italiane o americane) sono cosi’. Ed evidentemente nemmeno il livello educativo italiano e’ comunque poi cosi’ alto.
    Siamo comunque tutti d’accordo che la Scuola e lo Studio siano importanti e che almeno fino ai 14-15 anni siano PIU’ importanti dello Sport. Io poi non sopporterei l’idea di mio figlio senza il pezzo di carta, nemmeno diventasse numero uno al mondo (vorra’ dire che andra’ ad Harvard poi …) ma questo non mi impedisce di vedere che in Italia allo sport viene data poca importanza gia’ a livello di Mens Sana in Corpore sano. Magari le cose sono cambiate da quando a scuola ci andavo io ma a leggere i post degli ‘italiani’ (non so se l’hai capito, ma io vivo all’estero e mio figlio ha sempre fatto scuole inglesi, americane o International bacchalaureate (IBO) non sembra…Chiedere, per rimaner fra noi, al Prof Buzzelli che oltre che essere un Preparatore Atletico di fama e’ anche un Professore di Educazione Fisica in un Liceo Classico. Figuriamoci quindi che spazio viene dato, di norma, ad un agonista (vade retro Satana!)
    A proposito delle IBO: queste pare siano considerate secondo gli standard attuali le migliori al mondo Anche la Scuola Americana di Lagos si convertira’ a questa metodologia (al momento non ha gli insegnanti qualificati: tutti dovranno fare corsi particolari per convertirsi e soprattutto dovranno arrivare Direttori e Principals con mentalita’ e metodologie diverse… secondo mia moglie, che ha vissuto l’esperienza in Angola in una scuola IBO, ci vorra’ un po’ di tempo (2-3 anni) perche’ il passaggio divenga reale e fruttifero : e’ davvero un modo diverso d’intendere l’insegnamento, di approcciare l’alunno, etc etc Poi e’ chiaro che il metodo e’ una cosa e puo’ non voler dire nulla in se’ se l’insegnante non e’ un bravo insegnante e se l’alunno e’ refrattario e renitente (anche se il bravo insegnante dovrebbe in un qualche modo blahblahblah …. comunque, non sono un assolutista: qualche volta l’alunno e’ davvero hopeless, senza speranze…Ma in tal caso gli americani sono bravi a trovare quello che sa fare meglio e a farlo sentire orgoglioso di quello, sia che si tratti di nail stylist o di,appunto, un volgare football lineback … Il problema semmai che abbiamo avuto con Nicholas e’ che passato da un’asilo inglese (stile europeo) a un’ American School molto buona ma tradizionale e poi da questa all’IBO a Luanda e di nuovo all’American School dopo 4 anni e mezzo, si e’ ritrovato a passare da una scuola IB che incoraggia a fare tante troppe domande a pie’ sospinto e ad imparare a come imparare (We encourage a positive attitude to learning by encouraging students to ask challenging questions, to critically reflect, to develop research skills, and to learn how to learn. We encourage community service because we believe that there is more to learning than academic studies alone) ad una scuola piu’ tradizionale dove probabilmente si fa anche piu’ sport ma anche devi piu’ che interagire obbedire, stare fermo al proprio posto, fare sempre quello che ti si dice, insomma obbedire, credere, combattere, come mi ricordo io fosse la scuola italiana (elementari e medie almeno) dei miei tempi con ovviamente le migliorie e i cambiamenti dovuti ai mutamenti della societa’. Ho sentimenti ambivalenti, perche’ credo nella disciplina e anche negli allenamenti io sono piu’ tipo Sergente di ferro dei Marines in An Officer and a Gentleman o come Coach Carter che Robin Williams o Kevin Kline o Peter O’toole nei loro film scolastici, ma e’ ovvio che Nicholas si trovi meglio in un ambiente IBO e che invece, tornasse in Italia, metterlo in una scuola italiana comporterebbe seri problemi…Delle due, meglio allora metterlo a West Point dove almeno lo faranno correre!

  160. Nikolik scrive:

    Roberto, ben detto sulla Confalonieri e, anzi, aggiungerò un pochino di più.
    La sua programmazione mi lascia, come dire, molto perplesso, al contrario di quanto leggo qua da molti.
    Pensa, l’anno scorso le hanno fatto giocare, addirittura, i campionati italiani under 16 e, subito prima, addirittura addirittura (doppio addirittura), i campionati italiani di seconda categoria.
    Ora le fanno giocare i tornei open nazionali (dico, i tornei open).
    Che devo dire: bah!
    E’ una delle nostre migliori speranze e uno dei nostri migliori talenti.

  161. Avec Double Cordage scrive:

    mi dispiace dover essere assente in questi mesi, ma ho troppo da fare, sono quindi riuscito a leggere solo il pezzo di Stefano e qualche commento qua e la, tutto molto interessante, come sempre del resto.

    qualche tempo fa però mi sono fatto un giro a Bolzano per veder un po’ come è la situazione per i campi nelle scuole e più in generale per campi pubblici, beh di campi pubblici di tennis effettivamente ne ho trovato solo uno che tra l’altro ha una rete di pallavolo montata fissa quindi a meno di metterci le mani e provare a smontarla li non si può giocare a tennis

    ci sono invece una miriade di campi da basket in cemento e di campi da calciotto in erba sintetica, veramente sorprendente, tipo uno ogni 500 m, è assurdo ma su nessuno di esso ci sono le righe del tennis

    c’è poi un ottimo centro con due campi in cemento coperti dove un ora di campo costa circa 6 euro e non bisogna essere iscritti a niente, ovviamente il pomeriggio e la sera è sempre pieno ma in mattinata non ci sono problemi a trovare posto

    ho trovato pure due o tre situazioni dove c’è un parete accessibile a tutti o almeno ai ragazzini, il problema ad ogni modo (almeno qui) non pare essere la mancanza di campi ma la mancanza di righe!

    i campi da basket o calcio che ho trovato sono sempre vuoti, basterebbe pitturarci le righe, e il problema dei campi pubblici sarebbe risolto, perché la rete è presto fatta, e la si può portare pure da casa: basta comprare una di quelle reti di plastica verdi a maglie strette che vendono ai centri di giardinaggio che costano ca 5 euro e sono molto leggere, ripiegarla a metà tendere una fune e appoggiarci la rete sopra

    appena avrò nuovamente un po’ di tempo pubblicherò un resoconto completo con foto e dettagli esatti sulla mia “operazione di esplorazione”, intanto ho messo online un intervista ad un collezionista di roba da tennis degli anni 80 e 70 la trovate sul mio blog, basta cliccare sul mio nome per arrivarci oppure questo è il link

    http://www. quadorb . net / adc

    (ovviamente senza gli spazi, che ho dovuto mettere visto che altrimenti qui non appare il commento)

    mi farebbe veramente piacere leggere qualche commento anche da parte di voi, va bene anche in italiano, mi raccomando quindi Stefano, Roberto, Andrew, Mad Max, Wik non voglio sentire storie, anzi le voglio leggere: nei vostri commenti! dai forza che non bisogna essere iscritti a nulla e potete fare anche un commento anonimo usando la mascherina sulla sinistra dello schermo, l’indirizzo e-mail non verrà pubblicato, tranquilli e non dovete nemmeno inserirlo

    alla prossima quindi, ciao e continuate così

  162. marcos scrive:

    continuo a pensare che, fino all’ultimo anno di U12, la scelta di investire in maniera pesante è, in buona sostanza, ininfluente sull’avvenire del ragazzo. anzi…potrebbe essere un rischio per gli equilibri famigliari.

    se si giunge al punto di dichiarare il proprio fallimento come genitore, quando il bimbo ha solamente 12 anni, significa che quel genitore, a mio parere, ha sbagliato in partenza: significa che ha puntato tutto sull’avvenire sportivo del figlio, costringendolo a ritmi innaturali (vissuti dal bimbo magari con desiderio e gioia) e costringendosi a spese e viaggi inutili. mettere in gioco il successo e l’equilibrio di una famiglia, caricandoli solo sulle spalle di un bambino, è un enorme errore, che, naturalmente, poi, si può superare.

    siccome stefano non ha fatto così, non può dichiarare fallimento. caso mai, può avere qualche rimpianto (chi non ce l’ha?): se sceglie la strada giusta, però, saranno rimpianti brevi e dimenticati. a mio parere, nel suo post del primo marzo, ha individuato la strada giusta. quella per diventare un campione? chi può dirlo…a me pare la strada giusta per un bambino di quell’età.

    se, al termine dell’U12, dopo aver seguito corsi agonistici per 3/4 anni ed aver giocato bene i tornei di categoria d’età e qualche torneo di quarta (maggiori e minori, un giusto mix, senza andare in cina), il ragazzo è un 4.2 o 4.3, allora gli si può chiedere se ha voglia di impegnarsi di più. l’indicazione di classifica è sempre da prendere con le molle: per il 4.4 può valere lo stesso discorso, nel caso, magari, sia stato fermo tre mesi durante i tornei, per un infortunio, o perchè mal messo a scuola. se, invece, il ragazzo non riesce a muoversi dalla 4.5, significa che c’è poco da fare.

    se ti vien fuori un 3.5 o un 4.1, al termine dell’U12, invece, non glielo chiedi: glielo ordini…di impegnarsi di più!

    ragionando con le classifiche, si sono presi, talvolta, abbagli enormi: quindi, il ragionamento di sopra, può esser valido solo se preso in linea di principio. il miglior metro per giudicare il rendimento di un ragazzo in un certo periodo rimane la classifica. questa, però, può essere assai meno indicativa se non si vuole giudicare il rendimento in un certo periodo, ma le potenzialità del ragazzo. in questo caso, bisogna avere anche un pò di naso. attenzione, però…il naso può tradire anche il miglior intenditore*!

    * leggetevi “Di viole e liquirizia” di Nico Orengo.

  163. daniela scrive:

    @Valeria,
    non sai come mi conforti leggere che consideri i numerosi compiti assegnati al tuo bambino come un’inutile perdita di tempo. So perè che alle medie si considera spesso la serietà di un insegnante dal numero dei compiti a casa che assegna. Purtroppo spesso ci sono genitori che si lamentano con me che io dia troppi pochi compiti, perchè non sanno come far occupare il pomeriggio ai loro figli. Ma perchè non gli fanno intraprendere il tennis?:) .
    Comunque, la città dove insegno è Lodi, ma ormai anche il liceo delle scienze sociali ha i giorni contati: la Gelmini dal 2010 lo chiude, come tutte le altre sperimentazioni, non potremo più insegnare economia, sociologia, psicologia, organizzare stage, teatro al pomeriggio ecc…Farò giusto in tempo a portare i miei studenti in quinta e poi me ne vado in pensione. Così potrò finalmente girare per tornei di tennis, come spettatrice.:)
    In quanto all’articolo di dall’Orta, è fisiologico che ci sia almeno un’insufficienza al primo quadrimestre, e se la mentalità imperante sarà quella di mostrare al ministero quanto si è bravi quanto più si boccia o si danno cinque in condotta, peccato, perchè i giovani continuano ad essere la cosa più bella che ci sia a scuola. Ci sono altre cose che vorrei che scrivesse Dall’orta, e che facesse conoscere: che a 14 anni, per esempio, non ci si può più iscrivere alla scuola che si vuole perchè i Provveditorati tagliano il numero delle prime classi (per ordine del Ministero, naturalmente): noi, per esempio, abbiamo le iscrizioni in crexcita per il lieco musicale e il provveditorato ci toglie 4 prime per il prossimo anno, e gli studenti non trovano una scuola con lo stesso corso in tutta la provincia, e la provincia vicina non accetta i non residenti. E così si tagliano i sogni e i talenti dei ragazzi…ma questo è un altro discorso, scusate, mi ero lasciata ancora prendere la mano.

  164. Gus scrive:

    @Roberto Commentucci scrive:
    “In linea di massima sono d’accordo con Gus sulla Confalonieri, e sull’utilità di fare certe esperienze contro tennisti esperti. Tuttavia, conoscendo bene il livello di gioco della Chieppa, che a mio avviso non vale le prime 200 del ranking, il risultato della finale un pochino mi delude. Una sedicenne promettente con ambizioni vere dovrebbe essere ormai in grado di batterla. La Confalonieri ha una velocità di palla notevolmente superiore.Deve evidentemente lavorare ancora moltissimo a livello fisico.Dico questo con tutte le cautele del caso, non avendo visto la partita.”

    Io della partita non ho parlato, aspettavo il momento giusto. Ora il momento è arrivato.

    Sicuramente la Confalonieri “deve” battere la Chieppa e infatti l’ha già battuta un anno fa nellITF di Pomezia. Però ieri era una finale, veniva dalla vittoria con la Pioppo 2.1. Il primo set poteva vincerlo e forse la partita sarebbe andata in altro modo. Anche secondo me deve lavorare ancora molto a livello fisico, soprattutto negli spostamenti laterali, ma ha delle ottime potenzialità e 4/5 Kg di troppo. Però a me è piaciuta, anche se non so dire a quali livelli arriverà. Io non seguo da vicino i tornei juniores e quindi non so quante ragazze migliori di lei ci siano a 16 anni in Italia. Ho fissato però un “benchmark”. 16 anni, già nel circuito ITF, viene a fare un Open nazionale di ottimo livello partecipanti e con una storia discreta (l’anno scorso vinse la Gatto Monticone). Per me giocarsela con delle pari categoria esperte e capire quali sono i suoi limiti può farle solo bene. Andare a vincere un bell’under 16, 6-2 6-2 sarebbe stato meglio?

  165. madmax scrive:

    nicoxia…

    visto che lo sai già l’altra finalista sarà milano? cmq chiunque sia l’altra provincia non conosco le sue avversarie perchè per troppo tempo non siamo andati ai tornei e perciò sono poche le bambine che ricordo….

    beh poi certo vincere fa sempre piacere per cui se riusciranno a farlo ben venga anche perchè in quel caso i primi di maggio si giocherebbe la finale di macroarea contro liguria e piemonte e lì si che le avversarie potrebbero essere toste… (molte di quelle regioni le conosco perchè al primo anno u 10 ma anche ai vari raduni ci siamo trovati spesso insieme, anche se poi non so esattamente di quali province siano).

    giusto oggi poi sono venuto a conoscenza di una nuova chicca… chiamo la pro patria a milano per fare l’iscrizione di mia figlia al torneo della settimana prox… chiedo di iscriverla all’under 12 e 13 e come risposta mi dicono che può giocare solo nell’under 11…

    avete capito ora perchè si rende necessario andare all’estero a fare esperienza? cosa accadrà ora.. che come spesso accade le prime due o tre partite del torneo saranno giocate contro avversarie che hanno preso la racchetta in mano per la prima volta quest’anno (perciò inutili sia per le più forti sia per le avversarie) e le partite vere saranno solo semi e finale… risultato che alla fine si sarà dovuto saltare qualche giorno di scuola ma soprattutto di allenamento e tutto per un qualcosa che non serve a nulla…

    mi auguro che il fatto di non aver giocato tornei l’anno scorso faccia si che mettano mia figlia subito contro le migliori in modo che sia che vinca sia che perda comunque avrà giocato solo partite utili..

  166. Gus scrive:

    @nikolic:

    “Roberto, ben detto sulla Confalonieri e, anzi, aggiungerò un pochino di più.La sua programmazione mi lascia, come dire, molto perplesso, al contrario di quanto leggo qua da molti.”

    Scusa ma se Roberto ha appena detto che è “in linea di massima d’accordo con Gus”, mi rimane difficile capire con chi sei d’accordo tu. :-)

    La programmazione:

    “al contrario di quanto leggo qua da molti.”

    Al contrario del sottoscritto. So che è difficile, perché i miei genitori non mi hanno dato proprio un nome alla portata di tutti. Mi puoi chiamare Gustavo o preferibilmente Gus.

    Sono solo e non sono molti e della programmazione della ragazza ho solo riportato quello che ha detto lei. Peraltro scopro ora con te che entrare nelle 500 e partecipare agli juniores dei GS sembra non vada bene.

    “Pensa, l’anno scorso le hanno fatto giocare, addirittura, i campionati italiani under 16 e, subito prima, addirittura (doppio addirittura), i campionati italiani di seconda categoria.”

    Non capisco due cose di questa tua affermazione:
    è troppo, è troppo poco, ma poi alla fine come si è piazzata? E’ l’unica, insomma se riporti qualche informazione in più magari ci facciamo anche un ragionamento.

    “Ora le fanno giocare i tornei open nazionali (dico, i tornei open).
    Che devo dire: bah!”

    Quindi troppo scarsi per lei? Se fossero troppo scarsi li avrebbe vinti.
    Troppo difficili, non credo è arrivata in finale. Fammi capire meglio, davvero.

    “E’ una delle nostre migliori speranze e uno dei nostri migliori talenti.”

    E quindi? C’era anche Martina Parmigiani che ha 2 anni di meno. Due accademie diverse (Vavassori e Brett) mandano due tra i migliori prospetti nazionali a fare un Open così scarso, troppo scarso?.

    Il maschile lo ha vinto Ianni, anche lui troppo scarso per uno di 16 anni?
    Qualcuno può darmi una spiegazione tecnica di questo atteggiamento da “puzza” sotto il naso. Perché io continuo a non capire come si possa diventare una professionista senza vincere contro i “dilettanti”.

  167. something blue scrive:

    Oggi bell’articolo su Quinzi ripreso da Ubitennis. Mi domando dove e come studi il pargolo. Certo ad un certo punto si accenna ad un investimento di 100.000 euro che i genitori farebbero ogni anno per coltivare il suo sogno di diventare pro e si capisce che non è una strada per tutti, anche se dovrebbe già avere qualche sponsor…
    Ma torno su una domanda che avevo già posto: le maggiori nazioni a sfornare buoni tennisti sono la Spagna e la Francia, come si concilia il loro sistema scolastico con le esigenze dei piccoli campioni? O è solo un problema di una base di praticanti molto più ampia della nostra….anche quei ragazzini dovranno studiare, immagino, forse potremmo riprendere qualcosa da quei sistemi.
    A Stefano molti hanno detto che deve ormai far mettere alla prova Nick in modo consistente e programmato, proprio per misurare sul serio la sua passione, la sua motivazione e il suo talento. Vivendo in Africa questo è estremamente difficile. Per questo gli suggerivo di programmare in tal senso i mesi estivi, scegliendo accuratamente i tornei juniores ai quali iscriverlo, piuttosto che fargli fare ancora periodi di training in accademie varie.

  168. Gus scrive:

    Siccome sono uno rognoso allora sono andato a verificare:

    Nel tabellone femminile U16 del campionato nazionale 2008 c’erano 13 seconda categoria su 128 partecipanti.

    Di queste 13 ben 7 hanno partecipato anche al campionato nazionale di seconda categoria. Evidentemente più delle metà delle programmazioni deve avere qualcosa che non va.

    Poi ho guardato i tabelloni.

    La Confalonieri ha vinto il campionato nazionale di seconda battendo l’unica 2.1 presente nel tabellone e numero 1 del seeding, Degli Esposti in semi.

    Ha invece perso nei quarti negli U16 dalla Spigarelli, che a sua volta ha poi perso dalla vincitrice. Una ragazza 2.8 del 92 come lei. Boh forse una sorpresa, Nikolic o magari qualcuno dei presenti saprà dirci.

    Ora non sto a tediare, ma prendiamo la Confalonieri nel campionato U16:

    primo turno bye
    secondo turno contro una 4.1: 60 60
    terzo turno contro una 3.1: 75 60
    quarto turno contro una 3.2: 61 60

    poi ha perso, forse si era stufata. :-)

    Campionato di seconda:

    primo turno: bye (e questo dovrebbe già dire qualcosina)
    secondo turno: una 2.8: 61 61
    terzo turno una 2.5: 60 62
    quarto turno una 2.3: 75 26 76
    quinto turno la 2.1 testa di serie n° 1: 62 75
    finale con la n°3 2.3: 63 75

    Cioè questa ragazza mi spiegate cosa ci giocava a fare con delle 4.1?

    A me pare che il torneo di seconda sia stato un pochino più impegnativo di quello dell’U16 e lo ha pure vinto. Magari non ci capisco nulla, ma è come mettere l’Inter ha fare il campionato nazionale dilettanti.

    Allora vado a vedere chi ha vinto gli U16 così è andata:

    2° una 4.1: 61 60
    3° una 3.4: 61 62
    4° una 3.3: 64 62
    5° una 2.8: 75 64
    6° una 3.1: 06 64 61

    In 5 partite ha incontrato una pari categoria per vincere il torneo.

    @Roberto:

    credo che ci si sia capiti. Non sto dicendo che non si devono fare tornei U16, ma che se ne devono fare pochi, quelli che contano veramente (parliamo sempre di quelle al top), dove il livello è alto e poi subito a fare tornei, a macinare Km e consumare scarpe con quelle abbastanza forti per il tuo livello. Che senso ha, nel tennis di oggi, fare un torneo in cui è sufficiente, per vincere, giocare una partita contro un giocatore del tuo livello (se ti va bene).

    La Confalonieri, credo, potesse già risparmiarsene qualcuno l’anno scorso.

    Sempre IMHO e con il dovuto rispetto per chi non la pensa come me.

  169. costa azzurra scrive:

    @gus

    secondo me la Confalonieri dovrebbe andare ,come stanno facendo le sue coetanee Burnett Caregaro ecc , a giocare dai 10.000 $ in su ….ma magari chi la segue ha degli altri programmi …

    e ad esempio la Chieppa ha già perso con la Burnett che è del 92 ed anche con la Pliskova anche lei 92….

    poi le partite lo sappiamo bene dipendono da molti fattori : terreno di gioco , nel caso del femminile anche l’ambiente conta molto … ecc.

    ma se una giocatrice (o un giocatore) ha le capacità dovrebbe tentare di scalare la classifica wta (o atp )

    un open ogni tanto comunque è un buon allenamento

  170. Diego1 scrive:

    Non credo si debba indagare oltre sulla passata programmazione della Confalonieri che sicuramente qualche torneo non al suo livello poteva risparmiarselo (non parlo dell’open di Beinasco).
    Credo che nel futuro la vedremo nei 10000 o 25000 dollari che si giocheranno in Italia.
    A costo di ripetermi per l’ennesima volta il probelma della scuola inizia a 14 anni nella prima superiore e per chi ha i numeri , la voglia e i soldi per provare ad arrivare pro non esiste altra scelta che la scuola privata l’unica che permette di fare lunghe assenze e che alla fine un pezzo di carta (per quanto puo’ valere ) te lo rilascia anche studiando poco.

  171. Elettra scrive:

    Daniela
    Edipo durante la settimana è via ti risponderà al suo ritorno.

    Gus
    Per quanto possa valere la mia opinione non tecnica, credo che gli open siano compresi nella programmazione di atleti in crescita e questo accade anche all’estero, perchè ti consentono di fare match con giocatori esperti che magari non sono più al top dal punto di vista atletico ma hanno avuto ranking WTA il che è un vantaggio se sei ancora in costruzione.
    Ho visto la Smirnova allenarsi con la 400 per la A2 e per un set non le ha fatto vedere una palla, poi è uscita, ma se avesse ancora voglia di allenarsi atleticamente il livello quello è.
    Poi credo facciano parte di quella quota di tornei fattibili che servono anche a far classifica e morale e sono economici, almeno così mi diceva un ragazzino indiano della Bob Brett che abbiamo conosciuto all’open di Valenza.
    Per quanto uno possa essere forte nei tabelloni dai 10000 in su o hai una WC oppure se parti dalle quali devi per forza saper giocare e non sempre basta prenderle a sberle se non sei la Williams o la Safina,
    Ho visto la Burnett a Biella e se la metti nelle condizioni di non tirare non ha la più pallida idea di cosa fare e dall’altra parte non c’era la Henin ma una signorina che giocava in back, idem la Caregaro.
    Soprattutto nel femminile per arrivare nei tabelloni principali devi essere in grado di neutralizzare una serie di giocatrici esperte che non avendo fisico e talento tecnico hanno fatto della rottura di scatole un’arte, sotto questo profilo gli open servono molto e non parlo delle finali e delle semi.
    Poi la decisione sulla programma zione dipende tanto dal fisico, le atlete di cui stiamo parlando già a 14 anni avevano il fisico di una ventenne, se una è gracilina ed indietro con lo sviluppo farà più tornei under.

  172. stefano grazia scrive:

    Scuola Quinzi: dal 2004-2005 ha fatto la spola fra l’Italia e l’America dove passava periodi piu’ o meno lunghi e frequentava la Montesori, fuori dall’Academy. In Italia andava in una scuola privata, credo a PSGiorgio. Era anche avanti un anno.Adesso credo abbia dovuto cambiare scuola anche lui per via delle assenze. Confermo le voci sulle cifre: per es la Famiglia Miccini ha speso (notizia riportata da questo Blog un paio d’anni fa) 70-80.000Euro nei primi due anni in Florida (dove era approdato sempre nel 2004 a 12 anni). Poi credo siano subentrati gli Sponsor. Per quanto ne possa pensare Archipedro, io appartengo ad un’altra categoria e non me li posso permettere. In Africa ci devo lavorare e comunque mandare Nicholas (anche se accoimpagnato dalla madre) in un Academy in US, Spagna o Italia significa SEPARARE la Famiglia: vabbe’ non essere mammoni italiani, ma prima dei 12-14 anni se si puo’ evitare penso sia meglio… Allenando Nicholas da soli, si imponeva la necessita’ di periodici check up (tagliandi di controllo) in un Academy: abbiamo scelto la Bollettieri per tante ragioni (anche storiche, d’amicizia, di credo,etc) ANCHE PERCHE’ COMUNQUE andando in america puoi fare quello che in Italia NON si puo’: allenarti da LUN a VEN e giocare nel week end un torneo( in Florida che non e’ poi il Ruanda Burundi: non saranno gli ETA ma qualche buon giocatore lo trovi: l’anno scorso Nicky ha quindi giocato 9 tornei, uno in Nigeria e 8 in Florida, con due vittorie, tre finali, non uscendo mai prima delle semi). Quindi non e’ vero che non gioca mai tornei ma e’ vero che se fossi in un paese tennisticamente civilizzato (e per tale ne intendo uno coi tornei nel week end) glieli farei giocare TUTTI I FINE SETTIMANA esclusi quelli in cui andremmo eventualmente a sciare e gli farei giocare solo d’estate quei 3-4 tornei importanti che si disputano su tutta la settimana.
    Su questo siamo d’accordo.

  173. stefano grazia scrive:

    Adesso comunque non e’ tanto un fatto di tennis quanto di comportamento e se vogliamo di Body Language… Non ho mai fatto mistero di aver forzato un pochettino mio figlio a giocare e che all’inizio la sua voglia di giocare a tennis era inversamente proporzionale alla distanza dal campo…ho sempre anche detto che a 12-13 anni pero’ sarebbe stato lui a dovermi trascinare agli allenamenti…Siccome questo non sta succedendo (avevamo migliorato molto ma in questo mese di full immersion-in cui comunque al massimo si allenava 3h al giorno e un po’ di piu’ solo al sabato- abbiamo avuto una regressione …) devo prenderne atto. Soprattutto alcuni segnali d’insofferenza con l’Autorita’ Costituita (Genitori, Insegnanti, Coaches,Circoli…) hanno portato ad alcuni episodi incresciosi in un bambino che tra l’altro ha un buon profitto a scuola ed e’ considerato molto smart e bright, intelligente e curioso, sveglio, in tutti coloro (adulti) che lo conoscono, molto piu’ cresciuto (in virtu’ dell’esposizione a cui e’ stato sottoposto) e al tempo stesso immaturo nella gestione delle emozioni primordiali … (Secondo uno dei Direttori della Scuola Americana-che e’ brava ad etichettare ogni comportamento adsolescenziale sarebbe un tipico passive-aggressor, per quel che vuol dire) A questo punto siccome sono stufo di correre a destra e a manca a porre le pezze e fermo restando che sono assolutamente convinto che il comportamento non e’ una conseguenza degli allenamenti di tennis (o di altro sport), ho deciso a SCOPO TERAPEUTICO di provare a sottrarre e a concederci la famosa pausa di riflessione.
    Pero’ quello che voglio sottolineare e’ che io continuo a credere, al contrario del Temporary Personal Coach, che il carattere di Nicholas non sia un argomento a sfavore ma al contrario (una volta che avverra’ la maturazione) a supporto della costruzione, mattone su mattone, dell’eventuale campioncino. Su questo sono d’accordo con Edipo. Il mio problema e’ semmai capire davvero e veramente se Nicky sia davvero felice a giocare a tennis o non lo sia magari di piu’ a giocare uno sport di squadra o a fare atletica. Io, chiariamolo fin d’ora, non sono affatto d’accordo sul fatto che Nicholas non abbia il potenziale… potrebbe non avere il fisico (ma sta crescendo e comunque sui 10 metri corre in 1″80, sui Circuit Training di 40″ circa dava 10″ ad un ragazzinoi africano di 14 anni e 5″ al Coach 28enne col fisico d’atleta, negli sprints con ostacoli e slalom vinceva 8 volte su 10 nonostante il Coach s’impegnasse (sua ammissione) allo spasimo…e infatti su questo era d’accordo: eccezionalicapacita’ motorie…solo non capiva come uno potesse divertirsi di piu’ a fare un Circuit Training che a giocare a tennis…E’ la competizione, gli spiegavo)ma mentalmente e tecnicamente lo credo in pole position. Mentalmente,nonostante tutto, perche’ maturera’ e incanalera’ la rabbia e non si lascera’ attrarre dal Lato Oscuro e tecnicamente perche’ a Dicembre lo hanno detto sia Jose’ Lambert che Enrico Slomp. E perche’ Bollettieri Himself si e’ fermato a guardarlo per un po’ dicendo poi al Coach che lo allenava che il suo dritto era ottimo. Adesso secondo il Temporary aveva problemi col dritto … ok, succede, basta fare un po’ di cleaning… Ci si mette li’, si fanno le palle morte, cesti su cesti, e dopo un po’ tutto torna come deve essere. Il problema e’ la noia, il focus anziche’ il fuoco dentro, l’incapacita’ di mantenere la concentrazione, la voglia forse di essere da un’altra parte, la differenza fra l’apparire e l’essere (e la sua insostenibile leggerezza)…

  174. madmax scrive:

    elettra purtroppo da noi la maggior parte delle difficoltà nascono dalla conoscenza del problema ancora allo stato embrionale….

    ovviamente marta non fa testo per tutte le problematiche che ha incontrato, ma per un ragazzo che ha avuto uno sviluppo fisico e tennistico normale sono importanti tutti i tipi di esperienze e tornei fin da subito (anche quelli impossibili), alla stessa stregua della preparazione atletica che anzi è ancora più importante…

    nonostante io da sempre per deformazione professionale sia stato un fautore dello sviluppo fisico con mia figlia ero partito abbastanza soft (un po’ perchè le mie conoscenze non erano indirizzate al tennis ed alle capacità che servono per questo sport che sono assolutamente da sviluppare molto presto ma soprattutto perchè alessia era molto piccola e sembrava appena uscita da auschwitz tanto era gracilina) quando un giorno durante una partita del pia a caldaro contro una bambina poco capace era in vantaggio 6/1 4/1. a quel punto è salito un vento che portava via qualsiasi cosa e mia figlia stentava a rimanere con i piedi attaccati a terra.. morale fine del match 1-6 6-4 6-1 ovviamente per l’altra con condimento di lacrime….

    tornati indietro la portai all’istante dal preparatore atletico che parole sue mi disse: se aspettavi ancora un po’ eravamo fatti!! (aveva 7 anni)… è chiaro che a quel punto non è che l’abbia fatta cominciare con due tre ore (perchè bisogna assolutamente sempre seguire lo sviluppo biologico) di sedute ma con 45 minuti dove correva, faceva qualche andatura, un piccolo circuito e qualche salto, quindi nulla di trascendentale che sono serviti però come mattoni dove poterne apppoggiare altri e così via, perciò l’atletica le è servita ancor di più appunto perchè era gracilina… ora sabato scorso mi si è avvicinata marta e mia ha detto: “ma tua figlia non è un’umana, è un fulmine!!”…. ed è cresciuta anche perchè lavorando nel modo giusto si cresce pure.. dopodichè questo un po’ ti fa crescere anche mentalmente ma non è questo l’importante in quanto se un bambino non è ancora pronto (come non lo è ancora alessia) non è che vada in campo e faccia sfracelli ma li farà appena lo sviluppo lo consentirà…

    il discorso poi del gioco beh poi dipende intanto dal livello raggiunto (perchè se la tua palla viaggia molto di più a voglia a fare giochini) ma poi da cosa hai sviluppato negli anni, nel senso che se il tuo maestro ti ha fatto passare ore ed ore solo con dritto e rovescio da fondo per farti vincere subito è evidente che poi i nodini vengono al pettine ma tant’è che ci sono coach e coach genitori e genitori e via dicendo..

    e poi se uno va fino in fondo alle cose si accorge che non è nemmeno vero il discorso degli italiani forti da giovani perchè basta andarsi a vedere i tabelloni dei vari master nike internazionali e ci si accorge che quelli/e che qui sono considerati forti al primo max secondo turno prendevano il loro bel 61 62 e se ne tornavano a casa con la coda tra le gambe, però vincendo tra di loro si costruivano fama di forti e classifica….

    ora in lettonia di posti per entrare ce ne erano molti ma italiani siamo solo in quattro e ovviamente tre sono con il team italia e del ‘97 io unico da solo con filgia della fine del ‘98.. perderà al primo turno 60 60? benissimo intanto farà il torneo di consolazione ed il doppio poi vedremo (perciò minimo tre match).. tra l’altro costo del volo bg/riga 80 euro a/r !!!! e qui qualcuno ha speso 5.000 euro per andare a giocare il ttk…

  175. Pinot scrive:

    Off topic
    Sto programmando un periodo di training estivo per il bambino.
    Qualcuno ha informazioni sull’accademia tennisval?

