Benelli: “Sono come un tennista
costretto a giocare le volee nell’aria, senza palle”

 
13 Agosto 2008 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

Da cinque giorni l’oro olimpico dello skeet di Atene può imbracciare solo il fucile, ma senza cartucce. “Mai successo in 6 Olimpiadi”. I cinesi non hanno permesso ai tiratori stranieri di allenarsi. E i loro sono spariti. Si allenano di nascosto. Ma hanno fatto di peggio…leggete un po’.

L’oro olimpico di Atene nello skeet, Andrea Benelli, ieri mattina era sì preoccupato dell’esordio in Champions della sua Fiorentina (“Sono un tifoso vero, ci soffro…è dura, i “viola” giocano troppo tardi perché li possa seguire su Radio Blù, mandami un SMS con il risultato per quando mi sveglio!”) ma era soprattutto furioso per non essersi potuto allenare da cinque giorni: “Non mi era mai successo in 6 Olimpiadi! La mia gara è il 15 e il 16, e fino a oggi (ieri) ho dovuto fare come un tennista costretto a provare i colpi nell’aria e senza la palla. Imbraccio il fucile, per non perderne la sensazione, ma senza cartucce. I cinesi non ci hanno permesso di provare il campo di gara. E ne hanno sei. Assurdo. Non solo: domani (oggi) ci si potrà allenare dalle 16 alle 18, quando le gare sono programmate fra le 9 e le 13. Sembra fatto apposta! Per noi la luce, lo stesso tipo di visibilità, di contrasto con lo sfondo, con i piattelli che escono di taglio, è fondamentale. Abbiamo protestato, inutilmente. I tempi per correggere quest’assurdo divieto c’erano, ma c’è stata una rigidità sospetta. E i cinesi dove sono? Non li abbiamo mai visti…Scommetto che si stanno allenando da qualche altra parte. Su 41 tiratori ce ne sono 20 che possono andare sul podio. Il cipriota Akilleos e l’americano di 19 anni Hancock più degli altri. Ma anche il cinese che ha vinto la preolimpica ad aprile. Io arrivai ottavo, a un piattello dalla finale. Ma il campo era grigio, non c’era l’erba, il colpo d’occhio è tutto diverso _ dice lui che a casa, prima di Atene, si era fatto un campo di tiro identico a quello dove avrebbe conquistato l’oro. _ Gli atleti di casa li aiutano sempre…” conclude serafico.

Il migliore dei 27.000 tesserati italiani di skeet _ di cui tutti ricorderanno la corsa che fece attorno al campo di gara subito dopo la certezza dell’oro ateniese (“Ad Atlanta ’96 quando vinse Ennio Falco io fui bronzo, a Sydney 2000 quinto…non ci speravo più”), è dimagrito, apparentemente in piena forma, ma rischia di pagare una scelta romantico-patriottica: “Sì volevo partecipare ancora alla cerimonia inaugurale, entrare in uno stadio quel giorno, con la maglia della nazionale ti fa venire i brividi. Ho lasciato il ritiro di Singapore l’8 agosto, Falco invece è rimasto lì, sei ore di distanza ma stesso fuso e clima. Non immaginavo che non sarei riuscito a tirare più un colpo da allora!”

Falco professa ottimismo: “Siamo qui per vincere. Nessuna squadra presenta due campioni olimpici come l’Italia”. E intanto gode per il successo di Pellielo: “Dacchè Johnny ha vinto l’argento al mio campo gara di Capua l’affluenza di tiratori è triplicata”. Figurarsi se vincesse lui. O anche Benelli.

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4 Commenti a “Benelli: “Sono come un tennista
costretto a giocare le volee nell’aria, senza palle””

  1. se scrive:

    Volevo farvi una domanda che ho pubblicato sul mio sito:
    “Secondo voi hanno piu’ spirito olimpico i tennisti, gia’ miliardari che vanno alle olimpiadi solo per la gloria, o i protagonisti degli sport minori in cerca di visibilita’ e premi detassati?”

  2. Danij scrive:

    Dal punto di vista puramente etico è giusto che un giocatore di tennis medio (per non dire scarso) guadagni N volte di più di una tre volte campionessa olimpica, che da più da 10 anni è stata nel fioretto (ed è ancora) quello che Federer è stato per quattro anni nel tennis?
    E ancora:
    - Quanto dovrebbe guadagnare allora Phelps?
    - Chi decide quali sono gli sport “minori”?

  3. marco scrive:

    Per vincere la banalita’ speriamo che i tuoi interrogativi siano armati di retorica.
    L’equazione e’ semplice: denaro per l’atleta=percentuale fatturati dell’indotto

    Da cio’ si ricava anche l’inutilita’ dell’etica.

    Mi dispiace

  4. Danij scrive:

    Le mie erano domande retoriche, però non si può criticare gente che magari prende una medaglia di bronzo alla Olimpiadi, “monetizza” solo tramite questa medaglia la sua carriera sportiva, e prova a chiedere un premio un pò maggiore.
    Ricordo che la Ferrari, campione del mondo di ginnastica e purtroppo male a queste Olimpiadi principalmente per infortunio, si allenava fino a poco tempo fa in una palestra (se così si poteva chiamare) talmente bassa da non poter provare un esercizio alla trave perchè altrimenti sbatteva sul soffitto.
    E potrei fare molti altri esempi.
    Senza mitizzare troppo la retorica dello spirito olimpico, teniamo in giusta considerazione le esigenze di atleti che meriteranno pure un minimo di gratificazione economica nell’unica occasione disponibile.

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