  176. Gian Carlo scrive:

    @ Stefano la tua esperienza e’ condivisa. Mia figlia si e’ costruita in California un numero di tornei impressionante come racconti tu LU-GIO allenamenti VENERDI match play in accademia ed in serata partenza per LA - SAN DIEGO o SAN FRANCISCO per il tornei del week end o per il torneo settimale nel caso di un torneo di maggiore profilo (designated o similari ) Con questo ritmo ha fatto 27 tornei in 11 mesi. Ok per l’accademia se si vogliono accumulare esperienze di tornei di medio basso profilo.

    Negli ultimi 12 mesi ho incontrato Helen 3 volte, non e’ semplice… qualsiasi siano le motivazioni ed il fuoco che ogni giocatore piu’ meno ha all’interno.
    L’educazione che possono contribuire i genitori e’ diversa da quella di una scuola o di un’accademia di tennis, lasciando la famiglia a 12-14 anni un adolescente ha un grande vuolto nel suo processo educativo , comunque sull’altro piatto della bilancia devo constatare che la distanza di contatto genitori - figli rafforza quel fuoco interiore che ogni giocatore deve mettere di suo. La vita in accademia migliora le capacita’ di autogestirsi in campo e fuori, la possibilita’ di giocare senza avere i genitori, solitamente il papa’, a colloquio con il coach per esaminare e dare giodizi su ogni singolo allenamento.
    Vedendo i progressi di gioco ogni tre mesi e non ogni fine serata il clima famigliare e’ piu’ sereno e la povera tennista non si trova sotto inchiesta ogni sera quando rientra in casa in macchina con il papa o la mamma.
    Adesso che mia figlia si e’ spostata a soli … si fa per dire 1,500 km da casa abbiamo comunque scelto di andare a visitarla ogni 3 mesi non prima.
    Rientrando in Asia ha cambiato il calendario ed ha programmato 10 giorni in accademia e altrettanti giorni fuori sede per i tornei ITF. alternando ogni 3-4 settimane dei piccoli tornei Open di allenamento di basso profilo che non le danno la pressione del ranking e le permettono comunque di allenarsi pur rimanendo nel clima del match play. Non credo sia importante pensare all’accademia in USA come la soluzione migliore per far crescere un campione.
    In alcuni casi l’accademia e’ solamente un grande dormitorio organizzato intorno ai campi da tennis, senza un granche’ di valore aggiunto. La ragione per cui ho spostato Helen dalla California alla Thailandia oltre ad un notevole risparmio di circa la meta’ ed una organizzazione in campo e fuori campo, la possibilita’ di giocare tornei ITF o tornei di livello piu’ alto, possibilita’ negata in molte accademie in USA che invece prediligono i tornei open in quanto la maggior parte dei loro giocatori sono in grado a malapena di arrivare al secondo turno di questi tornei, dunque tutto il clan organizzativo dell’accademia si predispone per la maggior parte dei giocatori e alla fine quelli piu’ bravi se non hanno i genitori che vivono in USA si devono autogestire per andare al torneo, salvo casi in cui il giocatore il TOP 10 junior in USA e solo in quei casi il NICK della situazione decide che e’ strategico portare il loro fiore all’occhiello al torneo. Il tennis e’ uno sport fantastico……

  177. Nikolik scrive:

    Ottima scelta quella di andare in Lettonia, Madmax!
    In bocca al lupo a te ed a tua figlia!
    Sarà una bellissima esperienza e sicuramente andrà tutto alla grande, comunque vada sarà un successo!
    Forza ragazzi, facciamo un po’ di tifo, la piccola Alessia non è solo la figlia di Madmax, è anche la figlioccia di questo blog!
    Insomma, sarà il caso di seguire, almeno noi, con particolare attenzione, i suoi successi e progressi!

    Stefano, resta sereno, tu e tua moglie siete due genitori fantastici, che problema ci sarà mai…via!
    Prestissimo tuo figlio verrà da te e ti chiederà, come favore, di giocare a tennis con te.
    Ci giocherai e ti divertirai un casino e tutto andrà meglio di prima.
    Dai retta ad un figlio, come sono io: litigare con i Genitori, per un figlio, è bellissimo!
    Ma, dopo, si fa sempre pace e la famiglia è più forte di prima.
    Certo, fare i genitori è stancante e dà un sacco di preoccupazioni, ma un rugbysta come te cosa teme?
    Forza Stefano, forza Nicholas, in campo, a giocare!

  178. stefano grazia scrive:

    Giancarlo: tutto vero.
    Pero’ io che difficilmente posso essere accusato di essere un tipico mammone italiano ho preferito rimanere con mio figlio e … rovinarmi la vita cercando di non fargli perdere troppo gap con quelli che si allenano in Academy in America o in Italia tutto l’anno. A 10 anni ci abbiamo pensato un po’ piu’ seriamente (ma la madre sarebbe rimasta con lui) ma solo perche’ in Angola le strutture erano veramente minime (invece stranamente eravamo riusciti a trovare un gruppetto di coetanei di buon livello). Avuta la possibilita’ di rientrare in Nigeria, abbiamo avuto l’occasione di prolungare l’agonia… Si pensava anche di fargli fare magari il primo quadrimestre del prossimo anno (seconda media, mio figlio e’ del 97) a Bradenton cosi’ avrebbe giocato l’Eddie Herr e l’Orange Bowl (che nella Cat U12 sembrerebbe ancora ad iscrizione libera e non attraverso Federazione) ma temo che la Scuola non dara’ mai il permesso e non e’ che qui io possa avere il lusso di cambiarla, non e’ come in Italia che ce ne sono tante (qui si passa in cento metri dall’eta’ della pietra all’eta’ del razzo e del computer ed e’ lo stesso per quanto concerne le scuole).

  179. stefano grazia scrive:

    Ancora su Quinzi (di cui ormai sono il Portavoce Non Autorizzato ma siccome ne parlo sempre bene suppongo di non commettere peccato…) : ecco l’articolo riportato in Rassegna Stampa.Lo copio/incollo per l’archivio. Da notare solo che nel 2004 quando arrivo’ Quinzi c’ero anch’io, in quella settimana d’Agosto. e c’era anche Miccini. E anche il Figlio di Ubaldo (che a 14 anni era l’unico a non coltivare ambizioni agonistiche e che comunque prima di ricongiungersi col padre agli USOpen si era fatto anche una settimana a Saddlebrook e una alla Evert-l’anno dopo sarebbe andato alla Weil). Insomma, l’unico che non e’ diventato (ancora: potrebbe sempre rapinare qualche banca…) e’ mio figlio… A parte questo, Quinzi comunque 7 anni fa di anni ne aveva gia’ sei (lui e’ del 96)… E al Little Mo il primo anno al Mondiale U8 credo perse in finale per poi vincere l’anno dopo(ma forse mi sbaglio e non e’ importante) … Vero e’ che Bollettieri gli diede una borsa di studio (ma sarebbe interessante capire in che termini: full? 50%?escluse le lezioni private?e quante ne doveva fare?) mentre a noi non si sono mai sognati neanche di proporcela in futuro (a parte il solito 10-20% che secondo me prendevamo in quanto Vecchi Aficionados anche da Genitori…). Anche questo magari vuol dire qualcosa, anche se e’ vero che Nicholas e’ conosciuto come the gifted italian with a hot temperament (in soldoni: il talentuoso italiano testa di manzo) . Ma siamo sempre rimasti su un altro livello, per parafrasi e per intenderci,noi quello dei Challengers, Quinzi e Miccio ATP… Certo, sappiamo che certi gap enormi in certe eta’ si riducono col passare degli anni ma io ho sempre puntato ai 18-20 anni, viste le caratteristiche psicofisiche di JB (Jungle Boy, come lo chiama affettuosamente Margie, la sua coach allo Strategy Zone).
    Sempre su Quinzi, lui quando andava in Florida era sempre accompagnato dalla Mamma che lo aiutava anche a tenere il passo con la scuola (all’inizio per esempio venivano di piu’ durante l’estate o le vacanze natalizie e pasquali e il bambino prendeva lezioni d’inglese, poi ho saputo che faceva dei periodi in questa scuola Montessori che alternava con la scuola italiana…Miccini invece a 12 anni e’ entrato all’Academy e ha sempre seguito la scuola all’interno dell’Academy, la Pendleton…

    IL PICCOLO NADAL by Marco De Martino, il Messaggero del 02.03.09

    Tutto comincia un pomeriggio di sette anni fa su un campo da tennis allestito al centro della piazza principale di Macerata dove Adriano Panatta sta scambiando qualche palla con i bambini del posto durante una manifestazione organizzata da uno sponsor. Dopo un mare di lisci, palle in rete, stecche, svirgolate e persino un vetro rotto nell’attiguo bar, a un certo punto la palla di Panatta torna indietro con uno swoosh, un rovescio bimane tirato nell’angolo da un ragazzino alto come un tappo che nasconde lo sguardo assassino sotto una frangetta di capelli biondi. Si chiama Gianluigi Quinzi e ha quattro anni. Il padre Luca ha un’impresa di costruzioni, è stato un discreto C2 ed ora è il presidente del circolo tennis Porto San Giorgio; mentre la madre Carlotta è stata campionessa di pallamano e nazionale di sci. Panatta manda di là un’altra palla e subito riceve in cambio un nuovo missile, stavolta col dritto mancino lungolinea. Adriano si guarda intorno con gli occhi sgranati, mentre il piccolo Quinzi continua a saltellare concentrato e vispo perché vuole subito un’altra palla da colpire il più forte possibile. E’ nata e cresciuta in fretta una poetica su questo piccolo fenomeno che adesso ha 13 anni e che sta ripercorrendo la strada di Nadal. Tre mesi fa, infatti, al Club Mediterranee di Santpiper, in Florida, Quinzi ha vinto senza perdere un set il Master finale del Nike junior tour, una prova che è un po’ come il campionato del mondo under 12. Nessun italiano c’era mai riuscito, mentre nel 1998 ci riuscì Nadal che vinse il suo primo torneo importante e l’anno dopo fece il bis superando in finale un certo Andy Murray. Nell’Italia delle mamme apprensive, dei figli mammoni e dei papa pantofolai Quinzi è sicuramente una specie di marziano perché ad appena 8 anni, un’età dove in genere i nostri bambini giocano ancora con i mattoncini Lego, parte e va in America. Il primo torneo è il prestigioso campionato giovanile “Little Mp” che ovviamente il Nostro vince, impresa che fa sgranare gli occhi anche ai talent scout della IMG, la più grande società di management sportivo del mondo, che lo invitano a uno stage alla celebre Academy di Bollettieri a Bradenton, in Florida, dove sono nati o almeno cresciuti nove numeri uno del mondo. A Bollettieri, otto mogli e 76 anni, bastano cinque minuti di palleggio per dire «In genere preferisco i ragazzi dell’Est perché hanno più voglia, ma a questo ragazzo voglio dare una possibilità». Così, a 8 anni, Quinzi è il più giovane a ottenere una borsa di studio da Bollettieri; tanto per dirne una, Maria Sharapova l’ha avuta a 9. Seguono vittorie, tante e ovunque, Grand Slam Kids e campionati della Florida, Master europeo Kids e National Usa, in cima a un percorso che prevede sei mesi negli States da Bollettieri e il resto diviso tra scuola a Porto S. Giorgio e tornei in Europa, prima dell’approdo a Montecarlo perché papa Quinzi investe sul figlio (ci vogliono dai 50 ai 100 mila euro l’anno) e riesce a inserirlo nella scuderia-Piatti, uno dei migliori coach disponibili. Si cerca allora il salto, il cambiamento di impostazione, ma proprio due settimane fa la sconfitta al Petits As di Tarbes provoca la rottura con il team Piatti. Ora ci sono gli esami di terza media, poi il ritorno da Bollettieri, mentre una nazione sogna - anche un po’ a vanvera - un campione che manca da 30 anni. Certo, sarà dura: è una scommessa, è come tirare la monetina in aria, ormai la competizione è globale e feroce, e l’Italia ha già avuto due campioni del mondo juniores, Pistoiesi nel 1985 e Gaudenzi nel 1990, ma poi ha raccolto briciole. Però, a 13 anni, che storia…

  180. Elettra scrive:

    madmax
    non mi sono spiegata bene
    mia figlia per fortuna è un caso unico e come tale non fa testo, ma è arrivata al punto in cui è ( e non è un gran punto se non lo si guarda rispetto alla partenza) poprio perchè ha sempre e solo fatto tornei di molto sopra il suo livello.
    Sapeva fare solo il diritto e batteva da sotto e già faceva i tornei, perchè lei doveva fare match, in queste condizioni ha preso il 4.5.
    Lei ha “imparato” facendo tornei piuttosto che allenamenti, ne giocava anche tre a settimana, ma ciò ha fatto di lei un giocatore assolutamente atipico esaltando quella che è per ora la sua unica dote la “visione di gioco” e non parlo di tattica che non sa nemmeno cosa sia, ma di istinto.
    E’ il motivo per cui è in accademia, è considerata da ISP, Mouratoglou e Vavassori un agonista puro, ovvero una che atleticamente è una schifezza e tecnicamente una chiavica, ma in torneo riesce a giocare ed andare a chiudere il punto contro ogni logica a gente molto più avanti di lei, poi se va bene regge un set e muore.
    Questo non basta ed è lì ad imparare finalmente la tecnicae sistemare l’atletica, fortunatamente non aveva grossi difetti ed impara con facilità, ma le grosse incognita è la crescita atletica ed il fisico perchè come hai potuto notare dimostra circa 13 anni.
    Per cui figurati se non la pensiamo come te, anche perchè noi avremmo voluto sin dall’inizio fare le cose per bene.
    Quello che dicevo io è che gli open sono la parte comoda e vicina della programmazione dei tornei fattibili (a prescindere dalla tua classifica perchè ci sono le sezioni intermedie) in cui devi imparare a gestire il giocatore rognosoche non è solo il pallettaro ma anche quello esperto che ti mette nelle condizioni di non giocare il tuo tennis, quello con cui un under si annoia e non vorrebbe mai giocare, ma che deve imparare a battere e gestire perchè se lo ritroverà sempre dall’altra parte del campo ad ogni livello.
    Mi limitavo a dire quello che ho visto, ovvero che queste ragazzine sono tutte molto forti se le metti nelle condizioni di fare il loro gioco, se cambi una virgola il nulla non hanno il piano B.
    L’impressione, da profano, è che siano molto solide ed abbiano lavorato molto su pochi colpi privilegiando la precocità alla completezza, per questo facevo riferimento alle caratteristiche fisiche che compensano le mancanze tecniche e probabilmente ora lavoreranno sul resto.
    Penso che fare solo giovanili e poi andare ai 10000 con le WC sia limitnte in termini di esperienza, qualche torneo sotto e le qualificazioni ti fanno respirare quella puzza di umanità in cui se sei forte devi vincere, se no vuol dire che non li hai ancora archiviati e qualche cosa da sistemare ti è rimasto.
    Mi pare di aver capito che tu con Alessia, così come altre ragazzine che mi è capitato di vedere, stai seguendo tutto un altro percorso molto più complesso, lungo e completo dal punto di vista tcnico .
    Come giustamente hai notato tu sono diverse filosofie, non stavo generalizzando e mi limitavo a quelle che ho visto, ma ritengo che non si possa arrivare molto su se non si legge il rimbalzo di un back che non è certo quello di Federer.
    Poi la mia resta l’opinione di una che sta cercando di capirci qualcosa per cui ogni consiglio e suggerimento è bene accetto.

  181. Avec Double Cordage scrive:

    a qunidi non è più sotto la guida di Piatti!

    é perché si cercavano risultati o è per via dell’opposto?

  182. stefano grazia scrive:

    Su sta cosa delle ‘esperienze di tornei di medio basso profilo’ voglio pero’ dire una cosa: anche Adriano Parodi mi diceva (forse proprio a proposito della Confalonieri o forse riguardo a una sua allieva) che i Genitori preferivano farle fare i tornei nella vicina Francia dove il livello era piu’ basso che in Italia… Allora:vieni in Italia,mi dite voi, che in Florida (la patria del tennis) i tornei-mi dite sempre voi- sono una ciofeca, in California lo dice Giancarlo, in Francia lo dice Parodi e in effetti il fatto che ne vincesse qualcuno Martin, il ragazzino francese che si allenava un po’ con Nicky a Luanda e che prendeva 60 periodico lo potrebbe confermare…Ma qualcuno mi sa dire allora come mai il livello dei nostri tornei junior in Italia e’ cosi’ alto e poi pero’ i campioni vengono dagli stati uniti (almeno in passato) e dalla Francia (non so di che livello siano i tornei in Spagna e Argentina)…? Secondo Parodi (non so se gli e’ scappato dal subconscio) perche’ in Francia esiste un metodo d’insegnamento migliore ed e’ quello che sostiene anche Roberto (se non ho travisato il suo pensiero)… Secondo molti dei nostri analisti, l’Autorevole in primis, perche’ gli Italiani sono troppo provinciali e rimangono attaccati al cordone ombelicale (mamma, circolo, federazione) troppo a lungo …
    (Al che potrebbe sorgere spontanea una domanda: ma allora perche’ uno potendo dovrebbe continuare ad allenarsi in Italia?) Vabbe’, dai, scherzo, e citando De Andre’ sono certo che fra qualche anno quando si sara’ sparsa per mani e per terra la buona novella (di G&F,eheheh…)… Ma questo domani in un mondo migliore…oggi e’ piu’ forte il terrore (di perdere tempo). SCHERZO ANCORA…quel che volevo dire e’ che forse davvero adesso giocare tornei conta come il due di coppe con briscola a bastoni …

  183. stefano grazia scrive:

    ERRATA CORRIGE: Insomma, l’unico che non e’ diventato FAMOSO(ancora: potrebbe sempre rapinare qualche banca…) e’ mio figlio…

    Mancava ovviamente il FAMOSO …

    NIKOLIC: “Prestissimo tuo figlio verrà da te e ti chiederà, come favore, di giocare a tennis con te.Ci giocherai e ti divertirai un casino e tutto andrà meglio di prima.Dai retta ad un figlio, come sono io: litigare con i Genitori, per un figlio, è bellissimo!Ma, dopo, si fa sempre pace e la famiglia è più forte di prima.”

    Ma certo, mai messo in dubbio. Adesso voglio solo scoprire se il tennis gli piace davvero. E’ un banalissimo tentativo di psicologia spicciola. e comunque oggi intanto l’ho fatto venire in Clinica e gli ho fatto due vaccini, cosi’ impara!!!

  184. daniela scrive:

    @stefano grazia

    Ciao stefano, vorrei farti una semplice domanda che forse giudicherai ingenua: ma in questa pausa di riflessione che avete deciso di prendervi, voi genitori, o il coach, o un insegnante, insomma, un adulto in cui Nicholas abbia fiducia, avete provato a chiedergli che cosa pensa di tutto questo che gli stia succedendo? a che cosa imputa la sua difficoltà ad essere allenato, il suo nervosismo?cioè, il tennis gli piace ma non gli va di allenarsi più di tanto? Mi chiedo se non sia come uno di quegli studenti dalla brillante intelligenza desiderosi di apprendere ma non di studiare.

  185. stefano grazia scrive:

    Concludendo il mio (contorto, lo ammetto,) ragionamentodel post delle 16.56, siamo arrivati alla conclusione che uno potrebbe pensare che l’ideale sia:
    ALLENARSI ALL’ESTERO
    &
    GIOCARE TORNEI IN ITALIA

    E INVECE NO!
    Io credo che l’ideale sia ALLENARSI IN UN POSTO DOVE TI ALLENI DAL LUN AL VEN E POI GIOCHI AL SABATO E ALLA DOMENICA E COSI’ RISOLVI OLTRE AL PROBLEMA DELLE MOTIVAZIONI (mi alleno in quanto gioco nel week end) ANCHE QUELLO DELLE ASSENZE A SCUOLA!!!!
    Tanto per rimanere in tema.

  186. andrew scrive:

    StefanoGrazia…

    ti rispondo sul perché in Italia ci sono molte giovani promesse (poi non mantenute)…Ma perché, a mio parere, da noi vengono FATTI GIOCARE A TENNIS SOLO GLI “IMMEDIATAMENTE PREDISPOSTI”, quelli che non serve un Piatti o uno scienziato per farli diventare forti, praticamente sono già forti di loro appena gli piazzi una racchetta in mano…

    Con questi, che sono pochi e che poi naturalmente evaporano, i circoli e i maestri si fregiano e riempiono le scuole di polli da allevamento, ai quali viene fornito un surrogato del tennis…

  187. kill bill '' il tranvato '' scrive:

    Sono curioso e non resisto : qualcuno sa con chi si allena Quinzi ?

  188. stefano grazia scrive:

    ADC su Quinzi devi andare a rileggerti quanto abbondantemente scritto nei post che seguivano il Chapter 8 (o era il 7?)

  189. osservatore anziano scrive:

    Salve a tutti di tanto in tanto leggo il vostro blog e mi fa tanto piacere leggere le vostre discussioni molto costruttive quello che voglio segnalarvi se tra di voi ci sono persone addette ai lavori che frequentando il mio circolo new penta era in corso una manifestazione per assegnare dei certificati per poter vdisputare tornei di livello superiore per ragazzini di neanche 10 anni che giocavano come dei veri campioni tanto chemi sono incuriosito e ho iniziato a fare domande per sapere da dove venivano quante ore giocavano e altre domande in generale e la cosa che più mi ha lasciato esterefatto è che ilo migiliore tra tutti questi ragazzini era un bambino di Campobasso che rispetto agli altri non faceva mai atletica e si allena appena due volte a settimana per 2 ore mentre gli altri tra atletica e ore di gioco superavano di gran lunga le 10 ore di attività,premetto che questo ragazzino sempre rispetto agli altri sapefa fare tutti i colpi.Allora mi sono chiesto possibile che di questo questo piccolo talentino non se ne sia accorto ancora nessuno per poterlo far crescere e migliorare,scusate se la mia domanda e da profano in materia.

  190. Pinot scrive:

    se si chiama aufiero, ha già fatto parte della puglia nord e, se non sbaglio, ha vinto il torneo di natale u.s., nati 2000, a bari

  191. Gus scrive:

    @costa e elettra: ma meglio ancora, io dico esattamente la stessa cosa. Forse mi sono spiegato malissimo, sono i tornei di cui parla Nikolic che non le servono più e forse un Open è anche troppo poco. Concordo pienamente. Mi rimane lo stesso difficile capire come possa affrontare un 10.000, che peraltro fa già e ha già fatto.

    Mi devo essere spiegato davvero male. E’ Nikolic che parla ancora dell’obbligatorietà” di una ventina di G1, G2 ecc.ecc non io.

    Poi leggerò meglio e risponderò meglio

    Gus.

  192. Gus scrive:

    Scusate, volevo dire come possa affrontare un 10000 15000, senza essere ancora fiduciosa dei suo mezzi, vincendo un open e scontrandosi con giocatrici esperte ma battibili, potrebbe acquisire quella sicurezza che forse ancora le manca. Ho già detto che cmq la Confalonieri è un bel prospetto, ha già battuto la Pioppo e la Chieppa, e quindi via con i 10.000 e lasci perdere le 4.1, per pietà.

    Gus

  193. stefano grazia scrive:

    Daniela, mio figlio ha tutti A+, A e B (in pratica 10,9 e 8) e glipiace andare a scuola ed è un po’ maniacalperfezionista nel fare i compiti (quindi spesso finisce a mezzanotte perchè è lento…). L’unico vero difetto è che contrariamente al suo illustre genitore e nonostante l’esempio (o forse schiacciato da tale esempio) non gli piace leggere molto. Magari cambierà più avanti. Il suo problema non è lo studio. Diciamo che è un pochino vivace e ogni tanto commette una biscarata. Non so se il tuo uno di quegli studenti dalla brillante intelligenza desiderosi di apprendere ma non di studiare’ era ironico-sarcastico (appproposito, la sai la differenza secondo Corto Maltese?), ma ogni tanto me lo chiedo anch’io…ma a volte mi chiedo quasi se lui non sia più interessato a studiare che a giocare a tennis …Solo che forse non riesco a convincerlo che se anche fosse vero, io sarei contento uguale …

  194. daniela scrive:

    @stefano grazia

    Io ti avevo chiesto solo se avevi provato a parlare con tuo figlio, visto che hai scritto che era inallenabile ecc, e non c’era nessuna ironia e sarcasmo, tutt’altro, io vado molto d’accordo con i ragazzi che sanno sfruttare bene il lavoro in classe. Mi chiedevo solo se magari non gli piaccia allenarsi o se in questo periodo abbia altri pensieri per la testa che il tennis. Cioè, voi parlate dei vostri figli, di quanto giocano, di quanto studiano, ma non riportate mai loro parole, sentiment, ecc. Mi sono chiesta: chissà che commento farebbero i ragazzi leggendo questo blog? perchè non gli diamo la parola qui e non li facciamo comunicare fra loro e con noi?

  195. madmax scrive:

    grazie nikolik….

    osservatore anziano…. nel tennis se tu chiedi non si allena mai nessuno poi invece vai a vedere e sono in campo dalla mattina alla sera…

    detto questo anche se fosse, l’abbiamo detto molte volte, quello che conta non è essere forti oggi bensì domani oltre al fatto che un certo tipo di lavoro i suoi frutti non li dà nell’immediato…

    e poi secondo voi può essere bravo uno che paga? chi è bravo normalmente viene pagato e che mi risulta ad essere pagati a 8/10/12 anni nel mondo si contano sulle dita di una mano… gli altri sono solo dei progetti a cui tra l’altro non tutti credono (altrimenti li pagherebbero), perciò…..

  196. something blue scrive:

    giusto, Daniela

  197. Elettra scrive:

    Daniela
    mia figlia legge ed ogni tanto scrive, tempo fa avevo anche riportato una sua lettera su cosa pensava del tennis e sulle sue esperienze, si chiama clitemnestra ovviamente nel blog ed ha appena compiuto 15 anni.

  198. stefano grazia scrive:

    Daniela: certo che gli parliamo e gli chiediamo …ma loro non rispondono!!!!
    SCHERZO!
    Ma fino a un certo punto, perche’ e’ vero che chi crede che con loro i figli dicono tutto e’ o un folle o un ingenuo: io posso tutt’al piu’ sperare ma avere la certezza proprio no. E come ho detto per me adesso e’ importante capire se quello che mi dice (voglio giocare a tennis) gli venga dal cuore (dal suo) e non per un malinteso senso del dovere dal desiderio di non ferirci procurandoci una delusione. Che ripeto davvero non ci sarebbe . E non avrei nemmeno il rimpianto di aver sprecato tanti anni perche’, ripeto, questi anni sono stati perfetti cosi’: tanto sport, poca TV e PSP. I viaggi non ce li siamo negati. E i cosiddetti sacrifici per noi tutto sommato non lo erano anche se non mi nascondo che di tanti genitori che conosciamo noi eravamo poi gli unici a farli.
    Ma e’ da adesso in poi che comincerebbero i veri sacrifici ed e’ da adesso in poi che si prendono le vere drastiche decisioni. Siccome sono sorti dei dubbi e ci sono stati degli eccessi, prendendo o imponendo questa pausa di riflessione non faccio altro che vedere quale sara’ la sua reazione (non a parole-voglio giocare!- ma reale, comportamentale …)
    Sullo scrivere sul Blog … lui non si e’ mai nemmeno letto gli articoli su di lui scritti per 015… Magari in futuro scrivera’ e mi dira’ di smetterla di parlare alle sue spalle che gli rovino la reputazione…E forse avrebbe anche ragione!

  199. Elettra scrive:

    Per quanto possa valere come termine di paragone ieri hanno dato la programmazione tornei a mia figlia.
    70% attività internazionale e nazionale under
    30% open
    Avrà una scheda di valutazione del match perchè la parte importante è quella di capire quello che non funziona e quello che manca ad arrivare a livello.
    Cambia l’ottica del torneo dal risultato a tutti i costi alla costruzione del giocatore.

  200. costa azzurra scrive:

    comunque tutte queste considerazioni ed elucubrazioni mentali che stiamo facendo in questo blog rivelano ancora una volta che noi italiani e quindi i nostri atleti giovani italiani sono dei ritardatari cronici ed è per questa ragione che andando avanti così non avremo mai dei numeri 1 .

    in questo sport bisogna maturare rapidamente e scalare le classifiche velocemente e se non ci si riesce vuol dire che bisogna cambiare mestiere o prenderlo come un hobby

    io ho impostato così i miei programmi che hanno delle scadenze ben precise, e se al termine di queste scadenze questi obiettivi non saranno onorati capirò che si non potrà procedere e quindi ripiegheremo sull’hobby.

    per concludere procastinare l’attesa di una ipotetica maturazione è solamente una scusa per giustificare delle incapacità tecniche e delle debolezze che non consentiranno il raggiungimento di obiettivi di alto livello.

    in parole povere: se si vince l’under 10 bisogna provare l’under 12 e via via così al di là della età del bambino : E’ inutile vincere under 12 per tre anni di fila …

  201. costa azzurra scrive:

    CONSIGLIO PER TUTTI

    andatevi a leggere TENNIS ITALIANO PAG. 34 di RICCARDO PIATTI
    titolo TANTA TEORIA E POCA PRATICA … interessante non dice niente di trascendentale ma affronta uno dei più grossi problemi da risolvere in Italia : la tecnica di base.

  202. Gus scrive:

    @elettra:

    sono riuscito a leggermi meglio tutti i post e riguardo alla programmazione concordo pienamente con te.

    Io non ho mai detto che si devono giocare “solo” gli open, ma che un pò di “manovalanza” di qualità toglie anche qualche presunzione di troppo, oltre che rinforzare alcuni aspetti psicologici. La Confalonieri ha perso il primo set dalla campionessa italiana O40, una ragazza a dir poco rognosa. Di solito l’arbitro si mette di fianco al campo per tutto l’incontro per capirsi.
    Ho visto ragazzine uscire piangendo dal campo, quando giocano contro di lei. Lei ha perso il primo, innervosita, poi si è concentrata e ha fatto il suo gioco. 60 60. Questo a me è piaciuto, come atteggiamento mentale e secondo me a lei è servito. Come dici giustamente tu, si troverà mille altre volte in queste situazioni.

    Del programma di Clitemnastra sono felice e mi conforta di ciò che penso. Per cui appena ne saprai di più mi piacerebbe conoscerne i dettagli.
    Se ti dovessero servire maggiori informazioni di qualche torneo in zona Torino, sono a disposizione e se ti posso aiutare lo farò molto volentieri.

    @stefano

    Nicholas è del ‘96 (se non sbaglio) quindi ha l’età di mia figlia che il 21/3 compie 13 anni. E’ un periodo particolare e qualche cosina te l’avevamo già detta quando ci avevi parlato del progetto coach. Ora lo ha ripetuto Giancarlo, ecc.ecc. Serve un pò di distanza per capire se gli interessa davvero fare il tennista. Quello che non capisco è se tu sei in grado lì di dargli un pò di respiro, facendolo comunque giocare a tennis, ma un pò più distante da voi.

    Sempre senza dare giudizi e fare morali a nessuno. Un semplice punto di vista di un tuo pari.

    In ogni caso ha 13 anni ed è il momento anche di capire il livello e per comprendere deve fare tornei con i suoi coetanei. Io dico qui in Italia, perchè come dicevi c’è un buon livello juniores e non preoccuparti troppo di altro. Senza l’assillo del risultato ma in un sistema meritocratico bisogna ogni tanto “misurare”.

    Questa estate, invece di andare al Gran Canyon, mandalo un pò qui ad allenarsi e giocare. Non a Bradenton, qui tra noi.

    Ci sono diversi posti dove passare magari un paio di mesi, farsi degli amici italiani che condividono con lui il tennis e magari anche la ps3 oltre che qualche buon libro.

    Gus

  203. Gus scrive:

    Clitemnestra, scusa. :-)

  204. madmax scrive:

    costa…. tu sai che generalmente penso che domani sia già tardi ma devi sempre considerare il fattore biologico altrimenti secondo la tua logica visto che la larcher brito (’93) è già 115 wta tutte le altre della sua età dovrebbero darsi all’hobby..

    basta guardare sharapova ed ivanovic della stessa età eppure quando maria vinceva wimbledon (a 17 anni) l’atra era ancora al limite dei 100 ma ha vinto ugualmente il suo slam tre anni dopo… ed il fattore biologico non dipende nemmeno da come hai lavorato prima perchè anzi lavorando molto si rallenta di un pochino il processo di crescita per poi però esplodere in modo devastante e continuativo… non a caso la sharapova (molto più di ana) ha grossi problemi fisici

  205. Elettra scrive:

    Gus
    Grazie, Clitemnestra è piemontese ma non di Torino ed a Beinasco ha giocato i master finali under 14 credo ttk.
    Farà l’open di Rivoli, che già aveva fatto l’anno scorso, più altri in lombardia, avrebbe dovuto giocare anche l’open del Remador ma era infortunata (immagino che la giocatrice a cui facevi riferimento sia M.Q.).
    Tutti i tornei internazionali under 16 in Italia oltre a Slovenia e Turchia.
    Farà il campionato a squadre under 16 in Piemonte e giocherà le finali mondiali dei campionati studenteschi in Belgio.
    In Italia non è gran cosa, ma mi dicono che all’estero sono considerati molto, figurati che arrivano dall’australia.
    La differenza rispetto all’anno scorso è che aveva fatto solo III ed open senza più fare attività under, poi da aprile in poi non aveva più fatto tornei per le note vicende ed ora torna dopo quasi un anno di stop.

  206. Gus scrive:

    elettra a Rivoli parte il 4/4 con le qualificazioni, oppure passa direttamente dall’11/4 nel tabellone principale.

    Il 15/4 sono a Montecarlo e se riesco 1/2/3 Maggio a vedere gli Internazionali a Roma.
    Comunque sia ti lascio il mio indirizzo di posta. Non mi dispiacerebbe vederla giocare, naturalmente se a voi non crea problemi e soprattutto a lei.

    gustavo.gallotti@alice.it

    Si è lei, la “mitica” M.Q.

    Ma è bellissimo ed un grandissimo in bocca al lupo.

    Gus

  207. Roberto Commentucci scrive:

    Abbiamo parlato varie volte di aspetti tecnici quali il footwork.

    Vi sottopongo questo video di Filip Krajinovic, classe ‘92, serbo, grande speranza del tennis mondiale, ripreso da Alessandro Nizegorodcew a Bergamo.

    http://spaziotennis.sport-blog.it/?p=2263

    A me pare che, oltre ad avere una buonissima tecnica su entrambi i fondamentali, il ragazzo muova i piedi in modo eccellente.

  208. stefano grazia scrive:

    GUS:
    NICHOLAS HA 12 ANNI appena compiuti il 6 febbraio (giorno in cui nacque anche Bob Marley…) ed e’ del 97. Under 12, ultimo anno.

  209. stefano grazia scrive:

    E quando va a Bradenton si misura coi coetanei ogni pomeriggio : la routine Bolletteriana prevede sempre il Matchplay nel pomeriggio.
    In piu’ si misura coi coetanei facendo i tornei nel week end. In questi tornei del cavolo giocano pero’ spesso i ragazzini stranieri che si trovano in Florida ad allenarsi nelle Academies:sudamericani, messicani,canadesi, australiani e molti, moltissimi europei dell’Est. Nicky a dicembre in finale ha perso 57 67 da uno slovacco mezzo russo che si allena in UK ma che ha anche casa in Florida…
    Per carita’, nulla di male a passare un’estate in italia (lo so che siete curiosi…) ma non e’ che quando va da Bolletta non ha competizione…La competizione (nel senso di tornei e di matches con coetanei)gli manca qui, in Africa. In America semmai we kill two birds with one stone: ti alleni ENELLO STESSO TEMPO fai tornei.
    Chiarito per l’ennesima volta questo punto, in questo momento non e’ l’aspetto piu’ importante. Vedremo come reagisce da qui a giugno. Se sara’ lui a richiedere di tornare a giocare o se verra’ invece attratto da altri sports e interessi (sex, drug & r’n'r,ovviamente a parte). Adesso si e’ iscritto al Competitive Track ‘n field, il programma di atletica di questo semestre della scuola. Magari si iscrive a un corso di recitazione o chiede di andare ad aiutare i poliomielitici e i lebbrosi… Posso io dirgli che e’ meglio se gioca a tennis? Fara’ quello in cui si sentira’ felice … Secondo me per essere di nuovo felice sul campo deve prima capire se non e’ felice a non giocare …
    Cio’ detto io pero’ ho proprio voglia di andarmene a Pasqua in Namibia e quest’estate nel Connecticut, da li’ fare il giro del New England e poi imboccare la mitica 66, arrivare a Big Sur, scendere a S.Diego e rientrare attraverso gli Stati del Vecchio Sud … Tanto,provocazione, i tornei U12 non contano nulla…

  210. Gus scrive:

    Scusa allora ho letto male qualche ultimo post. 12 anni ancora meglio, ma mica ti sei arrabbiato?

    Gus.

  211. stefano grazia scrive:

    A parte gli scherzi ho un’altra cosa che mi ronza per la testa: un mio carissimo amico in questi giorni e con i dati alla mano mi ha ulteriormente messo in dubbio alcune convinzioni che erano fortemente radicate e che io ho sempre dato per scontate, e cioe’ che Nicky, tecnica e talento a parte, fosse comunque un grande atleta per eta’ e stazza e dalle eccezionali capacita’ motorie. L’amico, che amico e’ veramente e non parla per invidie o gelosie, mi chiede se son poi cosi’ sicuro di tutto quello che vi propino, a voi del Blog…E confesso che mi ha fatto venire i dubbi. Dati alla mano (tests fatti con Catizone a Roma e con Buzzelli a Bologna) Nicholas in realta’ e’ una mezza ciofeca, diciamoci pure la verita’. In piu’ il mio amico
    dice che si, da quel che si ricorda (non lo vede da un anno) era ’si molto ben impostato ma ad esempio il servizio era così così e nel match si rifugiava molto in back smorzate etc contro un avversario che in realta’ doveva prendere a pallate ma non in senso di risultato ma come tipologia di gioco che doveva usare…’ Aggiungendo poi alcuni atteggiamenti sfavorevoli (svogliatezza, sbracatezza, poca voglia di correre…)di cui io pero’ non vi ho mai fatto mistero e che onestamente non si riscontrano in certe occasioni (per es il torneo). Alla fine l’Amico mi chiede:’ma sei sicuro che fa atletica al massimo e come dovrebbe? perchè i test
    dicono tutta un’altra cosa … non è che tu lo stia un po’ troppo
    “coprendo”?’ consigliandomi anche di non rivolgermi solo alla Bollettieri, l’unica dove io al momento che io frequento con regolarita’ esortandomi, in pratica come Gus e privatamente anche Mad Max,ad un confronto in qualche modo con il resto del mondo.

    Questa cosa del poter aver preso fischi per fiaschi un po’ mi ha colpito (io di certezze non ne ho, appunto) e mi ha fatto rivangare tutta la Historia passata di Nicholas…Fisicamente sta crescendo ma non so se arrivera’ a 180… Quindi atleticamente e’ una cosa, fisicamente e’ un’altra…
    Prima di tutto ho ringraziato sinceramente l’Amico perche’ io preferisco le Critiche magari anche sbagliate o ingiuste (purche’ in buona fede e su questo, alla buona fede dell’amico, ci metto la mano sul fuoco) agli elogi insinceri e falsi di comodo, politically correct, di cortesia, etc etc Se d’altronde c’era una cosa su cui ero sicuro erano le eccezionali capacita’ motorie di Nicholas (per eta’ e dimensioni): il Coach Parodi (che non era assolutamente entusiasta di tutto il resto)era strabiliato, non riusciva a batterlo nei Circuit Training (da 5′, da 2′, da 40”, da 20”, da 10”…) Ora e’ vero che non sempre La Canaglia trasferisce
    tutto questa velocita’ sul campo … Io pero’ sostengo che i test
    fisici devono tenere conto non solo dell’eta’ ma anche della stazza (peso e
    altezza) del momento…
    Sui tests : ne ha fatti solo un paio, a Roma con Catizone non so, non c’ero ma mi pare non fossero molto attendibili: mia moglie mi disse che batteva
    tutti facilmente e che solo nel Reaction Time aveva problemi (che ora pero’
    non ha)… I test che fece con Buzzelli l’anno scorso furono mediocri in
    velocita’ e aerobic (non so perche’ ma era svogliato) ma fu
    reattivissimo al SensoTouch. A scuola qui a Lagos nel miglio corre in 7′ circa e gli altri della sua eta’ arrivano a 15-30″ , nel test di Cooper avrebbe fatto 2400 metri… Non do molto credito perche’ son dati riportati dallo stesso Nicholas che chiede all’Istruttore e non so esattamente le misurazioni della pista…
    Certi tests poi dipende da quanto li fai, dal fatto di essere abituato a
    fare proprio quelli anziche’ altri, etc etc…In piu’ Nicky e’ un
    competitor: lui vuole stracciarti e alzare le mani alla Usai Bolt e urlarti
    in faccia che ti ha battuto…sono sicuro che se faccio fare a tua figlia
    uno dei miei circuiti si becca dai 5″ ai 10″ … Negli sprint con
    ostacoli e slalom della durata di 8-10″ fatti insieme (in parallelo cambiando
    anche sempre percorso)Nicholas batteva il Coach di 28 anni e il ragazzino
    nigeriano di 14…Potra’ essere che siano delle scamorze anche loro ma Parodi ha un fisico da atleta, con addominali perfetti ed e’ un 2.6 e palleggiava con Cilic e Vliegen… Ovvio, sui 10 metri piani era piu’ veloce ma se ci mettevi dei cambi di direzione (coni, ostacoli) Nicky gareggiava alla pari…i 10 metri li corre in 1″8 e dalla linea di fondo alla linea di servizio (cosa sono? 5-6 metri?) sta sotto il secondo e il Reaction Time è ora 0,2-0,3 … Siccome però i tempi li prendo io manualmente, non gli do molto valore: preferisco vederlo vincere i testa a testa con africani di 14 anni, ragazze africane di 16 e coaches di 28 anni …
    Esaminiamo la Coordinazione: va in skateboard, sugli sci, sullo snow, sul surf, fa freeclimbing, fa capriole…gioca benino a calcio … Palleggia, si fa passare la palla sopra la testa,fa ottimi dribbling…scarsissimo nel tiro, anche se poi nel torneo della scuola ha segnato un gran goal al volo…In realta’ e’ piu’ un Gattuso…Insomma, mi sembra che gli riesca naturale imparare subito uno sport…Certo, dipende da con chi lo paragoniamo, e’ vero…Ma coordinato dovrebbe esserlo

    Sulla gestione del match Nicholas e’ cosi’ (e non dico che sia un
    bene):
    gioca a seconda del livello di chi ha davanti e di solito e’ capace di
    innalzarlo…io l’ho visto giocare malissimo e l’ho visto
    giocare benissimo, di solito gioca benissimo con chi gioca bene…Se invece gioca con qualcuno che gioca TROPPO BENE (diciamo un Quinzi?)allora perde 60 60 perche’ s’incazza, si frustra, (come si permette?etc etc)
    Tecnicamente non so, potrei anche esser stato turlupinato bellamente ….Io dico quel che mi dicono i Coach, soprattutto anche quelli che non avevano interessi o che non si son fatti pagare: Slomp era rimasto ben impressionato … In diversi periodi e lasciando stare Bollettieri Bertino, Bob Brett, Zavoli, i Coaches alla Pat Cash, un Coach Indiano con la Figlia pro di passaggio qui a Lagos, il coach Nikola alla Vavassori… i Coaches Federali Aldo Russo e Palumbo non si erano certo messi le mani nei capelli … Aldo Russo avrebbe detto a mia moglie (non richiesto, bada bene): Son cose che a un genitore non si dovrebbero mai dire ma…ha veramente un bel braccio, proprio un bel braccio …

    Il fatto e’ che Nicholas e’ stato impostato in un certo
    modo FIN DALL’INIZIO e questo va bene alla Bollettieri e va meno bene se
    viene analizzato da un Tecnico Italiano…Nicholas infatti con Parodi ogni
    tanto sbuffava perche’ diceva : quella e’ la scuola italiana, non
    e’ il mio tipo di gioco…
    Arrogante, forse,…Stronzo? Senz’altro.
    Sul carattere io mantengo la mia opinione: ALK MOMENTO E’ CERTAMENTE UN HANDYCAP ma potrebbe rivelarsi, SE matura e se riesce a incanalare la rabbia e a non farsi attrarre dal Lato Oscuro della Forza, potrebbe dico potrebbe rivelarsi il suo punto di forza.
    Puo’ darsi che perda perche’ e’ tristo, certo… E del resto l’ho gia’ scritto anche sul Blog: in quella lontana settimana dell’Agosto 2004 arrivarono da Bolletta in 3: Quinzi, Miccini, Grazia…L’unico a non diventare (ancora) famoso è stato Nicholas.
    Dimenticatevelo per un po’ (e’ facile, non ha ancora combinato nulla) … Se tornera’ a far parlare di se’ sara’ attraverso la sua racchetta e non per le chiacchere del papa’.
    Pero’ primas devo verificare questo fatto delle capacita’ motorie e del perche’ i tests non mi dicano le stesse cose che vedo con gli occhi… O sono cieco io e non riesco ad affrontare la cruda realta’ e non vedevo la trave nei miei occhi (credevo di avere del buon materiale e invece no) oppure … i Tests vanno interpretati. Comunque…alla fin fine poi conta relativamente: qui in Africa (prima in Angola e poi in Nigeria) abbiamo fatto il possibile…
    Volevo solo dirvelo, perche’ magari inconsapevolmente vi ho ingannato anche su questo …

  212. Gus scrive:

    Io non dicevo questo perchè non fa i tornei juniores, perchè come ho già detto o fai quelli che contano o se no, per giocarsi un torneo “scarso” meglio allenarsi e basta.

    Dicevo per fargli respirare la cultura della sua gente, per conoscere come sono i ragazzi della sua età nel suo paese di origine, per conoscere i ragazzi italiani come lui e la nazione più bella del mondo. Lo so sono tremendamente provinciale, ma ad un ragazzo che ha avuto la fortuna di girare molto e che ha 12 anni magari farebbe anche piacere conoscere meglio la sua patria e credo che anche qui troverebbe quelle competenze che sono a Bradenton. Tu conosci Bertino, parlane con lui e vedi come organizzare un programma di un mese, un mese 1/2. Suo figlio è un U14, lavora con i due migliori U12 italiani, quindi, magari potrebbe organizzare qualcosa.

    Ma naturalmente prendile come superflui consigli come è giusto che sia.

    Gus

  213. Agatone scrive:

    A me Kraijnovic ha fatto venire in mente Federer, come si muove. Certe movenze simili, quasi che, anche inconsapevolmente, lo copiasse un po’.
    Non è una critica né voglio dire che sia un fenomeno. E non so neanche se è un passaggio mentale solo mio e non c’è nessuna corrispondenza o anche qualcun altro ha notato la stessa cosa

  214. Mauro scrive:

    Stefano, conosco discretamenta Aldo Russo, se ti ha detto così puoi fidarti. Io stesso, ho visto palleggiare Nicholas e ti posso dire che è sicuramente ben impostato.
    Sui test atletici, mi sento di fare alcune riflessioni, un del prof Catizone che affermava l’importanza della similitidine di risultati di un test ripetuto 2 volte piuttosto che il valore assoluto di una prova, esempio 10 m corsi una volta a 2,10 e la seconda a 2,12 piuttosto che una a 2,14 e l’altra a 1,80.
    L’altra è del maestro Piatti, che affermava quanto per esempio Caratti avesse dei limiti atletici molto evidenti ma che compensava con l’anticipazione ed altre doti.
    Infine, una mia considerazione, ho notato che spesso alcuni atleti ben preparati atleticamente in pista o in palestra, stentano a realizzare il loro potenziale fisico in un campo da tennis, mentre chi esegue anche meno cose ma in un contesto target, nel campo da tennis appunto, riesce a esprimersi meglio atleticamente.
    Per Coste infine, molto interessanti come sempre gli interventi di Piatti, ma forse c’è stato un refuso, non mi risulta che Nadal impugni una eastern, ma casomai una western esasperata, cosi come anche djokovic ma potrei sbagliarmi.

  215. kill bill '' il tranvato '' scrive:

    Gus,
    per curiosità , se puoi dirmelo , chi sono i due miglior U 12 italiani che lavorano con Bertino ?

  216. Nikolik scrive:

    Stefano, quando scrivi : “in quella lontana settimana dell’Agosto 2004 arrivarono da Bolletta in 3: Quinzi, Miccini, Grazia…L’unico a non diventare (ancora) famoso è stato Nicholas”, fai un gravissimo e grandissimo errore.
    Infatti di quei tre, non è vero che l’unico a non diventare (ancora) famoso è stato Nicholas: in realtà, Stefano, nessuno dei tre è ancora diventato famoso, nessuno dei tre.
    Sono ancora tutti alla pari, dai retta.
    Le vittorie a cui sono chiamati sono ancora molto lontane, per tutti e tre.

  217. Gus scrive:

    Tra i migliori U12, probabilmente andrebbe detto così (escluso ovviamente Quinzi):

    Credo che la tua domanda sottintenda qualcosa ma non fa nulla, “lavora” nel caso specifico era riferito a questo:

    Matteo Donati e Stefano Napolitano che sono seguiti individualmente da propri maestri (peraltro, se non erro Napolitano ha il papà maestro, presidente dei Faggi di Biella, direttore del challenger di biella da 100.000), ma sono inseriti nel Progetto Junior Tennis Piemonte, il cui Direttore è Bertino con cui hanno appena vinto la Coppa d’Inverno a Tirrenia. Il Piemonte, guidato da Gigi Bertino e Denis Fino è campione d’Italia a squadre categoria under 14-15 (02/03/2009). Se non erro Donati e Napolitano hanno vinto il doppio. Peraltro ne avevo parlato recentemente per il torneo di Tarbes.

    Gus.

    Gus.

  218. gio92la scrive:

    x Gus e Kill Bill
    dalle classifiche e dai risultati dei tornei “che contano” i due più forti u12 maschi attualmente risultano essere Merzetti e Mosciatti in rigoroso ordine alfabetico. Sono laziali , se non sbaglio Bertino “opera” in Piemonte, qualcosa non mi torna.

  219. kill bill '' il tranvato '' scrive:

    Gus,
    la mia era solo curiosità perchè i migliori U 12 per quanto ne so sono per il momento Merzetti e Mosciatti di Roma, pensavo di essermene persi altri 2.
    Donati e Napolitano sono U 14 al secondo anno e non mi tornava.
    Ero a Tirrenia a vedere le finali della Coppa d’Inverno.
    Il Piemonte ha vinto la coppa d’inverno u 14-15 Il 2/3/09 a Tirrenia non so se assegna il titolo italiano.
    Il titolo Italiano a squadre U 14 nel 2008 l’hanno vinto Palma e Mastrelia del Garden Vesuvio.
    Donati e Napolitano hanno vinto il doppio a Tarbes.
    Insieme a Quinzi che invece è U 14 primo anno sono arrivati 3° alla Winter Cup per rappresentative nazionali a Praga pochi giorni fa.
    Vado a memoria e potrei aver detto qualche inesattezza.

  220. stefano grazia scrive:

    Le tre definizioni che sentivo ripetere su mio figlio:
    he’s so athletic
    he’s so gifted
    he’s such an ass…
    Quindi atletico dovrebbe esserlo, dai, non toglietemi anche questo…Ho subito scritto a Margie in florida chiedendo conforto e lei mi ha subito risposto (probabilmente si era apopena svegliata o era appena giunta in Academy):
    Most of Nicholas’s problems are because he is such a gifted and athletic kid. The main reason I have always believed in him is because of his ATHLETICISM. This is 100 percent honest. He is one of the most athletic young boys I have ever seen at the academy.
    Di gente che gioca a tennis ne ha visti parecchi, in questi ultimi anni in Academy…speriamo che abbia ragione.

    Mauro: hai perfettamente ragione: se dico che ha fatto 1″80 e’ perche’ lo ha fatto 3 volte di seguito, la quarta ha fatto 1″76 … Pero’ e’ anche vero che i tempi li prendo io manualmente e quindi potrebbero essere falsati: per questo mi interessano di piu’ i testa a testa … Come dicevo al mio amico:E’ PERO’ VERO CHE I TESTS FIT FATTI IN PASSATO NON GLI DANNO RAGIONE quindi delle due:
    > o e’ una scamorza
    > o non si impegno’ per vari motivi (bioritmi, tiramenti vari, scarsa motivazione,solidarieta’ con andrew…)
    > O tre: in quest’anno con la prep atletica che gli ho fatto fare io e’
    migliorato del 1000%… E quindi che cosa lo porto a fare da Buzzelli o
    Catizone? SCHERZO.
    APPPROPOSITO DEL PROF CHE DA DIVERSO TEMPO NON SI FA VEDERE SUL BLOG, credo che potrebbe essere interessato a questa storia dei tests e almeno per una volta concordare con Mad Max (The TEST IS THE BEST!!!). A titolo di provocazione pero’ voglio fare un copia e incolla di una replica dell’Autorevole Commentucci ai post seguiti al suo articolo ITALIANI, CHE SUCCEDE?
    “Infine, a Fabio P., cui non piacciono le doti fisiche di Volandri. Vorrei dire che le qualità fisiche sono di diversi tipi: non c’è solo la tenuta alla distanza o la capacità di recupero, come hai detto tu. Ci sono anche la rapidità di piedi, la reattività, l’esplosività, la forza, tutte doti che Volandri possiede a livelli altissimi. Generalmente, poi chi è molto esplosivo difficilmente riesce ad essere anche molto resistente. Ma ciò non toglie che come qualità atletiche Volandri sia a tutt’oggi forse il più dotato dei nostri, e non lo dico io, lo dicono i test.”
    Per dirla come va detta, i tests non sono tutto. (Poi, ovviamente: Volandri ha tutto il mio rispetto: lui nei 30 ci e’ arrivato e quindi e’ comunque un grande. Ma era come scrivevo tempo fa: nel football americano forse il piu’ grande Quarter Back di tutti i tempi e’ stato un certo Jo Montana…non era il piu’ veloce, non era il piu’ grosso, non era quello che lanciava piu’ lontano…e cosa era allora? Era semplicemente quello che vinceva le partite).

    GUS:
    No, Gus, perche’ dovrei essermi arrabbiato? Era una semplice precisazione: mica volevi continuare a pensare che Nicky avesse un anno in piu’, no?
    Da Bertino,Gus, avrei voluto farmi fare una videoanalisi…Non mi sembra che suo figlio minore pero’ sia ancora U14, dovrebbe essere piu’ grande…ma forse mi sbaglio.

    NIKOLIC:
    Mi hai fatto quasi paura, vecchio mio:per un attimo avevo temuto che tu dicessi, visto l’incipit, che l’unico veramente famoso dei tre era mio figlio a causa della popolarita’ ormai intraplanetaria del nostro Blog.
    No, hai ragione. E anzi, fatemi un favore, dimenticatevi completamente del mio (facile, visto che magari ha smesso prima di cominciare). Ho sbagliato sia ad incensarlo che a metterlo alla gogna. Lui comunque non lo sa. Non ci legge. Se deve (e dovrebbe!) leggere qualcosa meglio che legga un romanzo d’avventure, un libro di storia o una Biografia degli Uomini Illustri…

  221. stefano grazia scrive:

    Si, Gus, hai il jetlag dell’eta’, sei tutto sfasato di un anno (o due): Donati ha un anno piu’ di Quinzi (che e’ 96) e sono tutti e due U14, come credo anche Napolitano, anche lui dovrebbe essere 95 come Donati (ma non sono sicuro)

  222. Roberto Commentucci scrive:

    Stefano, su Volandri. Se estrapoli una frase dal contesto si rischia di confondere le idee. Fabio P. diceva che Volandri non ha resistenza e recupero e quindi non ha qualità atletiche.

    Io volevo solo puntualizzare che ne esistono altre di qualità atletiche (reattività, esplosività, forza, rapidita). E ti assicuro che queste qualità atletiche in Volandri si vedevano, e si vedono non solo nei test, ma anche in campo. Tu forse non lo ha mai visto giocare, ma Volandri se entra “alla pari” nello scambio da dietro è capace di vincere due punti su tre con molti dei più forti giocatori del mondo. Il suo problema è sempre stato uno solo: il servizio.
    Che scava spesso un fosso incolmabile fra lui e i migliori.

    L’azzurro, da sempre, è costretto ad iniziare ogni singolo scambio, sia quando serve, sia quando risponde, da due metri dietro la riga di fondo, per poi, faticosamente, tentare di riguadagnare campo e tirare il vincente. Un’impresa ardua. E nonostante questo è stato 4 anni di seguito fra i primi 50.
    Se non sei un grande atleta, non puoi farcela, servendo come serve Volandri.

  223. valeria scrive:

    stefano , mio figlio e’ dello stesso anno , stesso mese del tuo. Per curiosita’ ,sono andata a cercare se avevo qualche dato….6 febbraio 2008 : Test di Cooper 2680 m,test di elevazione 38 cm.(questi dati pero’ sono un po’ vecchi) Se ti interessa posso chiedere al preparatore notizie piu’ recenti. Ora mio figlio e’ alto 155 cm e pesa 44 kg.

  224. madmax scrive:

    qualcuno ha detto che i test non sono tutto perchè dimostrano solo se uno è un buon atleta o meno…

    ed infatti avete ragione forse però bisognerebbe fare dei test per scoprire se uno ha le doti per giocare a tennis..

    test di cooper 10/50/100 mt scusate ma che sport volete far fare ai ragazzi?

    se qualcuno facesse dei test sugli spostamenti (esagerando 6 mt) o il core sthability (ma tanti altri ancora) forse qualche indicazione ci sarebbe ma certo è che fare 10 secondi secchi sui 100 dice solo che si è un gran velocista ed atleta, ma non certifica l’essere portato al tennis dove nel 99% dei casi fai al massimo 3 o 4 mt…. lo scrissi due anni fa lo ripeto ora.. i nostri tennisti vengono allenati a tutto meno che al tennis

    gli under 12.. ho visto giocare merzetti… lui sarebbe uno dei migliori? l’ho visto vincere contro nardi alla lambertenghi.. beh io preferisco quell’altro e di molto anche.. non parliamo poi di mora un bambino del ‘97 (e l’avevo già scritto alla fine del 2007 quando lo vidi vincere il master topolino a roma) che è un altro pianeta su tutti i piani in primis a livello fisico ma poi tecnicamente, come colpi, visione di gioco eanche come appoggi… anche lui è in orbita piatti anche se il coach è il padre

  225. stefano grazia scrive:

    MAD MAX HA PERFETTAMENTE RAGIONE … In effetti noi i 10 metri li facevamo solo 2-3 volte due volte a sett, e solo perchè rientrano nei parametri richiesti, altrimenti facciamo(facevamo!) solo circuit training di 8-10″ con ostacoli e coni, quindi solo balzi e cambi di direzione ed è lì che Nicholas batteva tutti (talvolta fregando in partenza, beating the gun più o meno legalmente). Comunque facciamo anche balzi, agility ladder, frequenze, rapidità, elasticoni, scatti col traino… Ad atletica ci divertiamo ancora un sacco.
    Comunque non è che se fai 12′ una volta a settimana e corri alla domenica 30-45′ sull’Oceano ti faccia poi male, no?
    Si, Valeria mi interessa… In effetti il Test di Cooper non so quanto faccia esattamente: il suo record sarebbero 9 giri di una pista di 300 metri, quindi 2700 metri fatti 3-4 mesi fa…ma il più delle volte faceva 8 giri e mezzo, quindi diciamo fra i 2400 e 2600, ammesso che la pista sia veramente di 300 metri …
    Comunque mi hai fatto venire la curiosità…

  226. stefano grazia scrive:

    mmm, rileggendo il finale del post di mad max vedo cupi nembi di tempesta approcciarsi al blog…suppongo che qualcuno non gradirà le critiche di Hulk…E di Nicole Pafundi, classe 99, orbita Panajoti, che mi dite? Qualcuna l’ha vista? Buzzelli che ne ha curato per qualche tempo la preparazione atletica, ne parlava benissimo…

  227. madmax scrive:

    stefano posso garantirti che ad un bambino (che gioca a tennis e che vuole diventare forte ) di 10/12 anni fare una volta la settimana 45 minuti di corsa bene non fa…

    no la pafundi non l’ho mai vista.. qui in zona (bergamo) qualcuno che l’ha vista giocare in qualche rodeo della zona ne ha parlato molto bene, non so però dirti a che livello..

    chi e di cosa dovrebbero arrabbiarsi, del fatto che preferisco le bionde alle more? (in questo caso il contrario ma il senso è lo stesso..).. come vedi io parlo sempre e solo di gioco mai di risultati anzi a me piace chi perde… (mora sinceramente non perde spesso ma lui è molto sopra la media)…

    e stupendo in quest’ottica per l’ennesima volta (e già costa azzurra l’aveva fatto notare) è l’articolo di piatti su tennis italiano di questo mese… rileggetevelo gente rileggetevelo..

  228. something blue scrive:

    Concludendo, Stefano, mi sembra che il parere disinteressato del tuo amico ti abbia in fondo rafforzato nelle tue convinzioni, almeno per quello che riguarda le potenzialità di Nicholas, le sue doti tecniche ed atletiche.
    In fondo hai ragione tu che il ragazzo lo conosci e lo vedi tutti i giorni, poi potrebbe anche provare a cimentarsi proprio nell’atletica, magari nella corsa veloce o nel mezzofondo, sport nei quali la competizione con gli altri è immediata e misurabile e forse soddisferebbe di più lo spirito competitivo di Nick. Non dico di traguardarlo alle olimpiadi, ma se vedi che riesce e si diverte…..

  229. kill bill '' il tranvato '' scrive:

    Max,
    non conosco Mora ma tieni conto che Merzetti e Mosciatti sono del 97 e alla Lambertenghi giocavano con i 96.

    Ti accorgerai che 1 anno di differenza a questa età è tanta roba.

    Se vai a vedere i risultati del 2008 dei campionati italiani U 11 vedrai che Merzetti in particolare è arrivato in finale lasciando 5 games per strada.

    Puoi dire che non ti entusiasma ma che siano tra i più bravi ( tra l’altro ho scritto per ora ) mi sembra abbastanza incontestabile.

  230. kill bill '' il tranvato '' scrive:

    Max,
    non conosco Mora ma tieni conto che Merzetti e Mosciatti sono del 97 e alla Lambertenghi giocavano con i 96.

    Ti accorgerai che 1 anno di differenza a questa età è tanta roba.

    Se vai a vedere i risultati del 2008 dei campionati italiani U 11 vedrai che Merzetti in particolare è arrivato in finale lasciando 5 games per strada.

    Puoi dire che non ti entusiasmano ma che siano tra i più bravi ( tra l’altro ho scritto per ora ) mi sembra abbastanza incontestabile.

  231. Gus scrive:

    Chiedo scusa per le imprecisioni mi sono confuso:

    Donati è 28/2/1995
    Napolitano è 11/4/1995

    Sul campionato ho semplicemente riportato dal seguente link:

    http://www.tennisjournal.it/Articolo.asp?ArticoloID=18756

    Gus.

  232. Gus scrive:

    Simone Bertino è : 13.4.1994

    Quindi compie 15 anni ad Aprile.

    Gus.

  233. madmax scrive:

    kill come ben sai i risultati da under 10/12 non li considero nemmeno..

    l’anno di differenza dipende poi dal fisico e dall’età biologica e risulta molto più evidente tra le bambine che crescono prima e poi hanno un tipo di gioco che è più improntato sulla potenza ed ovviamente se una è più grossa tirerà più forte.

    ma anche guardando i risultati (e come vedi quindi qui l’anno in più fa poca differenza, poi ora magari uno è cresciuto 20 cm ed allora cambia tutto) mosciatti ad esempio nei vari nike ha perso più volte con zanchi (altro ‘98 buonissimo in termini di risultati visto che ha vinto anche il master nike 2008, un po’ meno a livello fisico e di gioco) che a sua volta con mora una volta vince ed una perde (man mano diventeranno prima due poi tre etc etc) ma comunque io mi riferivo alle chances future che ha di diventare un campione, dove il fisico è il 40% delle possibilità (e avendocelo fondamentale diventa anche come lo muovi perchè essendo piccolino e con il baricentro basso essere agile è normale) il servizio l’altro 40 e così via..

    avendo poco fisico e giocando bene solo diritto e rovescio le possibilità di diventare un campione si riducono al lumicino ed anche per le donne tra una decina di anni sarà lo stesso…

    kill vedo che nonostante tutto (raduno di roma piatti sartori compresi) le tue convinzioni riguardo ai risultati sin da bambino non sono per nulla cambiate e questo un po’ me ne dispiace, ma intendiamoci ognuno è giusto che abbia le proprie idee.. detto questo però (e questo lo dico in generale e non a te) è inutile dopo lamentarci se le cose non van bene perchè qui mi sembra di entrare al bar il lunedì mattina dove capello ancellotti e ranieri sono tutti degli incapaci e avrebbero dovuto cambiare tizio caio e sempronio… quando va bene invece è giusto quello che questi tecnici dicono solo se è un qualcosa che noi condividiamo….

    ricordiamoci sempre che i nostri figli non sono delle cavie ed i nostri errori saranno loro a pagarli, quindi già abbiamo forzato un po’ la mano nel farli iniziare ora almeno cerchiamo di fare le cose corrette…

  234. francesco scrive:

    Penso che questa testimonianza di Darren Cahill (nuovo coach di Roger Federer) che ho letto oggi sulla home di Ubitennis possa interessarvi, personalmente l’ho trovata commovente…

    Il giovane Federer non era un granchè

    Il tempo ha ancora la capacità di fermarsi,a Basilea. Così,ti fermi lì una settimana e sembra che sia un mese. A metà degli anni ‘80,quando il mio caro amico Peter Carter decise di accettare la proposta del TC Old Boys di Basilea,ero stranito.
    Si stabilì in Svizzera e divenne presto uno del posto. Lavorava come coach nel club e abbracciò lo stile di vita svizzero. Tredici anni fa tornai al club per raggiungere Peter e osservarlo lavorare sul campo con la sua giovane promettente speranza, Roger Federer.
    Parlammo dell’allora tredicenne,non in maniera approfondita,quindi mi sedetti e guardai la loro consueta seduta d’allenamento. Nessuna domanda,sembrava buono. Il ragazzo aveva una notevole velocità di braccio e un potente diritto e buona sensibilità. Ma era lontano dalla perfezione,e,ad essere proprio onesti,pensavo di avere un ragazzo ad Adelaide potenzialmente migliore.
    “Cosa pensi di lui?” ,chiese Peter, mentra camminava sul campo.
    “Mi sembra ok” , replicai.
    “Solo ok?” , disse.
    “Carter, si potrebbe guidare un autobus con quel rovescio, cerca di tagliarlo la metà delle volte, e il suo slice non è buono,fa un piccolo passo quando non esegue bene l’apertura e non cammina verso sinistra su una palla neutra”.
    “Si,ma diventerà buono,no?” ,disse Peter con fiducia.
    Dopo quella discussione, mi scordai velocemente di Roger.
    Nel 1995 tornai in Svizzera per occuparmi del team under 16 australiano e dare un’occhiata ai migliori junior del mondo.
    C’era un ragazzo cileno che colpiva il diritto ammaccando il recinto (Fernando Gonzalez) ,e un peruviano che sembrava avere 25 anni dal petto villoso che sembrava fare le fusa con ammirazione ad Austin Powers (Luis Horna).
    L’Australia avrebbe dovuto afforntare la Svizzera al primo turno e due quindicenni dovevano afforntarsi per la prima volta.
    Lleyton Hewitt contro Roger Federer.
    Il capitano svizzero era Peter Carter.
    Mi sedetti fiducioso aspettando che Lleyton inveisse contro il rovescio di quel ragazzo e che dopo la partita Peter gli tirasse le orecchie.
    Il problema fu che Roger era migliorato. E di molto.
    Ma la partita divenne presto una lezione di gestione dei ragazzi.
    Entrambi raggiunsero il record di racchette gettate a terra, smashando le palle e lamentandosi chiaramente. Roger avrebbe anche imprecato in inglese, e io potei comprendere che voleva che Peter capisse la sua frustrazione.
    Il risultato finale? Federer sconfisse Hewitt in tre set.
    Fu una delle rare vittorie di Roger su Lleyton nei primi anni dei loro confronti, visto che lo sviuluppo di Roger come top player fu un po’ più lento delle aspettative.
    Poi nel 2002 Peter morì in un incidente di macchina in Sudafrica.
    Forse questo diede a Roger una sveglia, forse in prospettiva una lezione di vita, o forse fu semplicemente una coincidenza, ma da allora Roger iniziò a maturare.
    I regolari bagliori di talento misti a segni di negatività e dubbio erano rimpiazzati dalla fiducia.
    Poi arrivò la Masters Cup del 2003 a Houston. Anche se aveva già vinto Wimbledon quell’anno,quella settimana lo avrebbe davvero definito.
    Un attimo prima di entrare in campo contro Andre Agassi fu preso da parte da un tizio con un interesse acquisito nel torneo che gli diede un rimprovero verbale.
    La cosa scioccò Roger ed era chiaro a tutti che fosse visibilmente scosso.
    Roger salvò un match point quel giorno contro Andre,e trovò anche il modo di vincere quando tutte le probabilità e i pronostici gli erano contro.
    Qualche minuto dopo il match,deluso e arrabbiato,Andre borbottò queste parole scuotendo la testa nello spogliatoio: “Questo ragazzo è un genio. Cambierà il nostro gioco”.
    Roger vinse la Masters Cup rimanendo imbattuto, battendo ancora Andre in finale.
    Il suo record da allora parla per lui. Ma ancora di più,il record su quei giocatori che prima gli creavano problemi,è davvero incredibile.
    Ci sono due cose in cui credo.
    In più di 30 anni da appassionato, spettatore, giocatore e coach di questo gioco, Roger è il giocatore migliore che abbia mai visto.
    Probabilmente ha bisogno di completare la sua carriera vincendo Parigi per essere il migliore di sempre,ma anche questo è discutibile.
    Secondo,Peter dovrebbe essere dannatamente orgoglioso. Non solo per quello che Roger ha raggiunto, ma cosa più importante, per l’uomo che è diventato attraverso il tennis.

    trad. a cura di Rossana Capobianco - 30 giugno

  235. stefano grazia scrive:

    Grande Francesco, mi hai preceduto.
    (Quindi cosa dovrei fare, suicidarmi per dare a mio figlio una chance? In realta’ l’uccisione del padre- o della figura paterna come puo’ esserlo un coach per un tennista-possibilmente metaforica, e’ un momento fondamentale della crescita …)
    SOMETHING: no, no, ho fatto una difesa d’ufficio…o meglio, partendo dalle critiche ho fatto analisi, autocoscienza, ricerca e sfogo catartico, mescolato un po’, e fornito l’ennesimo post…Non l’avessi scritto -non ne avessi scritti cosi’ tanti- probabilmente sarei in analisi…Invece cosi’ mi sono liberato un po’ del peso … Il mio amico potrebbe ancora avere ragione, chissa’ … Spero che prima o poi potremo dargli torto (a dire il vero, lui e’ il primo che spera che io gli possa dar torto). Ma vorrei chiarire una cosa: non e’ che Nicholas NON giochera’ piu’ a tennis… Diciamo che non si allenera’ piu’ in modo professionale come prima FINCHE’ non avra’ cambiato comportamento e body language sul campo (e a scuola), e finche’ non mi dimostrera’ COI FATTI che per lui il tennis e’ puro divertimento. Finche’ non vorra’ lui stesso tornare ad essere un ‘tennis guy’. Ma giocare con gli amici, contro il muro,una partitella anche con me o sua madre ogni tanto… Per esempio adesso sta giocando un torneo al Lagos Lawn (quello da dove l’avevano buttato fuori). Arriva la’ da solo, gioca e viene via. (Avrei fatto cosi’ comunque per instillargli un po’ di indipendenza).
    E’ sono anche solo perche’ mia moglie e’ da due settimane che e’ in Scozia.
    Sull’Atletica: be’, c’e’ questo programma di Competitive Track ‘n field e io, al contrario di Mad Max, ritengo che fare altri sport che includano anche la possibilita’ di correre un po’ piu’ a lungo di 5-6 metri, non gli fara’ masle…Sia Federer che Nadal del resto giocavano molto bene a calcio e credo che non si fermassero sfiatati dopo 15′ … Magari la base aerobica l’han messa su allora.
    Federer con Cahill e’ una gran mossa…Quindi sostituiremo anche Pierre Paganini con Gil Reyes?

  236. Diego1 scrive:

    Intanto i fenomeni non fanno testo hanno un percorso diverso dagli altri giocatori . Che vincere da u12 e’ relativo puo’darsi comunque serve .
    Nella mia poca esperienza ricordo comunque che alcune delle promesse azzurre che si affacciano oggi al professionismo vincevano anche da u12.
    Alcuni esempi: Fabbiano campione italiano u12 , Besser idem , Dentoni tra le prime, Di Sarra, Vaideanu , Giovine tra le prime tre , Moroni , Di Giuseppe tra le prime , Caregaro , Confalonieri tra le prime.
    Molti li avro’ dimenticati alcuni che vincevano avranno smesso o altro,pero’ di ragazzi o ragazze che non vincevano e adesso provano a diventare pro con delle possibilita’, di quelle leve, non ne conosco.

  237. stefano grazia scrive:

    Diego: anche Miccini era nei primi tre.
    Ma so gia’ cosa ti rispondera’ Mad Max.

  238. Mauro scrive:

    Il tuo primo ricordo con la racchetta in mano:
    ” A nove anni, un provino al tc Milano. Non l’acchiappavo mai………………..ero sempre l’ultima del gruppo. Della mia classe ho sempre giocato con ragazze più forti. Ero l’ultima ruota del carro. Mi fa una certa impressione ripensarci adesso.”

    Questa signori è uno stralcio di un intervista apparsa sul “Tennis Italiano” nel 2005 in occasione del suo ritiro a Silvia Farina che è ancora la migliore di sempre in Italia.

  239. Mauro scrive:

    Che sia da monito ai forti di oggi e da incoraggiamento ai non immediatamente predisposti. Andrew docet.

  240. madmax scrive:

    Fabbiano campione italiano u12 , Besser idem , Dentoni tra le prime, Di Sarra, Vaideanu , Giovine tra le prime tre , Moroni , Di Giuseppe tra le prime , Caregaro , Confalonieri tra le prime.

    scusami diego ma questi cosa sarebbero? voglio augurarmi che tu non li voglia considerare dei campioni perchè altrimenti vorrebbe dire che il mondo va al contrario o che forse non ci siamo capiti bene rispetto agli obbiettivi…

    detto questo comunque noi abbiamo sempre detto che è necessario essere nel gruppo dei migliori per poter sperare ma basterebbe rileggersi l’albo d’oro della lambertenghi per capire che vincere a dodici anni non solo conta poco ma spesso è una condanna..

    stefano io non ho mai detto che non si debba fare altri sport ho detto che un programma di allenamento fisico specifico con all’interno 45 minuti di corsa è assolutamente sbagliato a livello di under 12… e ti ricordo che fino a qualche anno fa giovanni aveva uno dei migliori tempi (se non il migliore) a livello nazionale della mezza maratona over 40 (ed i 40 li aveva passati da un po’) perciò è ben arrazzato (ed anzi a dirla tutta è proprio un maniaco) sul discorso aerobico (e non solo) ma c’è modo e modo per allenarlo… proprio insieme alla vavassori hanno concordato una preparazione dove fosse fondamentale un lavoro aerobico ma proprio al massimo di minuti ad alessia ne fa fare 20 comprensivi di tutte le varie andature… una quarantina di minuti li possono fare gli adulti una volta la settimana come defaticamento e stop….

  241. madmax scrive:

    mauro lì però siamo al’estremità opposta che è un’eccezione in un’epoca diversa…. si perchè a livello femminile proprio di epoca è giusto parlare..

  242. something blue scrive:

    Mi sembra sicuro che valutare bambini molto piccoli è difficile, la cosa che distingue chi ha una chance e chi non ce l’ha le una vera passione, tutte le biografie dei campioni ne raccontano, per il tennis, passione che fa si che il gioco si riveli ad un certo punto per òprp indispensabile come l’aria che respirano. Quindi fa bene Stefano a prendersi una pausa e stare ad aspettare le reazioni del figlio, si accorgerà se per il piccolo il tennis è un amore ineluttabile e non il frutto di un insieme di fattori e circostanze.
    Peraltro questo amore esclusivo mi sembra indispensabile per sopportare i sacrifici e la pressione di uno sport così demanding.

  243. andrew scrive:

    mi fa piacere Mauro che tu abbia “recepito” il mio messaggio sugli “immediatamente predisposti”…

    Tra le altre, non ho proprio nulla contro gli “immediatamente predisposti”…anzi, il mio discorso li vede essi stessi le prime vittime di questo sistema…

    Spiego: adesso, il sistema italiano funziona con la “finta” non-selezione degli under fino diciamo ai 14 anni, quando invece in realtà la selezione avviene già dopo 2 ore di lezione o prima dell’under10, dove si decidono i bambini che si vuole portare avanti (sempre con primario interesse l’interesse dei circoli e dei maestri e poi quello degli atleti, quindi a 16-17 anni possono anche smettere che hanno comunque già dato).
    Gli altri bambini mangiano la famosa focaccia di Nikolik…
    Io contesto che in questo modo si aiutino persino gli “immediatamente predisposti”, poiché rimangono privi di concorrenza, di una spinta dal basso che li possa far sentire in discussione e che li inciti a migliorare. Inoltre, l”immediata predisposizione” sappiamo che non è assolutamente indice di “successiva realizzazione” e che invece, tra i mangiatori di focaccia, si annidano molto spesso “talenti” inespressi e non valutati adeguatamente.

    Quindi, per me, ogni bambino/a dovrebbe ricevere un’educazione agonistica al tennis fin dalle prime lezioni, in modo da allargare una base di agonisti che è scandalosamente ristretta.

    Poiché il tennis si pratica nei circoli e i circoli non sono associazioni sportive e quindi non sono interessati ad allargare la base agonistica, il tennis in Italia rimarrà tale e quale per i secoli a venire…

  244. Mauro scrive:

    Max, è vero che anche pochi anni oggi sembrano un eternità, ma Silvia Farina ha solo 37 anni e si è ritirata solo 4 anni fa.
    E’ vero però che è un estremo anche se poi una certa Flavia Pennetta a 10 anni in occasione di un tormeo under 10 è svenuta terrorizzando i genitori facendo temere un attacco di cuore, era solo strizza.
    Ciò che invece impedisce secondo me di far emergere chi non primeggia da subito nel settore giovanile, è una certa mentalità a mio avviso errata di tecnici e genitori. Infatti non trovandosi un campioncino in erba e pensando di non avere speranze, non dispongono azioni tali, allenamenti stages etc che portino alla loro crescita tennistica, dimenticando, a maggior ragione oggi che la tecnica vale circa il 20%, atletismo 35% e mente 45%.

  245. Mauro scrive:

    Un’altra considerazione la vorrei fare sul precocismo anche se ne abbiamo parlato spesso. E’ vero ed ormai acquisito che esistono età sensibili per lo sviluppo di equilibrio, coordinazione capacità condizionali etc. Però, se facciamo una statistica, noteremo gli anni medi di professionismo sono circa 10 anni, quindi se si sono fatti i passi giusti, nulla impedisce a chi emerge verso i 25 anni di avere i suoi bravi 10 anni di professionismo.
    Nel calcio tempo fa, a 30 anni eri considerato finito, oggi la soglia si avvicina sempre più verso i 37 40 anni.
    Nello sci mi dicono che solo dopo i 25 anni l’atleta riesce ad esprimere il suo potenziale e questa età è destinata ad aumentare, e lo sci, richiede equilibrio, coordinazione, potenza, forza fisica e mentale. Come mai il tennis è in controtendenza?

  246. something blue scrive:

    scrive Andrew che i circoli non sono associazioni sportive, tante altre cose, ma non primariamente quello, e ciò mi sembra chiuda abbastanza il discorso sul futuro del nostro tennis e sulle politiche della FIT che in tanti decenni non è riuscita a scalfire il sistema delle baronie tennistiche italiane.

  247. Diego1 scrive:

    Madmax
    E’ ovvio che quelli che ho nominato non li cosidero dei campioni , ma erano e sono ancora i nostri migliori under (a parte qualcuno che ho dimenticato) che giustamente stanno provando a diventare pro (primi cento centocinquanta) dove arriveranno non lo so lo vedremo i prossimi anni.Anche io ho detto che alcuni che vincevano c.i. a livello under 12 o 14
    sono poi scomparsi per vari motivi pero’di quelli che vincevano poco non ne ho ritrovati competitivi a 18 anni o circa quando devi provare a diventare pro.
    Tutto questo per dire che per andare molto nel tennis devi essere gia’ un vincente a 12 anni (cioe’ vincere spesso,anche se non sempre) e a volte non basta ancora.
    Poi e’ ovvio che un giocatore va costruito e ci vuole tempo impegno e sacrifici economici (e qui alcuni vincenti ci mollano).
    Per conludere e’ giusto che i coach facciano dei progetti anche di lungo percorso con dei ragazzi\e vincenti , non altrettanto quando li fanno con quelli che dei vincenti non lo diventeranno mai . Ma si sa che gli interessi
    degli uni e degli altri non sempre combaciano.
    Condivido con Gus ed altri di creare molte Associazioni Sportive dove giocare a tennis costi pochissimo (come nel calcio) e le prime nozioni tecniche siano impartite da volontari gratuitamente (al massimo imborso spese) , solo cosi si potra’ allargare la base e sperare di trovare quei talenti che i Circoli non hanno potuto o voluto cercare.

  248. atti scrive:

    Scuola/Tennis :
    Fino ai 14 anni si possono gestire in modo equilibrato entrambe, meglio senza sbandierarlo troppo… poi dopo i 14 dipende dal livello… per un percorso agonistico normale (nel senso di attività nel circolo sotto casa di buon livello ma non Top ) e se il ragazzo/a lo vuole, si riesce a farli bene entrambi (vedo molti esempi in questo senso); se viceversa, invece, diventa un “progetto”, anche per il livello alto già raggiunto, che prevede Accademia, diversi tornei Eta e full immersion tennistica credo che bisognerà scegliere e mettere la scuola, per il momento, in secondo piano (o al massimo serale e/o privata con poche speranze di reale bagaglio culturale ma solo esclusivamente per il pezzo di carta ).

    Test Atletici:
    E’ indubbio che fare bene le cose fin da piccoli è ormai indispensabile forse alla pari anche rispetto all’insegnamento della tecnica.
    Mentre per i test, piu’ passa il tempo e piu’ credo che comparare certi dati su ragazzini U10 U12 che fanno atletica in modo completamente diverso per tempi medi, qualità di allenamento e carica agonistica applicata (che spesso varia di giorno in giorno), non abbia molto valore… a meno che non si voglia dimostrare che chi ben comincia… ma come vediamo poi c’è anche chi è piu’ veloce di gambe… chi di braccio… chi di piedi… chi di anticipo…chi di altezza… etc. In realtà, al giorno d’oggi, sono poi soprattutto la determinazione, la grinta e la voglia che alla lunga portano i risultati maggiori (quante volte abbiamo parlato di talenti inespressi…), oltre che quasi sempre il fisico inteso come altezza e forza muscolare ( e a certi livelli tutti i migliori lavorano poi come matti a livello atletico e le distanze si accorciano … un Safin ad esempio che pensa anche a divertirsi, pur molto talentuoso ormai viaggia a velocità ridotta mentre non vorrete dire che Fish e/o Karlovic sono 2 atleticamente sopra la media….).

    Stefano@ :
    Io sono convinto che quel tipo di domanda e dubbio che ti assale ora avvenga prima possibile… quindi meglio a 10-12 anni che a 15-16 anni per poi scoprire che si allenava solo per far piacere a te… metterli di fronte all’evidenza dei fatti aiuta certamente a fargli capire cosa vogliono.. perché a quell’età e difficile che fino in fondo siano convinti e spesso sono “drogati” anche involontariamente, dai discorsi ed esempi di noi genitori adulti… ma poi per fortuna (o purtroppo) crescono….

  249. stefano grazia scrive:

    In effetti Max,e per correttezza, Nicky ha corso 1h30′ sulla spiaggia una sola volta per divertimento (volevamo correre fino al terzo relitto): era una impresa epica (per lui) e non credo gli abbia fatto male…Correvamo con lo zainetto col tubicino dell’acqua ed e’ stato quasi divertente… Era partito a scheggia pensando che fosse una sciocchezza e invece ha dovuto poi fare i conti con la realta’… Ma alla fine era molto contento di se stesso. Non mi ha poi piu’ chiesto di ripeterlo, pero’…Per il resto corre al massimo 20-30′ (sempre sull’oceano) e neanche tutte le settimane. Faceva invece A SCUOLA il miglio al lunedi’ e il test di Cooper al giovedi’ mentre con me fa al mercoledi’ e al Sabato preparazione atletica con molti Circuit Training: quando cominciamo il primo mese del ciclo (a settembre e poi a gennaio) un po’ piu’ lunghi (sui 5-7′) e poi sempre piu’ brevi: adesso per es il piu’ lungo (un minicircuito con balzi, slalom, capriole ’sapientemente’ alternati) e’ sui 30″, ma la maggior parte e’ sui 10″. Poi facciamo gli sprint. Quello che dici tu (e quindi il tuo guru, Catizone) e’ quello che ha sempre sostenuto anche Buzzelli che si vanta di non aver mai fatto correre per piu’ di 5′ di seguito i suoi atleti (penso sia una provocazione ma magari lui ce lo potrebbe ripetere, so che ci legge sempre…). Quello che dico io invece e’ di evitare gli integralismi assoluti, in un senso e nell’altro.

  250. madmax scrive:

    mauro attenzione…. i giocatori di calcio ora vanno avanti fino a 40 anni solo perchè sono allenati meglio visto che cominciano ancora prima!!!!

    ed il discorso mentale l’ho sempre detto… i problemi in testa nascono quando non sei abituato alla fatica, quando non sei abbastanza forte e via discorrendo… non cerchiamo sempre alib che invece non ci sono altrimenti facciamo come al solito che imputiamo l’eventuale non successo solo alla non forza mentale.. ricordiamoci poi che non sono pochi i giocatori mentalmente “deboli” (vedi mauresmo) che hanno vinto tardi e meno di quello che avrebbero potuto vincere ma grazie a tecnica e fisico wimbledon l’ha vinto lo stesso…

    certo che se poi parliamo di giocatrici del livello di cui sopra allora certamente vedrai che i problemi ce l’hanno tutti ma tutto parte però dalla mancanza di tutto il resto..

  251. stefano grazia scrive:

    Per il resto corre al massimo 20-30′ (sempre sull’oceano)…intendevo alla domenica, quando andiamo al mare.

  252. madmax scrive:

    stefano no ne io ne catizone diciamo quello che dice buzzelli infatti nessuno di noi è è un’integralista e alessia corre non 5 bensì 20 minuti (e stiamo parlando di under 10/12) tre volte la settimana oltre a scaldarsi con ulteriori 10 minuti di corsa (a cui si aggiunge ovviamente il resto) tutti i giorni..

    atti si, però abbiamo anche detto che soprattutto a livello maschile il servizio conta per il 35/40 % ed infatti sia karlovic che fish basano il loro gioco proprio su questo.. proviamo ad immaginare cosa potrebbero fare se si muovessero anche!!! non a caso fish quando giocava con roddick negli under (dove il muoversi da meno vantaggi) gli dava molto più filo da torcere e spesso lo batteva… ed è questo che ho sempre inteso quando scrivevo che ad un certo punto chi prima ha lavorato in un certo modo mette la freccia e va in un’altra dimensione… proviamo infatti a pensare se karlovic e fish fosero un po’ meno alti e non avessero il servizio che hanno.. varrebbero un qualsiasi seconda categoria italiano….

  253. nicoxia scrive:

    Percentualmente,agonista ci diventa solo chi ha i genitori che lo vogliono far diventare tale,perchè i maestri di circoli o accademie sono ben disposti,anche perchè ti chiedono dai 4 ai 6 mila euro,non possono mica lavorare gratis,quindi chi non li ha si deve accontentare di 2 ore di sat e non potra mai mettersi in evidenza.

  254. Nikolik scrive:

    Sono completamente d’accordo con Mauro quando afferma che “gli anni medi di professionismo sono circa 10 anni, quindi se si sono fatti i passi giusti, nulla impedisce a chi emerge verso i 25 anni di avere i suoi bravi 10 anni di professionismo”.
    Questo è verissimo, nel senso che, tanto, un tennista più di 10 anni al vertice non li fa.
    Quindi, il precocismo, nel tennis, va bene e forse è anche necessario, ma è bene essere consapevoli che se uno inizia a fare vita da professionista a 15 anni, non aumenta la durata della sua carriera, finisce dopo 10 anni lo stesso, vorrà dire che smetterà a 25.
    Questa è la realtà, nessuno regge agli stress, fisici e non, della vita da professionisti del tennis per oltre 10 anni.
    I recenti ritiri, soprattutto delle tenniste donne, lo dimostrano da anni.
    Con le dovute eccezioni, è ovvio, ma eccezioni molto rare.
    Basta verificare.

    Ha ragione, per me, pienamente, anche Atti nel dire che “Fino ai 14 anni si possono gestire in modo equilibrato entrambe, meglio senza sbandierarlo troppo… poi dopo i 14 dipende dal livello… per un percorso agonistico normale (nel senso di attività nel circolo sotto casa di buon livello ma non Top ) e se il ragazzo/a lo vuole, si riesce a farli bene entrambi (vedo molti esempi in questo senso); se viceversa, invece, diventa un “progetto”, anche per il livello alto già raggiunto, che prevede Accademia, diversi tornei Eta e full immersion tennistica credo che bisognerà scegliere e mettere la scuola, per il momento, in secondo piano (o al massimo serale e/o privata con poche speranze di reale bagaglio culturale ma solo esclusivamente per il pezzo di carta)”.

  255. valeria scrive:

    A proposito di vincenti…….di 11 12 anni…io farei un distinguo fra vincenti intesi come bambini con atteggiamento vincente( che rischiano, che vanno a rete,che spingono il servizio) e bambini vincitori(che vincono perche’ l’avversario sbaglia di piu’),,,,,,,in prospettiva…..mi chiedo se i vincitori di oggi continueranno a esserlo anche un domani…

  256. Roberto Commentucci scrive:

    Ho letto il pezzo di Piatti su Tennis Italiano di questo mese.

    (A proposito, ho notato che anche a Tennis Italiano ci leggono, e prendono ispirazione dai contenuti che proponiamo su Ubitennis: a pag. 130 c’è un articolo di Sonzogni sulle nostre giovanissime che descrive alla grande, con alcune splendide foto, le giovani speranze rosa che avevo proposto circa due mesi fa su questo sito, con un pezzo intitolato”le Pennetta di domani”. Ecco il link: http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2478 Ovviamente a me fa molto piacere.)

    Tornando a Piatti, condivido molte delle cose scritte, ma non sono d’accordo con lui quando dice che Federer e Nadal adottano entrambi l’impugnatura eastern.
    E nemmeno sul fatto che si devono sempre impostare i bambini con la eastern. Penso che la scelta dell’impugnatura dipenda da una serie di fattori e che ci sono alcuni soggetti che massimizzano il loro rendimento con la eastern, altri che invece per rendere al meglio dovrebbero adottare la semiwestern.

    Ne ho parlato qualche giorno fa anche con Roberto Lombardi che, incuriosito dal mio articolo sui coach di qualche tempo fa (A.A.A. coach italiani cercasi), mi ha fatto contattare e mi ha concesso un’intervista, che pubblicheremo la prossima settimana.

    In linea di massima, l’idea che mi sono fatto è la seguente: i due principali guru del nostro sport (Piatti e Lombardi) sono entrambi molto bravi, ma uno ha un approccio troppo teorico, mentre l’altro è soprattutto un grande uomo di campo.
    Ne consegue che entrambi, per motivi simmetricamente opposti, hanno difficoltà a trasmettere il loro sapere.

    Scusate l’autoreferenzialità. :)

  257. andrew scrive:

    Roberto…

    il fatto è che da bambini è comunque più prudente utilizzare la eastern:

    1) Non ti costringe da subito ai contorcimenti necessari per colpire con la western.
    2) Dalla eastern è in seguito possibile scivolare verso la western in base alle caratteristiche e preferenze dell’atleta, mentre tornare dalla western alla eastern non è altrettanto facile…

    Quindi, credo che Piatti consideri la eastern come la base di partenza…

  258. madmax scrive:

    roberto ma cosa dici…

    una volta sul campo (ma anche leggendolo su tennis italiano o da come ti imposta alla videoanalisi) comprendere piatti è molto semplice e chiaro… e tutti (gli illuminati ovviamente) vavassori compreso impostano con la eatern.. vogliamo o no avere giocatori completi in grado di far tutto? ed allora devono essere messi nelle condizioni milgiori per far ciò..

    nikolik.. tu insieme a molti altri continuate a dire cose non vere oltre che a parlare di quello che è stato e non a pensare quello che sarà domani… chi smette è perchè ha guadagnato già abbastanza per poterlo fare mentre molti giocatori di categorie minori vanno avanti comodamente fino ai quaranta…

    in più mentre nel calcio le tecniche di allenamento fisico sono migliorate nel tennis ancora no (o meglio cominciano ora ma per avere dei benefici bisogna cominciare sui ragazzini e per cui i risultati saranno visibili tra una decina d’anni) e quando questo avverrà anche i tennisti dureranno di più. ovviamente sempre se lo vorranno e ne avranno bisogno..

    d’accordissimo sia con valeria che con nicoxia… (ora so che giocheremo con milano ancora però non mi hai detto chi saranno gli/le avversari/e

  259. Roberto Commentucci scrive:

    Sul far iniziare i bambini con la eastern sono d’accordo. Dico solo che non sono d’accordo sul fatto che tutti i tennisti dovrebbero usare una eastern, come sembra lasciar capire Piatti nel suo articolo (ma forse ho capito male io).

    Insomma, sono d’accordo con andrew, incredibile! :)

  260. madmax scrive:

    ragazzi non scherziamo…. le impugnature estreme non vanno più nemmeno prese in considerazione, primo per un discorso di prevenzione infortuni e secondo perchè a fronte di quel tipo di prese aumentano ancora di più le qualità che il giocatore deve avere per sopperire alle problematiche che tali impugnature creano.. ricordate cosa diceva piatti riguardo a djokovic…

    andrew a leggerti sembrerebbe che poi uno possa decidere di adottare una presa western.. e chi te l’ha detto questo, il ccv??

  261. madmax scrive:

    embè, roberto scusami ma mi sembra abbastanza grave che tu ed andrew (persone degnissime intendiamoci però uno bancario ed andrew non lo ricordo ma non sicuramente coach internazionale) non siate d’accordo a livello tecnico con piatti, perchè i casi sono due o piatti (e quindi tutti i migliori coach italiani ma anche internazionali visto che è stato in grado di portare lijubicic al numero tre del mondo) è un’incapace (considerato poi che le impugnature sono l’abc) o forse voi sareste meglio che vi asteniate dall’avere idee di natura tecnica…

    scusate il modo un po’ brusco ma non riesco a dirlo in modo più gentile….

  262. Roberto Commentucci scrive:

    Caro max, prima di tutto io non sono un bancario ma un economista.
    E sono convinto che anche un cavallaro come te è in grado di capire che non è proprio la stessa cosa :)

    Nello specifico, io non ho mai parlato di impugnature estreme, ma di scelta fra eastern e e semiwestern - non western pura (quella si, estrema). Perdonami, forse vedo un altro sport, ma la semiwestern di diritto la usano forse la metà dei giocatori professionisti. Anzi forse anche più della metà.

    E quindi, fra chi, come Lombardi mi dice che non esistono schemi rigidi universalmente validi e che bisogna personalizzare l’allenamento e l’impostazione tecnica alle caratteristiche degli allievi, e Piatti, che dice che bisogna impostare tutti solo con la eastern, beh, io sono d’accordo con Lombardi.
    E se tu dici che il mio parere rispetto a quello di Piatti non conta nulla beh, posso anche essere d’accordo con te, ma allora che ci stiamo a fare qui su un blog a discutere? :)

    Anche se poi probabilmente ha ragione andrew che spiega che Piatti parla non in generale, ma dell’impostazione da dare ai bambini piccoli, in modo da non precludere loro di scegliere fra l’una o l’altra strada a mano a mano che diverranno più chiare le loro caratteristiche.

    Ma tu non preoccuparti, fai usare la eastern a tua figlia, e stai sereno. Nemmeno a me piace vedere bambini di 10 anni che impugnano western, anche perché poi parecchi si infortunano. Dico solo che quando i ragazzi sono diventati più grandicelli, ce ne saranno alcuni - magari quelli meno talentuosi e più muscolari - a cui si addice di più una semiwestern. Tutto qua.

  263. Diego1 scrive:

    Anche io penso che bisogna iniziare e andare avanti con la eastern o semi-eastern pero’ poi quasi tutti gli agonisti dal livello piu’ basso al livello piu’ alto la girano da soli verso la western.Forse dipende dal fatto che nel tennis odierno arrivano palle piu’ alte e piu’ arrotate forse meglio controllabili con la impugnatura western.
    Spero mi sia permesso di dire la mia idea anche se sono solo un impiegato.

  264. madmax scrive:

    robmonti(tre) è ovvio che riguardo alle impugnature estreme mi riferivo ad andrew… e forse di questi tempi era meglio essere un bancario.. :)

    quello che invece mi pare grave di quello che hai scritto è che qualcuno di noi qui possa pensarla diversamente da piatti il cui pensiero è per altro condiviso da tutti i milgiori coach e uomini da campo che abbiamo (e lombardi certamente non lo è) e da questo si evince come mai in italia non esistono un programma e dei dogmi condiviso da nord a sud… di conseguenza non esiste un sistema che a sua volta porta a non avere dei giocatori…

    e ti posso garantire che con chi si può si cerca si farli giocare con la eastern prima durante e dopo…

  265. madmax scrive:

    scrivi:

    E se tu dici che il mio parere rispetto a quello di Piatti non conta nulla beh, posso anche essere d’accordo con te, ma allora che ci stiamo a fare qui su un blog a discutere? :)

    ricorda robmonti (d’ora in poi ti chiamerò così) che questo è un blog d’informazione e che dovrebbe essere di aiuto ai genitori, perciò discutere va bene ma possibilmente senza mettere in discussione il parere dei guru (soprattutto sulle poche cose condivise da tutti) altrimenti spingiamo tutti verso l’individualismo e l’anarchia strada che non mi pare abbia portato fino ad ora grossi risultati..

  266. something blue scrive:

    perchè non torniamo al tema?

  267. madmax scrive:

    diego certo che puoi dire la tua ma il punto è proprio questo e cioè il fatto che l’impugnatura si gira senza che nussuno intervenga (incompetenza, ricerca del risultato immediato, menefreghismo etc etc)….

    troppo spesso i ragazzi vengono messi di fronte ad avversari più forti e grandi, con racchette spesso troppo pesanti e giocando quasi da subito con palline dure trovandosi così a dover gestire palle alte. da cui qui di fatto nasce tutto il problema che poi non è altro che una conseguenza dalla ricerca del risultato immediato (oltretutto in qualche modo questi poveri bambini dovranno pure ributtarla dall’altra parte!!)…

    da qui si è arrivati allo sfacelo di questi anni poichè gli altri almeno si sono salvati grazie la grinta, la voglia di soffrire ed alla preparazione atletica…

    nei prossimi anni nemmeno questo servirà a salvarsi poichè nel frattempo il tennis si è evoluto e ribattere non basta più e per creare e cercare il punto bisogna poterlo fare cosa che con la western è molto più difficile riuscirci

  268. madmax scrive:

    something e quale sarebbe il punto?

  269. andrew scrive:

    madmax…trattieni l’ariete…

    non ho proprio detto nulla di trascendentale né tantomeno ho contraddetto il pensiero di Piatti, anzi spiegavo per Roberto quanto mi sembrava trapelasse dall’articolo di Piatti…

    Come giustamente ha detto Roberto e il nostro guru-rabbi-maestro Piatti, la eastern è l’impugnatura di insegnamento base preferenziale e deve essere mantenuta il più possibile, specie nei primi anni di apprendimento…

    Poi, ti dirò, neppure Federer la usa sempre e in tutti i colpi…e neppure io…

  270. madmax scrive:

    andrew questo l’hai scritto tu…

    2) Dalla eastern è in seguito possibile scivolare verso la western in base alle caratteristiche e preferenze dell’atleta, mentre tornare dalla western alla eastern non è altrettanto facile…

    io aggiungo che al giorno d’oggi lo può rendere possibile solo l’incompetenza di un maestro…

  271. something blue scrive:

    ho detto al tema, non al punto, max

  272. stefano grazia scrive:

    Vedo che mi avete preceduto: volevo scrivervi prima per scusarmi ma mi è impossibile inviare il nuovo articolo introduttivo per domani (spero di farlo domani pomeriggio)e poi per dire che mi era arrivato tennis italiano edei due articoli mi era sembrato più interessante quello di Pistolesi (che sembrava ispirato da andrew…) di quello di Piatti…Nadal impugnatura eastern? Ma in che film? Delle due l’una: o ci hanno raccontato storie fino adesso o chi ha scritto larticolo non è Piatti e ha tirato giù il pensiero di Piatti commettendo però un grossolano errore…Scrivo questo PRIMA di leggere i vostri posts perchè ho l’ansia di dire la mia senza farmi condizionare…magari ho detto una caprata e chiederò venia…tra l’altro Nicky mi dice che nemmeno quella di Federer è una full eastern…Nicky era passato dalla semiwestern alla eastern soft di Federer e Murray….Qualche anno fa gli era successo ilcontrario: era scivolato per emulazione dalla semiwestern alla full western di Nadal e da Bollettieri Lance e Margie (Strategy Zone) l’avevano corretto subito…
    Adesso vado a leggervi…Domani invierò l’articolo introduttivo…

  273. Mauro scrive:

    Max , forse c’è stato un refuso, ma Nadal che usa una eastern non lo vedo proprio.

  274. stefano grazia scrive:

    IL TEMA ERA LA SCUOLA
    IL PUNTO E’ CHE SECONDO PIATTI NADAL USA UNA EASTERN il che squalificherebbe a vita o Piatti o il 99% di tutti quelli che han detto e scritto che Nadal usa una full western… A me sembra questo il punto. A chi debbo credere se poi si scopre che Piatti non sa riconoscere le impugnature? Ditemi che è un refuso o come nella storia del vestito nuovo dell’imperatore abbiamo perfino paura di dire che il nostro tecnico più famoso ha detto/scritto una biscarata? E se non l’ha detta, spiegatemelo: significa che quest’anno Nadal ha cambiato impugnatura…

  275. madmax scrive:

    mauro, infatti io non l’ho mai detto…. come scritto da stefano dev’essere un ‘errore di trascrizione…

  276. madmax scrive:

    stefano pensavo che tu avessi capito… ma scusa secondo te piatti può aver detto una cosa simile? evidentemente chi ha trascritto l’articolo l’ha copiato male oppure piatti nello scrivere pensava una cosa e ne ha scritta un’altra….

  277. stefano grazia scrive:

    ma, io so solo che l’unico ad averlo notato è stato,oltre a me, roberto ed è ovvio che era un errore suo o di chi ha scritto l’articolo per lui, ma non è mica un errore da poco…l’avesse scritto uno qualsiasi di noi ci avrebbero fucilato con tonnellate di post…Perchè invece lo scrive Piatti e nessuno si fa avanti? E’ perchè quando il Guru parla tutti si mettono in ginocchio e assentono col capo (bello l’eroe con gli occhi azzurri dritto sopra la nave ha più ferite che battaglie e lui ce l’ha la chiave ha crocefissi falci in pugno e blahblahblah fratelli), è perchè se al Re danno un vestito invisibile tutta la corte e la plebe è lì a dire : oh che bello, ma guarda lì, etc etc fino a che il bambino, che non è condizionato, grida che il Re è Nudo e allora giù tutti a gridare…
    Non ho dubbi su Piatti,refuso o errore fatto senza pensarci o per assurdo il fatto che ci creda davvero, ho qualche dubbio sulla corte e la plebe … E concordo con Roberto: la stragrande maggioranza dei top 100 gioca con la semiwestern…

  278. madmax scrive:

    stafano certo che nessuno si fa avanti visto che anche un bambino capisce che non può averlo scritto e soprattutto pensato lui…

    se domani per assurdo tu leggessi un’intervista a veronesi dove sostiene che il tumore e l’influenza si equivalgono in quanto a gravità tu cosa penseresti, che è un incopetente o che è stato fatto un errore di trascrizione?

    dopodichè riguardo alle imugnature 10 anni fa ad esempio, tutti (o quasi) usavano la full western e allora? ripeto guardiamo avanti altrimenti tra un po’ ci accorgeremo che i nostri figli sono costretti, armati di solo bastone ad affrontare avversari completi di tutto un arsenale….

  279. madmax scrive:

    e poi stefano hai sempre attaccato tutti quelli che si affidavano al fai da te ai circoli e al il maestro pierino ed ora non van bene piatti catizzone e buzzelli? (forse perchè gli ultimi due hanno messo in dubbio le doti fisiche di tuo figlio?) però in compenso va bene la bollettieri perchè sembra che abbiano parlato bene di nicky? come un giorno hai messo in dubbio il profitto di mia figlia a scuola perchè pensavi (sbagliandoti) che la mandassi in una scuola pvt e quindi rispettassero i soldi che pagavo e a te non viene il minimo dubbio che alla bollettieri rispettino i tuoi?

    mi sembra che qui sia partita una guerra tutti contro tutti senza ne capo e ne coda…

    dopo due anni ognuno è rimasto delle proprie opinioni, fatto gravissimo visto che pur con qualche piccola differenza tutti i migliori coach sulle cose basilari concordano pienamente e qui al contrario si considera che non siano in grado nemmeno di distinguere una tosse dall’aids (eastern-western)..

    io non so dove potrà arrivare mia figlia certo è che tutti i giorni le trovo decine di difetti, al contrario di altri che considerano i propri dei fenomeni…

  280. madmax scrive:

    ah ovviamente certo che avevo notato la stranezza sull’articolo di tennis italiano ma altrettanto ovviamente ho capito l’errore di trascrizione…

  281. Edipo scrive:

    Buon fine settimana a me….
    …ciao a tutti.

    Non sono certo uno che subisce il fascino dei guru, ma stavolta Piatti ha detto giusto.
    In un sistema geometrico-fisico come il gioco del tennis, da un punto di vista scolastico da manuale, la tecnica tiene conto della migliore situazione in ogni momento.
    Poi ogni giocatore decide cosa fare secondo le proprie caratteristiche, fino ad esasperazioni come quel giocatore che non riesco a pronunciare (Ber…tegui???? )che giocava il diritto ed il rovescio con la stessa impugnatura.
    Dall’eastern si passa alla semi-western e qualcuno alla western pura, anche se non sempre.
    Spesso si passa dalla semi-western alla western perchè i maestri impostano i bambini direttamente con la semi- western, cosa terribile che toglie ai bimbi la possibilità di apprendere tutti gli strumenti dell’arte.
    Sul fatto che Federer e Nadal usino la eastern non sono assolutamente d’accordo.
    Il primo usa tutto l’usabile, in questo sta la sua grandezza, se la palla è bassa e con un certo tipo di parabola usa l eastern, se più alta la semi-western, se va a rete la continental e via dicendo, sarebbe capace se il quadro geometrico-fisico lo richiede di utilizzare anche una western pura.
    Nadal no, non ha questa versatilità, ha altre qualità che gli permettono di sopperire alle mancanze tecniche.
    Nel tennis non si inventa niente nessuno, l’unica novità dei tempi nostri, e probabilmente di quelli futuri, è la velocità, per la quale si son trovati nuovi accorgimenti.
    Ma un bimbo quando comincia non dovrebbe avere problemi di velocità, l’arte si apprende con calma, niente sollecitazioni da gara ad uso e consumo degli sponsor, poi imparerà anche in velocità.
    Per cui giusta la eastern, giusta la palla non troppo alta e non dura, giusta la racchettina piccola proporzionata all’atleta, giusto il divertimento, il gioco in scioltezza, e chiuso con i mini campioni che non hanno mai superato l’adolescenza.
    Io ho penato anni, stando zitto di fronte a tutti i maestri professoroni che ho incontrato, per cercare, di nascosto, di conservare la eastern a mia figlia e non ci sono del tutto riuscito.
    Eastern e, per esempio, apertura in close erano considerate fuori moda, non scherzo, facenti parte di un tennis che non esiste più…. (che dire?)
    Finalmente in Accademia abbiamo ritrovato la linea e tutto procede per il meglio.
    Ed anche qui devo dire grazie alla cara e amata FIT!
    Se fosse una scuola, tutti bocciati!

  282. nicoxia scrive:

    Max, penso siano,Morlacchi,Massimo luca,Montrasi,Gostoli,Codegoni,Pascuzzi,Falleni,Carlone.

  283. Roberto Commentucci scrive:

    Calma ragazzi, calma. L’evidente errore nell’articolo di Piatti ha ingenerato una serie di malintesi. Provo a riassumere:

    1) quel che Piatti voleva dire è che è fondamentale, per un equilibrato sviluppo tecnico, impostare i bambini piccoli con una eastern di diritto.

    2) la estern di diritto consente di imparare a fare bene più cose (ad es. di apprendere correttamente la volee, dato che è più facile passare da una eastern a una continental per colpire al volo).

    3) in passato, da noi, si è sbagliato con molti bambini il percorso didattico, costringendoli ad impugnare western per l’ossessione del risultato o per l’adozione di palle e attrezzi inadeguati al loro grado di sviluppo fisico. Ciò ha provocato notevoli guasti, infortuni, etc.

    4) quando i bambini diventano più grandicelli, (diciamo 11-12 anni) le scuole di pensiero sembrano divergere: da un lato alcuni puntano l’indice sui guasti e dagli infortuni causati negli ultimi anni a molti giocatori professionisti dall’abuso delle western (che spesso si accompagna all’open stance, pericolosa per le anche) e sostengono che è sempre meglio la eastern. Dall’altro lato, altri ritengono che per alcuni tennisti l’adozione di una semiwestern può offrire dei vantaggi, purché questi siano in possesso di determinate caratteristiche fisiche e tecniche.

    Penso che su quanto sopra possiamo essere tutti d’accordo.

    La prossima settimana pubblicherò l’intervista che mi ha rilasciato Lombardi, che darà altri spunti interessanti alla discussione e che contiene una positiva novità in materia di organizzazione del settore tecnico. Abbiate pazienza.

  284. madmax scrive:

    grazie nico…

    i maschi (’98) li conosco molto bene mentre gli altri e le femmine no…

    robmonti scusa ma vorrei sapere chi sarebbe di quell’altra scuola di pensiero, perciò no non siamo tutti d’accordo… fermo restando che tra semi western e full western c’è una bella differenza…

  285. Roberto Commentucci scrive:

    Beh, max dovremmo essere d’accordo sul fatto che esistono due scuole di pensiero. :)

    Anche perché se esistesse solo la scuola “eastern e basta” tutti nel mondo impugnerebbero eastern, il che evidentemente non è.

    Da quanto ho capito, c’è un evidente ritorno alla eastern, dopo un decennio in cui si è esagerato nell’altro senso, ma ciò non deve portare a mio avviso ad un pensiero unico (se non nell’impostazione dei bambini).

    Ripeto, non esiste una impugnatura ottimale per tutti, esiste l’impugnatura ottimale per te. La biomeccanica ci diceche si può colpire bene, e senza avere rischi di infortuni, sia con la eastern, sia con la semiwestern.

    Dopodiché sarà compito del maestro/coach/tecnico/guru capire qual’è la migliore per quello specifico atleta.

    Fermo restando che come si è detto più volte, i giocatori più evoluti (abbiamo fatto l’esempio di Federer,ma non è il solo) non hanno una impugnatura fissa e irrinunciabile, ma diciamo che la loro impugnatura “ruota intorno a” una eastern o a una (semi)western e loro automaticamente sono in grado di aggiustarla a seconda del tipo di palla che devono colpire.

    Per imparare a fare questo, riconosco che è molto meglio essere impostati con una eastern, ma non è strettamente necessario (Djoko ad esempio ha una semiwestern, ma riesce benissimo a modificare leggermente la presa per colpire meglio le palle basse).

    Spero che sia chiaro.

  286. nicoxia scrive:

    La Codegoni si allena 2 volte la settimana,la Pascuzzi si allena da poco da ronzoni,la Falleni 99 è forte e domenica giocherà lei la Carlone 99 ha giocato contro pavia vincendo 6/1 6/1 ,ma le 99 non possono giocare contro le 98.

  287. nicoxia scrive:

    Se vuoi altre notizie sulle 98 del nord le ho viste quasi tutte.

  288. Edipo scrive:

    @daniela

    scusami se non ti ho risposto prima, ma durante la settimana lavoro per Agamennone.. :-)
    Il tuo atteggiamento per quello che fai ti fa senz’altro onore, ma purtroppo persone dedite ed appassionate come te, e come noi, ce ne sono veramente troppo poche al mondo.
    Per il luogo in cui mi capita di vivere è davvero chiedere troppo.
    Mia figlia, per il primo anno di liceo, si è iscritta ad un Liceo Scientifico ad indirizzo sportivo, nella città dove si allenava, proprio per avere il favore della scuola, che si proponeva di strutturare carriere sportive per i suoi studenti.
    Poi è tutta da ridere.
    Il tempo a disposizione per giocare non era previsto, le assenze monitorate, ed ogni volta ci davamo malati, il prof di educazione fisica svolgeva lezioni con test che non tenevano conto dell’attività di “costruzione” atletica che mia figlia faceva nel tennis.
    Altri esempi.
    Alcune delle “colleghe” di mia figlia in Accademia hanno scelto di fare una scuola tradizionale, escono alle 13.00, mangiano qualcosa e poi si allenano fino alle 20,30 (non potrebbe essere altrimenti, dato il livello di competizione nel mondo).
    Tralasciando i tornei e le assenze, già durante la settimana è un problema sopravvivere.
    In conclusione, il problema dello sport e la scuola è strutturale, e bisognerebbe affrontarlo non cercando di dare il giusto spazio in una realtà che è nata per fare altro (chi ci riesce ha tutta la mia ammirazione), ma riprogettando una scuola ad hoc.
    La sfida del futuro, per le scuole in generale, è propria questa, la staticità dei nostri pachidermi statali e non, non ci consentirà mai risultati apprezzabili, senza colpevolizzare nessuno, la scuola dovrà diventare il luogo in cui ci si prepara perciò che sarà tra vent’anni e non per i problemi dell’oggi.
    Detto ciò, credimi, non ho visto altre strade che inventarmela io la scuola per mia figlia.
    :-)
    Infine, non per polemica ma per constatazione di fatto, quali e quante scuole in Italia vanno oltre quel pezzo di carta con il quale ormai ci si fa niente per non dire altro?
    Non è una grande rinuncia a ben guardare.
    La quantità di lavoro che propongono non è mai qualità, con buona pace degli astanti.
    Il diploma che prenderà mia figlia non avrà nulla da invidiare agli altri, ma se dovesse ottenere buoni risultati nel tennis potrà avere accesso anche a Università Americane con una borsa di studio.
    Quid facere?

  289. GOMMA scrive:

    NADAL USA UNA SEMI-WESTERN STOP

  290. stefano grazia scrive:

    max, qualche volta nemmeno io ti capisco, e vabbè che la miglior difesa è l’attacco (sempre!) ma sembra quasi che anche tu ogni tanto abbia la coda di paglia … Refuso o non refuso, il primo che legge l’articolo di Piatti e invita gli altri a leggerloo (meditate gente meditate) avrebbe dovuto subito aggiungere: nonostante l’evidente errore di trascrizione o come ha detto subito Roberto: pur non trovandomi d’accordo su questo. Da qui il mio post perchè tra l’altro si allaccia col mio credo: non svendo la mia capacità di ragionare nemmeno se ho di fronte il Guru, nemmeno se è Bollettieri con cui non mi sembra di essere poi stato avaro di critiche. Che poi colà non mi abbiano affossato il pupo è tutto da vedere: come ho detto, le borse di studio le han sempre date ad altri… Non ho mai nascosto le critiche, talora feroci, o il fatto che raggiunto il Gruppo di Full Timer lo scorso dicembre ne sia poi stato cacciato fuori per aver dato del xxxing cheater a uno del gruppo che si è poi andato a lamentare con Josè Lambert. In guerra con Buzzelli? Ma se mi sento regolarmente con lui ogni giorno via email … Non sono in guerra con nessuno, tanto meno con teche continuo a stimare ed apprezzare per quanto fa e per i consigli che da (e credo di essere stato il tuo più strenuo difensore). Però così come tu mi hai sempre bacchettato sulla questione Personalità o Maleducazione, permettimi di poter dissentire quando non mi trovo d’accordo e soprattutto quando qualcuno mi da l’estro di fare una similitudine con la favoletta morale del Vestito Nuovo dell’Imperatore che in realtà potrebbe anche essere un buon pezzo introduttivo. (A proposito, anche Mauro, quel buon vecchio di Qualcuno, era intervenuto sottolineando che doveva trattarsi di un refuso: ma voi credete che tutti l’hanno capito? Che il 50% di quelli che han letto quell’articolo hanno davvero capito o piuttosto non hanno assimilato l’informazione sbagliata? Il che mi ha fatto pensare a quando Daniele Azzolini intervenne su questo blog per spiegare che in realtà gli articoli di Panatta su Match Point riflettevano si il suo pensiero ma in realtà erano poi trascrizioni di un redattore. Però ripeto, in quel momento a me interessava sottolineare una cosa: che il primo che parlava di quell’articolo avrebbe dovuto sollevare il problema: grande articolo di Piatti ma o c’è un errore oppure c’è una cosa che non capisco…
    Oh, poi ognuno ha le sue ansie, per carità … io leggendo quell’articolo son stato preso dalla smania e son corso sul blog, ho visto che già ne parlavate, mA HO SCRITTO PRIMA DI LEGGERVI…volevo dire la mia! Potenza terapeutica del Blog, altro che Le Confessioni di Svevo o Il Lamento di Portnoy!

  291. stefano grazia scrive:

    Contributo sulle impugnature: in realtà le impugnature semiwestern o western erano quelle nate sulla Costa Occidentale degli Stati uniti dove i rimbalzi alti della palla sul cemento obbligavano a colpire all’altezza della spalla…Questo è il motivo per cui da piccoli si finisce per cominciare a giocare con la semiwestern e spesso, se non si cresce, si scivola sulla western… singolare poi che l’impugnatura western sia diventato sinonimo di pallettaro da terra ma suppongo che sia per la maggiore facilità nell’imprimere le rotazioni … Da Bollettieri in realtà in passato hanno sempre preferito la semiwestern ma hanno sempre incoraggiato anche eventuali prese eastern…Non so se hanno cambiato tendenza: quando a 7 aa Nicky fu visto da Bollettieri Himself, il fatto che avesse una semiwestern gli fece dire: Excellent grip. So later we can teach him a complete game. Quando scivolò sulla western in pienna emulazione di Nadal nel 2006 gliela modificarono prontamente e quando invece l’anno scorso spontaneamente è slittato verso una semiwestern meno chiusa o semieastern, hanno annuito soddisfatti dicendo che quella era l’impugnatura di Federer e di Murray. (Io per esempio l’impugnatura di federer la lascerei a federer e dentro di me ero invece perplesso: il gioco di Nicky aveva sempre attirato attenzione per via del fatto che sapeva imprimere il top spin e pensavo che giocando più piatto blah blah blah…Mi hanno poi spiegato che in realtà quella è l’impugnatura anche di Murray e che comunque se lui se la sente bene è l’impugnatura migliore .. Tutto questo solo per dire che anche da Bollettieri, improvvisamente diventato un posto da dove scappare, a queste cose ci guardano …Vi ripeto che lì la videoanalisi è standard da 10 anni, la fanno anche a chi va lì a fare un summer camp (certo, non sarà accurata come quella di Bertino/Pizzorno ma suppongo che per i Full timer sia routine, visto che tra l’altro hanno una 30 di campi con la videocamera fissa…).
    Ogni Academy, ogni Coach, ogni Scuola…ci sono pro e contro, cose buone, cose meno buone…Sta a noi usare lo strumento che ti viene messo a disposizione nel migliore modo possibile … I have no beef with anyone, e non sono in guerra con nessuno, semmai sono forse l’unico che si mette in piazza tutti i giorni dal punto di vista personale con tutte le decisioni sbagliate che facciamo ogni giorno … Datemi retta: vi voglio bene, se ho urtato i sentimenti di qualcuno, chiedo scusa.

  292. madmax scrive:

    ma stefano il punto non è se ci sia stato un errore di trascrizione o un nostro errore (come dice gomma asserendo che nadal usa una semi western e riguardando uno slow motion su youtube potrebbe anche essere che nadal stia veramente provando a cambiare un po’ l’impugnatura anche se non è molto chiaro), ma è che certamente non è un errore di piatti….

    dopodichè nessuno deve svendere la propria capacità di ragionare ma alcune cose o si sanno o non si sanno e noi certamente di tennis ne sappiamo molto meno di piatti &co..

    per il resto non devi chiedere scusa a nessuno men che meno a me che sai quanto tengo a voi, però probabilmente abbiamo un’idea diversa sul ruolo che dovrebbe avere il blog…

    per quanto riguarda invece la vita personale diciamo che la mia con alessia è un po’ più piatta della tua con nicholas (per fortuna ma già una volta avevo scritto che i problemi con le femminucce arrivano un po’ dopo ma arrivano) e c’è poco da raccontare anche se oggi per la prima volta in cinque anni dopo un’ ora e mezza di allenamento vedendola svogliata le ho chiesto: che c’è? al che lei mi ha risposto: “ho sonno”…

    a quel punto visto che questa settimana abbiamo calcato un po’ la mano a livello fisico e visto che da domani in poi avrà un poriodo di tornei dove il tempo per l’attività fisica scarseggerà, ho deciso di mandarla a dormire saltando anche la sessione pomeridiana di allenamento…. un abbraccio…

    no robmonti non siamo per nulla d’accordo!!! :)

    e me lo dirai tra una decina di anni in quanti saranno a giocare con una presa western….

    e come diceva anche piatti, djoko gioca si con una semi western ma ha anche molte altre qualità con cui riesce a sopperire alle varie problematiche che tale presa comporta ma non tutti le hanno perciò visto che quando imposti un bambino non sai se le avrà o meno perciò tanto vale cominciare con la eastern e soprattutto tanto vale (già che ce l’hai) mantenerla nel tempo..

    grazie nico, ammazza quanto sei informato.. mi sa che ci conosciamo già o che cmq presto lo faremo…. beh se è come dici tu qualche discreta chence bergamo allora ce l’ha davvero fermo restando che a tennis le partite si devono vincere sul campo!! :)

  293. Roberto Commentucci scrive:

    Oggi ho visto le qualificazioni dell’ITF da 10.000 del Real a Roma.

    Ho visto all’opera Caregaro, Di Giuseppe e Martina Trevisan, che ha battuto una sua coetanea 2.8, la padovana Mendo, che mi è anche lei piaciuta abbastanza.

    Vi incollo qui sotto il pezzo che ho scritto su Martina Trevisan per il blog del mio amico Alessandro Nizegorodcew.

    Martina Trevisan, la personalità.

    “Buongiorno signor Bottone (giudice arbitro dell’ITF 10.000 Roma Real ndr.), quando gioca la Trevisan?” Vincenzo Bottone non fa in tempo a rispondere. Dietro di lui, una ragazzina con uno spiccato accento toscano, capelli neri e aria furbetta, anticipa l’anziano ufficiale di gara:
    “Gioho tra una mezz’ora, sul hampo 2.. Ma te hi sei?.”. E mi fissa di sotto in su, con due occhioni scuri, grandi e intelligenti.

    Alla faccia della timidezza…

    L’episodio è importante perché mette in luce la principale caratteristica dell’azzurra: la personalità, la fiducia nei propri mezzi. Martina Trevisan, sorella minore di Matteo, ex numero 1 juniores, nata il 3 novembre 1993, è forse la nostra giovane più promettente. Due semifinali a livello professionistico a nemmeno 16 anni non le aveva mai centrate nessuna atleta, prima di lei, nella storia del nostro tennis.

    Oggi nel primo turno del tabellone di qualificazione la abbiamo vista battere un’altra azzurrina, la sua coetanea Chiara Mendo, di pochi mesi più anziana, una padovana che vanta già una classifica nazionale di 2.8 e che gioca un ottimo tennis. Le due ragazze hanno dato vita ad un match divertente, e hanno espresso un livello di gioco nettamente superiore a quello fatto vedere negli altri incontri del tabellone di qualificazione della manifestazione romana.

    Vediamo che tipo di giocatrice è la promessa toscana.

    Martina è alta poco più di 1,60, ma è fisicamente ancora molto acerba, ben lungi dal completare lo sviluppo fisico: non ha ancora potuto lavorare con i pesi. Baricentro basso, gambe potenti, corte e tozze, ha una straordinaria rapidità di piedi, una eccellente tecnica di spostamento e appoggi perfetti, solidissimi. Copre il campo in modo magnifico, come una giocatrice fatta, ed è molto coordinata anche nei recuperi. Ma la fase difensiva l’azzurrina la frequenta poco. Un servizio già penetrante e i suoi due notevoli fondamentali, che gioca sempre in spinta, la portano in genere a comandare lo scambio.

    Il diritto è giocato con una apertura molto ampia, ma Martina ha una eccezionale rapidità di braccio ed un gran tempo sulla palla, che le consentono di impattare sempre ben avanti al corpo anche palle molto veloci. Gli appoggi solidissimi,il lavoro del bacino e una imperiosa torsione del busto conferiscono al colpo una grande penetrazione. Le traiettorie preferite sono lo sventaglio dall’angolo destro e il lungolinea, che Martina gioca benissimo sia dall’angolo sinistro, sia inside-in. Meno incisivo quando è giocato incrociato. Si tratta di un colpo piuttosto piatto, non particolarmente carico di rotazione, con la palla che esce rapidissima dalla racchetta. L’azzurrina riesce ad imprimere grande potenza anche a palle senza particolare peso. Un colpo che sul veloce può diventare davvero letale.

    Il rovescio bimane è quasi altrettanto buono. Martina lo gioca benissimo in risposta, in avanzamento, e trova con grande disinvoltura vincenti sia in lungolinea,sia in cross,anche perché sa mascherare molto bene la traiettoria con un buonissimo uso del polso. In generale, se colpisce ad altezza anca, è molto incisiva, mentre ha ancora qualche difficoltà sulle traiettorie alte.

    Il servizio è un colpo già buono, nonostante la statura non elevata e lo sviluppo fisico incompleto. Martina parte con la racchetta all’altezza della testa, per poi accelerare molto rapidamente il mulinello, sincornizzando adeguatamente l’azione del braccio con la spinta delle gambe. Per ora è efficace soprattutto il classico slice mancino, con cui ottiene già alcuni vincenti, ma anche il kick è discreto. La soluzione piatta ovviamente ancora non la possiede. La seconda di servizio è un po’ altalentante: Martina a tratti serve già delle ottime seconde, rapide e cariche di rotazione, ma a volte perde un po’ in fluidità e commette qualche doppio fallo (ci ha spiegato dopo il match che oggi si trattava del suo primo incontro all’aperto della stagione, e c’era parecchio vento). E’ un colpo che beneficierà tantissimo di qualche centimetro in più di statura e di qualche chilo di muscoli. In prospettiva, può diventare un punto di forza.

    Al volo Martina si è vista poco. L’impostazione della voleè di diritto è comunque ottima, giocata con una buona presa continental e gesto corretto, mentre la voleè di rovescio,impugnata bimane è parsa meno sicura, così come lo smash.

    Anche sul piano tattico, la ragazza già convince. Evita di sparacchiare a vanvera, sa giocare carico in difesa e aspettare la palla giusta per tirare il vincente. La rapidità di piedi e di braccio le consente di colpire con grande anticipo da ambo i lati, e la toscana cerca costantemente di guadagnare campo. Anche sul piano caratteriale è piaciuta. La sua avversaria aveva iniziato benissimo, Martina si è trovata sotto 0 a 3 ma non ha fatto una piega. Si è sciolta, ha trovato la misura dei colpi e ha messo assieme un parziale di 6 giochi consecutivi, per poi dominare con agio anche la seconda frazione. Ottimo approccio agonistico.

    Insomma: tanta roba ragazzi, e roba buona!

  294. stefano grazia scrive:

    mmm…bisogna vedere se si arrabbierà di più per quelle ‘gambe corte e tozze’ di Roberto (onestamente a me, due anni fa a Sanremo, non era sembrato) che per l’apertura troppo ampia criticatagli da max…

  295. madmax scrive:

    avevo scritto un post piuttosto lungo e articolato ma non ne vale la pena..

    ormai come già qualcuno ha detto, questo blog è diventato una filiale della fit ed io allora non ci sto più… bugie, sproloqui tecnici, film di vario genere… no ragazzi non mi va bene..

    il blog nelle mie intenzioni doveva diventare un punto di riferimento per chi cercava delle certezze mentre si sta cercando di farlo diventare un luogo dove chi arriva poi esce con ancor più dubbi di prima.

    e addirittura si è bestemmiato preferendo lombardi a piatti (che è come preferire la litizzetto alla arcuri..)!!

    un paio di chicche su tutti… NON HA ANCORA POTUTO LAVORARE CON I PESI.. ma chi te l’ha raccontata questa? e poi anche se fosse chi l’ha ordinato il medico? i pesi (ovviamente nella quantità e nel modo corretto si usano anche a 8 anni, ad esempio la palla zavorrata da 1 kg ma anche pesi veri e propri da 2 o 3 kg già a partire dai 10/12 anni)

    poi parlando del servizio: OVVIAMENTE LA SOLUZIONE PIATTA NON L’HA ANCORA.. mah sinceramente dovrebbe essere la prima che uno acquisisce.. mia figlia a 10 anni è la prima che ha imparato e solo poi ha inserito le rotazioni…

  296. salvatore buzzelli scrive:

    Ho letto stasera nel blog i post dell’ultima settimana, e notando che è stato fatto il mio nome più di una volta in varie occasioni, ho ritenuto di rifarmi vivo:

    A proposito di …Guerra tutti con tutti….:
    non sò gli altri con altri, ma per quanto mi riguarda con l’amico Steve Grazia non esiste e non percepisco alcuna guerra, anzi sono certo della stima reciproca che abbiamo l’uno dell’altro, e tutte le volte che è possibile ci scriviamo e ci confrontiamo (in pratica quasi tutti i giorni) .

    A proposito di Test di valutazione:
    quando si parla di ciò, bisogna fare qualche importante precisazione.
    Effettuare una valutazione motoria significa tracciare una fotografia del valore delle capacità individuali,
    ma affinchè la “foto” sia chiara e nitida senza parti sfocate che si prestino a dubbi ed incertezze , bisogna attenersi a regole ben precise che portano i test utilizzati ad essere veritieri, attendibili ed oggettivi. Inoltre bisogna che ogni singolo test risponda a caratteristiche standard che ne definiscano il protocollo esecutivo, a cui si deve rigorosamente attenere chiunque voglia farlo eseguire.
    Poi diversa è la valutazione della velocità fatta con cronometraggio manuale rispetto a cronometraggio elettrico con fotocellule, diversa è la valutazione di una elevazione col Seargent test rispetto a quella eseguita su pedana di Bosco, insomma la valutazione se vuol essere seria va eseguita con la strumentazione adeguata, escludendo il più possibile l’intervento umano, e i risultati ottenuti devono essere interpretati su scale di valori ottenute da migliaia di rilevazioni omogenee per sesso ed età.
    Inoltre un test che contepli componenti tecnicistiche, non indaga più solo una qualità condizionale ma anche una abilità motoria, che difficilmente si presta ad essere razionalizzata con un tempo o con una misura.
    A proposito delle qualità di Volandri (visto che è stato citato)
    l’ ho valutato nel giugno del 1991 (non aveva ancora 10 anni), nei 10m otteneva 1”92, nei 30m 4”88, nell’elevazione CMJ su pedana di Bosco 31,8cm. Era veloce ed esplosivo (più o meno 95 percentile in ognuna delle tre prestazioni) e lo è rimasto (chiedere al Prof. Carnovale i suoi risultati attuali e vedrete che sono ancora eccezionali). Inutile dire che i valori registrati nel ’91 erano tutti ottenuti elettronicamente!
    Naturalmente ottenere ottimi risultati atletici non vuol dire essere di conseguenza ottimi tennisti, ma se si è in possesso di una buona tecnica, nel tennis moderno (secondo me) velocità ed esplosività aiutano moltissimo e fanno la differenza, infatti se non sei reattivo ed esplosivo non eccellerai mai negli spostamenti, nelle ripartenze, nelle accelerazioni anche con cambi di direzione perché queste rappresentano esclusivamente forza esplosiva.
    Purtroppo velocità ed esplosività o ce le hai o non le metterai su, neanche se ti allena Verkoshansky!
    Figuriamoci se si insiste sulla resistenza aerobica.

    A proposito di corsa di resistenza:
    Realmente i miei atleti evoluti (e sottolineo evoluti) non corrono mai in corse di resistenza aerobica!!!! Solo qualcosina all’inizio del periodo preparatorio principale.
    Ognuno ha i suoi metodi, il mio trova spiegazione semplicemente nella fisiologia muscolare rapportata al modello prestativo del tennis, che torno a ripetere, io leggo ed interpreto tenendo presente gli adattamenti enzimatici ed ormonali indotti da alcuni tipi di allenamento.
    Cosa diversa è invece se si allena un bambino in cui tutti i sistemi ed apparati devono evolversi ed essere incanalati, allora visto che è noto che fino a 11-13 anni uno stimolo aerobico predispone a sviluppare anche le catene enzimatiche del sistema anaerobico (che diverrà più importante nel tennis da adulti), sicuramente il lavoro aerobico va contemplato, ma per me la corsa lineare non rappresenta la priorità. Piuttosto, da quando mi è stato possibile, inserisco il lavoro aerobico coi miei ragazzini di interesse, utlizzando il sensotouch, in quanto riesco ad avere una ricaduta specifica sugli spostamenti e sull’attenzione, che la corsa lineare non dà.

    Sempre a vostra disposizione.

    P.S. Visto che ci sono, sul mio sito (aridaie!!!) ho pubblicato alcuni nuovi articoli tra cui il mio ultimo lavoro di ricerca sulla velocità di reazione.

  297. Roberto Commentucci scrive:

    Max ma che ti sta succedendo?

    Io non ho alcuna intenzione di diventare la succursale di nessuno.
    E se dico che su UNA cosa specifica sono più d’accordo con Lombardi piuttosto che con Piatti, se permetti sono affari miei, ho tutto il diritto di dire ciò che voglio, siamo in democrazia.

    Questione pesi. Qui non si parla dei pesi da 1, 2 o 3 kg. Si parla del lavoro intenso di potenziamento muscolare.

    La Trevisan ha due gambe molto potenti mentre le braccia e le spalle sono ancora da bambina, per evidente costituzione genetica. Quindi ho chiesto al suo coach, Catarsi se stavano intervenendo per rinforzare la parte superiore.

    Catarsi mi ha detto che dai test che le hanno fatto le hanno riscontrato uno sviluppo osseo ancora incompleto (deve ancora crescere di statura qualche centimetro) e quindi gli hanno raccomandato di non caricare duro con i pesi per fare potenziamento muscolare, cosa che si fa solo quando lo sviluppo corporeo è completato, onde evitare rischi (vedi quanto capitato a Virgili…).

    Per la cronaca, Catarsi mi ha anche spiegato l’origine dei guai alla schiena dello scorso anno: praticamente Martina ha una vertebra in più, per una anomalia genetica. E questo nella fase di crescita le ha comportato dei dolori alla schiena. Hanno cambiato la posizione dei piedi sul rovescio, per costruirle un gesto che sollecitasse meno la schiena, (pare che il diritto invece nonostante l’apertura ampia non c’entrasse nulla) e le hanno fatto fare molta ginnastica posturale. Ora pare che stia bene e da inizio anno non avverte più dolore.

    Il servizio piatto lo sa tirare eccome, lo ha provato a lungo in allenamento, l’ho vista io. Il punto è che non è ancora abbastanza potente per fare il punto e le abbassa la percentuale di prime, visto che è pur sempre poco sopra l’1 e 60. Quindi per ora, finché non sarà cresciuta di statura e diventata più forte, in partita serve con le rotazioni, che le rendono di più. Oggi ha fatto anche 4 aces, tre da sinistra a uscire in slice e uno da destra a uscire con pochissimo kick, praticamente piatto. Forse l’unico che ha tirato.

    Per il resto, max, sinceramente, io ti auguro con tutto me stesso che tua figlia diventi molto ma molto più forte di Martina Trevisan.

    Solo, che non mi azzarderò mai a farle un profilo tecnico, perché avrei paura che il suo papà mi possa rincorrere con un bastone. :)

    Stai tranquillo, max, qui nessuno ha altri interessi che non siano la passione per il tennis.

  298. something blue scrive:

    Purtroppo solo la Henin e la Hingis ad alto livello hanno sopportato il peso di un fisico inafrguato al tennis moderno. Una ragazza che a 16 anni è alta solo 1,60 m. potra crescere qualche centimetro, ma non raggiungerà le altezze che oggi sono indispensabili ad alto livello. Tanto pi0 che ci dici che ha problemi di sviluppo della parte superiore congeniti. Il talento e la tecnica sono solo due componenti del tutto, oggi il fisico gioca un ruolo decisivo.

  299. GOMMA scrive:

    vorrei dare la mia opinione in maniera confusa.
    ripeto questa è la mia opinione è basta senza voler dare ragione a tizio o caio.
    primo: credo sia palese che quello di piatti sia stato un errore di trascrizione sull’impugnatura di nadal.concordo nn mi ricordo con chi che chi è abile come federer riesce a girare il grip in base al tipo di palla, tipo di colpo che va ad effettuare.in pratica non usa sempre una eastern.
    secondo: sono daccordo sull’impostazione di impugnature nn estreme ma se un allievo è verso la semi-western nn modifico sicuramente la presa.
    certo seguo costantemente la sua evoluzione e se vedo che comincia a girare il grip allora intervengo.
    però vorrei spostare l’attenzione su un’altra cosa, ovvero sulla tecnica esecutiva nello specifico del diritto.
    federer e nadal usano la stessa tecnica esecutiva che è quella del “braccio dritto” pur ad occhio nudo possano sembrare due colpi totalmente differenti.ed ecco qui l’importanza di capire che nei momenti fandamentali dello sviluppo del colpo stessa tecnica(verdasco uguale).
    perchè dico questo?per tornare all’impostazione dei ragazzi questa è la tecnica che preferisco.
    ma se andiamo ad osservare i giocatori francesi ecco l’impostazione di una tecnica differente che si sposa maggiormente con un grip un pò più estremo perchè utilizza maggiormente la velocità angolare.vedere tsonga,simon,monfils.perchè dico questo??perchè impostando un bambino per me e sottolineo per me questa seconda tecnica esecutiva e molto più difficile da insegnare e pericolosa.
    cosa voglio dire per concludere.nn bisogna essere troppo rigidi, bisogna capire chi si ha davanti,essere un pò lungimiranti ecc.
    dico anche che se fossi stato l’allenatore di nadal sarei stato molto rigido e avrei cercato assolutamte di cambiargli il grip della voleè di diritto.io con quella impugnatura tirerei tutto sui teloni, lui però è il numero 1 al mondo.
    con l’impugnatura di djiokovic sul servizio tirerei a malapena al di la della rete,lui serve da dio.con il grip di becker sul servizio idem, della graf idem impugnature eastern sul servizio.
    nn è così facile, bisogna solo provare sempre a dare il meglio.

  300. stefano grazia scrive:

    sono d’accordo con gomma perchè come ho sempre detto non esiste un Metodo Standard di Gioco/Insegnamento/Allenamento per tutti ma esiste un Metodo Perfetto per te. Poi si può sempre dire che se Beratesegui avesse tirato il dritto in modo diverso chissà dove sarebbe andato o la Bartoli idem con patate, però intanto giocando così sono arrivati nei Top Ten il che non è da tutti.Lasciamo perdere il rovescio bimane di Borg o la swing volley di Agassi…A proposito, ricordo di aver letto che Van der Mere, dopo aver visto giocare in una sua clinic Agassi a 12-13 anni, lo bocciò clamorosamente dicendo che non teneva una palla dentro il campo …lo raccontava, con molto senso autocritico, lo stesso VDM…Io poi dico anche (e so cheMad Max non sarà d’accordo) che tutti gli insegnamenti standard e le applicazioni delle leggi geometriche e della biomeccanica vanno benissimo per insegnare a giocare ai mediocri perchè i campioni,alla fin fine, giocano invece come gli viene. Non dico che non devono essere impostati correttamente ma alla fine è l’interpretazione che loro danno…Questa forse è la differenza fra il giocatore costruito e il Top 10 … Ricordate quando facevo una spericolata similitudine con il Manuale del Giovane Scrittore di Cerami in cui l’autore appunto spiegava che il suo sogno era che l’Aspirante Scrittore imparasse tutte le regole ma poi, dopo aver finito il libro, dopo aver assorbito quanto insegnato, dimenticasse il tutto e partisse poer la tangente…Con i dovuti distinguo, e rispettate certe leggi fisiche fondamentali dell’equilibrio e degli appoggi, credo sia lo stesso anche per il tennis…

  301. Mauro scrive:

    Prof. Buzzelli, vedo a volte il suo interessante sito, potrebbe, quando ci sono delle novità non solo elencarle ma anche sapere immediatamente cosa si è inserito senza rivisitare tutto il sito. Grazie

  302. Mauro scrive:

    Prof, ok ttutto a posto

  303. salvatore buzzelli scrive:

    Normalmente faccio un link della novità sulla homepage, comunque
    per chi è interessato,le ultime novità riguardano:
    nella rubrica METODOLOGIA : “Fatica, tennis e …banane!”
    nella rubrica RICERCA : “Analisi statistica della Velocità di Reazione e studio della dipendenza di questa capacità dalla pratica sportiva .”
    Ho anche aperto una nuova rubrica ” BIOMECCANICA” che sarà tenuta dall’Ing. G. Paolini che ha cominciato a collaborare con me e che nonostante la sua giovane età, è uno dei massimi esperti mondiali del sistema Vicon per l’analisi biomeccanica tridimensionale dei movimenti, con cui stiamo pensando ad un sistema rivoluzionaro per l’insegnamento del tennis, di cui esporrò appena sarà realizzato il nostro progetto.
    Se qualcuno ha qualche dubbio può tranquillamente inviarmi una mail tramite il link presente sul mio sito .
    Saluti

  304. Clitemnestra scrive:

    salve a tutti, sono di nuovo io…
    ho letto i post di Roberto Commentucci, e mi piacerebbe esprimere un parere mio vecchio di secoli.
    io sono nata il 2 novembre 1993, ho visto una foto della Trevisan, e se lei è ancora acerba io è come se avessi 10 anni.
    Il mio problema è che credo poco al fatto che lei sia un fenomeno atletico, tecnico, mentale e tattico dopo che ha una vertebra in più, problemi congeniti alla schiena (non so fino a che punto), non fa pesi, è stata ferma un anno ecc… io gioco da 4 anni, fatti malissimo per circoli, e dal 6 ottobre (perché mi ricordo la data) 2008 sono in accademia.
    dall’articolo lei ha un braccio spaventoso, che gestisce palle veloci praticamente piatte (che secondo me sono piatte relativamente a Nadal) senza fare palestra.
    è alta 1.60 e ha come vincente anche il servizio. quindi lei conta come winner diritto, rovescio, voleé di diritto, servizio, tattica e atletica. tutto questo a 15 anni, dopo essere stata ferma un anno, non aver potuto lavorare su arti superiori ed essendo anche, relativamente, bassa.
    mi sembra, e ripeto mi sembra, che si siano enfatizzate, come per molte promesse femminili italiane di cui ho sentito parlare, le effettive qualità. perché di solito per avere quella preparazione in così poco tempo, si lavora dai 4 anni almeno 3 ore al giorno. e questo non viene mai detto.
    io non ritengo che i veri talenti siano questi, perché se io, come molti altri, avessi fatto lo stesso percorso, probabilmente, da come ne parlate, sarei a Wimbledon.
    della serie: non si possono analizzare talenti a 15 anni. ne riparleremo, se questi ci saranno ancora, almeno verso i 18. nulla contro la Trevisan, che nemmeno conosco. è il principio che non condivido. anche perché i fenomeni che vedo io in accademia si ammazzano di fatica e fanno anche pesi, per avere la velocità di braccio e il peso che la Trevisan, da quanto ho capito, ha naturalmente. Se poi volete vedere qualcuno che non ha effettivamente mai lavorato, vi invito a pranzo :-)

  305. Edipo scrive:

    @stefano grazia

    ciao stefano, ti trovo di nuovo in forma e me ne rallegro.
    Sante parole, finchè l’arte starà fuori dagli schemi e dagli standard saremo tutti vivi e contenti di stare al mondo.
    :-)
    Poi ci sta che non tutti i pittori siano Picasso, ma che si possano spacciare per tali…. ehehehe.
    Scherzo, naturalmente, la disciplina ed il lavoro hanno giustamente come premio risultati lusinghieri e gratificanti, tuttavia non bisogna confondere i due mondi.
    E soprattutto l’uno non esclude l’altro.

  306. Edipo scrive:

    saluto con piacere tutti ed in particolare Andrew, Costa Azzurra, Something Blue, Mauro, Kill Bill, Gus, che considero della mia parrocchia e con i quali mi piacerebbe postare, ma non ci riesco mai, dacchè arrivo solo al fine settimana e non trovo il tempo di leggervi tutti.
    Non saluto Madmax….
    …perché lo vedo sempre in accademia…. :-)
    Ogni tanto se intervengo su isolati post non vogliatemene, ma è l’unico modo che spesso ho per partecipare.
    Anche questo fine settimana è finito, perciò al prossimo.

  307. Edipo scrive:

    …e Stefano Grazia, che non ho citato perchè salutato prima…..

  308. stefano grazia scrive:

    Come avrai immaginato, Roberto, mi piace il nome del Coach della Trevisan…Omen Nomen.La Trevisan io l’ho vista nel 2007 a Sanremo quando sui campi del bellissimo Circolo Solaro(noi eravamo lì per una settimana alla Bob Brett) si tenne l’European Team Cup U14 femminile (o qualcosa del genere). Fra le tante giocatrici (e c’erano alcune ragazzotte alte e robuste che lì per lì mi impressionarono assai) Martina Trevisan non sfigurava certo e all’interno della squadra italiana era sicuramente la più forte e carismatica. La giocatrice che più mi impressionò, anche per il caratterino pepato che come sapete non mi dispiace se abbinato ai contenuti e ai risultati, fu però Laura Robson che tra l’altro non era nemmeno la numero uno inglese (non so se per tatticismi o per ranking), la stessa che l’anno scorso a 14 aa ha vinto Wimbledon Junior e quest’anno ha fatto la finale all’Aussie Open. Comunque, vista così e lì per lì, mi era sembrata giocatrice completa e dal gran potenziale: sarebbe interessante sapere se si sono mai incontrate e se stanno seguendo lo stesso iter…

  309. Gus scrive:

    E’ interessante l’intervento di Gomma anche perchè, molto più modestamente, anche io avevo notato questa differenza tra Tsonga, Nadal e Federer. Poi siccome non ne ero sicuro me li sono andati a rivedere rallentati in slow motion su Youtube (perchè non ho l’occhio così magico da vedere in diretta se le mie sensazioni sono reali) e ne ho avuto la conferma. Poi, devo ammettere, la mia insicurezza non mi ha fatto trovare il coraggio di scriverlo.

    Sulle impugnature. Blog fa ero intervenuto proprio per dire che persino i coach più affermati non si mettono d’accordo nemmeno sulle impugnature (fatevi un giro su Internet e scoprirete che sul tipo di impugnatura di tizio o caio spesso esistono punti di vista diversi).

    Concordo con some quando dice che nel tennis di oggi il fisico conta molto e quindi spero vivamente che la Trevisan abbia tutto il talento che le serve per sopperire alla mancata altezza.

    Sul resto, se posso esprimermi liberamente, eviterei eccessive permalosità. Se fossimo al bar a discutere forse la questione sarebbe ancora più accesa, ma poi un bel bicchiere di vino rimetterebbe le cose al loro posto.

    Questo è un bel segno, è la passione per il tennis e lo sport che ci spinge anche ad essere “oltre” qualche volta, ma va bene anche così.

    Prosit.

    Gus.

  310. stefano grazia scrive:

    Max:il blog nelle mie intenzioni doveva diventare un punto di riferimento per chi cercava delle certezze mentre si sta cercando di farlo diventare un luogo dove chi arriva poi esce con ancor più dubbi di prima

    Ma scusa Max, anche il Blog della FIT ti da certezze, le loro… Qui invece non si danno certezze, si danno informazioni … Ognuno dice la sua e in questo senso tu ci sei stato molto utile…Se ti senti ultimamente tradito da me mi dispiace ma credo che tu sia ingeneroso nei miei confronti e soprattutto che tu ti stia sbagliando: io ho semplicemente deciso di prendere un periodo di riflessione per permettere a mio figlio di risolvere alcuni problemi inerenti al suo comportamento (a scuola, sul campo, a casa) e didecidere se vuole davvero diventare un giocatore di tennis o meglio: se il tennis gli piace così tanto da continuare a sottoporsi ad allenamenti sempre più asfissianti e ad una vita di orizzonti più limitati di quella, che ne so, di un veterinario, un giornalista, un medico, un attore … Che io in cuor mio sia speri che frauno-tre- sei mesi lui sia di nuovo a sparare dritti e rovesci, mi pare chiaro…no retreat, no surrender… Ma non posso infilare la testa nel buco come uno struzzo: mi dispiace di lasciarti solo ma anche tu cerca di non vedere nemici dappertutto: il blog ha bisogno di te ma ha anche bisogno di non accettarti supinamente ma di contraddirti se necessario: ad ognuno le sue certezze… Io di certezze non ne ho, io faccio solo rock ‘n roll, se vi conviene bene, io più di tanto non posso fare ….(non mettetemi alle strette, sono solo canzonette: a un certo punto ci verrà richiesto a tutti di lasciar parlare le racchette…)

  311. Carlo.H scrive:

    Con tutto il rispetto per Piatti e per chi la pensa come lui, questa storia che Federer giochi con la Eastern è una leggenda. Federer colpisce talmente avanti al corpo che per poter usare la Eastern dovrebbe avere il polso slogato, in realtà la usa giusto per rispondere al servizio. Provate ad andare su “Google Immagini” e digitare “Federer” e contare tra le decine di close up del dritto quante volte lo vedete impugnare Eastern (quasi mai) e quante volte Semiwestern se non addiritura Western.

  312. madmax scrive:

    vedi robmonti di mia figlia al contrario potresti scrivere tutto (il vero ovviamente) tranquillamente poichè io cerco tutti i gg di scoprirne i difetti per corregerli..

    oggi (l’avevo detto che sarebbe successo) ho conosciuto nicoxia (la cui figlia giocava per milano nella coppa delle province vinta da bergamo per 6-3) e guardando insieme la partita di mia figlia era lui a tirarmi su di morale dicendomi che era molto difficile giocare con l’avversaria di oggi..

    l’avversaria di oggi era veramente scarsina ma mia figlia è riuscita a regalarle tre game (62 61) mentre a mio avviso al massimo si poteva farle vincere tre punti… questo per dirti che io sono il primo critico non guardo mai il risultato ma solo il discorso tecnico (quello tattico
    ancora non l’abbiamo cominciato)..

    tant’è che essendo durato pochissimo il match siamo tornati velocemente a casa per fare atletica ed un altro paio d’ore di tennis…

    some ha centrato in pieno il problema… no fisico no party…

    marta sei fantastica ed hai centrato in pieno il significato di quello che ho scritto (ma tu lo stai vivendo) e non te la prendere loro non sono cattivi ma non sanno…. come non sanno nemmeno che in italia a parole si allenanotutti due volte la settimana per un’oretta solamente poi manca solo che si mettano un tir sulle spalle…

    ed a proposito di info… tornando a casa oggi ho telefonato al cat e gli ho chiesto se ci fossero delle contro indicazioni a fare il test di cooper…

    lui mi ha risposto (se non ho male interpretato) che il test indirettamente va a ricercare la potenza aerobica che giocando a tennis ad esagerere se ne usa al 50-60% (i giocatori più evoluti) e perciò svilupparla non serve a nulla perchè verrebbe solo immagazzinata e mai usata… detto questo però mi ha anche detto che fare un test all’anno (per ora) male non fa e che può anche servire a rendersi conto di un eventuale calo esagerato..

    avuto l’ok mi sono recato al centro sportivo..

    risultato m 2.550 (femmina 10 anni)

    ho ritelefonato a giovanni e gli ho dato il metraggio. lui mi ha risposto che per una bambina di questa età (che non fa atletica leggera ovviamente) considerando soprattutto che lavora esattamente nel senso opposto e che non l’aveva mai fatto è un risultato molto buono (ed io per non esagerare le avevo dato come parametro di base due minuti al giro ma anche lei mi ha detto che avrebbe potuto fare meglio)… questo a titolo informativo per chi avendo una bambina di questa età vuole avere un riferimento.

    il prof buzzelli visto che se non ricordo male aveva scritto di avere molti test comparativi se vuole può darmi il suo parere..

  313. madmax scrive:

    carlo da come mi è stato spiegato in accademia non è che con la eastern ci devi andare anche a letto o in bagno ma è da lì che devi partire per usarla quando si può e si deve e è da lì che si è più comodi per cambiarla quando se ne deve usare un’altra…

    nicoxia… come è andata oggi??

    ho seguito la bambina che mi avevi segnalato… non è male, discreta tecnica, ottima grinta, male invece con il servizio…

    e questa è la mia mail…

    dreamtennis@alice.it

    ciao

  314. andrew scrive:

    saluti dal vaffantennis…

    sono un po’ stanchino dopo una positiva esperienza in un UDITE UDITE torneo week-end di 4° categoria!!!

    Naturalmente si svolgeva in una regione a statuto speciale presso il “Circoletto” di ClaudioTN, a circa 50 min. dal Vaffantennis Base Camp Suzanne Lenglen Academy No-Fit-Please Training Center.

    Sono finalmente riuscito a portare ‘affantennis Alessandro e altri due ragazzi 15enni (al loro primo torneo della vita, nonostante abbiano pascolato nelle SAT per tre anni). HANNO ADDIRITTURA PASSATO UN TURNO. Alessandro ha vinto con un pari età per poi essere demolito 60 62 da un 15enne di buon valore che, sfortunatamente ma giustamente, non ha mostrato la minima pietà per l’avversario che gli arrivava al mento.

    Nella nostra zona è ancora difficile che vengano introdotti questi tornei, in quanto l’inverno è tradizionalmente dedicato allo sci, nel senso che i soci-dirigenti-appassionati-cag-cat (che stringi stringi sempre quelli sono) vanno giustamente a sciare lasciando i campi vuoti e chiusi a chiave (giustamente, è casa loro e non si sa mai che entrino i ladri). è bello avere una federazione sportiva fatta DA e PER dei padroni di campi da tennis.

    L’idea di fare il torneo è bastata ad Alessandro per rinfocolare la voglia di allenarsi, tanto che ha addirittura ripreso la racchetta in taverna per prepararsi meglio. Tuttavia, la stesa rimediata al secondo turno mi sembra lo stia convincendo ad andare a cimentarsi nei tornei riservati agli under12.

    Vedremo. Intanto un GRAZIE A CLAUDIOTN per aver introdotto zitto zitto quatto quatto un torneo WEEK-END…

  315. salvatore buzzelli scrive:

    @ Max
    Il test di Cooper a 10 anni non l’ho mai fatto eseguire ho invece riferimenti su distanze massime di 1200 m anche se questo parametro (potenza aerobica) è capibile a quell’età anche solo con 600m.
    Considerando che la bambina ha percorso 2550m in 12 minuti e considerando che probabilmente ha mantenuto un ritmo di 1’52” 1′56″ a giro (400m) con molta probabilità avrebbe ottenuto sui 1200m un tempo variabile tra 5’ 35” e 5’45” (sono calcoli ipotetici ma verosimili) . Un risultato di quel genere la colloca tra l’80 e l’87 percentile (che è ottimo) . Se però le fa fare quando capita 1200m e mi dice la data di nascita esatta, anch’io sarò più preciso.

  316. salvatore buzzelli scrive:

    @ Max
    per sua curiosità, la Kournikova nel ‘91 a 10 anni nei 1200m ha ottenuto 4′50″ ma saltava sulla pedana di Bosco solo 22,1 cm nel contromovimento (CMJ) e 1,63 nel salto in lungo da fermo.

  317. something blue scrive:

    Dalle parole di Clitennestra si comprende come il mondo del tennis giovanile italiano sia in qualche modo “drogato” e dubito che questo possa far bene. Giovani promesse delle quali si enfatizzano le qualità i cui allenatori sembrerebbero voler tenere segreti i tempi e i modi di allenamento, sempre giovani promesse delle quali si sottovalutano visibilmente i limiti fisici….è stato fatto un esempio ma sospetto se ne possano fare molti altri. Credo che il motivo siano come sempre i soldi che cominciano a girare da subito intorno ai giovani virgulti, quei pochi soldi che si investono sul tennis in Italia, badate, non intendo i contratti miliardari della NIKE, che da noi passa poco…
    Oppure si tratta di prestigio e potere in seno alla FIT, visto molti di questi ragazzi e ragazze così sponsorizzati sono figli di presidenti di Circolo (voglio essere cattiva: come dir loro di no, allevano giovani promesse….), e non dei guardiani dei circoli come poteva essere Panatta.
    Probabilmente sono solo ipotesi fatte dall’esterno su una realtà che non conosco, ma è questa l’impressione che si ricava da diversi vostri post. Se le cose stanno così occorre un’analisi seria della situazione e la volontà di ripartire da pari opportunità per tutti in un sistema davvero competitivo nel quale conti. e nello sport solo così si ottengono risultati, solo il merito e la voglia di arrivare.

  318. Gus scrive:

    Già qualche numero di tennis italiano fa, Piatti disse che Federer usava la eastern.

    Detto che Federer fa quello che gli pare è importante invece notare (come avevo già detto tempo e blog fa) che anche su una cosa che “dovrebbe” essere semplice ci sono opinioni contrastanti.

    A questo link potete trovare le istruzioni generali sul grip:

    http://www.tennis.com/yourgame/gear/general/general.aspx?id=649

    A questo link vi spiega che usa una “eastern” più vicino a Sampras
    http://www.tennis.com/yourgame/instructionarticles/forehand/forehand.aspx?id=129054

    Qui Stan Smith (n° 1 nel 1972) dice che usa una semi-western
    http://www.tennis.com/yourgame/instructionarticles/forehand/forehand.aspx?id=85482

    Onestamente, invece, mi permetto di dubitare che si slogherebbe il polso se usasse una eastern con un punto di impatto così avanti. Sempre da umile, modesto e piegato a 90°. :-)

    @max: ma trovi davvero così tanta differenza tra una eastern e una semi-western per l’insegnamento nei ragazzi? Potete darmi qualche motivazione tecnica o fisica in più. Grazie.

    Gus.

  319. Gus scrive:

    @max:
    “some ha centrato in pieno il problema… no fisico no party”

    E’ vero, purtroppo statisticamente è così, però “no party” è troppo.

    E’ più difficile ma se è veramente brava, si può fare.

    Ad esempio ce l’ha fatta Nate Robinson che ha vinto la gara delle schiacciate nella Nba:

    Nathaniel Cornelius Robinson è nato a seattle il 31 maggio 1984. Con i suoi 175 centimetri, è uno dei giocatori piu bassi della lega. Compensa questo decifit con una strepitosa elevazione da fermo (110cm di elevazione).
    Nel 2006, Robinson vinse la gara di slam dunk battendo in finale un altro grande saltatore, Andre Iguodala dei philadelphia 76ers. Lasciò tutti a bocca aperta saltando sopra Spud Webb,alto 1,68cm vincitore della nba slam dunk contest nel 1986. (quindi altro fenomeno).
    Nel 2007, finisce secondo dietro a Gerald Green dei Boston Celtics vincitore della gara in quell’anno.
    Per la gara di quest’anno, Nate realizza davvero l’impossibile saltando sopra Dwight Howard il centro di Orlando che è alto 2,15 e andando a schiacciare.
    Se qualcuno non crede al talento (in senso lato, come si intuisce da questo caso) è così servito. Speriamo che Martina ne abbia qualcuno che la porti oltre.

    Ah, semmai gli afroamericani che oggi giocano a football e pallacanestro volessero cimentarsi nel tennis, chissà come finirebbe?

    Uno di 2.01 che si muove come Kobe Bryant, ad esempio.

    Vabbè è solo per gioco. :-)

    Gus.

  320. nicoxia scrive:

    Ho trovato la metodologia che avevo ipotizzato nel blog un anno fa,la ditta è la bts bioenginering,la usa già il milan la juve ed è in dotazione anche al coni non capisco perchè la fit non la prenda in considerazione o se la già presa ci può far sapere dove è in funzione.

  321. nicoxia scrive:

    Max,bene grazie 2,però pagato poco.

  322. Nikolik scrive:

    Non capisco la vostra assoluta fede, la vostra assoluta fiducia.
    Se uno scrive su una rivista la parola “eastern”, o smentisce lui stesso, fa una smentita, oppure la parola “eastern” è confermata.
    Nel numero successivo di quella rivista compare la smentita: gentili lettori, abbiamo fatto un errore, ci siamo sbagliati.
    Così funziona.
    Se il legittimato smentisce, ne prenderemo atto.
    Altrimenti, le smentite di altri, non legittimati, non hanno, ovviamente, alcun valore.
    Ovviamente.

  323. stefano grazia scrive:

    Max, mi sembra ottimo…Ripeto che non vedo controindicazioni a far fare un test di 12′ di corsa a settimana (tra l’altro non sono io a farli fare ma la Scuola…e tra l’altro solo nel primo semestre: ora stanno giocando a basket…) ma il risultato mi sembra ottimo: Nicky sostiene di aver fatto una volta 9 giri (da 300 metri) e tutte le altre volte fra 8 giri e mezzo e 8 giri e 3/4). Siccome io non c’ero e siccome so benissimo quanto i bambini in genere e lui in particolare tendano a migliorarsi a tavolino, non ho mai fatto molta fede a risultati che non prendo io (o un preparatore-coach di fiducia). Allo stesso modo non do valore ai tempi sui 5-6 metri e 10 metri perchè sono presi da me manualmente e non gli do valore assoluto ma solo relativo: deve fare meglio dell’ultima volta, mantenersi su certi tempi, etc etc Per questo davo valore ai testa a testa (soprattutto visto che gareggiava con un 13enne).
    Però ormai mi avete fatto venire la pulce nell’orecchio anche su questo. Ma al momento il macigno che ci sovrasta non ha nulla a che vedere con l’atletica nè con la tecnica ma con il Mental perchè al di là della competitività e del carattere che potrebbero anche essere OK, sono le motivazioni ad essere messe in dubbio al di là delle dichiarazioni d’intenti…Qui ha ragione completamente Mad Max: sono le legnate (sportive) a rivelarci il vero carattere, la voglia di riscatto, la capacità di rialzarsi prima del KO… WINNERS DON’T QUIT, QUITTERS DON’T WIN….

  324. madmax scrive:

    grazie dott. buzzelli appena avrò un attimo di tempo lo farò…

    per ora posso dirle che è nata il 20/10/1998 e da ferma salta 1.81 mentre per i lanci con palla zavorrata da 1 kg di dritto lancia a mt 10.40 di rovescio a 9.30 il dorsale a 11.00 ed il frontale a 7.00. con il vortex lancia a 22.95

    invece ho riferimenti un po’ vecchi (settembre 2007 quindi quando non aveva ancora compiuto i 9 anni) per salti da fermo su un piede (1.55 dx-1.51 sx) e per le navette 4×5 dx-sx 6.97 /4×5 dx-dx 7.28/4×5 sx/sx 7.23

  325. madmax scrive:

    ah la capacità di reazione (anche quella misurata l’anno scorso) era di 0.50 (provata per la prima volta)..

  326. madmax scrive:

    gus posso ripeterti quello che dicono in accademia e cioè come scrivevo anche sopra che dalla eastern è più comodo passare a qualsiasi altra presa oltre al fatto che è più difficile passare alle prese esasperate..

    circa un mese fa è ritornata in accademia una ex forte under 14 (era arrivata 2.8) della zona che era andata via attirata dalle sirene e da un po’ di soldi… dopo pochi giorni è scoppiata a piangere dicendo: ho buttato via tre anni… infatti ragazze che lei batteva facile ora non la vedono neppure.

    è tornata con una full western esasperata e giocando con una forte ma più piccola faceva a fatca a palleggiarci… ora ha cambiato impugnatura e movimento del dritto e in una ventina di giorni si vedono già grossi miglioramenti.. ovviamente ci vorrà un po’ di tempo certo è che in tre anni non è progredita assolutamente nulla e lei se ne è accorta… ricordiamoci che la bontà del lavoro si misura con quanto si progredisce…

  327. Carlo.H scrive:

    Il terzo link di Gus
    http://www.tennis.com/yourgame/instructionarticles/forehand/forehand.aspx?id=85482
    potrebbe dare degli spunti interessanti anche sull’argomento delle stances,
    qui si vede Federer approcciare la palla addiritura portando avanti la gamba destra (che, intendiamoci, non è affatto sbagliato, considerando poi che si tratta di un colpo in dinamica), quanti maestri lo consiglierebbero?

    E comunque io continuo a pensare che, per tenere la racchetta in questa posizione, con la Eastern si dovrebbe slogare il polso:
    http://orvillelloyddouglas.files.wordpress.com/2008/04/99cce35cc6fdc523b74ab0f05afd5117-getty-tennis-atp-por-federer.jpg

  328. nicoxia scrive:

    Il sistema si chiama bts smart performance con dei marcher e un tot di videocamere ha una precisione compiuterizzata del movimento servirebbe per prevenire infortuni ed avere un analisi biomeccanica perfetta.

  329. nicoxia scrive:

    La mapei lo adopera per il ciclismo,milan juve real madrid per il calcio se la fit lo prendesse per il tennis non sarebbe male,Max anche per la Vavassori. Li ho contattati hanno detto che lo danno anche in affitto.

  330. madmax scrive:

    ciao nico ho visto….. parli troppo!!! :)

    hai chiesto per caso il costo? oppure mandami per mail i contatti…

    stefano non sono certo io a dirlo ma sembrerebbe che per chi è indirizzato al tennis un test di cooper a settimana non serva assolutamente a nulla e sviluppi troppo la potenza aerobica (ma come vedi anche buzzelli per i bambini preferisce i 1200…) poi evidentemente se uno fa atletica leggera è un’altra cosa… per quanto invece riguarda il test credo che ti convenga trovare una pista da atletica per avere un po’ di certezze visto che girando su internet sembrerebbe che ad esempio tra maschio e femmina ci siano 500/600 mt di differenza che il maschio deve fare in più per raggiungere lo stesso livello di qualità oltre all’anno e mezzo di differenza… sarebbe utile che qualcuno con un maschio del’97 allenato bene avesse test “freschi” ma forse buzzelli li ha…

    e come vedi il confronto anche aspro ha i suoi pregi. ora la pulce ti è stata messa e sono convinto che qualunque siano i tempi attuali di nicholas nei vari test , tra qualche mese saranno migliori… potenza del lavoro!!!

  331. stefano grazia scrive:

    Quindi Nikolic secondo te Piatti “potrebbe” aver davvero scritto che Nadal gioca con la Eastern? Mmm, interesting… E se non smentisse, tu cosa penseresti dunque di tutto il resto che dice? Perchè ovviamente, se lui è convinto che Nadal gioca con la Eastern, anche tutto il resto che dice deve essere preso con le molle… Oppure ha ragione lui, Nadal gioca con la Eastern, e quindi tutto quello che ci hanno detto gli altri è carta straccia… Mah, speriamo che sia un refuso….

    Test Atletici…anche se mio figlio non dovesse più giocare a tennis in tutta la sua vita, a giugno gli farò fare tutti i test possibili e immaginabili e anche se non giocherà un torneo (ETA, Nike o ttk o pincopalla) farò il giro delle sette chiese, anzi accademie, venendo a sfidare i vostri pargoli in casa, sulla pista, in cortile,in taverna, sul campo, in gare con gli ostacoli, slalom fra i coni, partenze da in piedi, girati, da fermo, lanciati,seduti, sdraiati, capovolti, con gli occhi bendati, a zoppogalletto, ditemi voi… Cominciate a prepararvi perchè La CANAGLIA IS COMING!!!!
    SCHERZO!!!!
    Sui test ripeto: non do troppo valore a quelli fatti l’estate scorsa col Prof Buzzelli e tanto meno a quelli fatti a Roma con Catizone… E’ però innegabile che non siano stati all’altezza delle aspettative e soprattutto in rapporto a quello che han sempre detto tutti i Coaches e Preparatori, Buzzelli incluso … Soprattutto rispetto a quello che io ho visto in questo ultimo mese…Mi piacerebbe farglieli rifare, e sicuramente vorrei la pista in atletica, le fotocellule, etc etc così per curiosità … Secondo me però il problema più importante è che in un modo o nell’altro lui non riesce a trasferire questa atleticità sul campo….O almeno lo fa di rado: il suo body language era a volte quello di uno che vorrebbe essere da un’altra parte…Il Temporary Personal Coach si meravoigliava del fatto che lui preferisse fare 2h di atletica invece che giocare a tennis… Quindi probabilmente per fargli venire voglia di giocare a tennis bidogna fargli fare un altro sport? Vabbè, vedremo come va a finire…

    Leggevo l’altro giorno non so chi che diceva di voler vivere, come avevano detto altri più illustri di lui, ogni giorno come se fosse l’ultimo e pensare invece come se non dovessi morire mai…Forse anche il tennis è così: devi allenarti come se tu volessi diventare numero uno al mondo e devi invece giocare ogni torneo come se tu fossi un giocatore di club, un amatore,solo ed esclusivamente per divertirti, come se fosse il torneo sotto casa…

  332. salvatore buzzelli scrive:

    test di quest’anno ai raduni regionali:
    migliori ragazze del ‘98 600m 2′20 1200m 5′11″ - maschi 600 2′17 1200m 5′01

    migliori ragazze del ‘97 1200m 5′10″ - maschi 1200m 4′58″

    @ Max
    per la capacità di reazione che strumento avete usato? che genere di movimento?

    Opsh! che lungimiranza nicoxia!
    sei andato vicino all’idea del progetto che stiamo realizzando con l’Ing. Paolini !!!…..

  333. something blue scrive:

    molto sagge le ultime considerazioni di Stefano come pure mi sembra giusto dal punto di vista pedagogico l’atteggiamento che ha preso nei confronti di Nick: se per lui il tennis è davvero importante deve esserelui a farlo capire, deve essere a lui che manca tanto da non poterne fare a meno. Questo periodo di pausa porterà di certo un chiarimento.

  334. Mauro scrive:

    Edipo, ricambio i saluti.
    Stefano, il non riuscire a trasferire l’atleticità nel campo, è comune a molti, perlomeno a trasferirne una buona percentuale. Molti preparatori sono concordi nel fare fare la maggior parte della parte fisica nel contesto target, nel nostro caso quindi in un campo da tennis e con la racchetta in mano.

  335. madmax scrive:

    stefano speriamo che tu abbia ragione certo è che due indizi non faranno una prova ma poco ci manca, quindi benissimo che tu rivoglia rifare i test sempre però che tu creda realmente a questi test altrimenti sia che vadano bene o male non ha nessun senso farli anche perchè nel caso non dovessero andar bene si potrebbe sempre dire che tanto non contano nulla..

    io ad esempio li faccio perchè ci credo, anche perchè poi altrimenti diventa difficile capire se il non trasferire la propria atleticità in campo dipenda da un problema mentale o dal fatto di non essere un grande atleta..

    ad esempio anche alessia quando ha un brutto body language non la trasferisce (e a volte anche quando è tranquilla) ma a volte fa cose spaventose e i test ne danno una spiegazione e garantiscono che non sono ne le traveggole o una casualità…

    oggi in accademia (che quindi qualche riferimento ce l’ha) mi hanno detto che è un test buonissimo e quando ho detto loro che dal momento che le ho urlato che mancavano trenta secondi ha cominciato a sprintare finendo molto forte (e lei ha detto di poter tenere la massima velocità ancora per almeno altrettanti 30 secondi) mi hanno assicurato che questo significa che potrebbe fare un tempo molto migliore (che non mi interessa fare e non rifarò fino all’anno prox)….

    ora però appena avremo un attimo di tempo voglio andare “all’attacco” dei 4.50 sui 1200 nominati dal prof buzzelli…. magari sarò troppo ottimista ma a mio avviso lo frantumeremo!! e magari cambieremo sport….

  336. madmax scrive:

    @ gus..

    i jolly ormai sono usciti tutti…

  337. Nikolik scrive:

    Stefano, non è che, come dici tu, secondo me Piatti “potrebbe” aver davvero scritto che Nadal gioca con la Eastern.
    In realtà, Piatti HA davvero scritto che Nadal gioca con la Eastern, perché “potrebbe”?
    Compro una rivista, leggo un articolo in cui, sotto, c’è scritto il suo nome e cognome, è firmato da lui, e in cui è scritta quella cosa.
    Quindi, perché “potrebbe”?
    Allo stato, lo HA scritto.
    Attendiamo una smentita.
    Smentita sua, ovviamente, non di altri.
    Se non smentirà, bisognerà prendere atto che l’articolo è confermato e che, quindi, secondo lui, Nadal gioca con la Eastern.
    Secondo lui, legittimamente, giustamente, secondo lui, ovviamente.

  338. salvatore buzzelli scrive:

    test di quest’anno ai raduni regionali:
    migliori ragazze del ‘98 600m 2′20 1200m 5′11″ - maschi 600 2′17 1200m 5′01

    migliori ragazze del ‘97 1200m 5′10″ - maschi 1200m 4′58″

    @ Max
    per la capacità di reazione che strumento avete usato? che genere di movimento?

    Opsh! che lungimiranza nicoxia!
    sei andato vicino all’idea del progetto che stiamo realizzando con l’Ing. Paolini !!!…..

  339. Gus scrive:

    @Nikolik scrive:

    Stavolta concordo pienamente con Nikolic. L’articolo è pubblicato, la cosa può far storcere il naso, ma fino a quando Piatti non smentirà la prenderemo per buona.

    Dal mio punto di vista la grandissima stima che ho nei suoi confronti non cambierà di una virgola.

    Peraltro, non ho con me la rivista ma se volete andate a rileggervi il punto, per come è stata scritta la frase dubito che si possa trattare di un errore di stampa o mal copiato.
    Vado a memoria, ma dice qualcosa del tipo “….è meglio la eastern che usano Federe e Nadal”. Quindi la frase è costruita a supporto della sua ipotesi.
    Detto questo è possibile che anche il buon Piatti, magari scrivendo di fretta ha messo Nadal al posto di qualcun altro e quindi abbia sbagliato. Aspettiamo che ci dica qualcosa.

    Anzi se Ubaldo ci leggesse e si facesse portavoce presso di lui per farci capire, non sarebbe male.

    @madmax:
    “per ora posso dirle che è nata il 20/10/1998 e da ferma salta 1.81”

    Max se da ferma salta 1.81 falle cambiare sport subito, oppure ho capito male io. ;-)

    @madmax
    “gus posso ripeterti quello che dicono in accademia e cioè come scrivevo anche sopra che dalla eastern è più comodo passare a qualsiasi altra presa oltre al fatto che è più difficile passare alle prese esasperate”

    Condivido (lo dico per evitare incomprensioni, io gioco molto modestamente con una eastern e in certi colpi passo a semi-western), ma se per caso si usasse “naturalmente” una semi-western non sarei così categorico nel cambiare. Sempre umile, onesto e piegato a 90°.

    Non mi piacciono per nulla, invece, le prese estreme, tranne che per come gioca il dritto Nadal. Ma è l’eccezione che conferma la regola.

    In una donna, men che meno.

    @stefano: l’hai letto su Tennis Italiano nell’intervista a Storace che la attribuisce a Giorgio Almirante. Almeno penso, visto che l’ho letto ieri sera.

    Gus.

  340. madmax scrive:

    grazie dott. buzzelli
    nello stesso modo dei test di roma però fatti in palestra…. uno sprint brevissimo (non ricordo di quanto) con partenza da fermo (ad un via e quando ha voluto lei). tempi presi con il cronometro.. (non da me ovviamente)

    appena potrò farli darò i risultati… (presumibilemnte entro un paio di settimane)

    prof ma nicoxia è anche lui un cavallaro perciò essere parecchio più svegli della media è la prassi!!! :)

  341. stefano grazia scrive:

    Nikolic, non ti sto dando torto…la querelle l’ho tirata fuori io e la combinavo infatti con la favola dei vestiti nuovi dell’imperatore…poi si attendono smentite e conferme e ognuno puo’ comunque restare della saua opinione ma l’importante , secondo me, rimane esprimerle, le proprie opinioni.
    Sui Tests: mettiamolo subito in chiaro:io credo ai tests. A Roma non c’ero ma mia moglie mi dice che furono tests fatti cosi’, senza farci troppo caso, ai quali non dare importanza. Nicholas fu nettamente il migliore in tutti (il vortex lo tiro’ nell’altro campo)TRANNE nei test di Reaction Time. Con Buzzelli fece i tests e non brillo’ TRANNE nei test di reazione dove era nel percentile alta.
    Quello che io mi chiedo e’ se i tests anziche’ per eta’ non dovrebbero anche essere tarati per stazza (peso e altezza). Inoltre in quest’ultimo anno, forse perche’ anch’io lievemente preoccupato dai risultati dei tests che contraddicevano le opinioni di grande atleticita’ espresse da tutti coloro che l’hanno visto incluso Buzzelli e a questo punto con la notabile eccezione di Catizone, avevamo fatto parecchio lavoro … A questo punto con tutti i possibili distinguo sul fattop che ero io a prendere i tempi in manuale, il fatto che stracciasse in tutti i tests sia di rapidita’ che di
    Pero’ ci sono tests e test: per esempio io faccio fare uno sprint (in parallelo a due o tre persone) con 6 ostacoli, all’andata e poi giri intorno a un cono e al ritorno fai lo slalom fra 5-6 coni, per 7-8″ di tempo…gli ostacoli li fai 2-3 volte saltandoli a piedi uniti, poi,come diciamo noi a HORSE, coie’ saltando con un piede ma ponendo entrambi i piedi fra un ostacolo e l’altro, e poi infine saltandoli normalmente…. Infine con partenze da sdraiati a pancia in su’, poi a pancia in giu’,poi seduti a gambe incrociate…. Be’, se su 12-15 sprints di questo tuipo, alternando i percorsi, in competizione contro dei ragazzini africani (naturalmente dotati) di 13 e 16 anni e contro9 un coach dal fisico asciutto di 28 anni, se ripeto, lui vince l’80% delle gare e qualche volta il 99%, qualche dubbio sui tests mi viene… Se poi nei Circuit training di 2 o 5′ i tempi sono migliori di 15 o 30″ qualche dubbio sul significato dei test fatti in precedenza mi viene: o e’ migliorato moltissimo o quando li ha fatti non era motivato. Possiamo semmai discutere sulla gravita’ del fatto che non fosse motivato…
    Comunque, basta parlare: l’unica possibile risposta, a te, a me e soprattutto a se stesso, Nicholas la dovra’ dare sul campo.
    Potresti aver ragione tu ma lo sapremo solo quest’estate quando mio figlio, se sara’ ancora un’aspirante tennista, straccera’ tutti o sara’ stracciato. La dura legge della jungla.

    GUS: si, e’ vero, era la frase riportata da Starace ma non l’aveva detto certamente per la prima volta Almirante.Una piccola rettifica a quanto scritto in precedenza partendo dal presupposto che parliamo di bambini (e anche di ragazzi e adulti senza piu’ velleita’ da Pro): Nel Tennis devi giocare i tornei del tuo livello perche’ cosi’ ti diverti e hai una competizione edificante: vinci e perdi ma sai che non sei battuto in partenza e quindi ti diverti.Non ha senso giocare tornei in cui becchi 60 60 al primo turno. Mentre devi pero’ SEMPRE allenarti come se tu volessi diventare numero uno al mondo e quindi dare il massimo.
    Penso che un bambino (ma anche un adulto) per poter voler continuare a giocare e divertirsi debba essere posto nelle condizioni di appassionarsi al gioco e questo succede non se vince sempre ma se sa che SE GIOCA BENE puo’ vincere o comunque arrivarci vicino. (I professionisti e’ tutta un’saltra cosa: molti dei top 100 sanno che non vinceranno mai un torneo ma giocano per arrivare al 3 o 4 turno perche’ guadagnano soldi… Ma un bambino deve sapere che potrebbe anche vincere…L’importanter non e’ vincere ma neanche partecipare: e’ partecipare per cercare di vincere…)

  342. Rik scrive:

    Gus, credo che 1.81 sia in lungo e non in alto: in caso contrario il tuo consiglio di cambiare sport mi pare ottimo !!

  343. madmax scrive:

    gus ti confermo che mia figlia salta 1.81 da ferma ed infatti sopra l’ho scritto che se andiamo avanti così cmabieremo sport!!! :)

    devo dirti però che grandi qualità atletiche mia figlia le ha sempre dimostrate fin da quando a 4 anni facendo un normale corso di nuoto l’hanno convocata per l’agonistica.. poi forse perchè ancora troppo piccola lei ha detto che non le piaceva ed allora ho smesso di portarla (visto che tra l’altro non era quello che volevo farle fare, con quelle spalle che sviluppa..)..

    poi quando l’anno scorso in fase di recupero dall’infortunio l’ho riportata per un altro corso di un mese alla fine è accaduta la stessa storia… ma anche quando fa atletica risulta evidente e lo scout che l’ha selezionata l’ha fatto esaltando proprio queste sue doti.. questo a mio avviso anche perchè a differenza del tennis si da completamente (non in quanto ad impegno ma quanto a sicurezza cioè sa esattamente cosa deve fare, forse perchè le cose da fare e pensare sono minori)…

    ora da quando le ho letto i tempi della kournikova (soprattutto poichè lo sa da ieri) e dei regionali (gentilmente offerti dal prof buzzelli) mi sta angosciando per andare a provarli quindi se riuscirò già in settimana vi dirò com’è andata

  344. stefano grazia scrive:

    Gus: credo che con 1.81 Max si riferisse al salto in lungo, non in alto…

  345. Roberto Commentucci scrive:

    Intanto ragazzi la Trevisan continua a vincere e a convincere. Oggi al Real ha dominato l’altra azzurra Roxana Vaideanu, del Parioli, classe ‘90, di oltre 3 anni più grande.

    Vi lascio qui il link al blog di Alessandro Nizegorodcew, dove c’è il resoconto e c’è anche un video del suo discusso diritto, dall’apertura ampia.

    http://spaziotennis.sport-blog.it/?p=2367#more-2367

    Io l’ho visto all’opera, questo diritto, e posso dire che la ragazza riesce a tirare fortissimo, con un ottimo controllo, senza fare alcuna fatica apparente (e senza avere praticamente ancora muscoli).

    Ora voi mi sfotterete per l’iperbole, ma la sensazione che ho avuto quando ho visto questo colpo è stata la stessa che provai quando vidi per la prima volta Pete Sampras dal vivo, che palleggiava con MaliVai Washington sul campo n. 1 del Foro Italico. Non faceva nulla di speciale, Pietrino, era del tutto rilassato, ma dalla racchetta gli uscivano dei bolidi assassini.

    Che nessuno lo tocchi, questo diritto toscano. E’ Doc, come il brunello.

  346. Mauro scrive:

    Roberto, mi sa che ti sei innamorato…………….scherzo dai.
    Max complimenti pe Ale, ma non dimenticare quello che dici sempre tu per il tennis e cioè, che l’età anagrafica non va di pari passo con l’età biologica, e nei test atletici credo che questo abbia molta importanza. Io a 10 anni comunque, darei molta importanza ad eaquilibrio, cooordinazione e flessibilità, le capacità condizionali si possono anche sviluppare un pò più il là dei 10 anni anche se vanno allenate anche ora.
    Prof Buzzelli, non ci tenga in pena con progetto suo e dell’ing. Paolini, ci faccia sapere quanto prima.

  347. Mauro scrive:

    Roberto, comunque il brunello doc di Martina è effettuato con una bellissima presa western.
    A me è piaciuto molto il gioco di Alice Moroni, sempre in spinta se dovessi scommettere un euro lo scommetterei su di lei.

  348. Gus scrive:

    Ho capito raga, stavo scherzando. Lui parlava di farle cambiare sport e non ha specificato se in alto o nel lungo.

    Se salta da ferma in alto 1.81 non è un fenomeno, ma una marziana. C’era una faccina con l’occhiolino di fianco, siccome avevo appena parlato di Nate Robinson che da fermo salta in alto 1.10. Allo stesso tempo avevamo parlato del presunto refuso di Piatti, insomma c’erano un pò di ingredienti da capire. :-)

    Non fa niente, evidentemente non sono un grande comico.

    @stefano: ma certo che è come dici tu, infatti ho scritto “la attribuisce”. Io però che ho scarsissima memoria (il mio difetto principale), non ricordo chi l’ha detta per primo.

    Un abbraccio a tutti.

    Magari poi qualcuno ci spiegherà i veri retroscena di cosa è successo tra Seppi e la FIT?

    Gus.

  349. madmax scrive:

    stefano ma cosa dici…

    cacchio hai girato il mondo tuo figlio va alla bollettieri e sei più provinciale di un paesano..

    “Nicholas fu nettamente il migliore in tutti (il vortex lo tiro’ nell’altro campo)”

    ma stai scherzando vero? gli altri bambini con cui ha fatto i test si allenano tre volte la settimana a tennis e non hanno quasi mai fatto atletica!!! ed erano tutti più piccoli e a parte uno femmine..
    ora noi faremo i test dei 1200 e dei 600.. sui 1200 non lo so magari farà 5.30 ma certamente il 5.10 degli italiani (e sono i migliori) non lo prendiamo nemmeno in considerazione e puntiamo dritti a superare il 4.50 della kournikova e se non lo supereremo continueremo a lavorare su quel riferimento…

    in più ma come mai i test fatti da te hanno valore e quelli fatti da popo’ di professionisti non sarebbero attendibili? a me come minimo il dubbio verrebbe… caspita io i dubbi (anzi la certezza degli errori che fa) ce l’ho quando vince 61 62 e tu nemmeno quando canna i test.. perchè poi ricordiamoci che la cosa fondamentale è ottenere il buon risultato quando conta e non quando si vuole o quando se ne ha voglia, perchè non funziona così….

    robmonti ho rivisto il video… riconfermo con quel dritto a diventare forte ci sono le stesse chances che fare un sei al superenalotto (se poi ci aggiungiamo il fisico le chance si dimezzano).. oltretutto si vede chiaramente la mancanza di decontrazione durante il colpo… però se siete contenti voi…

    mauro infatti a qualsiasi controllo medico alessia risulta in ritardo di circa un anno… il punto è che oggi questo si nota solo a livello di atteggiamento in campo, perchè per quanto riguarda invece l’equilibrio e la coordinazione sono i pregi per cui è stata notata…

    attualmente il suo vero problema è il non accettare le imperfezioni e questo la porta a non trarre giovamento dai match perchè dal momento che qualcosa nei suoi colpi non funziona lei smette di giocare… stasera giocava alla pro patria con una bambina che già dal palleggio si capiva che non avrebbe potuto fare partita…. in quel momento alessia nella sua testa ha deciso che doveva assolutamente vincere 60 60 e che il risultato era doveroso vista la differenza tecnica.. sul 3 a 0 30-0 (tra l’altro in piena scioltezza e giocando ottimi colpi) fa due doppi falli e da quel momento è sbiancata ha smesso di muoversi rifiutandosi completamente di giocare. si arriva sul 3 a 2 poi fortunatamente si rimette almeno a tirare sopra la rete ed allora in qualche modo ci si trascina fino al 62 61… questo si che il suo problema…(sarà anche che nell’ultimo anno e mezzo ha giocato solo qualche partita ma se non smette di pensare al match come obbiettivo invece di pensare a migliorare colpi atteggiamento e strategie non crescerà mai..)

    faccio un passo indietro così rendo meglio l’idea… arrivando al circolo prendeva in giro gli altri bambini che uscendo era palese che avessero perso (dalla faccia).. bene lei era molto più distrutta di loro ed aveva vinto..

    ora spero che la lettonia, maglie e i vari tornei internazionali tutti contro le ‘97 ma soprattutto contro gli armadi dell’est, con cui non solo prenderà le stangate sul campo ma anche a livello di grinta e personalità capisca come si deve stare in campo e che i valori bisogna dimostrarli sul campo ma che per farlo sono necessari altri requisiti di tipo caratteriale, che intendiamoci non si dimostrano sbattendo la racchetta in terra ma non abbattendosi se le cose non vanno nel modo sperato …. da riga poi vi scriverò cmq l’idea è quella di parlare con il maestro del circolo per mollarla li dalla mattina alla sera fino a quando ritorneremo.. (o muore o diventa una giocatrice..)

    ovviamente per poter fare una prima analisi bisognerà aspettare almeno fino a fine giugno quando avrà completato una serie rilevante di tornei di alto livello (che ovviamente verranno alternati a tornei possibili e ad alcuni a favore di pronostico)…

    comunque la rincorsa alla vetta è cominciata… l’everest però e non il monte pora qui vicino….

  350. Gus scrive:

    @roberto: io sono contentissimo che la Trevisan vinca, come qualsiasi altro italiano, sia chiaro.

    @max: io non esagererei. Non esiste un giocatore perfetto. Il dritto in altri video che puoi trovare (questo onestamente mi dice veramente poco) è complesso, ma se le viene “naturale” così e se è “dominante” come sembra dai resoconti, speriamo. In più è mancina e questo qualche vantaggio glielo da sicuramente.

    So già cosa stai pensando :-).

    Però è esistito McEnroe di cui non sarebbe male fare la videoanalisi :-)

    Gus.

  351. madmax scrive:

    gus io non esagero dico la verità che però non piace.. ed infatti se stai attento ti accorgerai che per contraddirmi devi (dovete) ricercare esempi nel tennis di ieri (già poche volte in quello di oggi) dimenticandosi che il tennis che conta i nostri giovani lo giocheranno domani..

    proprio ieri sera alla fine del match di mia figlia, luca ronzoni (responsabile della vavassori a milano nonchè creatore di bolelli, che ora segue baldi girando l’europa con i ragazzi), nel fare una lavata di capo a mia figlia le diceva…

    se tu ambisci a diventare forte sappi che quando andrai a giocare quello sport (perchè quello che hai visto stasera e che vedi normalemnte qui da noi non è lo stesso ed è un altro sport) ti accorgerai che tecnicamente sono tutti/e perfetti (e i/le ‘97 vincono già spessissimo gli under 14) e sono altre quindi le cose che fanno la differenza..

    come quindi puoi notare gus, all’estero in ottica futura sono si altre le cose che fanno la differenza partendo però dal concetto che tecnicamente e atleticamente è indispensabile essere perfetti.. ma loro hanno come unico obbiettivo il ranking atp/wta e considerano un successo solo i giocatori portati nei top five perchè inizialemente di arrivare solo nei dieci non lo prendono nemmeno in considerazione

  352. madmax scrive:

    gus qualsiasi colpo viene naturale se allenato molto e mai corretto…

  353. nicoxia scrive:

    Penso che giocatori con colpi perfetti siano possibili,ho in mente un allenamento tecnologico che secondo me porterebbe alla perfezzione dei colpi biomeccanici e saremmo i primi al mondo,a meno che non esisti già.

  354. stefano grazia scrive:

    max, va bene, hai ragione tu, mi hai convinto, Nicholas e’ una merdazza…

    In bocca al lupo per la Liettonia: che torneo e’ e quando vai?

  355. salvatore buzzelli scrive:

    nicoxia, è quello che stiamo realizzando. per ora stiamo studiando i modelli biomeccanici col sistema Vicon, seguirà l’applicazione sui bambini ma niente maestri di tennis!!!!!!

  356. andrew scrive:

    se Nicholas è una merdazza allora mio figlio che è? urge trovare definizione…

  357. nicoxia scrive:

    Col mio si potrbbero levare qualsiasi tipo di difetto,anche ai professinisti.

  358. Elettra scrive:

    Il punto non è come gioca il diritto, ma quello che c’è dietro quel diritto che tutto è tranne che un colpo naturale ed inventato lì per lì.
    L’intervento di mia figlia, che è passato ingiustamente inosservato con eccezione di Something Blue di cui condivido in pieno il pensiero e Madmax, è che c’è ben poca chiarezza su quale debba essere il percorso per arrivare ad un certo livello e non è per sminuire un giocatore che un qualche talento lo avrà dal momento che a parità di preparazione lei è la prima in Italia del suo anno ed anche di quelli precedenti.
    Ma i suoi talenti non sono quelli evidenziati nell’intervista, quello è lavoro duro e serio.
    Non è credibile dire che un giocatore sia stato fermo un anno per problemi alla schiena, non abbia lavorato dal punto di vista muscolare e giochi a quel livello con una western, perchè non lo farebbe nemmeno mazinga zeta e vi invito a provarci.
    Mia figlia che ha la stessa età e la stessa altezza e suppongo anche lo stesso peso, non riusciva a dare top con una semiwestwern ad un ritmo elevato pur avendo un gran braccio, il problema della rotazione lo ha risolto facendo pesi e non deve gestire palle lavorate come quelle di un 2.1 e con una presa estrema.
    Certo non fa gli stessi pesi di Tursunov o Tsonga.
    Per ottenere la velocità di braccio ci sono anni di ore ed ore ed ore ed ancora ore di cesti, oltre ai pesi, agli addominali, ai dorsali e chissà quante altre diavolerie che io non immagino nemmeno.
    Allora madmax è l’unico a dire con molta onestà il lavoro che sta facendo sua figlia e tutti lo prendono per pazzo io per prima, ma ora che ci stiamo in mezzo dalla Francia all’Italia abbiamo scoperto che sono tutti così.
    Anzi lui ha il merito di non attaccare copertoni di tir ad Alessia per farla correrere su un campo di atletica e poi dire che è naturalmente dotata.
    In Italia hanno tutti lo stesso vizio, le modelle non sono anoressiche mangiano come porcelli e non assimilano ed i tennisti non lavorano, sono talenti naturali, salvo poi scomparire quando bisogna incominciare a vincere le partite vere quelle dei fenomeni e non capiamo il perchè.
    Perchè è lì che il talento, quello vero, fa la differenza, quando sono tutti preparati nello stesso modo e c’è quello che ha sempre qualcosa in più.
    Il motivo per cui Marta si arrabbia è che il talento è riconoscibile al pari del lavoro ed il maggior numero possibile di ragazzi deve sapere come stanno le cose, per allargare la base degli agonisti seri e perchè chi ci tiene abbia una possibilità concreta e solo allora la selezione sarà effettiva e sana.
    Il talento non è nulla senza il lavoro ed il lavoro non è nulla senza il talento.
    Paragonare Quinzi a 12 anni a Nadal e la Trevisan a 15 a Sampras non è un bene, lasciateli crescere in pace e commentateli come dei ragazzini che hanno il gran merito di mettersi in discussione fino in fondo ed i paragoni teniamoli per quando avranno 20 anni.
    Chapeau a Madmax per il coraggio e l’onestà intellettuale e le mie più sentite scuse per averlo preso per pazzo, a prescindere dai risultati che otterrà sua figlia perchè il percorso è quello giusto ed in più fatto nel pieno rispetto dell’atleta e cercando di prevenire gli infortuni.
    Naturalmente i motivi per cui avvengono certe cose sono quelli che ha descritto con estrema lucidità e chiarezza Something Blue, chi mai investirebbe su uno senza margini.

  359. madmax scrive:

    stefano per cosa ti arrabbi? cmq il torneo è il pavlieki open di riga della prox settimana.. essendo il mio lavoro (quello delle scommesse) rischierei una grossa cifra sulla sconfitta di alessia al primo turno 60 60… però lo so prima e soprattutto vado appunto per questo!!!

    nico potremmo organizzare un viaggio dal prof quando avrà calibrato il tutto…

    prof. buzzelli

    visto che ieri sera siamo tornati a casa a mezzanotte ho laciato a casa da scuola mia figlia.. ci siamo svegliati alle 9.00 e siamo andati a fare il test sui 1200. purtroppo lei covava ancora parecchia rabbia da ieri sera e nonostante le abbia dato un riferimento al giro di 1.40 lei ha sparato tutto subito andando da 1.32.5 i primi 400 con l’ovvio successivo calo..

    nonostante questo ha fermato il cronometro sul 4.56.31 ban avanti alle italiane e non lontano dalla kournikova, tempo a mio avviso alla sua portata.. che ne pensa?

    le ripeto 20 ottobre 1998 152 cm x33 kg

  360. Roberto Commentucci scrive:

    Leggendo il post di Elettra ho capito di aver perso un contributo di Clitemnestra, coetanea di Martina Trevisan, e sono andato a leggermelo.

    Vorrei fare qualche piccola precisazione sul senso dei miei post sulla Trevisan.

    In linea generale, concordo al 100% con quanto dicono Elettra e mad max: in Italia c’è poca informazione su ciò che va fatto per arrivare al professionismo, e si deve fare più informazione.

    Nello specifico, però, credo che ogni atleta sia un unicum, e che abbia una propria storia.

    Il ruolo dei media è quello di raccontare delle storie, non di prendere in giro la gente.

    Io ho raccontato ciò che mi è parso di vedere al CT Real. Non so quante ore al giorno si sia allenata la Trevisan. Sicuramente molte. So che ha iniziato a giocare da piccolissima con la mamma, maestro di tennis, che poi a 8 anni la ha affidata a Matteo Catarsi.

    Da quanto ho visto, sicuramente sul piano atletico è preparata molto bene, oltre ad avere un fisico naturalmente veloce e coordinato. Durante il match con Martina Di Giuseppe, ad esempio, giocatrice che ha un grande tocco e sa giocare palle corte molto precise, Martina è arrivata praticamente sempre in anticipo sui drop shot dell’avversaria, che pure a questo livello lascia spesso ferme molte giocatrici, anche di classifica più elevata. Quindi vuol dire che ha doti naturali di velocità, e in più è allenata bene.

    Sul fatto dei pesi, chiarisco (ho parlato con il coach proprio di questo) che la ragazza non ha ancora fatto pesi in modo massiccio, mentre sicuramente ha usato quelli da 1 o 2 kg. che citava max. Il senso del mio post era che la sua palla viaggia più veloce di atlete più grandi e più forti, pur avendo lei uno sviluppo muscolare (per via dell’età) ancora evidentemente incompleto. A vederla da vicino, appare molto acerba, sfornita di muscoli sulle spalle e sulle braccia e con due spallettine esili.

    La motivazione che ho trovato a questa velocità di palla è la seguente: il timing. Il tempo sulla palla, che è sempre perfetto, e le consente un trasferimento di peso eccellente. E per illustrare questo concetto non ho trovato di meglio che fare il paragone con Sampras.

    Sono anche d’accordo che tali paragoni in tenera età possono essere pericolosi. Ma occorre essere realistici: in Italia da troppo tempo non abbiamo un campione e l’attesa è spasmodica. Perciò il prossimo grande campione che avremo dovrà essere mentalmente solido, in grado di gestire l’inevitabile pressione dell’ambiente. Quindi inutile tenere i ragazzini promettenti nella bambagia, i media li faranno a pezzi, prima o poi, e loro dovranno regggere l’urto.

    Insomma, come ho detto io non so quante ore al giorno si allena Martina Trevisan. Dà l’idea di essere un talento, e anche il fatto che in famiglia abbiano un ex n. 1 juniores, (suo fratello) probabilmente significa che la dotazione genetica di base è piuttosto buona.

    Ma poi, so perfettamente che dietro al talento ci deve essere anche tanta, tantissima applicazione. E’ che ci vogliono entrambe le cose.

    Spero di essermi spiegato.

  361. Gus scrive:

    @madmax:
    “gus io non esagero dico la verità che però non piace.. ed infatti…”

    Io non ho voluto contraddirti perché è evidente anche a me, profano, che quel dritto è “anomalo”. Detto questo, tu da quel dritto anomalo credi che la ragazza non riuscirà a raggiungere il livello delle top. E’ possibile, ma nessuno poi saprà mai con certezza il perché. I fattori che incidono sono moltissimi, tra cui anche un colpo tecnicamente imperfetto.

    Se invece riuscirà a raggiungere il livello delle top, allora che facciamo?

    Peraltro se vuoi ti faccio anche degli esempi di giocatrici in attività:

    La Davenport gioca da ferma eppure è stata una delle più grandi
    La Bartoli è a dir poco sovrappeso
    La Mauresmo ha un bel pò di problemi psicologici
    La Dementieva ha sempre avuto problemoni con il servizio

    Ho fatto l’esempio di Mac perchè è il più anomalo tra gli anomali.

    “se tu ambisci a diventare forte sappi che quando andrai a giocare quello sport (perchè quello che hai visto stasera e che vedi normalemnte qui da noi non è lo stesso ed è un altro sport)……”

    Tutte perfette, mi sembra un buon approccio educativo/formativo. Che lo siano realmente è tutto da vedere.

    Ma parla delle ragazzine o delle top?

    Cmq, fisicamente molte sono in sovrappeso. Sugli spostamenti di “perfetta” c’era la Henin e poi?

    “come quindi puoi notare gus, all’estero in ottica futura sono si altre le cose che fanno la differenza partendo però dal concetto che tecnicamente e atleticamente è indispensabile essere perfetti.”

    Ma va bene, è giustissimo puntare al massimo, ma che tutte le top siano perfette mi sembra perlomeno discutibile. Ripeto a lei è giusto dire così, ma tra di noi forse possiamo anche ragionare diversamente.
    Mi sai dire tra le prime 10 chi gioca bene gli approcci a rete e la voleè, ad esempio?

    Poi tu puoi dirmi che non oggi non serve ma nel bagaglio ci deve stare oppure no?

    @max: qualsiasi colpo viene naturale se allenato molto e mai corretto

    Appunto. Però ci sono dei limiti “naturali” all’apprendimento e/o errori nella formazione, ecc.ecc. Oggi lei gioca così e vedremo se riuscirà a raggiungere un qualche risultato. Io aspetto di vederla giocare, una o due partite a certi livelli.

    Prossimamente dove la possiamo vedere?

    @stefano grazia:

    “max, va bene, hai ragione tu, mi hai convinto, Nicholas e’ una merdazza…”

    Non litigate :-)

    Gus.

  362. madmax scrive:

    elettra.. grazie mille ma io lo dico sempre provate ad andare in un luogo che seriamente ricerca l’eccellenza e scoprirete un altro mondo… io non sono per nulla un genio però quel posto l’ho cercato subito e l’ho trovato.. il resto è solo la conseguenza..

    gus.. leggimi bene..

    le giocatrici che hai nominato nel tuo ultimo post hanno cominciato ad allenarsi 15/20 anni fa ed i loro difetti è da lì che nascono.. ed il tennis femminile tra 10 anni sarà come il maschile attuale (dove in sovrappeso non ce ne sono) ed i nostri figli disgraziatamente è in quel tennis che dovranno giocare!! perciò si ripeterà la solita storia e cioè che chi è forte oggi non lo sarà contro i campioni che lo vanno a sostituire (sampras/federer federer nadal etc etc etc)…

    robmonti… molto difficilmente troverai in italia un tecnico che ti racconterà fino in fondo cosa fa fare ai propri atleti perchè ognuno di loro crede di essere il migliore ed i segreti se li tiene per se…(fortunatamente sennò sai quanti danni!! :)

  363. nicoxia scrive:

    Visto che non ho nessun interesse,potrei esporlo qui nel blog,ma non vorrei ledere gli interessi di qualcuno.

  364. Francesco scrive:

    x MAX

    Sei un grande , sempre lucido e chiaro , vista la tua preparazione nel campo del tennis giovanile , riguardo i miei due gemelli maschi di 3 anni
    cosa mi consigli , prima che sia troppo tardi per questioni di età , visto
    che i tennisti del futuro saranno allenati già nella fase di embrione :-)

    Per gli allenamenti ho due campi coperti in duro ,la scuola dove insegno Ed fisica e non ho problemi di soldi e tempo
    Tu pensi che io possa iniziare ad insegnargli qualcosa o che sia meglio iniziare subito con un maestro
    Sono diplomato preparatore atletico alla FIT e sono un discreto palleggiatore

  365. Mauro scrive:

    Nicoxia, pendiamo dalle tue labbra.
    Se mi posso permettere, vi consiglio un libro di psicologia sportiva che ho trovato molto bello ed interessante, si intitola “La pancia degli atleti” è della d.ssa Barbara Rossi.

  366. Mauro scrive:

    Stefano, al di là dei test, per quello che vale, io ho visto Nicholas con una atleticità fuori dal comune e lo visto eseguire molto bene una serie di rovesci al salto.
    Max lo conosci quanto noi e meglio di noi, ogni tanto diventa verde, ma lo fà a fin di bene.

  367. Mauro scrive:

    Elettra, anch’io ho letto il post di tua figlia, solo che a volte mi viene di dire la mia ed a volte ascolto, pardon leggo senza sentire la necessità di commentare o controbattere. Dico quello che ho detto altre volte, e cioè che spesso alcuni post molto belli ed interessanti sembra che passino quasi inosservati poichè magari si sta seguendo un altro filone. Dico spesso di non mollare e riproporre le tematiche ed i propri punti di vista che uno pensa non siano stati sviscerati adeguatamente.

  368. Gus scrive:

    “gus.. leggimi bene..”

    “le giocatrici che hai nominato nel tuo ultimo post hanno cominciato ad allenarsi 15/20 anni fa ed i loro difetti è da lì che nascono……”

    Max io ti leggo benissimo, ma tua figlia si sta allenando oggi e non 10 anni fa, con i sistemi di oggi e non quelli di 10 anni fa.

    Io sono perfettamente d’accordo con te che si raggiungeranno livelli assolutamente diversi da quelli attuali, ma non penso che sarà sufficiente infilare nella “macchina dei sogni” un cristiano qualsiasi e ci tiri fuori un giocatore di tennis da top ten.

    Anzi probabilmente i “talenti” di cui io parlo spesso e su cui spero alla fine ci siamo intesi, saranno ancora più determinanti di oggi.

    Ci saranno sempre più centri di eccellenza, una maggiore diffusione delle conoscenze delle più moderne metodologie di allenamento che saranno sempre più alla portata di molti e quindi si lavorerà meglio su una base ancora più allargata. E’ il progresso.

    Sarà più “facile” allenarsi bene, sarà più difficile eccellere.

    Ovviamente, ma questo ormai lo diamo tutti per assodato senza il lavoro super professionistico non si andrà comunque da nessuna parte, ma i confronti tra i “bravi” e i meno “bravi” inizierà da subito. Sarà più chiaro il percorso, perché se non sei disposto a lavorare e fare sacrifici il “talento artistico” non ti porterà da nessuna parte, mentre oggi fino ad una certa età ti da ancora qualche speranza.

    La Trevisan entrerà tra i pro tra 2/3 anni al massimo (se vale le prime 100, intendo) ed è possibile che le sia ancora consentito avere qualche lacuna che tra 5/6 anni, quando comincerà tua figlia, potrebbe essere invece penalizzante per la sua leva.

    Gus.

  369. stefano grazia scrive:

    Gus: Non sono arrabbiato ne’ sto litigando con alcuno tanto meno con Mad Max ma non possiamo mica continuare a dire le stesse cose … Era un invito a sdrammattizzare e a passare oltre, ormai le cose ce le siamo dette…Da diversi post ho cercato di convincervi che credo nei tests, in tutti i tests e che e’ per questo che sono rimasto perplesso di fronte alla contraddizione di risultati mediocri (a parte il Reaction Time) comunque dell’anno scorso e di testa a testa vincenti dell’anno corrente. Ho spiegato che Nicky e’ rapido nei percorsi misti laddove le corte leve e la coordinazione sono probabilmente un vantaggio. Che comunque i tests standard sono solo test standards: trovo che un bello sprint con gli ostacoli e lo slalom fra i coni sia molto piu’ probante delle capacita’ atletiche e coordinative e quindi a questo punto o sono un genio della prep atletica e in un anno e’ diventato fortissimo oppure non sto prendendo bene i tempi e soprattutto chi si allena con lui (ragazzi africani di 2-3 anni piu’ grandi)e il coach di 28 anni sono delle ciofeche dal punto di vista atletico.

    A parte cio’davvero: mad max mi ha convinto, che ci posso fare, soprattutto sui test aerobici: non ci ho mai fatto troppo caso, accontentandomi che fosse-di gran lunga- il migliore della scuola ma in effetti i tempi di Alessia mi hanno messo la pulce nell’orecchio … purtroppo qui non ho una pista di atletica e non credo che il test di cooper sul power jog sia indicativo … Dovro’ quindi aspettare l’estate …

    Quindi…MOVE ON. Cambiamo argomento.

  370. salvatore buzzelli scrive:

    @Max
    …non perde tempo! ma non avevo dubbi. Anche Giovanni mi aveva detto della determinazione e della bontà atletica della ragazza.
    ad majora

  371. something blue scrive:

    mi sembra ci sia alla fine un sostanziale accordo sui temi posti da ultimo che poi potremmo ricondurre al significato generale del blog: come ti costruisco il campione del futuro?
    passione
    fatica
    talento
    doti fisiche fuori dal comune
    massima professionalità da parte di tutti
    una idea evolutiva del tennis
    …………………………………

  372. Elettra scrive:

    Roberto
    tu fai il giornalista e come tale racconti le strorie ed interpreti i fatti per come tivengono riportati dai protagonisti, per cui non è la tua di credibilità ad essere messa in dubbio.
    Quanto alle tue valutazioni tecniche io non ero lì ed anche se ci fossi stata la mia opinione è pari a zero.